Quelli che vogliono squartare la Russia (10)

1. Le politiche del terrorismo nell'Ossezia Settentrionale:
auto-determinazione e politiche imperiali
di James Petras

2. Gli amici americani dei ceceni
di John Laughland (The Guardian)

3. Putin accusa di 'complicità' l'occidente nell'ospitare
i terroristi ceceni (C. Stephen, The Scotsman)


=== 1 ===

http://www.resistenze.org/sito/te/po/ru/poru4i27.htm
www.resistenze.org - popoli resistenti - russia - 27-09-04

the english version at:
http://archives.econ.utah.edu/archives/a-list/2004w37/msg00031.htm

la versione spagnola in:
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=4745


Le politiche del terrorismo nell'Ossezia Settentrionale:
auto-determinazione e politiche imperiali


di James Petras
8 settembre 2004

La mostruosa deliberata strage di più di 330 genitori e bambini nella
scuola di Belsan fatta dai terroristi ceceni non è come dice la BBC
una "tragedia" ma un vile atto criminale.

Per capire la natura del conflitto tra lo stato russo e i terroristi
ceceni è importante mettere a fuoco le forze socio politiche e le
questioni in campo. Per la maggior parte dei media US e UE il problema
è l'autodeterminazione dei ceceni. Ma a chi e a cosa è riferita
l'autodeterminazione? Con la dissoluzione dell'ex Unione Sovietica sia
in Russia sia negli stati baltici, balcanici e caucasici, bande
criminali, alleate con membri corrotti degli apparati di stato
precedenti, confiscarono e saccheggiarono le risorse pubbliche,
controllando le finanze e gli apparati di stato. I gangsters
diventarono miliardari e miliardari i contratti per i sicari per
eliminare rivali, competitori e ogni autorità regolatrice di intralcio
alle loro attività. Secondo Paul Klebnikov - l'editore dell'edizione
russa della rivista Forbes recentemente assassinato - una delle più
brutali e vili bande attiva a Mosca era quella dei mafiosi ceceni.
Alleati con i miliardari russi e tramite questi, con il sistema di
sicurezza russo, essi hanno accumulato grandi fortune che poi
riciclavano nelle banche occidentali e attraverso un'estesa rete con i
loro operatori in Cecenia. Ogni ceceno che protestava o contestava la
mafia cecena veniva rapidamente eliminato. Per la mafia cecena attiva
in Russia, la Cecenia era la sede base, il santuario nel quale poter
sempre trovare un rifugio sicuro. La mafia cecena era uno strumento per
finanziare e provvedere armi, quadri militari e capi al "movimento
indipendentista" ceceno. Quello che era in gioco era la creazione di un
potentato mafioso controllato dalle bande, dai signori della guerra e
dai fondamentalisti islamici.

Scrivendo sulla Prima Guerra Cecena (1994-96), Paul Klebnikov scrisse:

"La Guerra Cecena è stata una guerra di bande di gangster ampiamente
descritta. Le bande del crimine organizzato cecene a Mosca e in altre
città della Russia hanno mantenuto appoggi nella loro patria
ancestrale. La Cecenia era lo snodo centrale per il traffico di
narcotici russo e i gangsters distaccati a Mosca rimettevano gran parte
dei loro profitti alla madrepatria. Gli stessi ufficiali ed agenti di
sicurezza russi che proteggevano i gruppi di crimine organizzato ceceni
a Mosca, proteggevano anche il governo ceceno, permettendogli di
appropriarsi di milioni di tonnellate di petrolio russo a basso costo o
gratis" (Padreterno del Cremlino, Harcourt 2000)

I comandanti ceceni cercarono di guadagnare una parvenza di
'legittimità' per il proprio dominio feudale provocando un conflitto
con la Russia ed assicurandosi l'appoggio di US e UE. Dalla fine degli
anni '80 ma in particolare dopo il 1991, la Cia ha dato la massima
priorità a fomentare la frammentazione dell'Unione Sovietica,
finanziando ed armando i movimenti separatisti locali. La prima ondata
di separatismo ebbe luogo in Kazakistan, Uzbekistan e Georgia.
Washington e Londra non erano del tutto consapevoli se i nuovi capi
fossero fondamentalisti, neostalinisti, o gangsers mafiosi: l'obiettivo
prioritario era distruggere l'URSS, e minare l'influenza russa nel
Caucaso e nelle zone asiatiche. Curando "l'indipendenza" di queste ex
repubbliche sovietiche, gli US si proponevano soprattutto di creare
regimi clientelari, firmare contratti petroliferi e installare basi
militari. "L'autodeterminazione" era uno slogan transitorio verso una
rapida incorporazione nella nuova zona ad egemonia statunitense. La
Russia sotto la gestione clientelare di Yelsin accettò tutte queste
acquisizioni "consigliate" dai gangsters, dai miliardari mafiosi e dai
più corrotti oligarchi della storia recente.

L'impero US, dopo essersi inserito con la prima ondata di acquisizioni,
si mosse ancor più a fomentare una seconda ondata per appropriarsi di
altri territori autonomi della Russia, ancora più vicini ai centri
strategici dello stato russo. La Cecenia fu una scelta individuata con
motivazioni storiche. Nel 1989, durante le sollevazioni islamiche
sponsorizzate dagli US e l'invasione della secolare repubblica afgana,
sulla via delle riforme, Washington si unì con Arabia Saudita, Pakistan
ed altri stati mussulmani, incluso l'Iran, per reclutare, finanziare e
armare decine di migliaia di mussulmani fondamentalisti da tutte le
parti di Medio Oriente, Nord Africa, Caucaso meridionale e Asia del
Sud. Molti reclutati della Cecenia combatterono in Afganistan contro il
Governo afgano e i suoi alleati. Gli US in Afganistan ottennero una
vittoria di Pirro: indebolirono severamente il già precario stato
Sovietico ma crearono una quantità di reti di fondamentalisti islamici
ben armati ed addestrati. Mentre un settore delle forze islamiche andò
ad opporsi agli US in Arabia Saudita, altrove, un altro gruppo, si
prestava alla strategia imperiale statunitense nello smembramento della
Jugoslavia e della Russia.

Migliaia di combattenti dalle armate di fondamentalisti dell'Afganistan
andarono in Bosnia, dove furono armati e finanziati dagli US per
combattere contro gli jugoslavi in favore degli stati separatisti sotto
la tutela US.

Molti scrittori della sinistra hanno ignorato la presenza di questi
'volontari' che stavano ai margini delle pulizie etniche delle enclave
serbe e che fecero scoppiare l'ordigno terroristico nel principale
mercato di Sarajevo, per focalizzare l'opinione Occidentale sul
'genocidio' serbo. In seguito al successivo smembramento delle
principali regioni della Jugoslavia e alla ripartizione dei nuovi
mini-stati in clienti US e UE, gli Stati Uniti si mossero per
aggiungere nuove regioni all'impero. US e UE spalleggiarono l'esercito
di "liberazione" del Kossovo, prima finanziando, addestrando e armando
e poi dichiarando guerra contro quanto restava della Jugoslavia. I
ceceni hanno partecipato con le sedicenti 'armate di liberazione del
Kossovo', un gruppo diffusamente riconosciuto di terroristi che fu
classificato come criminale dall'Interpol, prima di diventare cliente
di Washington. L'Uck era finanziato da diverse "fonti interne". In
parte derivava i fondi dal controllo delle rotte della droga dall'Asia
meridionale e dal Medio Oriente e dal racket sulla prostituzione in
larga scala. Più tardi rastrellava dollari dai bordelli del Kossovo
'liberato'. Oltre a tutto ciò, rubò la terra, le imprese e la proprietà
privata alla popolazione serba espulsa e sottrasse miliardi di dollari
dagli aiuti occidentali. Sotto la protezione Nato, l'Uck perpetrò
pulizia etnica su più di 200.000 residenti che non appartenevano
etnicamente all'Albania, che divenne di fatto uno stato cliente,
vivente sugli aiuti occidentali e con tutte le sue fabbriche e miniere
chiuse. La Halliburton, contraente US, costruì grandi basi militari
nell'Europa più meridionale, in Kossovo, in Bosnia, in Afganistan, in
tutti i campi di battaglia US nei quali Washington aveva sponsorizzato
movimenti separatisti sotto la copertura dell'autodeterminazione. Tutti
questi stanno ora per essere convertiti in stati clienti.

I separatisti ceceni svilupparono, in tutti questi conflitti, strette
relazioni di lavoro e un abile attività terroristica con gli US e l'Est
Europa e divennero beneficiari dell'aiuto diplomatico, politico e
militare degli stati Uniti (attraverso l'Arabia Saudita). Come quelli
kossovari, i capi ceceni vengono dalle fila della rete dei
finanziamenti della mafia, e usano la retorica nazionalista per coprire
la gestione malavitosa. Per gli US una vittoria dei terroristi ceceni
diventerebbe un trampolino di lancio per successivi smembramenti della
Russia nella regione caucasica.

I ceceni, per affermare il loro potere, combinano le tattiche violente
che hanno appreso gestendo l'attività criminale in Russia con il
terrorismo fondamentalista praticato nella guerra afgana,
nell'attaccare scuole rurali femminili, decapitare maestri e
infermieri, tagliare gole e scuoiare vivi i prigionieri 'Comunisti'.

Politica Occidentale

In risposta agli assalti terroristici dei Ceceni, tutti i media
occidentali hanno continuato a parlare di loro come 'nazionalisti',
'militanti', 'ribelli', e come legittimi rappresentanti del popolo
ceceno, anche dopo che hanno massacrato centinaia di scolaretti. Nelle
immediate conseguenze spiacevoli, tutti i mezzi stampa e elettronici,
dalla BBC al Guardian, Le Monde, New York Times ecc. .hanno criticato
la Russia per aver mancato di negoziare con i terroristi - anche mentre
i terroristi stavano assassinando i bambini e piazzando esplosivi per
massacrare questi ragazzini innocenti - Nulla rende meglio il profondo
impegno dei media per l'impero e per la causa dello smembramento della
Russia, che il loro sostegno ai terroristi, assassini di massa. Il
sostegno molto incivile e vile per le richieste dei terroristi, nel
mezzo del dolore nazionale e di un oltraggio internazionale, alla fine
ha portato lo stato russo a reagire con indignazione.

I media russi non hanno fatto eccezione. Molti dei media in mani
private e dei commentatori parteggiavano per il ritorno al periodo di
servilismo e arricchimento yeltsiniano e hanno cercato di screditare e
distruggere il regime di Putin. Molti degli oligarchi miliardari
avevano stretti rapporti di lavoro con i capi ceceni, in particolare
Boris Berezovsky. Gli oligarchi e i loro accoliti, nei media russi,
hanno ripetuto la linea mediatica e politica Occidentale di biasimare
le forze di sicurezza russe piuttosto che i terroristi ceceni. I
testimoni oculari sopravvissuti hanno fatto vive descrizioni di
esplosioni e uccisioni prima delle operazioni di salvataggio russe,
smentendo così le bugie della copertura Occidentale.

In Inghilterra il governo britannico ha dato asilo ai principali capi
terroristi ceceni ricercati dalle autorità russe. Negli US ad uno dei
capi separatisti della Cecenia, Ilia Akhadov, è stato dato asilo lo
scorso Agosto, grazie agli ingenti sforzi dell'associazione di Zbigniew
Brzezinsky e del Segretario di Stato reaganiano Alexander Haig,
principale sostenitore, negli anni '80, dell'invasione fondamentalista
e della distruzione della secolare repubblica afgana. L'ossessione di
tutta una vita di Brzezinsky è stata lo smembramento totale della
Russia e la sua riduzione ad enclave feudali controllate dall'Occidente
per mezzo di oligarchi locali, comandanti e gangster, come quelli che
spalleggia in Cecenia. Brzezinsky, con i suoi colleghi neoconservatori
del National Endowment for Democracy ( la faccia civile della Cia) ha
conferito a questi 'portavoce' finanziamenti, comprendenti indennità
mensili, assicurazione medica, e rimborso spese di viaggio.

I governi US e UK ed il loro "fronte politico" hanno fornito un
santuario ai capi terroristi ceceni, in quanto parte della loro
strategia per sostenere una guerra di logorio contro la Russia e in
particolare contro Putin; usando il popolo ceceno come cavia. Il futuro
di una Cecenia indipendente potrebbe essere molto simile al Kossovo:
uno stato cliente con una grande base militare US, percorso da gangster
e signori della guerra, trafficanti di droga/prostituzione/armi, e
profondamente coinvolto nel fomentare il terrorismo separatista lungo i
confini più meridionali della Russia, segnatamente nella Repubblica
del Daghestan (che è multietnica e vicina alle ricchezze di petrolio e
di gas del Mar Caspio). Il nemico della Russia non è l'autonomia della
Repubblica Cecena ma uno stato terrorista a regime malavitoso,
controllato dalle forze di sicurezza US e britanniche, teso a smembrare
ancor più la Russia e a distruggere gli sforzi di Putin di riformare lo
stato russo.

Una delle possibili conseguenze non previste comunque è che la
carneficina di centinaia di scolari e genitori nella scuola pubblica di
Belsan possa dare a Putin la possibilità di liberarsi di tutti gli
ufficiali della sicurezza 'ereditati' dal regime di Yeltsin. Ciò
potrebbe portare Putin a creare una nuovo modello di sicurezza
efficiente, capace di fare a pezzi le bande e i gangster (ceceni o di
altre matrici) che hanno finanziato i terroristi. Più importante, egli
deve capire che l'imperialismo UK-US non è un partner contro il terrore
ma un complice dei terroristi nella loro missione di frammentare la
Russia e distruggerne la pubblica autorità.

Conclusioni

Per capire l'applicazione di Washington del principio di
auto-determinazione delle nazioni è richiesta una prospettiva critica
di classe del concetto. Washington la applica in casi come il Kossovo e
la Cecenia, dove controlla le forze clientelari, nonostante
l'illegittimità politica del loro uso di metodi terroristici. Per i
costruttori dell'impero angloamericano l'auto-determinazione è usata
come uno slogan per smembrare gli stati avversari in nuove mini-entità
da trasformare in enclave o base militare e cliente politico.

La questione fondamentale che deve essere posta, prioritaria rispetto
l'auto-determinazione, è quale sia la natura delle forze politiche e
sociali che sostengono l'auto-determinazione: fanno parte di un
progetto nazionale o sono semplici fantocci di una lotta di potere
imperiale? (la Cecenia rientra nell'ultimo caso, mentre l'Iraq e la
Palestina rappresentano il caso di lotte per l'indipendenza nazionale
contro l'occupazione coloniale). Il sostegno certamente irragionevole
di molti nella sinistra ai gangster della Cecenia e del Kossovo, in
ordine a principi di auto-determinazione, senza aver analizzato prima
il contesto e le politiche, rivela la loro mediocrità e peggio, la loro
sottomissione servile alla propaganda imperiale.

La questione del giorno è l'espansione globale imperiale angloamericana
- direttamente attraverso guerre coloniali e indirettamente delegando i
terroristi "separatisti". Gli assassini di massa in Cecenia avrebbero
come minimo dovuto provocare alcuni critici ripensamenti sulla
questione di cosa è in gioco nella Guerra Cecena, di chi le sta dietro,
e chi ne aspetta dei benefici.

Negli US i principali sostenitori dei 'separatisti' ceceni sono gli
stessi neoconservatori che hanno promosso l'invasione dell'Iraq e sono
sostenitori incondizionati della pulizia etnica sionista in Palestina:
Perle, Wolfowitz, Ledeen, Feith, e Adelman tra gli altri. La 'sinistra'
filo-cecena viaggia in ben strana compagnia!

La doppia misura che US e UE applicano quando valutano il terrorismo è
ancora più eclatante nel caso dei capi terroristi della Cecenia. A Ilia
Akmadov è stato concesso asilo negli US a dispetto del fatto che gli
investigatori della sicurezza russi reclamassero di avere prove di
legami di Akmadov con i capi del terrorismo ceceno Aslan Maskhadov e il
più noto Shamil Basayev. La Britannia ha garantito asilo ad Akmed
Zakayev, un portavoce di Maskhadov, 'ministro della cultura' del suo
'governo di opposizione'. I regimi occidentali dimostrano che quello
che fanno i terroristi ceceni filo-occidentali - fosse anche
l'uccisione in massa di 150 bambini- non è un reato sufficientemente
brutale da richiedere l'estradizione.

La doppia politica dei regimi occidentali verso il terrorismo ruota
sulla questione verso chi è diretto il terrorismo. E' un mito parlare,
come Washington fa, di una guerra nel mondo intero contro il terrore.
US e UE in passato e nel presente sostengono gruppi terroristi in
Kossovo, Afganistan, Cecenia, così come li sostennero negli anni '80 in
Nicaragua, Mozambico e Angola. Per Washington la questione del terrore
è subordinata alle più fondamentali questioni: Può indebolire nemici o
oppositori dell'impero? Può portare future basi militari? Si possono
riciclare i gruppi terroristici come poteri clientelari? Negli scorsi
13 anni US e UE sono stati attivi nel fomentare movimenti separatisti
nell'ex Unione Sovietica, in Russia, in Jugoslavia affinché
praticassero terrore e violenza per assicurare le loro mire. Solo
recentemente il Presidente Putin è arrivato a realizzare che non c'è
fine all'espansione imperiale, fino alla Piazza Rossa. La sua
cooperazione con Washington nel combattere il terrore diretto contro
gli US (Al Quaeda) non ha ottenuto il risultato di un reciproco aiuto
per i tentativi russi di battere il terrorismo nel Caucaso. La grande
domanda è se Putin sia desideroso o capace di ottenere una completa
riabilitazione in particolare della politica estera russa e una
riabilitazione delle relazioni russo-americane, che sono centrali per
la lotta del Kremlino contro il terrorismo.

Infine ci si può domandare come mai così tanti apparenti 'progressisti'
e 'intellettuali di sinistra' ripetono la linea imperialista US
dell'auto-determinazione per la Cecenia? Non è un voler ignorare le
forze sociali in Cecenia? Essi semplicemente decontestualizzano le
azioni terroristiche e pongono principi astratti, fuori dalle pigre
abitudini mentali? O sono semplicemente piegati dall'incalzare dei loro
colleghi dell'ala destra a "sostenere concretamente
l'autodeterminazione ovunque"? In ogni modo questi filo-imperialisti
sono incurabili: persino mentre i ceceni stavano perpetrando
l'assassinio di massa dei bimbi indifesi di Belsan, essi hanno
biasimato..i russi, per non aver accettato le richieste dei terroristi.
Perché c'è questa reticenza nel sostenere il tentativo di Putin di
estromettere il terrorismo dai confini della Russia? Può essere che
tali progressisti abbiano più cose in comune con i loro governanti
imperiali di quanto si curino di ammettere, specialmente quando si
tratta di questioni di guerra e pace, di terrorismo e
auto-determinazione?

Traduzione dall'inglese Bf


=== 2 ===

IN ENGLISH:
http://www.guardian.co.uk/print/0,3858,5010448-103677,00.html
http://www.guardian.co.uk/comment/story/0,,1299318,00.html
http://www.artel.co.yu/en/izbor/Krize_u_svetu/2004-09-13.html
http://www.oscewatch.org/pressDetails.asp?ArticleID=25

EN FRANCAIS:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3854

The Guardian September 8, 2004

Gli amici americani dei ceceni

di John Laughland

Una enorme nuvola di vapore si è innalzata alla vista
del Presidente Putin, che viene, in qualche modo,
ritenuto essere il maggior colpevole degli efferati
eventi in Nord Ossetia. Parole e titoli di testa come
"L'afflizione diventa rabbia", "Dure parole contro il
governo", e "Aumentano le critiche a Putin" abbondano,
mentre i corrispondenti della TV e della radio a
Beslan sono stati spinti a trasmettere che la gente,
qui, condannava Mosca tanto quanto i terroristi. Vi
erano stati molti editoriali che ci incoraggiavano a
capire - riporta il Sunday Times - le "cause sottese"
del terrorismo Ceceno (usualmente i Russi usano spesso
la parola "ribelli" per descrivere la gente che spara
ai bambini, cosa mostra una sorprendente indulgenza
davanti a questa estrema brutalità).
A una indagine più vicina, questa cosiddetta "critica
montante" si dimostra, infatti, guidata da un gruppo
specifico dello spettro politico Russo - e dai suoi
supporter statunitensi. I principali critici Russi
della gestione di Putin della crisi di Beslan sono i
politici pro-USA Boris Nemtsov e Vladimir Ryzhkov -
associati con i riformisti ultraliberisti che hanno
devastato l'economia Russa sotto l'amato,
dall'occidente, Boris Yeltsin - e il Carnegie
Endowment's Centre di Mosca. Finanziato dal suo capo
ufficio di New York, questo influente thinktank - che
opera in tandem con la militar-politica Rand
Corporation, invece di produrre documenti sulla
politica e l'aiuto della Russia nella ristrutturazione
USA del "Più Grande Medio Oriente" - ha riportato
diversi rimproveri, negli ultimi giorni, contro Putin
per le atrocità Cecene. Il centro è stato, inoltre,
assiduo nell'ultimo mese, nell'argomentare contro le
dichiarazioni di Mosca che vi fossero dei legami tra
Ceceni e al-Qaida.
Questa gente smercia la stessa linea che è stata
espressa dai leaders Ceceni stessi, come Ahmed Zakaev,
l'esiliato a Londra che ha scritto in queste pagine
ieri. Altra eminente figura che usa la rivolta Cecena
come un bastone per colpire Putin é Boris Berezovsky,
un oligarca Russo che, come Zakaev, ha ottenuto asilo
politico in questo paese, sebbene le autorità Russe lo
ricerchino per numerose accuse. Mosca ha spesso
accusato Berezovsky di aver finanziato i ribelli
Ceceni in passato.
Nello stesso modo, la BBC e altri media hanno trattato
il comportamento della TV Russa nella crisi di Beslan,
mentre solo i canali occidentali hanno fatto la
diretta, l'implicazione è che la Russia di Putin
rimane uno stato di polizia. Ma questa visione dei
media Russi è proprio l'opposto dell'impressione che
ho avuto mentre vedevo sia la CNN che la TV Russa la
settimana scorsa: i canali Russi davano una
informazione e delle immagini migliori da Beslan che i
loro concorrenti occidentali.
Tale durezza verso Putin é forse spiegabile dal fatto
che negli USA, Il gruppo che maggiormente gioca per la
causa Cecena sia l'American Committee for Peace in
Chechnya (ACPC). La lista degli autodenominati
"distinti Americani", che sono i suoi membri, è il
ruolino dei maggiori neoconservatori, entusiastici
supporter della "Guerra al terrore".
Ne fanno parte Richard Perle, il noto consigliere del
Pentagono; Elliott Abrams dalla fama dell'Iran-Contra;
Kenneth Adelman, ex-ambasciatore USA all'ONU che
incitava all'invasione dell'Iraq predicendo che
sarebbe stata una "cakewalk" (passeggiata); Midge
Decter, biografo di Donald Rumsfeld e direttore della
Heritage Foundation di estrema destra; Frank Gaffney
del militarista Centre for Security Policy; Bruce
Jackson, ex-militare USA dell'intelligence e ex
vice-presidente della Lockheed Martin, adesso
presidente del Comitato Usa sulla Nato; Michael Ledeen
dell'American Enterprise Institute, già ammiratore del
fascismo Italiano e adesso principale proponente per
un cambio di regime in Iran; e James Woolsey, ex
direttore della CIA, il primo sostenitore del piano di
Bush per il rimodellamento del mondo mussulmano,
secondo linee pro-USA.
L'ACPC ha pesantemente promosso l'idea che la rivolta
Cecena mostri la natura non democratica della Russia
di Putin, e coltiva il sostegno per la causa Cecena
enfatizzando la serietà delle violazioni dei diritti
umani nella piccola repubblica caucasica. Compara la
crisi Cecena a quelle cause "Mussulmane" di moda,
Bosnia e Kosovo - implicando che solo l'intervento
internazionale nel Caucaso possa stabilizzare la
situazione. In Agosto, l'ACPC ha graziosamente
accordato, in premio, l'asilo politico negli USA, e
pagato dal governo USA, a Ilyas Akhmadov, ministro
degli esteri del governo d'opposizione Ceceno, un uomo
descritto da Mosca come un terrorista.
Composta da membri di entrambi i partiti politici,
l'ACPC rappresenta l'ossatura dell'establishment
diplomatico USA, e la sua visione è quella
dell'amministrazione USA. Sebbene la Casa Bianca abbia
condannato il sequestro di Beslan, la sua visione
ufficiale rimane che il conflitto Ceceno debba essere
risolto politicamente. Secondo il membro dell'ACPC
Charles Fairbanks della Johns Hopkins University, le
pressioni USA su Mosca aumenteranno fino a ottenere
una soluzione politica, piuttosto che militare, in
altre parole a negoziare con i terroristi, una
politica che gli USA risolutamente rigettano da altre
parti. Affermazioni sono state fatte in Russia,
secondo cui l'occidente stesso cerca il modo di
indebolire la Russia, e di cacciarla dal Caucaso. Il
fatto che si ritiene che i Ceceni usino come base la
gola del Pankisi nella vicina Georgia - un paese che
aspira a unirsi alla Nato, che ha un governo
estremista filo-USA, e dove gli USA hanno già una
significativa presenza militare USA - può solo
incoraggiare tali speculazioni. Putin stesso sembra
credere all'idea, nella sua intervista con giornalisti
stranieri di lunedì.
Prove di coinvolgimento occidentale sarebbero
difficili da avere, ma non c'è da meravigliarsi se in
Russia si facciano domande sulla questione, quando la
stessa gente di Washington, che chiede il
dispiegamento di forze militari contro i cosiddetti
nemici terroristi, poi insiste che la Russia vi
capitoli?

John Laughland è membro del British Helsinki Human
Rights Group - www.oscewatch.org

Traduzioni di Alessandro Lattanzio
E-mail: alexlattanzio@ yahoo. it
URL:
Sito Generale:
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http://aurora03.cjb.net/
Sito sull'11 settembre e Dintorni:
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Atlante sulla Politica Internazionale:
http://atlante.cjb.net/
L'Italidiota, sulla tragicommedia italiota:
http://italidiota.cjb.net/
Archivio Bollettini:
http://archivio.cjb.net
http://digilander.libero.it/Archiviaurora/


=== 3 ===

http://news.scotsman.com/international.cfm?id=1094802004

The Scotsman September 18, 2004

Putin accusa di 'complicità' l'occidente nell'ospitare
i terroristi Ceceni

Di CHRIS STEPHEN

Il presidente Russo, Vladimir Putin, ieri ha accusato
l'occidente di ospitare i terroristi Ceceni, parlando
una ora dopo che il leader ribelle Shamil Basayev
dichiarava la propria responsabilità nel massacro
della scuola di Beslan.
In una dichiarazione riguardante ulteriori
raffreddamenti nelle relazioni della Russia con
l'Europa e gli USA, Putin ha detto che l'occidente
"sostiene e indulge verso gli assassini, con molte
complicità nel terrore".
Tali affermazioni sono fatte il giorno dopo che, a
Mosca, è stato convocato l'incaricato d'affari inglese
Stephen Wordsworth, presso il ministero degli esteri
Russo per presentare le rimostranze sulla decisone di
Londra di dare asilo a politici Ceceni e miliardari
esiliati Russi.
Wordsworth ha detto che questi uomini, il portavoce
dei ribelli Ceceni Akhmed Zakayev e il miliardario
Boris Berezovsky, sarebbero stati fermati dal fare
"dichiarazioni scandalose". Nel frattempo
l'Organisation for Security and Co-operation in Europe
(OSCE) ha criticato Mosca per non aver dato una
accurata copertura dell'assedio di Beslan e accusato
il governo di aver aperto "un gap di credibilità" tra
stato, media e popolo.
Un giorno di drammatici annunci iniziato con la
dichiarazione, tramite il website ribelle, con cui il
leader della guerriglia Cecena Basayev aveva, infine,
accettato la responsabilità per l'attacco a Beslan,
dicendo che una unità chiamata Riyadus-Salikhin ha
attuato l'operazione. Ma Basayev insisteva nel dire
che le forze del governo, non i suoi ribelli, erano
responsabili del massacro di due settimane fa, che
fece 326 morti e 100 dispersi. "Una terribile tragedia
è accaduta a Beslan. Il Kremlino vampirizza 1.000
bambini e adulti uccisi e feriti" dichiara Basayev.
Ripete una precedente offerta di pace se il Kremlino
darà alla Cecenia l'indipendenza, cosa che Mosca
esclude. "Possiamo garantire che tutti i Mussulmani
della Russia saranno trattenuti dall'uso delle armi
contro la Federazione Russa, almeno per altri 10 o 15
anni." Dice la dichiarazione.
Gli USA ieri hanno denunciato le ammissioni di
Basayev.
Il vice segretario di stato, Richard Armitage, dice:
"Ha provato senza ombra di dubbio di essere disumano."

I commenti di Basayev hanno provocato la speculazione
che il macellaio di Beslan, il leader ribelle, voglia
trarre una pausa nei combattimenti. L'uomo più
ricercato della Russia dice che altri attacchi
seguiranno.
"Non siamo limitati da nessuna circostanza, e da
nessuno, e continueremo a combattere finché ci sarà
conveniente e vantaggioso, e secondo le nostre
regole." ha detto.
Di che tipo di attacchi si tratti non è chiaro, ma la
Russia è stata colpita da una estate di violenti
attacchi che le sue forze di sicurezza non hanno
potuto prevenire.
Putin, intanto, accusa l'occidente di ipocrisia nel
combattere contro Osama bin Laden mentre allo stesso
tempo è il santuario dei ribelli Ceceni. "Affrontiamo
un doppio standards nell'attitudine verso il
terrorismo" ha detto. Putin mette in guardia, i
tentativi di negoziare con i separatisti ceceni sono
pericolosi come l'appeasement con la Germania Nazista
negli anni prima della seconda guerra mondiale.
"Voglio ricordarvi la lezione della storia, gli affari
amichevoli (con Adolf Hitler) a Monaco nel 1938".
"Ogni arresa li conduce ad aumentare le pretese e a
farle peggiori." I commenti di Putin riguardano la
distanza che si è creata tra la Russia e l'occidente
che ha ripetutamente criticato la Russia per le
violazioni dei diritti umani in Cecenia.
Le sopracciglia si sono aggrottate in Europa, questa
settimana, quando Putin ha detto che, come parte della
sua campagna contro il terrorismo, avrebbe sospeso le
elezioni dei governatori regionali della Russia, e che
li avrebbe designati egli stesso.
Gli inglesi sono nel mirino per la loro decisione di
dare asilo a Berezovsky e a Zakayev. La Russia
considera Zakayev un terrorista, e vuole che
Berezovsky, ex mogul della televisione e potente
banchiere, ritorni in Russia per affrontare gli
investigatori per la bancarotta.
Entrambi gli esiliati sono degli assidui critici di
Putin.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
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