Da: ICDSM Italia
Data: Gio 8 Apr 2004 01:40:02 Europe/Rome
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Oggetto: [icdsm-italia] ALLORA MILOSEVIC AVEVA RAGIONE!
ALLORA MILOSEVIC AVEVA RAGIONE!
(elaborazione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
Dopo l�occupazione del 1999, le truppe NATO in Kosovo hanno consentito
ai reazionari della KLA (UCK) di cacciare dal Kosovo alcune centinaia
di migliaia di Serbi, Ebrei, Rom (Zingari) e di altre nazionalit�,
praticando gli incendi dolosi, l�assassinio e le azioni intimidatorie.
Molte di queste persone hanno trovato rifugio in Serbia. I reazionari
della KLA hanno anche perseguitato gli Albanesi di idee progressiste.
�In Kosovo non sono rimaste pi� minoranze etniche di qualche
importanza.Dal 1999 sono fuggite 220.000 persone,� questo ha dichiarato
di recente il portavoce dell�UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati) in una conferenza stampa a Ginevra. Dall�inizio
dello scatenarsi della violenza di questo mese, pi� di 4.000 Serbi
hanno abbandonato le loro case.(Reuters,19 marzo)
Il 16 marzo, quattro ragazzini Albanesi sono stati travolti dall�impeto
del fiume Ibar, nel Kosovo. Solo uno di loro � sopravvissuto.
La prima storia che emergeva da questo fatto accidentale asseriva che i
bambini erano stati inseguiti e cacciati nel fiume da alcuni giovani
Serbi con i loro cani. Ma il 18 marzo, a Pristina, Derek Chappell, un
portavoce delle autorit� di occupazione delle Nazioni Unite (UNMIK),
dichiarava ai media che questo in via definitiva non corrispondeva al
vero, che il sopravvissuto all�annegamento aveva riferito ai suoi
genitori che lui e i suoi amici da soli erano entrati nel fiume e
subito erano stati inghiottiti dalla violenza della corrente. Chappell
asseriva che forze organizzate avevano usato la menzogna per scatenare
virulenti attacchi contro le popolazioni Serbe della regione.
Veniva riferito che 24 persone erano state uccise e 500 ferite negli
scontri, quasi tutti della popolazione Serba. Venticinque chiese Serbo
Ortodosse e monasteri erano stati incendiati e quasi 400 case date alle
fiamme.(ITAR-TASS,22 marzo)
Alcuni funzionari ONU e Occidentali venivano autorizzati a dichiarare
che l�incidente doveva essere inteso come la provocazione ad uno
scontro per conseguire la separazione del Kosovo dalla Serbia. Tale
separazione avrebbe costituito una violazione agli accordi del 1999.
Non sarebbe stata la prima volta che veniva fabbricato un incidente per
giustificare lo scontro. Nel gennaio 1999, la KLA e l�ufficiale
Statunitense William Walker avevano conclamato che la morte di un
gruppo di combattenti della KLA nel villaggio Kosovaro di Racak doveva
intendersi invece come un massacro di civili. Il �massacro di Racak�
era stato usato per giustificare la guerra della NATO contro la
Jugoslavia, che gli USA e la Germania avevano appoggiato come un
intervento �umanitario�. (N.d.T.: non � trascurabile il ruolo
dell�Italia in questa �guerra umanitaria�, visto che molti bombardieri
partivano dalle basi in Italia, come Aviano!)
Quest�anno, l�anatomopatologa Finlandese Helena Ranta, che aveva
condotto le indagine legali relative al caso Racak, dichiarava al
Berliner Zeitung del 17 gennaio che erano stati uccisi anche elementi
delle forze di sicurezza Serbe e che non vi era alcuna prova che i
corpi dei morti che lei aveva esaminato fossero di civili o che fossero
stati sottoposti ad esecuzioni sommarie.
Alla fine di luglio 1999, la Albright per la prima volta visitava il
Kosovo. A Pristina aveva parlato ad "una folla enorme
stipata nella piazza centrale della citt�. La gente, fra cui c�erano
molti profughi ritornati, era vestita con costumi nazionali Albanesi
mescolati con maglioni dei Chicago Bulls. ... Allora ho
detto, 'Noi dobbiamo appoggiare il Tribunale per i crimini di guerra,
che metta sotto accusa per la pulizia etnica e gli assassini devono
pagare e Slobodan Milosevic deve rispondere dei suoi crimini.' La folla
urlava sempre pi� forte." Dalla autobiografia della Albright, p. 425.
Dopo aver parlato a Pristina, il Segretario Albright si era diretta al
"monastero Serbo Ortodosso di Gracanica, il mio stato d�animo era di
preoccupazione e di amarezza. Ero andata a visitare il monastero per
incontrare il Patriarca Artemije Radosavljevic ed altri leaders
religiosi Serbi. Il Patriarca si era opposto radicalmente ai
bombardamenti della NATO. Quando lo avevo incontrato a Washington prima
della guerra, egli mi aveva messo in guardia che un confronto militare
sarebbe stato un disastro. Ora mi mostrava i dipinti delle chiese
distrutte, raccontandomi degli attacchi fatti sui Serbi, e mi esprimeva
il suo timore che tutti i Serbi potessero abbandonare il Kosovo. Io gli
espressi che questa conseguenza era l�opposto di quello che io
desideravo; che i portatori di pace della NATO e l�ONU avrebbero fatto
il possibile per assicurare a questo popolo una sicurezza certa.Il
Patriarca rispose che se i Serbi fossero stati cacciati via, questo
avrebbe provato che Milosevic era nel giusto. Mi dichiarai d�accordo."
Id. p. 426.
Ora, quattro anni pi� tardi, la violenza � in aumento costante e pi� di
250.000 Serbi sono stati costretti ad andarsene dal Kosovo.
Secondo il testo del Segretario Albright, si ha la prova provata che
Milosevic era nel giusto!
(Curzio Bettio)
==========================
ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
email: icdsm-italia@...
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC
[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
Data: Gio 8 Apr 2004 01:40:02 Europe/Rome
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Oggetto: [icdsm-italia] ALLORA MILOSEVIC AVEVA RAGIONE!
ALLORA MILOSEVIC AVEVA RAGIONE!
(elaborazione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
Dopo l�occupazione del 1999, le truppe NATO in Kosovo hanno consentito
ai reazionari della KLA (UCK) di cacciare dal Kosovo alcune centinaia
di migliaia di Serbi, Ebrei, Rom (Zingari) e di altre nazionalit�,
praticando gli incendi dolosi, l�assassinio e le azioni intimidatorie.
Molte di queste persone hanno trovato rifugio in Serbia. I reazionari
della KLA hanno anche perseguitato gli Albanesi di idee progressiste.
�In Kosovo non sono rimaste pi� minoranze etniche di qualche
importanza.Dal 1999 sono fuggite 220.000 persone,� questo ha dichiarato
di recente il portavoce dell�UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati) in una conferenza stampa a Ginevra. Dall�inizio
dello scatenarsi della violenza di questo mese, pi� di 4.000 Serbi
hanno abbandonato le loro case.(Reuters,19 marzo)
Il 16 marzo, quattro ragazzini Albanesi sono stati travolti dall�impeto
del fiume Ibar, nel Kosovo. Solo uno di loro � sopravvissuto.
La prima storia che emergeva da questo fatto accidentale asseriva che i
bambini erano stati inseguiti e cacciati nel fiume da alcuni giovani
Serbi con i loro cani. Ma il 18 marzo, a Pristina, Derek Chappell, un
portavoce delle autorit� di occupazione delle Nazioni Unite (UNMIK),
dichiarava ai media che questo in via definitiva non corrispondeva al
vero, che il sopravvissuto all�annegamento aveva riferito ai suoi
genitori che lui e i suoi amici da soli erano entrati nel fiume e
subito erano stati inghiottiti dalla violenza della corrente. Chappell
asseriva che forze organizzate avevano usato la menzogna per scatenare
virulenti attacchi contro le popolazioni Serbe della regione.
Veniva riferito che 24 persone erano state uccise e 500 ferite negli
scontri, quasi tutti della popolazione Serba. Venticinque chiese Serbo
Ortodosse e monasteri erano stati incendiati e quasi 400 case date alle
fiamme.(ITAR-TASS,22 marzo)
Alcuni funzionari ONU e Occidentali venivano autorizzati a dichiarare
che l�incidente doveva essere inteso come la provocazione ad uno
scontro per conseguire la separazione del Kosovo dalla Serbia. Tale
separazione avrebbe costituito una violazione agli accordi del 1999.
Non sarebbe stata la prima volta che veniva fabbricato un incidente per
giustificare lo scontro. Nel gennaio 1999, la KLA e l�ufficiale
Statunitense William Walker avevano conclamato che la morte di un
gruppo di combattenti della KLA nel villaggio Kosovaro di Racak doveva
intendersi invece come un massacro di civili. Il �massacro di Racak�
era stato usato per giustificare la guerra della NATO contro la
Jugoslavia, che gli USA e la Germania avevano appoggiato come un
intervento �umanitario�. (N.d.T.: non � trascurabile il ruolo
dell�Italia in questa �guerra umanitaria�, visto che molti bombardieri
partivano dalle basi in Italia, come Aviano!)
Quest�anno, l�anatomopatologa Finlandese Helena Ranta, che aveva
condotto le indagine legali relative al caso Racak, dichiarava al
Berliner Zeitung del 17 gennaio che erano stati uccisi anche elementi
delle forze di sicurezza Serbe e che non vi era alcuna prova che i
corpi dei morti che lei aveva esaminato fossero di civili o che fossero
stati sottoposti ad esecuzioni sommarie.
Alla fine di luglio 1999, la Albright per la prima volta visitava il
Kosovo. A Pristina aveva parlato ad "una folla enorme
stipata nella piazza centrale della citt�. La gente, fra cui c�erano
molti profughi ritornati, era vestita con costumi nazionali Albanesi
mescolati con maglioni dei Chicago Bulls. ... Allora ho
detto, 'Noi dobbiamo appoggiare il Tribunale per i crimini di guerra,
che metta sotto accusa per la pulizia etnica e gli assassini devono
pagare e Slobodan Milosevic deve rispondere dei suoi crimini.' La folla
urlava sempre pi� forte." Dalla autobiografia della Albright, p. 425.
Dopo aver parlato a Pristina, il Segretario Albright si era diretta al
"monastero Serbo Ortodosso di Gracanica, il mio stato d�animo era di
preoccupazione e di amarezza. Ero andata a visitare il monastero per
incontrare il Patriarca Artemije Radosavljevic ed altri leaders
religiosi Serbi. Il Patriarca si era opposto radicalmente ai
bombardamenti della NATO. Quando lo avevo incontrato a Washington prima
della guerra, egli mi aveva messo in guardia che un confronto militare
sarebbe stato un disastro. Ora mi mostrava i dipinti delle chiese
distrutte, raccontandomi degli attacchi fatti sui Serbi, e mi esprimeva
il suo timore che tutti i Serbi potessero abbandonare il Kosovo. Io gli
espressi che questa conseguenza era l�opposto di quello che io
desideravo; che i portatori di pace della NATO e l�ONU avrebbero fatto
il possibile per assicurare a questo popolo una sicurezza certa.Il
Patriarca rispose che se i Serbi fossero stati cacciati via, questo
avrebbe provato che Milosevic era nel giusto. Mi dichiarai d�accordo."
Id. p. 426.
Ora, quattro anni pi� tardi, la violenza � in aumento costante e pi� di
250.000 Serbi sono stati costretti ad andarsene dal Kosovo.
Secondo il testo del Segretario Albright, si ha la prova provata che
Milosevic era nel giusto!
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