Dall'archivio di Zivkica Nedanovska:


1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Ancora ci sono  rifiuti pericolosi a Bor
3.AUTORE: “Politika”/S.Todorovic”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA: 14.12.2003.

I giornalisti sono stati informati due giorni fa che non è stato
trasportato tutto il piralene pericoloso in Francia, dalla stazione di
trasformatori elettrici “Bor 3”, distrutta durante l’agressione della
NATO, nel maggio del 1999. Nel camion specializzato sono stati
trasportati solo 149 condensatori non danneggiati, impacchettati nei
container e nel perimetro  del Combinato di Bor sono rimasti ancora 140
condensatori danneggiati, contenenti il veleno pericoloso con le
caratteristiche cancerogene. Ai  media di Bor è stato detto che questi
condensatori “saranno trasportati via da Bor nella seconda parte
dell’azione, nel corso dell’anno prossimo” e questo vuol dire che gli
abitanti di Bor ancora non si sono liberati dal veleno pericoloso, come
hanno pubblicato i media.  Loro ancora hanno paura  come quattro anni
fa quando si è ammalato di cancro al cervello uno degli operai che
hanno partecipato alla pulizia della stazione distrutta. Ancora adesso
i 14 operai devono fare le analisi complete, ogni anno, nell’Istituto
di medicina di lavoro “Dr Dragomir Karajovic”di Belgrado, sono cioè
sotto controllo permanente.
Gli esperti dell’UNEP danno un aiuto inestimabile agli operai
nell’immagazzinamento regolare di condensatori danneggiati con il
piralene e nel trasporto in Francia e gli abitanti di Bor ne sono molto
grati.


1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Gli abitanti di Knjazevac non vogliono i rifiuti nucleari
3.AUTORE: “Politika”/S.Todorovic
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE: 1
6.DATA:11.12.2003.

Nel cuore di Stara planina (la Montagna vecchia) in Serbia , proclamata
cinque anni fa (dalla parte serba e quella bulgara) parco naturale
internazionale, nella miniera abbandonata di uranio a Gabrovnica,
presso Kalne (comune di Knjazevac) qualcuno vorrebbe trasportare di
nuovo i rifiuti nucleari dall’Istituto”Vinca”. Se ne parla molto in
questi giorni e i giornali locali ne sono pieni. Gli abitanti sono
molto inquieti ma non sono passivi. La prima volta, nel 1993, dovettero
reagire perchè l’ispettore ecologico aveva trovato 11 botti “con
rifiuti attivi di bassa radioattività”, provenienti da Vinca. Dopo la
forte reazione nei media locali e sotto la pressione del pubblico, il
problematico carico ha lasciato questo bellissimo posto. Adesso i
montanari insieme alle autorità locali sono decisi a non lasciare
niente al caso e ad  opporsi  a questa idea folle.
“Il territorio di Stara planina è stato proclamato parco naturale
internazionale, dalla nostra parte e da quella bulgara. E’assolutamente
impossibile modificare quella decisione” - dice Milan Petrovic,
direttore della Municipalità di Knjazevac.”E' impensabile un “turismo
radioattivo”, nonchè cancellare il Piano territoriale di Serbia secondo
cui Stara planina ha avuto la priorità nello sviluppo del turismo
invernale di montagna “ - conclude Petrovic. Anche il direttore della
ditta ”Babin zub” che si occupa del turismo sulla Stara planina, dice
che i rifiuti nucleari e il turismo sono due cose completamente
incompatibili e che tutta la regione sarebbe condannata alla rovina se
la miniera abbandonata si trasformasse in un deposito di rifiuti
nucleari.