COMUNICATO STAMPA

del Comitato antifascista di Parma per la verità sulla "vicenda foibe"

sulla manifestazione dell'11 febbraio presso la Camera di Commercio di
Parma


Per iniziativa del «Comitato antifascista di Parma per la verità sulla
"vicenda foibe"» si è tenuta domenica scorsa la manifestazione
alternativa alla celebrazione ufficiale della data del 10 febbraio, da
tre anni «Giornata del ricordo delle foibe e dell'esodo degli italiani
dalla Venezia Giulia e dall'Istria».

La contromanifestazione è iniziata con la proiezione nel primo
pomeriggio di Fascist Legacy (l'eredità fascista), filmato prodotto
dalla BBC e mai trasmesso in Italia dalla RAI TV, che documenta i
crimini commessi dall'Italia fascista in Africa e in Jugoslavia.

Fascist Legacy ha richiamato un pubblico attento e numeroso che ha
gremito la "sala aurea" della Camera di Commercio di Parma in cui si è
svolta l'iniziativa. Anche mediante testimonianze e interventi di
studiosi e storici in prevalenza dell'ex Jugoslavia, inglesi e
americani, il filmato ha portato alla luce i crimini di guerra
(fucilazioni e massacri dei civili, deportazione e internamento della
popolazione in campi di concentramento, confisca dei beni, saccheggi,
distruzione di interi villaggi) compiuti in Jugoslavia dall'esercito
italiano al comando del re e di Mussolini. Crimini dei quali la
Commissione per i crimini di guerra delle Nazioni Unite ha dichiarato
responsabili circa 750 italiani, nessuno dei quali però è mai stato
estradato nel Paese vittima delle azioni criminali (nonostante le
richieste di estradizione da questo avanzate) e neppure ha mai avuto
alcun processo, nemmeno in Italia.

Umberto Lorenzoni, partigiano e Presidente dell'A.N.P.I. di Treviso,
aprendo la conferenza, presieduta da Roberto Spocci dell'Associazione
Culturale «Dalla parte del torto» di Parma, ha tracciato un quadro
preciso e completo del fascismo e della dittatura fascista in Istria,
a cominciare dalle azioni squadriste e dal discorso razzista e
aggressivo tenuto da Mussolini a Pola il 20 settembre 1920, la prima,
vera, causa del conflitto e dell'odio popolare nei confronti
dell'Italia fascista da parte delle popolazioni slave le quali non
avevano mosso violenze e minacce contro alcuno. Così durante il
ventennio il fascismo impone per le popolazioni croate e slovene
presenti in Italia la proibizione della lingua slava, la chiusura
delle proprie scuole, amministrazioni locali e associazioni, il
boicottaggio del culto, il cambiamento di cognomi e toponimi, allo
scopo di eliminare identità nazionali e culturali e di realizzare
l'"italianizzazione". Con l'aggressione alla Jugoslavia iniziata nel
marzo '41 e la successiva occupazione quasi 200mila sono i civili
fucilati dai plotoni di esecuzione italiani, più di 100mila i
rinchiusi nei campi di concentramento italiani in Jugoslavia, 11.600 i
morti in tali campi. Questo è stato veramente un tentativo programmato
di pulizia etnica, non quella, ha affermato Lorenzoni, di cui ha
parlato il Presidente della Repubblica Napolitano. La reazione dei
partigiani jugoslavi non si può definire come operazione di pulizia
etnica non foss'altro perché il numero delle vittime italiane ai cui
parenti lo stesso Napolitano il 10 febbraio ha consegnato un
riconoscimento è stato di trenta. Avviandosi a concludere, Lorenzoni
ha rivolto un caldo invito all'A.N.P.I. di Parma - che non aveva
aderito alla manifestazione - affinché partecipi a iniziative di
questo tipo, che vedono l'A.N.P.I. di tante altre località d'Italia
impegnata in prima fila.

Dopo una breve recita di Cecilia Salvini che ha letto alcune lettere
di condannati a morte della Resistenza italiana e della Resistenza
jugoslava, è intervenuta Alessandra Kersevan, storica e direttrice
della collana «Resistenzastorica» della casa editrice KappaVu, per
trattare specificatamente il tema delle foibe. Kersevan ha
innanzitutto ridimensionato il fenomeno nel suo aspetto quantitativo
rispetto alle cifre che vengono correntemente date. Circa 500,
complessivamente, sono state le vittime delle foibe, concentrate nei
periodi settembre/ottobre '43 e maggio '45. E, quanto alla loro
identità, si è trattato in gran parte di militari, forze dell'ordine,
funzionari dell'amministrazione dell'Italia fascista occupante la
Jugoslavia. In particolare la foiba di Basovizza, assurta a simbolo di
tutte le foibe e eretta a monumento nazionale, è un falso storico: da
essa sono state rinvenute le spoglie di non più di dieci militari
tedeschi. Senza negare l'esistenza di fatti tragici, la reazione si
configura più come giustizia sommaria da parte di partigiani jugoslavi
che non come operazione organizzata e programmata dall'alto del
vertice titino. Kersevan inoltre ha annunciato un lavoro accurato di
(contro)indagine storica diretta ad accertare la precisa posizione, il
ruolo avuto, l'identità, di ciascuna delle trenta persone ricordate
dal Presidente Napolitano.

Infine Sandi Volk, storico e ricercatore presso la Biblioteca
nazionale slovena di Trieste, si è soffermato sulla questione
dell'esodo italiano dalle terre istriane e dalmate, rilevando che il
fenomeno è più contenuto di quanto si vuol far credere (non 350mila ma
circa 200mila persone), molto diluito nel tempo (già dal 1943 e fino
al '54, e successivi), e causato da una serie di motivazioni
differenti. Fra queste Volk ha indicato, soprattutto, la perdita, con
l'avvento della nuova Repubblica jugoslava, di posizioni di privilegio
per strati della borghesia italiana e di ceti medi in precedenza
occupati nei settori del pubblico impiego, con particolare riferimento
a quella parte di italiani che là erano immigrati dopo il 1918, e la
particolare arretratezza economica dell'Istria (regione più povera di
quasi tutte le regioni italiane), per quanto riguarda invece piccoli
contadini, categorie operaie e altri ceti popolari.





p. il Comitato
il coordinatore
Giovanni Caggiati








--- In JUGOINFO, "Coord. Naz. per la Jugoslavia" ha scritto:


https://www.cnj.it/INIZIATIVE/parma110207.htm


Parma, domenica 11 febbraio 2007

"Sala Aurea" della Camera di Commercio
Via Verdi 2

il Comitato antifascista di Parma per la verità sulla "vicenda foibe"
organizza:


FOIBE E FASCISMO


iniziativa di controinformazione in occasione della "Giornata del
ricordo
delle foibe e dell'esodo degli italiani dalla Venezia Giulia e
dall'Istria"

ore 15
proiezione di "Fascist Legacy"

ore 17
conferenza-dibattito con

Umberto Lorenzoni - presidente dell'ANPI di Treviso

Alessandra Kersevan - storica, Edizioni KappaVu

Sandi Volk - storico, ricercatore alla Biblioteca nazionale slovena
di Trieste


(Sulle passate iniziative del
Comitato antifascista di Parma per la verità sulla "vicenda foibe"
si veda: https://www.cnj.it/INIZIATIVE/parmaprile06.htm )

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