UNA LINGUA "BOSNIACA", PER DECRETO OSCE

Sul sito dell'OSCE dedicato alla Bosnia-Erzegovina, cosi' come su molti
altri siti di istituzioni internazionali, si fa riferimento ad una
chimerica lingua "bosniaca" (in certi casi persino "bosgnacca", secondo
la vulgata del separatismo musulmano). Essa e' talvolta apparentemente
affiancata dalle lingue "serba" e "croata", ma ovviamente i documenti
presentati sono IDENTICI a meno della diversa grafia (cirillica vs.
latina) o di disgustose forzature (soprattutto arcaismi e forme gia'
desuete). In realta', infatti, nello spazio linguistico serbocroato
esiste una ed una sola lingua, che si puo' chiamare serbocroata o
croatoserba, con minime varianti di pronuncia e regionali.
Questa pratica differenzialista usata dall'OSCE, che continua da una
decina d'anni in forza dell'omertoso silenzio in materia da parte di
linguisti ed accademici (talvolta, d'altronde, corresponsabili dello
scempio), mira a cronicizzare la frattura inter-culturale tra le varie
componenti linguistiche, per giustificare il "nuovo ordine" balcanico
voluto da nazionalisti, neonazisti ed imperialisti stranieri. (Italo
Slavo)

Ma, molim vas, koji je to bosanski (iliti bosnjacki) jezik kojim pisete
na sajtu?! Zar samo zato sto pisete latinicom, jekavski, negirate da je
to srpskohrvatski iliti hrvatskosrpski jezik?
Prestanite vec jednom da zaludjujete i razdvajate narod - uz blagoslov
OSCE-a! (Ivan Istrijan)