DA UCRAINA (E DINTORNI)

documenti a cura di Mauro Gemma

1. Prima del ballottaggio:
- PER L'OCCIDENTE JUSCHENKO AVEVA GIA' VINTO, ANCORA
PRIMA DELL'APERTURA DELLE URNE
- “OGGI O DOMANI POTREMMO ESSERE TESTIMONI DI UN FORTE CONFLITTO IN
UCRAINA"

2. Dopo il ballottaggio:
- PUTIN RESPINGE LE CRITICHE OCCIDENTALI
- IL PARLAMENTO DELLA CRIMEA ESPRIME IL SUO APPOGGIO A VIKTOR JANUKOVIC
- Dichiarazione del leader dei comunisti della Crimea
- “NON PERMETTERE LA SECESSIONE!”
Comunicato dell’agenzia comunista ucraina “Partaktiv.info”
- GLI OPERAI DI KIROVOGRAD SI SCHIERANO CONTRO LE AZIONI DISTRUTTIVE DI
JUSCHENKO
- LUKASHENKO SI E’ CONGRATULATO CON JANUKOVIC PER LA VITTORIA
- I CONTRACCOLPI DELLA RIVOLTA DI KIEV
Anche in Moldavia la NATO cerca la prova di forza
- ZJUGANOV: “A KIEV NON ASSISTEREMO A UNO SCENARIO AMERICANO-GEORGIANO”

3. FLASHBACK
In un'intervista dell'aprile del 2002, il leader comunista
ucraino Simonenko descriveva gli scenari che, attraverso
l'azione coordinata dell'Occidente e dei fascisti di
Juschenko, rischiano di concretizzarsi in queste ore


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21 Novembre 2004

PER L'OCCIDENTE JUSCHENKO AVEVA GIA' VINTO, ANCORA
PRIMA DELL'APERTURA DELLE URNE
 
Poche ore fa, mentre le agenzie occidentali lanciavano messaggi secondo
cui, ancor prima dell'apertura delle urne elettorali, Juschenko, il
candidato "beniamino" dell'Occidente avrebbe già vinto il secondo turno
delle elezioni, i militanti nazionalisti filo-NATO scendevano in
piazza, pronti a delegittimare qualsiasi risultato contrario alla
volontà dei loro protettori americani ed europei.
In realtà gli ultimi sondaggi (alle 21,30 ora di Kiev) sembravano
fortemente contrastanti tra loro: alcuni istituti demoscopici ucraini e
russi (al contrario di quelli occidentali) attribuivano la vittoria al
candidato filo-russo Janukovic.
E' certo, comunque, che, fino alla tarda nottata, non sarà chiaro chi
avrà vinto il ballottaggio. Fonti vicine al Partito Comunista di
Ucraina hanno definito tutti gli exit polls "assolutamente privi di
serietà", mentre, la leader del Partito Progressista Socialista Natalja
Vitrenko ha affermato che, secondo i dati a sua disposizione, Janukovic
sarebbe in testa con un vantaggio del 5-6%. 
Janukovic, comunque si è dichiarato disposto "ad accettare qualsiasi
risultato" e ha fatto appello al suo concorrente perchè si comporti
nello stesso modo, nel caso dovesse perdere.
Se le aspettative dei "padroni americani" non dovessero realizzarsi, si
può essere certi che gli appelli alla mobilitazione lanciati dai
sostenitori di Juschenko si tradurranno nell'organizzazione di violente
azioni di destabilizzazione. In tal senso si stanno muovendo le
manifestazioni al grido di "L'Ucraina non è morta" in corso di
svolgimento in diversi centri del paese, in cui sono attivi in
particolare i gruppi direttamente collegati al serbo "Otpor". Del
resto, la giornata delle elezioni ha già visto una vittima, nella
persona di un poliziotto ucciso ad un seggio elettorale. E nelle ultime
ore si è diffusa la voce che il palazzo dello staff elettorale di
Janukovic sarebbe stato minato.
Il clima di tensione potrebbe essere favorito anche dal quasi sicuro
coro di sostegno dell'intera rete dei "media" e delle istituzioni
occidentali,  (sinistra alternativa compresa, c'è da scommettere) che,
da domani, saluterà il (almeno per ora) virtuale "cambio democratico"
nella vita dell'Ucraina. Non è casuale che rappresentanti degli
osservatori del parlamento europeo abbiano già oggi fatto balenare la
possibilità che, se le cose non dovessero andare "per il verso giusto",
l'Ucraina subisca lo stesso trattamento che da tempo è riservato alla
Bielorussia di Aleksandr Lukashenko.  

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22 Novembre 2004

“OGGI O DOMANI POTREMMO ESSERE TESTIMONI DI UN FORTE CONFLITTO IN
UCRAINA”

http://www.strana.ru

Dopo la vittoria elettorale del premier Viktor Janukovic, il politologo
russo Vjaceslav Nikonov, presidente del fondo “Politica”, descrive il
possibile scenario di scontro politico anche violento dell’Ucraina in
un’intervista al sito filo-presidenziale “Strana.ru”.

D. Vjaceslav Aleksejevic, oggi ci sono tutte le condizioni per parlare
di vittoria elettorale di Viktor Janukovic. Considera inaspettato
questo risultato?

R. No. In generale, è andata come doveva andare. Dopo che sono stati
risolti i problemi relativi alla partecipazione al voto nell’oriente
dell’Ucraina, che al primo turno è stata molto più bassa che
nell’occidente; Quando sono stati comunicati i dati della
partecipazione al voto delle singole regioni, è apparso evidente che
Janukovic stava vincendo.

D. Ci sono elementi per non credere ai dati della Commissione
elettorale centrale, come dichiarano i sostenitori di Viktor Juschenko?

R. Francamente non ne vedo. In ogni caso, Janukovic, con le cifre di
partecipazione al voto che si sono registrate al secondo turno, non
poteva non vincere. Inoltre, qualcosa ha potuto cambiare le opinioni
degli elettori tra il primo e il secondo turno: i dibattiti televisivi
tra i candidati. Juschenko ha perso il confronto. Per questa ragione
non si capisce su che cosa potesse puntare per aumentare il primato,
ricevuto nel primo turno.

D. Come si evolverà la situazione in Ucraina?

R. In piazza l’opposizione ha già proclamato Juschenko presidente
dell’Ucraina, e non ha certo intenzione di tornare sui suoi passi.
Penso che il candidato che ha perso cercherà di prendere il potere con
la forza.

D. Allora ritenete che Juschenko non contesterà i risultati elettorali
pacificamente, facendo ricorso?

R. Ne dubito. Naturalmente, i ricorsi ci saranno, ma se non oggi, certo
domani saremo testimoni di un forte conflitto.

Traduzione dal russo di Mauro Gemma 


=== 2 ===

PUTIN RESPINGE LE CRITICHE OCCIDENTALI

http://lenta.ru/world/2004/11/23/congratulation/

23 novembre 2004

“Non potremo riconoscere e neppure respingere i risultati delle
elezioni in Ucraina, fino a quando non saranno resi
ufficiali…Raccomandiamo a tutti di seguire il nostro esempio”,- ha
detto il presidente della Russia nella sua conferenza stampa in
Portogallo.
“Tutto deve svolgersi sul terreno della legalità. L’Ucraina è un forte
stato europeo con un sistema giuridico sviluppato, e non è il caso di
darle lezioni. Essa stessa è in grado di insegnare”,- ha dichiarato il
presidente.
Putin ha anche definito fuori luogo le osservazioni dell’OSCE, che ha
messo in dubbio i risultati delle elezioni in Ucraina.
“Sappiamo in quali condizioni di difficoltà si sono svolte le elezioni
in Afghanistan, sappiamo come sono andate le elezioni nel Kosovo, dove
centinaia di migliaia di serbi, cacciati dalle loro case, non hanno
potuto prendere parte alla votazione. Conosco le conclusioni che l’OSCE
ha tratto anticipatamente in merito alle elezioni in Iraq, e anche voi
le conoscete”, - ha spiegato Putin.
“Se in futuro qualcuno utilizzerà l’OSCE per raggiungere i propri
obiettivi politici, allora questa organizzazione perderà la propria
autorità nel mondo”, - ha sottolineato il presidente russo.

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IL PARLAMENTO DELLA CRIMEA ESPRIME IL SUO APPOGGIO A VIKTOR JANUKOVIC

Le azioni dell’opposizione a Kiev vengono definite “una minaccia di
secessione”

http://www.rian.ru

23 novembre 2004

Il Soviet Supremo della Repubblica Autonoma di Crimea dichiara che “il
rifiuto dell’opposizione di riconoscere i risultati delle elezioni del
presidente dell’Ucraina costituisce una reale minaccia di secessione, e
mette in dubbio l’esistenza stessa dello stato indipendente ucraino”.
Lo dichiara una risoluzione, approvata oggi nella seduta straordinaria
del parlamento della Crimea.
La risoluzione è stata appoggiata da 81 degli 85 deputati (molti dei
quali comunisti, nota del traduttore)che hanno preso parte alla
votazione.
“Mantenere la pace civile e la concordia tra le nazionalità della
penisola è possibile solo in condizioni di stabilità politica e di
azioni concordate da tutti gli organi del potere dell’Ucraina”.
Nel documento si afferma che a esprimersi in tal senso sono gli
elettori della Crimea, che hanno espresso il loro sostegno a Viktor
Janukovic”. “Tale sostegno, del resto, - si afferma nella risoluzione –
Janukovic lo ha ottenuto dalla maggioranza degli elettori dell’Ucraina”.
Ad avviso dei deputati della Crimea “il tentativo di premere con la
forza sulla Commissione elettorale centrale perché si schieri dalla
parte dell’opposizione, contraddice tutte le norme della democrazia
esistente in Ucraina”.

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LEONID GRAC: “L’OPPOSIZIONE SI E’ POSTA DA SOLA IN UN ANGOLO”

Dichiarazione del leader dei comunisti della Crimea

http://www.partaktiv.info/news/41a36bcf3785b/

23 novembre 2004

“Il polverone giuridico si è diradato. In sostanza V. Janukovic è ormai
riconosciuto come il vincitore della corsa presidenziale”, - ha così
commentato la situazione in Ucraina uno dei leader del Partito
Comunista di Ucraina Leonid Grac.
A suo avviso, “le congratulazioni di V. Putin hanno di fatto risolto la
questione. L’opposizione si è relegata da sola in un angolo. Ora paesi
con altri passaporti chiederanno spiegazioni a qualcuno. Questo è il
vero problema dell’opposizione”.

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“NON PERMETTERE LA SECESSIONE!”

L’agenzia comunista ucraina “Partaktiv.info” ha diffuso il seguente
comunicato approvato dai consigli delle regioni di Donetsk, Lugansk,
Kharkov, Odessa e dal Soviet Supremo della Repubblica Autonoma di Crimea

http://www.partaktiv.info/news/41a35c84626ab/

23 novembre 2004

Le azioni dei sostenitori di Viktor Juschenko provocano in noi una
profonda preoccupazione. I tentativi di cambiare i risultati delle
elezioni con metodi violenti e illegali, non possono essere
giustificati neppure dall’esistenza di violazioni nel corso del secondo
turno delle elezioni presidenziali dell’Ucraina. Tanto più che le
violazioni si sono manifestate in tutte le regioni del paese, e, in
migliaia di casi, la colpa ricade proprio sui sostenitori di Juschenko.
Siamo indignati per gli insulti pronunciati dal leader dell’opposizione
all’indirizzo di milioni di elettori ucraini, che hanno dato il loro
voto al vincitore di questa consultazione, Viktor Janukovic.
Noi esigiamo l’interruzione delle interferenze nel processo di politica
interna dell’Ucraina da parte dei sostenitori e degli sponsor di Viktor
Juschenko, che intendono predisporre per l’Ucraina uno scenario
georgiano di sviluppo degli avvenimenti e privare il popolo ucraino del
diritto alla scelta del presidente del paese.
Proprio per questa ragione, riteniamo che ogni problema, compreso
quello della valutazione dei risultati delle elezioni presidenziali,
debba essere risolto nell’ambito delle leggi in vigore e della
Costituzione dell’Ucraina.
Viktor Janukovic ha già fatto un primo passo, dichiarandosi disponibile
a tenere in considerazione l’opinione degli elettori di Juschenko,
attribuendo al loro leader un posto dignitoso nel nuovo sistema di
potere statale. Ora l’opposizione deve a sua volta dimostrare di essere
effettivamente democratica e patriottica.
Avvertiamo che quindici milioni di elettori, che hanno votato per
Viktor Janukovic, sono in grado di difendere la loro scelta.

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GLI OPERAI DI KIROVOGRAD SI SCHIERANO CONTRO LE AZIONI DISTRUTTIVE DI
JUSCHENKO

Dal sito comunista “Partaktiv.info”

http://www.partaktiv.info/news/41a2069e552ab/

22 novembre 2004

In tutta l’Ucraina, in risposta alle azioni dell’opposizione, si stanno
svolgendo assemblee dei collettivi di lavoro, per esprimere appoggio al
vero vincitore della corsa presidenziale, Viktor Janukovic.
Nella regione di Kirovograd assemblee di lavoratori si sono svolte in
tutte le fabbriche.
Si è anche svolta una manifestazione di massa delle forze democratiche
in piazza Kirov. Vi è stata approvata una risoluzione che chiede il
mantenimento della stabilità del paese e il sostegno a V. Janukovic.
Gli operai hanno condannato energicamente le azioni distruttive
dell’opposizione.

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LUKASHENKO SI E’ CONGRATULATO CON JANUKOVIC PER LA VITTORIA

http://www.korrespondent.net

23 novembre 2004

Nello stesso momento in cui l’Unione Europea stava varando un programma
di gravi sanzioni contro la Bielorussia, seguendo l’esempio americano
di poche settimane prima, Lukashenko è stato tra i primi a riconoscere
la legittimità della vittoria di Janukovic.
Contemporaneamente, numerosi militanti dell’opposizione bielorussa
filo-NATO accorrevano a Kiev a fianco di Juschenko.

Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko, in una
conversazione telefonica, si è congratulato con Viktor Janukovic per la
vittoria nelle elezioni presidenziali in Ucraina.
Come ha comunicato il servizio stampa dello stato bielorusso, nel corso
della telefonata è stata espressa la ferma determinazione dei due
interlocutori a sviluppare i rapporti bielorusso-ucraini in modo
dinamico e in misura sempre crescente.
La vittoria di Janukovic è stata salutata anche dal leader della
“Repubblica Moldava di Transdnistria” Igor Smirnov.

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I CONTRACCOLPI DELLA RIVOLTA DI KIEV

Anche in Moldavia la NATO cerca la prova di forza

di M.G.

Fonte: “ITAR TASS”

Secondo quanto riferisce l’agenzia russa “ITAR TASS”, mentre a Kiev si
svolgeva la prova di forza dei sostenitori di Juschenko, in Moldavia
entravano in fibrillazione le forze antigovernative che premono per
l’ingresso del paese nella NATO. E’ prevista, infatti, per i prossimi
giorni una mobilitazione di piazza dei militanti della destra
nazionalista filo-romena, con il fantasioso pretesto della protesta
contro le “repressioni di massa” che sarebbero attuate dall’attuale
presidente comunista Vladimir Voronin. 

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ZJUGANOV: “A KIEV NON ASSISTEREMO A UNO SCENARIO AMERICANO-GEORGIANO”

Dichiarazione del leader del Partito Comunista della Federazione Russa
all’agenzia “Interfax”

http://www.partaktiv.info/news/41a2069e552ab/

22 novembre 2004

Il leader del PCFR Ghennadij Zjuganov ha invitato l’opposizione
ucraina, sostenitrice della candidatura di Viktor Juschenko nelle
elezioni presidenziali in Ucraina, a dar prova di ragionevolezza e
responsabilità.
“Oggi è essenziale attendere la proclamazione dei risultati ufficiali
delle elezioni presidenziali”.
Zjuganov ha fatto rilevare l’evidenza della vittoria dell’attuale
premier ucraino Viktor Janukovic. Essa è attribuibile al fatto che egli
“gode del sostegno della grande maggioranza degli elettori dell’Ucraina
orientale, la parte più popolosa del paese”.
“Juschenko e i suoi sostenitori oggi si agitano e fanno la voce grossa.
E’ una linea assolutamente distruttiva, diretta a favorire la divisione
nella società ucraina”.
A suo parere, gli osservatori del PCFR, inviati in Ucraina, non hanno
registrato gravi violazioni durante la votazione. “Le violazioni hanno
avuto un carattere per lo più tecnico-organizzativo”.
Rispondendo ad una domanda in merito alla presunta veridicità del fatto
che il ministero degli affari interni dell’Ucraina passerebbe dalla
parte dell’opposizione, come era successo ad esempio al tempo del
cambio di potere in Georgia, G. Zjuganov ha espresso l’opinione che non
si assisterà ad una simile evoluzione degli avvenimenti a Kiev.
“Qui (a Kiev) gli scenari allestiti dall’ambasciatore americano a
Tbilisi non si manifesteranno”, - ha dichiarato il leader dei comunisti
russi.

 Traduzioni dal russo

=== 3 ===

FLASHBACK

In un'intervista dell'aprile del 2002, il leader comunista
ucraino Simonenko descrive gli scenari che, attraverso
l'azione coordinata dell'Occidente e dei fascisti di
Juschenko, rischiano di concretizzarsi in queste ore

in
http://www.resistenze.org/sito/te/po/uc/pouc2d12.htm


Piotr Simonenko: "i poteri attuali vogliono la divisione dell'Ucraina"

www.izvestia.ru
1 aprile 2002

Il partito comunista è l'unica seria forza politica del paese che non
ha dubbi nel pronunciarsi per l'avvicinamento alla Russia. Piotr
SIMONENKO, leader del PCU, il 31 marzo, ha commentato i possibili
risultati e le conseguenze delle elezioni parlamentari ucraine con la
corrispondente delle "Izvestia" Janina SOKOLOVSKA.

D. Prima delle elezioni, con Lei, unico tra i leader di partiti
ucraini, si è incontrato il presidente della Russia Vladimir Putin.
L'appoggio di Mosca le è stato di aiuto nella campagna elettorale?

R. In quanto fatto politico l'incontro ci ha giovato. Ma non abbiamo
parlato solo di elezioni, ma anche del futuro dell'Ucraina, delle
prospettive delle relazioni tra Mosca e Kiev.

D. Siete l'unico partito, tra quelli in grado di competere, che si è
battuto, nel corso della campagna elettorale, per il rafforzamento
della collaborazione con la Russia, e il riconoscimento dei diritti
della lingua russa. Gli altri si sono forse "dimenticati" della Russia
e del russo?

R. Anche in passato abbiamo cercato di far introdurre in Ucraina la
Carta europea delle lingue delle minoranze nazionali. Il Parlamento ci
ha appoggiato, ma il presidente Kuchma ha stravolto la decisione,
facendo intervenire il Ministero della Giustizia. Noi esigiamo che la
seconda lingua ufficiale debba essere il russo. Ora la destra cercherà
di cambiare la normativa sul bilinguismo. La maggioranza dei partiti
"non si ricorda" anche della partnership strategica con la Russia,
nell'intento di trascinare il paese verso l'Occidente.
Occorre prestare attenzione ai metodi che hanno usato le destre (
"Nostra Ucraina" e il "Congresso dei nazionalisti ucraini" che in essa
è confluito) alla Rada. L'immagine di "Nostra Ucraina" si fonda sulla
persona di Iuschenko, anche se, in realtà, egli non rappresenta nulla.
Lo stanno lanciando per le elezioni presidenziali, che, per la verità,
sono già iniziate da quando Iuschenko riuscì ad ottenere più del 20%
dei voti nella parte occidentale del paese. Tutto ciò porterà alla
divisione dell'Ucraina. La "Zapadenschina" (in ucraino, la parte
occidentale della repubblica, nota del traduttore) cadrà sotto
l'influenza dell'America, l'Est sotto quella della Russia e la Crimea
sotto l'influenza della Turchia. Il giornale "Izvestia" è stato tra i
primi a parlarne. E' un progetto che ora sta per essere concretizzato
dai poteri ucraini.

D. Lei parla del federalismo o della divisione in tre Ucraine?

R. Sono possibili alcune varianti: la creazione di una federazione o di
una confederazione oppure addirittura la totale separazione. Il
processo procederà a tappe. Oggi si sta facendo strada l'idea, lanciata
da "Ruch popolare" (nazionalisti ucraini, nota del traduttore) negli
anni '90: la creazione di un'Assemblea delle regioni. I vertici
smentiscono nei fatti lo slogan sbandierato "dell'unità del paese".