La parola a Radovan Karadžić
Per gentile concessione dell'autrice, Jean Toschi Marazzani Visconti, sono disponibili sul nostro sito internet - alla pagina https://www.cnj.it/documentazione/karadzic.htm - alcuni estratti dal suo libro "Il corridoio". Si tratta di brani di interviste a Radovan Karadžić, effettuate tra il 1993 ed il 1996, che consentono al lettore di farsi un'idea della personalità e della ideologia del leader politico dei serbi di Bosnia senza dover passare attraverso i filtri e i veri e propri insulti usati in queste ore dai mass-media nostrani in occasione della cattura di Karadžić a Belgrado.
Dalle parole di Karadžić emerge un quadro sicuramente sorprendente, tanto nella scoperta di ciò su cui si può essere d'accordo, quanto nei punti di disaccordo che ciascuno di noi può avere rispetto a certi aspetti delle posizioni di Karadžić. Un quadro comunque profondamente diverso, e per certi versi persino ribaltato, rispetto a quello dipinto dal giornalismo di guerra dei paesi della NATO. (a cura di AM per il CNJ)
Sugli schieramenti internazionali:
... Molte volte siamo stati sorpresi dal comportamento degli americani. Prima di tutto, quando hanno riconosciuto la dissoluzione della Jugoslavia e hanno sostenuto la secessione unilaterale di Slovenia e Croazia. Avevamo sperato che gli Stati Uniti rispondessero negativamente alle secessioni unilaterali. Ora Washington sta aiutando i musulmani a continuare la guerra con la promessa che i risultati saranno riconosciuti. Anche i serbi hanno diritto agli stessi riconoscimenti. Siamo con le spalle al muro, non abbiamo altra scelta che difenderci.
... Per la prima volta il nazismo croato ha avuto più alleati di noi. Noi serbi, non la mia gente o il mio partito, noi serbi in generale siamo stati accusati di essere un paese bolscevico, comunista, nazionalista, le etichette sono state cambiate continuamente. La verità è che ci troviamo sul cammino della Germania verso l’Est. Abbiamo protetto l’Europa dall’Islam come nel Medioevo e proteggiamo i paesi dell’Est dalla Germania. Il nostro destino è quello di trovarci in una posizione geopolitica molto difficile.
Su chi ha incominciato la guerra e perchè:
... durante la Conferenza di Lisbona prima della guerra (1991). C'eravamo accordati su una confederazione in Bosnia-Erzegovina. Tutte le tre parti avevano accettato. Poi l'Ambasciatore statunitense Zimmermann consigliò Alija Izetbegović di rifiutare. Ecco perchè abbiamo avuto la guerra. Due anni di tragico conflitto per ritrovarci nella stessa condizione: tre repubbliche. Tutto poteva essere raggiunto senza guerra, ma i musulmani sono stati consigliati di rifiutare la soluzione politica. L'Ambasciatore Zimmermann ne ha tutta la responsabilità. Come anche i Signori Genscher e Mock, insieme ad altri politici europei.
... Questo è esattamente quello a cui mira Alija Izetbegović: che due milioni di serbi si rifugino in Serbia. Questi due milioni di abitanti in più creerebbero gravi problemi sociali per la differenza di abitudini, mentalità e per la loro rabbia e povertà. Sarebbe una catastrofe per la Serbia. E' stupefacente che la dirigenza jugoslava non realizzi che è la Jugoslavia che vogliono distruggere, non la Repubblica Srpska o la Krajina.
... Se gli Stati Uniti fossero favorevoli alla pace, potrebbe realizzarsi in poche settimane. Siamo stati spesso molto vicini alla soluzione, poi qualcuno suggeriva ai musulmani di abbandonare le trattative. Tutto dipende dall'America. ... La Bosnia poteva sussistere solo come parte della Federazione Jugoslava.
... Prevedo la presenza della NATO per molto tempo. Noi siamo le vittime di questo tipo di gioco politico. La guerra nella ex Jugoslavia, non è scoppiata contro la volontà della Comunità Internazionale, ma per sua decisione. Questo è molto grave per noi. Comunque posso affermare che, durante i quattro, cinque anni di guerra, i generali delle Nazioni Unite arrivavano con pesanti pregiudizi nei nostri confronti, ma nel giro di un mese comprendevano chi è chi in questa guerra. Molti di loro sono stati rimpiazzati, perchè acquisivano troppe informazioni e diventavano favorevoli alla nostra causa.
... la Repubblica Srpska non è il risultato dei nostri atti. Ci era stato offerto di costituire la nostra unità etnica in Bosnia tre settimane prima dello scoppio della guerra. Il 18 marzo 1991, durante la Conferenza di Lisbona avevamo accettato di firmare l’accordo sulla Bosnia composta da tre Stati etnici. Il trattato era stato accettato dai musulmani, dai croati e dai serbi. Poco più tardi i musulmani rinunciarono all’accordo e iniziarono la guerra, la sera del 4 aprile, qui a Sarajevo. Sebbene prima avessimo subito alcuni arresti a Bijeljina e attacchi da parte dell’esercito musulmano regolare a Kupres e Bosanski Brod, loro diedero inizio al conflitto in Sarajevo nella notte fra il quattro e il cinque, alla fine del Ramadam, il mese sacro.
Sui retroterra ideologici dei diversi nazionalismi:
... Il signor Izetbegović vestiva l’uniforme nazi-tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Esistono delle foto, articoli di giornali e sappiamo che è stato giudicato colpevole da un tribunale per aver fatto parte del gruppo dei giovani nazisti musulmani, Handžar, il cui modello spirituale era il Muftì di Gerusalemme, Mohamed Amin al-Husseini. Nel 1991 ha pubblicato a Sarajevo una “Dichiarazione Islamica“ nella quale auspicava che l’Islam si estendesse dall’Indonesia all’Europa. Noi serbi conoscevamo anche il signor Tudjman e le sue insegne ustascia e la stessa retorica della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, noi proteggiamo la democrazia dal nazismo croato e l’Europa dal fondamentalismo islamico incombente, ma siamo i “criminali”.
Sul Kosovo:
... Sappiamo che appena la pace avverrà, gli Stati Uniti inizieranno a creare fastidi in Kosovo. ... Chiunque abbia interesse a destabilizzare i Balcani e l’Europa inizierà con il Kosovo.
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