IL COMPAGNO FAUSTO B.
> From: "mr.blonde_303"
> Mailing-List: list This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
> Date: Tue, 29 Jul 2003 21:51:06 +0000
> Subject: [disobbedienticampani] da internazionale_
> Reply-To: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
>
> Il compagno Fausto B.
> di Paul Bompard
>
> Il leader di Rifondazione visita la stampa estera. E dalle sue
> risposte sembra un ragionevole socialdemocratico. Anche un po’
> confuso, scrive Paul Bompard
>
> Alcuni miei amici inglesi di sinistra considerano il New Labour di
> Blair un cinico tradimento della tradizione socialista britannica.
> Dunque mi chiedono spesso di Rifondazione comunista e di Bertinotti.
> Pensano che chi
> ha abbandonato il Pci-Pds-Ds debba essere un marxista “duro e puro”, e
> sono molto colpiti dalle immagini televisive di grandi cortei pieni di
> bandiere rosse, con falce e martello e ritratti di Che Guevara.
>
> Insomma, dato che il vecchio Labour Party (quello che nazionalizzava e
> toglieva ai ricchi per dare ai poveri) non c’è più e che il British
> Communist Party è da anni ridotto a gruppetti di anziani nostalgici
> che si incontrano per una tazza di tè, sono invidiosissimi
> dell’Italia, che ha un “vero” partito comunista. Un partito con seggi
> in parlamento e con il peso
> per fare, o disfare, coalizioni di governo.
>
> Recentemente Fausto Bertinotti è venuto alla sede della stampa estera
> a Roma per un “incontro aperitivo” (acqua minerale e cocktail
> tropicale analcolico) con i corrispondenti esteri. Dopo una
> discussione generale sulla situazione politica e sull’articolo 18, e
> pensando agli amici inglesi, ho deciso di fare una domanda a
> Bertinotti: “Rifondazione comunista (Rc) si definisce marxista e
> comunista, due termini con precise connotazioni politiche, economiche,
> storiche e sociali. Ora, per capire qual è l’anima di Rifondazione le
> chiedo: se alle elezioni il suo partito ottenesse il 70 per cento dei
> seggi di camera e senato e formasse un proprio governo, che farebbe?
> Abolirebbe la proprietà privata? Nazionalizzerebbe Fiat, Pirelli,
> Mediaset, Telecom e Autostrade? Oppure solo Telecom e Autostrade?
> Insomma, cosa farebbe Rifondazione al governo?”.
>
> Con mia grande sorpresa Bertinotti non mi ha dato dell’ingenuo o del
> cretino. Anzi, in modo urbano e gentile mi ha spiegato che “il
> comunismo non si può applicare in un solo stato se il resto del mondo
> non è anch’esso comunista, e quindi bisogna lavorare in questa
> direzione. E il comunismo è, innanzitutto, cambiamento, rottura col
> passato. Per quanto riguarda un ipotetico programma di governo”, ha
> spiegato, “noi vorremmo aumentare i salari dei lavoratori, aumentare
> le pensioni, e creare una più equa distribuzione dei redditi. Ma non
> crediamo si debbano nazionalizzare delle aziende che vanno bene. Però
> se la Fiat stesse fallendo, meglio nazionalizzarla che lasciarla
> fallire”.
>
> Un programma, tutto sommato, moderatamente socialdemocratico. Fa
> pensare all’Iri voluto da Mussolini, o ai costosissimi salvataggi
> industriali degli anni settanta. Un programma economico da
> democristiani o da democratici americani, ma meno “di sinistra” di
> quello dell’“old labour” inglese. Poi, per meglio definire il ruolo di
> Rc, Bertinotti ha parlato dello stretto legame tra il partito e il
> movimento noglobal. Anzi, mi è sembrato volesse far capire che il
> movimento, e per estensione il movimento “per la pace”, appartengono a
> Rifondazione. Come se ogni
> pacifista, ecologista e noglobal fosse un sostenitore di Rc. E
> viceversa. Ha aggiunto che oggi il mondo si divide tra due
> “superpotenze”: da una parte gli Stati Uniti, dall’altra il movimento
> mondiale contro la guerra (che è roba sua). Infine ha lodato il papa
> per le sue posizioni pacifiste.
>
> Sono rimasto un po’ perplesso. Ma come: è questo il Bertinotti
> definito dai suoi oppositori un “veterocomunista”, un “pericoloso
> estremista”? E non mi nazionalizzi neanche Telecom e Autostrade? Ora
> cosa dico ai miei amici di sinistra inglesi, che ogni tanto visitano
> la tomba di Marx al cimitero di Highgate, e si commuovono (con self
> control, beninteso) quando mettono sul vecchio giradischi
> (espressamente conservato) il vinile con L’Internazionale cantata dal
> coro dell’Armata rossa?
> From: "mr.blonde_303"
> Mailing-List: list This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
> Date: Tue, 29 Jul 2003 21:51:06 +0000
> Subject: [disobbedienticampani] da internazionale_
> Reply-To: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
>
> Il compagno Fausto B.
> di Paul Bompard
>
> Il leader di Rifondazione visita la stampa estera. E dalle sue
> risposte sembra un ragionevole socialdemocratico. Anche un po’
> confuso, scrive Paul Bompard
>
> Alcuni miei amici inglesi di sinistra considerano il New Labour di
> Blair un cinico tradimento della tradizione socialista britannica.
> Dunque mi chiedono spesso di Rifondazione comunista e di Bertinotti.
> Pensano che chi
> ha abbandonato il Pci-Pds-Ds debba essere un marxista “duro e puro”, e
> sono molto colpiti dalle immagini televisive di grandi cortei pieni di
> bandiere rosse, con falce e martello e ritratti di Che Guevara.
>
> Insomma, dato che il vecchio Labour Party (quello che nazionalizzava e
> toglieva ai ricchi per dare ai poveri) non c’è più e che il British
> Communist Party è da anni ridotto a gruppetti di anziani nostalgici
> che si incontrano per una tazza di tè, sono invidiosissimi
> dell’Italia, che ha un “vero” partito comunista. Un partito con seggi
> in parlamento e con il peso
> per fare, o disfare, coalizioni di governo.
>
> Recentemente Fausto Bertinotti è venuto alla sede della stampa estera
> a Roma per un “incontro aperitivo” (acqua minerale e cocktail
> tropicale analcolico) con i corrispondenti esteri. Dopo una
> discussione generale sulla situazione politica e sull’articolo 18, e
> pensando agli amici inglesi, ho deciso di fare una domanda a
> Bertinotti: “Rifondazione comunista (Rc) si definisce marxista e
> comunista, due termini con precise connotazioni politiche, economiche,
> storiche e sociali. Ora, per capire qual è l’anima di Rifondazione le
> chiedo: se alle elezioni il suo partito ottenesse il 70 per cento dei
> seggi di camera e senato e formasse un proprio governo, che farebbe?
> Abolirebbe la proprietà privata? Nazionalizzerebbe Fiat, Pirelli,
> Mediaset, Telecom e Autostrade? Oppure solo Telecom e Autostrade?
> Insomma, cosa farebbe Rifondazione al governo?”.
>
> Con mia grande sorpresa Bertinotti non mi ha dato dell’ingenuo o del
> cretino. Anzi, in modo urbano e gentile mi ha spiegato che “il
> comunismo non si può applicare in un solo stato se il resto del mondo
> non è anch’esso comunista, e quindi bisogna lavorare in questa
> direzione. E il comunismo è, innanzitutto, cambiamento, rottura col
> passato. Per quanto riguarda un ipotetico programma di governo”, ha
> spiegato, “noi vorremmo aumentare i salari dei lavoratori, aumentare
> le pensioni, e creare una più equa distribuzione dei redditi. Ma non
> crediamo si debbano nazionalizzare delle aziende che vanno bene. Però
> se la Fiat stesse fallendo, meglio nazionalizzarla che lasciarla
> fallire”.
>
> Un programma, tutto sommato, moderatamente socialdemocratico. Fa
> pensare all’Iri voluto da Mussolini, o ai costosissimi salvataggi
> industriali degli anni settanta. Un programma economico da
> democristiani o da democratici americani, ma meno “di sinistra” di
> quello dell’“old labour” inglese. Poi, per meglio definire il ruolo di
> Rc, Bertinotti ha parlato dello stretto legame tra il partito e il
> movimento noglobal. Anzi, mi è sembrato volesse far capire che il
> movimento, e per estensione il movimento “per la pace”, appartengono a
> Rifondazione. Come se ogni
> pacifista, ecologista e noglobal fosse un sostenitore di Rc. E
> viceversa. Ha aggiunto che oggi il mondo si divide tra due
> “superpotenze”: da una parte gli Stati Uniti, dall’altra il movimento
> mondiale contro la guerra (che è roba sua). Infine ha lodato il papa
> per le sue posizioni pacifiste.
>
> Sono rimasto un po’ perplesso. Ma come: è questo il Bertinotti
> definito dai suoi oppositori un “veterocomunista”, un “pericoloso
> estremista”? E non mi nazionalizzi neanche Telecom e Autostrade? Ora
> cosa dico ai miei amici di sinistra inglesi, che ogni tanto visitano
> la tomba di Marx al cimitero di Highgate, e si commuovono (con self
> control, beninteso) quando mettono sul vecchio giradischi
> (espressamente conservato) il vinile con L’Internazionale cantata dal
> coro dell’Armata rossa?