La dittatura della borghesia (3)
(la puntata precedente su
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2754 )
1. Ancora sul caso di David Pecha:
raccolta U R G E N T E di firme per solidarieta'
2. Ancora sulle scuole russe in Lettonia
=== 1 ===
* raccolta U R G E N T E di firme per solidarieta' *
Le opinioni del giovane Pecha
Appello
Il prossimo 24 settembre, verrà processato a Praga un giovane di 26
anni, David Pecha. La sua colpa è quella di aver scritto su un piccolo
giornale di sinistra della Repubblica Ceca che "di fronte alle grandi
ingiustizie sociali, l'alternativa resta la dittatura del proletariato".
Il giovane Pecha, residente in Moravia, la zona economicamente e
socialmente più povera della Repubblica Ceca e militante del Partito
Comunista Cecoslovacco (una scissione del Partito Comunista di Boemia e
Moravia, presente in parlamento e seconda forza politica del paese)
nell'esprimere la sua opinione sulla grave situazione economica e
sociale del suo paese e del mondo, ha fatto proprie le tesi di Karl
Marx comparse sul "Manifesto" più di centocinquanta anni fa e ritenute
dal giovane Pecha ancora attuali.
L'accusa intende portarlo in tribunale per i reati di "apologia del
comunismo" e "istigazione all'odio di classe" ossia i classici reati di
opinione con cui i tribunali speciali hanno processato gli oppositori
politici in ogni quadrante del mondo.
Noi riteniamo grave che nella Repubblica Ceca, la quale si appresta ad
entrare nell'Unione Europea, si possa processare per reati di opinione
un oppositore politico. Tantopiù in un paese dove il partito comunista
è la seconda forza politica ed ha una consistente rappresentanza in
Parlamento.
Intendiamo inoltre denunciare l'ondata di isteria anticomunista che, a
quattordici anni di distanza dal 1989, sta dilagando come una sorta di
"vendetta postuma" in molti paesi dell'Europa dell'Est. Partiti di
sinistra vengono messi fuorilegge in Romania, ex Jugoslavia,
Repubbliche Baltiche. Dirigenti e militanti politici vengono
perseguitati. Le secessioni avvenute in questi paesi continuano a
provocare processi di apartheid e di pulizia etnica come in Lettonia o
nel protettorato NATO in Kossovo.
L'Unione Europea, così attenta a segnalare le violazioni dei diritti
umani e politici in ogni quadrante del mondo, sembra non voler vedere
cosa accade dentro di essa o nei paesi che si apprestano ad entrare
nell'Unione.
L'allarme che intendiamo lanciare con questo appello ha la pretesa di
voler inserire nell'agenda della costituzione politica dell'Unione
Europea un "buco nero" che rischia di approfondire il deficit
democratico con cui questo processo continua ad andare avanti.
Chiediamo che il processo al giovane David Pecha venga monitorato da
osservatori e giuristi a livello europeo per impedire che le opinioni
politiche diventino oggetto di persecuzione.
11 settembre 2003
Primi firmatari:
Sergio Cararo (giornalista)
Cynthia D'Ulizia (giornalista)
Fulvio Grimaldi (giornalista)
Rita Martufi (ricercatrice)
Emidia Papi (sindacalista)
Luciano Vasapollo (docente universitario)
Appello promosso da La Rete dei Comunisti
INVIARE LA PROPRIA ADESIONE A:
segreteria@...
Radio Citta' Aperta
SITO: http://www.radiocittaperta.it
=== 2 ===
IN LETTONIA 10.000 PERSONE HANNO MANIFESTATO IN DIFESA DELLE SCUOLE
RUSSE
http://www.kprf.ru/actions/17997.shtml
Il sito internet del PCFR ha ripreso dal giornale “Sovetskaja Rossija”
del 6 settembre la seguente notizia
Giovedì sera nel centro di Riga si è svolta una manifestazione di massa
in difesa delle scuole russe, in cui dovrebbe essere reso obbligatorio
l’insegnamento nella sola lingua lettone. Circa 10.000 cittadini di
lingua russa della capitale lettone, studenti e insegnanti delle scuole
russe, rispondendo all’appello del “Centro per la difesa delle scuole
russe”, si sono raccolti nel parco “Esplanada” nel centro della città,
per affermare il proprio diritto a ricevere l’istruzione nella lingua
madre.
I partecipanti alla manifestazione hanno innalzato striscioni, in cui
era scritto in russo, lettone ed inglese: “La nostra lingua è il nostro
futuro”, “Le scuole russe sono la nostra Stalingrado”, “Lettonia:
vergogna dell’Europa”.
Dal momento che la Duma di Riga si è rifiutata di concedere il permesso
per lo svolgimento del meeting dei cittadini di lingua russa nel centro
della città, la manifestazione si è svolta sotto forma di incontro con
i loro elettori dei deputati al Seim e alla Duma di Riga appartenenti
al gruppo “ Per i diritti dell’uomo nella Lettonia unita” (il
raggruppamento di sinistra, di cui fanno parte i compagni del Partito
Socialista di Lettonia, nota del traduttore).
Traduzione dal russo di Mauro Gemma
(la puntata precedente su
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2754 )
1. Ancora sul caso di David Pecha:
raccolta U R G E N T E di firme per solidarieta'
2. Ancora sulle scuole russe in Lettonia
=== 1 ===
* raccolta U R G E N T E di firme per solidarieta' *
Le opinioni del giovane Pecha
Appello
Il prossimo 24 settembre, verrà processato a Praga un giovane di 26
anni, David Pecha. La sua colpa è quella di aver scritto su un piccolo
giornale di sinistra della Repubblica Ceca che "di fronte alle grandi
ingiustizie sociali, l'alternativa resta la dittatura del proletariato".
Il giovane Pecha, residente in Moravia, la zona economicamente e
socialmente più povera della Repubblica Ceca e militante del Partito
Comunista Cecoslovacco (una scissione del Partito Comunista di Boemia e
Moravia, presente in parlamento e seconda forza politica del paese)
nell'esprimere la sua opinione sulla grave situazione economica e
sociale del suo paese e del mondo, ha fatto proprie le tesi di Karl
Marx comparse sul "Manifesto" più di centocinquanta anni fa e ritenute
dal giovane Pecha ancora attuali.
L'accusa intende portarlo in tribunale per i reati di "apologia del
comunismo" e "istigazione all'odio di classe" ossia i classici reati di
opinione con cui i tribunali speciali hanno processato gli oppositori
politici in ogni quadrante del mondo.
Noi riteniamo grave che nella Repubblica Ceca, la quale si appresta ad
entrare nell'Unione Europea, si possa processare per reati di opinione
un oppositore politico. Tantopiù in un paese dove il partito comunista
è la seconda forza politica ed ha una consistente rappresentanza in
Parlamento.
Intendiamo inoltre denunciare l'ondata di isteria anticomunista che, a
quattordici anni di distanza dal 1989, sta dilagando come una sorta di
"vendetta postuma" in molti paesi dell'Europa dell'Est. Partiti di
sinistra vengono messi fuorilegge in Romania, ex Jugoslavia,
Repubbliche Baltiche. Dirigenti e militanti politici vengono
perseguitati. Le secessioni avvenute in questi paesi continuano a
provocare processi di apartheid e di pulizia etnica come in Lettonia o
nel protettorato NATO in Kossovo.
L'Unione Europea, così attenta a segnalare le violazioni dei diritti
umani e politici in ogni quadrante del mondo, sembra non voler vedere
cosa accade dentro di essa o nei paesi che si apprestano ad entrare
nell'Unione.
L'allarme che intendiamo lanciare con questo appello ha la pretesa di
voler inserire nell'agenda della costituzione politica dell'Unione
Europea un "buco nero" che rischia di approfondire il deficit
democratico con cui questo processo continua ad andare avanti.
Chiediamo che il processo al giovane David Pecha venga monitorato da
osservatori e giuristi a livello europeo per impedire che le opinioni
politiche diventino oggetto di persecuzione.
11 settembre 2003
Primi firmatari:
Sergio Cararo (giornalista)
Cynthia D'Ulizia (giornalista)
Fulvio Grimaldi (giornalista)
Rita Martufi (ricercatrice)
Emidia Papi (sindacalista)
Luciano Vasapollo (docente universitario)
Appello promosso da La Rete dei Comunisti
INVIARE LA PROPRIA ADESIONE A:
segreteria@...
Radio Citta' Aperta
SITO: http://www.radiocittaperta.it
=== 2 ===
IN LETTONIA 10.000 PERSONE HANNO MANIFESTATO IN DIFESA DELLE SCUOLE
RUSSE
http://www.kprf.ru/actions/17997.shtml
Il sito internet del PCFR ha ripreso dal giornale “Sovetskaja Rossija”
del 6 settembre la seguente notizia
Giovedì sera nel centro di Riga si è svolta una manifestazione di massa
in difesa delle scuole russe, in cui dovrebbe essere reso obbligatorio
l’insegnamento nella sola lingua lettone. Circa 10.000 cittadini di
lingua russa della capitale lettone, studenti e insegnanti delle scuole
russe, rispondendo all’appello del “Centro per la difesa delle scuole
russe”, si sono raccolti nel parco “Esplanada” nel centro della città,
per affermare il proprio diritto a ricevere l’istruzione nella lingua
madre.
I partecipanti alla manifestazione hanno innalzato striscioni, in cui
era scritto in russo, lettone ed inglese: “La nostra lingua è il nostro
futuro”, “Le scuole russe sono la nostra Stalingrado”, “Lettonia:
vergogna dell’Europa”.
Dal momento che la Duma di Riga si è rifiutata di concedere il permesso
per lo svolgimento del meeting dei cittadini di lingua russa nel centro
della città, la manifestazione si è svolta sotto forma di incontro con
i loro elettori dei deputati al Seim e alla Duma di Riga appartenenti
al gruppo “ Per i diritti dell’uomo nella Lettonia unita” (il
raggruppamento di sinistra, di cui fanno parte i compagni del Partito
Socialista di Lettonia, nota del traduttore).
Traduzione dal russo di Mauro Gemma