Il Partito Comunista di Slovenia contro l'imperialismo austro-tedesco

[ This text in english:
http://komunist.free.fr/arhiva/apr2004/kps_03.html
and JUGOINFO Lun 19 Apr 2004:
Austro-German financial imperialism strongly endangering nations and
nationalities in the place of the SFRJ ]


*** L’imperialismo finanziario austro-tedesco pone in grave pericolo
nazioni e nazionalità nello spazio della SFRJ ***


Il partito comunista sloveno esprime preoccupazione per la distruzione
sempre maggiore dell’economia slovena, che fu costruita dagli stessi
sloveni con l’aiuto di tutte le repubbliche (in originale: nazioni) e
nazionalità della Jugoslavia e dalla classe lavoratrice della SFRJ,
così come dalle istituzioni finanziarie e politiche della SFRJ e dalla
Banca Nazionale Jugoslava.

Il partito comunista sloveno sottolinea la crescente distruzione delle
fabbriche, il dilagare della crisi e del caos, il grosso debito
pubblico che è, ufficialmente, 50 volte superiore a quello antecedente
al 1989, così come l'acquisizione di imprese nazionali da parte del
capitale finanziario austriaco nel caso di centinaia di fabbriche e di
cinque banche. Con la Repubblica Federale di Germania divenuta
proprietaria della banche austriache, l’influenza dell’imperialismo
finanziario tedesco si è automaticamente trasferita alla Slovenia.

Le fabbriche e le compagnie slovene (2.600 al tempo del Maresciallo
Tito) furono costruite per sostenere lo sviluppo sociale della SFRJ,
non per rinvigorire l’economia austriaca o per lo sfruttamento da parte
dell’imperialismo finanziario austro-tedesco. Pertanto, la
partecipazione della Slovenia alla Comunità europea è illegale e
rappresenta solo una copertura per nascondere lo sfruttamento della
Slovenia e di tutti i Balcani.

Anche in altre regioni si è assistito alla privatizzazione selvaggia,
alla rapina legalizzata delle fabbriche, alla distruzione della
proprietà pubblica a beneficio del capitale finanziario austro-tedesco.
Nelle altre repubbliche, il debito verso la Germania sta aumentando ad
un livello tale che non esiste più copertura, nelle riserve dello
stato, neanche per gli interessi bancari.

Riguardo alla Slovenia, la sua unica possibilità di cooperazione
nell’Unione Europea è nella stessa forma applicata dalla SFRJ nella
Comunità Economica Europea. La sua piena partecipazione rappresenta un
attacco all’intera regione della SFRJ e la completa distruzione
dell’economia e della finanze slovene, nonché la colonizzazione di
stato, nazione e nazionalità.

Riguardo alla NATO, le nazioni balcaniche devono pensare a se stesse:
ciò vuol dire che nessuna collaborazione e' possibile in forme diverse
da quella dei tempi della SFRJ. Si pensi ai tentativi del gruppo
dell’Aia, di mettere sotto inchiesta persone della Slovenia, per poi
concedere un avvicinamento alla NATO in cambio del ritiro delle accuse
all’Aia! [*]
La Slovenia è già stata un membro della "Partnership per la pace" e una
partecipazione regolare alla NATO non sarebbe in conformità né con la
costituzione slovena, né con una conferenza sulla Jugoslavia-SFRJ e
neanche con le decisioni dell’AVNOJ e di altre conferenze
internazionali.

La corte de L’Aia ha indagato sull’ex presidente della Slovenia e su
altre persone che hanno preso parte ad attività criminali.

Oltre alla distruzione economica della Slovenia e alla catastrofe del
debito crescente – a livelli mai raggiunti prima nella storia – fa
sentire i suoi effetti anche la privatizzazione selvaggia, vale a dire
la rapina legalizzata di 2.600 fabbriche, di pari passo con la
distruzione delle fabbriche e con i debiti privi di garanzia: alla
richiesta dei creditori seguirà una colonizzazione economica e
territoriale. Il livello di vita peggiora di giorno in giorno, la
situazione si aggrava lentamente ma in modo costante.

Tutto è iniziato con la violazione della costituzione della SFRJ e lo
smantellamento del socialismo, a cui hanno fatto seguito la
privatizzazione selvaggia e l’instaurazione di altrettanto selvaggi
stati borghesi con connotazioni fasciste. E allo smantellamento del
sistema socialista è seguito il furto di beni materiali, seguito a sua
volta dal furto di beni immateriali: mancanza di rispetto per la gente,
i lavoratori, i comunisti, gli atei, le masse nazionali, disonorate e
private della giustizia.

Partiamo dall’Articolo 238 della Costituzione, secondo il quale
nessuno, nello spazio della SFRJ o in qualsiasi altra parte della SFRJ,
può firmare una capitolazione. Dopo lo smantellamento del socialismo,
l’introduzione della privatizzazione selvaggia e la rapina di imprese e
fabbriche, è stata rovinata la scienza, con le invenzioni scientifiche
passate alla Germania per una valutazione. Dopo la distruzione di
centinaia di compagnie, è iniziato il massiccio debito pubblico.

Nell’interesse di gruppi di pressione capitalistici, alcune fabbriche
sono state fatte saltare con la dinamite. Tutti i mezzi di informazione
sloveni hanno lanciato l'allarme contro questi gruppi di pressione,
accusandoli di violazione della costituzione e di distruzione delle
fabbriche, e chiedendo pene severe: prigione per chi commette continui
atti criminali, sentenze fino a 20 anni, pena di morte. [*]

Sia da parte dei media che di altre organizzazioni, c’è lo sforzo di
mandare in tribunale non solo le persone indagate da L’Aia, ma anche
chi distrugge e chi commette atti criminali più gravi. Le rimostranze
ad Austria e Germania per queste attività nei Balcani non hanno
ricevuto alcun riscontro.

Anche la pressione sulle regioni slovene dell’Austria è andata
aumentando, in aggiunta all’importazione di estremisti di destra dal
bacino del Danubio a Karnten e Steiermark. Ciò viola il quinto articolo
dell’accordo di neutralità austriaco. L’Austria ha compromesso la sua
stessa neutralità con l’ingresso nella Comunità Europea. La firma per
prendere parte ad unità militari promuoverà questa perdita di
neutralità.

A seguito degli attacchi dei gruppi di pressione imperialisti contro
Slovenia, Croazia, Serbia e le masse popolari, tutti i Balcani, le
organizzazioni e associazioni progressiste chiedono l’immediata
cooperazione e un coordinamento comune tra le nazioni e le nazionalità
per difendere il loro stesso interesse come quello delle future
generazioni nello spazio jugoslavo.

24.12.2003 e 07.01.2004
Comitato centrale del PCS

(traduzione di Manuela Marianetti, che ringraziamo)

[*] Poco comprensibile nell'originale inglese, ndt