TRIESTE "IMMATURA"

Dopo la partita di calcio - se di calcio nel nostro paese si
puo' ancora parlare, visto il delirio di soldi scatenatosi
attorno al pallone e la pochezza agonistica dei nostri atleti,
viziati e piagnucolosi - e' un coro: "La sede di Trieste non
era matura per un evento simile!"
Eh gia', Trieste non e' matura, siamo d'accordo... Non e' stata
matura per la convivenza civile nel corso di tutto il secolo
scorso, non lo e' ancora nemmeno oggi, evidentemente.

Nel Novecento, da fiorente gioiello dell'Adriatico, porto crogiuolo
di culture e lingue diverse, si e' trasformata nella "citta' piu'
fascista d'Italia", come ebbe a definirla, a ragione, il suo grande
figlio Umberto Saba: centro della pulizia etnica ante-litteram,
della italianizzazione forzata, sin dal 1918, base delle operazioni
per la aggressione coloniale italiana alla Jugoslavia nel 1941, poi
capitale del nazista Adriatisches Kuestenland con annesso campo di
sterminio, infine citta' del revanscismo italiano, degli esuli
anticomunisti, dei reduci della Decima Mas, delle campagne di
disinformazione strategica antijugoslava - soprattutto quella
sulle "foibe", tuttora in corso come strumento di pressione su
Slovenia e Croazia, per riottenere terre, beni e diritti di
prelazione sugli investimenti.

E perche' mai dovrebbe essere matura oggi, mentre e' governata da
una destra bottegaia e provinciale, con un Assessore alla Cultura
come Roberto Menia che come unici titoli di "merito culturale" puo'
annoverare la sua partecipazione alle spedizioni squadristiche sul
Carso, insieme ai camerati di quello che era l'MSI, armati di
piccozza per abbattere le lapidi celebrative della Guerra di
Liberazione,
nonche' l'aggressione al professore triestino di lingua slovena Samo
Pahor? Roberto Menia, fascista e razzista slavofobo impenitente (nelle
cronache di oggi definisce "animali" i tifosi sloveni), esponente
di "Alleanza Nazionale", al governo in Italia.

"Alleanza Nazionale" e "Forza Italia": nomi che dicono tutto,
alla faccia di chi afferma che i nazionalisti sono "gli altri",
"gli slavi". In una Italia governata dalle destre nazionaliste e
fasciste, una Trieste governata dalle stesse destre, razziste ed
irredentiste, ben rispecchiate dalla tifoseria locale, in particolare
gli "Ultras" della Triestina: svastiche, croci celtiche, saluti
romani sono la regola ad ogni partita, in casa o in trasferta. La
telecronaca di Italia-Slovenia non ne ha parlato, le telecamere non
ce l'hanno fatto vedere, le foto di oggi sui giornali (o sul sito
di "Repubblica" on line) stranamente non ci mostrano lo spettacolo,
le scene, i comportamenti della tifoseria italiana. Abbiamo visto
pero' in TV, di sbieco ed in un angolino, striscioni con tricolori
su sfondo nero, o scritte nere in caratteri runici su bandiere
tricolore... In stadio c'era uno striscione della formazione nazista
italiana "Forza Nuova"! Ma il fascismo in Italia e' al governo, quindi
gli slogan fascisti allo stadio non meritano le cronache scandalizzate
dei giornali. I tifosi sloveni invece, quelli si, "esaltati,
energumeni, nazionalisti".

Gli sloveni nazionalisti?!? Bella forza! Ma non li avete voluti
voi cosi' nazionalisti? Non ne avete sostenuto, proprio voi,
la "indipendenza", allo scopo di squartare la Jugoslavia? E
allora, di cosa vi lamentate? Confinavamo con un grande paese
fondato sulla multiculturalita', multinazionale e pacifico, e
ci ritroviamo adesso a confinare con una piccola provincia
dell'Impero in lite con tutti i confinanti, uno staterello
nazionalista, "etnicamente" caratterizzato. Ma di questo non
possiamo certo dare la colpa ai Menia o ai teppisti Ultras
di turno: piuttosto, sono i "democratici" nostrani, gli "europeisti",
il "centro-sinistra", i "democratici di sinistra", i giornalisti
di "Repubblica" (che ne dice Paolo Rumiz? C'e' altro da sfasciare
in Jugoslavia?), magari quelli della vecchia giunta Illy, insomma, a
doversi fare il piu' drammatico esame di coscienza.

Italo Slavo

PS. Ottima la scelta di una terna arbitrale austriaca! Cosi'
il significato geo-politico della partita e' stato consacrato.

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PRIMORSKI DNEVNIK
Èetrtek, 22. avgusta 2002
http://www.primorski.it/

Sramota za ¹port in za dr¾avo
Bojan Brezigar
Kar povejmo, ¾e nekaj èasa smo imeli vtis, da je bil Trst
neprimerno mesto za prijateljsko nogometno tekmo med Italijo
in Slovenijo. Ta vtis je potrjevalo ¾e nekajtedensko pisanje ...

Slovenija je povsem zaslu¾eno premagala Italijo
Èe je bilo obna¹anje slovenskih navijaèev
ob¾alovanja vredno, pa je slovenska
reprezentanca potrdila na sinoènji tekmi proti
Italiji vse kvalitete, ki ¾e nekaj let krasijo njeno igro
(borbenost, organiziranost), pa tudi to, da te
kvalitete niso bile odvisne le od ve¹èe roke
biv¹ega selektorja Sreèka Katanca ...

Pra¹nikar zelo, Trapattoni samo delno zadovoljen
Giovanni Trapattoni: ?Videl sem dve tekmi. Prvi polèas je
igrala Slovenija, nato pa mi. Slovenija je zadela, mi pa ne.
Tekma ni bila prijateljska, saj so vsi videli, kaj se je
dogajalo na tribunah ...

Slovenski ?navijaèi? razgrajali in ves èas izzivali
Na stranskih tribunah je bilo pred tekmo
presenetljivo mirno, posebej ¹e na sektorju
?Furlan?, kjer naj bi bili zbrani najbolj razgreti
prista¹i ?azzurrov?. Veliko veè provokacij je bilo
¾e od vsega zaèetka sli¹ati s slovenske tribune,
èeprav so bili tudi tam navijaèi relativno mirni,
morda zato ...

Menia in Dipiazza zgro¾ena
?Slovenski 'navijaèi' so se izkazali za necivilne.? Tako je menil
poslanec NZ Roberto Menia. Po njegovem mnenju je v teh primerih
treba vedeti, kdo je ?zaèel prvi, vendar bi morali gostje izkazati ...

Eni divjali med tekmo, drugi so se znesli potem
?Prviè in zadnjiè,? je dejal eden od slovenskih
¹oferjev avtobusov, ki so vdano èakali, da
naposled odpeljejo proti domu. ?Predstavili so se
drugaèe, ko so naroèali avtobus. Èe bi vedel,
kdo bo pri¹el, ne bi sprejel. ®e na poti proti Trstu
smo se morali ustaviti ...

Podpredsednik NZS Ile¹iè: ?Italije se ne bojimo, igrali ...
Tr¾a¹ki ¾upan Roberto Dipiazza je ob vèeraj¹nji nogometni tekmi
med Italijo in Slovenijo priredil popoldne v muzeju Revoltella
sprejem za predstavnike italijanske in slovenske nogometne zveze ...

Fa¹isti Forza nuova: Manj¹ina takoj spet v Slovenijo
Prista¹i gibanja Forza Nuova, ki se odkrito sklicuje na fa¹izem,
so med sinoènjo nogometno tekmo delili letak z neverjetno vsebino.
V normalnih okoli¹èinah bi si tak letak zaslu¾il ...

Pizzulova zadnja tekma
Za Bruna Pizzula je bil sinoènji televizijski prenos s
stadiona Nereo Rocco zadnji v dolgi novinarski
karieri. Pizzul bo do upokojitve, ki je skoraj za
vogalom, delal v ¹pornih redakcijah Raia, ni
izkljuèeno pa - kot je sam napovedal - da se bo
lotil tudi pisanja knjige (ali knjig) ...

Jih je prestra¹ila ?bomba??
Ob vzno¾ju gori¹kega grada je vèeraj zjutraj pribli¾no sto ljudi
skupaj z manj¹o mno¾ico novinarjev zaman èakalo na prihod avtobusa
italijanske nogometne dr¾avne ekipe. Zvezdniki A lige niso zapustili...

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http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_22/trieste/sp02/byro.html

Teppismo a Trieste, danneggiate auto slovene

TRIESTE - Ancora una volta si è scatenato il teppismo
più vigliacco a margine di un avvenimento sportivo. A
conclusione della partita di calcio Slovenia Italia,
infatti, la delusione di alcuni esagitati si è sfogata
contro auto in sosta e contro il corteo delle vetture
che transitavano per via Flavia per raggiungere il confine.
I soliti ignoti hanno incendiato una Golf grigio
metallizzato lasciata nel parcheggio di piazzale
Cagni dopo aver fracassato il lunotto posteriore e
appiccato il fuoco all?interno con un accendino
lanciato acceso o con qualche altro innesco. Altre
vetture posteggiate nella zona sono state a loro
volta danneggiate. Successivamente, come si diceva, le
auto dei tifosi sloveni sono state oggetto di
una fitta sassaiola mentre transitavano lungo via Flavia.
In precedenza, nel corso della partita, un tifoso
sloveno che nel corso del secondo tempo aveva fatto
un?invasione di campo sventolando la bandiera nazionale
è stato arrestato per resistenza e violenza a
pubblico ufficiale. Si tratta di Matej Praprotnik di
22 anni che è stato rinchiuso nel carcere del
Coroneo. La polizia è dovuta intervenire anche a fine
gara per sedare tafferugli e zuffe tra gli
stessi tifosi sloveni, in particolare tra gli ultras
di Maribor e Lubiana. Complessivamente nel corso
della difficile giornata allo stadio, fatta anche di
cariche, cinque poliziotti sono rimasti feriti.
c.g.

http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_22/trieste/sp04/amil.html

Persa da Cannavaro & C. una partita assai poco «amichevole»
che ha fatto riaffiorare antichi rancori.
Infelice la scelta di Trieste per questo incontro
Italia, la furia degli ultras sloveni al «Rocco»
Fumogeni in campo, insulti, striscioni provocatori e scontri
con la polizia sugli spalti

TRIESTE - Di amichevole alla fine resterà solo la
stretta di mano iniziale tra l?arbitro austriaco
Brugger e i capitani Cannavaro e Pavlin. Scontri
sugli spalti tra ultras sloveni e polizia e risse
anche in campo tra giocatori, lancio continuo di
fumogeni (fin dal 12?) dalla curva ospite e
un?invasione solitaria nella ripresa culminata con
un arresto e con tante manganellate: Italia-Slovenia è
tutto questo e anche di più. Basti pensare che almeno
in tre occasioni il direttore di gara, d?intesa con il
quarto uomo e il delegato Fifa, è stato sul punto di
sospendere la partita. Una serata, insomma, da gettare
tutta nella spazzatura sia per gli atti di violenza
degli hooligan sloveni sia per la squallida prova della
nazionale di Trapattoni che si è presto uniformata al clima.
Mai si era respirato tanto odio al «Rocco» vomitato da
una curva all?altra, anche se a rovinare la partita sono
stati esclusivamente i tifosi ospiti [sic]. Sono già stati
segnalati in mezza Europa per le loro imprese bestiali.
«Trieste non era ancora pronta per ospitare un incontro di
questo genere», ha commentato ai microfoni Rai l?allenatore
Massimo Giacomini. «Certe ferite non si sono rimarginate».
E? vero ma la questione è anche un?altra: la scelta da
parte della Federcalcio di far disputare a Trieste questa
inutile partita è stata veramente infelice. Un autogol
macroscopico. Dovevano pensarci non una ma dieci volte
Carraro e i suoi collaboratori prima di organizzare questa
gara. Ma da queste parti, dopo l?eliminazione ai mondiali,
speravano di trasformare i fischi in applausi. Troppa
faciloneria, non hanno calcolato i rischi e le conseguenze.
«Ma era stata la Slovenia a chiederci di giocare vicino al
confine», si giustifica il vicepresidente federale Abete.
Solo le forze dell?ordine avevano invece avvertito tutta la
pericolosità di questa sfida. Da qui l?appello alla calma
di martedì del Questore di Trieste Argirò.
Al «Rocco» ieri sera si sono riversati più di quattromila
tifosi sloveni (da Maribor e Lubiana i più facinorosi) e si
sono subito scatenati. Si è riaperto così il confronto etnico,
sono riaffiorati antichi rancori. Cori anti italiani e di marca
ultranazionalista. Parole e scritte che sembrano uscite dai
libri di storia come «Trst je nas» (Trieste è nostra),
«fascisti, fascisti». I supporter d?oltreconfine sventolavano
uno striscione con la triste scritta «IX Corpus è tornato»,
quelli dei quaranta giorni dell?occupazione titina. Roba dura.
La Slovenia ha vinto sul campo ma ha perso la partita della
civiltà. Tanta tensione ha finito in qualche misura anche per
contagiare le due squadre. Accenni di rissa per due volte
nella ripresa anche sul terreno di gioco.
Dall?altra parte. nella curva italiana, spiccava invece
lo striscione giallo del movimento di estrema destra Forza
nuova «Ora basta: bilinguismo, Osimo... per Trieste solo
tradimento». Fischi sull'inno della Slovenia, subissato
quello di Mameli che, in parte, il pubblico riesce a coprire
cantandolo a squarciagola. L?unico spunto simpatico le lenzuola
omaggianti l'ultima telecronaca di Pizzul. Ma chi li ha guardati?
Nella ripresa è solo delirio puro e, neanche fosse Mennea
alle Olimpiadi di Mosca, un esagitato sloveno scavalca la
recinzione e si fa mezzo campo con il tricorno in mano.
Sembra un film delle comiche, invece è tutto vero. Accade
al Rocco (al 21?) con la caccia all'uomo e lo scontro
tra forze dell'ordine e ultras ospiti sulla recinzione
prima dell?arresto. In curva Valmaura vengono divelti a
calci i seggiolini verdi, che si confondono con l'erba del
Rocco. Eppure tutto ciò si poteva evitare.
Maurizio Cattaruzza
(ha collaborato Pietro Comelli)

http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_22/trieste/sp04/siro.html

Anche il sindaco Dipiazza sulla stessa lunghezza d?onda
del parlamentare di An
Menia: «Incivili questi ospiti»

TRIESTE «Il pubblico sloveno si è dimostrato incivile»: è
stato questo il commento del parlamentare triestino Roberto
Menia (An) nell'intervallo della partita Italia-Slovenia.
Menia, commentando gli slogan e il comportamento dei tifosi
sloveni della curva Valmaura ha ribadito che «in questi casi
bisogna sempre vedere chi ha cominciato prima, però gli
ospiti dovrebbero mostrare più rispetto per la città che li
ha accolti. Invece abbiamo ascoltato frasi ingiuriose e animali
a torso nudo che si sono lanciati anche contro le forze
dell'ordine».
Sul comportamento della tifoseria slovena è intervenuto anche
il sindaco Roberto Dipiazza (Forza Italia), secondo il quale
«non è giusto che dei facinorosi rovinino una festa dello
sport e una festa per Trieste. A contribuire ai disordini -
ha aggiunto il sindaco - è stato anche il gioco non bello
praticato dalle due squadre che forse ha innervosito gli
spettatori presenti al Nereo Rocco».
Prima dell'intervallo, anche per calmare gli animi dei
propri sostenitori, il giocatore sloveno Zahovic è andato
in curva a chiedere un comportamento corretto dei propri
sostenitori che avevano lanciato a più riprese dei razzi
sul campo di gioco, obbligando l?arbitro a sospendere la
partita per una questione di incolumità dei calciatori.
Ma neanche Zahovic ha avuto molto successo coi lanciatori
di razzi. Poi è arrivato l?intervallo e il cambio di campo:
contro il loro portiere non hanno lanciato nulla. Poi ci
sono stati scontri con i poliziotti e l?invasione dell?imbecille
solitario, bloccato con le brutte dalle forze dell?ordine.