(english / italiano)
GLI ASBURGO ANCORA E SEMPRE IN GUERRA CONTRO LA SERBIA
Otto d'Asburgo-Lorena è un vecchio novantatreenne, tuttora accecato
dall'odio nei confronti dei suoi nemici di gioventù: jugoslavi e serbi.
L'ultima uscita pubblica di questo noto rappresentante della
aristocrazia nera europea, pangermanica e neocarolingia, è stata in
Kosovo ("Kosova").
A Pristina, fianco a fianco con il criminale di guerra Agim Ceku,
Otto d'Asburgo ha scoperto una targa dedicata alla famiglia imperiale
austriaca ed ha ribadito il suo appoggio alla secessione della
provincia, come ulteriore passo nel processo di squartamento dei
Balcani secondo criteri nazionali-razziali.
D'altronde, Otto è il leader del movimento revanscista pangermanico
Paneuropa, che mira rimodellare il nostro continente secondo schemi
neofeudali ( http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/
2134 ). Negli scorsi anni, sulla questione jugoslava ha detto tra
l'altro:
"I croati, che sono nella parte civilizzata dell'Europa, non hanno
niente a che spartire con il primitivismo serbo nei Balcani. Il
futuro della Croazia risiede in una Confederazione Europea cui
l'Austria-Ungheria puo' servire come modello" (il 15 agosto 1991 su
"Le Figaro", Francia)
"Gia' negli anni Trenta, il diplomatico francese Pozzi aveva ammonito
che era un crimine costringere la civile Croazia a sottomettersi alla
Serbia, che aveva ancora tanto da imparare" (su "Globus", Croazia, il
16/6/1995, pg.6 - http://zagreb.matis.hr/books/blackhand/article.htm )
"Capibanda come Aidid in Somalia e Milosevic in Serbia hanno la
stessa ideologia ed agiscono nello stesso modo. Se l'Occidente vince
nell'ex-Jugoslavia, sara' una vittoria non solo contro il governo
totalitario di Belgrado, ma contro tutti i banditi del mondo" (sul
giornale spagnolo ABC, maggio 1994)
Rieccolo dunque, il "civilizzatore" dei Balcani, a sponsorizzare i
nazifascisti locali.
(a cura di IS)
---
http://news.yahoo.com/s/afp/20061006/en_afp/
kosovoaustriaroyals_061006191721
Agence France-Presse
October 6, 2006
Kosovo town square named after Austrian royal family
PRISTINA, Serbia - The coat of arms of the Austrian
royal family, the Habsburgs, was unveiled in the
Kosovo town of Decane on a square that was named after
the family, local media reported.
The family's 93-year-old representative, Otto Von
Habsburg-Lothringen, attended the ceremony and
unveiled the plaque with local officials.
During a two-day visit to the UN-run province of
Kosovo, Von Habsburg met senior international and
local officials in the capital Pristina, including
Prime Minister Agim Ceku.
He said he supported the desire of Kosovo's ethnic
Albanian majority to gain independence from Serbia.
"Kosovars should be proud of their place. Their
friends will support them in achieving their desire
for an independent state integrated into the
European Union," he said.
Technically still part of Serbia, Kosovo has been
administered by the United Nations since 1999, when a
NATO bombing campaign ended Belgrade's military
offensive against ethnic Albanian separatists.
Serbia considers Kosovo to be the cradle of its
history and culture and strongly opposes any bid for
independence.
GLI ASBURGO ANCORA E SEMPRE IN GUERRA CONTRO LA SERBIA
Otto d'Asburgo-Lorena è un vecchio novantatreenne, tuttora accecato
dall'odio nei confronti dei suoi nemici di gioventù: jugoslavi e serbi.
L'ultima uscita pubblica di questo noto rappresentante della
aristocrazia nera europea, pangermanica e neocarolingia, è stata in
Kosovo ("Kosova").
A Pristina, fianco a fianco con il criminale di guerra Agim Ceku,
Otto d'Asburgo ha scoperto una targa dedicata alla famiglia imperiale
austriaca ed ha ribadito il suo appoggio alla secessione della
provincia, come ulteriore passo nel processo di squartamento dei
Balcani secondo criteri nazionali-razziali.
D'altronde, Otto è il leader del movimento revanscista pangermanico
Paneuropa, che mira rimodellare il nostro continente secondo schemi
neofeudali ( http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/
2134 ). Negli scorsi anni, sulla questione jugoslava ha detto tra
l'altro:
"I croati, che sono nella parte civilizzata dell'Europa, non hanno
niente a che spartire con il primitivismo serbo nei Balcani. Il
futuro della Croazia risiede in una Confederazione Europea cui
l'Austria-Ungheria puo' servire come modello" (il 15 agosto 1991 su
"Le Figaro", Francia)
"Gia' negli anni Trenta, il diplomatico francese Pozzi aveva ammonito
che era un crimine costringere la civile Croazia a sottomettersi alla
Serbia, che aveva ancora tanto da imparare" (su "Globus", Croazia, il
16/6/1995, pg.6 - http://zagreb.matis.hr/books/blackhand/article.htm )
"Capibanda come Aidid in Somalia e Milosevic in Serbia hanno la
stessa ideologia ed agiscono nello stesso modo. Se l'Occidente vince
nell'ex-Jugoslavia, sara' una vittoria non solo contro il governo
totalitario di Belgrado, ma contro tutti i banditi del mondo" (sul
giornale spagnolo ABC, maggio 1994)
Rieccolo dunque, il "civilizzatore" dei Balcani, a sponsorizzare i
nazifascisti locali.
(a cura di IS)
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http://news.yahoo.com/s/afp/20061006/en_afp/
kosovoaustriaroyals_061006191721
Agence France-Presse
October 6, 2006
Kosovo town square named after Austrian royal family
PRISTINA, Serbia - The coat of arms of the Austrian
royal family, the Habsburgs, was unveiled in the
Kosovo town of Decane on a square that was named after
the family, local media reported.
The family's 93-year-old representative, Otto Von
Habsburg-Lothringen, attended the ceremony and
unveiled the plaque with local officials.
During a two-day visit to the UN-run province of
Kosovo, Von Habsburg met senior international and
local officials in the capital Pristina, including
Prime Minister Agim Ceku.
He said he supported the desire of Kosovo's ethnic
Albanian majority to gain independence from Serbia.
"Kosovars should be proud of their place. Their
friends will support them in achieving their desire
for an independent state integrated into the
European Union," he said.
Technically still part of Serbia, Kosovo has been
administered by the United Nations since 1999, when a
NATO bombing campaign ended Belgrade's military
offensive against ethnic Albanian separatists.
Serbia considers Kosovo to be the cradle of its
history and culture and strongly opposes any bid for
independence.