Di questi giorni la vicenda di Leonarda, ragazza rom espulsa dalla Francia, è finita sui principali media internazionali. Ma verso dove "ritornano" i rom espulsi dal fortino Europa? Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Ils étaient au moins 100.000 avant 1999. Aujourd’hui, tout ou plus 30.000 Rroms, Ashkalis et Egyptiens vivent encore au Kosovo, tant dans les enclaves serbes que dans le sud, majoritairement albanais. Collectivement accusés de « collaboration » avec le régime serbe par les extrémistes albanais, ils ont été victimes d’un redoutable nettoyage ethnique, et restent toujours exclus et marginalisés au sein du nouvel État. Retrouvez notre dossier.
Le Courrier des Balkans - De notre correspondant
Un groupe de skinheads de Novi Sad, en Voïvodine, a essayé d’enlever samedi dernier un enfant de deux ans à son père de nationalité rrom, au prétexte que celui-ci avait le teint plus clair que son père... Les agresseurs ont pris la fuite quand le père a menacé d’appeler la police. - 23 octobre 2013
maggio 21, 2008 di Sergio Bontempelli
BERLIN/BELGRAD/SKOPJE (Eigener Bericht) - Nach dem gestrigen Beschluss über den Aufbau eines neuen Abwehrsystems gegen Flüchtlinge von außerhalb Europas ("Eurosur") fordert die Bundesregierung neue Möglichkeiten zur Abschottung gegen unerwünschte Einwanderer aus Südosteuropa. Dabei geht es vor allem um Wege, Bürger Bulgariens und Rumäniens nach dem Schengen-Beitritt beider Länder bei Bedarf von Deutschland fernhalten zu können. Im Kern richtet sich das Berliner Begehren gegen die Minderheit der Roma. Berlin und Brüssel üben bereits seit 2010 massiv Druck auf die fünf Nicht-EU-Staaten Südosteuropas aus, Roma an der Einreise in die EU und nach Deutschland zu hindern, obwohl diese ihnen nach Einführung der Visafreiheit formal offensteht. Unter heftigem Druck aus Westeuropa haben insbesondere Mazedonien und Serbien Gesetze eingeführt, die es ihnen ermöglichen, Roma willkürlich an der Ausreise zu hindern; der Menschenrechtskommissar des Europarats läuft ebenso wie sein Amtsvorgänger und diverse Menschenrechtsorganisationen dagegen Sturm. Mit den Willkürgesetzen hat etwa Mazedonien innerhalb von nur 18 Monaten ungefähr 6.500 seiner Bürger an der Ausreise gehindert und damit - maßgeblich auf deutschen Druck - die Allgemeine Erklärung der Menschenrechte gebrochen...
http://www.german-foreign-policy.com/de/fulltext/58707
IL MINISTRO DEGLI INTERNI VALLS NELLE MIRE DEI COMPAGNI DI PARTITO
Francia, ragazzina kosovara prelevata dallo scuolabus ed espulsa. La «gauche» insorge
Leonarda, 15 anni, Oltralpe da cinque, rispedita in Kosovo con la famiglia. Il ministro Valls: «Nessuno dubiti dei miei servizi»
L’ESPULSIONE - Leonarda, 15 anni, ragazzina rom, è stata fermata dalla polizia ed espulsa dalla Francia con tutta la sua famiglia mentre era in gita scolastica. La polizia avrebbe ordinato ai professori di fermare il pullman con gli studenti per portar via l’adolescente, davanti agli occhi dei suoi compagni. La vicenda è stata riportata dal Reseau Education sans Frontieres sul giornale on line Mediapart. I fatti risalgono al 9 ottobre scorso e si sono svolti nell’est della Francia. Il giorno stesso la giovane è stata messa su un aereo per il Kosovo insieme ai genitori e ai cinque fratelli.
Leonarda, che parla francese e frequenta regolarmente la scuola da tre anni, risiedeva con la famiglia in un centro di accoglienza per richiedenti asilo nel comune di Levier. Secondo diverse fonti, la famiglia Dibrani viveva ormai in Francia da cinque anni e la sua situazione era sul punto di essere regolarizzata.
«SOTTO CHOC» - La vicenda ha scosso i socialisti che si sono detti «sotto choc» per le condizioni in cui la ragazzina è stata fermata e consegnata alla polizia. Valls, nel mirino delle critiche, ha ordinato un’inchiesta e si è così difeso: «Tutti mantengano il sangue freddo e nessuno dubiti neppure per un attimo che le regole del diritto vengono applicate dai miei servizi con intelligenza, discernimento e umanità» (fonte: Ansa).
da http://www.blitzquotidiano.it/
MITROVICA - Leonarda Dibrani, la giovane kosovara espulsa il 9 ottobre scorso dalla Francia, è stata aggredita domenica 20 ottobre a Mitrovica insieme alla sua famiglia da un gruppo di sconosciuti.
Secondo la polizia, i Dibrani al momento dell’aggressione “erano a passeggio”. Leonarda nella giornata di sabato aveva respinto al mittente l’offerta del presidente francese Francois Hollande.
“Può tornare ma soltanto lei” aveva detto il presidente. Leonarda, che ha solo 15 anni, ha declinato l’offerta.
Per Maria una campagna internazionale razzista contro i Rom
I suoi genitori biologici, Sasha e Atanas Roussev, Rom bulgari, erano troppo poveri per mantenerla e l’avevano affidata alla coppia residente in Grecia alla quale Maria era stata sottratta. Questi l’avevano detto fin dall’inizio ma non erano stati creduti. Troppo poveri i genitori di Maria, così poveri da non poter tenere neanche i figli. Ovvero sottoproletari il babbo e la mamma di quella bimba bionda che per i media razzisti -in quanto bionda- doveva essere una principessina sottratta a chissà quale castello di fate. Fosse stata bruna non se ne sarebbero mai curati, anche se le persone che la tenevano fossero state vichinghe.
Dunque una volta di più (ricordo sempre il libro della Caritas “la zingara rapitrice”) non c’è stato né sequestro né compravendita di bambini, solo troppo disagio, forme di vita troppo arcaiche e inaccettabili per noi che ci sentiamo così civili. Ma basta guardarsi indietro e solo due o tre generazioni fa l’Italia e l’Europa erano pieni di figli di genitori troppo poveri per tenerli, affidati a terzi quando andava bene, abbandonati negli altri casi. Ne abbiamo cancellato perfino la memoria e con questa l’umanità, la capacità di capire l’universo povertà.
Oggi non ci piace come vivono i poveri, non ci piacciono i proletari, ci fanno schifo i lumpen, non ci piacciono i Rom. Ma di questo si tratta perché questa è solo una storia di troppa povertà per loro e troppo razzismo e classismo. Per noi.