Quelli che vogliono squartare la Russia (1)

1. Lettera a Liberazione (M. Graziosi)
2. Lettera a Liberazione (Y. Goretz)
3. La mia Beslan. Con la traduzione integrale del
DISCORSO ALLA NAZIONE DEL PRESIDENTE PUTIN,
4/9/2004 (Mark Bernardini)
4. Un Nero Vento da Beslan (A. Lattanzio)

Vedi anche:

North Ossetia, September 2004
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3778

Antonio Moscato e Zbignew Brzezinski in prima linea per squartare la
Russia
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3773

MODELLO KOSOVO: inaugurata a Colonia una mostra sulla Cecenia a cura
della "Societa' tedesco-caucasica". L'obiettivo
e' uno Stato indipendente...
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3617

Se Adriano Sofri fosse nato in Cecenia
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3249

Teste mozzate
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3163

Mercenari originari della Bosnia attivi in Cecenia
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2424

Secessionisti ceceni: "Giusta la guerra contro il tiranno Saddam"
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2402

EUROPA: UNIONE E DISGREGAZIONE
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2134

CHI E' OSAMA BIN LADEN - di M. Chossudovsky
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1306

Per la devastazione dei monumenti della cultura buddhista in
Afghanistan esultano anche i "ribelli" della Cecenia
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/817

CECENIA: e' "scoppiata" la disinformazione strategica
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/130

Il ruolo dei Lupi Grigi turchi nella "guerra santa" cecena
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/44


=== 1 ===

Lettera a Liberazione

La tragedia di Beslan

Caro Direttore,
commentare quanto accaduto a Beslan è sicuramente un compito ingrato.
Grande il rischio di farsi sopraffare dalle emozioni. Nonostante
questo, occorrerebbe tentare di individuare con lucidtà i maggiori
responsabili e le dinamche alla base di questo massacro. Che ci sia
stata improvvisazione da parte dei servizi di sicurezza russi è sotto
gli occhi di tutti. Così come i limiti dell’intera gestione. Quello che
non si può davvero sostenere è che alla base di fatti sanguinosi come
Beslan od il teatro Dubrovka vi sia la politica di Putin e
dell’esercito russo in Cecenia. La domanda è: chi ha interesse a
destabilizzare l’intero Caucaso per imporre i propri disegni egemonici
sul piano economico e geopolitico, come già accaduto nei territori
della ex-Jugoslavia? Chi ha interesse a staccare la Cecenia dalla
Russia con ogni mezzo, compreso il finanziamento di gruppi islamici
radicali? Chi ha interesse ad indebolire in prospettiva la Russia
(altro che alleanza!)? Gli Stati Uniti e la Nato, già presenti in
Azerbaigian e Georgia. Gli stessi che hanno finanziato gli estremisti
islamici in Bosnia-Erzegovina (il “democratico” Izetbegovic) e l’Uck in
Kosovo, portato i Talebani a Kabul e sostenuto i “moderati” sauditi
almeno fino all’11 settembre. Gli stessi che stanno tentando di
penetrare militarmente nel cuore del Medio Oriente e dell’Asia. Non è
il “cinico” Putin il responsabile del bagno di sangue di Beslan, ma chi
non bada a spese per imporre i propri disegni di egemonia mondiale. A
ben altri soggetti Prodi, fido paladino della Nato, dovrebbe chiedere
speigazioni…

Marcello Graziosi
(Modena)


=== 2 ===

Lettera a Liberazione

Senza se e senza ma

Caro Direttore

1200 ostaggi di cui la maggioranza donne e bambini, denudati per essere
umiliati, ammassati in un unico spazio uno sopra l’altro mi ricorda
tanto scene viste solo nei documentari in bianco e nero quando si parla
di sterminio di ebrei, quando si parla di Auschwiz. Appelli come quelli
lanciati dai terroristi Ceceni che per ogni terrorista ucciso saranno
giustiziati 50 bambini e che per ogni ferito ne verranno uccisi 20
anche questo mi ricorda tanto un metodo che nella storia contemporanea
e’ stata usato soltanto dai nazisti.

Un bambino di 5 anni ucciso solo perché ha bevuto un succo di
frutta,bambini costretti a bere dalle proprie urine, genitori
giustiziati davanti ai loro figli, ragazzine stuprate nei bagni della
scuola, un uomo ucciso solo per aver cercato di consolare delle mamme
sono testimonianze di una delle peggiori brutalità che la storia
contemporanea ricordi. Esseri vigliacchi che uccidono bambini ancora
più vigliacchi quando gli uccidono sparando alle spalle mentre sono in
fuga, tutto ciò non merita perdono.

Nessuna formazione di liberazione nazionale, tanto meno formazioni
partigiane ha mai usato metodi così barbari come questi sedicenti
guerriglieri ceceni.

Da compagno ma soprattutto da essere umano con sentimenti di amore e
rabbia come tutti gli uomini non mi permetto eticamente di condividere
la posizione che in questi giorni è uscita dal nostro giornale.

Non si può, a poche ore da quella tragedia, sparare condanne e accuse
di insensibilità e disprezzo della vita umana verso chi ha cercato di
liberare quei bambini pagando anche con la vita, trasformando in
pratica i liberatori in carnefici. Scusa caro Curzi ma non vedo negli
occhi di quel soldato che porta tra le braccia il neonato sanguinante
come un carnefice, come sono sicuro che gli ostaggi quando hanno visto
quei uomini in divisa arrivati per liberarli avranno avuto lo stesso
sguardo le stesse espressioni di quei uomini, donne e bambini che 50
anni prima furono liberati ad Auschwiz dall’armata rossa. Se per noi
ogni vita umana è da tutelare e difendere da credenti o atei ogni vita
umana è unica e irrepetibile quindi quella tragedia era da analizzare
per quello che è un fatto unico e speriamo irrepetibile.

Certo caro Curzi nel mondo ogni giorno ci sono bambini che muoiono,
ogni giorno ci sono tragedie e guerre non raccontate, ma questo non
giustifica quella tragedia e lo ripeto unica nella storia
contemporanea. Ma tu sai bene da giornalista il perché alcune tragedie
vengono raccontate ed altre no, sai bene che fa più notizia la morte di
una balena che milioni di sardine, per questo anche tu da bravo
giornalista metti in prima pagina la foto di un uomo Baldoni e non la
foto degli 11 Nepalesi.

Inoltre un altro nostro difetto è quello di trovare in ogni contesto
misteri e congiure, non si vuole credere alla versione delle forze
speciali che sono entrati per liberare gli ostaggi, versione che più
passano le ore e più è confermato dagli stessi ostaggi. All’improviso
troviamo esperti di strategia ed ex capi di forze speciali come
nell’articolo di Bonfanti, che giudicano l’operato dei loro colleghi
Russi, mi chiedo però questi grandi specialisti hanno mai dovuto
affrontare una situazione simile nella loro carriera? Curzi ti
ricorderai come è stata affrontata da uno dei corpi speciali più
addestrati al mondo la strage alle Olimpiadi di Monaco? Mi sembra che
tutti parlano pensando di vivere in un film di Holiwood dove tutto
finisce bene ma la realtà non è una pellicola, nella realtà ci sono
imprevisti che nessun esperto al mondo può prevedere. Non voglio però
che chi legge quello che ho scritto pensi che sono un difensore di
Putin e della sua politica sociale e internazionale.

Non condivido inoltre l’analisi che tra una donna violentata dai russi
e quei bambini massacrati in quella scuola, noi siamo per la pace.
Perché si potrebbe formulare quella frase in mille modi diversi, si
potrebbe anche dire che noi siamo per la pace come la maggioranza della
popolazione Cecena, che non si vuole far mettere in ginocchio da una
minoranza di criminali mafiosi interessati soltanto al controllo degli
oleodotti. Si può anche dire che quei criminali sono appoggiati e
finanziati dagli stessi che in passato hanno appoggiato e finanziato i
Talebani in Afganistan e non c’è bisogno di un altro film di Michel
Moore per confermare questa verità. Sicuramente io sono dalla parte
della pace e della maggioranza del popolo Ceceno che non vuole la
secessione dalla Federazione Russa, così come la maggioranza dei Baschi
e Nord Irlandesi non sono con i separatisti pur non rinunciando alla
propria identità.

Saluti Comunisti

Yassir Goretz Coordinamento Nazionale Giovani Comunisti

Roma, 6 Settembre 2004


=== 3 ===

La mia Beslan

di Mark Bernardini

“I ragazzini di Beslan sono la fotografia della situazione: presi in
trappola tra due follie contrapposte, tirassegno d’allenamento tra due
eserciti stupidi e rozzi”. Così Robecchi sul “Manifesto” del 5
settembre.

“L’assalto improvvisato, letale, deciso su ordine di Putin dalle forze
speciali russe [...] Non si sa cosa avesse in mente Putin, quando fece
sapere, in principio, di voler trattare. Ma certamente non intendeva
negoziare con i dirigenti dell’indipendentismo ceceno, e in particolare
con Maskhadov, presidente legittimo della Cecenia autonoma”. Sempre il
5 settembre, Barbara Spinelli su “La Stampa”.

“Dagli ospedali dell’Ossezia continuano ad arrivare i bollettini dei
morti nel blitz delle teste di cuoio”. Questo, invece, è quanto afferma
Radio Cittа Aperta il 6 settembre.

Non conosco le ragioni per le quali la signora Spinelli, ex compagna
della Federazione Giovanile Comunista Italiana ed ex cronista del TG 3
all’epoca di Sandro Curzi, non perda occasione per profondere una
russofobia talmente manifesta da risultare spesso contraria ai suoi
stessi scopi. Fatto sta che sempre più spesso viene da pensare alla
differenza, ormai in Italia quasi appianata, tra un giornalista ed un
pennivendolo. La menzogna, si diceva un tempo, non paga. Invece
ultimamente sembra proprio farla da padrone. In base a quali prove la
signora Spinelli afferma che vi sia stato un ordine di Putin? Con che
coraggio afferma che Maschadov sia il “presidente legittimo” della
Cecenia? E’ stato forse eletto? Viceversa, non è forse vero che si sono
tenute ben due elezioni presidenziali dall’inizio di quest’anno, con
una partecipazione del 90%, proprio due perchè il primo Presidente,
Kadyrov, è stato ammazzato dagli emissari di Maschadov, tanto caro alla
Spinelli? Sì, giа lo sento: elezioni farsa. E perchè? Perchè, visto che
tutti gli osservatori internazionali presenti a queste seconde elezioni
ne hanno confermato la legittimità? Pensa la Spinelli che gli abitanti
siano stati trascinati a calci nei seggi? Non si può costringere un
popolo intero a farlo, non diciamo fesserie.

E’ particolarmente grave quel che dice la sinistra. Senza uno straccio
di prova. Basandosi sui “si dice”. Si mormora, esatto. Allora, posso
aggiungerne anche altre, di dicerie, magari a qualcuno faranno comodo
per ulteriori speculazioni. C’è chi dice che il commando fosse composto
da arabi, chi invece da ingusci, nemici storici secoli fa degli osseti.
C’è chi dice che è colpa del ministro degli interni osseto, chi del
loro Presidente, chi di Mosca. Dimenticando che la colpa è di chi ha
sparato ed ha esploso. I terroristi.

Cerchiamo di analizzare anche un altro aspetto del fenomeno
terroristico. In Italia, le Brigate Rosse, se per ammazzare Moro
dovevano ammazzare altre cinque persone, non si facevano scrupolo
alcuno. Per ammazzare un preciso obiettivo, però. I Nuclei Armati
Rivoluzionari dei vari Fioravanti e Mambro, invece, sparavano nel
mucchio. Ammazzando gente casuale, del tutto innocente. E’ questo ciò
che si chiama fascismo. Fascismo è tenere mille persone a defecare
nella buca dell’orchestra del teatro Dubrovka, due anni fa, facendogli
gridare “viva Allah”. Fascismo è sparare nella schiena dei bambini che
scappavano dalla scuola di Beslan, con le “teste di cuoio” che
cercavano di salvarli coprendoli con i propri corpi, altro che “presi
tra due eserciti”. Allora, e solo allora, è scattato l’assalto,
spontaneo, senza alcun ordine dall’alto, assieme alla popolazione
locale, armata anch’essa. E’ stata una resistenza popolare di massa.

Di Putin si dice tutto e il contrario di tutto. E come sempre, si
riporta solo quel che si vuole di quel che dice. Io invece vi traduco
qui il suo discorso per intero, nemmeno tanto lungo, pronunciato a reti
unificate la mattina presto del 4 settembre, dopo un viaggio blitz a
Beslan durante la notte.


“Si fa fatica e fa male parlare, adesso. La nostra terra è stata
attraversata da una tragedia terribile. Questi ultimi giorni ciascuno
di noi ha sofferto profondamente, il cuore di ciascuno è stato
attraversato da tutto quel che stava accadendo nella città russa di
Beslan, dove ci siamo scontrati non semplicemente con degli assassini,
ma con individui che hanno rivolto le armi contro dei bambini inermi.

Ora mi rivolgo con parole di solidarietа e di sentimenti comuni
innanzitutto a coloro hanno perduto quanto di più caro nella vita. I
propri figli, i propri parenti, i propri cari.

Vi chiedo di ricordare tutti quelli che negli ultimi giorni sono morti
per mano dei terroristi.

Nella storia della Russia non sono poche le pagine tragiche e di eventi
dolorosi. Viviamo nelle condizioni che sono andate maturando dopo la
dissoluzione di un grande Stato. Uno Stato enorme, che si è mostrato
incapace di sopravvivere in un mondo in rapida evoluzione. Nonostante
tutte le difficoltа, siamo riusciti a conservare il nucleo di questo
gigante che era l’Unione Sovietica. Questo nuovo Paese l’abbiamo
chiamato Federazione Russa.

Tutti noi attendevamo dei cambiamenti. Dei cambiamenti in meglio.
Invece, ci siamo trovati assolutamente impreparati rispetto a molte
delle cose che sono cambiate nella nostra vita. Perchè?

Viviamo in condizioni di economia di transizione, che non corrisponde
allo stato ed al livello di sviluppo della societа e del sistema
politico. Viviamo in condizioni di conflitti interni che si sono acuiti
e di contraddizioni interetniche, che prima venivano duramente represse
dell’ideologia imperante.

Abbiamo smesso di prestare la dovuta attenzione alle questioni della
difesa e della sicurezza, abbiamo permesso alla corruzione di colpire
la giustizia e la tutela dell’ordine pubblico. Nonsolo. Il nostro
Paese, che un tempo disponeva del più potente sistema di difesa dei
suoi confini esterni, si è ritrovato da un giorno all’altro del tutto
indifeso, ad Occidente e ad Oriente.

Per creare dei confini nuovi, moderni e realmente difesi ci vorranno
molti anni e miliardi di rubli. Ma anche qui avremmo potuto essere più
efficaci se avessimo agito per tempo e con professionalità.

Insomma, bisogna riconoscere che non abbiamo mostrato comprensione
della complessità e della pericolosità dei processi che avevano luogo
nel nostro proprio Paese e nel mondo intero. Quantomeno, non abbiamo
saputo reagire adeguatamente.

Abbiamo mostrato debolezza. E ai deboli gliele suonano. Alcuni vogliono
strapparci un pezzo più grasso, altri li aiutano. Li aiutano pensando
che la Russia, una delle più grandi potenze nucleari, continui a
rappresentare per loro una minaccia. Dunque, la minaccia va eliminata.
Il terrorismo, indubbiamente, è solo uno strumento per raggiungere
questi scopi.

Come ho giа detto più volte, ci siamo scontrati spesso con crisi,
rivolte ed attentati terroristici. Ma quel che è accaduto stavolta è un
delitto disumano, inedito per la sua crudeltà. Non è una sfida lanciata
al Presidente, al Parlamento o al Governo. E’ una sfida a tutta la
Russia. A tutto il nostro popolo. E’ un’aggressione al nostro Paese.

I terroristi pensano di essere più forti di noi. Pensano che possono
intimidirci con la loro brutalità, paralizzare la nostra volontà e
distruggere la nostra società. Sembrerebbe che abbiamo la possibilità
di scegliere: resistergli o accettare le loro rivendicazioni.
Arrenderci, permettere di demolire la Russia, di farla a pezzi per
rubarne dei pezzi, nella speranza che alla fine essi ci lascino in pace.

Come Presidente, capo dello Stato russo, come persona che ha giurato di
difendere il Paese, la sua integrità territoriale, semplicemente come
cittadino della Russia, sono convinto che in realtà non abbiamo scelta
alcuna. Perchè basta permettergli di ricattarci e farci vincere dal
panico, e faremo sprofondare milioni di persone in un susseguirsi
infinito di conflitti sanguinosi, sull’esempio del Karabach, del
Pridnestrov’e e di altre tragedie simili.

Non si può non vedere l’evidente. Non abbiamo a che fare con singole
azioni di intimidazione, con sortite isolate dei terroristi. Abbiamo a
che fare con un intervento diretto del terrore internazionale contro la
Russia. Con una guerra totale, crudele, a tutto campo, che continua a
portar via le vite dei nostri connazionali.

Tutta l’esperienza mondiale sta a dimostrare che guerre simili,
purtroppo, non finiscono rapidamente. A tali condizioni semplicemente
non possiamo più, non dobbiamo vivere spensieratamente come prima.
Abbiamo il dovere di creare un sistema di sicurezza più efficace,
pretendere dai nostri organi di tutela dell’ordine pubblico delle
azioni adeguate al livello ed alla portata delle nuove minacce insorte.

Ma la cosa più importante è la mobilitazione della nazione di fronte al
pericolo comune. Gli avvenimenti negli altri Paesi dimostrano che i
terroristi si scontrano con la resistenza più efficace proprio laddove
vi si oppone non solo la potenza dello Stato, ma una società civile
organizzata ed unita.

Cari compatrioti, coloro che hanno inviato questi banditi per compiere
un crimine così odioso si erano prefissi l’obiettivo di aizzare i
nostri popoli gli uni contro gli altri, gettare nel terrore i cittadini
della Russia, scatenare delle sanguinose guerre intestine nel Caucaso
settentrionale.

A tal proposito voglio dire quanto segue.

Primo. A breve verrà elaborato un complesso di misure tese a rafforzare
l’unitа del Paese.

Secondo. Ritengo indispensabile creare un nuovo sistema di interazione
tra forze e mezzi preposti ad esercitare il controllo sulla situazione
nel Caucaso settentrionale.

Terzo. E’ necessario costituire un efficace sistema gestionale
anticrisi, prevedendo degli approcci concettualmente nuovi alla
attività degli organi di tutela dell’ordine pubblico.

Sottolineo: tutte queste misure verranno attuate in piena conformitа
con la Costituzione del Paese.

Cari amici. Stiamo vivendo assieme delle ore molto tristi e difficili.
Vorrei adesso ringraziare tutti quelli che hanno mostrato fermezza e
responsabilità civile.

Siamo sempre stati e sempre saremo più forti di loro: per moralità,
coraggio, solidarietà umana. L’ho visto nuovamente questa notte. A
Beslan, letteralmente impregnato di pena e dolore, la gente aveva ancor
più cura l’un dell’altro, si sosteneva a vicenda. E non aveva paura di
rischiare la pelle in nome della vita e la tranquillità degli altri.
Persino nelle condizioni più disumane, rimanevano umani.

E’ impossibile rassegnarsi al dolore delle perdite. Ma queste prove ci
hanno ancor più ravvicinati. Ci hanno costretti a rivedere molti
valori. Oggi dobbiamo essere uniti. Solo così sconfiggeremo il nemico”.

[traduzione di Mark Bernardini]


Ho ancora qualcosa da aggiungere personalmente. Noi qui siamo in
guerra. Una guerra vera, con un nemico vero, feroce, tanto più
terribile quanto più non è individuabile in un preciso territorio
geografico. Il 24 agosto è esplosa una fermata dell’autobus sul
Kaširskoe šosse di Mosca. Una decina di morti. In quella direzione si
arriva all’aeroporto Domodedovo, da dove un paio d’ore dopo partivano
due aerei, uno diretto a Soči l’altro a Volgograd (l’ex Stalingrado).
Quando sono esplosi in volo, uccidendo 150 persone, i primi commenti
occidentali sono stati: “che volete, sono aerei russi, ve l’avevamo
detto che non sono sicuri”. Quando si è poi scoperto che si trattava di
attentati, l’amministrazione americana ha preteso dall’Aeroflot
maggiori controlli aeroportuali per i voli diretti verso gli Stati
Uniti. La domanda è: quando sono esplose le torri gemelle l’11
settembre 2001, qualcuno ha raccomandato maggiore attenzione alle
compagnie aeree statunitensi, visto che nelle torri sono morti anche
decine di cittadini russi?

Pochi giorni dopo, davanti alla metropolitana Rižskaja, sempre a Mosca,
un’altra esplosione, una decina di morti ed oltre un centinaio di
feriti. Poteva andare peggio: la kamikaze non è riuscita ad entrare
dentro perchè era stata notata all’ingresso da due poliziotti, subito
ha fatto marcia indietro e si è fatta esplodere. Il giorno dopo,
Beslan. Continua così ormai da una decina d’anni. Voi non potete sapere
cosa vuol dire vivere in una cittа la cui metropolitana trasporta
quotidianamente otto milioni di passeggeri, e mentre si scende gli
altoparlanti vi raccomandano di prestare attenzione a persone sospette
e ad involucri incustoditi “ad evitare attentati terroristici”. Ci
conviviamo da anni.

Il ministro degli esteri olandese pretende spiegazioni per l’alto
numero di vittime a Beslan, quasi che sia colpa dello Stato anzichè dei
terroristi. Qualcuno ha detto qualcosa, per l’alto numero di vittime
nel treno a Madrid, a giugno di quest’anno? A poco serve la smentita
dell’Olanda, Paese che presiede attualmente l’Unione Europea, dopo le
vibrate proteste russe. Intanto, il loro ministro l’ha detto. Il
momento è grave, ma torna alla mente un aneddoto inglese, alla Camera
dei Lord, quando un deputato ha chiesto al Presidente: “Sir, posso dire
che lord Chesterton è uno sporco maiale?”. E il Presidente: “No, Sir,
Lei non può dire che lord Chesterton è uno sporco maiale”. “Va bene,
Sir, allora non dirò che lord Chesterton è uno sporco maiale”. Nulla di
nuovo sotto il sole. E la sinistra italiana, sempre più cialtrona, ad
accodarsi.

Questo pomeriggio, alle 15 italiane, in Piazza Rossa ci sarà una
manifestazione di massa contro il terrorismo. Io ci sarò. Perchè lo
scopo dei terroristi, e più che altro di chi li finanzia e li appoggia,
anche in Italia, è quello di farci chiudere nelle rispettive case, per
paura o per indifferenza.


=== 4 ===

Un Nero Vento da Beslan

Con l'attacco e la strage terroristici compiutisi in questi giorni a
Beslan, cittadina della Repubblica Autonoma dell'Ossezia (Russi
Mussulmani, e non Cristiani come farnetica il legaiolo pornogiornaletto
"padania"), si è effettuato un ulteriore passo verso il nuovo 11
settembre che si sta preparando (Operazione Vento Nero).
Sarà un vero Golpe statunitense, i cui autori hanno già dichiarato
scopi interni (sospensione delle elezioni) e esterni (attacco
all'Iran). Con l'operazione terroristica attuata dagli agenti ceceni
della CIA (poi spiegherò perché penso ciò), i russi e soprattutto la
pedina sinarchista Putin, saranno spinti ad appoggiare la prossima
nuova crociata guerrafondaia di Washington.
Perché ritengo i terroristi "ceceni" di Basajev e Umarov siano agenti
della CIA, o comunque agenti del sinarchismo di yankeelandia?
Si è detto che tra i circa trenta-trentacinque banditi vi fossero dieci
arabi (afgansi), ovviamente nessuno dei galoppini partitici (spacciati
per dei giornalisti) vi dirà mai come hanno fatto ad arrivare dal Medio
Oriente al Caucaso; ve lo dico io. La guerriglia islamista-sinarchista
"cecena" dei Basajev-Umarov non potrebbe esistere se si basasse
solamente nelle montagne della Cecenia meridionale. Essa riceve
rifornimenti e assistenza nel territorio della confinante repubblica
della Georgia, dal 1991 in mano a sgherri e tirapiedi della CIA
(Gamsakhurdija il pazzo, Shevardnadze che aveva la guardia del corpo
costituita da membri della CIA, Saakashvili ganzetto dei neocons); la
valle del Pankisi, in Georgia, infatti è il "santuario" della
guerriglia cecena. Fatto strano, lì vi si trovano reparti dell'esercito
georgiano, unità della Nato e consiglieri statunitensi di tutti i tipi
(dai mercenari della Delta Force alle barbefinte della galassia
spionistica di yankeelandia). Ma questa brava e capace marmaglia
yankeesta che fa?
Sono state inviate per combattere il "Terrorismo Internazionale"? O a
sostenerlo? Combattono i terroristi ceceni? Non mi pare. Li sostengono
militarmente? È evidente.
La guerriglia islamista-sinarchista "cecena" utilizza tranquillamente
la fetta di Georgia che si adagia sulla Cecenia e traffica, si arma e
si addestra sotto il benevolo occhio della NATO/UE/USA. E la CIA, o chi
per essa, fa transitare liberamente nel territorio della Federazione
Russa gli "afgansi"; poiché non ci si dimentica mai dei propri pupilli.
Infatti non bisogna scordarsi che l'esercito islamista "afgano" e Usama
bin Ladin sono un prodotto di successo della "Compagnia", cui una volta
che vi si entra, raramente se ne esce  ...vivi (Do you know Danny
Casolaro?).
All'indomani di quest'ennesima operazione di successo del sinarchismo
yankee, si elevano gli ululati di gioia e approvazione. Bush figlio si
sforza di esser contrito, di non ridere e approva e sostiene Putin,
così anche i suoi cagnetti scodinzolanti, dal bulldog Blair al dingo
Howard al barboncino spelacchiato Berlusconi. Ma questa è la fetta
sinarchista di centro-media-estrema destra. L'ulivo mondiale che fa?
L'altra potenza imperialista non-imperialista: l'Europa, che fa?
Fanno molto, pure troppo. Non gli pare vero di potere svolgere il loro
sporco lavoro: attaccare la Federazione Russa in ogni modo e a ogni
occasione.
In attesa di piangere al capezzale del simpatico e infartuato assassino
di jugoslavi Billy Clinton, gli europidi, ulivisti o meno, per bocca
del massimo esponente della masso-mafia eurocratica di Strasburgo e
Bruxelles (Do you know Doutroux?), condannano la Federazione Russa per
incapacità nel gestire la tragedia di Beslan... Facce di bronzo e di
culo, loro che ospitano e sostengono ufficialmente la guerriglia
separatista, e intervengono direttamente nelle faccende interne della
Federazione Russa, accusano Mosca di non sapere gestire tali tipi di
emergenze. Mica come la NATO/UE/OSCEna che hanno fatto pulizia (etnica
proUck) in Kosovo spacciandola per aiuto umanitario; che si impari da
Bruxelles/Strasburgo a sporcarsi le mani e a saperle nascondere.
E già attendo al varco il ciarpame della sinistra di
centro-medio-estrema che, per l'occasione, tirerà fuori ogni mostro e
mostriciattolo di cui è piena la "sinistra europea" e italiota. Di
sicuro il primo a flatulare sarà l'immarcescibile marcio Adriano Sofri,
poi seguiranno i buffoni, nani e ballerine della sinistra
radical-moderata chic: Water Veltroni, che organizzerà una parata delle
tante; come a Bogotà, dove il miserrimo ha manifestato a favore della
Betancourt, candidata presidenziale dell'uliveto colombiano; la
poveretta è prigioniera delle Farc; stì contadinacci veteromarxisti!
Tenere prigioniera la figlia viziata e arrivista di un ex-ministro
marpione e corrotto è un atto ignobile; il Water nazionale considera,
di certo, più pulito, onesto e politically correct uccidere
quotidianamente almeno una dozzina di contadini, operai  e sindacalisti
colombiani... Tra l'altro, visto che tra i mandanti degli assassinii
c'è la Coca Cola, per il Water nazionale sarebbe un suicidio smettere
di dipingere gli "americani" come dei bravi coniglietti kennediani...
Infine Bertinotti-Volpe e Dalema-Gatto, di certo, prima di andare
(sperabilmente) a piangere al capezzale di Billy Clinton, non
rinunceranno a propalare la media-menzogna della "spirale"
Guerra-Terrorismo. (La spirale ce l'hanno nel cervello, visto anche il
duo guerra-terrorismo assomiglia più che altro alle facce di una unica
moneta; pensavo che gente così veniale non rinunciasse a raccattare una
sì pessima moneta, ma pur sempre moneta).
In tutto questo schifo, non mancheranno le ciliegine sulla torta (di
merda): gente del tipo APM, Associazione dei Popoli Minacciati. Tali
sicari dei clericofasciti bavaresi dopo aver applaudito il bagno si
sangue jugoslavo, sostenendo e spacciando come liberatori e patrioti i
fascisti croati, i mafiosi bosniaci, i narcos kosovari e gli spioni e
traditori serbomontenegrini, si sono già lanciati a sostegno della
"liberazione" cecena, in combutta con radical-nazisti pannellati,
"comunisti" della Nato, ultrarivoluzionari della Cia,
pseudonazionalisti al servizio della masso-mafia di Strabsurgo,
disubbidienti per Soros, donne in (vento) nero, guerrigliere CIAdiste,
islamisti del Mossad, giornaliste Rai pagate da noi ma al soldo dei
miliardari USA, professori "multitudinari" ammaestrati nella scuola dei
Rockfeller, complottardi in salsa neocon, (tutta colpa dei russi, Usama
bin Ladin grande vecchio dell'islamismo, kamikaze europei, la fallaci
ha ragione!) Ecc. ecc.
Insomma il vecchio e insulso marciume della (pseudo)ultrasinistra
operaio-moista-sofrista, che negli anni '80/'90 acclamava il macello
dei comunisti afgani e salutava i "freedom fighter" e i futuri talebani
di Massud e di Usama bin Ladin, svezzati dagli agenti della CIA, del
Mossad, dell'ISI dei SAS e dell'MI-6. Ora queste canaglie, assieme ai
vari Allam, Fallaci, Sofri e consimile triste collezione antropologica,
strepitano per attuare la loro "guerra di civiltà" contro i mostruosi
frutti partoriti dal cervello malato dei grandi strateghi di
yankeelandia (Brzezinsky, Bernard Lewis, Wolfowitz,
Huntington, ecc.).
Di certo non mancherà qualche stronzo che pubblicherà i proclami della
presunta guerriglia cecena, tratto dal solito sito "caucasico" ospitato
in qualche server anglo-israelo-statunitense.
Con tutto questo vi lascio a meditare su ciò che si prepara per il
nostro immediato futuro: Beslan è una operazione per spingere la Russia
nella prossima crociata contro l'Iran e i nemici diretti dell'Impero
USA. Operazione simile a quella, andata malissimo, che si svolse l'11
marzo a Madrid, attuata per favorire un miserabile topo castigliano
della fogna neofranchista.

Alessandro Lattanzio 4/9/2004

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