www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 28-03-07 

 

Appello comune dei Partiti comunisti e progressisti d'Europa nell'anniversario della fondazione della Comunità Economica Europea (CEE)

 

Il Trattato di Roma per la fondazione della CEE è stato una scelta delle principali potenze e del capitale monopolista europeo occidentale. Oggi, 50 anni più tardi, gli sviluppi nell'UE danno ragione alle forze che hanno lottato contro le sue politiche, che avevano detto e ridetto NO al Trattato di Maastricht, che esprimono la loro opposizione al “Trattato Costituzionale”. Esse rappresentano tutti coloro che oggi continuano a lottare contro l'Unione Europea del grande capitale, il consiglio d'amministrazione delle grandi potenze neoliberiste e militaristiche.

 

23-03-2007

 

Gli obiettivi tanto strombazzati dalle forze dominanti dell'UE, socialdemocratiche, conservatrici, e di destra - vale a dire, la convergenza delle economie nazionali, il lavoro e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, più democrazia, la pace e la cooperazione basate sull'equità - si sono dimostrati falsi. La missione dell'UE consiste nel rafforzare il capitale transnazionale europeo ed i grandi affari nelle principali potenze europee, a discapito dei diritti e del reddito dei lavoratori, espandendo il suo potere economico e la sua influenza a livello delle politiche europee e statali, e sfruttando nuovi mercati e risorse naturali. Tutto questo comporta un aumento dell'ineguaglianza sociale e delle asimmetrie regionali, la diffusione di povertà e marginalizzazione.

 

Attualmente assistiamo ad una crescita degli attacchi contro lavoro e salari, pensioni e sicurezza sociale, diritti dei lavoratori e sindacali. Diritti fondamentali, come il diritto all'istruzione, sanità e sicurezza sociale sono trasformati in merci e fonti di profitto. La realtà ci propone sfruttamento crescente, disoccupazione e precarietà.

 

Così come attraverso la cosiddetta “Associazione per gli Accordi Economici”, relazioni di commercio ingiuste sono imposte ad alcuni dei paesi più poveri del pianeta, allo stesso tempo sono costruiti muri per migranti nella fortezza Europa.

 

Le piccole imprese agricole e di pesca a carattere familiare sono rovinate, lavoratori autonomi e piccoli imprenditori di industria, commercio e servizi sono annichiliti dal dominio dei colossi finanziari e dalle catene della grande distribuzione. Gravi colpi sono stati inferti ai diritti democratici. C'è una crescita dell'anti-comunismo, in alcuni casi patrocinato dai singoli governi degli stati europei, in altri promosso dalle stesse istituzioni dell'Unione. Le persecuzioni e la messa al bando delle forze politiche di sinistra, anti-capitaliste e dei movimenti popolari sono molto estese. Sono fomentati il razzismo e la xenofobia.

 

La militarizzazione dell'UE procede, così come la sua cooperazione con la NATO e gli Stati Uniti nelle guerre imperialistiche di Afghanistan ed Iraq e nei voli CIA illegali. Intenti comuni che si manifestano nelle pressioni contro Cuba socialista e Venezuela bolivariano, ed in generale contro tutti i paesi ed i popoli che resistono. Come "richiesto" da NATO e Commissione europea, le spese militari stanno schizzando verso l’alto in una vera e propria corsa alle armi.

 

Il grande capitale europeo adopera l'allargamento ad est di Unione europea e NATO, così come usa le pressioni politiche contro i paesi d’oriente, al fine di conseguire i propri obiettivi di dominazione politica, economica e geo-strategica.

 

La sovranità e l'indipendenza dei popoli e delle nazioni sono minate in modo crescente. C'è un piano per rilanciare il "Trattato Costituzionale", nonostante il suo rifiuto esplicito da parte dei popoli francese ed olandese.

 

Questa offensiva globale dell'imperialismo si sta confrontando con le promettenti lotte dei popoli e dei lavoratori, che noi salutiamo.

 

I nostri partiti intensificheranno la loro cooperazione attraverso azioni comuni e contribuiranno attivamente a rafforzare l'organizzazione e le lotte della classe operaia e del movimento antimperialista, per resistere, sfidare e combattere le politiche neoliberiste, il militarismo, e rifiutare il "Trattato Costituzionale."

 

Noi facciamo appello per la creazione di alternative che incontrino i bisogni e gli interessi delle persone, riconoscendo nel socialismo la vera alternativa per i popoli del continente europeo.

 

Noi facciamo appello per la convergenza di tutte le azioni e le lotte che possano servire a costruire un’Europa della pace, della cooperazione fra stati sovrani, uguali nei diritti. Un'Europa del lavoro e del vero sviluppo economico e sociale. Un'Europa aperta al mondo, capace sviluppare relazioni di amicizia fra i popoli, di commercio equo e di cooperazione con tutti i paesi e i popoli del mondo, rispettando il diritto di ciascuno ad un degno sviluppo economico e sociale. Un’Europa che si faccia promotrice di pace e che si batta per una soluzione politica dei conflitti.

 

I Partiti:

 

Partito dei lavoratori del Belgio 
Partito comunista dei lavoratori di Bosnia e Erzegovina 
Partito comunista di Gran Bretagna 
Nuovo partito comunista di Gran Bretagna 
Partito progressista dei lavoratori - AKEL - Cipro 
Partito socialista dei lavoratori di Croazia 
Partito comunista di Boemia e Moravia - Repubblica ceca 
Partito comunista di Danimarca 
Partito comunista di Finlandia 
Partito comunista tedesco - DKP 
Partito comunista di Grecia 
Partito comunista dei lavoratori ungherese 
Partito comunista d'Irlanda 
Partito socialista di Lettonia 
Partito socialista di Lituania 
Partito comunista del Lussemburgo 
Partito comunista di Norvegia 
Partito comunista di Polonia 
Partito comunista portoghese 
Partito di alleanza socialista - Romania 
Partito comunista della Federazione russa 
Partito comunista dei lavoratori di Russia 
Partito comunista di Spagna 
Partito comunista dei popoli di Spagna 
Partito comunista di Catalogna 
Partito comunista di Svezia 
Partito comunista di Turchia 
Partito del lavoro (EMEP) - Turchia 
Partito comunista d'Ucraina 

 

Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare