... E REALTA' ALBANESE
SONO DUECENTO I CADUTI COME IL BRONSON ALBANESE
Il crollo del palazzo in costruzione, futura sede del museo del Mare
nel Porto Antico di Genova, che ha causato la morte dell'operaio
albanese Albert Kolgjegja, è l’argomento di non poche segnalazioni
all’Oli. Il cittadino comune -ci scrivono dal Comitato Verità
Giustizia- ha percepito che non tutti gli albanesi delinquono; molti
lavorano onestamente e sono super sfruttati: ormai è chiaro che la
maggior parte del lavoro edile vive nell'illegalita' (un conoscente
immigrato non ha potuto per 3 anni tornare in patria dalla sua
famiglia, ha lavorato senza riuscire a farsi pagare per mesi, ora è
assunto in prova, ma quando -e se- verrà confermato dal datore di
lavoro passerà come apprendista, quindi sarà pagato meno del dovuto).
Scrive un altro: bene ha fatto l’Oli a cogliere la forte somiglianza
(sennò che osservatorio sarebbe) fra Albert Kolgjegja e Charles
Bunchinsky, alias Charles Bronson. Non il Bronson giustiziere degli
anni settanta/ottanta, dalla facciasolcata a paesaggio dalle rughe, ma
il Bunchinsky giovane (giustiziato) dei "Magnifici sette", mi pare il
taciturno lanciatore di coltelli... Un giovanotto figlio di lituani (15
fratelli) già minatore in Pennsylvania, che mutua il nuovo cognome da
un ponte vicino a Hollywood e considerato -a torto?- inespressivo. E
sono tipicamente "inespressive" le pose delle fototessere, come quella
apparsa sui giornali di Albert (Sant'Agata, se avesse avuto bisogno di
un nome d'arte), l'unica immagine che sonsi riesce a trovare
scartabellando anche l'intera rete internettesca.
Albert Kolgjegja muore l'8 novembre 2003, è il 189° deceduto "edile" in
Italia fino a quel punto dell'anno. Al 30 novembre siamo arrivati a 200
vittime di incidenti mortali.
Per documentarsi, i morti dell'edilizia hanno un loro sito:
http://www.filleacgil.it/infortuni_mortali.htm
(Fonte: O.L.I.
OSSERVATORIO LIGURE SULL'INFORMAZIONE
Newsletter n.6 giovedì 18 dicembre 2003
newsletter_oli@... )
SONO DUECENTO I CADUTI COME IL BRONSON ALBANESE
Il crollo del palazzo in costruzione, futura sede del museo del Mare
nel Porto Antico di Genova, che ha causato la morte dell'operaio
albanese Albert Kolgjegja, è l’argomento di non poche segnalazioni
all’Oli. Il cittadino comune -ci scrivono dal Comitato Verità
Giustizia- ha percepito che non tutti gli albanesi delinquono; molti
lavorano onestamente e sono super sfruttati: ormai è chiaro che la
maggior parte del lavoro edile vive nell'illegalita' (un conoscente
immigrato non ha potuto per 3 anni tornare in patria dalla sua
famiglia, ha lavorato senza riuscire a farsi pagare per mesi, ora è
assunto in prova, ma quando -e se- verrà confermato dal datore di
lavoro passerà come apprendista, quindi sarà pagato meno del dovuto).
Scrive un altro: bene ha fatto l’Oli a cogliere la forte somiglianza
(sennò che osservatorio sarebbe) fra Albert Kolgjegja e Charles
Bunchinsky, alias Charles Bronson. Non il Bronson giustiziere degli
anni settanta/ottanta, dalla facciasolcata a paesaggio dalle rughe, ma
il Bunchinsky giovane (giustiziato) dei "Magnifici sette", mi pare il
taciturno lanciatore di coltelli... Un giovanotto figlio di lituani (15
fratelli) già minatore in Pennsylvania, che mutua il nuovo cognome da
un ponte vicino a Hollywood e considerato -a torto?- inespressivo. E
sono tipicamente "inespressive" le pose delle fototessere, come quella
apparsa sui giornali di Albert (Sant'Agata, se avesse avuto bisogno di
un nome d'arte), l'unica immagine che sonsi riesce a trovare
scartabellando anche l'intera rete internettesca.
Albert Kolgjegja muore l'8 novembre 2003, è il 189° deceduto "edile" in
Italia fino a quel punto dell'anno. Al 30 novembre siamo arrivati a 200
vittime di incidenti mortali.
Per documentarsi, i morti dell'edilizia hanno un loro sito:
http://www.filleacgil.it/infortuni_mortali.htm
(Fonte: O.L.I.
OSSERVATORIO LIGURE SULL'INFORMAZIONE
Newsletter n.6 giovedì 18 dicembre 2003
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