Da Jean Toschi Marazzani Visconti riceviamo e giriamo:


Dichiarazione del WTI

Il testo è stato tradotto in tutte le lingue dei componenti del WTI
incluso turco e arabo. Per vostra conoscenza. JTMV


Dichiarazione alla Stampa: 23 agosto 2004

Sui recenti attacchi americani contro le città irachene e in
particolare Najaf


Noi, come gruppo coordinatore internazionale del World Tribunal On Iraq
desideriamo verbalizzare la seguente dichiarazione:

Domina un terrificante silenzio sulle devastazioni inflitte al popolo
iracheno. Dopo aver messo in scena il trasferimento del potere alle
autorità irachene,gli USA hanno intensificato le operazioni militari
per reprimere chiunque osi sfidare l’occupazione.
Il World Tribunal On Iraq rifiuta di fare parte di questo silenzio...
Sulla base del nostro lavoro di investigazione per portare alla luce
la verità su quanto sta succedendo in Iraq, desideriamo attirare
l’attenzione sui seguenti proccupanti argomenti in relazione alla
recente escalation degli attacchi della Coalizione a diverse città
dell’Iraq ed in particolare a Najaf.
Città e cittadine irachene sono sotto intensi e indiscriminati
cannoneggiamenti e bombardamenti; le vittime sono state ridotte ad un
bilancio grossolano senza nomi o visi in assenza di documenti ufficiali;
C’è una preoccupazione molto estesa sul fatto che uranio impoverito sia
stato impiegato in queste ondate di intensi attacchi, nel qual caso, le
correnti incursioni continueranno ad uccidere e menomare per
generazioni;
Ci sono preoccupazione e opposizione molto estese contro i recenti
attacchi a luoghi civili e religiosi; Najaf è stata chiusa alla stampa;
ogni comunicazione con la regione è stata resa difficile;
Uno dei maggiori santuari della religione musulmana è attaccato e
minacciato di distruzione; i carri armati americani stanno radendo al
suolo con il loro passaggio un cimitero storico con oltre due milioni
di tombe;
Migliaia di persone inermi sono giunte per fare da scudo umano al luogo
sacro; e questo non è un bluff. Ogni attacco alla tomba dell’Imam Ali
causerà migliaia di morti da aggiungere alle decine di migliaia di
vittime già esistenti.

Noi chiediamo di fermare immediatamente questa guerra al popolo
dell’Iraq, alla loro cultura, alla loro terra, alla loro religione e al
loro habitat.

Le popolazioni sottomesse ad occupazione hanno il diritto
incontestabile di resistere alle forze occupanti. I modi della
resistenza impiegata possono essere contestati, ma ciò non toglie nulla
al diritto base di resistere all’invasione e all’occupazione.

Noi dichiariamo che frasi piene d’angoscia davanti alle atrocità
commesse contro il popolo d’Iraq non servono a molto se non sono
accoppiate ad una esplicita presa di posizione contro l’attuale
occupazione.

Noi diamo il nostro pieno sostegno al diritto del popolo d’Iraq di
resistere all’occupazione in difesa della loro libertà e sovranità.

Noi chiediamo l’immediato ritiro delle truppe occupanti dall’Iraq.
Questo è l’unico modo per uscire da questa spirale di violenza.

Noi chiediamo per il popolo dell’Iraq un’opportunità di
determinareveramente il loro destino.

Noi chiediamo che le NU ed i governi del mondo di far fronte ai loro
obblighi verso i popoli del mondo e denuncino il crimine dell’attuale
occupazione e dell’ipocrita trasferimento di potere.

Noi ci rivolgiamo ai popoli del mondo perchè alzino le loro voci e
chiedano la fine di questa spaventosa violenza commessa dagli Stati
Uniti contro la popolazione dell’Iraq. Ci appelliamo inoltre perchè
termini il silenzio sui crimini che sono stati commessi contro il
popolo iracheno dagli Stati Uniti e dai suoi alleati e chiediamo che i
responsabili assumano le loro responsabilità.


(vedi anche: http://www.worldtribunal.org )