Jugoinfo
* Traduttori con l'elmetto ("Liberazione")
* Come vendere un conflitto (G. Poole)
* Militari esperti in guerra psicologica lavorano alla CNN (varie fonti)
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TRADUTTORI CON L'ELMETTO
La seguente lettera e' stata pubblicata su "Liberazione"
del 31/3/2000:
<< Sono una albanese residente in Italia pienamente d'accordo con gli
articoli pubblicati su "Liberazione" di domenica 19 (marzo n.d.r) sulla
cattiva informazione della stampa e della televisione nel corso della
guerra in Jugoslavia.
Come rappresentante albanese ho partecipato a numerosi convegni contro
la guerra organizzati a Napoli da Rifondazione e svariate associazioni
culturali.
Ho denunciato la manipolazione dell'informazione e, in particolare, il
fatto che le traduzioni delle interviste erano spesso travisate.
Conoscendo la lingua, comprendevo che cosa veniva domandato e risposto e
come poi veniva tradotto in italiano.
Molto spesso i numeri venivano gonfiati: per esempio, su una rete Rai,
un albanese kosovaro intervistato parlava di 4 morti che il traduttore
faceva diventare 40!
Nel corso di una trasmissione, ripresa anche da Rai3, una troupe
televisiva si recava a intervistare gli albanesi kosovari scortata da
militari dell'Uck. Uno di questi, prima che iniziasse l'intervista,
avviso' gli altri di di "non parlare troppo", questa frase non fu
tradotta.
In un'altra intevista, fu posta a una kosovara la domanda : "Sei
d'accordo con i bombardamenti Nato?".
Subito dopo aver tradotto in albanese la domanda, l'interprete suggeri'
a bassa voce: "Di' di si', di' di si'". >>
Ardiana Shlaku, Napoli
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COME VENDERE UN CONFLITTO -
L'INGANNO DELLE "RELAZIONI PUBBLICHE"
di Gordon Poole
(distribuito a cura della sezione italiana del Tribunale "Clark")
Tutti i teorici della guerra di bassa intensità, a partire dai
futurologi
Alvin e Heidi Toffler - il primo è consulente del Pentagono da molti
anni
- teorizzano la necessità di dominare, durante la fase calda del
conflitto, i mezzi di comunicazione di mas sa del proprio paese.[1] La
militarizzazione di questi ultimi dev'essere completa e capillare, sì da
evitare non solo quella "invadenza" dei giornalisti che"guastò" la
Guerra
del Vietnam, contribuendo a suscitare una rivolta in patria e sullo
stesso
campo di battaglia, ma anche "scomode" presenze nei posti sbagliati,
come
fu quella di Peter Arnett a Baghdad che si permise di intervistare
Saddam
Hussein, dando la parola a colui che veniva presentato al pubblico
ufficialmente, quanto inverosimilmente, come un "Hitler".
Gli stessi teorici, e anche qui i Toffler sono espliciti, limitano
questa
militarizzazione dei mezzi di comunicazione di massa al periodo di
conflitto intenso, durante il quale si può, anzi si deve, raccontare al
pubblico qualsiasi fandonia per giustifica re la guerra, purché si sia
in
gradodi renderla credibile, di farla passare. Le notizie, quindi, in
barba
alla deontologia tradizionale del giornalismo, in cui qualche raro
giornalista mostra ancora di credere (sino a rimetterci il posto), non
si
misurano con il metro della realtà, della verità - un'obiettività in cui
i
teorici del pensiero debole non credono - ma con quella della
credibilità
e della funzionalità agli intenti politici del governo e alla conduzione
della guerra. Dopo, cessato il periodo di militarizzazione, ai media
può
venire restituita la funzione ormai abituale di imbonitori di
sciocchezze
e volgarità "di bassa intensità". E' sorprendente poi come vengono
fuori,
soprattutto sui giornali o attraverso Internet, delle verità che durante
il conflitto non potevano emergere. In particolare, una serie di
menzogne
che i media stessi si erano ingegnati di trasmettere ad un pubblico
credulone vengono via via smascherate dagli stessi giornalisti che le
avevano comunicate al momento opportuno, o anche dalle stesse agenzie di
relazionipubbliche che le avevano inventate. Anche questa fase è
prevista
dai teorici dell'uso dei media: Toffler, in particolare, è esplicito nel
distinguere tra notizie calde e fredde. Lo smascheramento di un'utile
bugia in un secondo momento è sempre una notizia fredda. Serve, semmai,
paradossalm ente a dare l'impressione di una certa obiettività
giornalistica, come se i mezzi di comunicazione di massa fossero più
porosi, meno murati di quanto non siano. Ormai, cessati i bombardamenti
in Jugoslavia, piano piano sono emerse una serie di verità - notizie
fredde - che smantellano tutte le principali accuse mosse a suo tempo
contro il governo jugoslavo di Milosevic. Non ci fu la pulizia etnica
contro gli alba nesi nel Kosovo (è di questi giorni la smentita
autorevole
del generale di brigata tedesco a riposo, Heinz Loquai, della cosiddetta
"Operazione ferro da cavallo"), né gli stupri etnici, né i massacri di
civili, né le fosse comuni. L'operazione "Arcobaleno " era
ideologicamente
e legalmente corrotta, un atto di belligeranza, un attentato alla buona
fede e alla generosità del popolo italiano. Tutte notizie fredde. Ora
Jamie Shea, il portavoce NATO durante la Guerra di Kosovo, con una
franchezza che può sorprendere, ha fatto delle rivelazioni sui 78 giorni
del suo successo mediatico. In un discorso tenuto recentemente a Berna,
Svizzera, davanti ad un gruppo di impor tanti uomini d'affari dal titolo
"Vendere un conflitto - la massima sfida delle 'relazioni pubbliche'",
Shea ha detto tra l'altro: "Bisogna conquistare l'opinione pubblica, e
non
è una cosa semplice quando stai violando la sovranità di uno stato". I
"dann i collaterali" - l'eufemismo propagandistico per indicare le
sofferenze inflitte ai civili, oggetto di leggi e convenzioni nazionali
ed
internazionali - rischiavano di far perdere alla NATO il favore del
pubblico. A questo pericolo Shea riuscì abilmente a fare fronte con le
immagini dei profughi trasmessi da tutti i canali TV.
Con l'inveterato disprezzo per il pubblico "fesso" tipico di tutti gli
imbroglioni, Shea ha detto che la gente adora le telenovela quotidiane
con
buoni protagonisti, ed è quello che lui le ha fornito. La sua bravura
nel
farlo sarebbe comprovato, secondo l ui, dal fatto che la gente ancora lo
riconosce ovunque va. Shea, la star dei media, si è anche vantato di
essere stato incluso da una rivista popolare in un elenco dei "dieci
uomini più sexy del mondo". Se di tanto in tanto appariva l'immagine di
Milosevi c, filtrata e abilmente contestualizzata, essa risultava
cattiva,
decisamente non sexy. L'ex-portavoce della NATO ha raccontato anche che
le sue quotidiane conferenze stampa TV costituivano una grossa sfida. Il
suo compito era di passare la massima quantità di dettagli possibile -
dal
video della cabina di pilotaggio di un aereo da bombardam ento
all'angolo
di impatto di un missile - senza commettere errori, per non perdere di
"credibilità" - termine al quale egli conferisce chiaramente un
significato peculiare. Quello che rendeva il suo compito ancora più una
sfida era il fatto che le conferenze stampa teletrasmesse dovevano
tenersi
anche quando c'era una pausa nei bombardamenti a causa del cattivo
tempo.
Shea, che è britannico, ha paragonato questo problema ad una partita di
cricket quando piove - il cronista sportivo deve continuare a commentare
la partita sebbene sul campo di gioco non stia succedendo niente. Egli
usava queste "interruzioni" per spiegare ancora una volta chi erano i
buoni e chi erano i cattivi.
Secondo Shea, un principio importante è: "Se non hai una storia,
fabbrichi una storia". Per esempio, in una giornata lenta, Shea ha
organizzato la visita delle mogli di Clinton e Blair in un campo
profughi,
ricavando immaginiutilizzate con piacere dalla CNN. Inoltre Shea ha
evitato che un incontro dei ministri avesse luogo in contemporanea ad
una
conferenza stampa della NATO, per non distrarre l'attenzione dei media e
massimizzare l'effetto sul pubblico. Al 78° giorno, quando sono cessati
i
bombardamenti, la NATO ha vinto la guerra, non 5 a 0, secondo Shea, ma 4
a
2. "E come Rocky II: conta soltanto il risultato. Dopo gli errori sono
senza importanza." Nel suo discorso - come hanno notato i giornalisti
del
"Neue Zürcher Zeitung" - Shea non ha parlato delle vittime della guerra
né
dei problemi attuali nel Kosovo.
fonte: "Neue Zürcher Zeitung" (Svizzera), 30/3/2000
[1] Il libro Guerra e anti-guerra dei Toffler è stato discusso su "G&P",
n. 24 (novembre 1995).
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STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
WASHINGTON, US, April 12, 2000 (Guardian)
Two leading US news channels have admitted that they allowed
psychological operations officers from the military to work as
placement interns at their headquarters during the Kosovo war. Cable
Network News (CNN) and National Public Radio, (NPR) denied that the
"psy-ops" officers influenced news coverage and said the internships
had been stopped as soon as senior managers found out.
CNN hosted five psy-ops officers as temporary, unpaid workers
last year, while NPR took three, all from the army's 4th
Psychological Operations Group, based at Fort Bragg, North Carolina.
The army's psychological operations are prohibited by law from
manipulating the US media.
After the existence of the CNN internship programme was
published in the Dutch newspaper, Trouw, the network immediately
cancelled it.
For its part, the army said the programme was only intended to
give young army media specialists some experience of how the news
industry functioned. The interns were restricted to mainly menial
tasks such as answering phones, but the fact that military propaganda
experts were even present in newsrooms as reports from the Kosovo
conflict were being broadcast has triggered a storm of criticism and
raised questions about the independence of these networks.
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STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
[Note the reference to Emperor's New Clothes - RR]
World Socialist Web Site www.wsws.org
US psychological warfare experts worked at CNN and NPR
during Kosovo War
By Tom Bishop
18 April 2000
Cable News Network (CNN) and National Public Radio
(NPR) have acknowledged that eight members of the US
Army 4th Psychological Operations (PSYOPS) Group
served as interns in their news divisions and other
areas during the Kosovo war. PSYOPS is a highly
specialized unit of the military whose personnel are
trained in the production and dissemination of US
government propaganda, including on television and
radio programs.
According to CNN executives and military officials,
the intern program began last June and ended in March.
A total of five PSYOPS sergeants were assigned to the
network's Atlanta headquarters. These included two at
the Southeast bureau, two at CNN Radio and one at the
satellite department.
Three PSYOPS personnel also worked at the Washington
DC headquarters of NPR, a publicly-funded radio
network. They worked for periods ranging from six
weeks to four months from September 1998 through May
1999 on such programs as All Things Considered and
Morning Edition.
On March 29 top CNN officials acknowledged the
presence of the military personnel in a written reply
to the media watchdog group Fairness & Accuracy In
Reporting (FAIR), which had issued a media alert two
days before, entitled Why were government propaganda
experts working on news at CNN?
In her response to FAIR, Sue Binford, CNN executive
vice president for public relations, claimed that
while the interns were present no government or
military expert has ever worked on news at CNN. She
said that the five interns were among hundreds who
spend a few weeks at CNN and like all interns observe
under the supervision of CNN staff and have no
influence over what CNN reports or how CNN reports
it.
An NPR spokesperson said the interns performed minor
tasks and had no influence on our news coverage.
The issue was first raised in the media February 17
when the French publication Intelligence Newsletter
published a report of a military symposium held in
Arlington, Virginia early in February. At the
symposium, Colonel Christopher St. John, Commander of
PSYOPS whose 1,200 soldiers and officers are stationed
at Ft. Bragg, North Carolina, said the cooperation
between the army and CNN was a textbook example of the
kind of ties the US Army wants with the American
media.
According to the article, St. John said rather than
use outright military censorship as was done in the
Gulf War, NATO tried to use more subtle means to
regulate the flow of information where they could
spread selected information while suppressing
unfavorable information. Rear Admiral Thomas Steffens
of the US Special Operations Command (SOCOM) said at
the symposium that the military should have the
capacity to gain control over commercial news
satellites to bring an informational cone of silence
over areas where special operations are taking place.
(Indeed, one of the PSYOPS officers worked in CNN's
satellite division.)
Colonel Romeo Morrissey, also of SOCOM, said in his
report that NATO should have taken out the Serbian
radio station B-92. The Internet web site of B-92
became an independent source of coverage of the
bombing in Serbia for journalists looking for
information other than that presented at press
conferences held by NATO in Brussels.
The information in Intelligence Newsletter was brought
to a wider audience when it was published by the
Netherlands daily newspaper Trouw on February 21. The
magazine interviewed Major Thomas Collins of the US
Army Information Service, who acknowledged the interns
worked at CNN as part of the army's Training With
Industry program. Collins stated, They worked as
regular employees of CNN. Conceivably, they would have
worked on stories during the Kosovo war. They helped
in the production of news.
The story was first reported in the US by such web
sites as emperors-clothes.com and on CounterPunch by
its coeditor Alexander Cockburn, a columnist for The
Nation. In its response to CNN's denial that military
personnel ever worked on the news, FAIR said this
was essentially a semantic quibble and pointed to
the comments of Major Collins. It also pointed out
that CNN only acknowledged that the presence of PSYOPS
personnel in the newsroom was inappropriate after
this was revealed in Trouw. NPR officials also waited
until the exposure of the intern program to remove
them.
Top CNN officials have also claimed that they were
unaware of the PSYOPS intern program, and would never
have approved of it. Instead, they say, such decisions
must have been made by lower-level human resource
managers. But according to an article in TV Guide,
several unnamed sources at CNN told the magazine that
a network programming executive who left the network
months before the intern program became public signed
off on the internships. Moreover, CNN and military
sources acknowledged that the interns never concealed
their identity at work.
In its original action alert FAIR stated: What makes
the CNN story especially troubling is the fact that
the network allowed the Army's covert propagandists to
work in its headquarters, where they learned the ins
and outs of CNN's operations. Even if the PSYOPS
officers working in the newsroom did not influence
news reporting, did the network allow the military to
conduct an intelligence mission against CNN itself?
These revelations are only the latest concerning CNN's
relations with the US military, particularly during
the Kosovo war. On July 2, 1999 the Independent
newspaper in Britain published an article entitled
Taken in by the NATO Line. The article suggested
that major media outlets went beyond the usual
unethical and dishonest news practices to outright
collusion with NATO.
Belgrade war correspondent Robert Fisk wrote: Two
days before NATO bombed the Serb Television
headquarters in Belgrade, CNN received a tip from its
Atlanta headquarters that the building was to be
destroyed. They were told to remove their facilities
from the premises at once, which they did.
A day later, Serbian Information Minister Aleksander
Vucic received a faxed invitation from the Larry King
Live show in the US to appear on CNN. They wanted him
on air at 2:30 in the morning of 23 April and asked
him to arrive at Serb Television half an hour early
for make-up.
Vucic was latewhich was just as well for him since
NATO missiles slammed into the building at six minutes
to two. The first one exploded in the make-up room
where the young Serb assistant was burned to death.
CNN calls this all a coincidence, saying that the
Larry King show, put out by the entertainment
division, did not know of the news department's
instruction to its men to leave the Belgrade
building.
Also during this period, CNN fired its Pulitzer Prize
winning journalist Peter Arnett from his 18-year
career as an international journalist for CNN. He was
fired April 20, 1999 after calling a press conference
to protest CNN's refusal to assign him to cover the
war from Belgrade. Arnett had been sidelined since
June 7, 1998 when CNN aired his investigative report
Valley of Death. In the joint production by CNN and
Time magazine Arnett gave compelling evidence that US
commandos had used deadly sarin gas to kill American
soldiers who had defected into Laos from Vietnam.
After intense pressure from the military, the
co-producers of the production, April Oliver and Jack
Smith, were fired when they refused to disavow the
report.
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FAIR-L
Fairness & Accuracy in Reporting
Media analysis, critiques and news reports
ACTIVISM UPDATE:
CNN Responds to FAIR on PSYOPS in the Newsroom
April 5, 2000
On March 27, FAIR released an action alert urging readers to contact CNN
and
ask why the network allowed military propaganda specialists from an Army
Psychological Operations (PSYOPS) unit to work in the news division of
its
Atlanta headquarters. That action alert can be found on FAIR's website:
( http://www.fair.org/activism/cnn-psyops.html ).
Since then, FAIR has been contacted by Eason Jordan, CNN's president for
international networks and newsgathering, as well as executive vice
president for public relations Sue Binford. On March 29, FAIR received
CNN's
official response, written by Binford:
*****
As executive vice president of CNN Public Relations, I am responding
officially on behalf of CNN to FAIR's action alert headlined "Why were
Government Propaganda Experts Working on News at CNN?":
1. No government or military propaganda expert has ever worked on
news
at CNN.
2. Amongst the hundreds of interns from around the world who spent
a
few weeks at a time at CNN in the past year, were five personnel from a
U.S.
Army PSYOPS group.
3. Interns at CNN observe under the supervision of CNN staff and
have
no influence over what CNN reports or how CNN reports it.
4. CNN's intern program is administered by the Company's Human
Resources Department, which is made up of hard-working, well-intentioned
people who are not journalists and who thought they were doing the right
thing when they agreed to a U.S. Army request to allow the military
personnel to intern at CNN.
5. The intern program was terminated as soon as the leadership of
CNN
learned of it. CNN's position: it was inappropriate for PSYOPS personnel
to
be at CNN, they are not here now, and they never again will be at CNN.
6. CNN prides itself on its journalistic independence and
impartiality
and is committed to accurate, fair, responsible reporting.
*****
FAIR's Analysis:
FAIR commends CNN for acknowledging that the presence of PSYOPS
personnel in
the newsroom was, in its words, "inappropriate." It is unfortunate that
the
network came to that conclusion only after the program's existence was
revealed in February by the Dutch newspaper Trouw (2/21/00).
The only points in CNN's statement that are in factual conflict with
FAIR's
action alert are points 1 and 3. CNN denies that any military
propaganda
expert "ever worked on news" at CNN-- seeming to contradict FAIR's
assertion, made in the headline of our action alert, that PSYOPS
personnel
were "working on news" at CNN. While PSYOPS personnel did intern at
CNN,
the statement says, "interns at CNN observe under the supervision of CNN
staff and have no influence over what CNN reports or how CNN reports
it."
This seems to be essentially a semantic quibble. As interns, some of the
PSYOPS officers clearly answered to the news division and assisted CNN
news
staffers as they produced stories. According to Major Thomas Collins of
the
U.S. Army Information Service, the PSYOPS interns "worked as regular
employees of CNN" and "helped in the production of news." (Trouw, 2/21)
But as we said in our original action alert:
"What makes the CNN story especially troubling is the fact that the
network
allowed the Army's covert propagandists to work in its headquarters,
where
they learned the ins and outs of CNN's operations. Even if the PSYOPS
officers working in the newsroom did not influence news reporting, did
the
network allow the military to conduct an intelligence-gathering mission
against CNN itself?"
FAIR then offered specific evidence that military PSYOPS specialists
have
recently been trying to increase their knowledge of and cooperation with
the
news media in order to influence coverage.
Indeed, the presence of psychological operations personnel at CNN was
first
revealed at a PSYOPS conference in Arlington, Virginia by Col.
Christopher
St. John, commander of the Army's 4th PSYOPS Group (the unit to which
the
CNN interns belonged), who offered the internship program as an example
of
the type of "greater cooperation between the armed forces and media
giants"
which he hoped to see more of (Intelligence Newsletter, 2/17/00).
That is presumably why CNN has admitted that, even as observers, PSYOPS
officers should not have worked-- or "observed"-- in CNN's offices.
ACTION: If you feel this matter is serious enough that CNN should issue
a
more in-depth explanation of how military personnel came to intern at
the
network, and precisely what kind of work they did there, you can write
to
CNN's President of International Networks and Newsgathering, Eason
Jordan,
at:
mailto:eason.jordan@...
Fax: 404-827-3134
As always, please remember that letters are taken more seriously if they
maintain a professional tone. Please cc-copies of your correspondence to
fair@....
NOTE: In pointing out the lack of mainstream media coverage of the
CNN-PSYOPS story, our original action alert stated that "in the U.S.
media,
so far only Alexander Cockburn" had picked up on the story. We should
have
noted that it was online media that initially picked up on the Trouw and
Intelligence Newsletter reports. The website Emperor's Clothes
(www.emperors-clothes.com) appears to have been the first to translate
the
Trouw report and put it on the Web. Several other political sites also
picked up the story. Cockburn was the first journalist in the U.S. to
discuss the story in print, and the first to get it into a mainstream
U.S.
outlet.
----------
Feel free to respond to FAIR ( fair@... ). We can't reply to
everything, but we will look at each message. We especially appreciate
documented example of media bias or censorship. All messages to the
'FAIR-L' list will be forwarded to the editor of the list.
Also, please send copies of email correspondence, including any
responses, to us at: fair@... .
Feel free to spread this message around. Put it on conferences
where it is appropriate. We depend on word of mouth to get our message
out, so please let others know about FAIR and this mailing list.
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5 Eastern Time (be sure to tell them you got the information
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http://www.fair.org/
E-mail: fair@...
list administrators: FAIR-L-request@...
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COUNTERPUNCH
March 26, 2000
CNN AND PSYOPS
By Alexander Cockburn
Military personnel from the Fourth
Psychological Operations Group based at Fort
Bragg, in North Carolina, have until recently
been working in CNN's hq in Atlanta.
CNN is up in arms about our report in the last issue of
CounterPunch concerning the findings of the Dutch journalist,
Abe de Vries about the presence of US Army personnel at
CNN, owned by Time-Warner. We cited an article by de Vries
which appeared on February 21 in the reputable Dutch daily
newspaper Trouw, originally translated into English and placed
on the web by Emperor's Clothes. De Vries reported that a
handful of military personnel from the Third Psychological
Operations Battalion, part of the airmobile Fourth Psychological
Operations Group based at Fort Bragg, in North Carolina, had
worked in CNN's hq in Atlanta.
De Vries quoted Major Thomas Collins of the US Army
Information Service as having confirmed the presence of these
Army psy-ops experts at CNN, saying, "Psy-ops personnel,
soldiers and officers, have been working in CNN's headquarters
in Atlanta through our program, 'Training with Industry'. They
worked as regular employees of CNN. Conceivably, they would
have worked on stories during the Kosovo war. They helped in
the production of news."
This particular CounterPunch story was the topic of my regular
weekly broadcast to AM Live, a program of the South Africa
Broadcasting Company in Johannesburg. Among the audience of
this broadcast was CNN's bureau in South Africa which lost no
time in relaying news of it to CNN hq in Atlanta, and I duly
received an angry phone call from Eason Jordan who identified
himself as CNN's president of newsgathering and international
networks.
Jordan was full of indignation that I had somehow compromised
the reputation of CNN. But in the course of our conversation it
turned out that yes, CNN had hosted a total of five interns from
US army psy-ops, two in television, two in radio and one in
satellite operations. Jordan said the program had only recently
terminated, I would guess at about the time CNN's higher
management read Abe de Vries's stories.
When I reached De Vries in Belgrade, where's he is Trouw's
correspondent, and told him about CNN's furious reaction, he
stood by his stories and by the quotations given him by Major
Collins.For some days CNN wouldn't get back to him with a
specific reaction to Collins's confirmation, and when it did, he
filed a later story for Trouw, printed on February 25 noting that
the military worked at CNN in the period from June 7, (a date
confirmed by Eason to me) meaning that during the war a
psy-ops person would have been at CNN during the last week.
"The facts are", De Vries told me, " that the US Army, US
Special Operations Command and CNN personnel confirmed to
me that military personnel have been involved in news
production at CNN's newsdesks. I found it simply astonishing.
Of course CNN says these psyops personnel didn't decide
anything, write news reports, etcetera. What else can they say.
Maybe it's true, maybe not. The point is that these kind of close
ties with the army are, in my view, completely unacceptable for
any serious news organization. Maybe even more astonishing is
the complete silence about the story from the big media. To my
knowledge, my story was not mentioned by leading American or
British newspapers, nor by Reuters or AP."
Here at CounterPunch we agree with Abe de Vries, who told
me he'd originally come upon the story through an article in the
French newsletter, Intelligence On-line, February 17, which
described a military symposium in Arlington, Virginia, held at the
beginning of February of this year, discussing use of the press in
military operations. Colonel Christopher St John, commander of
the US Army's 4th Psyops Group, was quoted by Intelligence
On-Line's correspondent, present at the symposium, as having,
in the correspondent's words, "called for greater cooperation
between the armed forces and media giants. He pointed out that
some army PSYOPS personnel had worked for CNN for
several weeks and helped in the production of some news
stories for the network."
So, however insignificant Eason Jordan and other executives at
CNN may now describe the Army psyops tours at CNN as
having been, the commanding officer of the Psy-ops group
thought them as sufficient significance to mention at a high level
Pentagon seminar about propaganda and psychological warfare.
It could be that CNN was the target of a psyops penetration and
is still too naïve to figure out what was going on.
It's hard not to laugh when CNN execs like Eason Jordan start
spouting high-toned stuff about CNN's principles of objectivity
and refusal to spout government or Pentagon propaganda. The
relationship is most vividly summed up by the fact that Christiane
Amanpour, CNN's leading foreign correspondent, and a woman
whose reports about the fate of Kosovan refugees did much to
fan public appetite for NATO's war, is literally and figuratively in
bed with spokesman for the US State Department, and a leading
propagandist for NATO during that war, her husband James
Rubin.If CNN truly wanted to maintain the appearance of
objectivity, it would have taken Amanpour off the story.
Amanpour, by the way, is still a passionate advocate for
NATO's crusade, most recently on the Charlie Rose show.
In the first two weeks of the war in Kosovo CNN produced
thirty articles for the Internet, according to de Vries, who looked
them up for his first story. An average CNN article had seven
mentions of Tony Blair, NATO spokesmen like Jamie Shea and
David Wilby or other NATO officials. Words like refugees,
ethnic cleansing, mass killings and expulsions were used nine
times on the average. But the so-called Kosovo Liberation
Armmy (0.2 mentions) and the Yugoslav civilian victims (0.3
mentions) barely existed for CNN.
During the war on Serbia, as with other recent conflicts
involving the US, wars, CNN's screen was filled with an
interminable procession of US military officers. On April 27 of
last year, Amy Goodman of the Pacifica radio network, put a
good question to Frank Sesno, who is CNN's senior vice
president for political coverage.
GOODMAN:"If you support the practice of putting ex-military
men -generals - on the payroll to share their opinion during a
time of war, would you also support putting peace activists on
the payroll to give a different opinion during a time of war? To
be sitting there with the military generals talking about why they
feel that war is not appropriate?"
FRANK SESNO: "We bring the generals in because of their
expertise in a particular area. We call them analysts. We don't
bring them in as advocates. In fact, we actually talk to them
about that - they're not there as advocates."
Exactly a week before Sesno said this, CNN had featured as
one of its military analysts, Lt Gen Dan Benton, US Army
Retired.
BENTON: "I don't know what our countrymen that are
questioning why we're involved in this conflict are thinking about.
As I listened to this press conference this morning with reports of
rapes burning, villages being burned and this particularly
incredible report of blood banks, of blood being harvested from
young boys for the use of Yugoslav forces, I just got madder
and madder. The United States has a responsibility as the only
superpower in the world, and when we learn about these things,
somebody has got to stand up and say, that's enough, stop it, we
aren't going to put up with this. And so the United States is
fulfilling its leadership responsibility with our NATO allies and
are trying to stop these incredible atrocities."
Please note what CNN's supposedly non-advocatory analyst
Benton was ranting about: a particularly bizarre and
preposterous NATO propaganda item about 700 Albanian boys
being used as human blood banks for Serb fighters.
So much for the "non-advocate" CNN. CP
CounterPunch
3220 N Street, NW, PMB 346
Washington, DC 20007
1-800-840-3683
http://www.counterpunch.org/
email: counterpunch@...
---
STOP NATO: ¡NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
Dear people,
Check out emperors clothes at tenc.net. Here are descriptions of the
two
latest articles:
U.S. ARMY 'PSYOPS' SPECIALISTS WORKED FOR CNN
Trouw, 21 February, 2000
By Abe de Vries
Many of the articles on Emperors-clothes.com are devoted to analyzing
the
techniques by which the media distorts the news. But how does it happen?
Is
it just some general fault of 'the system?' Does it happen by osmosis.
Or is
it planned and organized by real (if covert) people?
Now Trouw, an establishment Amsterdam daily, has gone public with
intriguing
information. It seems the US Army has admitted to Trouw that its
Psychological Warfare experts worked for CNN to produce the "news" and
that
this "possibly" occurred during the bombing of Serbia.
***
THE AMERICQAN ARMY LOVES CNN
Trouw, 21 February, 2000
By Abe de Vries
During a closed-door session in February, an Army Psychological
Operations
Colonel posed:
"cooperation with CNN [as]... a textbook example of the kind of ties the
American Army wants to have with the media."
Mr. de Vries, who broke the CNN psyops story, looks at some of the
implications. One question he leavs unasked: could this be just the tip
of
the iceberg? Are the CIA, NSA, and other covert agencies also involved
in
"helping produce the news"?
Best regards,
Jared Israel
FIRST STORY - POSTED AT:
http://www.emperors-clothes.com/articles/devries/psyops.htm
U.S. ARMY 'PSY-OPS' SPECIALISTS WORKED FOR CNN
SECOND STORY - POSTED AT:
http://www.emperors-clothes.com/articles/devries/love.htm
THE AMERICAN ARMY LOVES CNN
***
For more on the CNN-PsyOps connection see "U.S. Army 'Psyops'
Specialists
worked for CNN" by Abe de Vries, at
http://www.emperors-clothes.com/articles/devries/psyops.htm
Here are some articles that examine techniques by which news is
distorted:
"Misleading from the Start" by Jared Israel. Looks at how the Associated
Press distorted news about the response of local residents to police
attacks
on the World Trade Organization demonstrations in Seattle.
http://www.emperors-clothes.com/analysis/misleadi.htm
"Credible Deception" by Jared Israel. Examines NY Times coverage of the
U.S.
missile attack on a pill factory in Sudan in 1998. Uncovers specific
techniques which one is hard-pressed to ascribe to coincidence.
http://www.emperors-clothes.com/articles/jared/sudan.html
"Reporting Kosovo: Journalism vs. Propaganda" by Phil Hammond. In which
the
author discovers an amazing continuity of pro-NATO coverage including
the use
of identical language in stories by several journalists.
http://www.emperors-clothes.com/articles/hammond/propagan.html
"Collateral Damage in Seattle, by Jim Desyllus"
http://www.emperors-clothes.com/analysis/collater.htm
"Lies, Damn Lies and Maps," by Jared Israel. A tragedy of errors as the
media, NATO & US spokesmen try to come up with an acceptable cover story
after the bombing of the Chinese embassy in Belgrade.
http://www.emperors-clothes.com/articles/jared/Lies.html
Emperors-clothes relies on contributions. If you'd like to help with a
credit
card donation please go to http://www.emperors-clothes.com/howyour.html
. Or
you can mail a check to Emperor's Clothes, P.O. Box 610-321, Newton, MA
02461-0321. Thanks for helping make our work possible.
To browse articles from Emperors-Clothes.com, go to:
http://www.emperors-clothes.com
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--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
* Come vendere un conflitto (G. Poole)
* Militari esperti in guerra psicologica lavorano alla CNN (varie fonti)
---
TRADUTTORI CON L'ELMETTO
La seguente lettera e' stata pubblicata su "Liberazione"
del 31/3/2000:
<< Sono una albanese residente in Italia pienamente d'accordo con gli
articoli pubblicati su "Liberazione" di domenica 19 (marzo n.d.r) sulla
cattiva informazione della stampa e della televisione nel corso della
guerra in Jugoslavia.
Come rappresentante albanese ho partecipato a numerosi convegni contro
la guerra organizzati a Napoli da Rifondazione e svariate associazioni
culturali.
Ho denunciato la manipolazione dell'informazione e, in particolare, il
fatto che le traduzioni delle interviste erano spesso travisate.
Conoscendo la lingua, comprendevo che cosa veniva domandato e risposto e
come poi veniva tradotto in italiano.
Molto spesso i numeri venivano gonfiati: per esempio, su una rete Rai,
un albanese kosovaro intervistato parlava di 4 morti che il traduttore
faceva diventare 40!
Nel corso di una trasmissione, ripresa anche da Rai3, una troupe
televisiva si recava a intervistare gli albanesi kosovari scortata da
militari dell'Uck. Uno di questi, prima che iniziasse l'intervista,
avviso' gli altri di di "non parlare troppo", questa frase non fu
tradotta.
In un'altra intevista, fu posta a una kosovara la domanda : "Sei
d'accordo con i bombardamenti Nato?".
Subito dopo aver tradotto in albanese la domanda, l'interprete suggeri'
a bassa voce: "Di' di si', di' di si'". >>
Ardiana Shlaku, Napoli
---
COME VENDERE UN CONFLITTO -
L'INGANNO DELLE "RELAZIONI PUBBLICHE"
di Gordon Poole
(distribuito a cura della sezione italiana del Tribunale "Clark")
Tutti i teorici della guerra di bassa intensità, a partire dai
futurologi
Alvin e Heidi Toffler - il primo è consulente del Pentagono da molti
anni
- teorizzano la necessità di dominare, durante la fase calda del
conflitto, i mezzi di comunicazione di mas sa del proprio paese.[1] La
militarizzazione di questi ultimi dev'essere completa e capillare, sì da
evitare non solo quella "invadenza" dei giornalisti che"guastò" la
Guerra
del Vietnam, contribuendo a suscitare una rivolta in patria e sullo
stesso
campo di battaglia, ma anche "scomode" presenze nei posti sbagliati,
come
fu quella di Peter Arnett a Baghdad che si permise di intervistare
Saddam
Hussein, dando la parola a colui che veniva presentato al pubblico
ufficialmente, quanto inverosimilmente, come un "Hitler".
Gli stessi teorici, e anche qui i Toffler sono espliciti, limitano
questa
militarizzazione dei mezzi di comunicazione di massa al periodo di
conflitto intenso, durante il quale si può, anzi si deve, raccontare al
pubblico qualsiasi fandonia per giustifica re la guerra, purché si sia
in
gradodi renderla credibile, di farla passare. Le notizie, quindi, in
barba
alla deontologia tradizionale del giornalismo, in cui qualche raro
giornalista mostra ancora di credere (sino a rimetterci il posto), non
si
misurano con il metro della realtà, della verità - un'obiettività in cui
i
teorici del pensiero debole non credono - ma con quella della
credibilità
e della funzionalità agli intenti politici del governo e alla conduzione
della guerra. Dopo, cessato il periodo di militarizzazione, ai media
può
venire restituita la funzione ormai abituale di imbonitori di
sciocchezze
e volgarità "di bassa intensità". E' sorprendente poi come vengono
fuori,
soprattutto sui giornali o attraverso Internet, delle verità che durante
il conflitto non potevano emergere. In particolare, una serie di
menzogne
che i media stessi si erano ingegnati di trasmettere ad un pubblico
credulone vengono via via smascherate dagli stessi giornalisti che le
avevano comunicate al momento opportuno, o anche dalle stesse agenzie di
relazionipubbliche che le avevano inventate. Anche questa fase è
prevista
dai teorici dell'uso dei media: Toffler, in particolare, è esplicito nel
distinguere tra notizie calde e fredde. Lo smascheramento di un'utile
bugia in un secondo momento è sempre una notizia fredda. Serve, semmai,
paradossalm ente a dare l'impressione di una certa obiettività
giornalistica, come se i mezzi di comunicazione di massa fossero più
porosi, meno murati di quanto non siano. Ormai, cessati i bombardamenti
in Jugoslavia, piano piano sono emerse una serie di verità - notizie
fredde - che smantellano tutte le principali accuse mosse a suo tempo
contro il governo jugoslavo di Milosevic. Non ci fu la pulizia etnica
contro gli alba nesi nel Kosovo (è di questi giorni la smentita
autorevole
del generale di brigata tedesco a riposo, Heinz Loquai, della cosiddetta
"Operazione ferro da cavallo"), né gli stupri etnici, né i massacri di
civili, né le fosse comuni. L'operazione "Arcobaleno " era
ideologicamente
e legalmente corrotta, un atto di belligeranza, un attentato alla buona
fede e alla generosità del popolo italiano. Tutte notizie fredde. Ora
Jamie Shea, il portavoce NATO durante la Guerra di Kosovo, con una
franchezza che può sorprendere, ha fatto delle rivelazioni sui 78 giorni
del suo successo mediatico. In un discorso tenuto recentemente a Berna,
Svizzera, davanti ad un gruppo di impor tanti uomini d'affari dal titolo
"Vendere un conflitto - la massima sfida delle 'relazioni pubbliche'",
Shea ha detto tra l'altro: "Bisogna conquistare l'opinione pubblica, e
non
è una cosa semplice quando stai violando la sovranità di uno stato". I
"dann i collaterali" - l'eufemismo propagandistico per indicare le
sofferenze inflitte ai civili, oggetto di leggi e convenzioni nazionali
ed
internazionali - rischiavano di far perdere alla NATO il favore del
pubblico. A questo pericolo Shea riuscì abilmente a fare fronte con le
immagini dei profughi trasmessi da tutti i canali TV.
Con l'inveterato disprezzo per il pubblico "fesso" tipico di tutti gli
imbroglioni, Shea ha detto che la gente adora le telenovela quotidiane
con
buoni protagonisti, ed è quello che lui le ha fornito. La sua bravura
nel
farlo sarebbe comprovato, secondo l ui, dal fatto che la gente ancora lo
riconosce ovunque va. Shea, la star dei media, si è anche vantato di
essere stato incluso da una rivista popolare in un elenco dei "dieci
uomini più sexy del mondo". Se di tanto in tanto appariva l'immagine di
Milosevi c, filtrata e abilmente contestualizzata, essa risultava
cattiva,
decisamente non sexy. L'ex-portavoce della NATO ha raccontato anche che
le sue quotidiane conferenze stampa TV costituivano una grossa sfida. Il
suo compito era di passare la massima quantità di dettagli possibile -
dal
video della cabina di pilotaggio di un aereo da bombardam ento
all'angolo
di impatto di un missile - senza commettere errori, per non perdere di
"credibilità" - termine al quale egli conferisce chiaramente un
significato peculiare. Quello che rendeva il suo compito ancora più una
sfida era il fatto che le conferenze stampa teletrasmesse dovevano
tenersi
anche quando c'era una pausa nei bombardamenti a causa del cattivo
tempo.
Shea, che è britannico, ha paragonato questo problema ad una partita di
cricket quando piove - il cronista sportivo deve continuare a commentare
la partita sebbene sul campo di gioco non stia succedendo niente. Egli
usava queste "interruzioni" per spiegare ancora una volta chi erano i
buoni e chi erano i cattivi.
Secondo Shea, un principio importante è: "Se non hai una storia,
fabbrichi una storia". Per esempio, in una giornata lenta, Shea ha
organizzato la visita delle mogli di Clinton e Blair in un campo
profughi,
ricavando immaginiutilizzate con piacere dalla CNN. Inoltre Shea ha
evitato che un incontro dei ministri avesse luogo in contemporanea ad
una
conferenza stampa della NATO, per non distrarre l'attenzione dei media e
massimizzare l'effetto sul pubblico. Al 78° giorno, quando sono cessati
i
bombardamenti, la NATO ha vinto la guerra, non 5 a 0, secondo Shea, ma 4
a
2. "E come Rocky II: conta soltanto il risultato. Dopo gli errori sono
senza importanza." Nel suo discorso - come hanno notato i giornalisti
del
"Neue Zürcher Zeitung" - Shea non ha parlato delle vittime della guerra
né
dei problemi attuali nel Kosovo.
fonte: "Neue Zürcher Zeitung" (Svizzera), 30/3/2000
[1] Il libro Guerra e anti-guerra dei Toffler è stato discusso su "G&P",
n. 24 (novembre 1995).
---
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WASHINGTON, US, April 12, 2000 (Guardian)
Two leading US news channels have admitted that they allowed
psychological operations officers from the military to work as
placement interns at their headquarters during the Kosovo war. Cable
Network News (CNN) and National Public Radio, (NPR) denied that the
"psy-ops" officers influenced news coverage and said the internships
had been stopped as soon as senior managers found out.
CNN hosted five psy-ops officers as temporary, unpaid workers
last year, while NPR took three, all from the army's 4th
Psychological Operations Group, based at Fort Bragg, North Carolina.
The army's psychological operations are prohibited by law from
manipulating the US media.
After the existence of the CNN internship programme was
published in the Dutch newspaper, Trouw, the network immediately
cancelled it.
For its part, the army said the programme was only intended to
give young army media specialists some experience of how the news
industry functioned. The interns were restricted to mainly menial
tasks such as answering phones, but the fact that military propaganda
experts were even present in newsrooms as reports from the Kosovo
conflict were being broadcast has triggered a storm of criticism and
raised questions about the independence of these networks.
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[Note the reference to Emperor's New Clothes - RR]
World Socialist Web Site www.wsws.org
US psychological warfare experts worked at CNN and NPR
during Kosovo War
By Tom Bishop
18 April 2000
Cable News Network (CNN) and National Public Radio
(NPR) have acknowledged that eight members of the US
Army 4th Psychological Operations (PSYOPS) Group
served as interns in their news divisions and other
areas during the Kosovo war. PSYOPS is a highly
specialized unit of the military whose personnel are
trained in the production and dissemination of US
government propaganda, including on television and
radio programs.
According to CNN executives and military officials,
the intern program began last June and ended in March.
A total of five PSYOPS sergeants were assigned to the
network's Atlanta headquarters. These included two at
the Southeast bureau, two at CNN Radio and one at the
satellite department.
Three PSYOPS personnel also worked at the Washington
DC headquarters of NPR, a publicly-funded radio
network. They worked for periods ranging from six
weeks to four months from September 1998 through May
1999 on such programs as All Things Considered and
Morning Edition.
On March 29 top CNN officials acknowledged the
presence of the military personnel in a written reply
to the media watchdog group Fairness & Accuracy In
Reporting (FAIR), which had issued a media alert two
days before, entitled Why were government propaganda
experts working on news at CNN?
In her response to FAIR, Sue Binford, CNN executive
vice president for public relations, claimed that
while the interns were present no government or
military expert has ever worked on news at CNN. She
said that the five interns were among hundreds who
spend a few weeks at CNN and like all interns observe
under the supervision of CNN staff and have no
influence over what CNN reports or how CNN reports
it.
An NPR spokesperson said the interns performed minor
tasks and had no influence on our news coverage.
The issue was first raised in the media February 17
when the French publication Intelligence Newsletter
published a report of a military symposium held in
Arlington, Virginia early in February. At the
symposium, Colonel Christopher St. John, Commander of
PSYOPS whose 1,200 soldiers and officers are stationed
at Ft. Bragg, North Carolina, said the cooperation
between the army and CNN was a textbook example of the
kind of ties the US Army wants with the American
media.
According to the article, St. John said rather than
use outright military censorship as was done in the
Gulf War, NATO tried to use more subtle means to
regulate the flow of information where they could
spread selected information while suppressing
unfavorable information. Rear Admiral Thomas Steffens
of the US Special Operations Command (SOCOM) said at
the symposium that the military should have the
capacity to gain control over commercial news
satellites to bring an informational cone of silence
over areas where special operations are taking place.
(Indeed, one of the PSYOPS officers worked in CNN's
satellite division.)
Colonel Romeo Morrissey, also of SOCOM, said in his
report that NATO should have taken out the Serbian
radio station B-92. The Internet web site of B-92
became an independent source of coverage of the
bombing in Serbia for journalists looking for
information other than that presented at press
conferences held by NATO in Brussels.
The information in Intelligence Newsletter was brought
to a wider audience when it was published by the
Netherlands daily newspaper Trouw on February 21. The
magazine interviewed Major Thomas Collins of the US
Army Information Service, who acknowledged the interns
worked at CNN as part of the army's Training With
Industry program. Collins stated, They worked as
regular employees of CNN. Conceivably, they would have
worked on stories during the Kosovo war. They helped
in the production of news.
The story was first reported in the US by such web
sites as emperors-clothes.com and on CounterPunch by
its coeditor Alexander Cockburn, a columnist for The
Nation. In its response to CNN's denial that military
personnel ever worked on the news, FAIR said this
was essentially a semantic quibble and pointed to
the comments of Major Collins. It also pointed out
that CNN only acknowledged that the presence of PSYOPS
personnel in the newsroom was inappropriate after
this was revealed in Trouw. NPR officials also waited
until the exposure of the intern program to remove
them.
Top CNN officials have also claimed that they were
unaware of the PSYOPS intern program, and would never
have approved of it. Instead, they say, such decisions
must have been made by lower-level human resource
managers. But according to an article in TV Guide,
several unnamed sources at CNN told the magazine that
a network programming executive who left the network
months before the intern program became public signed
off on the internships. Moreover, CNN and military
sources acknowledged that the interns never concealed
their identity at work.
In its original action alert FAIR stated: What makes
the CNN story especially troubling is the fact that
the network allowed the Army's covert propagandists to
work in its headquarters, where they learned the ins
and outs of CNN's operations. Even if the PSYOPS
officers working in the newsroom did not influence
news reporting, did the network allow the military to
conduct an intelligence mission against CNN itself?
These revelations are only the latest concerning CNN's
relations with the US military, particularly during
the Kosovo war. On July 2, 1999 the Independent
newspaper in Britain published an article entitled
Taken in by the NATO Line. The article suggested
that major media outlets went beyond the usual
unethical and dishonest news practices to outright
collusion with NATO.
Belgrade war correspondent Robert Fisk wrote: Two
days before NATO bombed the Serb Television
headquarters in Belgrade, CNN received a tip from its
Atlanta headquarters that the building was to be
destroyed. They were told to remove their facilities
from the premises at once, which they did.
A day later, Serbian Information Minister Aleksander
Vucic received a faxed invitation from the Larry King
Live show in the US to appear on CNN. They wanted him
on air at 2:30 in the morning of 23 April and asked
him to arrive at Serb Television half an hour early
for make-up.
Vucic was latewhich was just as well for him since
NATO missiles slammed into the building at six minutes
to two. The first one exploded in the make-up room
where the young Serb assistant was burned to death.
CNN calls this all a coincidence, saying that the
Larry King show, put out by the entertainment
division, did not know of the news department's
instruction to its men to leave the Belgrade
building.
Also during this period, CNN fired its Pulitzer Prize
winning journalist Peter Arnett from his 18-year
career as an international journalist for CNN. He was
fired April 20, 1999 after calling a press conference
to protest CNN's refusal to assign him to cover the
war from Belgrade. Arnett had been sidelined since
June 7, 1998 when CNN aired his investigative report
Valley of Death. In the joint production by CNN and
Time magazine Arnett gave compelling evidence that US
commandos had used deadly sarin gas to kill American
soldiers who had defected into Laos from Vietnam.
After intense pressure from the military, the
co-producers of the production, April Oliver and Jack
Smith, were fired when they refused to disavow the
report.
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
FAIR-L
Fairness & Accuracy in Reporting
Media analysis, critiques and news reports
ACTIVISM UPDATE:
CNN Responds to FAIR on PSYOPS in the Newsroom
April 5, 2000
On March 27, FAIR released an action alert urging readers to contact CNN
and
ask why the network allowed military propaganda specialists from an Army
Psychological Operations (PSYOPS) unit to work in the news division of
its
Atlanta headquarters. That action alert can be found on FAIR's website:
( http://www.fair.org/activism/cnn-psyops.html ).
Since then, FAIR has been contacted by Eason Jordan, CNN's president for
international networks and newsgathering, as well as executive vice
president for public relations Sue Binford. On March 29, FAIR received
CNN's
official response, written by Binford:
*****
As executive vice president of CNN Public Relations, I am responding
officially on behalf of CNN to FAIR's action alert headlined "Why were
Government Propaganda Experts Working on News at CNN?":
1. No government or military propaganda expert has ever worked on
news
at CNN.
2. Amongst the hundreds of interns from around the world who spent
a
few weeks at a time at CNN in the past year, were five personnel from a
U.S.
Army PSYOPS group.
3. Interns at CNN observe under the supervision of CNN staff and
have
no influence over what CNN reports or how CNN reports it.
4. CNN's intern program is administered by the Company's Human
Resources Department, which is made up of hard-working, well-intentioned
people who are not journalists and who thought they were doing the right
thing when they agreed to a U.S. Army request to allow the military
personnel to intern at CNN.
5. The intern program was terminated as soon as the leadership of
CNN
learned of it. CNN's position: it was inappropriate for PSYOPS personnel
to
be at CNN, they are not here now, and they never again will be at CNN.
6. CNN prides itself on its journalistic independence and
impartiality
and is committed to accurate, fair, responsible reporting.
*****
FAIR's Analysis:
FAIR commends CNN for acknowledging that the presence of PSYOPS
personnel in
the newsroom was, in its words, "inappropriate." It is unfortunate that
the
network came to that conclusion only after the program's existence was
revealed in February by the Dutch newspaper Trouw (2/21/00).
The only points in CNN's statement that are in factual conflict with
FAIR's
action alert are points 1 and 3. CNN denies that any military
propaganda
expert "ever worked on news" at CNN-- seeming to contradict FAIR's
assertion, made in the headline of our action alert, that PSYOPS
personnel
were "working on news" at CNN. While PSYOPS personnel did intern at
CNN,
the statement says, "interns at CNN observe under the supervision of CNN
staff and have no influence over what CNN reports or how CNN reports
it."
This seems to be essentially a semantic quibble. As interns, some of the
PSYOPS officers clearly answered to the news division and assisted CNN
news
staffers as they produced stories. According to Major Thomas Collins of
the
U.S. Army Information Service, the PSYOPS interns "worked as regular
employees of CNN" and "helped in the production of news." (Trouw, 2/21)
But as we said in our original action alert:
"What makes the CNN story especially troubling is the fact that the
network
allowed the Army's covert propagandists to work in its headquarters,
where
they learned the ins and outs of CNN's operations. Even if the PSYOPS
officers working in the newsroom did not influence news reporting, did
the
network allow the military to conduct an intelligence-gathering mission
against CNN itself?"
FAIR then offered specific evidence that military PSYOPS specialists
have
recently been trying to increase their knowledge of and cooperation with
the
news media in order to influence coverage.
Indeed, the presence of psychological operations personnel at CNN was
first
revealed at a PSYOPS conference in Arlington, Virginia by Col.
Christopher
St. John, commander of the Army's 4th PSYOPS Group (the unit to which
the
CNN interns belonged), who offered the internship program as an example
of
the type of "greater cooperation between the armed forces and media
giants"
which he hoped to see more of (Intelligence Newsletter, 2/17/00).
That is presumably why CNN has admitted that, even as observers, PSYOPS
officers should not have worked-- or "observed"-- in CNN's offices.
ACTION: If you feel this matter is serious enough that CNN should issue
a
more in-depth explanation of how military personnel came to intern at
the
network, and precisely what kind of work they did there, you can write
to
CNN's President of International Networks and Newsgathering, Eason
Jordan,
at:
mailto:eason.jordan@...
Fax: 404-827-3134
As always, please remember that letters are taken more seriously if they
maintain a professional tone. Please cc-copies of your correspondence to
fair@....
NOTE: In pointing out the lack of mainstream media coverage of the
CNN-PSYOPS story, our original action alert stated that "in the U.S.
media,
so far only Alexander Cockburn" had picked up on the story. We should
have
noted that it was online media that initially picked up on the Trouw and
Intelligence Newsletter reports. The website Emperor's Clothes
(www.emperors-clothes.com) appears to have been the first to translate
the
Trouw report and put it on the Web. Several other political sites also
picked up the story. Cockburn was the first journalist in the U.S. to
discuss the story in print, and the first to get it into a mainstream
U.S.
outlet.
----------
Feel free to respond to FAIR ( fair@... ). We can't reply to
everything, but we will look at each message. We especially appreciate
documented example of media bias or censorship. All messages to the
'FAIR-L' list will be forwarded to the editor of the list.
Also, please send copies of email correspondence, including any
responses, to us at: fair@... .
Feel free to spread this message around. Put it on conferences
where it is appropriate. We depend on word of mouth to get our message
out, so please let others know about FAIR and this mailing list.
Don't miss a single e-mail from FAIR-L.
You can subscribe to FAIR-L at our web site:
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Or, you can send a "subscribe FAIR-L enter your full name"
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5 Eastern Time (be sure to tell them you got the information
on-line) or by sending $19 with your name and address to:
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P.O. Box 170
Congers, NY 10920-9930
FAIR
(212) 633-6700
http://www.fair.org/
E-mail: fair@...
list administrators: FAIR-L-request@...
---
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COUNTERPUNCH
March 26, 2000
CNN AND PSYOPS
By Alexander Cockburn
Military personnel from the Fourth
Psychological Operations Group based at Fort
Bragg, in North Carolina, have until recently
been working in CNN's hq in Atlanta.
CNN is up in arms about our report in the last issue of
CounterPunch concerning the findings of the Dutch journalist,
Abe de Vries about the presence of US Army personnel at
CNN, owned by Time-Warner. We cited an article by de Vries
which appeared on February 21 in the reputable Dutch daily
newspaper Trouw, originally translated into English and placed
on the web by Emperor's Clothes. De Vries reported that a
handful of military personnel from the Third Psychological
Operations Battalion, part of the airmobile Fourth Psychological
Operations Group based at Fort Bragg, in North Carolina, had
worked in CNN's hq in Atlanta.
De Vries quoted Major Thomas Collins of the US Army
Information Service as having confirmed the presence of these
Army psy-ops experts at CNN, saying, "Psy-ops personnel,
soldiers and officers, have been working in CNN's headquarters
in Atlanta through our program, 'Training with Industry'. They
worked as regular employees of CNN. Conceivably, they would
have worked on stories during the Kosovo war. They helped in
the production of news."
This particular CounterPunch story was the topic of my regular
weekly broadcast to AM Live, a program of the South Africa
Broadcasting Company in Johannesburg. Among the audience of
this broadcast was CNN's bureau in South Africa which lost no
time in relaying news of it to CNN hq in Atlanta, and I duly
received an angry phone call from Eason Jordan who identified
himself as CNN's president of newsgathering and international
networks.
Jordan was full of indignation that I had somehow compromised
the reputation of CNN. But in the course of our conversation it
turned out that yes, CNN had hosted a total of five interns from
US army psy-ops, two in television, two in radio and one in
satellite operations. Jordan said the program had only recently
terminated, I would guess at about the time CNN's higher
management read Abe de Vries's stories.
When I reached De Vries in Belgrade, where's he is Trouw's
correspondent, and told him about CNN's furious reaction, he
stood by his stories and by the quotations given him by Major
Collins.For some days CNN wouldn't get back to him with a
specific reaction to Collins's confirmation, and when it did, he
filed a later story for Trouw, printed on February 25 noting that
the military worked at CNN in the period from June 7, (a date
confirmed by Eason to me) meaning that during the war a
psy-ops person would have been at CNN during the last week.
"The facts are", De Vries told me, " that the US Army, US
Special Operations Command and CNN personnel confirmed to
me that military personnel have been involved in news
production at CNN's newsdesks. I found it simply astonishing.
Of course CNN says these psyops personnel didn't decide
anything, write news reports, etcetera. What else can they say.
Maybe it's true, maybe not. The point is that these kind of close
ties with the army are, in my view, completely unacceptable for
any serious news organization. Maybe even more astonishing is
the complete silence about the story from the big media. To my
knowledge, my story was not mentioned by leading American or
British newspapers, nor by Reuters or AP."
Here at CounterPunch we agree with Abe de Vries, who told
me he'd originally come upon the story through an article in the
French newsletter, Intelligence On-line, February 17, which
described a military symposium in Arlington, Virginia, held at the
beginning of February of this year, discussing use of the press in
military operations. Colonel Christopher St John, commander of
the US Army's 4th Psyops Group, was quoted by Intelligence
On-Line's correspondent, present at the symposium, as having,
in the correspondent's words, "called for greater cooperation
between the armed forces and media giants. He pointed out that
some army PSYOPS personnel had worked for CNN for
several weeks and helped in the production of some news
stories for the network."
So, however insignificant Eason Jordan and other executives at
CNN may now describe the Army psyops tours at CNN as
having been, the commanding officer of the Psy-ops group
thought them as sufficient significance to mention at a high level
Pentagon seminar about propaganda and psychological warfare.
It could be that CNN was the target of a psyops penetration and
is still too naïve to figure out what was going on.
It's hard not to laugh when CNN execs like Eason Jordan start
spouting high-toned stuff about CNN's principles of objectivity
and refusal to spout government or Pentagon propaganda. The
relationship is most vividly summed up by the fact that Christiane
Amanpour, CNN's leading foreign correspondent, and a woman
whose reports about the fate of Kosovan refugees did much to
fan public appetite for NATO's war, is literally and figuratively in
bed with spokesman for the US State Department, and a leading
propagandist for NATO during that war, her husband James
Rubin.If CNN truly wanted to maintain the appearance of
objectivity, it would have taken Amanpour off the story.
Amanpour, by the way, is still a passionate advocate for
NATO's crusade, most recently on the Charlie Rose show.
In the first two weeks of the war in Kosovo CNN produced
thirty articles for the Internet, according to de Vries, who looked
them up for his first story. An average CNN article had seven
mentions of Tony Blair, NATO spokesmen like Jamie Shea and
David Wilby or other NATO officials. Words like refugees,
ethnic cleansing, mass killings and expulsions were used nine
times on the average. But the so-called Kosovo Liberation
Armmy (0.2 mentions) and the Yugoslav civilian victims (0.3
mentions) barely existed for CNN.
During the war on Serbia, as with other recent conflicts
involving the US, wars, CNN's screen was filled with an
interminable procession of US military officers. On April 27 of
last year, Amy Goodman of the Pacifica radio network, put a
good question to Frank Sesno, who is CNN's senior vice
president for political coverage.
GOODMAN:"If you support the practice of putting ex-military
men -generals - on the payroll to share their opinion during a
time of war, would you also support putting peace activists on
the payroll to give a different opinion during a time of war? To
be sitting there with the military generals talking about why they
feel that war is not appropriate?"
FRANK SESNO: "We bring the generals in because of their
expertise in a particular area. We call them analysts. We don't
bring them in as advocates. In fact, we actually talk to them
about that - they're not there as advocates."
Exactly a week before Sesno said this, CNN had featured as
one of its military analysts, Lt Gen Dan Benton, US Army
Retired.
BENTON: "I don't know what our countrymen that are
questioning why we're involved in this conflict are thinking about.
As I listened to this press conference this morning with reports of
rapes burning, villages being burned and this particularly
incredible report of blood banks, of blood being harvested from
young boys for the use of Yugoslav forces, I just got madder
and madder. The United States has a responsibility as the only
superpower in the world, and when we learn about these things,
somebody has got to stand up and say, that's enough, stop it, we
aren't going to put up with this. And so the United States is
fulfilling its leadership responsibility with our NATO allies and
are trying to stop these incredible atrocities."
Please note what CNN's supposedly non-advocatory analyst
Benton was ranting about: a particularly bizarre and
preposterous NATO propaganda item about 700 Albanian boys
being used as human blood banks for Serb fighters.
So much for the "non-advocate" CNN. CP
CounterPunch
3220 N Street, NW, PMB 346
Washington, DC 20007
1-800-840-3683
http://www.counterpunch.org/
email: counterpunch@...
---
STOP NATO: ¡NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
Dear people,
Check out emperors clothes at tenc.net. Here are descriptions of the
two
latest articles:
U.S. ARMY 'PSYOPS' SPECIALISTS WORKED FOR CNN
Trouw, 21 February, 2000
By Abe de Vries
Many of the articles on Emperors-clothes.com are devoted to analyzing
the
techniques by which the media distorts the news. But how does it happen?
Is
it just some general fault of 'the system?' Does it happen by osmosis.
Or is
it planned and organized by real (if covert) people?
Now Trouw, an establishment Amsterdam daily, has gone public with
intriguing
information. It seems the US Army has admitted to Trouw that its
Psychological Warfare experts worked for CNN to produce the "news" and
that
this "possibly" occurred during the bombing of Serbia.
***
THE AMERICQAN ARMY LOVES CNN
Trouw, 21 February, 2000
By Abe de Vries
During a closed-door session in February, an Army Psychological
Operations
Colonel posed:
"cooperation with CNN [as]... a textbook example of the kind of ties the
American Army wants to have with the media."
Mr. de Vries, who broke the CNN psyops story, looks at some of the
implications. One question he leavs unasked: could this be just the tip
of
the iceberg? Are the CIA, NSA, and other covert agencies also involved
in
"helping produce the news"?
Best regards,
Jared Israel
FIRST STORY - POSTED AT:
http://www.emperors-clothes.com/articles/devries/psyops.htm
U.S. ARMY 'PSY-OPS' SPECIALISTS WORKED FOR CNN
SECOND STORY - POSTED AT:
http://www.emperors-clothes.com/articles/devries/love.htm
THE AMERICAN ARMY LOVES CNN
***
For more on the CNN-PsyOps connection see "U.S. Army 'Psyops'
Specialists
worked for CNN" by Abe de Vries, at
http://www.emperors-clothes.com/articles/devries/psyops.htm
Here are some articles that examine techniques by which news is
distorted:
"Misleading from the Start" by Jared Israel. Looks at how the Associated
Press distorted news about the response of local residents to police
attacks
on the World Trade Organization demonstrations in Seattle.
http://www.emperors-clothes.com/analysis/misleadi.htm
"Credible Deception" by Jared Israel. Examines NY Times coverage of the
U.S.
missile attack on a pill factory in Sudan in 1998. Uncovers specific
techniques which one is hard-pressed to ascribe to coincidence.
http://www.emperors-clothes.com/articles/jared/sudan.html
"Reporting Kosovo: Journalism vs. Propaganda" by Phil Hammond. In which
the
author discovers an amazing continuity of pro-NATO coverage including
the use
of identical language in stories by several journalists.
http://www.emperors-clothes.com/articles/hammond/propagan.html
"Collateral Damage in Seattle, by Jim Desyllus"
http://www.emperors-clothes.com/analysis/collater.htm
"Lies, Damn Lies and Maps," by Jared Israel. A tragedy of errors as the
media, NATO & US spokesmen try to come up with an acceptable cover story
after the bombing of the Chinese embassy in Belgrade.
http://www.emperors-clothes.com/articles/jared/Lies.html
Emperors-clothes relies on contributions. If you'd like to help with a
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--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
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SEGNALAZIONI: avviso, iniziative, libri, video
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AVVISO IMPORTANTE - VAZNA OBAVIJEST - IMPORTANT NOTICE
A causa degli impegni personali dei compagni che ci lavorano, per le
prossime due settimane circa la nostra diffusione di documentazione
subira' una battuta d'arresto. Con l'occasione ricordiamo che tutto
quanto distribuito negli ultimi mesi e' archiviato alle pagine:
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
Zbog licnih obaveza drugova koji rade na ovim stranicama za naredne
otprilike dvije sedmice se zaustavlja slanje dokumentacije. Podsjecamo
jos jednom da sve vec poslano u ovih zadnjih nekoliko mjeseci mozete
naci arhivirano na stranicama:
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
Because of personal commitments of the comrades, our mailing list will
be stopped for about two weeks. With the occasion we let you know that
all recent documents are archived at the URL:
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SMRT FASIZMU - SLOBODA NARODU
---
TRIBUNALE "CLARK"
LA SEDUTA DEL 21/4 E' STATA SPOSTATA AL 6 MAGGIO
sempre alla Libreria del "Manifesto", in Via Tomacelli 144, a Roma
> Roma 10 aprile '00
>
> Agli aderenti al Tribunale Italiano contro i crimini della Nato in Jugoslavia.
>
> Cari amici, cari compagni
>
(...)
>
> Cogliamo l'occasione per informarvi su dove fino ad oggi si sono svolte e
> dove si svolgeranno in futuro iniziative di presentazione del "Tribunale
> "o dove il Tribunale ha partecipato.
>
> Delle cinque sedute centrali programmate a Roma, l'ultima si svolgera',
> diversamente da quanto programmato, il giorno 6 maggio alle ore 15.30
> presso la libreria de il Manifesto al termine della riunione della
> mattina. Quest'ultima seduta vedra' la partecipazione di Fulvio Grimaldi,
> Andrea Martocchia, Tommaso Di Francesco, Giulia Barone, Tiziana Boari;
> tema la disinformazione strategica. Oltre alle iniziative a Roma si sono
> effettuate iniziative a Pisa presso il circol o Agora', a Perugia presso
> l'AssiYug, a Cesena presso il Coordinamento Romagnolo contro la Guerra, a
> Torino presso il Coordinamento per la Yugoslavia, a Bologna presso il
> Comitato contro la guerra di Bologna, a Napoli presso la facolta' di
> lettere dell'U niversita', di nuovo a Pisa organizzato dai Collettivi
> Universitari di Pisa, a Siena dal comitato 100 idee per la pace, a Teramo
> presso la locale Universita', sono invece in programmazione iniziative a
> Ravenna il 28 Aprile , a Cagliari il 12 maggio, a Udine il 27 maggio.
>
> Stefano de Angelis , Carlo Pona
>
> Per contattarci: 065181048- fax 068174010
> e-mail: s.deangelis@... pona@...
---
Centro culturale serbo di Varese - Cooperativa Novecento
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IMBROGLI DI GUERRA"
di
"SCIENZIATE E SCIENZIATI CONTRO LA GUERRA"
GIOVEDI' 4 MAGGIO 2000 alle ore 21:00
nell'ambito dell'iniziativa
"Immagini - voci - l'altra storia"
Via De Cristoforis 5, Varese
(a 5 min. dalla stazione Varese Nord)
Interverranno Michele Emmer e Mauro Cristaldi, docenti
all'Universita' "La Sapienza".
L'intervento della NATO nei Balcani segna un punto di svolta
nelle relazioni mondiali: nel mondo post-Guerra Fredda, il
paese piu' forte si arroga il diritto di intervenire ovunque
per imporre o difendere i propri interessi. La natura della
guerra sta cambiando profondamente: le armi convenzionali ad
alta tecnologia vengono utilizzate per colpire obiettivi
strategici. Ma quando si colpiscono le strutture produttive
di un paese che utilizza tecnologie moderne, gli effetti
divengono simili a quelli delle armi di distruzione di massa.
"Imbrogli di guerra" esprime le ragioni del dissenso alla
guerra dal punto di vista specifico degli scienziati. Esso
segue essenzialmente tre filoni: (a) la gestione delle crisi
ambientali globali quale fattore scatenante della bellicosita'
e della lotta per le risorse; (b) l'inquinamento chimico e
radioattivo conseguente al bombardamento della Jugoslavia;
e (c) il ruolo e le responsabilita' della Scienza in un'epoca
in cui la razionalita' scientifica viene usata per legittimare
le guerre come "soluzioni giuste e necessarie" e gli scienziati
sono direttamente coinvolti nello sviluppo delle tecniche di
guerra.
"Imbrogli di guerra" e' edito dalle Edizioni Odradek
(www.eco-cooperazione.it/odradek, 06-68.33.451).
---
UN FILM: "15 BELGI SOTTO LE BOMBE DELLA NATO"
UN LIBRO: "MONOPOLY"
Il film "15 belges sous les bombes de l'OTAN" e' un reportage girato
durante i bombardamenti.
E' un film breve, di 40 min, molto adatto ad essere usato come
strumento per introdurre dibattiti sulla guerra in Yugoslavia, e sul
tema della contro-informazione in generale.
Per informazioni rivolgersi alle Edizioni EPO (vedi sotto)
C O M M U N I Q U É D E P R E S S E
Les éditions EPO ont le plaisir de vous annoncer la sortie du livre
Monopoly
L'OTAN à la conquête du monde
de Michel Collon
Il y a un an, se déroulait la guerre contre la Yougoslavie. A cette
occasion, nous vous proposons un document incontournable dans ce débat.
Spécialiste des médiamensonges et des stratégies secrètes
Michel Collon est l'auteur d'Attention, médias ! Les médiamensonges du
Golfe (EPO, 1992) et de Poker menteur. Les grandes puissances, la
Yougoslavie et les prochaines guerres (EPO, 1998).
Chacun de ces livres avait provoqué un choc. En démasquant - documents
en main - les médiamensonges qui avaient permis de manipuler l'opinion.
Et en exposant les stratégies réelles des grandes puissances.
Vous trouverez en annexe une sélection de réactions parmi les médias et
les personnalités.
Un an après la guerre : quel bilan ?
La guerre avait pour but, nous disait-on, d'établir un Kosovo
multiethnique . Qu'en est-il aujourd'hui ? Elle prétendait aussi
constituer une solide alliance entre Etats-Unis et Europe. Qu'en
est-il ?
Michel Collon avait annoncé cette guerre contre la Yougoslavie. A
présent, il dévoile les prochaines cibles de l'OTAN.
Un débatteur de talent
Si ses analyses dérangent certains conformismes, Michel Collon a
passionné tous les publics auxquels il a pu s'adresser dans de nombreux
pays. Révélations nombreuses, connaissance approfondie du dossier,
synthèses claires et concises, polémiques courtoises mais sans
concession... Une cassette d'un récent débat télévisé (L'Ecran témoin,
RTBF, 31 janvier 2000) est à votre disposition.
Les éditions EPO vous proposent donc d'inclure Michel Collon dans la
couverture de cet anniversaire de la guerre (interviews, débats, bonnes
feuilles...).
Contacts :
Editions EPO, Karine Alvarez - tel : +32 2/ 523 02 32 ou email
<editions@...>
Michel Collon - tel-fax : +32 4/ 246 28 81 ou email
<michel.collon@...>
ISBN 2-87262-171-7 250 pages 998 Bef - 165 FF
éditions EPO, 30 rue Lambert Crickx, 1070 Bruxelles, Belgique
Tél: 32 (0)2 215 66 51 Fax: 32 (0)2 215 66 04 email: editions@...
Monopoly
L'Otan à la conquête du monde
de Michel Collon
1. Test-médias: que vaut notre information sur le Kosovo?
- Les 4 principes de la propagande de guerre
- Ce qu'on n'a pas dit sur le massacre de Racak
- Médiamensonges préparatoires
- Comment Washington a préparé sa guerre
- Qui a lu le texte de Rambouillet?
- Sur le génocide, la purification ethnique et les charniers
2. Serbes et Albanais: les dessous du problème `ethnique'
- La suppression de l'autonomie en 89
- Les grandes puissances derrière l'UCK
- Les tactiques militaires des deux camps
- Causes de l'exode de réfugiés
- Quel avenir pour le Kosovo?
3. Les prochaines cibles de l'Otan:
- Une armée au service de la globalisation
- Prochaines cibles: Irak, Algérie, Congo... Et Moscou!
- Caucase: la prochaine guerre du pétrole
- Ce qu'on nous cache sur la Tchétchénie
-- Les dangers de l'expansion de l'Otan
- Chine: le bombardement était un avertissement
- Le droit international bafoué
- Pourquoi le budget d'armement US augmente de 70%
- Naissance de l'euro-armée
4. La guerre de l'Otan était-elle `propre'?
- Images de souffrances
- La théorie des «bavures»
- La résistance d'un peuple
- Otan et UCK ont `purifié' le Kosovo
- Comment les multinationales se sont partagé le Kosovo
- Rétablir le dialogue
5. Nécessité d'un front mondial pour la paix
Ils ont dit de Poker menteur :
Paul-Marie de La Gorce (Le Monde Diplomatique): « Un des trois livres
les plus importants de l'année. Une analyse résolument non conformiste,
renversant les tabous et les dogmes imposés par la presse occidentale. »
Gilles Perrault: « Vous faites ?uvre de salubrité publique! Poker
menteur éclaire un problème fort complexe en tordant le cou à un certain
nombre d'escroqueries médiatiques. On retrouve là l'auteur d'Attention
médias ! Vous dévoilez surtout les vrais enjeux d'une guerre dont on ne
nous a montré que les apparences. Travail tout à fait passionnant. »
Jean Ziegler, écrivain et sociologue : « Vous faites un travail
formidable ! Merci de ce beau,
intelligent livre. »
Samir Amin, économiste : « Excellent livre. Réussit à la perfection à
faire une analyse sérieuse et profonde et à convaincre par la quantité
de faits bien présentés. »
Benoît Delépine (alias « Michael Kael » et scénariste des Guignols, sur
Canal Plus) : « Attention médias ! le précédent livre de Michel Collon,
est formidable. Comme l'Américain Chomsky, il a inspiré tout mon travail
pour Michael Kael. Le premier scénario de mon film était d'ailleurs basé
sur ce bouquin que je recommande à tous mes amis. Et chaque fois que je
viens en Belgique, je demande aux journalistes « Connaissez-vous ce
livre de Michel Collon ? » Réponse : non. Quel dommage ! »
Louis Dalmas, rédacteur en chef du mensuel français Balkans-Infos : « Je
suis à la fois sidéré par le travail et rempli d'admiration. C'est le
document le plus important qui ait été publié sur l'ex-Yougoslavie.
Complet, bien présenté, facile à lire, édifiant. »
Bichara Khader, professeur à Louvain-la-Neuve : « Je recommanderais ce
livre à tous les étudiants soucieux de comprendre la politique
internationale et épris de paix. »
Pierre Piérart (Association des Médecins pour la Prévention de la guerre
nucléaire, prix Nobel 1985) : « L'analyse de Poker menteur colle à la
réalité : le contrôle des richesses stratégiques est au c?ur du
problème. Et la puissance allemande devient en effet extrêmement
dangereuse. »
Eva Forest, résistante antifranquiste et éditrice : « Comme dans
Attention médias !, Michel Collon explique minutieusement et clairement
ces problèmes. C'est un grand plaisir de le lire. »
Michel Collon
37 Rue André Renard Tél + Fax : 32 / 4 /
246
28 81
4430 Ans - Belgique E-mail: michel.collon@...
* Journaliste, écrit notamment dans l'hebdomadaire Solidaire.
* Auteur du livre Attention, médias! (EPO, Bruxelles, 1992).
Sous-titre: Les médiamensonges du Golfe.
Manuel anti-manipulation.
Analyse du système général des médias.
Trois éditions, plus de 6.000 exemplaires (épuisé)
Traductions en espagnol et arabe.
* Auteur du livre Poker menteur (EPO, Bruxelles, 1998)
Sous-titre: Les grandes puissances, la Yougoslavie et les
prochaines
guerres.
Deux éditions, plus de 4.000 exemplaires.
Traduction en espagnol, en néerlandais, et bientôt en italien et
serbo-croate.
Analyse des stratégies cachées (Etats-Unis, Allemagne, Otan)
dans les
Balkans. Prévoyait la guerre du Kosovo, l'expansion de l'Otan dans le
Caucase...
* Plusieurs voyages en Yougoslavie et ex-Yougoslavie.
* Anime des comités pour la paix en Belgique. A dirigé une délégation de
15 personnalités belges en Yougoslavie en mai 99 sous les bombardements.
* Scénariste du film `Sous les bombes de l'Otan' (Regards Croisés,
Bruxelles, 1999, 45 minutes) à l'occasion du voyage ci-dessus.
* Plus de deux cents conférences et débats dans de nombreux pays
(en
français, anglais, néerlandais, italien).
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A causa degli impegni personali dei compagni che ci lavorano, per le
prossime due settimane circa la nostra diffusione di documentazione
subira' una battuta d'arresto. Con l'occasione ricordiamo che tutto
quanto distribuito negli ultimi mesi e' archiviato alle pagine:
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TRIBUNALE "CLARK"
LA SEDUTA DEL 21/4 E' STATA SPOSTATA AL 6 MAGGIO
sempre alla Libreria del "Manifesto", in Via Tomacelli 144, a Roma
> Roma 10 aprile '00
>
> Agli aderenti al Tribunale Italiano contro i crimini della Nato in Jugoslavia.
>
> Cari amici, cari compagni
>
(...)
>
> Cogliamo l'occasione per informarvi su dove fino ad oggi si sono svolte e
> dove si svolgeranno in futuro iniziative di presentazione del "Tribunale
> "o dove il Tribunale ha partecipato.
>
> Delle cinque sedute centrali programmate a Roma, l'ultima si svolgera',
> diversamente da quanto programmato, il giorno 6 maggio alle ore 15.30
> presso la libreria de il Manifesto al termine della riunione della
> mattina. Quest'ultima seduta vedra' la partecipazione di Fulvio Grimaldi,
> Andrea Martocchia, Tommaso Di Francesco, Giulia Barone, Tiziana Boari;
> tema la disinformazione strategica. Oltre alle iniziative a Roma si sono
> effettuate iniziative a Pisa presso il circol o Agora', a Perugia presso
> l'AssiYug, a Cesena presso il Coordinamento Romagnolo contro la Guerra, a
> Torino presso il Coordinamento per la Yugoslavia, a Bologna presso il
> Comitato contro la guerra di Bologna, a Napoli presso la facolta' di
> lettere dell'U niversita', di nuovo a Pisa organizzato dai Collettivi
> Universitari di Pisa, a Siena dal comitato 100 idee per la pace, a Teramo
> presso la locale Universita', sono invece in programmazione iniziative a
> Ravenna il 28 Aprile , a Cagliari il 12 maggio, a Udine il 27 maggio.
>
> Stefano de Angelis , Carlo Pona
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> Per contattarci: 065181048- fax 068174010
> e-mail: s.deangelis@... pona@...
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Centro culturale serbo di Varese - Cooperativa Novecento
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IMBROGLI DI GUERRA"
di
"SCIENZIATE E SCIENZIATI CONTRO LA GUERRA"
GIOVEDI' 4 MAGGIO 2000 alle ore 21:00
nell'ambito dell'iniziativa
"Immagini - voci - l'altra storia"
Via De Cristoforis 5, Varese
(a 5 min. dalla stazione Varese Nord)
Interverranno Michele Emmer e Mauro Cristaldi, docenti
all'Universita' "La Sapienza".
L'intervento della NATO nei Balcani segna un punto di svolta
nelle relazioni mondiali: nel mondo post-Guerra Fredda, il
paese piu' forte si arroga il diritto di intervenire ovunque
per imporre o difendere i propri interessi. La natura della
guerra sta cambiando profondamente: le armi convenzionali ad
alta tecnologia vengono utilizzate per colpire obiettivi
strategici. Ma quando si colpiscono le strutture produttive
di un paese che utilizza tecnologie moderne, gli effetti
divengono simili a quelli delle armi di distruzione di massa.
"Imbrogli di guerra" esprime le ragioni del dissenso alla
guerra dal punto di vista specifico degli scienziati. Esso
segue essenzialmente tre filoni: (a) la gestione delle crisi
ambientali globali quale fattore scatenante della bellicosita'
e della lotta per le risorse; (b) l'inquinamento chimico e
radioattivo conseguente al bombardamento della Jugoslavia;
e (c) il ruolo e le responsabilita' della Scienza in un'epoca
in cui la razionalita' scientifica viene usata per legittimare
le guerre come "soluzioni giuste e necessarie" e gli scienziati
sono direttamente coinvolti nello sviluppo delle tecniche di
guerra.
"Imbrogli di guerra" e' edito dalle Edizioni Odradek
(www.eco-cooperazione.it/odradek, 06-68.33.451).
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UN FILM: "15 BELGI SOTTO LE BOMBE DELLA NATO"
UN LIBRO: "MONOPOLY"
Il film "15 belges sous les bombes de l'OTAN" e' un reportage girato
durante i bombardamenti.
E' un film breve, di 40 min, molto adatto ad essere usato come
strumento per introdurre dibattiti sulla guerra in Yugoslavia, e sul
tema della contro-informazione in generale.
Per informazioni rivolgersi alle Edizioni EPO (vedi sotto)
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Les éditions EPO ont le plaisir de vous annoncer la sortie du livre
Monopoly
L'OTAN à la conquête du monde
de Michel Collon
Il y a un an, se déroulait la guerre contre la Yougoslavie. A cette
occasion, nous vous proposons un document incontournable dans ce débat.
Spécialiste des médiamensonges et des stratégies secrètes
Michel Collon est l'auteur d'Attention, médias ! Les médiamensonges du
Golfe (EPO, 1992) et de Poker menteur. Les grandes puissances, la
Yougoslavie et les prochaines guerres (EPO, 1998).
Chacun de ces livres avait provoqué un choc. En démasquant - documents
en main - les médiamensonges qui avaient permis de manipuler l'opinion.
Et en exposant les stratégies réelles des grandes puissances.
Vous trouverez en annexe une sélection de réactions parmi les médias et
les personnalités.
Un an après la guerre : quel bilan ?
La guerre avait pour but, nous disait-on, d'établir un Kosovo
multiethnique . Qu'en est-il aujourd'hui ? Elle prétendait aussi
constituer une solide alliance entre Etats-Unis et Europe. Qu'en
est-il ?
Michel Collon avait annoncé cette guerre contre la Yougoslavie. A
présent, il dévoile les prochaines cibles de l'OTAN.
Un débatteur de talent
Si ses analyses dérangent certains conformismes, Michel Collon a
passionné tous les publics auxquels il a pu s'adresser dans de nombreux
pays. Révélations nombreuses, connaissance approfondie du dossier,
synthèses claires et concises, polémiques courtoises mais sans
concession... Une cassette d'un récent débat télévisé (L'Ecran témoin,
RTBF, 31 janvier 2000) est à votre disposition.
Les éditions EPO vous proposent donc d'inclure Michel Collon dans la
couverture de cet anniversaire de la guerre (interviews, débats, bonnes
feuilles...).
Contacts :
Editions EPO, Karine Alvarez - tel : +32 2/ 523 02 32 ou email
<editions@...>
Michel Collon - tel-fax : +32 4/ 246 28 81 ou email
<michel.collon@...>
ISBN 2-87262-171-7 250 pages 998 Bef - 165 FF
éditions EPO, 30 rue Lambert Crickx, 1070 Bruxelles, Belgique
Tél: 32 (0)2 215 66 51 Fax: 32 (0)2 215 66 04 email: editions@...
Monopoly
L'Otan à la conquête du monde
de Michel Collon
1. Test-médias: que vaut notre information sur le Kosovo?
- Les 4 principes de la propagande de guerre
- Ce qu'on n'a pas dit sur le massacre de Racak
- Médiamensonges préparatoires
- Comment Washington a préparé sa guerre
- Qui a lu le texte de Rambouillet?
- Sur le génocide, la purification ethnique et les charniers
2. Serbes et Albanais: les dessous du problème `ethnique'
- La suppression de l'autonomie en 89
- Les grandes puissances derrière l'UCK
- Les tactiques militaires des deux camps
- Causes de l'exode de réfugiés
- Quel avenir pour le Kosovo?
3. Les prochaines cibles de l'Otan:
- Une armée au service de la globalisation
- Prochaines cibles: Irak, Algérie, Congo... Et Moscou!
- Caucase: la prochaine guerre du pétrole
- Ce qu'on nous cache sur la Tchétchénie
-- Les dangers de l'expansion de l'Otan
- Chine: le bombardement était un avertissement
- Le droit international bafoué
- Pourquoi le budget d'armement US augmente de 70%
- Naissance de l'euro-armée
4. La guerre de l'Otan était-elle `propre'?
- Images de souffrances
- La théorie des «bavures»
- La résistance d'un peuple
- Otan et UCK ont `purifié' le Kosovo
- Comment les multinationales se sont partagé le Kosovo
- Rétablir le dialogue
5. Nécessité d'un front mondial pour la paix
Ils ont dit de Poker menteur :
Paul-Marie de La Gorce (Le Monde Diplomatique): « Un des trois livres
les plus importants de l'année. Une analyse résolument non conformiste,
renversant les tabous et les dogmes imposés par la presse occidentale. »
Gilles Perrault: « Vous faites ?uvre de salubrité publique! Poker
menteur éclaire un problème fort complexe en tordant le cou à un certain
nombre d'escroqueries médiatiques. On retrouve là l'auteur d'Attention
médias ! Vous dévoilez surtout les vrais enjeux d'une guerre dont on ne
nous a montré que les apparences. Travail tout à fait passionnant. »
Jean Ziegler, écrivain et sociologue : « Vous faites un travail
formidable ! Merci de ce beau,
intelligent livre. »
Samir Amin, économiste : « Excellent livre. Réussit à la perfection à
faire une analyse sérieuse et profonde et à convaincre par la quantité
de faits bien présentés. »
Benoît Delépine (alias « Michael Kael » et scénariste des Guignols, sur
Canal Plus) : « Attention médias ! le précédent livre de Michel Collon,
est formidable. Comme l'Américain Chomsky, il a inspiré tout mon travail
pour Michael Kael. Le premier scénario de mon film était d'ailleurs basé
sur ce bouquin que je recommande à tous mes amis. Et chaque fois que je
viens en Belgique, je demande aux journalistes « Connaissez-vous ce
livre de Michel Collon ? » Réponse : non. Quel dommage ! »
Louis Dalmas, rédacteur en chef du mensuel français Balkans-Infos : « Je
suis à la fois sidéré par le travail et rempli d'admiration. C'est le
document le plus important qui ait été publié sur l'ex-Yougoslavie.
Complet, bien présenté, facile à lire, édifiant. »
Bichara Khader, professeur à Louvain-la-Neuve : « Je recommanderais ce
livre à tous les étudiants soucieux de comprendre la politique
internationale et épris de paix. »
Pierre Piérart (Association des Médecins pour la Prévention de la guerre
nucléaire, prix Nobel 1985) : « L'analyse de Poker menteur colle à la
réalité : le contrôle des richesses stratégiques est au c?ur du
problème. Et la puissance allemande devient en effet extrêmement
dangereuse. »
Eva Forest, résistante antifranquiste et éditrice : « Comme dans
Attention médias !, Michel Collon explique minutieusement et clairement
ces problèmes. C'est un grand plaisir de le lire. »
Michel Collon
37 Rue André Renard Tél + Fax : 32 / 4 /
246
28 81
4430 Ans - Belgique E-mail: michel.collon@...
* Journaliste, écrit notamment dans l'hebdomadaire Solidaire.
* Auteur du livre Attention, médias! (EPO, Bruxelles, 1992).
Sous-titre: Les médiamensonges du Golfe.
Manuel anti-manipulation.
Analyse du système général des médias.
Trois éditions, plus de 6.000 exemplaires (épuisé)
Traductions en espagnol et arabe.
* Auteur du livre Poker menteur (EPO, Bruxelles, 1998)
Sous-titre: Les grandes puissances, la Yougoslavie et les
prochaines
guerres.
Deux éditions, plus de 4.000 exemplaires.
Traduction en espagnol, en néerlandais, et bientôt en italien et
serbo-croate.
Analyse des stratégies cachées (Etats-Unis, Allemagne, Otan)
dans les
Balkans. Prévoyait la guerre du Kosovo, l'expansion de l'Otan dans le
Caucase...
* Plusieurs voyages en Yougoslavie et ex-Yougoslavie.
* Anime des comités pour la paix en Belgique. A dirigé une délégation de
15 personnalités belges en Yougoslavie en mai 99 sous les bombardements.
* Scénariste du film `Sous les bombes de l'Otan' (Regards Croisés,
Bruxelles, 1999, 45 minutes) à l'occasion du voyage ci-dessus.
* Plus de deux cents conférences et débats dans de nombreux pays
(en
français, anglais, néerlandais, italien).
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
CONFERENZA STAMPA DEL MINISTRO PER L'INFORMAZIONE
DELLA REPUBBLICA DI SERBIA
(da "Politika", http://www.politika.co.yu/politika/01_08.htm )
Il Tribunale dell'Aia e la NATO dietro agli omicidi
di Pavle Bulatovic e "Arkan"
Il portavoce del Tribunale dell'Aia Paul Risley ha detto apertamente che
sono stati loro a liquidare Pavle Bulatovic e Zeljko Raznjatovic
"Arkan",
e che lo stesso succedera' anche a molti altri serbi se non accetteranno
l'occupazione e gli occupatori. Lo ha detto Aleksandar Vucic citando le
parole di Risley. Le rappresentanze mediatiche straniere nel nostro
paese
non sono piu' enti di informazione bensi' veri e propri propagandisti e
agenzie dei servizi segreti occidentali e dei loro governi.
Il ministro A. Vucic ha rilasciato ieri una conferenza stampa in cui ha
parlato dell'aggressione prolungata e della pressione attuata sul nostro
paese e ha detto che nel nostro paese ci sono anche quelli che
sostengono la tesi del terrorismo di Stato pur sapendo di raccontare
bugie.
Vucic ha citato le parole delle persone piu' importanti del Tribunale
dell'
Aia, che confermano chi c'e' dietro all'omicidio del Ministro federale
della
Difesa Pavle Bulatovic e di Z.R. "Arkan".
Risley ha detto anche, secondo Vucic, che per Radovan Karadzic e Ratko
Mladic sarebbe meglio arrendersi, perche' in caso contrario diventeranno
animali da cacciare come Arkan.
"Questa e' la prima volta che qualcuno ammette che Zeljko Raznjatovic
era stato da loro condannato a morte", ha detto il Ministro.
Vucic ha commentato la visita del segretario generale della NATO George
Robertson al Tribunale dell'Aia citando le parole della "Deutsche
Welle".
Come ha riferito "Deutsche Welle", Robertson ha constatato che l'anello
si
chiude e che alla fine arresteranno anche Karadzic e Mladic e tutto il
governo jugoslavo.
Dei media che lavorano per gli aggressori ed occupanti nessuno vuole
dire
al popolo la verita'. E, rovesciando la realta', i peggiori criminali
diventano bravi mentre quelli che difendono il loro paese
dall'aggressione
appaiono come assassini del popolo, ha detto Vucic constatando che con
questa posizione si attua una pressione su di un paese che non ha
precedenti nella storia moderna.
Vucic ha affermato che per quanto riguarda l'omicidio di Bulatovic e
Arkan quelli che lo hanno commesso diranno che lo hanno commesso per
motivi
umanitari.
"Quando non siete d'accordo con loro, in quel preciso momento diventate
il
loro bersaglio: di questo e' una prova il caso Krajisnik", ha affermato
Vucic aggiungendo che il Ministero per l'Informazione continuera' la sua
lotta contro le bugie con sempre maggiore successo.
Egli ha detto anche che dall'estero qualcuno tenta in ogni modo - anche
con
gli omicidi e con gli stravolgimenti mediatici - di distruggere i media
in
Serbia.
Per quanto riguarda i recenti attacchi, attribuiti a degli hacker, sul
sito del Ministero per l'Informazione serbo, Vucic ha detto che dietro
a questa vicenda stanno il governo statunitense e l'organizzazione
terroristica albanese di Pristina, i quali hanno falsificato tutto cio'
che
si trovava sul sito del Ministero. E' stato l'attacco piu' grave alla
liberta' di informazione, ma nello stesso tempo una conferma di quanto
sia
grande la paura della verita' negli americani e nei loro collaboratori,
che lavorano insieme alla distruzione di un paese sovrano e
indipendente, ha detto Vucic.
Parlando della situazione attuale dei media in Kosovo, il Ministro ha
annunciato che fra cinque giorni il Ministero per l'Informazione avra'
i suoi rappresentanti in alcuni paesi del Kosmet, tramite i quali si
informera' tutto il mondo dei delitti della KFOR e della sua attivita'
lanciata contro gli interessi del popolo serbo e contro lo Stato sul
territorio di questa provincia serba.
Nel Kosmet gli occupanti statunitensi ed occidentali proseguono la
tortura
mediatica sul popolo serbo, e nelle trasmissioni della TV del Kosovo ci
sono
sei minuti di programma in lingua serba su 24 ore, ha detto Vucic,
aggiungendo che "non possono trovare abbastanza gente per preparare
questo programma criminale e d'occupazione, percio' il programma ha
una durata di soli sei minuti."
Per quanto riguarda le liberta' dei media in Occidente Vucic ha
portato l'esempio dei soldati danesi della KFOR, che a Zubin Potok
hanno occupato una radio e vanno trasmettendo favole e storia
danese. (...)
---
http://www.politika.co.yu/politika/01_08.htm
KONFERENCIJA ZA NOVINARE REPUBLIÈKOG MINISTRA ZA
INFORMISANJE
Haki tribunal i NATO stoje iza
ubistva Pavla Bulatoviæa i
Arkana
Portparol Hakog tribunala Pol Rizli otvoreno je rekao da su oni
likvidirali Pavla Bulatoviæa i eljka Ranatoviæa Arkana i da æe se
to deavati i mnogim drugim u Srbiji, ukoliko ne prihvate
okupaciju i okupatora, naveo je Aleksandar Vuèiæ Rizlijeve reèi. -
Strane medijske ekspoziture u naoj zemlji vie nisu medijske
kuæe nego otvoreni propagandni bilteni i agenture zapadnih
obavetajnih slubi i njihovih vlada
Republièki ministar za informacije Aleksandar Vuèiæ juèe je odrao
konferenciju za novinare na kojoj je govorio o produenoj agresiji i
pritiscima na nau zemlju i tome da u naoj zemlji ima i onih koji,
iako
znaju da lau, tvrde da postoji dravni terorizam.
Vuèiæ je naveo izjave vodeæih ljudi Hakog tribunala, koje potvrðuju
ko zapravo stoji iza ubistava saveznog ministra odbrane Pavla
Bulatoviæa i eljka Ranatoviæa Arkana.
"Portparol Hakog tribunala Pol Rizli otvoreno je rekao da su oni
likvidirali Pavla Bulatoviæa i eljka Ranatoviæa Arkana i da æe se to
deavati i mnogim drugim u Srbiji, ukoliko ne prihvate okupaciju i
okupatora", naveo je Vuèiæ Rizlijeve reèi.
Bestijalne pretnje
Rizli je, prema Vuèiæu, takoðe rekao da je za Radovana Karadiæa i
Ratka Mladiæa bolje da se predaju, jer æe u protivnom biti divljaè za
odstrel, kao Arkan.
"To je prvi put neko javno priznao da je eljko Ranatoviæ, u stvari,
od
njih bio osuðen na smrt", rekao je ministar za informacije.
Vuèiæ je posetu Hakom tribunalu generalnog sekretaraNATO-a
Dorda Robertsona, "koji se hvalio kako je hapsio Srbe i koji je
sutinu Tribunala ilustrovao sudbinama Bulatoviæa i Arkana", ocenio,
navodeæi ta je o tome pisao "Dojèe vele". Robertson je, kako je
preneo "Dojèe vele", "samouvereno zakljuèio" da se omèa zatvara i
da æe na kraju uhvatiti i Karadiæa i Mladiæa i dravno rukovodstvo
SRJ.
Od onih medija, koji rade za agresore i okupatore, niko narodu ne eli
zaista da kae ta je istina, a zamenom teza okupator-agresor,
kriminalci najgore vrste postaju dobroèinitelji, dok oni koji svoju
zemlju
brane od agresije, treba da budu predstavljeni kao narodne ubice,
rekao je Vuèiæ, ocenivi da je u takvom stavu sutina propagandnog
pritiska na jednu zemlju, gotovo nezabeleenog u savremenoj istoriji.
Vuèiæ je rekao da æe, kada je reè o ubistvu Bulatoviæa i Arkana, ti
koji
su to uèinili reæi da su ubili iz humanitarnog razloga.
"Èim im se suprotstavite, postajete njihova meta o èemu svedoèi i
primer Krajinika", rekao je Vuèiæ i dodao da æe Ministarstvo za
informacije Srbije nastaviti borbu protiv lai, uz ocenu da æe u tome
imati jo veæe uspehe.
On je ocenio da iz inostranstva neko pokuava, na svaki naèin - i
ubistvima i njihovim medijskim pravdanjem da u Srbiji uniti medije.
Napad na slobodu informisanja
Strane medijske ekspoziture u naoj zemlji vie nisu informativne
kuæe, nego otvoreni propagandni bilteni i agenture zapadnih
obavetajnih slubi i njihovih vlada, rekao je Vuèiæ.
Kada je reè o nedavnom upadu, kako se mislilo hakera, na sajt
Ministarstva za informacije Srbije, Vuèiæ je rekao da iza toga stoji
amerièke vlada i iptarska teroristièka organizacija iz Pritine, koja
je
falsifikovala sve ono to se nalazi na sajtu Ministarstva.
To je najtei moguæi napad na slobodu informisanja i presedan onoga
to se zbiva na globalnoj raèunarskoj mrei, èime se, u sutini,
potvrðuje koliki je strah od istine ophrvao Amerikance i one koji sa
njima saraðuju na unitenju jedne suverene i nezavisne zemlje,
ocenio je Vuèiæ.
Vuèiæ je istakao da su neprijatelji izabrali sajt Ministarstva, jer on
predstavlja sutinu otpora nae zemlje amerièkom hegemonizmu,
konstatujuæi da tu nije kraj i da æe i ubuduæe biti takvih napada, ali
da
æemo "srpskim znanjem, umeæem i pameæu" umeti da im dovoljno
uspeno odgovorimo i da æe naa istina i dalje prodirati u svet.
Govoreæi o ukupnom i stanju u medijima na Kosmetu, on je najavio
da æe za pet dana Ministarstvo za informacije imati svoje
predstavnike u vie mesta na Kosmetu, èime æe najbolje informisati
ceo svet o zlodelima Kfora i njegovim aktivnostima, uperenim protiv
interesa srpskog naroda i drave na teritoriji te srpske pokrajine.
Na Kosmetu amerièki i drugi zapadnoevropski okupatori nastavljaju
medijsku torturu nad srpskim narodom, a na programu RTV Kosova
imate est minuta programa na loem srpskom jeziku, od 24 sata
koliko se emituje program, rekao je Vuèiæ i dodao da "oni ne mogu da
naðu dovoljno ljudi, koji bi pripremali takav kriminalni okupatorski
program i zato on traje est minuta".
Kada je reè o medijskim slobodama Zapada, Vuèiæ je naveo primer
pripadnika danskog dela Kfora, koji su u Zubinom Potoku zauzeli
jedan radio i emituju, èak i danske prièe i istoriju.
Bujica uvreda na mitingu opozicije
Odgovarajuæi na pitanje novinara o juèeranjem mitingu opozicije,
Vuèiæ je rekao da je juèe sluao govore i da "nita pametno nije èuo".
Tu je bila bujica uvreda nekih, koji su oèigledno bili u alkoholisanom
stanju, koji su pretili ubijanjem predstavnika dravnog rukovodstva
Srbije, to je prava amerièka demokratija, rekao je Vuèiæ.
Rekao je, takoðe, da je Si-En-En izvestio da je na tom mitingu bilo
oko sto hiljada prisutnih, dok je TV Studio B, u sinhronizovanom
prevodu, naveo vie stotina hiljada. Vuèiæ je dodao da se u stranim
medijima i javnom mnenju klima sve vie menja u korist nae istine.
"Likvidacijama nam prete sa svojih televizija, za koje kau da su
ugroene i pod stalnim pritiscima reijma. Iz tih studija direktno
govore ko su ljudi na amerièkim spiskovima za likvidaciju i nikome
nita, a kada ih pozovete na potovanje zakona, odmah se svojim
gazdama ale da su ugroeni i trae mnogo vie para, nego to su do
sada dobijali", pojasnio je ponaanje nekih medijskih kuæa u naoj
zemlji, koje piu po diktatu iz inostranstva.
Vuèiæ je, pitajuæi se zato nekom od takvih medija narodu u Srbiji ne
kae ta bi im se desilo da to isto èini u drugoj zemlji, ocenio da su
se
Amerikanci preraèunali i da milionima dolara i udvostruèenom pomoæi
svojim medijima, nisu uspeli da slome nae javno mnenje.
Takvi mediji ne vide desetine obnovljenih mostova, puteva, stambene
objekte i to da je "Srbija uspela", rekao je Vuèiæ.
Poto to nisu uspeli sada se slue najbrutalnijim laima, rekao je
Vuèiæ, ocenivi da je, posle juèeranjeg mitinga, optimizam da æe
patriotske snage u Srbiji i SRJ na predstojeæim izborima lako pobediti,
jo veæi.
Kada je reè o izborima, Vuèiæ je izjavio da æe ove godine biti izbori
za
Saveznu skuptinu i lokalnu samoupravu, dok æe 2001. biti republièki.
Nisu ni Vlada Srbije, ni Skuptina, "fontana elja", pa da se, kad
nekome padne na pamet, raspisuju izbori, rekao je Vuèiæ.
Zamoljen da prokomentarie odluke pojedinih medija da ne plate
kazne zbog krenja Zakona o informisanju, Vuèiæ je rekao da je
njihovo takvo ponaanje podrano iz stranih agentura.
Republièki ministar za informacije je istakao da æe takvi mediji
"potovati zakon" i da nema te zemlje u svetu, koja æe dozvoliti
gaenje sopstvenih zakona.
(Tanjug)
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
The Hague Tribunal is behind the murders of Pavle Bulatovic and Arkan
April 16, 2000
Minister of Information Aleksandar Vucic
Belgrade, April 15th - At a press conference, Republican Minister of
Information, Aleksandar Vucic, spoke about the continued aggression and
pressures on our country.
Vucic cited statements of the leading figures of The Hague Tribunal,
which
confirmed they were behind the murders of Pavle Bulatovic and Zeljko
Raznatovic Arkan.
"Spokesman of the Hague Tribunal, Paul Risley, openly said that they
liquidated Pavle Bulatovic and Zeljko Raznatovic Arkan, and that this
would
happen to many individuals in Serbia lest they accepted occupation and
the
occupiers", Vucic cited Risley`s words.
According to Vucic, Risley also said that it would be better for Radovan
Karadzic and Ratko Mladic to surrender, otherwise they would become game
like
Arkan did.
"That was the first time someone openly admitted that they sentenced
Zeljko
Raznatovic to death", the Minister of Information said.
When it comes to the recent hackers` attack on the Ministry of
Information
site, Vucic said at the press conference that the American government
and
ethnic-Albanian terrorist organization from Pristina were behind it. The
alleged hackers forged everything that was on the Ministry site.
Copyright
© 1998, 1999, 2000 Ministry of Information
Email: mirs@...
Vucic was invited by Larry King CNN to an interview at TV Serbia that
"coincidentally" was to
have occurred at the moment when USA missiles struck the TV station,
killing civiilian workers.
Mr Vucic is alive because his taxi was late.
LIVE ON CNN.
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
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DELLA REPUBBLICA DI SERBIA
(da "Politika", http://www.politika.co.yu/politika/01_08.htm )
Il Tribunale dell'Aia e la NATO dietro agli omicidi
di Pavle Bulatovic e "Arkan"
Il portavoce del Tribunale dell'Aia Paul Risley ha detto apertamente che
sono stati loro a liquidare Pavle Bulatovic e Zeljko Raznjatovic
"Arkan",
e che lo stesso succedera' anche a molti altri serbi se non accetteranno
l'occupazione e gli occupatori. Lo ha detto Aleksandar Vucic citando le
parole di Risley. Le rappresentanze mediatiche straniere nel nostro
paese
non sono piu' enti di informazione bensi' veri e propri propagandisti e
agenzie dei servizi segreti occidentali e dei loro governi.
Il ministro A. Vucic ha rilasciato ieri una conferenza stampa in cui ha
parlato dell'aggressione prolungata e della pressione attuata sul nostro
paese e ha detto che nel nostro paese ci sono anche quelli che
sostengono la tesi del terrorismo di Stato pur sapendo di raccontare
bugie.
Vucic ha citato le parole delle persone piu' importanti del Tribunale
dell'
Aia, che confermano chi c'e' dietro all'omicidio del Ministro federale
della
Difesa Pavle Bulatovic e di Z.R. "Arkan".
Risley ha detto anche, secondo Vucic, che per Radovan Karadzic e Ratko
Mladic sarebbe meglio arrendersi, perche' in caso contrario diventeranno
animali da cacciare come Arkan.
"Questa e' la prima volta che qualcuno ammette che Zeljko Raznjatovic
era stato da loro condannato a morte", ha detto il Ministro.
Vucic ha commentato la visita del segretario generale della NATO George
Robertson al Tribunale dell'Aia citando le parole della "Deutsche
Welle".
Come ha riferito "Deutsche Welle", Robertson ha constatato che l'anello
si
chiude e che alla fine arresteranno anche Karadzic e Mladic e tutto il
governo jugoslavo.
Dei media che lavorano per gli aggressori ed occupanti nessuno vuole
dire
al popolo la verita'. E, rovesciando la realta', i peggiori criminali
diventano bravi mentre quelli che difendono il loro paese
dall'aggressione
appaiono come assassini del popolo, ha detto Vucic constatando che con
questa posizione si attua una pressione su di un paese che non ha
precedenti nella storia moderna.
Vucic ha affermato che per quanto riguarda l'omicidio di Bulatovic e
Arkan quelli che lo hanno commesso diranno che lo hanno commesso per
motivi
umanitari.
"Quando non siete d'accordo con loro, in quel preciso momento diventate
il
loro bersaglio: di questo e' una prova il caso Krajisnik", ha affermato
Vucic aggiungendo che il Ministero per l'Informazione continuera' la sua
lotta contro le bugie con sempre maggiore successo.
Egli ha detto anche che dall'estero qualcuno tenta in ogni modo - anche
con
gli omicidi e con gli stravolgimenti mediatici - di distruggere i media
in
Serbia.
Per quanto riguarda i recenti attacchi, attribuiti a degli hacker, sul
sito del Ministero per l'Informazione serbo, Vucic ha detto che dietro
a questa vicenda stanno il governo statunitense e l'organizzazione
terroristica albanese di Pristina, i quali hanno falsificato tutto cio'
che
si trovava sul sito del Ministero. E' stato l'attacco piu' grave alla
liberta' di informazione, ma nello stesso tempo una conferma di quanto
sia
grande la paura della verita' negli americani e nei loro collaboratori,
che lavorano insieme alla distruzione di un paese sovrano e
indipendente, ha detto Vucic.
Parlando della situazione attuale dei media in Kosovo, il Ministro ha
annunciato che fra cinque giorni il Ministero per l'Informazione avra'
i suoi rappresentanti in alcuni paesi del Kosmet, tramite i quali si
informera' tutto il mondo dei delitti della KFOR e della sua attivita'
lanciata contro gli interessi del popolo serbo e contro lo Stato sul
territorio di questa provincia serba.
Nel Kosmet gli occupanti statunitensi ed occidentali proseguono la
tortura
mediatica sul popolo serbo, e nelle trasmissioni della TV del Kosovo ci
sono
sei minuti di programma in lingua serba su 24 ore, ha detto Vucic,
aggiungendo che "non possono trovare abbastanza gente per preparare
questo programma criminale e d'occupazione, percio' il programma ha
una durata di soli sei minuti."
Per quanto riguarda le liberta' dei media in Occidente Vucic ha
portato l'esempio dei soldati danesi della KFOR, che a Zubin Potok
hanno occupato una radio e vanno trasmettendo favole e storia
danese. (...)
---
http://www.politika.co.yu/politika/01_08.htm
KONFERENCIJA ZA NOVINARE REPUBLIÈKOG MINISTRA ZA
INFORMISANJE
Haki tribunal i NATO stoje iza
ubistva Pavla Bulatoviæa i
Arkana
Portparol Hakog tribunala Pol Rizli otvoreno je rekao da su oni
likvidirali Pavla Bulatoviæa i eljka Ranatoviæa Arkana i da æe se
to deavati i mnogim drugim u Srbiji, ukoliko ne prihvate
okupaciju i okupatora, naveo je Aleksandar Vuèiæ Rizlijeve reèi. -
Strane medijske ekspoziture u naoj zemlji vie nisu medijske
kuæe nego otvoreni propagandni bilteni i agenture zapadnih
obavetajnih slubi i njihovih vlada
Republièki ministar za informacije Aleksandar Vuèiæ juèe je odrao
konferenciju za novinare na kojoj je govorio o produenoj agresiji i
pritiscima na nau zemlju i tome da u naoj zemlji ima i onih koji,
iako
znaju da lau, tvrde da postoji dravni terorizam.
Vuèiæ je naveo izjave vodeæih ljudi Hakog tribunala, koje potvrðuju
ko zapravo stoji iza ubistava saveznog ministra odbrane Pavla
Bulatoviæa i eljka Ranatoviæa Arkana.
"Portparol Hakog tribunala Pol Rizli otvoreno je rekao da su oni
likvidirali Pavla Bulatoviæa i eljka Ranatoviæa Arkana i da æe se to
deavati i mnogim drugim u Srbiji, ukoliko ne prihvate okupaciju i
okupatora", naveo je Vuèiæ Rizlijeve reèi.
Bestijalne pretnje
Rizli je, prema Vuèiæu, takoðe rekao da je za Radovana Karadiæa i
Ratka Mladiæa bolje da se predaju, jer æe u protivnom biti divljaè za
odstrel, kao Arkan.
"To je prvi put neko javno priznao da je eljko Ranatoviæ, u stvari,
od
njih bio osuðen na smrt", rekao je ministar za informacije.
Vuèiæ je posetu Hakom tribunalu generalnog sekretaraNATO-a
Dorda Robertsona, "koji se hvalio kako je hapsio Srbe i koji je
sutinu Tribunala ilustrovao sudbinama Bulatoviæa i Arkana", ocenio,
navodeæi ta je o tome pisao "Dojèe vele". Robertson je, kako je
preneo "Dojèe vele", "samouvereno zakljuèio" da se omèa zatvara i
da æe na kraju uhvatiti i Karadiæa i Mladiæa i dravno rukovodstvo
SRJ.
Od onih medija, koji rade za agresore i okupatore, niko narodu ne eli
zaista da kae ta je istina, a zamenom teza okupator-agresor,
kriminalci najgore vrste postaju dobroèinitelji, dok oni koji svoju
zemlju
brane od agresije, treba da budu predstavljeni kao narodne ubice,
rekao je Vuèiæ, ocenivi da je u takvom stavu sutina propagandnog
pritiska na jednu zemlju, gotovo nezabeleenog u savremenoj istoriji.
Vuèiæ je rekao da æe, kada je reè o ubistvu Bulatoviæa i Arkana, ti
koji
su to uèinili reæi da su ubili iz humanitarnog razloga.
"Èim im se suprotstavite, postajete njihova meta o èemu svedoèi i
primer Krajinika", rekao je Vuèiæ i dodao da æe Ministarstvo za
informacije Srbije nastaviti borbu protiv lai, uz ocenu da æe u tome
imati jo veæe uspehe.
On je ocenio da iz inostranstva neko pokuava, na svaki naèin - i
ubistvima i njihovim medijskim pravdanjem da u Srbiji uniti medije.
Napad na slobodu informisanja
Strane medijske ekspoziture u naoj zemlji vie nisu informativne
kuæe, nego otvoreni propagandni bilteni i agenture zapadnih
obavetajnih slubi i njihovih vlada, rekao je Vuèiæ.
Kada je reè o nedavnom upadu, kako se mislilo hakera, na sajt
Ministarstva za informacije Srbije, Vuèiæ je rekao da iza toga stoji
amerièke vlada i iptarska teroristièka organizacija iz Pritine, koja
je
falsifikovala sve ono to se nalazi na sajtu Ministarstva.
To je najtei moguæi napad na slobodu informisanja i presedan onoga
to se zbiva na globalnoj raèunarskoj mrei, èime se, u sutini,
potvrðuje koliki je strah od istine ophrvao Amerikance i one koji sa
njima saraðuju na unitenju jedne suverene i nezavisne zemlje,
ocenio je Vuèiæ.
Vuèiæ je istakao da su neprijatelji izabrali sajt Ministarstva, jer on
predstavlja sutinu otpora nae zemlje amerièkom hegemonizmu,
konstatujuæi da tu nije kraj i da æe i ubuduæe biti takvih napada, ali
da
æemo "srpskim znanjem, umeæem i pameæu" umeti da im dovoljno
uspeno odgovorimo i da æe naa istina i dalje prodirati u svet.
Govoreæi o ukupnom i stanju u medijima na Kosmetu, on je najavio
da æe za pet dana Ministarstvo za informacije imati svoje
predstavnike u vie mesta na Kosmetu, èime æe najbolje informisati
ceo svet o zlodelima Kfora i njegovim aktivnostima, uperenim protiv
interesa srpskog naroda i drave na teritoriji te srpske pokrajine.
Na Kosmetu amerièki i drugi zapadnoevropski okupatori nastavljaju
medijsku torturu nad srpskim narodom, a na programu RTV Kosova
imate est minuta programa na loem srpskom jeziku, od 24 sata
koliko se emituje program, rekao je Vuèiæ i dodao da "oni ne mogu da
naðu dovoljno ljudi, koji bi pripremali takav kriminalni okupatorski
program i zato on traje est minuta".
Kada je reè o medijskim slobodama Zapada, Vuèiæ je naveo primer
pripadnika danskog dela Kfora, koji su u Zubinom Potoku zauzeli
jedan radio i emituju, èak i danske prièe i istoriju.
Bujica uvreda na mitingu opozicije
Odgovarajuæi na pitanje novinara o juèeranjem mitingu opozicije,
Vuèiæ je rekao da je juèe sluao govore i da "nita pametno nije èuo".
Tu je bila bujica uvreda nekih, koji su oèigledno bili u alkoholisanom
stanju, koji su pretili ubijanjem predstavnika dravnog rukovodstva
Srbije, to je prava amerièka demokratija, rekao je Vuèiæ.
Rekao je, takoðe, da je Si-En-En izvestio da je na tom mitingu bilo
oko sto hiljada prisutnih, dok je TV Studio B, u sinhronizovanom
prevodu, naveo vie stotina hiljada. Vuèiæ je dodao da se u stranim
medijima i javnom mnenju klima sve vie menja u korist nae istine.
"Likvidacijama nam prete sa svojih televizija, za koje kau da su
ugroene i pod stalnim pritiscima reijma. Iz tih studija direktno
govore ko su ljudi na amerièkim spiskovima za likvidaciju i nikome
nita, a kada ih pozovete na potovanje zakona, odmah se svojim
gazdama ale da su ugroeni i trae mnogo vie para, nego to su do
sada dobijali", pojasnio je ponaanje nekih medijskih kuæa u naoj
zemlji, koje piu po diktatu iz inostranstva.
Vuèiæ je, pitajuæi se zato nekom od takvih medija narodu u Srbiji ne
kae ta bi im se desilo da to isto èini u drugoj zemlji, ocenio da su
se
Amerikanci preraèunali i da milionima dolara i udvostruèenom pomoæi
svojim medijima, nisu uspeli da slome nae javno mnenje.
Takvi mediji ne vide desetine obnovljenih mostova, puteva, stambene
objekte i to da je "Srbija uspela", rekao je Vuèiæ.
Poto to nisu uspeli sada se slue najbrutalnijim laima, rekao je
Vuèiæ, ocenivi da je, posle juèeranjeg mitinga, optimizam da æe
patriotske snage u Srbiji i SRJ na predstojeæim izborima lako pobediti,
jo veæi.
Kada je reè o izborima, Vuèiæ je izjavio da æe ove godine biti izbori
za
Saveznu skuptinu i lokalnu samoupravu, dok æe 2001. biti republièki.
Nisu ni Vlada Srbije, ni Skuptina, "fontana elja", pa da se, kad
nekome padne na pamet, raspisuju izbori, rekao je Vuèiæ.
Zamoljen da prokomentarie odluke pojedinih medija da ne plate
kazne zbog krenja Zakona o informisanju, Vuèiæ je rekao da je
njihovo takvo ponaanje podrano iz stranih agentura.
Republièki ministar za informacije je istakao da æe takvi mediji
"potovati zakon" i da nema te zemlje u svetu, koja æe dozvoliti
gaenje sopstvenih zakona.
(Tanjug)
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
The Hague Tribunal is behind the murders of Pavle Bulatovic and Arkan
April 16, 2000
Minister of Information Aleksandar Vucic
Belgrade, April 15th - At a press conference, Republican Minister of
Information, Aleksandar Vucic, spoke about the continued aggression and
pressures on our country.
Vucic cited statements of the leading figures of The Hague Tribunal,
which
confirmed they were behind the murders of Pavle Bulatovic and Zeljko
Raznatovic Arkan.
"Spokesman of the Hague Tribunal, Paul Risley, openly said that they
liquidated Pavle Bulatovic and Zeljko Raznatovic Arkan, and that this
would
happen to many individuals in Serbia lest they accepted occupation and
the
occupiers", Vucic cited Risley`s words.
According to Vucic, Risley also said that it would be better for Radovan
Karadzic and Ratko Mladic to surrender, otherwise they would become game
like
Arkan did.
"That was the first time someone openly admitted that they sentenced
Zeljko
Raznatovic to death", the Minister of Information said.
When it comes to the recent hackers` attack on the Ministry of
Information
site, Vucic said at the press conference that the American government
and
ethnic-Albanian terrorist organization from Pristina were behind it. The
alleged hackers forged everything that was on the Ministry site.
Copyright
© 1998, 1999, 2000 Ministry of Information
Email: mirs@...
Vucic was invited by Larry King CNN to an interview at TV Serbia that
"coincidentally" was to
have occurred at the moment when USA missiles struck the TV station,
killing civiilian workers.
Mr Vucic is alive because his taxi was late.
LIVE ON CNN.
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
Rispetto alla nostra recensione della rivista BALKAN (si veda:
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/164?&start=145 )
abbiamo ricevuto una replica dalla redazione di un'ALTRA rivista,
che riportiamo di seguito premettendo che:
1. il CRJ non appoggia altro che l'idea jugoslavista, cioe'
dell'unione tra tutte le popolazioni serbo-croate e le altre
balcaniche, contro i secessionismi di derivazione nazista
sponsorizzati dalla NATO;
2. il CRJ condanna la disinformazione strategica attuata dai
servi della NATO con il concorso di settori "pacifisti" che in
questi anni hanno montato campagne di stampa vergognose per
giustificare da una parte le secessioni e dall'altra la
necessita' della presenza imperialista sul territorio balcanico;
3. nell'ambito della sua analisi di quanto avvenuto nella RFS
di Jugoslavia, il CRJ intravvede gli stessi meccanismi e li
denuncia rispetto a scenari quali, ad esempio, quello ceceno;
4. il CRJ non ha usato alcun "epiteto" ne' alcuna "insinuazione"
nella sua recensione di BALKAN, ma ha viceversa ricordato alcuni
fatti incontrovertibili, ad esempio rispetto al sito ECN;
5. il CRJ nella recensione ha cercato di discutere, pure se in forma
breve e non sempre approfondita, le tesi e l'ideologia che caratterizza
gli autori di BALKAN sulla base di quanto da questi ultimi prodotto
in questi anni e portato a nostra conoscenza;
6. il CRJ prende atto della presa di distanza di "Guerre&Pace" e della
non-volonta' della redazione di questa di fare chiarezza su alcune
questioni di fondo quali quella dell'uso strumentale della questione
della "autodeterminazione dei popoli" o del carattere strategico della
disinformazione.
Ci resta tuttavia un po' ostico usare, come vorrebbe la redazione di
"Guerre&Pace", "TONI PACATI" mentre da 10 anni e' in atto lo
squartamento della terra natia di alcuni di noi ad opera,
tra gli altri, di mafiosi e tagliagole che alcuni "pacatamente"
cercano di accreditare come romantici guerriglieri.
BRATSTVO I JEDINSTVO
I POSLJE TITA, S TITOM
SMRT FASIZMU - SLOBODA NARODU
BASTA CON LO SQUARTAMENTO DELLA JUGOSLAVIA
----- Original Message -----
From: peruzzi <wa.peruzzi@...>
To: <cipb@...>; <balkan@...>; <kosova@...>; <est@...>;
<snd@...>; <movimento@...>; <inr@...>;
<bandierarossa@...>;
<internazionale@...>
Sent: Saturday, April 15, 2000 9:36 PM
Subject: A PROPOSITO DI UNA RECENSIONE UN PO' STRANA
> All'attenzione di
> cipb@..., balkan@..., kosova@..., est@..., snd@...,
> movimento@..., inr@..., bandierarossa@...,
> internazionale@...
>
> invio per conto di Guerre&Pace
>
> -----------------------------------------
>
> A PROPOSITO DI UNA RECENSIONE UN PO' STRANA
>
> Il 10 aprile scorso il Coordinamento Romano per la Jugoslavia (CRJ) ha
> diffuso una recensione della rivista "Balkan" ("La BALKAN-izzazione della
> ragione") che - benché introdotta da una citazione di Mao secondo cui "la
> critica richiede l'analisi scientifica e un'argomentazione esaustiva e
> convincente" - è tutto fuor che scientifica e argomentata, essendo
> intessuta di epiteti contro il "sedicente" Centro di Iniziativa Politica
> dei Balcani o gli autori tradotti dalla rivista (senza discuterne le
tesi);
> di velate insinuazioni verso il sito che li ospita; e di bugie (si veda il
> riassunto distorto dell'articolo di Salucci su Rambouillet o le accuse a
> Ferrario di non parlare più della presenza imperialista in Albania). Il
> tutto concluso da un'invettivaS
> Di tale recensione, tuttavia, ci occupiamo qui solo per rilevare lo
> "strano" accostamento con quella comparsa nel marzo scorso su "G&P", che
il
> CRJ riproduce in coda alla sua, non si capisce bene a che scopo: se per
> "rimbrottarci" (ma indirettamente, senza dirlo) di avere segnalato
"Balkan"
> come degna di attenzione; o se per rafforzare le proprie tesi con lo
> strumentale riferimento ad alcuni nostri rilievi critici, fatti con
spirito
> del tutto opposto, nell'ambito di un pacato confronto con posizioni anche
> diverse.
> Lo scopo, deplorevolmente non dichiarato e non chiarito, è forse l'uno e
> l'altro. Il che ci consiglia di rimarcare ad ogni buon conto la totale
> distanza dal CRJ e dalle posizioni di cui è il più solerte esportatore,
> benché non l'unico.
> Lo "stanco panorama della cultura politica della sinistra nostrana" (come
> lo ha definito Ida Dominijanni con scandalo del CRJ), lascia infatti
spazio
> da qualche tempo a tentativi di accreditare come "realmente di sinistra,
> marxista, anticapitalista, internazionalista" chi vede i crimini della
Nato
> (da noi costantemente e ovviamente denunciati) ma nega o copre quelli di
> Milosevic o di Putin, in Kosovo o in Cecenia. Posizioni che a noi sembrano
> speculari all'imperialismo e di grave ostacolo a una sinistra che voglia
> costruire il futuro, dentro e fuori la "rete".
>
> La redazione di "Guerre&Pace"
>
> 15 aprile 2000
>
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/164?&start=145 )
abbiamo ricevuto una replica dalla redazione di un'ALTRA rivista,
che riportiamo di seguito premettendo che:
1. il CRJ non appoggia altro che l'idea jugoslavista, cioe'
dell'unione tra tutte le popolazioni serbo-croate e le altre
balcaniche, contro i secessionismi di derivazione nazista
sponsorizzati dalla NATO;
2. il CRJ condanna la disinformazione strategica attuata dai
servi della NATO con il concorso di settori "pacifisti" che in
questi anni hanno montato campagne di stampa vergognose per
giustificare da una parte le secessioni e dall'altra la
necessita' della presenza imperialista sul territorio balcanico;
3. nell'ambito della sua analisi di quanto avvenuto nella RFS
di Jugoslavia, il CRJ intravvede gli stessi meccanismi e li
denuncia rispetto a scenari quali, ad esempio, quello ceceno;
4. il CRJ non ha usato alcun "epiteto" ne' alcuna "insinuazione"
nella sua recensione di BALKAN, ma ha viceversa ricordato alcuni
fatti incontrovertibili, ad esempio rispetto al sito ECN;
5. il CRJ nella recensione ha cercato di discutere, pure se in forma
breve e non sempre approfondita, le tesi e l'ideologia che caratterizza
gli autori di BALKAN sulla base di quanto da questi ultimi prodotto
in questi anni e portato a nostra conoscenza;
6. il CRJ prende atto della presa di distanza di "Guerre&Pace" e della
non-volonta' della redazione di questa di fare chiarezza su alcune
questioni di fondo quali quella dell'uso strumentale della questione
della "autodeterminazione dei popoli" o del carattere strategico della
disinformazione.
Ci resta tuttavia un po' ostico usare, come vorrebbe la redazione di
"Guerre&Pace", "TONI PACATI" mentre da 10 anni e' in atto lo
squartamento della terra natia di alcuni di noi ad opera,
tra gli altri, di mafiosi e tagliagole che alcuni "pacatamente"
cercano di accreditare come romantici guerriglieri.
BRATSTVO I JEDINSTVO
I POSLJE TITA, S TITOM
SMRT FASIZMU - SLOBODA NARODU
BASTA CON LO SQUARTAMENTO DELLA JUGOSLAVIA
----- Original Message -----
From: peruzzi <wa.peruzzi@...>
To: <cipb@...>; <balkan@...>; <kosova@...>; <est@...>;
<snd@...>; <movimento@...>; <inr@...>;
<bandierarossa@...>;
<internazionale@...>
Sent: Saturday, April 15, 2000 9:36 PM
Subject: A PROPOSITO DI UNA RECENSIONE UN PO' STRANA
> All'attenzione di
> cipb@..., balkan@..., kosova@..., est@..., snd@...,
> movimento@..., inr@..., bandierarossa@...,
> internazionale@...
>
> invio per conto di Guerre&Pace
>
> -----------------------------------------
>
> A PROPOSITO DI UNA RECENSIONE UN PO' STRANA
>
> Il 10 aprile scorso il Coordinamento Romano per la Jugoslavia (CRJ) ha
> diffuso una recensione della rivista "Balkan" ("La BALKAN-izzazione della
> ragione") che - benché introdotta da una citazione di Mao secondo cui "la
> critica richiede l'analisi scientifica e un'argomentazione esaustiva e
> convincente" - è tutto fuor che scientifica e argomentata, essendo
> intessuta di epiteti contro il "sedicente" Centro di Iniziativa Politica
> dei Balcani o gli autori tradotti dalla rivista (senza discuterne le
tesi);
> di velate insinuazioni verso il sito che li ospita; e di bugie (si veda il
> riassunto distorto dell'articolo di Salucci su Rambouillet o le accuse a
> Ferrario di non parlare più della presenza imperialista in Albania). Il
> tutto concluso da un'invettivaS
> Di tale recensione, tuttavia, ci occupiamo qui solo per rilevare lo
> "strano" accostamento con quella comparsa nel marzo scorso su "G&P", che
il
> CRJ riproduce in coda alla sua, non si capisce bene a che scopo: se per
> "rimbrottarci" (ma indirettamente, senza dirlo) di avere segnalato
"Balkan"
> come degna di attenzione; o se per rafforzare le proprie tesi con lo
> strumentale riferimento ad alcuni nostri rilievi critici, fatti con
spirito
> del tutto opposto, nell'ambito di un pacato confronto con posizioni anche
> diverse.
> Lo scopo, deplorevolmente non dichiarato e non chiarito, è forse l'uno e
> l'altro. Il che ci consiglia di rimarcare ad ogni buon conto la totale
> distanza dal CRJ e dalle posizioni di cui è il più solerte esportatore,
> benché non l'unico.
> Lo "stanco panorama della cultura politica della sinistra nostrana" (come
> lo ha definito Ida Dominijanni con scandalo del CRJ), lascia infatti
spazio
> da qualche tempo a tentativi di accreditare come "realmente di sinistra,
> marxista, anticapitalista, internazionalista" chi vede i crimini della
Nato
> (da noi costantemente e ovviamente denunciati) ma nega o copre quelli di
> Milosevic o di Putin, in Kosovo o in Cecenia. Posizioni che a noi sembrano
> speculari all'imperialismo e di grave ostacolo a una sinistra che voglia
> costruire il futuro, dentro e fuori la "rete".
>
> La redazione di "Guerre&Pace"
>
> 15 aprile 2000
>
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
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