> http://www.repubblica.it/online/mondo/menem/menem/menem.html

L'ex capo dello Stato � stato arrestato con l'accusa
di aver messo in piedi un traffico d'armi con Croazia
ed Ecuador

Argentina, in manette l'ex presidente Carlos Menem

Si � presentato dal giudice ma non ha voluto
rispondere alle sue domande. Andr� ai domiciliari

BUENOS AIRES - L'ex presidente argentino Carlos Menem � stato
arrestato con l'accusa di aver venduto illegalmente armi alla
Croazia e all'Ecuador: un traffico che si sarebbe svolto nel
periodo compreso tra il 1991 e il 1995...

> http://www.marx2001.org/crj/DOCS/rojnica.html

Argentina: vecchi camerati arruolano mercenari per la Croazia

di Gary Weber
(tratto da "WoZ-die Wochenzeitung", n.29 del 23/7/1993, Zurigo, CH)

Nessun cartello e nessuna bandiera danno ad intendere che in un
grattacielo della via C�rdoba, al n.
679, nel centro di Buenos Aires, si svolge un pezzetto di guerra dei
Balcani. Al secondo piano,
nascosto al termine di un lungo corridoio, un foglietto scritto a mano
sta appeso dietro al
campanello: dice semplicemente "Croacia". Solo un paio di giorni fa,
secondo una vicina,
campeggiava sulla porta un rappresentativo cartello con la dicitura:
"Ambasciata Croata". Poi per�
ci sono state questioni, e lo hanno rimosso. Infatti nel Corpo
Diplomatico dell'Argentina non esiste
alcuna Ambasciata croata, n� alcun Ambasciatore croato [l'articolo
risale al 1993, n.d.crj].

O almeno non ancora. Il Presidente Menem spinge per il riconoscimento
del nuovo Stato e vuole
che sia nominato Ambasciatore il suo vecchio compare Ivo Rojnica. Egli
ha con lui un debito di
gratitudine, visto che il croato avrebbe sostenuto con forza il
peronista nella battaglia elettorale.
Rojnica entra ed esce dalla residenza presidenziale, sempre pi� preso
negli ultimi giorni dalle
preoccupazioni. La stampa gli d� la caccia e cerca, invano finora, di
cavargli un commento sulle
ultime rivelazioni. La comunit� ebraica di Buenos Aires accusa Rojnica
di essere stato "complice
attivo ed esecutore della volont� dei nazisti" - secondo il "Semanario
Israelita", che esce nella
capitale. Il settimanale ebraico cita una disposizione degli Ustascia,
emanata nella citt� di
Dubrovnik il 25 maggio 1941, che impone il coprifuoco tra le 19 e le
sette del mattino per gli ebrei
e per i serbi. Questa disposizione porta la firma di Rojnica. Fintanto
che le acque non si sono
placate, il Senato, dal quale dipende la nomina dell'Ambasciatore, non
vuole prendere alcuna
decisione.

Gli Ustascia governarono la Croazia insieme all'Italia e alla Germania
dal 1941 al '45. Per quanto
di loro competenza essi presero parte alla persecuzione dei partigiani,
dei serbi e degli ebrei. Ante
Pavelic, fondatore degli Ustascia (1) e capo del governo della Croazia
nazista, dopo la
capitolazione della Germania di Hitler scapp� nell'Argentina di Juan
Per�n, travestito da frate
francescano, con l'aiuto del Vaticano. Anche Rojnica nell'Europa del
dopoguerra temette la
giustizia alleata. In principio si rifugi� a Trieste. Ma l� fu
arrestato, dopo che una delle sue vittime,
una ebrea, lo ebbe riconosciuto. I suoi commilitoni ustascia lo fecero
scappare dal carcere e lo
condussero lungo le cosiddette "linee dei topi" fino alla sicura
Argentina. Di l� Pavelic e Rojnica
proseguirono le loro attivit� ustascia, tra l'altro pubblicando a Buenos
Aires la "Gazzetta Croata".

Dopo la caduta di Per�n, negli anni cinquanta, Pavelic ebbe delle
difficolt�. La Jugoslavia lo aveva
accusato di essere responsabile della creazione di 22 campi di
concentramento e dell'assassinio di
un milione di serbi e 60mila ebrei, e ne aveva chiesto la estradizione
al governo argentino. In
effetti la estradizione fu negata nel 1957. Dopo essere scampato ad un
attentato, il "Duce", come si
definiva lui stesso, riusc� a portarsi nella Spagna di Franco, dove mor�
nel 1959.

Rojnica rimase a Rio de la Plata, e divenne una delle maggiori figure
dell'imprenditoria tessile del
paese. Secondo il quotidiano "P�gina 12", egli avrebbe fornito dieci
milioni di dollari ai suoi
fratelli croati per l'acquisto di armi.
Per� dall'Argentina i vecchi camerati non inviano soltanto denaro.
Nell'ufficio della via C�rdoba
si � indaffarati anche a reclutare mercenari, compito questo del quale
si occupa in special modo
Domagoj Antonio Petric, che ufficialmente appare come l'addetto-stampa
della ipotetica
Ambasciata. La "mano destra" di Rojnica appartenne per dieci anni al
Battaglione n.601 del
servizio segreto militare, ai tempi della dittatura argentina dei
Generali, tristemente noto per la
pratica della tortura. Tra i suoi ex-colleghi, Petric � soggetto ad una
particolare attenzione, poich�
la maggior parte di loro non ha mai appreso un vero mestiere, a parte la
"guerra sporca", ed �
pertanto oggi disoccupata. Particolarmente entusiasti per il nuovo
compito nella ex-Jugoslavia
sono i cosiddetti "carapintadas", l'ala fascista interna all'esercito,
cui sono dovute svariate rivolte
contro il governo. I legionari vengono preparati al loro intervento in
Bosnia-Erzegovina in un
campo di addestramento segreto, a Villa Alpina, distante circa 700 km.
da Buenos Aires.

Finora sono stati inviati in Croazia 329 mercenari argentini. Secondo
fonti argentine, 34 di loro
sono gi� morti. Generalmente i combattenti vengono imbarcati su voli di
linea diretti a Roma o a
Budapest, di qui essi sono condotti a Zagabria in pullman. Il metodo di
inviare Caschi Blu
argentini nelle zone di guerra si � rivelato particolarmente economico.
Tanti soldati, sottoposti dal
governo Menem al comando dell'ONU, svolgono nel frattempo il loro
servizio nelle file della
legione straniera croata.

(1) Il fondatore del movimento Ustascia fu in realt� Ante Starcevic,
morto nel 1896, che riteneva i
serbi "carne da macello" (cfr. Karlheinz Deschner, "Die Politik der
P�pste im XX Jahrhundert",
ed. Rowohlt, Leck (RFT) 1991 [n.d.crj]


---


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