IRAQ = JUGOSLAVIJA / 10

1. Conferenza internazionale di solidarietà con il popolo iracheno -
Parigi, sabato 15 maggio 2004

2. IRAQ: FERMIAMO IL MASSACRO DI FALLUJA - appello di "Un Ponte per..."


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(Firme aggiornate al 27 aprile)

Conferenza internazionale di solidarietà con il popolo iracheno

Parigi, sabato 15 maggio 2004

Dalle 9 alle 17 FIAP Jean Monnet ,
30 rue Cabanis - 75014 Parigi

Chiediamo di portare il vostro sostegno a questa conferenza e, se
possibile, di partecipare con i vostri messaggi e la vostra presenza.

conf-irak@...


APPELLO
CONFERENZA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO IRACHENO
(versione in italiano)

Prima dell'invasione dell'Iraq da parte degli Stati Uniti e la Gran
Bretagna, il mondo intero è stato percorso da grandi manifestazioni di
opposizione alla guerra. Parimenti, certi governi si sono opposti alle
pretese di Bush in seno al Consiglio di sicurezza dell'ONU. Ma, a
dispetto di tutte queste mobilitazioni, Washington ha fatto invadere
l'Iraq, violando così la legalità internazionale disprezzando la
volontà della maggioranza dei popoli.

Per consolidare la sua occupazione, Washington ha inscenato fin dalla
conquista del paese la commedia di nominare un sedicente"governo
provvisorio" formato da differenti persone collaborazioniste scelte
dagli occupanti. La grande disparità delle forze all'inizio del
conflitto ha potuto fare credere a Bush ed ai suoi consiglieri che
l'occupazione dell'Iraq sarebbe stata facile. Ma gli Stati Uniti hanno
cozzato via via contro l'espansione di una lotta di resistenza sempre
più attiva e numerosa e che ha reso sempre più difficile l'occupazione
del paese.

In Iraq oggi, la realtà ci mostra che esistono in effetti due grandi
forze che si fronteggiano. Da una parte, il popolo iracheno che resiste
all'occupazione del suo paese. Questa resistenza è multiforme e
caratterizzata da un grande ventaglio di diverse tendenze politiche
patriottiche. Dall'altra parte, l'imperialismo USA tenta di governare
il paese con l'appoggio di un governo che gli è sottomesso e che è
constituito da collaboratori iracheni che ricordano altri collaboratori
che la storia ha conosciuto per esempio durante l'occupazione
hitleriana.

L'occupazione dell'Iraq costituisce un attentato inammissibile al
diritto internazionale. Bush ed il suo regime vogliono imporre a titolo
definitivo un"diritto di ingerenza" e condurre delle"guerre
preventive": in verità, si tratta della loro libertà di ingerenza e del
loro diritto a bombardare e ad occupare i paesi destinati, per una
ragione o per l’altra, ad essere dominati ed a eliminare i governi
sgraditi. Così facendo, il potere degli Stati Uniti disprezza in modo
infame l'opinione pubblica mondiale inventando pericoli inesistenti,
armi di distruzione di massa che non esistono e presunte “reti
terroristiche” anche dove esse non sussistono. In realtà, quello che
Bush ed i suoi adepti pensano è che è arrivato il momento di realizzare
il dominio degli USA sul mondo, prima che altri paesi possano reagire o
che i popoli del mondo si rendano conto del grande pericolo che corre
l'umanità con la politica imperialistica. Bush ha annunciato il suo
progetto di "riorganizzazione del Medio Oriente." Un Medio Oriente che
va dall'Atlantico fino al frontiere della Cina, sotto il controllo
degli Stati Uniti, mentre il popolo palestinese viene massacrato e il
muro di Sharon esprime il peggio della politica verso la Palestina.


L'anno passato, milioni di persone hanno manifestato nel mondo per
condannare le intenzioni belliciste di Bush, per difendere la pace ed
il diritto internazionale. Crediamo che lo spirito di queste
manifestazioni deve essere prolungato. Non bisogna restare muti, è
tempo di dimostrare la nostra opposizione all'occupazione
imperialistica USA, a questo crimine contro l'umanità. È tempo di
esigere l'uscita delle truppe di occupazione dall'Iraq. È tempo di dire
a Bush che non siamo disposti a vendere la nostra coscienza e a
sottometterci alla sua brutalità.

È il momento di manifestare concretamente la solidarietà con la
resistenza irachena che, in condizioni estremamente difficili, sta
attaccando in prima linea l'imperialismo. Questa resistenza patriottica
è composta da differenti ideologie, religioni, culture ed
organizzazioni, avendo tutti il solo scopo di espellere gli invasori
della loro patria. Obiettivamente, la lotta di tutte queste
organizzazioni patriottiche fa parte della lotta mondiale contro
l'espansionismo militare degli USA. I problemi creati alle truppe USA
ed a Bush con la resistenza, i colpi che sono stati loro assestati e
l'insicurezza che è scattata nel popolo nordamericano favoriscono la
lotta dei popoli e degli Stati per la loro libertà in ogni regione del
mondo. Questa lotta unisce tutte le forze che sono per la pace, per la
sovranità e per un ordine internazionale democratico. Questa lotta
gioca anche a favore della lotta dei popoli contro le ingerenze USA,
sostenute dalle oligarchie reazionarie locali.

Oggi nel mondo intero molte persone dicono che "un altro mondo è
possibile" : la realtà ci dimostra che la resistenza irachena
costituisce, in questo contesto, un alleato per i popoli che lottano in
favore di questo "altro mondo."

Ci permettiamo di insistere: i motivi che sono all'origine delle grandi
lotte condotte nel passato contro la guerra sono ancora attuali. Oggi,
bisogna combattere l'occupazione, l'egemonismo sempre più tirannico
degli USA, il disprezzo della sovranità dei paesi, ed appoggiare quelli
che lottano contro questi tentativi di totalitarismo internazionale in
Iraq. Bisogna sostenere la lotta del popolo iracheno.

Lanciamo un appello alle organizzazioni popolari, democratiche e
progressiste del mondo intero, a tutte le personalità oneste. Chiamiamo
tutti a rendervi solidali con la lotta del popolo iracheno contro
l'occupazione imperialistica.

È in questo spirito che annunciamo la convocazione di una "Conferenza
Internazionale di Solidarietà col popolo iracheno in lotta" che avrà
luogo aParigi, sabato 15 maggio 2004.

PRIMI FIRMATARI:

• Ahmed Ben Bella, già presidente dell’Algeria (che presiederà la
conferenza)
• Samir Amin, direttore Forum del Terzo mondo, presidente Forum
mondiale delle alternative (Senegal)
• James Petras, politologo, docente universitario (Usa)
• Heinz Dietrich, politologo (Messico)
• Michel Chossudovsky, docente economia Università di Ottawa (Canada)
• Jorge Beinstein, economista e direttore di Enfoques Alternativos
(Argentina)
• Emil Sader, sociologo, coord. Laboratorio Politiche Pubbliche
dell’Università di Rio de Janeiro (Brasile)
• Marta Harnecker, scrittrice (Cile)
• Vasco Gonçalves, generale, già Premier del governo portoghese
(Portogallo)
• Luis Britto Garcia, scrittore (Venezuela)
• Edmington Rodriguez, sindaco di Bellem (Brasile)
• Carlos Lozano, direttore periodico Voz (Colombia)
• Centre of Indian Trade Unions-CITU(India)
• Partito comunista del Sudafrica-SACP
• Giulietto Chiesa, giornalista (Italia)
• Valentino Parlato,giornalista (Italia)
• Carlos Taibo, docente universitario (Spagna)
• Pascual Serrano, giornalista Rebelion (Spagna)
• Pierre Galand, senatore (Belgio)
• Antonio Pessoa, colonnello Forze Armate portoghesi (Portogallo)
• Isabel Monal, filosofa e scrittice (Cuba)
• Georges Labica, filosofo, docente Università di Parigi (Francia)
• Jaime Ballesteros, presidente OSPAAAL (Spagna)
• Jean Pierre Page, sindacalista (Francia)
• Mauri Pera, vice-presidente Comitato Finlandese per la Pace
(Finlandia)
• Erkki Susi, direttore del settimanale Tiedonantaja di Helsinki
(Finlandia)
• René Giraud, docente universitario (Francia)
• Francis Arzalier, direttore di Africa oggi (Francia)
• Danielle Bleitrach, docente Università di Aix en Provence (Francia)
• Vicente Romano, docente Università di Siviglia (Spagna)
• Carlos Alvarez, scrittore (Spagna)
• Magda Kobierska, giornalista (Polonia)
• Karim Lakjaa, docente Università di Reims (Francia)
• Klaus von Raussendorff, giornalista (Germania)
• Javier Sàdaba, filosofo (Spagna)
• William A. Plez, responsabile esteri Partito Socialista USA
• Lo Gourmo, docente universitario (Mauritania)
• Silvina Carrizo, docente universitaria (Brasile)
• Consiglio Mondiale della Pace
• Sammi Alaà, Comitato Iraq libero (Danimarca)
• Claude Beaulieu, Comitato Valmy per un’Europa dei popoli e delle
nazioni sovrane (Francia)
• Annie Lacroix Riz, storica (Francia)
• Thierry Meyssan, giornalista e scrittore (Francia)
• Pierre Levy, giornalista (Francia)
• Yves Vargas, filosofo (Francia)
• Iraklis Tsavdaridis, Comitato per la pace e la distensione
internazionale (Grecia)
• Comitato universitari tunisini per il sostegno alla Resistenza
palestinese ed irakena(Tunisia)
• Sindacato generale dell’Insegnamento Superiore(Tunisia)
• SOS Iraq(Belgio)
• Georges Mavrekos, vice-presidente Federazione Sindacale Mondiale
• Raquel de Almeida Moraes, docente università di Brasilia (Brasile)
• Marmi Joana Michejda, Stop the war (Polonia)
• Carla Luciana Silva, storica (Brasile)
• Eurelino Coelho, docente universitario (Brasile)
• Percy Francisco Alvarado Godoy, scrittore (Guatemala)
• Wadson Ribeiro, presidente Unione Gioventù Socialista-UJS (Brasile)
• Gustavo Petta, presidente Unione Nazionale Studenti-UNE (Brasile)
• Marcelo Gaviao, presidente UBES (Brasile)
• Ana Maria Prestes Rabelo, vice-presidente Federazione Mondiale
Gioventù Democratica per l’America Latina e il Caribe
• Unione dei Giovani Socialisti(Brasile)
• Renato Rabelo– Presidente do Partido Comunista do Brasil (PCdoB)
• José Reinaldo Carvalho– jornalista, Vice-presidente y Secretario de
Relaciones Internacionales do PCdoB
• João Paulo(Partido de los Trabajadores - PT), Alcalde de Recife
• Luciano Siqueira(Partido Comunista do Brasil, PCdoB), Vice-alcalde
de Recife
• Edvaldo Nogueira(Partido Comunista do Brasil, PCdoB), Vice-alcalde
de Aracajú
• Renildo Calheiros, Diputado Federal (Partido Comunista do Brasil,
PCdoB), jefe del grupo parlamentar del PCdoB y miembro de la Comission
de Relaciones Exteriores de la Camara de Diputados
• Jamil Murad, Diputado Federal (Partido Comunista do Brasil, PCdoB)
• Daniel Almeida, Diputado Federal (Partido Comunista do Brasil, PCdoB)
• Vanessa Graziottin, Diputada Federal (Partido Comunista do Brasil,
PCdoB)
• Alice Portugal, Diputada Federal (Partido Comunista do Brasil, PCdoB)
• Jandira Feghalli, Diputada Federal (Partido Comunista do Brasil,
PCdoB)
• Sergio Miranda, Diputado Federal (Partido Comunista do Brasil, PCdoB)
• Perpetua Almeida, Diputada Federal (Partido Comunista do Brasil,
PCdoB)
• Inácio Arruda, Diputado Federal (Partido Comunista do Brasil, PCdoB)
• Maria José Maninha, Diputada Federal (Partido de los Trabajadores,
PT) y Presidente de la Confederacion Parlamentar de las Américas (Copa)
• Luiz Eduardo Greenhalg, Diputado Federal (Partido de los
Trabajadores, PT)
• Luiz Couto, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• Chico Alencar, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• Ricardo Zaratinni, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores,PT)
• Ivan Valente, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• João Alfredo, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• Paulo Rubem Santiago, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores,
PT)
• Terezinha Fernandes, Diputada Federal (Partido de los Trabajadores,
PT)
• Luiz Sergio, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• Walter Pinheiro, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• Fernando Ferro, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• Mauro Passos, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• Clair Castilho, Diputada Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• Siba Machado, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT)
• José Pimentel, Diputado Federal (Partido de los Trabajadores, PT¨)
• Paulo Afonso, Diputado Federal (Partido del Movimiento Democrático
Brasileño, PMDB)
• Fernando Lopes, Diputado Federal (Partido Democrático Laborista, PDT)
• Luis Carlos Hauly, Diputado Federal (Partido de la Social Democracia
Brasileña, PSDB)
• Morani Torgan, Diputado Federal (Partido del Frente Liberal, PFL)
• Murilo Zanith, Diputado Federal (Partido del Frente Liberal PFL)
• Gilberto Kasseb, Diputado Federal (Partido del Frente Liberal PFL)
• José Carlos Araújo, Diputado Federal (Partido del Frente Liberal PFL)
• Julio César, Diputado Federal (Partido del Frente Liberal PFL)
• Enéas Carneiro, Diputado Federal (Partido de la Reedificacion del
Orden Nacional, Prona)
• Elimar Damasceno, Diputado Federal (Partido de la Reedificacion del
Orden Nacional, Prona)
• Simão Sessin,Diputado Federal (Partido Progressista, PP)
• Beto Albuquerque, Diputado Federal (Partido Socialista Brasileño,
PSB)
• Athos Avelino Diputado Federal (Partido Popular Socialista, PPS)
• Socorro Gomes, Jefe Regional del Ministério del Trabajo y
coordinadora de la Camara de Promocion del Trabajo Rural, Estado
(Provincia) del Pará - Brasil
• Nivaldo Santana, Diputado Estadual (Partido Comunista do Brasil,
PCdoB)
• Javier Alfaya, Deputado Estadual (Partido Comunista do Brasil,
PCdoB) e director del Instituto Sócio-Ambiental de Bahia
• Ronaldo Carmona, de la Comission de Relaciones Internacionales del
Partido Comunista do Brasil (PCdoB)
• Wadson Ribeiro, Presidente de la Union de la Juventud Socialista
(UJS)
• Ana Maria Prestes, de la Vice-presidencia de la Federacion Mundial
de las Juventudes Democraticas (FMJD)
• Gustavo Petta, Presidente de la Union Nacional de los Estudiantes
(UNE)
• Marcelo Gavião, Presidente da Union Brasileña de los Estudiantes
Secundarios (Ubes)
• Rubens Diniz, Secretario Ejecutivo de la Organizacion Continental
Latino-americana y Caribeña de Estudiantes (Oclae)
• Kátia Souto, Presidente de la Union Brasileña de Mujeres (UBM)
• Wander Geraldo, Presidente da Confederacion Nacional de las
Asociaciones de Vecinos/Barrios (Conam)
• Lejeune Mato Grosso, vice-presidente de la Confederacion Nacional de
los Profesionales Liberales (CNPL)
• Emir Mourad, Secretario Ejecutivo de la Confederacion Árabe
Palestina de Brasil (Copal)
• Paulo Arantes, Filosofo, Professor de la Universidad de São Paulo
(USP)
• Otilia Fiori Arantes, Professora de la Universidad de São Paulo (USP)
• Ricardo Antunes, professor del departamento de sociologia de la
Universidad de Campinas (Unicamp)
• João Quartim de Moraes, professor del departamento de filosofia de
la Universidad de Campinas (Unicamp)
• Marcelo Siqueira Ridenti, professor del departamento de sociologia
de la Universidad de Campinas (Unicamp)
• Maria Lygia Quartim de Moraes, professora del departamento de
sociologia de la Universidad de Campinas (Unicamp)
• Ângela Maria Carneiro Araújo, professora del departamento de
sociologia de la Universidad de Campinas (Unicamp)
• Márcio Bilharino Naves, professor de la Universidad de Campinas
(Unicamp)
• Antônio Carlos Mazzeo, professor del departamento de Ciencias
Políticas y Economicas de la Universidad Estadual Paulista (Unesp)
• Sérgio Lessa, professor del departamento de sociologia de la
Universidad Federal de Alagoas (Ufal)
• Hector Benoit, professor del departamento de filosofia de la
Universidad de Campinas (Unicamp)
• Paulo Ribeiro da Cunha, professor del departamento de Ciencias
Sociales de la Universidad Estadual Paulista (Unesp)
• Sérgio Braga, professor del departamento de ciencias sociales de la
Universdad Federal do Paraná (UFPR)
• Raquel de Almeida Moraes, professora del departamento de
Planificacion y Administracion de la Faculdad de Educacion de la
Universidad de Brasília (UnB)
• Virgínia Maria Gomes de Mattos Fontes, historiadora y professora de
la Universidad Federal Fluminense (UFF)
• Cláudio Gurgel, professor de la Universidad Federal Fluminense (UFF)
y miembro de la Direccion del Partido de los Trabajadores, PT – Rio de
Janeiro
• Andréia Galvão, professora del departamento de Ciencias Sociales de
la Pontifícia Universidad Catolica (PUC-Campinas)
• Marcos Barbosa de Oliveira, professor de la Universidad Estadual
Paulista (Unesp)
• Isabel Maria Loureiro, professora de filosofia de la Universidad
Estadual Paulista (Unesp)
• Osvaldo Coggiola, Professor de Historia en la Universidad de São
Paulo (USP)
• Altamiro Borges, periodista
• João Guilherme Vargas Netto, asesor sindical
• Gilberto Maringoni, diseñista y periodista.
• João Pedro Stedile, de la cordinacion nacional del Movimiento de los
Trabajadores Rurales Sin Tierra (MST – Brasil)
• Cesar Benjamin, periodista y editor del Portal “Outro Brasil”
• Max Altman, periodista y miembro del nucleo de politica
internacional del Partido de los Trabajadores, PT
• Velerio Arcary, professor de Historia del Centro Federal de
Educacion Tecnológica (Cefet –São Paulo)
• Antonio Martins, periodista y editor del Portal Planeta Porto Alegre
• Margarida Barreto, medica del Trabajo
• Waldemar Rossi, de la cordinacion nacional de la Pastoral Obrera de
la Conferederacion Nacional de los Opispos de Brasil (CNBB)
• Marcio Baraldi, diseñista
• Flavio de Castro, cordinador del Centro de Estúdios Marxistas
(Cemarx) de la Universidad de Campinas (Unicamp) y professor de la
misma instituicion.


=== 2 ===


Da: info-unponteper@...
Data: Gio 29 Apr 2004 16:53:58 Europe/Rome
A: "info-unponteper" <info-unponteper@...>
Oggetto: [info-unponteper] Iraq: Fermiamo il massacro di Falluja


IRAQ: FERMIAMO IL MASSACRO DI FALLUJA

Siamo ormai al ventitreesimo giorno dell'assedio di Falluja, iniziato
il 6 aprile quando le truppe statunitensi hanno circondato la città
chiudendo con muri di sabbia tutte le vie di accesso e lanciando un
attacco militare dalla terra e dal cielo.
Centinaia i civili già morti, comprese donne e bambini; decine di
migliaia di persone hanno dovuto lasciare la città ed ora si trovano
ospitati in ricoveri di fortuna a Baghdad e in tutta l'area circostante.
E' in corso una "punizione collettiva" della popolazione della città,
come è stata definita da esponenti dello stesso Consiglio di Governo
iracheno, per aver resistito alla occupazione militare statunitense.

•  A Falluja sono state violate tutte le convenzioni internazionali
• A Falluja è stato negata la istituzione di zone di sicurezza e di
corridoi umanitari per soccorrere i feriti ed inviare aiuti
• A Falluja è stato impedito ai feriti di raggiungere l'ospedale
cittadino
• A Falluja cecchini statunitensi hanno sparato sulle ambulanze, su
persone che entravano ed uscivano dagli ospedali, su persone con le
mani alzate o che brandivano bandiere bianche.
A Falluja è stato impedito alla popolazione in fuga di uscire dalla
città
• A Falluja sono state utilizzate bombe a grappolo e negli ultimi
giorni sono stati effettuati più bombardamenti aerei su zone civili.

Tutto ciò è stato fatto dai "nostri migliori amici", senza che nemmeno
una protesta si sia levata da parte del nostro governo.

• Chiediamo che il Governo e le forze politiche italiane condannino
con forza il massacro di Falluja e si attivino per evitare che accada
la stessa cosa nella città santa di Najaf.
• Chiediamo che il Governo e le forze politiche italiane sostengano la
richiesta del Consiglio Cittadino della città di Falluja per un
intervento urgente del Segretario Generale dell'Onu.
• Invitiamo la società civile italiana e il movimento per la pace a
mobilitarsi con urgenza

Un Ponte per…


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