Il Kosmet dai pogrom alle nuove elezioni-farsa

2: Rassegna dispacci ANSA, marzo-aprile 2004 - dal sito
http://www.ansa.it/balcani/kosovo/kosovo.shtml


KOSOVO: GEN. PRIMICERJ; C'E' UN PIANO PER INCEDIARE L'AREA

(ANSA) - ROMA, 19 MAR - ''Aspettiamo una compagnia di paracadutisti
dall'Italia, altri militari dall'Inghilterra e dalla Bosnia'',
racconta in un'intervista al 'Corriere della Sera' il generale Alberto
Primicerj, che a Pristina comanda una brigata multinazionale di oltre 7
mila uomini.
''L'ondata di violenza scatenata dagli albanesi non accenna a
placarsi. Credo che fosse pronto da tempo un piano per mettere a ferro
e fuoco il Kosovo. (...) Per adesso - assicura il generale - non
abbiamo subito grossi danni. Un paracadutista della Folgore e' stato
ferito a un braccio. Niente di grave. Un po' piu' serie le condizioni
del poliziotto italiano aggredito da una folla inferocita a Djakovica.
L'hanno medicato nel nostro ospedale a Pristina. Gli hanno ricucito le
ferite. Era stato colpito alla testa e i medici hanno suturato il cuoio
capelluto con 20 punti. Se la sono presa con lui perche' fa parte
dell'Unmik, la polizia internazionale delle Nazioni Unite, alla quale
gli albanesi attribuiscono molta responsabilita' dei loro guai. Ce
l'hanno con gli agenti dell'Unmik e con i serbi. In alcuni villaggi
dove vivono solo piccoli gruppi di serbi si e' reso necessario
evacuarli per garantire la loro incolumita'''.
''I paracadutisti della Folgore hanno lavorato tutto il giorno,
avanti e indietro con gli elicotteri. Abbiamo evacuato 32 serbi a Belo
Polye e 56 a Bicia. Invece a Grabac, dove vivono 35 serbi, abbiamo
incontrato seri problemi. Non volevano abbandonare le case che hanno
ricostruito dopo la guerra.
Abbiamo dovuto prenderli con la forza e portarli via perche'
attorno alle loro abitazioni si stavano ammassando quasi 2 mila
albanesi armati e decisi a incendiare le case''.
''Le situazioni piu' pericolose? Nel villaggio di Diesa e a Decane,
dove sorgono due monasteri ortodossi, simboli storici molto cari ai
serbi. Nel piccolo monastero di Diesa si erano insediate dal 1999
quattro anziane suore di etnia serba. Una folla di almeno 500 albanesi
ha cominciato a lanciare bottiglie incendiarie verso il monastero. Noi
ci siamo schierati a difesa dell'edificio. Una trentina di
paracadutisti e circa quindici carabinieri. Gli albanesi non si davano
per vinti. Per respingerli abbiamo sparato vari colpi in aria. Se ne
sono andati, ma dopo sono tornati con kalashnikov e granate. Stavolta
abbiamo risposto al fuoco e ne abbiamo ferito alcuni. Poi abbiamo
portato in salvo le quattro suore. Gli albanesi ne hanno approfittato
per incendiare il monastero'', conclude il generale. (ANSA). LAV
19/03/2004 15:15

KOSOVO: MITROVICA, KFOR UCCIDE CECCHINO ALBANESE

(ANSA) - PRISTINA, 19 MAR - Soldati della Kfor hanno risposto oggi al
fuoco di un cecchino albanese appostato su un palazzo di Kosovska
Mitrovica, uccidendolo: lo ha annunciato il comando della Kfor a
Pristina. Gia' da questa mattina era in corso un'operazione per
localizzare cecchini la cui presenza era stata segnalata sin dalla
notte scorsa. Il
personale dell'Onu e' tuttora rinchiuso all'interno della base
militare della Kfor e la popolazione e' stata invitata a restare in
casa.(ANSA). BLL 19/03/2004 15:35

KOSOVO: MITROVICA, CARABINIERI ASSUMONO CONTROLLO PONTE

(ANSA) - PRISTINA, 19 MAR - I carabinieri italiani dell' Unita'
specializzata multinazionale (Msu) hanno assunto da oggi il controllo
di uno dei due ponti che attraversano il fiume Ibar nella citta' di
Kosovska Mitrovica, nel Kosovo settentrionale. Lo ha detto all'Ansa
il capo di stato maggiore della Msu, colonnello Pasquale Di Chio.
''C'e' stata un po' di tensione in mattinata, ma al momento non si
segnalano assembramenti'', ha precisato Di Chio. Il ponte
''Tambrone'' controllato dai carabinieri italiani, e' distante dalla
zona dei ''Tre solitari'', dove oggi soldati francesi della Kfor
hanno colpito a morte un cecchino albanese che aveva aperto il fuoco
contro i soldati da un palazzo. (ANSA). BLL 19/03/2004
15:49

KOSOVO: KADARE', UN DANNO ENORME ALLA CAUSA ALBANESE / ANSA

(ANSA) - TIRANA, 19 MAR - Le violenze esplose nel Kosovo hanno
prodotto ''un danno enorme a tutta la causa albanese nei Balcani,
colpendo gravemente la piu' grande vittoria che era stata raggiunta
in tutti questi anni, e cioe' la nostra alleanza con l'Occidente,
calpestata in questi tre giorni'': e' durissimo lo scrittore albanese
Ismail Kadare' nel commentare l'ondata di violenza antiserba esplosa
nella vicina provincia del Kosovo. Intervistato dalla televisione
di Tirana 'Klan', Kadare' ha detto che a causa di quanto accaduto
''Albania e Kosovo hanno fatto passi indietro verso l'isolamento, e
questo e' stato il sogno della Serbia e del dittatore comunista Enver
Hoxha. Per la Serbia - ha aggiunto - l'avvicinamento degli albanesi
all' Alleanza atlantica era stata un'enorme sconfitta, come lo
sarebbe stata agli occhi di Enver Hoxha se fosse ancora vivo''.
Secondo lo scrittore albanese, piu' volte candidato al premio Nobel
per la letteratura, ''in modo cieco e' stata colpita la liberta' del
Kosovo e il suo futuro, e in maniera vigliacca sono stati colpiti i
nostri alleati, e quindi non vedo ragione per controllare le mie
parole''. Kadare' non trova
giustificazioni alla violenza inscenata dagli albanesi: ''Io capisco
bene tutti i loro problemi e in molte cose hanno ragione - ha detto -
ma niente puo' giustificare il modo in cui sono caduti in questa
trappola, facendo in pratica il gioco dei serbi''. ''Io sono
sempre fra coloro che credono, quando un popolo e' in difficolta',
che bisogna cercare una strada per riparare il male che e' stato
fatto - ha proseguito lo scrittore albanese - e penso che il solo
modo per farlo e' che oggi gli albanesi capiscano che hanno commesso
un errore intollerabile e quasi irreparabile quando hanno assaltato
le case dei serbi e incendiato le loro chiese, quando hanno colpito
gli alleati, la comunita' internazionale e le sue bandiere, e devono
capire che le teste calde non devono mai anteporre l'ira agli
interessi nazionali e della liberta'''. In quanto ai diretti
responsabili, secondo Kadare' non si tratta ''di persone ingenue, ma
di persone colpevoli, come servizi segreti stranieri, avventurieri
albanesi e nostalgici del comunismo''.
Gli albanesi, ha concluso lo scrittore, ''devono
immediatamente prendere le distanze da tutte le parti oscure del
Kosovo e con coraggio separarsi da questo male, per ridarsi un volto
di popolo civilizzato che in questi giorni non hanno mostrato''.
(ANSA). BLL 19/03/2004 19:35

KOSOVO: DOPO LA VIOLENZA ANTISERBA, ONDATA DI SDEGNO / ANSA

(di Carlo Bollino)
(ANSA) - PRISTINA, 19 MAR - Dopo quella di odio e di violenza, il
Kosovo viene ora investito da un'ondata di sdegno. Il sistematico
incendio e saccheggio delle chiese ortodosse e delle abitazioni serbe
ha scatenato durissime reazioni di condanna. A cominciare da quella
del comandante della Nato per l'Europa del sud-est, ammiraglio
Gregory Johnson, che oggi a Pristina ha accusato gli albanesi di
''pulizia etnica''. ''Una pulizia etnica che deve immediatamente
cessare - ha aggiunto l'ammiraglio - perche' e' questa la ragione per
cui noi siamo nel Kosovo''. Il miracoloso rapporto che cinque
anni fa aveva portato la Nato a schierarsi al fianco del popolo
albanese per fermare le repressioni condotte dalle milizie serbe di
Slobodan Milosevic sembra essersi dissolto in questi tre giorni di
violenza folle. Le cifre parlano chiaro: fra i 600 feriti provocati
dagli scontri, 61 sono militari della Nato e 100 sono agenti della
polizia internazionale e locale. Obiettivo dei dimostranti albanesi
non erano quindi soltanto i serbi e le loro chiese, ma gli stessi
rappresentanti della comunita' internazionale che un tempo venivano
considerati i piu' forti alleati. ''La colpa di quanto accaduto e'
della missione delle Nazioni Unite - ha affermato il premier albanese
Bajram Rexhepi - perche' non ha agito ne' per tempo, ne' in modo
efficace''. Rexhepi ha parlato a Kosovska Mitrovica, la citta'
divisa nel nord del Kosovo dalla quale mercoledi' sono partite le
violentissime proteste. A poche ore dalla sua partenza, un cecchino
albanese, appostato su un palazzo, ha aperto il fuoco contro una
pattuglia francese della Kfor: i militari hanno risposto al fuoco
uccidendolo. E' la prima vittima diretta in un confronto armato fra
albanesi e soldati della Nato. Oggi, per la prima volta dall'inizio
dei disordini, non si sono ripetuti scontri di piazza. I raduni
organizzati a Peje e a Decani (nel Kosovo occidentale) si sono svolti
in modo pacifico. Da vari paesi europei stanno confluendo i rinforzi
militari richiesti dalla Kfor: 120 paracadutisti della Folgore sono
giunti all'aeroporto di Djakova, mentre ai 70 carabinieri di ieri, se
ne aggiungeranno altri 60 il cui arrivo e' previsto per le prossime
ore. I nostri carabinieri oggi per la prima volta hanno assunto il
controllo di uno dei due principali ponti di Mitrovica, che e'
rimasta per l'intera giornata l'unica zona ad alta tensione. La
presenza del cecchino localizzato e ucciso dai militari fa temere che
ve ne siano altri annidati fra i palazzi del centro. Un timore,
non si sa quanto fondato, che ha contagiato anche Pristina, dove
soprattutto i rappresentanti internazionali si muovono con grande
circospezione: ''C'e' paura - confida un diplomatico - e' come se
qualcosa nel rapporto fra noi e la popolazione si fosse rotto''.
La notte scorsa un grande incendio ha devastato la principale chiesa
ortodossa del capoluogo, quindicesimo luogo di culto investito e
distrutto da questa ondata antiserba, nel corso della quale sono
state date ugualmente alle fiamme 110 abitazioni serbe. Una violenza
criticata con toni durissimi anche da Ismail Kadare', scrittore
albanese piu' volte candidato al premio Nobel per la letteratura:
''E' fondamentale - ha detto - che oggi gli albanesi capiscano che
hanno commesso un errore intollerabile e quasi irreparabile quando
hanno assaltato le case dei serbi e incendiato le loro chiese, quando
hanno colpito gli alleati, la comunita' internazionale e le sue
bandiere''. Il Consiglio d'Europa si e' detto a sua volta
''scioccato'' dall'atteggiamento della leadership albanese del
Kosovo, alla quale ha chiesto di dissociarsi in modo chiaro e non
equivoco dalle violenze commesse. Dissociazione che finora non c'e'
stata. (ANSA). BLL 19/03/2004 20:33

KOSOVO: VIOLENZE; NESSUN ARRESTO, POLIZIA

(ANSA) - PRISTINA, 19 MAR - Nessuna persona e' stata arrestata in
Kosovo in questi tre giorni di crisi, nonostante i ripetuti scontri
con le forze dell'ordine e con i militari, e i numerosi incendi
appiccati agli edifici. ''Non abbiamo effettuato alcun arresto fra
i dimostranti'', ha confermato stasera all'Ansa Refki Morina,
portavoce della polizia del Kosovo. Il solo arresto compiuto e'
quello di un serbo, bloccato nel villaggio di Obiliq perche' trovato
in possesso di un'arma: ''Quest'unico arrestato e' ora a disposizione
dell'autorita' giudiziaria per il processo'' ha spiegato il
portavoce. Nel corso degli incidenti ci sono stati 28 morti (stando
ad un ultimo bilancio dell'Onu, che ha rettificato il precedente
dato di 31 vittime) e oltre 600 feriti, fra cui 61 militari della
Nato e 100 agenti di polizia. (ANSA). BLL
19/03/2004 22:51

KOSOVO: SERBI IN BASE KFOR SI SCONTRANO CON SOLDATI

(ANSA) - PRISTINA, 20 MAR - Una trentina di serbi evacuati nei giorni
scorsi dalle proprie abitazioni e ospitati presso una base della Kfor
a Pristina, hanno inscenato oggi un'accesa protesta contro gli stessi
militari per ottenere di essere ritrasferiti nei rispettivi villaggi.
Asserragliati dentro il container che li ospitava, i profughi
hanno contestato duramente i soldati del contingente svedese che
controllavano la base. Ci sono stati anche brevi tafferugli ed uno
dei serbi e' stato arrestato.(SEGUE). BLL
20/03/2004 11:46

KOSOVO: SERBI IN BASE KFOR SI SCONTRANO CON SOLDATI (2)

(ANSA) - PRISTINAM 20 MAR - Per riportare la calma sono intervenuti
due plotoni di carabinieri italiani dell'Unita' specializzata
multinazionale (Msu): ''Sono stati gli stessi dimostranti serbi a
chiedere il nostro intervento - ha detto all'Ansa il colonnello
Pasquale Di Chio, capo di stato maggiore della Msu - hanno detto che
dei carabinieri si fidavano''. I carabinieri (in tutto una
quarantina) stanno ora mediando fra serbi e soldati svedesi per
giungere ad un accordo. Secondo dati diffusi ieri sera dalla Kfor sono
circa 900 i civili serbi evacuati nei tre giorni di crisi e
attualmente ospitati presso le basi della missione Nato in
Kosovo.(ANSA) BLL
20/03/2004 11:57

KOSOVO: MITROVICA,KFOR ARRESTA ATTIVISTA UMANITARIO ALBANESE

(ANSA) - PRISTINA, 20 MAR - Soldati francesi della Kfor hanno
arrestato oggi a Kosovska Mitrovica il presidente del comitato
albanese per i diritti umani, accusandolo di essere stato fra i
promotori dei violenti disordini dei giorni scorsi. Lo hanno
denunciato fonti albanesi. Le fonti hanno detto che l'attivista
umanitario, Halit Barani, era presente nei luoghi degli incidenti
''solo per annotare gli eventi ed esserne testimone''. (ANSA).
BLL 20/03/2004 14:53

KOSOVO: SERBI DELLA POLIZIA MULTIETNICA BUTTANO VIA UNIFORMI

(ANSA) - BELGRADO, 22 MAR - I componenti serbi della polizia
multietnica in Kosovo hanno tolto le uniformi per protesta contro le
violenze della scorsa settimana contro la loro comunita', accusando i
colleghi albanesi di avervi preso parte. Lo ha detto all'agenzia
Beta Rada Trajkovic, deputata serba del parlamento kosovaro. La
polizia multietnica era stata formata nel 1999 dall'amministrazione
dell'Onu per il Kosovo (Unmik). All'epoca, la Serbia aveva protestato
perche' nei suoi ranghi erano confluiti molti ex membri del disciolto
Uck, l'esercito di liberazione albanese attivo nel conflitto del
1998-99. A Belgrado nel frattempo e' stato destituito il capo della
polizia cittadina Milan Obradovic, accusato di non aver fatto
abbastanza per proteggere la moschea della capitale, incendiata da un
gruppo di dimostranti nella notte fra giovedi' e venerdi'.
Quell'incendio era stato stigmatizzato dalle autorita' serbe e
serbomontenegrine e da tutti i partiti politici, compreso
l'ultranazionalista Partito radicale. (ANSA). OT
22/03/2004 13:54

KOSOVO: COMMISSIONE UE, CANTONIZZAZIONE NON E' STATUS FINALE

(ANSA) - BRUXELLES, 23 MAR - La Commissione Ue ''non potrebbe
accettare'' per il Kosovo alcuna soluzione che possa essere contraria
o che possa minare la risoluzione Onu. Lo ha rilevato la portavoce
del commissario Ue alle relazioni esterne Chris Patten, rispondendo
ad una domanda sull'ipotesi della 'cantonizzazione' riproposta dal
premier di Serbia-Montenegro Vojislav Kostunica, durante un incontro
con il presidente della Commissione Ue Romano Prodi. ''Il signor
Kostunica ha ben chiarito che quello a cui faceva riferimento non ha
nulla a che fare con i colloqui sullo status finale del Kosovo'', ha
detto Emma Udwin. ''La nostra posizione non cambia. Non potremmo
essere a favore di una soluzione che vada contro un'appropriata
applicazione della risoluzione 1244''. (ANSA). OS
23/03/2004 14:02

KOSOVO: UE FRENA KOSTUNICA SU CANTONIZZAZIONE / ANSA

(di Rodolfo Calo') (ANSA) - BRUXELLES, 23 MAR - Il premier della
Serbia Montenegro, Vojislav Kostunica, ha incontrato oggi a Bruxelles
i vertici dell'Ue, che gli hanno fatto in parte rimangiare l'idea
di una suddivisione del Kosovo percorso da sanguinose tensioni
interetniche. In occasione della visita, la Nato e' tornata a
difendere la protezione che - anche grazie ad un apprezzato
contributo italiano - ha potuto garantire alla minoranza serba
attaccata da frange estremiste della maggioranza albanese. Una
protezione che l'Ue ha constatato e' stata garantita solo dopo la
conta di morti, feriti e incendi. Dopo incontri con l'Alto
rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Javier
Solana, e con il presidente della Commissione europea, Romano Prodi,
il primo ministro della Serbia-Montenegro ha detto che ''il governo
serbo e' contro qualcosa che possa dividere il Kosovo. Noi vogliamo
solo nuove istituzioni per vivere insieme''. Su pressioni che secondo
indiscrezioni sarebbero venute soprattutto da parte dell'Alto
rappresentate Ue, Kostunica e' sembrato dunque annacquare la proposta
di suddividere il Kosovo in ''cantoni'': una cosiddetta
''cantonizzazione'' che secondo gli albanesi del Kosovo prelude ad
una divisione della provincia con annessione di parti serbe alla
Serbia-Montenegro. L'Unione europea vuole ''un Kosovo multietnico,
dove tutte le minoranze possano vivere in sicurezza e in pace'', ha
sottolineato Solana, mentre Prodi ha posto l'accento sulla
salvaguardia dell'autonomia della provincia sia nei confronti di
Belgrado che di Tirana: ''il nome in se' non e' importante - ha detto
il presidente della Commissione - il problema e' come definire
l'autonomia'' (e per discutere di questa e altre questioni sara'
domani in Kosovo il commissario Ue alle relazione esterne, Chris
Patten). Quella dei cantoni ''non e' un'ipotesi nuova, in quanto e'
stata proposta dal Consiglio d'Europa - si e' difeso Kostunica - La
cantonizzazione puo' essere un sinonimo di decentralizzazione oppure
si puo' parlare di subregioni'' per ''rendere possibile l'ulteriore
democratizzazione del Kosovo e la sicurezza della popolazione serba e
non albanese''. Di fronte alla trentina di morti e quasi 900 feriti
avutisi nelle violenze anti-serbe scopiate il 17 marzo nella
provincia formalmente appartenente alla Serbia-Montenegro ma
amministrata dall'Onu e protetta da una forza Nato (la Kfor), una
frase di Solana ha fatto discutere: ''e' un fatto - ha detto l'Alto
rappresentante Ue - che in Kosovo le minoranze non sono ben protette.
E' un fatto da cui bisogna passare all'analisi per vedere insieme
come si possono proteggere meglio''. Queste parole sono suonate come
una nuova critica all'operato della forza di stabilizzazione
dell'Alleanza atlantica sul territorio, la Kfor, difesa dal
segretario generale della Nato: ''La Kfor, all'inizio, non poteva
essere dappertutto e sfortunatamente abbiamo dovuto assistere a case
e chiese in fiamme'', ha ammesso Jaap de Hoop Scheffer. ''Ma la Kfor
- ha aggiunto - ha fatto tutto quello che ha potuto per proteggere la
minoranza serba. I rinforzi sono arrivati molto rapidamente. La Kfor
ha fatto un buon lavoro''. Un lavoro di pacificazione cui l'Italia ha
contribuito massicciamente ed in maniera molto apprezzata dagli
altri paesi dell'Alleanza atlantica. ''L'Alleanza ha reagito con
immediatezza, militarmente e politicamente'', ha affermato il
rappresentante permanente italiano alla Nato, l'ambasciatore Maurizio
Moreno. ''Particolarmente apprezzato - ha aggiunto - e' stato il
contributo fornito dall'Italia con l'invio in Kosovo di circa circa
700 persone, tra carabinieri della Msu e paracadutisti della
'Folgore', che si aggiungono ai circa 2.500 gia' presenti nella
Kfor''. (ANSA). CAL 23/03/2004 20:01

KOSOVO: DOMANI ANNIVERSARIO GUERRA, ALBANESI IN PIAZZA /ANSA

(ANSA) - PRISTINA, 23 MAR - A pochi giorni dalla fine dei violenti
disordini, il Kosovo si prepara a vivere domani una calda giornata di
anniversari. Gli albanesi scenderanno in piazza per celebrare i
cinque anni dall'inizio dei bombardamenti della Nato contro l'ex
Jugoslavia, una guerra che porto' al ritiro dei serbi dalla
provincia. Gli stessi serbi che
sempre domani festeggiano il proprio patrono nazionale, san Sava,
protettore di Serbia e Montenegro. A completare il quadro della
ricorrenze, interviene l' anniversario della morte di Adem Jashari,
simbolo della guerriglia albanese ucciso dalle milizie di Milosevic
nel 1988. I soldati del contingente Nato (Kfor), sfruttando i
rinforzi giunti nei giorni scorsi, hanno predisposto imponenti misure
di sicurezza che vedono coinvolti anche i carabinieri dell'Unita'
specializzata multinazionale (Msu) al comando del colonnello Claudio
Cordella. Il timore, infatti, e' che la coincidenza degli
anniversari, che saranno festeggiati su fronti opposti da serbi e
albanesi, possano trasformarsi nel pretesto per nuove tensioni.
Le manifestazioni albanesi per l'anniversario della guerra avranno
come principale epicentro la zona occidentale di Pec, sotto il
controllo del contingente italiano della Kfor. In quest' area cinque
anni fa operava come comandante della guerriglia (Uck) Ramush
Haredinaj che oggi, a capo di un partito, intende rilanciare con un
grande raduno il suo passato di combattente. Fonti militari hanno
detto all'Ansa che posti di blocco verranno organizzati in tutta la
provincia e che i controlli saranno particolarmente rigidi anche
lungo i passaggi di frontiera con Serbia e Montenegro: ''Il nostro
obiettivo non e' quello di chiudere il confine amministrativo - ha
assicurato all' Ansa un ufficiale a Pristina -, ma solo di impedire
che provengano dall'esterno persone armate''.
Le misure di sicurezza saranno ulteriormente rafforzate anche
intorno ai siti che ospitano i 3.600 sfollati serbi fuggiti dalle
loro case la scorsa settimana, quando 50mila manifestanti albanesi
hanno attaccato in tutta la provincia le minoranze incendiando 360
abitazioni serbe e 41 fra chiese e monasteri ortodossi. Domani
giunge in Kosovo anche l'alto rappresentante per la politica estera e
la sicurezza dell'Unione europea, Javier Solana, che ha in agenda
incontri politici e la visita in alcune delle chiese serbe date alle
fiamme dai dimostranti.(ANSA). BLL
23/03/2004 19:53

KOSOVO: UCCISI POLIZIOTTO ONU E AGENTE LOCALE

(ANSA-REUTERS) - PRISTINA, 23 MAR - Un poliziotto dell'Onu e un
agente della polizia locale sono stati uccisi questa sera in un
agguato nei pressi di Pristina, il capoluogo del Kosovo. Secondo
quanto ha dichiarato il capo della polizia kosovara, Sheremet
Ahmetli, i due si trovavano a bordo di un auto delle Nazioni Unite
quando sono stati attaccati a Luzane, una cittadina a 20 chilometri
da Pristina. L'agguato ha fatto seguito a due giorni di relativa
calma dopo i tumulti inter-etnici tra serbi e albanesi che la scorsa
settimana hanno fatto 28 morti. ''Quanto e' accaduto e' molto
triste per il Kosovo'', ha commentato Ahmetli. (ANSA-REUTERS).
ZU 23/03/2004 23:54

KOSOVO: ATTACCATA AUTO POLIZIA ONU, DUE AGENTI MORTI

(ANSA-REUTERS-AFP) - PRISTINA, 24 MAR - Un poliziotto dell'Onu e un
agente della polizia locale sono rimasti uccisi ieri sera in Kosovo
quando un'auto dell'Unmik e' stata attaccata tra le localita' di
Luzane e di Podujevo, a nord del capoluogo Pristina. Lo ha detto
il capo della polizia della provincia serba, Sheremet Ahmetli e la
notizia e' stata poi confermata da Derek Chappel, un portavoce delle
Nazioni Unite. Un interpete che era con i due agenti e' rimasto
leggermente ferito. Sull'auto pare ci fosse anche un altro poliziotto
dell'Onu. L'attacco rompe una precaria calma che durava da circa
due giorni, dopo gli scontri inter-etnici della scorsa settimana tra
serbi e albanesi in cui 28 persone sono rimaste uccise. ''Una
pattuglia e' stata attaccata e due poliziotti, uno internazionale e
uno locale, sono rimasti uccisi - ha detto Ahmetli - questo e' un
giorno molto triste per il Kosovo''. Sulla dinamica dell'incidente
sono state fornite versioni leggermente divergenti. Fonti della
polizia kosovara hanno riferito che l'auto bianca e rossa dell'Unmik,
il corpo internazionale di polizia che opera in Kosovo sotto l'egida
dell'Onu, e' stata affiancata da un'altra vettura dalla quale almeno
uno degli occupanti ha cominciato a sparare. Gli agenti hanno
risposto al fuoco. Chappell ha detto invece che verso le 21:25 di
ieri un'auto della polizia dell'Onu in servizio di pattugliamento
sulla strada che collega Podujevo a Pristina ha fermato una vettura
per un controllo. A quel punto almeno una delle persone a bordo ha
cominciato a sparare. Negli scontri della settimana scorsa, i piu'
gravi da quando la Nato e l'Onu, nel 1999, hanno assunto il controllo
diretto della turbolenta provincia, esponenti della comunita'
albanese hanno attaccato la minoranza serba incendiando villaggi e
chiese. Belgrado ha accusato gli albanesi del Kosovo di volere
attuare una pulizia etnica. Si ignora da quale paese provenga
l'agente dell'Unmik rimasto ucciso. Il 4 agosto scorso, un ufficiale
dell'Unmik di nazionalita' indiana, il maggiore Manon Satish, di 43
anni, era stato ucciso da uno sconosciuto nei pressi di Leposavic,
nel nord del Kosovo. (ANSA-REUTERS-AFP). ZU
24/03/2004 01:13

KOSOVO: TROVATO UN CADAVERE SU LUOGO AGGUATO AGENTI

(ANSA) - PRISTINA, 24 MAR - Il cadavere di uno sconosciuto e' stato
ritrovato oggi nei pressi del luogo dove ieri sera sono rimasti
uccisi apparentemente in un conflitto a fuoco due agenti della
polizia (un ghanese che lavorava per conto della forza Onu e un
albanese che prestava servizio nella polizia del Kosovo). Il
corpo ritrovato solo oggi non e' stato identificato. Nella sparatoria,
avvenuta lungo la strada che da Pristina conduce alla citta'
settentrionale di Podujevo (nei pressi del villaggio di Shakovic),
sono rimasti feriti anche un terzo poliziotto (albanese) e
l'interprete che si muoveve insieme con la pattuglia. Il corpo
ritrovato oggi potrebbe appartenere ad un membro del gruppo di fuoco
che ha teso l'imboscata alla polizia e che nel conflitto a fuoco a
sua volta e' stato colpito a morte.(ANSA) BLL
24/03/2004 13:34

KOSOVO: SOLANA INCONTRA SERBI, DOVETE RESTARE

(ANSA) - PRISTINA, 24 MAR - L'Alto rappresentante per la politica
estera e la sicurezza dell'Unione europea, Javier Solana, e' giunto
oggi in visita in Kosovo in coincidenza con il quinto anniversario
dell'inizio dei bombardamenti della Nato che egli stesso aveva
ordinato, in qualita' di segretario generale dell'Alleanza atlantica.
Ormai in tutt'altra veste, Solana ha voluto recarsi a Kosovo
Polje, zona abitata dalla minoranza serba alle porte di Pristina.
Constatando di persona le distruzioni compiute la scorsa settimana
dai dimostranti albanesi, Solana ha invitato i serbi a rimanere in
Kosovo: ''Dovete avere il coraggio di restare - ha detto - e superare
le difficolta'''. Alcuni abitanti serbi le cui case erano
completamente incendiate, hanno provato a contestare Solana: ''Lei e'
venuto qui solo per farsi fotografare'' gli hanno detto. L'Alto
rappresentante europeo si e' detto ''terrificato'' dalle violenze
commesse dagli albanesi: ''La comunita' internazionale non puo'
tollerare e non tollerera' azioni di questo tipo'' ha aggiunto,
condanando con forza gli incendi appiccati a chiese e scuole.(ANSA)
BLL
24/03/2004 17:02

KOSOVO: UCCISI DUE AGENTI IN ANNIVERSARIO DELLA GUERRA /ANSA

(di carlo Bollino) (ANSA) - PRISTINA, 24 MAR - Cinque anni dopo
aver lanciato l'ordine di attacco contro l'ex Jugoslavia nella sua
qualita' di segretario generale della Nato Javier Solana, oggi capo
della diplomazia europea, e' giunto in Kosovo per parlare di pace. Un
anniversario festeggiato in piazza dagli albanesi e commemorato
nelle chiese dai serbi, funestato nella notte da una tragica
sparatoria avvenuta lungo la strada che da Pristina conduce alla
citta' settentrionale di Podujevo: un agente ghanese della polizia
dell'Onu e un suo collega albanese della polizia locale, sono rimasti
uccisi in uno scambio di colpi d'arma da fuoco con aggressori rimasti
finora sconosciuti. Un loro terzo collega (albanese) e l'interprete
che li accompagnava sono rimasti feriti. Con le prime luci del
giorno, poco distante dal luogo della sparatoria, la polizia ha
scoperto il cadavere di un terzo uomo, probabilmente uno degli
assalitori rimasto colpito a morte nel conflitto a fuoco. ''Non c'e'
apparente collegamento fra questo episodio e i violenti disordini dei
giorni scorsi'' ha detto un portavoce della polizia internazionale.
E' probabile che la pattuglia abbia sorpreso un gruppo di malviventi,
e il tragico epilogo del loro tentativo di catturarli appare cosi'
l'ennesima prova che in Kosovo non c'e' soltanto un problema etnico
ma anche quello, altrettanto grave, di una pericolosa criminalita'
organizzata. A condannare le violenze commesse dagli albanesi
contro la minoranza serba ha invece provveduto Javier Solana, che ha
voluto far visita a Kosovo Polje, sobborgo di Pristina devastato la
scorsa settimana dai dimostranti. Constatando di persona le
distruzioni compiute, Solana ha invitato i serbi a rimanere in
Kosovo: ''Dovete avere il coraggio di restare - ha detto - e superare
le difficolta'''. Alcuni abitanti serbi le cui case erano
completamente incendiate, hanno provato a contestarlo: ''Lei e'
venuto qui solo per farsi fotografare'' gli hanno urlato. L'Alto
rappresentante europeo si e' detto ''terrificato'' dalle violenze
commesse dagli albanesi: ''La comunita' internazionale non puo'
tollerare e non tollerera' piu' azioni di questo tipo'' ha aggiunto,
condannando con forza gli incendi compiuti contro chiese e contro
scuole. ''E' un fatto che le minoranze in Kosovo e in particolare
quella serba non siano state ben protette - aveva dichiarato ieri
Solana - e partendo da questo dobbiamo decidere come migliorare la
situazione''. La risposta che la forza militare della Nato (Kfor)
ha fornito all'ondata di violenze e saccheggi che hanno provocato
28 morti e 600 feriti, e' stato un potenziamento del suo contingente
e l'introduzione di misure piu' dure contro i dimostranti. L'enorme
spiegamento di uomini e mezzi messo in campo anche oggi, ha dissuaso
chiunque dal provocare nuovi disordini. Gli albanesi hanno ricordato
l'inizio dei bombardamenti della Nato, che si conclusero dopo 78
giorni con il ritiro delle milizie serbe dal Kosovo, manifestando in
piazza a Pristina e in molte altre citta'. Raduni che sono sembrati
avere come scopo principale quello di riconciliarsi con i soldati
della Nato, contro i quali la scorsa settimana i dimostranti si erano
scagliati. A Pristina giovani albanesi hanno persino offerto fiori ai
militari che, protetti da giubotti antiproiettile, assistevano alla
loro manifestazione. ''Noi dobbiamo ringraziare la Nato per averci
salvato cinque anni fa dal genocidio - ha scritto oggi l'analista
albanese Veton Surroi - e chiederle di dimenticare quanto le abbiamo
fatto noi una settimana fa''. (ANSA). BLL 24/03/2004 19:27

KOSOVO: LEGGERMENTE FERITI DUE SOLDATI NATO FRANCESI

(ANSA-AFP) - KOSOVSKA MITROVICA (SERBIA/MONTENEGRO), 24 MAR - Due
soldati francesi della Kfor (Forza di pace multinazionale in Kosovo)
sono stati ''feriti leggermente'' da una bomba a mano lanciata contro
di loro da un uomo nella zona nord (serba) di Kosovska Mitrovica.
Lo ha riferito il portavoce della missione Onu in Kosovo, Gyorgy
Kakuk, precisando che ''l'aggressore e' stato catturato dai serbi del
posto che l'hanno picchiato prima di consegnarlo alla polizia
dell'Onu''. Secondo fonti serbe nella citta', l'uomo era ''un serbo
ubriaco'' noto per ''le attivita' criminali compiute in passato''.
L'aggressione avviene in un momento in cui la situazione in Kosovo
e' molto tesa in seguito all'assassinio, ieri, di un poliziotto
dell'Onu e di un suo collega locale. La settimana scorsa un'ondata di
violenza aveva provocato nella provincia 28 morti e piu' di 600
feriti, tra cui 61 membri della Kfor. (ANSA-AFP). BA
24/03/2004 22:54

KOSOVO: PRISTINA, RIMOSSO PORTAVOCE POLIZIA ONU

(ANSA) - PRISTINA, 24 MAR - Il portavoce della polizia Onu in Kosovo,
Derrek Chapell, e' stato rimosso oggi dal suo incarico in seguito ad
alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa durante la sanguinosa
rivolta della scorsa settimana. Lo hanno confermato all'Ansa fonti
della missione delle Nazioni Unite (Unmik) a Pristina. ''Nessuno
ha ancora spiegato la motivazione ufficiale - hanno riferito le fonti
- a Chapell sono state contestate genericamente dichiarazioni
contraddittorie che avrebbe rilasciato ai media serbi e albanesi
sull'origine della rivolta''. Fra l'altro Chapell, che era portavoce
della polizia Onu in Kosovo da quasi quattro anni, aveva detto che la
rivolta esplosa la scorsa settimana ''era stata organizzata da gruppi
ben definiti''. Chappell, molto popolare in tutta la provincia,
non e' stato rimosso dai ranghi della polizia, ma 'trasferito ad
altro incarico''. (ANSA). BLL 25/03/2004 12:10

KOSOVO: GENTILINI RAPPRESENTANTE DI SOLANA A PRISTINA

(ANSA) - BRUXELLES, 29 MAR - ''Alla luce della difficile situazione
in Kosovo'', l'Alto rappresentante per la politica estera e di
sicurezza dell'Ue, Javier Solana, ha deciso oggi di nominare Fernando
Gentilini quale suo ''rappresentante personale a Pristina''. Lo
annuncia un comunicato dell'Alto rappresentante Ue ricordando che
Gentilini e' attualmente capo dell'Ufficio Balcani del ministero
degli affari esteri e ha accumulato una ''ampia esperienza''
nell'area balcanica attraverso diversi incarichi a Skopje e Pristina.
''Vista la sua esperienza e le sue qualita' personali'', si
afferma ancora nella nota, e' certo che Gentilini fornira' un
''importante contributo alla presenza e al lavoro dell'Ue in Kosovo''
in stretta collaborazione con la leadership locale e con gli altri
rappresentanti internazionali. Gentilini si rechera' a Pristina ''nel
corso di questa settimana''. Il diplomatico, viene ricordato nel
comunicato in inglese, ha fatto parte del segretariato del Consiglio
Ue, e' stato capo di gabinetto del rappresentante speciale dell'Ue a
Skopje e, in precedenza, e' stato componente del gabinetto
dell'allora rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu
a Pristina, Bernard Kouchner.(ANSA). CAL 29/03/2004
13:35

KOSOVO: SODDISFAZIONE FARNESINA PER NOMINA GENTILINI

(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Viva soddisfazione viene espressa alla
Farnesina per la decisione del segretario generale del Consiglio
dell'Unione europea, Alto rappresentante della politica estera e di
sicurezza comune (Pesc) Javier Solana, di nominare il diplomatico
italiano Fernando Gentilini suo rappresentante personale in Kosovo.
La decisione di Solana, si commenta alla Farnesina, e' un ulteriore
riconoscimento del ruolo dell'Italia per la stabilizzazione del
Kosovo e dell'impegno del nostro paese nella regione dei Balcani.
Gentilini, attualmente Capo dell'Ufficio Balcani alla Farnesina, ha
una profonda esperienza della regione. A Pristina, in particolare,
egli e' stato stretto collaboratore di Bernard Kouchner. L'Italia
e' impegnata in Kosovo nel quadro della Kfor della Nato con circa
2600 uomini e mantiene operativa una rappresentanza consolare a
Pristina. (ANSA). RF 29/03/2004 15:28

KOSOVO: FERMATO DA KFOR EX LEADER GUERRIGLIA IN SERBIA

(ANSA) - TIRANA, 1 APR - Le forze americane della Kfor hanno fermato
oggi nel Kosovo occidentale l'ex comandante politico dell'Ucpmb,
movimento di guerriglia albanese formalmente disciolto ma attivo fino
a due anni fa nella valle di Presevo (Serbia meridionale). L'uomo,
Jonuz Mosliu, e' attualmente a capo del Movimento per il progresso
democratico (Lpd), formazione politica che agisce nella stessa valle
abitata in maggioranza da popolazione albanese. E' stato l'Lpd a
dare notizia del fermo di Mosliu, che non e' ancora chiaro di cosa
sia accusato. Il suo nome era compreso in una lista diffusa nei
giorni scorsi dal ministero dell'Interno della Serbia con la quale si
indicavano gli organizzatori di possibili nuovi disordini nella Valle
di Presevo. Il conflitto fra l'Ucpmb e le forze di sicurezza di
Belgrado venne risolto con un accordo che prevedeva la
smilitarizzazione della guerriglia, l'immunita' per i combattenti e
la concessione di maggiori diritti alla minoranza albanese che vive
in questa regione della Serbia meridionale. Gli albanesi sostengono
pero' che le promesse di Belgrado non sono state rispettate.(ANSA)
BLL 01/04/2004 17:37

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GB: GIUDICE CONCEDE RISARCIMENTO A KOSOVARI FERITI DA TRUPPE

(ANSA) - LONDRA, 8 APR - Un giudice dell'Alta Corte ha ordinato al
ministero della difesa britannico di risarcire due kosovari di etnia
albanese che erano stati feriti da un battaglione di paracadutisti
durante la missione di pace del 1999. I legali che rappresentano
il ministero stanno pensando di appellarsi contro la decisione senza
precedenti del giudice, in quanto -come ha spiegato il ministro della
Difesa del governo ombra, Nicholeas Soames- la prospettiva di dover
risarcire i civili feriti potrebbe rendere ''estremamente difficile''
la vita dei soldati impegnati in pericolose missioni di pace.
Mohamet Bici, 27 anni, e suo cugino Skender Bici, 28, erano stati
fermati dalle truppe britanniche mentre viaggiavano in automobile nel
centro di Pristina durante i festeggiamenti per la liberazione nel
luglio del 1999. Con loro nel veicolo vi era un altro cugino, Fahri
Mohamet Bici, 20 anni, il quale sedeva sul tetto dell'automobile
insieme a Mohamet brandendo un kalashnikov e sparando in aria in
segno di festa. I paracadutisti avevano ordinato all'auto di
fermarsi e a Fahri di smettere di sparare colpi in aria ed avevano
poi aperto il fuoco quando i tre passeggeri si erano rifiutati di
obbedire agli ordini. Fahri era stato ucciso, mentre Mohamet era
stato ferito alla mascella da un proiettile. Skender sostiene invece
di aver subito un forte trauma psicologico. I due uomini sono
stati portati in Gran Bretagna per essere curati e successivamente
hanno ottenuto il permesso di restare nel paese con le loro famiglie.
Nel pronunciare il suo verdetto il giudice Elias ha lodato
l'esercito britannico per il lavoro svolto in Kosovo e per aver
dimostrato '' professionalita' e disciplina''. Tuttavia, ha detto
Elias, ''i soldati sono esseri umani e a volte fanno errori
inevitabili. L'esercito deve essere responsabile di questi errori
anche quando le vittime provengono dalle stesse comunita' che i
soldati si sono preposti di difendere''. Secondo il giudice, i
colpi sparati da Fahri con il suo fucile in segno di festa non
costituivano una minaccia diretta per i militari, i quali quindi non
possono sostenere di aver aperto il fuoco per difendersi. (ANSA).
YK4*BI 08/04/2004 16:32

(vedi anche:

Fury over Kosovan payout
By ALASTAIR TAYLOR
http://www.thesun.co.uk/article/0,,2-2004161745,00.html )

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KOSOVO: SELVA, IN SERBIA RISCHIANO PREVALERE SPINTE RADICALI

(ANSA) - PRISTINA, 9 APR - In Serbia, riguardo alla questione del
Kosovo, rischiano di guadagnare terreno le spinte piu' radicali. A
meno che la comunita' internazionale non riesca a riprendere in mano
la situazione. Questa l'opinione del presidente della commissione
Esteri di Montecitorio, Gustavo Selva, dopo gli incontri di ieri con
le autorita' politiche e istituzionali di Belgrado. Tra queste il
primo ministro Vojislav Kostunica. Selva e il vicepresidente
della commissione Umberto Ranieri, al secondo e ultimo giorno della
loro visita nei Balcani, sono arrivati questa mattina a Pristina,
capoluogo del Kosovo, dove stanno incontrando personalita' religiose
e politiche della minoranza serba. All'ora di pranzo e' previsto
l'appuntamento con i vertici militari della missione italiana, nel
pomeriggio seguiranno i colloqui con le autorita' della comunita'
albanese. In particolare i due politici italiani vedranno il
presidente del Kosovo Ibrahim Rugova e il primo ministro Bajram
Rexhepi. Dopo la prima giornata passata a Belgrado, Selva non
sembra per nulla ottimista riguardo alle tensioni tra comunita'
albanese e serba in Kosovo. ''E' difficile - spiega - che Belgrado
possa abbandonare la sua linea, assolutamente contraria
all'indipendenza del Kosovo e favorevole invece alla
cantonalizzazione della regione, e cioe' una divisione in due tra
serbi a albanesi. Credo che la comunita' internazionale, se ha in
mente soluzioni diverse da questa, abbia poche possibilita' di farsi
ascoltare. In Serbia le spinte piu' radicali rischiano di guadagnare
terreno''. In merito all'incontro con Kostunica, Selva osserva che
il primo ministro si trova ad affrontare una situazione
parlamentare molto precaria: ''Le cose che puo' dire e fare - afferma
il presidente della commissione Esteri - dipendono molto da questa
precarieta'. L'Italia e' intenzionata ad aiutarlo, ma temo che i
prossimi appuntamenti elettorali possano essere condizionati
dall'estremismo radicale, di cui si avvertono gia' tutti i sintomi''.
COR 09/04/2004 16:52

KOSOVO: RANIERI, NON SOTTOVALUTARE INCIDENTI MARZO

(ANSA) - PRISTINA, 9 APR - ''La comunita' internazionale non deve
commettere l' errore di sottovalutare il segnale negativo venuto
dagli incidenti delle scorse settimane nel Kosovo, quando sono morte
alcune decine di persone''. Lo afferma il vicepresidente della
commissione Esteri di Montecitorio, Umberto Ranieri, che, assieme al
presidente della commissione, Gustavo Selva, si trova da ieri nei
Balcani per una serie di incontri che affrontano il ritorno della
violenza in Kosovo. La comunita' internazionale, ha aggiunto
Ranieri, si e' impegnata per contrastare una pulizia etnica contro la
comunita' albanese e per costruire un Kosovo in cui fosse possibile
la convivenza di etnie diverse. Questo deve restare il suo
obiettivo e ogni sforzo deve essere compiuto per raggiungerlo.
Sarebbe paradossale e drammatico insieme se si rovesciassero le parti
e potesse procedere oggi nel Kosovo una pulizia etnica contro i serbi
da parte della comunita' albanese''. Secondo l' ex sottosegretario
agli Esteri, e' indispensabile correggere alcuni aspetti della
strategia con cui si e' affrontata fino ad oggi la vicenda: ''Serve
severita' - ha spiegato Ranieri - nei confronti di chi si rende
responsabile di atti di violenza contro altre etnie, severita' contro
i trafficanti e sviluppo ulteriore del processo politico per
costruire un auto-governo del Kosovo nel quadro della risoluzione 144
delle Nazioni Unite, che consenta ad etnie diverse di vivere insieme.
Questa e' la strategia per la quale lavorare - ha concluso - e in
questa direzione credo si debba impegnare il Governo italiano''.
Selva e Ranieri incontreranno tra poco il presidente del Kosovo,
Ibrahim Rugova e il primo ministro, Bajran Rexhepi. In serata e'
previsto il rientro a Roma. (ANSA). KTE 09/04/2004 17:08

KOSOVO: RUGOVA, RICONOSCERNE AL PIU' PRESTO LA SOVRANITA'

(ANSA) - PRISTINA, 9 APR - E' necessario riconoscere al piu' presto
la sovranita' del Kossovo. Lo ha detto il leader kosovaro Ibrahim
Rugova al termine dell'incontro con il presidente ed il vice
presidente della Commissioni Esteri di Montecitorio, Gustavo Selva e
Umberto Ranieri. Rugova, in merito agli incidenti del 17 e del 18
marzo che hanno colpito la minoranza serba del Kossovo, ha assicurato
la ricostruzione di tutti gli edifici danneggiati. ''Ho
ringraziato il presidente Selva - ha affermato il leader kosovaro -
soprattutto per i progressi garantiti dal contributo italiano allo
sviluppo del Kossovo. Ho parlato anche delle misure che abbiamo preso
per poter affrontare la crisi che il Kossovo ha vissuto il 17 e il 18
marzo. Garantiremo la ricostruzione di tutti gli oggetti religiosi,
pubblici e familiari danneggiati''. Dopo aver affrontato il tema
dello sviluppo economico del Kossovo, degli investimenti esteri e
della necessita' di accelerare il processo di privatizzazione. Rugova
ha confermato di aver l'intenzione di rivedere le relazioni con
l'amministrazione delle Nazioni Unite in Kossovo. ''Ho anche
insistito - ha proseguito - sulla necessita' del riconoscimento
quanto piu' rapido possibile della sovranita' del Kossovo allo scopo
di poter dare vita ad una societa' multietnica. Cio' si puo' fare
anche con il supporto della Nato, dell'Unione Europea e degli Stati
Uniti. Abbiamo chiesto l'aiuto del governo italiano - ha concluso
Rugova - e lo abbiamo ringraziato per l'aiuto che ci e' stato dato
per difendere le minoranze e per il supporto economico che ci e'
stato accordato''. (ANSA). KTE 09/04/2004 17:53