Il Kosmet dai pogrom alle nuove elezioni-farsa

3: Seguito rassegna dispacci ANSA, marzo-aprile 2004 - dal sito:
http://www.ansa.it/balcani/kosovo/kosovo.shtml


KOSOVO: RAPPRESENTANTE OSCE LIBERTA' MEDIA CRITICA TV LOCALI

(ANSA) - VIENNA, 22 APR - Senza la parzialita' ed il sensazionalismo
dei media locali si sarebbero potuti evitare i recenti disordini in
Kosovo, nel corso dei quali sono rimaste uccise almeno 19 persone: lo
ha detto oggi a Vienna il nuovo rappresentante per la liberta' dei
media nell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa
(Osce), l'ungherese Miklos Haraszti, intervenendo al Consiglio
permanente dell' organizzazione. Nel rapporto Haraszti critica
soprattutto la copertura da parte dei media locali del tragico
annegamento di un gruppo di bambini albanesi il 16 marzo scorso.
L'evento fatale e' stato descritto come un atto criminale con
motivazioni etniche. Quando invece sono cominciati i veri scontri
interetnici la copertura soprattutto da parte delle televisioni e'
diventata ''giustificante, quasi un appoggio''. ''Senza questa
copertura, gli incidenti potrebbero non aver raggiunto l'intensita' e
il livello di brutalita' registrato, o addirittura avrebbero potuto non
essere accaduti del tutto'', ha detto Haraszti, secondo un comunicato
dell'Osce diffuso oggi a Vienna.''Quello a cui abbiamo assistito nel
Kosovo non era solo giornalismo unilaterale, trascurato e non
professionale in una societa' post-bellica instabile, ma c'e' stata
anche una tragica mancanza di voci equilibranti, per lo meno per quanto
riguarda le emittenti'', ha detto Haraszti. (ANSA). RED-STE
22/04/2004 20:30

KOSOVO: ARRESTATO EX COMANDANTE UCK PER RIVOLTA DI MARZO

(ANSA) - PRISTINA, 28 APR - Un ex comandante della guerriglia albanese
in Kosovo (Uck) e' stato arrestato nelle prime ore di questa mattina
dai soldati della forza di pace a guida Nato (Kfor) con l'accusa di
aver partecipato all'organizzazione della sanguinosa rivolta esplosa
nella provincia lo scorso mese di marzo. L'uomo, Sami Lehstaku, e'
stato catturato nel suo villaggio di Skenderaj, nel Kosovo centrale:
attualmente e' arruolato nel Tmk, la forza di protezione civile
costituita dalle ceneri del movimento di guerriglia. Durante una seduta
del parlamento di Pristina, questa mattina i deputati del Partito
democratico (Pdk) hanno protestato per l'arresto di Lehstaku
chiedendone l'immediata liberazione. La rivolta esplosa in Kosovo fra
il 17 e il 18 marzo ha provocato 18 morti e oltre 800 feriti e la
devastazione di decine fra chiese e monasteri ortodossi. (ANSA) (ANSA).
BLL
28/04/2004 12:33

KOSOVO: ARRESTATI PER CORRUZIONE TRE FUNZIONARI

(ANSA) - PRISTINA, 28 APR - Tre funzionari della compagnia telefonica
del Kosovo (Ptk) sono stati arrestati oggi su ordine della procura di
Pristina con l'accusa di corruzione. Fra di loro c'e' anche un
dirigente presso la Missione delle Nazioni Unite (Unmik), Uno Nillson,
che e' stato in passato consigliere della Ptk. Gli altri due arrestati
sono albanesi, Leme Xhema e Bedri Rama, rispettivamente ex direttore
generale ed ex direttore dell'ente. La polizia delle Nazioni Unite, che
ha confermato l'avvenuto arresto, non ha finora fornito ulteriori
elementi sul capo d'accusa. (ANSA). BLL
28/04/2004 21:02

KOSOVO: PARLAMENTO SERBO APPROVA PIANO CANTONIZZAZIONE

(ANSA) - BELGRADO, 29 APR - Il parlamento serbo ha approvato oggi, con
208 voti a favore, 7 astenuti e nessun contrario, il piano di
cantonizzazione messo a punto dal governo serbo per risolvere la
questione del Kosovo. Il piano, che prevede la creazione di cinque
cantoni serbi a larghissima autonomia nel Kosovo, e' stato
stigmatizzato a suo tempo dalla leadership albanese della provincia e
non e' gradito alla comunita' internazionale, che spinge per una
soluzione multietnica nella provincia, se pure con un certo grado di
decentramento dei poteri. (ANSA). OT
29/04/2004 15:29

KOSOVO: SERBIA, SI' DEL PARLAMENTO ALLA CANTONIZZAZIONE/ANSA

(Di Beatrice Ottaviano) (ANSA) - BELGRADO, 28 APR - Uno stato
multietnico in Kosovo non e' ipotizzabile: su questa premessa il
parlamento serbo ha varato oggi il piano presentato dal governo per la
creazione di cinque cantoni pienamente autonomi nella provincia, in
quelle zone dove la popolazione e' in maggioranza serba. Il voto del
parlamento serbo oggi e' stato praticamente unanime: dei 215 deputati
presenti in aula, 208 hanno approvato il piano di cantonizzazione del
governo serbo e sette si sono astenuti. Non c'e' stato nessun voto
contrario, nonostante alcune riserve da parte degli ultranazionalisti
del Partito radicale (Srs) secondo i quali l'idea di spartire la
provincia con gli albanesi rappresenta di per se' una concessione. In
pratica, l'ipotesi serba porterebbe alla creazione di cinque comunita'
totalmente separate dall'amministrazione albanese: i cinque cantoni,
uno centrale a ridosso di Pristina, uno nel nord, nella regione di
Kosovska Mitrovica, uno a est vicino Gnjiliane, uno a sud vicino Strpce
e uno nel sudovest della provincia, dovrebbero godere di autonomia
territoriale, istituzionale, elettorale, nell'organizzazione della
pubblica sicurezza e della protezione civile, nei pubblici registri,
nella lingua e nella pubblica istruzione, nel settore giudiziario,
nell'autogoverno, nella sfera economica e nella gestione del patrimonio
pubblico. Si verrebbero cosi' a creare nel cuore dei Balcani cinque
nuovi 'muri' per separare la minoranza serba dalla comunita' kosovara
albanese. Il piano, anticipato nelle settimane scorse, aveva gia'
suscitato le aspre critiche della leadership albanese, e non piace alla
comunita' internazionale che non ha messo da parte la speranza di un
Kosovo multietnico. Stando pero' ad alcuni giornali serbi, la
cantonizzazione non sarebbe una ipotesi del tutto inaccettabile per
certe frange albanesi, e l'Occidente starebbe rivedendo molte delle sue
posizioni sul problema Kosovo. Il primo ministro serbo Vojislav
Kostunica ha ribadito oggi che il piano di cantonizzazione ''non e' un
progetto di status finale per la provincia, ma solo un modo per evitare
ulteriori violenze''. Il neo ministro degli esteri Vuk Draskovic ha
invitato a non drammatizzare il quasi certo rifiuto del piano di
Belgrado: ''E' sufficiente che a Washington e a Bruxelles si stia gia'
parlando di decentralizzazione'', ha affermato. Sono piaciute in Serbia
anche le dichiarazioni del segretario del Consiglio d'Europa Walter
Schwimmer, che ha attribuito ai politici kosovari parte della
responsabilita' delle violenze di marzo, ed e' piaciuta la
dichiarazione fatta alla Bbc dal sottosegretario agli esteri britannico
Denis MacShane, che ha detto di ''non voler sentir parlare di status
finale e indipendenza: l'unico status finale in Kosovo e' la morte''.
Crescono intanto i dubbi sulle cause scatenanti delle violenze che il
17 marzo scorso sono sfociate in una caccia ai serbi da parte dei
kosovari albanesi, con un bilancio di 28 morti e una trentina di
edifici ortodossi distrutti o danneggiati. Gli incidenti erano nati
quando si era diffusa la voce, amplificata dai mezzi di informazione
albanesi, che era da attribuirsi ad alcuni ragazzini serbi la morte di
tre bambini albanesi annegati nel fiume Ibar, che divide la citta' di
Kosovska Mitrovica. Il procuratore internazionale per il Kosovo Peter
Tinsley, incaricato di indagare sulla morte dei tre bambini, ha
concluso che ''nessuno puo' essere concretamente sospettato'' per la
vicenda e che non esistono prove a suffragio della versione albanese. I
disordini del 17 marzo hanno peraltro portato a un arresto, quello
dell'ex comandante dell'Uck (l'armata di liberazione albanese attiva
durante il conflitto del 1998-99) Sami Lushtaku, accusato di
incitamento alla violenza. Lushtaku era stato condannato in contumacia
a vent'anni di reclusione dai tribunali serbi per atti di terrorismo.
(ANSA). OT
29/04/2004 17:52

SERBIA: SEQUESTRATI NEL SUD INGENTI ARSENALI

(ANSA) - BELGRADO, 10 MAG - Le forze di polizia e l'esercito
serbomontenegrino hanno sequestrato nel sud della Serbia grossi
quantitativi di armi da combattimento. Lo ha detto il generale Mladen
Cirkovic, comandante del locale corpo d'armata, sottolineando che
''un'eventuale sorpresa tipo quella avvenuta in Kosovo il 17 e 18
marzo scorsi - quando violenze albanesi contro la comunita' serba
provocarono 28 morti, ndr - non ci coglierebbe impreparati''.
Fra le armi sequestrate, riferisce l'agenzia Fonet, risultano 14
mitragliatrici pesanti, 83 fucili, tre lanciamissili, due cannoni, 15
lanciarazzi, 33.000 munizioni di vario calibro, 22 bombe a mano e 52
chili di esplosivo. La Serbia del sud, abitata nella fascia a
ridosso del Kosovo e della Macedonia occidentale da una consistente
maggioranza albanese, era stata teatro negli anni scorsi di violenti
scontri fra estremisti albanesi e forze serbe. Attivi nella zona
erano stati un 'Esercito di liberazione di Presevo, Bujanovac e
Medvedja' (Ucpmb, dal nome dei principali centri locali) che
rivendicava l'unificazione con il 'Kosovo liberato', e, in tempi piu'
recenti, una sedicente 'Armata di liberazione albanese' (Ana) che si
era attribuita la paternita' di alcuni attentati terroristici.
(ANSA). OT
10/05/2004 19:18

KOSOVO: ARRESTATI EX GUERRIGLIERI UCK PER OMICIDIO ALBANESI

(ANSA) - PRISTINA, 24 MAG - Due ex appartenenti alla guerriglia
albanese (Uck) sono stati oggi arrestati nel Kosovo meridionale con
l'accusa di aver partecipato all'uccisione di altri civili albanesi
ritenuti ''collaboratori'' dei servizi di sicurezza serbi. I
fatti risalgono al periodo 1988-1999 quando in Kosovo l'Uck
combatteva contro con la presenza delle forze di Belgrado nella
provincia serba a maggioranza albanese. I due arrestati sono padre
e figlio uno dei quali oggi appartiene al corpo di protezione civile
(Tmk) costituito dalla missione delle Nazioni Unite sulle ceneri del
movimento armato. Secondo la polizia del Kosovo i due arresti di oggi,
avvenuti nel distretto di Prizren, seguono a quello di altri quattro
ex combattenti albanesi compiuto lo scorso mese di febbraio.
(ANSA). BLL 24/05/2004 16:25

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KOSOVO: GERMANIA; BILD, FOTO TORTURE CON SOLDATI TEDESCHI

(ANSA) - BERLINO, 26 MAG - Fra i militari della KFOR, la Forza
multinazionale di pace in Kosovo, circolerebbero foto con presunte
immagini di torture ad opera di soldati tedeschi. A riferirlo nella
sua edizione di domani e' il quotidiano Bild, secondo cui il ministro
della difesa Peter Struck avrebbe ordinato immediatamente un'inchiesta
interna al contingente tedesco.
''Stiamo indagando seriamente su questo sospetto mostruoso'', ha detto
al giornale il portavoce del ministero Norbert Bicher, che ha
aggiunto: ''Stiamo cercando in tutti i modi di ottenere queste
presunte foto''. La Bild ha fornito una breve anticipazione alla
notizia di domani.
Lo stesso portavoce Bicher, in altre dichiarazioni all'agenzia Dpa, si
e' mostrato piu' scettico, affermando che finora non vi e' alcuna
prova dell'esistenza di tali foto. Nei giorni scorsi il ministro
Struck ha a piu' riprese sottolineato come sia impossibile immaginare
che i soldati tedeschi - per la formazione e l'addestramento che hanno
- possano abbandonarsi a torture e maltrattamenti al pari dei
militari americani in Iraq.
L'esperto difesa della Csu Christian Schmidt, anch'egli alla Bild di
domani, ha chiesto di fare luce al piu' presto su tali voci e sospetti.
All'inizio della missione militare in Kosovo nel 1999, i soldati
tedeschi, seppur per un breve periodo, ebbero l'incarico di
sorvegliare una prigione, prima che nella provincia separatista serba
arrivasse la missione dell'Onu (UNMIK). (ANSA). QN
26/05/2004 16:34

KOSOVO: GERMANIA, BILD NON POSSIEDE FOTO PRESUNTE TORTURE

(ANSA) - BERLINO, 26 MAG - La Bild, il quotidiano popolare tedesco che
nel suo numero di domani riferisce di presunte foto con scene di
tortura ad opera di soldati tedeschi in Kosovo, ha precisato di non
essere in possesso di tali foto. Interpellata al riguardo, la
redazione del giornale ha detto di aver semplicemente appreso di
un'inchiesta avviata dal ministero della difesa sulle voci riguardo
l'esistenza di foto con torture ad opera di soldati tedeschi in
Kosovo. E la notizia di domani si riferisce solo a questo - e' stato
sottolineato. Da parte sua il capo di stato maggiore dell'esercito
Hans- Otto Budde ha detto di non credere alla notizia delle foto con
torturatori tedeschi in Kosovo. ''Ritengo tutto cio' semplicemente
inventato'', ha detto, e ha aggiunto: ''Io credo nei miei soldati''.
(ANSA). QN 26/05/2004 17:50

( vedi anche:
Daily Says Torture Photos Involve German Soldiers in Kosovo
http://www.dw-world.de/english/0,,1432_A_1217612_1_A,00.html )

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KOSOVO: UCCISO RAGAZZO SERBO, DUE ALBANESI ARRESTATI

(ANSA-REUTERS) - PRISTINA, 5 GIU - Un ragazzo serbo di 16 anni e' stato
ucciso oggi in Kosovo da colpi d'arma da fuoco sparati da un'auto in
corsa, e la polizia ha arrestato due albanesi. Lo ha annunciato un
portavoce dell'Onu. L'uccisione, avvenuta nella 'enclave' serba di
Gracanica, e' il primo incidente di rilievo dal marzo scorso, quando la
provincia aveva conosciuto le violenze piu' gravi in cinque anni di
amministrazione delle Nazioni Unite. Dopo l'attentato di stamani, si e'
radunata una folla di serbi, che ha bloccato la strada che collega il
capoluogo Pristina con la parte orientale del Kosovo. La stessa cosa
era avvenuta in marzo nella 'enclave' serba di Caglavica in seguito
all'uccisione di un serbo. (ANSA-REUTERS). DIG 05/06/2004 10:50

KOSOVO: UCCISO RAGAZZO SERBO, DUE ALBANESI ARRESTATI (2)

(ANSA-REUTERS-AFP) - PRISTINA, 5 GIU - ''Un ragazzo serbo di 16 anni e'
stato ucciso'', ha dichiarato il portavoce della polizia dell'Onu
Malcolm Ashby. ''Ci sono due albanesi del Kosovo in detenzione in
relazione a quest'incidente'', ha aggiunto. Il portavoce ha precisato
che da un veicolo sono stati sparati colpi d'arma da fuoco contro un
gruppo di serbi davanti a un 'Fast food'. Piu' tardi la polizia ha
fermato un veicolo sospetto, arrestando i due albanesi e sequestrando
armi. La strada che attraversa Gracanica - ha annunciato la polizia
dell'Onu - restera' chiusa fino a lunedi'. Alcuni testimoni hanno detto
alla polizia che i colpi sono stati sparati da un veicolo di colore
bianco, con targa contraffatta. Secondo l'agenzia serba Tanjug, la
vittima, Dmitrije Popovic, era in un ristorante con alcuni amici quando
e' stato colpito dal fuoco di armi automatiche proveniente dal veicolo,
che si e' poi allontanato a grande velocita'. Tre mesi fa, l'uccisione
di un serbo - e il successivo annegamento in un fiume di tre ragazzi
albanesi, di cui gli albanesi diedero la colpa ai serbi - innesco' una
serie di attentati, omicidi e violenze che causo' la morte di almeno 19
persone. Dal 17 al 19 marzo, 29 chiese e monasteri ortodossi serbi,
come pure 800 case circa, furono incendiate e distrutte. (ANSA-
REUTERS-AFP). DIG 05/06/2004 12:16

ALBANIA: ESTRADATO ESPONENTE POLITICO GUERRIGLIA

(ANSA) - TIRANA, 16 GIU - Il rappresentante politico di un movimento di
guerriglia albanese che spesso minaccia di scatenare nuove tensioni in
Macedonia, e' stato estradato ieri dalla Germania, dove era stato
arrestato lo scorso dicembre su segnalazione dell'Interpol di Tirana:
la notizia e' stata data oggi dal ministero degli Interni albanese.
L'uomo, Idajet Beqiri, capo del partito dell'Unita' nazionale
(formazione di estrema sinistra albanese), e' accusato dalla procura
generale di Tirana di ''incitamento all'odio etnico''.
Beqiri e' considerato segretario politico del Fronte per l' unione
nazionale albanese (Fbksh), movimento che teorizza la creazione della
''grande Albania'' e che e' il braccio politico della cosiddetta Armata
nazionale albanese (Aksh).
Al suo arrivo all'aeroporto di Tirana, Beqiri si e' inginocchiato a
baciare la terra.
L'Aksh ha rivendicato numerosi attentati avvenuti negli ultimi mesi in
Macedonia, ma finora sono mancate prove sulla sua esatta consistenza
''militare''. La missione delle Nazioni Unite in Kosovo (Unmik) ha
classificato l'Aksh come gruppo terrorista. Nei mesi scorsi un
tribunale di Tirana aveva liberato due altri esponenti dell'Aksh,
costretti poi a lasciare l'Albania perche' considerate persone non
grate. (ANSA).
BLL-COR 16/06/2004 17:09

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KOSOVO: KFOR, QUATTRO SOLDATI FINLANDESI FERITI IN ATTACCO

(ANSA-AFP) - PRISTINA (SERBIA-MONTENEGRO), 11 LUG - Quattro soldati
finlandesi della Kfor, la forza di pace della Nato in Kosovo, sono
stati feriti in serata da un colpo d'arma da fuoco sparato da uno
sconosciuto nel centro della provincia della Serbia meridionale a
maggioranza albanese. Lo ha reso noto il portavoce della Kfor, Gerry
Cooney. Il portavoce ha precisato che i militari sono stati feriti
da un solo colpo sparato da un fucile da caccia durante una
pattuglia nei pressi di un villaggio vicino alla Lipljan, 30
chilometri ad est di Pristina, il capoluogo del Kosovo. ''Sei
persone sono state arrestate e ora stiamo cercando l'arma'', ha
aggiunto. E' il primo attacco di cui si ha notizia contro la Kfor,
che ha assunto il controllo della travagliata provincia nel giugno
1999 ed e' forte di 17.000 militari. (ANSA-AFP-REUTERS). PZ
11/07/2004 00:33

( vedi anche:
NATO peacekeepers shot at in Kosovo
http://english.aljazeera.net/NR/exeres/2826AFAD-E24B-48DF-9C67-
B815DA76249B.htm )

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ALBANIA: SCONTRI FRA POLIZIA E ABITANTI VILLAGGIO, 6 FERITI

(ANSA) - TIRANA, 14 LUG - Nuovi scontri sono avvenuti oggi a Kukes
nell'Albania settentrionale al confine con il Kosovo, fra la polizia e
gli abitanti di un villaggio nei pressi del quale si sta costruendo un
aeroporto. Almeno sei persone sono state ferite. I contadini hanno
bloccato il cantiere da ormai 22 giorni rivendicando la proprieta' sul
terreno e chiedendo di essere ricompensati tutti dal governo. Oggi gli
abitanti della zona hanno impedito alla ditta che esegue i lavori di
fare entrare i macchinari sdraiandosi per terra. Per sbloccare la
situazione e' intervenuta la polizia locale e le unita' delle forze
speciali giunte a Kukes da altre citta'. Gli agenti hanno usato i
manganelli per disperdere la folla che ha risposto con lanci di sassi.
Negli scontri sei manifestanti sono stati feriti leggermente. La scorsa
settimana gli abitanti avevano sparato per almeno due ore in aria al
momento dell'intervento della polizia. Lo stato albanese da due anni ha
stanziato i fondi per ricompensare gli abitanti della zona. Ma delle
1.100 famiglie del villaggio, 40 di esse sono riuscite ad avere il
diritto di proprieta' su tutta la superficie e per questo vengono
accusati dal resto del villaggio di avere manipolato la documentazione.
(ANSA). COR 14/07/2004 15:10

KOSOVO: ELEZIONI, REGISTRATI 34 PARTITI PER LEGISLATIVE

(ANSA-AFP) - PRISTINA, 6 AGO - Trentaquattro formazioni politiche
sono state registrate per le elezioni legislative del 23 ottobre
prossimo in Kosovo, che la comunita' serba minaccia di boicottare
adducendo la mancanza delle condizioni di sicurezza. Lo si e' appreso
dalla commissione elettorale centrale. Alla data della chiusura
delle iscrizioni, martedi' scorso, per la comunita' serba,
minoritaria nella provincia rispetto all'etnia albanese, si erano
candidati solo due partiti minori. La principale coalizione serba,
Povratak, che ha 22 seggi su 120 nell'assemblea uscente del Kosovo,
non ha presentato la propria candidatura. A fine luglio, in
seguito a consultazioni con il neo- presidente serbo Boris Tadic e
con le formazioni politiche serbe della provincia, il primo ministro
serbo Vojislav Kostunica aveva ''sconsigliato ai serbi di partecipare
alle legislative''. Belgrado si oppone alla partecipazione dei
serbi alla consultazione a causa del rifiuto della Missione Onu in
Kosovo (Unmik) e del governo di Pristina di prendere in
considerazione un piano per la protezione della comunita' serba.
Per la prima volta, nella provincia della Serbia meridionale
amministrata dal 1999 dall'Onu l'organizzazione del voto e' sotto la
responsabilita' delle autorita' locali. Alle elezioni del 2002 vi era
stata la supervisione dell'Organizzazione per la sicurezza e la
cooperazione in Europa (Osce). (ANSA-AFP).
DIG 06/08/2004 01:56

KOSOVO: NUOVO GOVERNATORE ONU ASSUME INCARICO

(ANSA) - PRISTINA, 16 AGO - Ha assunto oggi ufficilamente l'incarico
a Pristina il nuovo governatore Onu del Kosovo, il diplomatico danese
Soren Jessen Petersen, subentrato al dimissionario Harri Kolkeri.
Petersen, che e' il quinto governatore della provincia da quando, nel
giugno del 1999, il Kosovo e' passato sotto l'amministrazione delle
Nazioni Unite, ha gia' incontrato il presidente Ibrahim Rugova e il
primo ministro Bajram Rexhepi, entrambi albanesi. ''Bisogna
risolvere il problema dello status della provincia, perche' da questo
dipende la stabilita' dell'intera regione balcanica'' ha dichiarato
il nuovo governatore. Il Kosovo e' formalmente parte della Serbia
ma gli albanesi rivendicano la sua indipendenza. Le Nazioni Unite
hanno indicato una lista di standard che la provincia deve
raggiungere, soprattutto nel campo della democrazia e dei diritti
umani, cosi' da avviare entro il 2005 il processo per definire il suo
status. La minoranza serba si oppone fermamente all'ipotesi
dell'indipendenza. Cosi' come Belgrado, che ha proposto nei mesi
scorsi una cantonizzazione della provincia, ipotesi finora contestata
dalla comunita' internazionale. Accanto ai difficili rapporti fra
serbi e albanesi, il nuovo governatore Onu dovra' da subito iniziare
ad occuparsi dell'organizzazione delle prossime elezioni politiche
previste per il 23 ottobre e che gran parte degli 800.000 serbi che
vivono in Kosovo minacciano di boicottare, cosi' come richiesto da
Belgrado. (ANSA). BLL 16/08/2004 16:45

KOSOVO: ESTREMISTI ALBANESI SI ARMANO, DICONO SERVIZI SERBI

(ANSA) - BELGRADO, 24 AGO - Gli estremisti albanesi del Kosovo
continuano a fare incetta di armi sul mercato nero e si preparano a
fomentare rivolte in settembre, secondo Dragomir Asanin, capo della
sezione antiterrorismo dei servizi segreti serbi. In una relazione alla
commissione parlamentare serba per il Kosovo, Asanin ha sottolineato
che gli estremisti organizzano anche campi mobili di addestramento:
''Abbiamo seri indizi sulla organizzazione di sommosse in settembre -
ha detto - che temiamo possano trasformarsi in qualcosa di piu'
radicale e distruttivo. Il verificarsi di un nuovo 17 marzo (data di un
pogrom antiserbo che ha provocato 28 morti e la distruzione di una
trentina di edifici religiosi ortodossi) dipende solo dalle intenzioni
degli estremisti''. Il capo dell'antiterrorismo serbo ha aggiunto che
nella provincia cresce il potere della criminalita' organizzata, che
usa i vecchi canali del traffico di droga e armi anche per raccogliere
il denaro necessario all'acquisto delle aziende in via di
privatizzazione. L'allarme di Asanin viene in vista delle elezioni
generali in Kosovo, fissate per ottobre, che Belgrado vorrebbe
boicottate dalla comunita' serba kosovara. Ieri sera il parlamento
serbo ha ribadito che non esistono condizioni di sicurezza per la
partecipazione al voto delle etnie non albanesi, e ha riproposto il
piano governativo per una divisione della provincia in cantoni
etnicamente omogenei. In controtendenza, il ministro della difesa serbo
Prvoslav Davinic ha affermato, dopo un colloquio con il comandante
della Kfor (la forza di pace internazionale) Holger Kammerhof, che il
numero di incidenti etnici e' fortemente diminuito in Kosovo, e che
''al momento la sicurezza delle popolazioni non albanesi e'
soddisfacente, molto migliorata grazie alle operazioni lanciate dalla
Kfor dopo marzo''. (ANSA). OT 24/08/2004 12:18

KOSOVO: A BELGRADO NOVO CAPO UNMIK

(ANSA) - BELGRADO, 30 AGO - Il nuovo capo dell'Amministrazione
dell'Onu per il Kosovo (Unmik) Soren Jessen Petersen e' arrivato a
Belgrado per prendere i primi contatti con la dirigenza serba e per
convincerla a incoraggiare la partecipazione della comunita' serba
kosovara alle elezioni politiche del 23 ottobre. Il governo del
premier Vojislav Kostunica aveva invitato nei giorni scorsi al
boicottaggio, sottolineando che le pessime condizioni di sicurezza
delle minoranze nel Kosovo non consentivano la partecipazione al voto
dei serbi. Jessen Peterson, che ha incontrato all'arrivo il
ministro degli esteri serbomontenegrino Vuk Draskovic, aveva
sottolienato nei giorni scorsi che la scelta del boicottaggio sarebbe
stata ''controproducente per gli stessi serbi'', e che era invece nel
loro interesse ''rimanere parte del futuro del Kosovo''. Secondo
la stampa serba, terreno di una possibile trattativa per la
partecipazione alle elezioni sara' l'accoglienza della comunita'
internazionale al piano del governo serbo per la
'decentralizzazione' della provincia, in pratica la sua divisione in
cantoni autonomi etnicamente omogenei. Lasciando Pristina, Jessen
Petersen ha detto che alcune parti di quel piano sono recepibili
dalla riforma dei governi locali disegnata dall'Unmik.
Incoraggiamenti erano venuti anche dal Gruppo di contatto per la ex
Jugoslavia (del quale fa parte anche l'Italia), una cui delegazione
e' attesa a Belgrado il 3 settembre. (ANSA). OT
30/08/2004 11:22

KOSOVO: PETERSEN A TIRANA, SERBI PARTECIPINO AL VOTO

(ANSA) - TIRANA, 7 SET - ''E' fondamentale che i serbi del Kosovo
partecipino alle elezioni politiche generali di ottobre, altrimenti
non saranno rappresentati nel dialogo sulla futura definizione dello
status della provincia'': lo ha detto oggi a Tirana il nuovo
governatore Onu del Kosovo, Soren Jessen Petersen, giunto per la
prima volta in visita in Albania dal suo insediamento. Petersen
ha incontrato il presidente albanese Alfredo Moisiu, il primo
ministro Fatos Nano e il ministro degli Esteri Kastriot Islami. Le
autorita' di Belgrado hanno fatto appello alla comunita' serba del
Kosovo di boicottare le elezioni generali fissate per il 23 ottobre,
in segno di protesta contro il rifiuto da parte della missione Onu
(Unmik) di accettare il piano di decentralizzazione amministrativa:
''Io non posso immaginare che loro prenderanno una decisione di
questo tipo - ha detto Petersen - numerosi Stati hanno iniziato a
fare pressioni sulla Serbia affinche' cambi posizione, e tali
pressioni hanno il nostro stesso obiettivo, che e' quello di
costruire un Kosovo multietnico''. Secondo Petersen ''boicottare
le elezioni produrrebbe solo danni ai serbi della provincia''. Il
governatore Onu si e' impegnato ad accelerare le procedure per il
raggiungimento degli standard democratici fissati dalle Nazioni
Unite, che costituiscono la condizione per avviare a partire dal 2005
i negoziati sullo status definitivo del Kosovo. Il presidente Alfred
Moisiu ha commentato che ''definire lo status della provincia e'
vitale perche' pacifica la regione e isola gli estremisti delle due
parti''. Domani e' intanto atteso a Tirana il presidente del
Kosovo, l'albanese Ibrahim Rugova, che si appresta a compiere la sua
prima visita in Albania dopo sette anni. Il leader moderato, per
ragioni mai chiarite, aveva finora respinto gli inviti di Tirana
rifiutandosi di mettere piede nel Paese anche dopo la fine della
guerra, conclusa nel giugno del 1999. Durante i negoziati di
Rambouillet che precedettero i bombardamenti della Nato, quando il
velivolo sul quale viaggiava la delegazione kosovara fece uno scalo
tecnico a Tirana, Rugova si rifiuto' persino di scendere
dall'aereo.(ANSA) BLL-COR 07/09/2004 18:05

KOSOVO: RUGOVA A TIRANA, USA E UE RICONOSCANO INDIPENDENZA

(ANSA) - TIRANA, 8 SET - ''Gli Stati Uniti e l'Unione europea
dovrebbero riconoscere direttamente l'indipendenza del Kosovo, che
per noi e' una questione esistenziale e non teorica'': lo ha detto a
Tirana Ibrahim Rugova, giunto in Albania per la sua prima visita dopo
sette anni. Il presidente del Kosovo ha incontrato il capo dello
Stato Alfred Moisiu e avra' colloqui con il primo ministro Fatos
Nano, con il leader dell'opposizione Sali Berisha e con il
pretendente al trono Leka Zogu. ''Noi chiediamo la riconoscenza
dell'indipendenza perche' solo questa calmera' la regione'' ha
aggiunto Rugova. In alternativa al riconoscimento diretto da parte di
Stati Uniti e Unione europea, il leader albanese ha suggerito ''un
forum internazionale allargato ai Paesi confinanti''. Rugova ha
poi esortato la minoranza serba a partecipare alle elezioni politiche
previste in Kosovo per ottobre: ''Se i serbi partecipassero al voto,
aumenterebbero il loro peso e la loro influenza'' nella provincia, ha
affermato Rugova, ricordando che attualmente i serbi controllano due
ministeri nel governo di Pristina e 20 seggi in parlamento.(ANSA)
BLL-COR 08/09/2004 20:26

KOSOVO: FERMATI DA MILITARI ITALIANI 12 CONTRABBANDIERI

(ANSA) - ROMA, 13 SET - Dodici contrabbandieri di legname sono stati
fermati in Kosovo dai militari italiani della task force 'Aquila', che
nei giorni scorsi hanno condotto insieme alle forze speciali del Kosovo
Police Service (KPS), una serie di operazioni nell'area a sud di
Djakovica e lungo il confine con l'Albania, nelle localita' di Babay
Boks e Kusari, proprio allo scopo di contrastare il contrabbando di
armi e di legna attraverso il confine.
L'attivita' congiunta - sottolinea una nota della Brigata
multinazionale sud-ovest, diffusa a Roma - e' risultata ''molto
proficua soprattutto per le forze speciali della polizia kosovara che,
soprattutto in ambiente notturno, hanno avuto modo di apprendere la
metodologia d'impiego e le tecniche dei militari italiani''.
Da oltre 5 anni il contingente italiano in Kosovo - composto oggi da
circa 2.800 uomini inquadrati nella Brigata Multinazionale Sud-Ovest,
agli ordini del generale Danilo Errico - svolge non solo attivita'
operative come pattuglie, check point, scorte e controllo dei confini,
ma anche interventi a carattere umanitario per favorire il dialogo
interetnico, la pacificazione e la ricostruzione della regione.
Anche in questo contesto, nei giorni scorsi, i militari dell'Italian
Cimic Team (il gruppo che si occupa della cooperazione
civile-militare), in collaborazione con il Sovrano Militare Ordine di
Malta, hanno consegnato ad una famiglia bisognosa della citta' di
Dakovica il materiale necessario alla realizzazione del tetto
dell'abitazione. E' solo il piu' recente di una serie di interventi
umanitari svolti dai militari italiani, che negli ultimi quattro mesi
hanno distribuito circa 200 colli contenenti generi alimentari,
indumenti, computer, arredi scolastici e giocattoli alla popolazione
locale. (ANSA).
SV 13-SET-04 15:03 NNNN 13/09/2004 15:47

KOSOVO: CARABINIERI SEQUESTRANO ARMI E MUNIZIONI

(ANSA) - ROMA, 13 SET - I carabinieri del contingente italiano in
Kosovo hanno sequestrato armi e munizioni in un deposito clandestino
nei pressi di Pec.
I militari dell'Arma - inquadrati nella Brigata Multinazionale
Sud-Ovest, agli ordini del generale Danilo Errico - hanno in
particolare recuperato 3 fucili mitragliatori kalashnikov, 89 cartucce
calibro 7.62 e 5 bombe a mano a deframmentazione modello 'F1'. Lo rende
noto un comunicato della Brigata multinazionale, diffuso a Roma.
I mitra sono stati consegnati al Comando Unimk (la missione delle
nazioni Unite in Kosovo) di Pec, mentre il munizionamento e' stato
preso in custodia da parte degli sminatori italiani che nei prossimi
giorni lo distruggeranno. (ANSA). SV 13-SET-04 15:13 NNNN 13/09/2004
16:04

SERBIA: CHIESA ORTODOSSA INVITA A BOICOTTARE VOTO IN KOSOVO

(ANSA) - BELGRADO, 1 OTT - La Chiesa ortodossa serba ha esortato oggi i
partiti politici in Serbia a non incoraggiare i serbi del Kosovo a
partecipare alle elezioni legislative del 23 ottobre fino a che non
avranno ottenuto delle garanzie per la loro sicurezza. Lo ha riferito
oggi l'agenzia Beta. Il Santo Sinodo ritiene che le autorita'
internazionali presenti nella provincia (Minuk, Kfor) non abbiano fatto
nulla per migliorare la situazione dei serbi e dei non-albanesi del
Kosovo. ''Niente di cio' che nel mondo civilizzato viene chiamato
diritto dell'uomo, diritti democratici e dei cittadini esiste per i
serbi del Kosovo'', ha dichiarato il Santo Sinodo, che e' il governo
della Chiesa ortodossa. Il 95% della popolazione della
Serbia-Montenegro appartiene alla fede ortodossa. Anche Belgrado, in
precedenza, aveva lanciato ai serbi kosovari lo stesso appello ad
astenersi. (ANSA). COR-SPD 01/10/2004 22:29

SERBIA: TADIC, INDIPENDENZA KOSOVO DISTRUGGEREBBE DEMOCRAZIA

(ANSA) - BRUXELLES, 6 OTT - Il Kosovo e' parte della Serbia e una
soluzione diversa da questa ''e' totalmente inaccettabile'',
''l'indipendenza del Kosovo distruggera' la democrazia in Serbia e
aumentera' il peso dei movimenti radicali''. E' quanto detto dal
presidente serbo Boris Tadic durante una conferenza stampa a
Bruxelles sulla situazione di Serbia e Montenegro in vista di una
possibile integrazione europea nel 2012. ''Il Kosovo e' un elemento
chiave di stabilizzazione della Serbia e di tutta l'Europa'', ha
continuato Tadic, ''la situazione della regione e' tragica'' a causa
di gruppi estremisti e radicali e per colpa di ''politici deboli''.
Nonostante cio', ha continuato Tadic, sottolineando l'importanza
della correttezza delle informazioni, ''in Vojvodina di recente non
sono state commesse atrocita' come e' stato detto, ma si e' trattato
solo di scontri''. I rapporti tra albanesi e serbi pero' sono
ancora molto tesi e per questo l'Europa deve accettare una
''decentralizzazione'': una divisione e una duplicazione delle
amministrazioni kosovare, visto che i serbi si rifiutano di avere a
che fare con gli albanesi. ''I serbi - ha sostenuto Tadic - non
vogliono entrare negli ospedali albanesi, come hanno fatto prima gli
albanesi con gli ospedali serbi'', il problema si estende ai comuni,
alle scuole e alle istituzioni in generale. Per questo bisogna
dividere gli istituti della regione: solo cosi', ha commentato il
presidente serbo, sara' possibile vivere in ''una societa'
multietnica'', ''cercando soluzioni valide per entrambe le parti''.
Tadic infine ha rinnovato l'appello di ieri per tutti i serbi che
vivono in Kosovo, invitandoli a votare alle elezioni locali,
sottolineando ''l'importanza della cooperazione'' tra i partiti
democratici contro i movimenti estremisti e radicali. (ANSA).
RED-VS 06/10/2004 18:17

KOSOVO: ELEZIONI, DIVERGENZE FRA PRESIDENTE E PREMIER SERBI

(ANSA) - BELGRADO, 7 OTT - Inciampa sul problema della partecipazione
serba alle elezioni legislative in Kosovo la coabitazione fra il
presidente serbo Boris Tadic e il premier Vojislav Kostunica.
Oggi Kostunica ha ribadito la sua posizione per il boicottaggio serbo
del voto in programma il 23 ottobre nella provincia, pur
sottolineando che ''a nessuno sara' impedito di votare, anche fuori
dai confini amministrativi kosovari se necessario'', mentre il
presidente Tadic ha rinnovato l'appello lanciato due giorni fa in
televisione per una partecipazione massiccia. Il premier ha
affermato che ''solo l'applicazione del piano del governo serbo per
il Kosovo (che prevedeva una sorta di cantonizzazione della provincia
in zone etnicamente omogenee, ndr) e il ritorno dei profughi avrebbero
dato le necessarie garanzie per il voto serbo''. Il presidente ha
invece sottolineato che ''il governo americano sta per esaminare una
iniziativa a favore del futuro riconoscimento di un Kosovo
indipendente, non possiamo combattere questa idea con la passivita',
dobbiamo opporci attivamente. Ecco perche' il voto e' un segnale
necessario''. Tadic ha poi definito la posizione del premier
''forse legittima, ma comunque pericolosa per gli interessi del
paese''. Kostunica ha detto di ritenere l'opposto, che votare non
vada incontro alle istanze serbe. Il premier, conservatore che
avalla l'etichetta di nazionalista, purche' accompagnata dal termine
'moderato', e' leader del Partito democratico serbo (Dss), fiero
avversario di quello, quasi omonimo, del riformista e
filo-occidentale Tadic (Partito democratico, Ds). Pur di tenere i
rivali fuori dall'esecutivo, Kostunica ha creato un governo di
minoranza con l'appoggio esterno del Partito socialista (Sps) che fu
di Slobodan Milosevic. Dall'elezione di Tadic a presidente, nel
giugno scorso, i due politici avevano comunque evitato scontri e
polemiche. La tregua e' stata rotta lunedi' dall'appello alla
nazione di Tadic (strumento peraltro inconsueto sulla scena politica
del paese), che oltre a invitare al voto i serbi del Kosovo, aveva
anche criticato l'ambiguita' dell'esecutivo sulla cooperazione con il
Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nella ex
Jugoslavia. In Kosovo, la comunita' serba e' divisa: la
maggioranza, su posizioni piuttosto integraliste, opta per il
suggerimento di Kostunica. Ma fuori dalle enclavi etnicamente
omogenee, c'e' una attiva minoranza che vede necessaria la
coabitazione e ritiene il voto uno strumento atto a favorirla.
(ANSA). OT 07/10/2004 17:46

KOSOVO: ELEZIONI, MANIFESTAZIONE A BELGRADO PER BOICOTTAGGIO

(ANSA) - BELGRADO, 13 OTT - Alcune centinaia di dimostranti si sono
radunati oggi nel centro di Belgrado per protestare contro l'appello
al voto serbo nelle elezioni kosovare del 23 ottobre, rivolto nei
giorni scorsi alla nazione dal presidente Boris Tadic. I
manifestanti, che accusavano Tadic di ''tradimento'', hanno definito
l'eventuale voto ''una legittimazione alla creazione di un secondo
stato albanese nei Balcani e un avallo alla classe politica kosovara
albanese che ha per obiettivo la pulizia etnica della provincia''.
L'appello di Tadic ha suscitato malumore nel governo del premier
Vojislav Kostunica, conservatore e nazionalista seppur moderato. Il
premier, pur con toni piu' cauti, aveva ripreso l'appello della Chiesa
ortodossa serba al boicottaggio della consultazione, sostenendo che
poco era stato fatto per creare condizioni di sicurezza per la
minoranza serba della provincia. Nel marzo scorso, un pogrom anti
serbo scatenato da false notizie sull'uccisione di bambini albanesi
aveva provocato la morte di 19 persone, la distruzione di molte case
serbe e gravi danni a una trentina di edifici ortodossi, fra cui
alcuni di grande valore storico. Tadic, che oggi ha incontrato il
patriarca Pavle sulla questione, ha precisato nell'appello al voto che
i deputati serbi eletti avrebbero dovuto dimettersi se entro tre mesi
non si fossero create nelle enclavi serbe istituzioni autonome.
(ANSA). OT 13/10/2004 18:27