Most za Beograd - Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidariet� con la popolazione jugoslava

via Abbrescia 97, 70121 BARI CF 93242490725 - tel/fax 0805562663
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e-mail most.za.beograd@...

La conferenza-dibattito di gioved� 7 giugno .si svolge in coincidenza
con il secondo anniversario
della cessazione dei bombardamenti della NATO contro la Jugoslavia che
in 78 lunghi, durissimi
giorni, hanno messo in ginocchio l'economia e la vita di un piccolo e
fiero e popolo, gi�
pesantemente provato da anni di embargo. Insieme con i relatori e con i
presenti cercheremo di
comprendere come la situazione � mutata in questi ultimi due anni di
"pace armata", imposta sotto il
ricatto di ulteriori e ancor pi� micidiali bombardamenti e dell'assedio
economico, che, alla lunga, come
l'esperienza dell'Iraq insegna, uccide quanto e pi� delle bombe
"umanitarie".

Dal punto di vista della popolazione, di chi soffre, suda e lavora, la
situazione in tutta l'area investita
dall'�intervento militare� della NATO (non lo si pu� chiamare "guerra",
perch� guerra non fu mai
dichiarata e perch� da una parte vi era chi bombardava, e, dall'altra,
la popolazione civile inerme) �
notevolmente peggiorata.

In Kosovo si � realizzata, sotto gli occhi compiacenti della NATO, la
pulizia etnica di oltre 300.000
serbi, rom, goranci e di tutte le altre minoranze non albanesi che da
secoli popolavano quella regione;
i pochi rimasti sono costretti a vivere come in riserve indiane,
segregati in casa, sotto la continua
minaccia di morte o rapimento da parte delle bande dell'UCK. Queste
ultime - sempre grazie alla
"disattenzione" delle decine di migliaia di addestratissimi soldati NATO
in Kosovo, in particolare di
quelli USA - da due anni stanno operando nel Sud della Serbia, nella
valle di Presevo, con attentati,
assassinii, aggressioni alla popolazione civile e alla polizia
jugoslava. Pi� di recente, si sono spostati
in Macedonia, con un'escalation di attacchi che rischia di
destabilizzare il fragile equilibrio di questo
paese e di provocare un ulteriore incendio nella regione balcanica.

Val la pena notare come - a seconda degli interessi delle grandi potenze
della NATO - cambi il
linguaggio dei mass media: due anni fa, quando occorreva organizzare il
consenso all'aggressione
militare della NATO contro la Jugoslavia, i combattenti dell'UCK erano
definiti "patrioti"; oggi, quando
alcune potenze occidentali sono interessate alla stabilit� della
regione, oramai "normalizzata" e
piegata, per fare buoni affari con le multinazionali e sfruttare risorse
e manodopera a basso costo (�
questo in sostanza il "Patto di stabilit�"), l'UCK diventa (o ridiventa)
sulla grande stampa
un'�organizzazione terroristica� e "narcotrafficante". E l'esercito
macedone, che interviene
massicciamente con aviazione e carri armati (con un dispiegamento di
armi e un'intensit� di fuoco
superiore a quella impiegata dalla polizia serba in Kosovo nei mesi
precedenti l'�intervento
umanitario� della NATO della primavera '99) � elogiato, incoraggiato,
consigliato e rifornito di armi
dall'Occidente.

In Serbia, i mutamenti politici successivi al 5 ottobre 2000,
intervenuti sotto il palese e
pesantissimo condizionamento di USA e UE (ammesso, non senza un certo
compiacimento, in
alcune ricostruzioni "a freddo" dei pi� autorevoli giornali
occidentali), hanno significato, per gli strati
socialmente pi� deboli e meno difesi della popolazione, un fortissimo
peggioramento delle condizioni
di vita: nel '99 e fino all'estate 2000 il paniere minimo di
sopravvivenza di una famiglia operaia si
aggirava intorno alle 100.000 lire, mentre oggi ne occorrono non meno di
300.000; cala sensibilmente
la produzione industriale, la ricostruzione del paese segna il passo,
alcuni grandi ponti sul Danubio
rimangono macerie...

E intanto, cominciano a manifestarsi chiaramente le terribili
conseguenze del disastro ecologico
provocato dai bombardamenti sulle industrie chimiche - da Pancevo a
Kragujevac a Novi Sad -
e dall'impiego dei proiettili all'�uranio impoverito�, di cui i mass
media hanno parlato diffusamente a
dicembre-gennaio scorsi, denunciando diversi casi di leucemie e malattie
tumorali tra i militari italiani,
tedeschi, spagnoli, belgi, inviati per alcuni mesi in missione in Bosnia
e in Kosovo. E la popolazione
civile? Essa � due volte vittima: dei bombardamenti, prima, dei suoi
terribili effetti prolungati nel
tempo, poi. Da Kragujevac, da Pancevo, dalle citt� della Serbia, ci
giungono sempre pi� spesso
appelli, richieste di aiuti e di medicinali per la cura di leucemie e
tumori, e spesso, troppo spesso, i
casi sono disperati, e vani i tentativi di cura.

Ma i potenti che hanno scatenato un inferno chimico e radioattivo su
donne e bambini inermi, i
potenti che, impuniti, hanno bombardato dal cielo ospizi di anziani e
convogli di profughi, contano
sulla memoria corta della gente per mettere tutto a tacere. Padroni dei
principali mezzi di
comunicazione, condizionano l'informazione: chi parla pi� di "uranio
impoverito", salvo qualche
cocciuto e minoritario giornale? Chi parla pi� delle centinaia di
migliaia di profughi serbi scacciati
dalla Krajina nell'agosto del 1995 - "Operazione Tempesta" -
dall'esercito croato, finanziato ed
addestrato da Germania e USA? E di quelli della Slavonia? E degli oltre
trecentomila dal Kosovo? E
di un'economia distrutta dall'embargo e dai bombardamenti, e, oggi,
dalle politiche neoliberiste del
nuovo governo serbo?

Chi ha scatenato due anni fa la "guerra umanitaria" e ha costruito. per
giustificarne la necessit� e
l'ineluttabilit�, un castello di menzogne, di disinformazione strategica
- equiparando i serbi ai
nazisti, Milosevic a Hitler - punta sulla distrazione,
sull'assuefazione, sull'indifferenza di quanti, irretiti
nella ragnatela dei fatti quotidiani, hanno perso la capacit� di
indignarsi, di gridare forte il loro NO alla
guerra e al massacro della verit�.

Con noi, e con quelle non numerose ma resistenti voci fuori del coro,
non ci sono ancora riusciti.
Conserviamo la capacit� di indignarci e di reagire, non possiamo, non
vogliamo, essere
indifferenti. Da due anni la nostra associazione, con le piccole forze e
i pochi mezzi a sua
disposizione - che sono soprattutto la volont�, la passione,
l'intelligenza, lo spirito di sacrificio dei
suoi membri pi� attivi - opera su due fronti, strettamente legati tra
loro: l'informazione, l'analisi, la
critica della guerra, da un lato; la solidariet� con la popolazione
jugoslava, dall'altro.

Sinora abbiamo concentrato principalmente i nostri sforzi nel progetto
di "adozioni a distanza" dei
figli dei lavoratori della Zastava, quella che era la pi� grande
fabbrica automobilistica dei Balcani,
bombardata nei suoi punti nevralgici dai missili della NATO. Sono 205 i
bambini che siamo
impegnati a sostenere con un contributo mensile di 50.000 lire, che non
risolve certo tutti i
problemi della sopravvivenza quotidiana di chi � senza lavoro e senza
salario da anni, ma costituisce
ancora - nonostante l'inflazione degli ultimi mesi abbia fatto
triplicare i prezzi - un aiuto importante.
Abbiamo inoltre cominciato a collaborare con un'altra associazione di
solidariet� a Belgrado, "La
verit� dei bambini", che si occupa dei piccoli rifugiati serbi e rom
scacciati negli ultimi due anni dal
Kosovo.

Sabato 2 giugno un giovane attivista di Most za Beograd si � recato a
Kragujevac (insieme con
volontari di associazioni e gruppi di solidariet� dell'Abruzzo e delle
RSU lombarde, che portano un tir
di medicinali e altri aiuti) per consegnare a tutte le famiglie
"adottate" con la nostra
associazione le quote dei mesi di marzo e aprile. Avremmo desiderato
consegnare anche quelle
di maggio, ma non ci � stato possibile per i ritardi con cui alcuni
sostenitori fanno pervenire le loro
quote e per alcune defezioni. In alcuni casi - quando ci � stato
comunicata formalmente la scelta di
non proseguire nell'�adozione� - siamo riusciti a trovare dei nuovi
sostenitori; in altri, abbiamo
affrontato l'emergenza con sottoscrizioni straordinarie; inoltre, grazie
al versamento della quota di
un intero anno (o di gran parte di esso) da parte di alcuni sostenitori,
siamo riusciti a
mantenere in piedi il progetto e a distribuire sinora il contributo
mensile a tutti gli "adottati",
nessuno escluso. Ci siamo basati sul principio di una distribuzione
egalitaria e cos� opereremo in
futuro: riteniamo che sia la scelta pi� giusta in questa iniziativa di
solidariet�. La somma raccolta
dalla nostra associazione e consegnata in solidariet� alla popolazione
jugoslava ammonta
sinora a 171.750.000 lire.

Ci auguriamo che l'iniziativa possa continuare ed ampliarsi grazie
all'apporto attivo di quanti si
oppongono alla pratica e all'ideologia della "guerra umanitaria.



A due anni dalla pax della NATO...


gioved� 7 giugno - ore 17.00
Facolt� di Lingue Aula B
via Garruba 4 Bari

Ne discutiamo con

Raniero La Valle
Presidente del Comitato per la Democrazia Internazionale
A due anni dalla "guerra umanitaria" della NATO: effetti e poste in
gioco...

Vincenzo Starace
docente di Diritto internazionale - Universit� di Bari
L'intervento militare in Jugoslavia e il diritto internazionale

Francesco Tammacco
attore e regista de "Il grande sogno", spettacolo realizzato due anni fa
a Molfetta con il Servizio Civile Internazionale
interpreta
Benvenuti a Rai Bomba
Tutta la guerra in diretta
(da un testo di Stefano Benni)

Dragan Mraovic
console capo Repubblica Federale Jugoslava
economia e politica nella Jugoslavia oggi

Antonello Rustico
direttivo nazionale FILCEA CGIL e coord naz. RSU
"Progetto Zastava": la solidariet� dei lavoratori italiani con i
lavoratori jugoslavi

introduce e coordina
Andrea Catone
associazione Most za Beograd

---

Gioved� 31 maggio 2001 � partita da LODI una delegazione di delegati Rsu
organizzata dal Coordinamento RSU alla Zastava di Kragujevac.

L'iniziativa aveva due obiettivi: Portare alle famiglie dei lavoratori
della
Zastava le nuove adozioni a distanza raccolte in queste settimane dal
Coordinamento (per informazioni vedere il sito) ed un TIR di aiuti in
generi
di conforto (35 palets di
detersivi e dentifrici per un totale di 46.000 confezioni per le
famiglie
dei lavoratori Zastava) e medicinali per un valore di circa 10.000.000
di
lire (per il presidio sanitario Zastava).

I materiali del carico sono stati recuperati tramite le RSU
dell'UNILEVER di
Casalpusterlengo (lodi) e di Gaggiano (Milano) per i detersivi e
dentifrici,
e dalla RSU Sammontana di Empoli tramite il coinvolgimento
dell'associazione
"Pubbliche Assistenze" di Empoli.

L'organizzazione del Convoglio (costi per il noleggio del TIR e delle
spese
di viaggio) � stata possibile grazie alla disponibilit� della
FILCEA-CGIL di
Brescia ed ai contributi della Provincia di Pescara e di Rifondazione
Comunista Nazionale (l'interessamento � stato del compagno Grassi
Claudio
della segreteria nazionale del PRC), oltre che dall'utilizzo di una
parte
dei fondi realizzati con la vendita del CD "non bombe ma solo
caramelle".

La delegazione al seguito del convoglio era formata da 3 compagni della
RSU
Unilever di Lodi (che portavano anche i soldi delle nuove adozioni a
distanza
fatte nel Lodigiano, a Siena, ed alcuni rinnovi della provincia di
Milano),
da due compagni di Pescara
e da un compagno di Bari (dell'associazione "un ponte per .. in terra di
Bari) che doveva consegnare le quote dei rinnovi per le adozioni a
distanza
realizzate in Puglia.

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La nuova legislazione Jugoslava in materia di importazione di aiuti
umanitari
ci ha fatto lavorare non poco per preparare i documenti di viaggio
adeguati
al passaggio della dogana Serba. Quindi ci sentivamo sicuri.
Purtroppo non sapevamo invece che solo due settimane fa la Croazia ha
pesantemente
modificato le sue leggi per il transito delle merci destinate alla
Jugoslavia. La delegazione si � quindi trovata alla frontiera Croata
senza i
nuovi documenti richiesti .. (una garanzia che le merci non sarebbbero
state
scaricate nel territorio Croato o l'esborso di circa un milione di lire
per
pagare una scorta che avrebbe dovuto seguire il TIR fino alla frontiera
serba).
La nuova legislazione ha sicuramente un suo fondamento (il fatto che
molti
in Croazia si sono e si stanno arricchendo intercettando aiuti umanitari
destinati alla Serbia ma trattenuti e poi venduti nel territorio Croato
...
cosa che la dice lunga su una discutibile gestione dei flussi umanitari)
ma
nessuno (nemmeno i doganieri Italiani) sembrava esserne a
conoscenza. Ritenevamo quindi i documenti da noi predisposti (uguali a
quelli dei precedenti viaggi) conformi e sufficienti.
Per colpa di questo inghippo il convoglio, arrivato alla frontiera
slovena/croata alla mezzanotte del 31/5 � rimasto bloccato fino alle
8.00
del giorno 2/6/2001 senza poter entrare in Croazia.
Va sottolineato che la possibilit� alla fine di passare la frontiera
Croata
� stata possibile grazie ad una inattesa ma significativa
collalborazione in
Tandem (tramite telefono e
fax) tra uno spedizioniere serbo di Novi Sad ed uno spedizioniere della
dogana di Trieste che hanno lavorato per fornire alla dogana Croata
tutte le
garanzie che
la nuova legge prevedeva (Importante � stato l'impegno del compagno
Knaip
della Cgil di trieste che assieme ai sindacalisti della zastava ha
favorito
questo collegamento ).
Ma anche questo non sarebbe stato sufficiente se
non ci fosse stato alla fine anche l'interessamento della Ambasciata
Italiana a Zagabria che da noi contattata dall'Italia si � attivata per
ottenere (anche rilasciando una propria garanzia) lo sblocco del
convoglio
che � poi avvenuto nella mattina del 2 giugno alle 9,30.
Infine il Convoglio � arrivato a Kragujevac nella serata dello stesso 2
giugno.

A causa del ritardo nell'arrivo del convoglio le adozioni portate dai
compagni di Lodi saranno distribuite alle famiglie solo luned� 4 giugno
alle
10 presso la sede del sindacato zastava. Le adozioni di bari sono state
gi�
consegnate alle famiglie la mattina del 2 giugno.

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Al rientro della delegazione vi forniremo una relazione sull'incontro
con i
delegati sindacali della Zastava e sulla consegna degli aiuti e delle
adozioni.

ciao

Alma Rossi - email - alma@...
indirizzo email del coordinamento RSU - coord.naz.rsu@...
indirizzo internet del Coordinamento RSU - http://www.ecn.org/coord.rsu/

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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