Da: "istcom2000"
Data: Mar 3 Ago 2004 02:26:38 Europe/Rome
A: vocedelgamadi
Oggetto: [vocedelgamadi] Woytilia e la Polonia del 1944

Istituto di studi comunisti
Karl marx – friedrich engels
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Lettere dell'Istituto n.10

LA POLONIA, L'INGHILTERRA, GLI STATI UNITI NELLA 2° GUERRA MONDIALE

Di recente Karol Woytilia ha voluto ricordare il massacro
dell'insurrezione della Polonia dell'agosto 1944 ad opera delle
belve naziste.
Il fatto in sé, però, è molto più tragico di quanto la storiografia
ufficiale vuol far credere e proietta invece una delle peggiori
pagine di cinismo dell'intera 2° guerra mondiale.
E' tempo che queste pagine vengano scritte, traendo dal silenzio le
fonti storiche documentali.
La Polonia viene per ben due volte venduta e lanciata in azioni
avventuristiche che facilitano il massacro nazista della
popolazione da parte dell'Inghilterra, degli Stati Uniti e della
Francia.
Vediamo i fatti, seguiamo i fatti nella loro concatenazione
cronologica, secondo l'insegnamento del grande Carlo Cattaneo:
"La cronologia è l'occhio della Storia.".

Polonia.

La Francia e la Gran Bretagna si erano impegnate a difendere la
Polonia in caso di aggressione della Germania. L'impegno consisteva
nell'attaccare la Germania sulla sua frontiera occidentale in modo
da impegnare l'esercito tedesco, minacciando lo sfondamento in
Germania. In altri termini portare la guerra sul suolo germanico.
All'atto dell'aggressione non vi fu alcuna azione.
Innanzitutto le operazioni ebbero inizio cinque giorni dopo
l'aggressione, ma zia Gugliemina, la regina d'Olanda insomma, si
oppose a che truppe straniere calcassero il sacro suolo patrio
olandese: "Mai stivale straniero calpesterà il suolo olandese".
Questo restrinse la zona di operazione e di pressione all'esercito
anglo-francese di portarsi sulla frontiera occidentale tedesca e
attaccare la Germania.
All'interno della Polonia in tutta la fase pre-aggressione e poi in
modo più specifico e massiccio dopo il 1. settembre 1939 il governo
e lo Stato Maggiore polacco con dichiarazioni e comunicati sparsero
false voci sulla facile vittoria della Polonia e che questa volta
niente avrebbe fermato i polacchi di giungere a Berlino e imporre
rivendicazioni territoriali.
Una tale eccitazione di massa giunse persino a manifestazioni di
strada dinanzi alle sedi governative perché ritenuti il governo e
suoi membri troppo prudenti nei confronti della Germania nello
scatenare l'offensiva e marciare su Berlino.
Gli organi di stampa e la propaganda governativa incoraggiavano tali
sentimenti.
Il popolo polacco viene qui per la prima volta in questa guerra
mandato al macello, fino alla ridicola carica di cavalleria contro i
carri armati, su cui poi si sono sbizzarriti nel descrivere le
eroiche gesta del popolo polacco che con la cavalleria si oppone ai
carri armati.
La Polonia non aveva attuato alcuna forma di mobilitazione generale
e non aveva in alcun modo ammodernato e riorganizzato il suo
esercito. Le possenti armate della Wehrmacht si trovarono di fronte
fucili e mortai della 1a Guerra mondiale oltre che cavalli contro
carri armi e l'intera artiglieria oltre che antiquata era totalmente
ippotrainata.
Fu un massacro.
Eccitati dalle voci sparse dal governo e dagli organi di stampa e
dalla promessa di intervento anglo-francese, il popolo polacco fu
vigliaccamente massacrato dai tedeschi, dagli inglesi e dai francesi
che avevano promesso prima e lasciato solo poi il popolo polacco e
dal governo e dallo Stato Maggiore polacchi, che aveva diffuso ed
alimentato voci e notizie sulla presunta invincibilità dell'esercito
polacco.
E' difficile, in merito, pensare all'azione di una quinta colonna
tedesca operante in Polonia, giacché si dovrebbe iscrivere in tale
quinta colonna l'intero governo e l'intero stato maggiore polacchi
oltrecchè i governi inglesi, francesi ed olandesi, zia Guglielmina
compresa.

Si è voluto attribuire la causa all'U.R.S.S. che non sarebbe
intervenuta in difesa, ma che invase, dopo la caduta del governo
legittimo polacco, la parte orientale della Polonia.
In verità è questa una ben strana teoria: erano la Francia e la Gran
Bretagna che erano vincolati da ben precisi accordi politici e
militari con la Polonia e che avevano al riguardo sottoscritto ben
precisi e particolareggiati accordi militari; mentre la Polonia
aveva fino all'ultimo rifiutato di sottoscrivere un accordo di mutua
assistenza e di non aggressione con l'U.R.S.S. L'U.R.S.S. non aveva
alcuna giustificazione e legittimazione di entrare a nessun titolo
in armi in territorio polacco fin quando esisteva un governo
legittimo e questo non avesse avanzato richiesta alcuna di aiuto e
di intervento. L'U.R.S.S. infatti entrerà in Polonia solo dopo che
il legittimo governo polacco era caduto e la Polonia si era arresa
alla Germania e quindi in una situazione di vuoto di potere non
prima. Entrare in armi in Polonia avrebbe significato uno scontro
prematuro con la Germania e togliere le castagne dal fuoco
all'Imperialismo, che a questo mirava, ma nel quale non voleva
apparire coinvolto ed ascrivere a sé il ruolo super partes.

Si è sostenuto che il patto Ribbentrop-Molotov consegnava la Polonia
alla Germania, perché l'U.R.S.S. si sarebbe impegnata in tale
accordo a non intervenire in caso di aggressione della Polonia da
parte della Germania.
E' questo un evidente falso.
L'U.R.S.S. non poteva in alcun modo sottoscrivere niente di tutto
questo e la Germania non avrebbe accettato nulla di tutto questo,
giacché non esisteva alcun patto o trattato che legava l'U.R.S.S.
alla Polonia per cui l'U.R.S.S. non poteva e la Germania sapeva che
l'U.R.S.S. non avrebbe potuto.
Ben diversamente sarebbe stato se l'U.R.S.S. avesse attaccato la
Polonia sul versante orientale e la Germania sul versante
occidentale in questo caso sarebbe stata un'aggressione di due paesi
contro la Polonia, che avrebbe costretto la Polonia ad impegnarsi
su due fronti ad occidente e ad oriente, contro l'U.R.S.S. e contro
la Germania. In questo caso l'U.R.S.S. sarebbe stata responsabile
assieme alla Germania dell'aggressione alla Polonia ed avrebbe
incoraggiato la Germania in questa azione scellerata. L'U.R.S.S.
entrerà dopo che la caduta del governo polacco e la cessazione dello
Stato polacco.
Sul piano militare nel corso dell'aggressione non vi sarà alcuna
azione militare sul versante orientale e l'esercito polacco non
dovrà provvedere a guarnirsi da eventuali attacchi da est. Le forze
polacche saranno impegnate e dispiegate tutte contro la Germania e
nessuna forza venne distolta sul confine orientale. Non vi era
timore alcuno su quel versante e la Polonia non si trovò impegnata
su quel versante.
Era una evidente trappola tesa all'U.R.S.S., se fosse accorsa in
aiuto, questo sarebbe stato presentato come un'aggressione combinata
sovietico-tedesca contro la quale il "mondo libero" insorto sarebbe
potuto entrare ed in tal caso il cuore di zia Guglielmina sarebbe
sanguinato per il popolo oppresso polacco ed avrebbe consentito il
transito delle truppe; oppure, come si è già detto, uno scontro
diretto prematuro sovietico-germanico.
Anche nel 1944 cercheranno di attrarre l'U.R.S.S. nella trappola
polacca, quando l'Armata Rossa si trovava nei pressi di Varsavia,
anche qui mandarono al massacro altri milioni di polacchi dopo
averli eccitati, gli inglesi ed agenti inglesi accertati, inviati da
Churchill e dalla regina, lavorarono per tale sporco lavoro.
Essi organizzarono e spinsero il popolo polacco ad una prematura
insurrezione e poi, per la seconda volta venne abbandonato. La
disamina dell'intera questione a suo tempo.

La strategia militare della Gran Bretagna.

La difesa della Polonia, e così della Norvegia, della Danimarca, del
Belgio, dell'Olanda, della Francia, non era nei piani britannici.
Hillgruber delinea qui le linee strategiche elaborate dallo
Stato Maggiore nell'inverno 1938-1939 e che hanno costituito le
linee strategiche per tutto il corso della 2° guerra mondiale.

"Fu elaborato un ordine gerarchico delle necessità strategiche
su cui si basava la condotta della guerra da parte della Gran
Bretagna.
[..]. Venne definito vitale, per la conservazione del predominio
britannico, la sicurezza delle rotte atlantiche, che univano
l'Inghilterra ai membri del Commonwealth, alle colonie ed agli Usa.
Questo problema fu il primo ad essere menzionato nel Piano di Guerra
dell'Ammiraglio britannico del 30. gennaio. 1939.
Al secondo posto, in ordine di importanza in questo elenco delle
necessità di guerra, veniva la posizione imperiale della Gran
Bretagna nel Mediterraneo, attraversata dalle vie di comunicazione
che andavano dalle isole britanniche all'Asia orientale, all'India
ed alle regioni petrolifere attorno al Golfo Persico.
Venivano invece sacrificate le vie di rifornimento alle isole
britanniche nell'Atlantico.
Su questa base venne elaborato un piano comune franco-britannico.
Tale piano di base comune era impostato, perciò su una difesa
strategica generale per la prima fase della guerra, poiché una
durata maggiore della guerra avrebbe quasi certamente fatto mutare
in maniera graduale il rapporto di forza in funzione delle maggiori
risorse produttive. ed avrebbe avuto, così, effetti favorevoli per
le potenze occidentali, che nei loro collegamenti marittimi,
soprattutto con l'America, avevano un saldo appoggio, mentre gli
avversari nel centro Europa, nonostante tutte le possibilità di
"sortita" apparivano come rinserrati in una fortezza.
Per il futuro era previsto, quindi, di passare ad una prima
offensiva generale contro l'Italia quale partner più debole della
coalizione avversaria e da ultimo, ma ancora in una forma molto vaga
di giungere ad attaccare la Germania."

Quindi: difesa, attacco all'Italia nel Nordafrica, offensiva finale
contro la Germania.
Non solo un Comitato Militare anglo-francese ed un piano
strategico franco-britannico, ma vi fu anche un Comando Unificato
Anglo-Statunitense che elaborò un piano militare.
In entrambi non vi era alcuna difesa della Polonia, né della
Danimarca o dell'Olanda, del Belgio, della Francia ma la cessione di
questi stati alla Germania e questo come scelta di un piano
strategico militare elaborato nel gennaio 1939, ossia nove mesi
prima che la Germania aggredisse la Polonia.

Sempre Hillgruber, pag. 116, documenta che:
Dopo "Monaco", 1938, Roosevelt ordinò che il Joint Planing
Committee" ( J.P.C. ) elaborasse studi completi per eventuali
conflitti militari nei quali si doveva partire alla possibilità che
gli Usa venissero coinvolti in una guerra su due oceani contro più
di una potenza.
Questo ordine seguiva l'ammodernamento dell'ottobre 1938:
gli Usa avrebbero scoperto ed affrontato i pericoli dell'aggressione
ovunque nel mondo, soprattutto nell'emisfero occidentale; agli
aggressori ci si doveva opporre, messaggio al Congresso di Roosevelt
del 4. gennaio. 1939, con metodi "short war".
Vengono quindi elaborati piani base ( Rainbow 1-5 ) sottoposti a
Roosevelt il 30. giugno. 1939.

Il Piano.

La flotta britannica e francese si sarebbero incaricate della
sicurezza dell'Atlantico e quindi della difesa del fianco orientale
USA.
La flotta americana, raccolta nel Pacifico, doveva essere sia la
difesa dall'attacco giapponese alle colonie del sud-est asiatico di
Gran Bretagna, Francia, Olanda e sia, soprattutto, la dissuasione
del Giap-pone da un attacco mediante una dimostrazione di potenza da
parte degli USA.
Nell'àmbito di questa strategia si giunge ad una suddivisione
dei ruoli nel giugno 1939
Con la legge del 4. novembre. 1939 viene introdotta la clausola
"cash and carry" per l'esportazione, ora autorizzata, di armi ed
equipaggiamenti ai belligeranti ( Francia, Inghilterra, Olanda,
Belgio ) [..] contratti di compravendita tra gli alleati ed industrie
private americane.
Muoiono quindi qui tutte le trepidanti dichiarazioni ed i cuori
insanguinati dei paesi imperialisti per una Polonia che geme sotto
il tallone di ferro di Hitler.
L'affermazione qui di Hillgruber è netta, è quasi sentenza di
cassazione. Per quanto attiene la difesa della Polonia Hillgruber
esplicitamente afferma:

"Gli alleati si astennero così dal sostenere militarmente la
Polonia durante la guerra di settembre e non vennero attuate non
solo la promessa offensiva francese, ma neanche le incursioni aeree
britanniche sulla Germania.
Questo fatto era da mettere in relazione con la strategia difensiva
sulla quale gli alleati si erano accordati nel definire una linea
fondamentale della loro condotta di guerra [...] Dopo di che fu
chiaro l'atteggiamento degli Stati europei
nei confronti della guerra, cioè partecipazione, neutralità, "non
belligeranza".

Si spiega adesso bene l'intera azione militare degli Alleati non
solo in Polonia, ma tutte le "stranezze", le dabbenaggine nel corso
delle operazioni militari del periodo aprile-giugno 1940 in
Norvegia, Danimarca Belgio, Olanda, Francia.
Da un punto di vista strettamente teorico la scelta ha una sua
consistenza, costituisce una corretta scelta, tendente a
fiaccare il nemico in azioni terrestri, tagliandogli le vie di
comunicazioni e quindi di rifornimenti strategici, che gli
avrebbero impedito di continuare una guerra. E' una scelta
strategica che si basa su una concezione economica della conduzione
della guerra: tagliare, fino a far venire meno, alla potenza nemica
i mezzi per poterla continuare. Da un punto di vista militare è un
elaborato intelligente: gli anglo-americani non hanno possibilità
concrete di scatenare un'offensiva terrestre, perché non hanno basi
appoggio e cunei su cui poggiare per impostare e scatenare
un'offensiva. La loro supremazia era sui mari e giustamente danno
battaglia sui mari e sui mari hanno la supremazia sulle grandi
rotte: l'Atlantico ed il Pacifico.
Sfruttano bene, e fino in fondo, i punti di forza loro ed inchiodano
quelli del nemico.
Il nemico presenta una palese contraddizione di fondo: i suoi
progetti non sono supportati da una produzione militare e da una
fornitura di materie prime tali da poter rendere realizzabile tali
progetti.
Vi è cioè una strozzatura tra i progetti e le possibilità reali.
Il piano anglo-americano punta, allora, su tale strozzatura, che
considera il cuneo nello schieramento nemico e lo approfondisce, lo
allarga fino a quando questo non consenta di passare ad operazioni
terrestri, quando tale strozzatura si è aggravata. Il cuneo
conficcato diviene il punto attorno al quale far ruotare l'intera
azione strategica per farlo divenire nel tempo il piano di appoggio
per l'offensiva e la sconfitta militare del nemico.
Considerata la natura isolana della Gran Bretagna e la distanza
marittima degli Stati Uniti e che entrambi hanno l'egemonia
marittima il piano è corretto. E l'intera azione militare sarà
guidata da questa idea strategica.
Nulla da eccepire.
Indubbiamente se ne sarebbero potute elaborare altre che
prevedessero una più fattiva presenza sul piano della guerra
terrestre, ma ciò non toglie che tale piano è corretto, sul piano
della Scienza Militare è scientificamente corretto.

La critica è su un piano diverso.
Se queste erano le direttrici strategiche sia del Comando Militare
Unificato anglo-statunitense ed anglo-francese non si comprende
allora perché abbiano poi condotto in quel modo la guerra nel
periodo settembre-ottobre 1939 e aprile-giugno1940. La rapida
avanzata avrebbe dovuto invece essere un'avanzata, che nelle
condizioni date non era stato deciso di contrastare, un'azione di
ritardo che impegnasse le forze tedesche, che ne fiaccasse la
baldanza, di controffensive di contenimento e rallentamento in modo
da far pagare il più alto prezzo possibile quanto meno in tenuta
della compagine militare; che costituisse una incrinatura nella
teoria della invincibilità della Wehrmacht che poi ha pesato sui
tempi e modi di sviluppo di un movimento di Resistenza in questi
paesi d'Europa. Il fatto che tra gli Stati vi fosse una sostanziale
identità di vedute, pur con diversità, ma questo è normale, e che a
tale identità di vedute essi siano pervenuti prima del settembre
1939 e quindi non sotto l'evento bellico costituisce un dato
importante, ossia che esse non furono prese alla sprovvista e che
vi fu data una risposta pianificata tempo addietro. A maggior
ragione si sarebbe dovuto attrezzare un piano militare difensivo in
grado di ritardare, di... ossia quanto poco prima esposto.
Ecco è questa contraddizione che emerge dai piani di fine 1938-
gennaio 1939, che pone perplessità e spinge ad approfondire. Per
come essi sono stati concepiti e per le nazioni altre che vedeva
coinvolti: Olanda, Danimarca, ecc. non è pensabile che tali stati
non ne siano stati coinvolti. Ad essi venivano infatti garantiti la
difesa dei loro interessi nelle colonie che avevano lungo il
Pacifico e quindi a maggior ragione ne dovevano essere state
coinvolte ed il piano militare poi adottato nel maggio-giugno 1940
non poteva non essere stato coordinato con tali stati, o quantomeno
riceverne assenso.
Le scelte strategiche 1938-gennaio 1939 costituivano di per sé il
momento chiave unificante delle operazioni sui vari teatri di guerra
e quindi anche del teatro di guerra occidentale, ma poi i piani
militari ed il modo come si svolgerà la guerra: evidenziano invece
uno scollamento, un andare ciascuno per conto suo: i Belgi da una
parte, gli Olandesi peggio ancora, come vedremo da qui a poco.
Ed allora perché quella condotta militare che rafforzava la Germania
hitleriana e la leadership di Hitler, specie dopo la vittoria sulla
Francia, come vedremo.
Le indagini e gli studi storici se hanno fermato tale questione, non
hanno ancora posto mano a prospettarvi una soluzione, che richiede
uno scandagliare ancora a fondo i processi reali di quell'evento o
fenomeno oggetto di indagine.
Ancora.

VARSAVIA 1° Agosto 1944

Si sostiene che le truppe sovietiche che erano riuscite a
giungere nel quartiere Praga nei sobborghi di Varsavia si sia
fermato, nonostante che il Comitato di Londra avesse lanciato
l'insurrezione lasciando che i tedeschi massacrassero i polacchi.
Ancora una volta gli inglesi e Churchill lanciano il popolo polacco
in un'avventura: è infatti il Comitato di Londra, in opposizione a
quello di Lublino, che lancia l'insurrezione ed agenti inglesi, come
fonti autorevoli attestano, lavorarono per tale insurrezione, e che
poi non provvede a sostenere l'azione nella quale getta il popolo
polacco e di Varsavia. Anche qui la provocazione britannica scarica
sull'Armata Rossa le su responsabilità come nel 1939.
Questa costituisce una grave provocazione britannica, della
monarchia e della regina Elisabetta in prima persona e di Churchill
in primo luogo.
Essi consegnano i polacchi, per la seconda volta, al boia nazista al
solo scopo di provare l'Armata Rossa ed attirarla in una
provocazione.
Stalin in persona incontrandosi con i responsabili del Comitato di
Londra aveva detto in maniera chiara che l'Armata Rossa non sarebbe
entrata in Varsavia e che quello non era il momento per tale
avanzata.
Nonostante questo agenti britannici su istigazione e comando di
Churchill organizzarono l'insurrezione per lasciare poi che la
belva nazista massacrasse i polacchi.
Si è visto come il piano militare sovietico avesse una sua logica
interna e procedesse secondo ben precisi impianti logici.
L'avanzata su Varsavia e la liberazione della Polonia si inquadrava
entro il piano militare di guerra della terza fase, quello
dell'assalto dalla Vistola fino a Berlino.
L'Armata Rossa era avanzata troppo ed in poco tempo, occorreva
rinsaldare il fronte, portare nelle più immediate retrovie tutto
l'occorrente, a partire dalla modifica della ridotta ferroviaria,
ecc. che garantisse l'assalto dalla Vistola a Berlino.
Nelle precise condizioni militari rimanevano ancora impegnate nei
Balcani almeno 80 divisioni: in Grecia, in Ungheria, in Romania, in
Jugoslavia, Bulgaria, Finlandia e nella Prussia orientale. Avanzare
significava consentire a queste forze di convergere su Varsavia ed
insaccare le divisioni sovietiche ed infliggerle una pesante
sconfitta, conseguire l'obiettivo di ricongiungere le disperse forze
armate nei Balcani. Occorreva quindi prima procedere ad eliminare
questa minaccia alle spalle, consentire al movimento partigiano nei
vari paesi di estendersi ed affermarsi e che sia attuassero
modifiche in questi paesi.
Infatti in questo periodo si ha la resa della Romania,
dell'Ungheria, della Jugoslavia con la costituzione di governo
espressione della guerra partigiana e la cacciata dei governi
filonazisti e la lotta di Romania ed altri contro la Germania,
unendosi alle forze dell'Armata Rossa, costituendo così nel contempo
solide retrovie per l'assalto dalla Vistola a Berlino.

Churchill voleva attirare in una provocazione l'Armata Rossa, voleva
che l'Armata Rossa subisse una sconfitta, una battuta d'arresto al
fine di indebolirla nella fase delle trattativi di pace e per
conseguire un obiettivo ideologico che avrebbe giocato dopo la fine
del conflitto: esasperare tale sconfitta e sminuire le eccellenti
vittorie, demoralizzare le forze partigiane e progressiste. Per
questo fine manda la massacro per la seconda volta milioni di
polacchi.
La Germania infatti entro la fine di luglio rafforza la sua presenza
in Polonia tra cui l'invio di un'intera armata SS a significare
l'importanza centrale che dava tale situazione e nella speranza di
attirare l'Armata Rossa nella trappola che Churchill aveva teso
lanciando l'insurrezione di Varsavia il 1°agosto. 1944.
Quando nel mese di novembre, dopo una sosta di circa 2 mesi,
riorganizzate le fila, ecc. viene lanciata l'offensiva finale,
l'Armata Rossa entra in gennaio in Varsavia, liquida le sacche di
resistenza e libera assieme alla popolazione di Varsavia e ditta la
Polonia diretta ed organizzata dal Comitato di Lublino.
Mantiene così l'impegno che aveva assunto.

L'imperialismo inglese, cioè, e quindi la monarchia britannica ed il
governo britannico, in concreto la regina Elisabetta e Wiston
Churchill cercano di attirare l'Urss in una provocazione e
facilitare così la Germania nazista, che imponendo una sconfitta
all'Armata Rossa avrebbe da una parte allentato le pressioni sulle
sue armate ed indebolito il fronte principale di avanzata verso
Berlino e la forza principale di annientamento delle belve naziste.
Il piano fallì miseramente, ma le azioni contro l'Urss in piena
guerra antinazista ed in favore della Germana hitleriana da parte
degli inglesi e degli americani non si fermarono certamente qui.

Fino all'ultimo essi cercheranno un accordo separato con le truppe
germaniche al fine di congiungere le loro truppe e quelle naziste
per lanciare una controffensiva congiunta contro l'avanzata
dell'Armata Rossa nel gennaio-marzo 1945.
In generale in questo periodo essi consentivano alle truppe naziste
di spostare divisioni dal fronte occidentale verso quello orientale,
ossia contro l'Urss che sosteneva lo sforzo principale. Esiste in
merito il carteggio Stalin –Roosevelt, ove Stalin critica queste
scelte americane e Rossevelt risponde che non erano 5 le divisioni
in questione ma appena tre. Quindi conferma la linea anglo-americana
di consentire alle truppe naziste di sganciarsi dal fronte
occidentale per concentrarsi su quello orientale.
Ma il fatto più grave, anche questo documentato dal carteggio
Stalin – Roosevelt, è quello del dic. 1944- marzo 1945. Furono
presi nell'estate 1944 contatti in Svizzera tra il plenipotenziario
tedesco, generale delle SS Karl Wolff e ufficiali anglo-americani al
fine di una firma separata di resa della Germania con gli anglo-
statunitensi. L'operazione va sotto il nome di Sunrise-Crossword.
Gli incontri ebbero luogo a Zurigo e nel Canton Ticino e più
precisamente a Lugano ed ad Acona.
Wolff tramite i buoni uffici del cardinale di Milano Shuster riuscì
a mettersi in contatto nel febbraio 1945 con Allan Dulles, capo dei
servizi strategici ( OSS ) degli Usa a Berna ( e poi direttore della
Cia dal 1953 al 1963, creata da Truman nel 1947). Wolff dovete
dare un "pegno di lealtà" agli "alleati", liberando Ferruccio
Parri, esponente di primo piano della resistenza che riparò in
Zurigo e Toni Esimano, uno dei responsabili del servizio
informazioni americano in Italia.

Stalin scrisse una lettera a Roosevelt in cui denunciava queste
manovre di sabotaggio e di collusione ed intelligenza con il
nemico. Il progetto non andò in porto per la possente offensiva in
atto dell'Armata Rossa.
Il riscontro documentale di tale fatto non sta nelle lettere di
Stalin, quanto nella risposta di Roosevelt del 11. aprile 1945 in
cui dichiara che si era trattato di un incidente insignificante,
riconoscendone così l'esistenza.
In specifico la lettere di Roosevelt a Stalin dice:
"La ringrazio per il suo sincero chiarimento del punto di vista
sovietico in relazione all'incidente di Berna, che ora sembra aver
perso la sua asprezza ed attualità e dal quale nessuno ha
guadagnato."
Il giorno dopo la spedizione a Mosca di questa risposta-conferma di
Roosevelt a Stalin delle manovre sottobanco dei circoli reazionari
anglo-statunitensi, Roosevelt muore e Truman lo sostituisce,
inaugurando da subito un rapporto di scontro duro e serrato.
E visto che siamo in tema e per onor di cronaca, occorre dire degli
aiuti che gli anglo-americani diedero ai tedeschi, ufficiali
tedeschi, nel riparare fuori dalla Germania: sia facilitando la resa
nelle mani anglo-americane anziché in quelle sovietiche e sia
costruendo una solida e fitta rete di complicità ed e sostegno per
l'espatrio per i peggiori criminali di guerra in America Latina,
per sottrarli così al processo di Norimberga.
Anche questa storia va raccontata.
Il centro logistico era mantenuto dal Vaticano ed in modo
particolare dall'allora cardinale Montini, poi Paolo VI, che tra
Milano e Genova mise a disposizione dei criminali nazisti conventi e
chiese e sacrestie ove questi potevano nascondersi fino a quando
potevano poi salpare dal porto di Genova con passaporto diplomatico
vaticano, ovviamente con generalità false, firmati da Montini, poi
papa Paolo VI.
Tutti i gerarchi nazisti sfuggiti in America Latina ebbero nel
Vaticano, nelle strutture di conventi di clausura e chiese e
sacrestie punti ove nascondersi in attesa di poter salpare da Genova
con passaporti diplomatici vaticani firmati da Montini, poi papa
Paolo VI. (*)
L'idea di fondo dell'imperialismo anglo-statunitense era di salvare
questi efferati criminali di guerra al fine di poter utilizzare la
rete spionistica che la Germania nazista aveva costruito in quegli
anni in Urss e nell'Europa orientale ed infatti assoldare questi
loschi figuri nei ranghi dei loro servi segreti.
Woytilia nel suo ricordare il massacro dell'insurrezione di Varsavia
del 1944 non ha reso certo un buon servigio agli anglo-americani,
buon gusto e minimo di intelligenza avrebbero
richiesto il silenzio su tale questione, al fine di continuare quel
muro di silenzio che sino ad ora si è cercato di mantenere.
Ma Karol Woytilia ha voluto andare più oltre, dichiarando la sua
personale partecipazione a quella insurrezione e poiché non è
avvenuta come semplice cittadino polacco inganno dal Comitato di
Londra, ma come prelato ha dichiarato, e " a dichiaration di parte
inutilità di prove", di essere sin dal lontano 1944 agente
dell'imperialismo britannico in Polonia.
Perde colpi Woytilia o ha voluto, nello stile contorto pretesco,
riaffermare la fedeltà vaticana a Londra ed a New York in
opposizione alle recenti scelte polacche di creare un assist con la
Germania, rompendo o allentando il lungo cordone ombelicale che
lega le classi reazionarie polacche all'Inghilterra?
Comunque sia, questi i dati documentali.
Essi fermano in maniera inequivocabile una delle peggiori pagine
della storia della 2° guerra mondiale, pagine di tradimento ad un
popolo sia da parte di agenti interni che esterni legati alla
monarchia britannica ed a Wiston Churchill; una feroce pagine di
cinismo e disumano disprezzo per gli uomini e la loro vita.
E fermano senza appello il vero volto dell'imperialismo inglese
nella seconda guerra mondiale.

istcom
Lunedì, 1 agosto 2004


[ (*) Su questo aspetto vedi anche:
RATLINES - La guerra della Chiesa contro il comunismo: le reti di fuga
dei criminali di guerra nazisti e ustascia nel secondo dopoguerra, con
la copertura del Vaticano (sintesi dal libro di Mark Aarons e John
Loftus)
https://www.cnj.it/documentazione/ratlines.htm ]