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"...il comandante del contingente italiano in Kosovo, Brigadiere
Generale Alberto Primicerj, (...) oggi ha ricevuto, al villaggio
Italia di Pec, il presidente emerito della repubblica Francesco
Cossiga..."

"...un breefing [SIC] cui, oltre a Cossiga, ha preso parte anche
Vittorio Sgarbi..."

"...gli albanesi accusano l'amministrazione delle Nazioni Unite di
non aver voluto finora avviare completamente la privatizzazione delle
aziende di Stato jugoslave..."

"...Ogni giorno - dice Primicerj - proteggiamo [SIC] una decina di
chiese e monasteri serbi e altrettante enclave di minoranze. Siamo
impegnati anche in servizi di scorta a convogli di cittadini serbi
per assicurare [SIC] loro la liberta' di movimento nel paese..."

''...qui la nostra presenza e' ancora necessaria, e anche per
parecchio tempo [SIC], se vogliamo riuscire a garantire alle giovani
generazioni del Kosovo, prosperita', democrazia e la speranza di un
futuro migliore...''

''...per restare qui e continuare ad assicurare i compiti che ci
vengono richiesti abbiamo bisogno di un altro battaglione...''



http://www.ansa.it/balcani/kosovo/kosovo.shtml


KOSOVO: GEN. PRIMICERJ, INSTABILITA' ANCORA GRANDE

(ANSA) - PEC (KOSOVO), 12 APR - ''Al momento la situazione e'
apparentemente calma, anche se e' caratterizzata da grande
instabilita' e non sono da escludere attacchi contro i serbi,
militari della Kfor ed edifici di culto e dell' Unmic''. Lo afferma
il comandante del contingente italiano in Kosovo, Brigadiere Generale
Alberto Primicerj, che oggi ha ricevuto, al villaggio Italia di Pec,
il presidente emerito della repubblica Francesco Cossiga che, in
occasione delle festivita' pasquali, ha visitato il contingente
italiano che partecipa alla Kfor della Nato. In un breefing cui,
oltre a Cossiga, ha preso parte anche Vittorio Sgarbi, l'alto
ufficiale ha individuato le cause della instabilita' che regna in
Kosovo, specialmente dopo gli incidenti verificatisi tra il 17 e il
20 marzo. ''Innanzitutto - spiega Primicerj - si percepisce una
diffusa sfiducia, soprattutto da parte degli albanesi, nei confronti
dell' Unmic. Gli albanesi accusano l'amministrazione delle Nazioni
Unite di non aver voluto finora avviare completamente la
privatizzazione delle aziende di Stato jugoslave e, di conseguenza,
non aver dato la spinta allo sviluppo economico nell'area''. Il
generale punta, poi, il dito sulla ''inadeguatezza delle istituzioni
locali, che senza il supporto delle forze della Kfor non dispongono
della necessaria autorevolezza. L'avvicinarsi, poi, delle elezioni
politiche di ottobre potrebbe determinare una ulteriore instabilita'
in questa regione cosi' travagliata''. Il contingente italiano in
Kosovo, composto da circa 3 mila uomini, concentrera' il suo operato
soprattutto sulla protezione della minoranza serba. ''Ogni
giorno - dice Primicerj - proteggiamo una decina di chiese e
monasteri serbi e altrettante enclave di minoranze. Siamo impegnati
anche in servizi di scorta a convogli di cittadini serbi per
assicurare loro la liberta' di movimento nel paese''. Poi, i soldati
italiani controllano i confini con la Macedonia, il Montenegro e la
Serbia e sono concentrati in un' azione di controllo del territorio.
''Stiamo cercando - spiega - i responsabili dei tumulti di marzo e,
perquisendo case sospette, abbiamo trovato parecchie armi''. Il
ricordo dell'alto ufficiale va ai drammatici momenti di marzo, quando
la situazione e' precipitata. L'ufficiale racconta di evacuazioni
di civili serbi, che vengono portati in salvo nell'aeroporto italiano
di Djakovika, di paracadutisti che sparano per difendersi dall'
assalto di una folla inferocita intenzionata a linciare dei civili
ortodossi. E conclude: ''qui la nostra presenza e' ancora necessaria,
e anche per parecchio tempo, se vogliamo riuscire a garantire alle
giovani generazioni del Kosovo, prosperita', democrazia e la speranza
di un futuro migliore''. (ANSA). FLB/ROM 12/04/2004
15:22

KOSOVO: GEN.PRIMICERJ, INSTABILITA' ANCORA GRANDE (2)

(ANSA) - PEC (KOSOVO), 12 APR - Il comandante del contingente
italiano in Kosovo ha, poi, lanciato un appello per il tramite del
sen.Cossiga al Governo italiano: ''per restare qui e continuare ad
assicurare i compiti che ci vengono richiesti abbiamo bisogno di un
altro battaglione''. ''Qui - osserva - per lavorare a pieno regime
sarebbe necessario avere 32 compagnie operative; alla vigilia della
crisi di marzo, invece, di compagnie disponibili ce n' erano
solamente 19, che alla fine, dispiace dirlo, si sono dimostrate
insufficienti. Il nostro impegno qui e' importante, serve a
stabilizzare una regione martoriata che ha bisogno di poter
ricominciare a sperare. Lavoriamo con impegno e speriamo di fare
sempre di piu'''. (ANSA). FLB/ARS 12/04/2004 15:34