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John Negroponte darà presto vita agli squadroni della morte iracheni.
Intervista a Michel Chossoudovsky di Ingo Niebel

Nuovi Mondi Media

16 settembre 2004

Economista e critico dell'attuale processo di globalizzazione, Michel
Chossoudovsky viene definito da alcuni il Chomsky canadese. Paragone
mette in luce la ricchezza di pensiero dello studioso, così realistico
rispetto all’attualità irachena e altrettanto pessimista relativamente
al futuro del paese occupato che si trasformerà in un campo di
battaglia con squadroni della morte e diverrà probabilmente lo scenario
dell’ “inaugurazione” di una nuova arma nucleare.


Michel Chossoudovsky è stato di recente a Berlino in occasione del
Congresso Europeo della ONG, l’associazione dei Medici Internazionali
per la prevenzione di una eventuale guerra nucleare.

Ingo Niebel: Cosa ne pensa della nomina di John Negroponte ad
ambasciatore degli Stati Uniti a Baghdad?

Michel Chossoudovsky: Presuppone una contraddizione di fondo.
Attualmente non esiste nessun governo sovrano iracheno che possa
sfruttare le sue credenziali. Si tratta piuttosto della nomina di un
governatore militare per l'Iraq. Persino a Washington è in corso una
discussione tra il Dipartimento di Stato e il Pentagono per decidere a
chi dei due spetti il compito di controllare l’“ambasciatore”. La
regola vorrebbe che entrambi rendessero conto Dipartimento di Stato, ma
in questo caso Donald Rumsfeld esige che Negroponte inoltri i suoi
rapporti al Ministero della Difesa anziché a quello degli Esteri.
Questa è la prova del fatto che Negroponte non è un ambasciatore, bensì
il governatore militare di un paese occupato.
Ma c'è un altro aspetto ancora più importante. Prima che Negroponte
fosse nominato ambasciatore degli Stati Uniti di fronte all'ONU, aveva
ricoperto la stessa carica in Honduras negli anni ‘80. Durante il suo
mandato costituì gli squadroni della morte onduregni, che parteciparono
all'assassinio di numerosi civili. Fu coinvolto anche
nell'organizzazione dei contras che in Nicaragua dichiararono guerra al
governo sandinista. Sappiamo che tutto ciò avvenne con la
consapevolezza del governo statunitense e che era Negroponte ad aver
architettato tale politica. Durante il suo incarico in Iraq si sono
verificati, per l’ennesima volta, stermini di massa, assassini
selettivi e torture al popolo. Praticamente ha esibito il suo intero
bagaglio di conoscenze.

Ingo Niebel: Ciò significa che Negroponte scriverà in Iraq un nuovo
capitolo della guerra sporca...

Michel Chossoudovsky: Credo proprio sì. Organizzerà sicuramente
squadroni della morte iracheni e costituirà delle stanze di tortura.
Gli Stati Uniti cercheranno di riattivare le vecchie strutture del
partito Ba’ath per reprimere il popolo. Ad ogni modo ciò che possiamo
sperare è che Negroponte riattivi anche quei gruppi iracheni che la CIA
aveva costituito già prima della precedente Guerra del Golfo.

Ingo Niebel: Questo significa che in un futuro prossimo assisteremo a
una sorta di guerra civile…

Michel Chossoudovsky: Un altro obiettivo che gli Stati Uniti non hanno
ancora raggiunto è quello di manovrare i vari gruppi per metterli gli
uni contro gli altri. Cercheranno di fare in Iraq ciò che già avevano
fatto in Yugoslavia. Hanno a disposizione i sunniti, gli sciiti e i
curdi, che potranno spingere gli uni contro gli altri creando
contemporaneamente delle scissioni interne ai vari gruppi. Ma il
nascente movimento di resistenza sta consolidando questi gruppi.
Nutro il sospetto che gli americani continueranno a cercare di
provocare delle scissioni utilizzando tutti i mezzi possibili, compreso
quello già sperimentato degli attentati terroristici contro i civili
iracheni. Allo stesso modo ricorreranno ad Al Qaeda per convincere sia
l'opinione internazionale che quella irachena del fatto che i
fondamentalisti islamici stanno cercando di scatenare una guerra contro
l’ America e contro gli iracheni.

Ingo Niebel: Considera possibile che gli Stati Uniti utilizzino le
mini-nukes (piccole bombe atomiche) nel caso in cui la sua situazione
peggiori ?

Michel Chossoudovsky: Non c'è assolutamente nulla che possa impedirlo.
La forza distruttrice di queste piccole bombe atomiche va da un terzo
di quella della bomba di Hiroshima a sei volte tanto. Questo tipo di
arma è stato rivalutato da poco tempo: le mini-nukes non vengono ormai
più considerate bombe nucleari bensì armi convenzionali.
Nella sua campagna di propaganda, il Pentagono ha sostenuto che si
tratta di armi inoffensive per i civili e non ha proferito una sola
parola in merito alle radiazioni che sprigionano. Il Senato ha dato il
via libera al loro utilizzo e queste armi potranno essere usate nel
corso delle operazioni militari convenzionali senza dover premere il
famoso bottone rosso, perché la decisione non dovrà più essere presa da
un generale plurigraduato, o dal presidente, bensì da un semplice
maggiore o da un generale qualsiasi. Non si può escludere nemmeno che
si possa arrivare all’utilizzo di un’arma nucleare tattica.


per supportare il lavoro di Global Researh e di Michel Chossudovsky:
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Tradotto da Laura Franchini per Nuovi Mondi Media
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