(La traduzione italiana segue in fondo)

GLAS JAVNOSTI 6-7 januar 2002

Makijavelijev nauk

Ako se u duhu one narodne - po jutru se
dan poznaje - kaµe da se po prvom novogodi±njem
potezu vladaju?ih dosmanlija poznaje cela
godina, onda se u Novoj godini ni?emu dobrome ne
moµemo nadati. Re? je naravno o
likvidaciji ?etiri najve?e banke: Beogradske
banke, Beobanke, Investbanke i Jugobanke.

Kao presudan razlog za ste?aj pomenutih
banaka navodi se njihova nesposobnost da trenutno
raspoloµivim novcem ispune dospele
obaveze. A kada takav trenutak nastupi, onda je ste?aj
neizbeµan. Tim povodom postavlja se vi±e
neugodnih pitanja.
Najpre, kako su uop±te ove banke postale
nelikvidne? Tako ±to su, naj?e±?e po odluci
mo?nih politi?kih ?inilaca, a re?e shodno
vlastitim pogre±nim procenama, davale kredite i
ulagale u preduze?a za koja se s velikom sigurno±?u
moglo o?ekivati da ?e propasti, a da uzete
zajmove ne?e mo?i da vrate. Dodu±e, sve ove banke
uzimale su odgovaraju?a jemstva - supergarancije
drugih privredno-pravnih subjekata ili
hipoteku na nekretnine duµnika.

Pa ±ta su privredni sudovi trebali da
u?ine da bi pomenute banke naplatile svoja
potraµivanja? Trebalo je da blagovremeno pokre?u
ste?ajni postupak i likvidiraju nesolventna
preduze?a kako bi iz njihove
ste?ajne mase banke mogle da
naplate bar deo svojih potraµivanja. Tako se radi
u zdravoj privredi.

Umesto toga, G17, ?iji ljudi drµe klju?ne
poloµaje u Narodnoj banci, Saveznoj i Republi?koj
vladi, doneo je kobnu odluku da umesto mno±tva
nesolventnih duµnika likvidira njihove najve?e
poverioce - ?etiri ve? pomenute banke. Pri
tom se rukovodio najve?ma politi?kim razlozima.

Da je prema dospelosti potraµivanja
zatvarao nesolventna preduze?a, do sada bi bar
80.000 radnika ostalo bez posla. G17 nije imao
petlju za takvu odluku, pa je umesto duµnika
re±io da zatvori njihove banke poverioce i ostavi
bez posla 8.000 radnika.

Drugi razlog za ovakvu "politiku" jeste
tzv. privatizacija. Nesolventna preduze?a ne?e
niko da kupi, a svi ho?e da kupe preduze?a koja,
poput Beo?inske cementare, dobro posluju. No, ako
se jednim potezom pera likvidiraju njihovi
poverioci, i nesolventna preduze?a postaju
solventna, pa ?e pre ili posle na?i kupca.

Tre?i razlog je najverovatnije sadrµan u
obavezuju?im "preporukama" Me?unarodnog
monetarnog fonda, koje G17 provodi kao
na±u drµavnu politiku. Po svoj prilici, na±oj
drµavi je namenjen status me?unarodnog protektorata
i ekonomske kolonije Zapada. A takvim
nesamoupravnim teritorijama nisu potrebne
velike doma?e banke, koje su svuda u svetu
krvotok privrede. Otuda zatvaranje ?etiri najve?e
banke moµe predstavljati ra±?i±?avanje prostora
za pojavu filijala velikih stranih banaka u
koje ?e doma?e stanovni±tvo, ba± kao i u
Argentini, imati ve?e poverenje.

Na posletku, valja primetiti da u ovoj
dramati?noj likvidaciji beogradskog bankarstva ne
u?estvuje obligatni Zoran ?in?i?. Kako se
javno hvalio da je ?itao Makijevilija, valja re?i
da je pone±to od tog velikog politi?kog pisca i
nau?io. Tako, po Makijaveliju, vladar mora da
bude veoma pritvoran i dvoli?an, pa stoga
drugima treba da poveri ?injenje neprijatnih
stvari, a da prijatne zadrµi za sebe. Nema naravno
neprijatnije stvari od zatvaranja beogradskog
bankarstva i isterivanja njegovih zaposlenih na ulicu.
Taj prljavi posao poveren je predstraµi iz G17,
dok ?in?i? putuje po svetu i pro±iruje
saradnju na±e privrede sa stranim preduze?ima.

Jedino ±to nije otkrio jo± vaµniji
Makijavelijev nauk da su okrutna dela dobro
upotrebljena ako se izvr±e odjednom, a
potom se ne nastavljaju nego se preobra?aju
u stvari ±to je mogu?e korisnije za podanike.
Da je odmah po dolasku na vlast odjednom
likvidirao sve nesolventne firme, a
njihove zaposlene izbacio na ulicu, i da
je istoga trena poslao u Hag sve koje sada
namerava da po±alje, narod bi to moµda prihvatio kao
nuµno prevratni?ko zlo, posle kojeg slede samo
dobra i blagotvorna dela. Umesto toga, izgleda da
su ?in?i? i njegove dosmanlije re±ili da nas
malo-pomalo zasipaju isklju?ivo okrutnim i
nepopularnim merama - u?estalim zatvaranjem
preduze?a i banaka, izbacivanjem na ulicu
njihovih zaposlenih i povremenim slanjem u Hag
na±ih sunarodnika i drµavljana. Ako je
verovati Makijaveliju, tako se dugo ne moµe
vladati.

Kosta Cavo±ki

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Una dottrina machiavellica

Se, nello spirito del proverbio popolare "il buon
giorno si vede dal mattino", si ritiene che, dalla prima
mossa dell'anno nuovo, sia possibile riconoscere cosa
faranno tutto l'anno i governanti Dos-ottomani, allora, per
l'anno nuovo, non possiamo sperare in niente di buono. Si
tratta, ovviamente, della liquidazione delle quattro banche
maggiori: Beogradska banka, Beobanka, Investbanka e
Jugobanka.

Come ragione decisiva per considerare
inevitabile la bancarotta delle banche menzionate, si cita
la loro insolvenza, nei confronti degli impegni assunti, al
momento della loro prossima scadenza. E' quando si arriva
a un momento del genere che il fallimento diventa un fatto
inevitabile.

A tal proposito, vanno poste alcune domande spiacevoli.

Prima di tutto, come mai queste banche sono
diventate insolventi? Il più delle volte, sulla base di
decisioni derivanti da fattori politici di peso consistente
e, più raramente, in base a valutazioni sbagliate, venivano
offerti crediti e venivano effettuati investimenti presso
ditte da cui ci si poteva aspettare, con grande sicurezza,
che avrebbero fatto bancarotta, senza poter restituire i
crediti assegnati. Veramente, tutte queste banche assumevano
come garanti- supergaranti altri soggetti
economico-giuridici , oppure assumevano come garanzia
un'ipoteca immobiliare del debitore.

Allora, cosa dovevano fare i tribunali
commerciali per consentire alle banche menzionate di
incassare i loro crediti? Occorreva che esse aprissero a
tempo debito la procedura di fallimento e liquidassero le
ditte insolventi, perchè solo in questa maniera, dall'importo
complessivo del ricavato del loro fallimento, le banche
avrebbero potuto incassare almeno una parte dei propri
crediti. Così si agisce in un'economia sana.

Il gruppo G-17, che detiene di fatto poteri
decisivi in seno alla Banca Centrale, nel Governo federale e
in quello serbo, invece di mettere in liquidazione un grande
numero di debitori insolventi, ha deciso di mettere in
liquidazione i loro maggiori creditori, le quattro banche
sopra citate. Sono cioè state fatte delle scelte di ordine
politico.

Se il gruppo G-17 avesse proclamato la chiusura
delle ditte insolventi, alla scadenza dei crediti,
sarebbero rimasti, finora, senza lavoro, almeno 80.000
operai. I G-17 non hanno avuto il fegato di adottare una
tale soluzione e così, al posto dei debitori, hanno deciso
di chiudere le banche creditrici e di lasciare senza lavoro
8.000 dipendenti .

La seconda ragione per una "politica" del genere,
si trova nella strategia delle privatizzazioni. Nessuno
vuole acquistare ditte insolventi ma tutti vorrebbero
acquistare quelle ditte che, come la fabbrica di cemento di
Beocin, presentano una gestione redditizia. Però, se si
liquidano i loro creditori, con un tratto di penna, anche le
ditte insolventi diventeranno solventi, e così, prima o poi,
troveranno un compratore.

La terza ragione, probabilmente, va fatta risalire
alle "raccomandazioni" imposte dal FMI, che il gruppo G-17
traduce nella nostra politica statale. Presumibilmente, al nostro
paese è stato destinato lo status di protettorato internazionale
e di colonia economica dell'Occidente. Così come per
altri Paesi, anch'essi non ritenuti in grado di
autogestirsi, e per i quali non si ritiene pertanto
necessaria la esistenza di grandi banche nazionali,
che rappresentano, nel resto del mondo, l'apparato circolatorio
dell'economia. In conseguenza a tutto ciò si può ritenere
che la chiusura delle quattro maggiori banche possa
determinare un vuoto che aprirà gli spazi necessari
all'apparizione di filiali delle grandi banche straniere, in
cui la popolazione nazionale, proprio come in Argentina,
avrà una fiducia maggiore.

Infine, occorre notare come, in questa
liquidazione drammatica, non appaia apparentemente Zoran
Djindjic. Va detto che proprio lui, che si è vantato
pubblicamente di aver letto Machiavelli, ha imparato
qualcosa da quel grande scrittore politico. Infatti, secondo
Machiavelli, il principe deve essere molto falso ed ipocrita
e perciò agli altri deve affidare di fare le cose
sgradevoli, e per se deve tenere le cose gradevoli. Non c'è,
certo, cosa più sgradevole della liquidazione del sistema
bancario belgradese e del buttare sulla strada i suoi
impiegati. Questa sporca faccenda è affidata all'avanguardia
del G-17, mentre Djindjic viaggia dappertutto nel mondo e
allarga la collaborazione della nostra economia con le ditte
straniere.

L'unica cosa che Djindjic non ha scoperto e' quella
più importante in Machiavelli, e cioè che delle azioni crudeli
viene fatto un buon uso se si fanno tutte in una volta, e
poi non si praticano più, ma si trasformano in cose il più
possibile utili ai sudditi. Se, subito dopo la conquista
del potere, egli avesse liquidato, in una volta sola, tutte
le ditte insolventi e avesse cacciato i loro operai sulle
strade e inoltre, in quel momento, avesse consegnato all'Aja
tutti quelli che adesso ha l'intenzione di consegnare, forse
il popolo avrebbe potuto accettare tutto ciò come un male
rivoluzionario al quale avrebbero potuto seguire solo fatti
buoni e benefici. Viceversa, sembra che Djindjic e i suoi
Dos-ottomani abbiano deciso di ferirci con misure crudeli e
impopolari, con le chiusure frequenti delle banche e delle
ditte, con l'espulsione dei loro impiegati e con la consegna
periodica dei nostri connazionali. Se si crede a
Machiavelli, in questo modo non si può regnare a lungo.

KOSTA CAVOSKI