Aggiornamenti da ICDSM-Italia


# A # (francais / italiano)

1) Annuncio conferenza all'Aia, 26/2/2005
2) Brevi, in ordine cronologico inverso
3) Appello per il finanziamento della difesa di Milosevic

# B #

Comunicato di ICDSM-Italia

# C # (english)

La posizione di Noam Chomsky sulla guerra in Jugoslavia

# D #

John Laughland: Lasciate parlare Slobo

---

SEGNALAZIONE: Il testo della autodifesa di Milosevic e' disponibile
anche in lingua PORTOGHESE - vedi alla pagina:

http://www.horadopovo.com.br/2004/setembro/17-09-04/pag6a.htm


### A ###


1) Annuncio conferenza all'Aia, 26/2/2005

E' in preparazione una conferenza internazionale sullo scandalo
giuridico del "processo" a Milosevic nel "Tribunale" dell'Aia.

La conferenza e' stata programmata per il prossimo 26 FEBBRAIO ALL'AIA.
Ad essa e' prevista la partecipazione, tra gli altri, di Ramsey Clark
(ex procuratore generale degli USA, noto pacifista, presidente
dell'ICDSM), Thipaine Dickson (avvocatessa canadese, consulente della
difesa di Milosevic), Velko Valkanov (professore bulgaro, co-presidente
dell'ICDSM), Branko Rakic (avvocato serbo di Milosevic), Aldo
Bernardini (docente di diritto internazionale).

Per l'organizzazione di questa conferenza lo sforzo economico e' ai
limiti delle possibilita' dell'ICDSM. Tutti i nostri sostenitori sono
invitati a contribuire con urgenza (vedi l'Appello piu' sotto).
Ulteriori informazioni saranno diffuse su questa lista appena
possibile; esse possono anche essere richieste ad ICDSM-Italia :
icdsm-italia @ libero.it

---

2) Brevi, in ordine cronologico inverso:

TPI: DOPO LUNGA PAUSA RIPRENDE PROCESSO A MILOSEVIC

(ANSA) - BRUXELLES, 9 GEN - Dopo una lunga pausa, durata oltre tre
settimane, da martedi' prossimo riprende davanti al Tribunale penale
internazionale (Tpi) dell'Aja il processo all'ex presidente jugoslavo
Slobodan Milosevic.
Cominciato nel febbraio 2002, il processo, che ha subito finora
numerosi rinvii, chiesti dallo stesso imputato soprattutto per motivi
di salute, dovrebbe terminare entro la fine di quest'anno.
Gli ultimi mesi del 2004 sono stati contrassegnati principalmente dal
contrasto tra l'ex presidente jugoslavo e i due difensori nominati
d'ufficio, i britannici Steven Kay e Gillian Higgins, i quali
nell'ottobre scorso hanno chiesto di essere esonerati dall'incarico.
La Corte d'appello del Tpi ha tuttavia confermato i due avvocati
designati, ritenendo ''fondamentale'' per una procedura ''equa e
rapida'' la presenza di legali d'ufficio, pur autorizzando nuovamente
anche Slobo, se in buone condizioni di salute, a condurre la sua difesa.
Il processo si trova attualmente nella fase delle deposizioni dei
testimoni citati dalla difesa. Ma molti non si erano presentati proprio
per protestare contro la decisione del Tribunale di non consentire
all'ex presidente jugoslavo di condurre lui stesso gli interrogatori.
La prossima settimana dovrebbero essere sentiti come testimoni anche
due caschi blu di nazionalita' francese.
Sono in tutto 60 i capi d'accusa ai quali Slobodan Milosevic deve
rispondere per crimini di guerra e contro l'umanita' nei conflitti che
hanno lacerato la ex Jugoslavia. Slobo, che rischia il carcere a vita,
deve rispondere anche di genocidio per la guerra in Bosnia. (ANSA). PUC
09/01/2005 16:10

MILOSEVIC:TPI,AVVOCATI UFFICIO RIBADISCONO RICHIESTA ESONERO

(ANSA) - BRUXELLES, 10 GEN - Stevan Kay e Gillian Higgins, i due
avvocati d'ufficio di Slobodan Milosevic, hanno oggi ribadito la
richiesta di essere esonerati dall'incarico al processo in corso
all'Aja contro l'ex presidente da parte del Tribunale penale
internazionale dell'ex Jugoslavia. Nella richiesta inviata al
presidente del Tpi, Theodor Meron, i due avvocati britannici confermano
quanto gia' detto piu' volte negli ultimi mesi, e cioe' che non possono
difendere l'ex uomo forte di Belgrado se lo stesso Milosevic si rifiuta
di collaborare con loro. Le udienze all'Aja contro l'ex presidente
jugoslavo riprendono domani al termine di una lunga pausa, durata oltre
tre settimane. Iniziato nel febbraio 2002, il processo, che ha finora
subito numerosi rinvii, chiesti dallo stesso imputato soprattutto per
motivi di salute, dovrebbe terminare entro la fine di quest'anno. Gli
ultimi mesi del 2004 sono stati contrassegnati appunto dal contrasto
tra Milosevic e i due difensori d'ufficio, che fin da ottobre hanno
chiesto di essere esonerati dall'incarico. La Corte d'appello del Tpi
ha tuttavia confermato i due avvocati designati, ritenendo
''fondamentale'' per una procedura ''equa e rapida'' la presenza di
legali d'ufficio, pur autorizzando nuovamente anche Slobo, se in buone
condizioni di salute, a condurre la sua difesa. Il processo si trova
attualmente nella fase delle deposizioni dei testimoni citati dalla
difesa. Ma molti non si erano presentati proprio per protestare contro
la decisione del Tribunale di non consentire all'ex presidente
jugoslavo di condurre lui stesso gli interrogatori. Sono in tutto 60 i
capi d'accusa dei quali Milosevic deve rispondere per crimini di guerra
e contro l'umanita' nei conflitti che hanno lacerato l'ex Jugoslavia
nei primi anni novanta. Slobo, che rischia il carcere a vita, deve
rispondere anche di genocidio per la guerra in Bosnia. (ANSA) RIG
10/01/2005 18:11

http://www.justicetribune.com/article_fr.php?id=2850
 
TPIY : défense de sortir 
 
Les avocats britanniques assignés par le Tribunal pour l'ex-Yougoslavie
à la défense de Slobodan Milosevic cherchent désespérément à se
retirer. Le 7 décembre, la requête en dessaisissement de Steven Kay et
Gillian Higgins a été rejetée. Milosevic a de son côté réaffirmé qu'il
n'acceptera aucune participation active des conseils, et ce même dans
l'éventualité où une grave maladie l'empêcherait d'assurer sa défense
en personne. Jour après jour, les avocats britanniques viennent donc
s'asseoir à l'audience, visiblement désoeuvrés. En vain, ils ont tenté
de convaincre les juges du conflit que représente leur situation
vis-à-vis des codes de conduite du TPIY et du barreau britannique. La
Cour préfère rappeler que la chambre d'appel a donné son aval à cette
assignation, sous la forme la plus restrictive possible puisqu'il
s'agit de ne défendre l'accusé qu'en son absence. Pour couronner le
tout, le greffe du TPIY a adressé une lettre "confidentielle et
ex-parte" à Me Kay, pour lui signifier que ses honoraires seront
réduits. L'avocat s'est déclaré "furieux".
 
Heikelkina Verrijn Stuart
La Haye. 20 Décembre 2004 

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3) Appello

Senza mezzi finanziari, la difesa di Milosevic non ha
chances. Il "Tribunale" garantisce infatti solamente le spese
essenziali per il viaggio dei "testimoni" in occasione delle udienze;
ma tutte le spese di documentazione, comunicazione, gli spostamenti per
la preparazione delle udienze, i contatti e tutte le attivita' dei
consulenti legali di Milosevic (da non confondere con gli "avvocati
d'ufficio" imposti dall'accusa) e del Comitato di difesa
vanno autofinanziate. Inoltre, servono soldi per pubblicare i testi
relativi al "processo- farsa", poiche' la loro diffusione via internet
ha una presa limitata, e con il trascorrere del tempo queste
informazioni si disperdono e vanno perdute.

Si valuta che sia indispensabile raccogliere almeno 10mila euro al mese
per far fronte a tutte le necessita' di assistenza legale, di
documentazione e di comunicazione. Le sottoscrizioni piu' regolari e
consistenti finora sono arrivate dalla Serbia e dalla Germania, dove
esiste una nutrita comunita' di emigrati, per un ammontare mensile di
poche centinaia di euro in tutto. Si badi bene: NON ESISTONO ALTRE
FONTI DI FINANZIAMENTO. Una legge passata dal Parlamento serbo la
scorsa primavera - che in linea di principio avrebbe garantito una
parziale copertura delle spese - e' stata subito "congelata" in seguito
alle minacce occidentali. Una qualsivoglia campagna di finanziamento su
basi volontarie a Belgrado e' praticamente irrealizzabile. A causa
delle scelte estremistiche, in senso neoliberista, del regime
instaurato il 5 ottobre 2000 la situazione sociale e' disastrosa, la
disoccupazione dilaga, i salari sono da fame, chi ha i soldi per
mangiare li tiene ben stretti e solo in pochi casi e' disposto a
rischiare la galera (o peggio: vedi le torture in carcere nella
primavera 2003, durante la cosiddetta "Operazione Sciabola") in
attivita' politiche o di solidarieta' a favore di Milosevic: il quale
viene tuttora demonizzato dai media locali - oramai tutti in mano a
societa' occidentali, soprattutto tedesche - esattamente come da noi. A
tutti deve essere infine chiaro - se ancora ci fosse bisogno di
ripeterlo - che al di la' delle menzogne giornalistiche NON ESISTE
ALCUN "TESORO NASCOSTO" DI MILOSEVIC, e che il nostro impegno
per la sua difesa e' insostituibile oltreche' indispensabile.

La Sezione Italiana dell'ICDSM, ringraziando tutti quelli che hanno
finora contribuito alla campagna di autofinanziamento (nel corso di un
anno sono stati raccolti circa 2500 euro dall'Italia), chiede che lo
sforzo in tal senso prosegua, cosi' come sta proseguendo in tutte le
altre realta' nazionali.

CONTRIBUISCI E FAI CONTRIBUIRE:

Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC


### B ###


ICDSM - SEZIONE ITALIANA
Comunicato

Il giorno 4 gennaio 2005 si è tenuta a Roma una riunione congiunta
della Sezione Italiana del Comitato Internazionale per la Difesa di
Slobodan Milosevic (ICDSM-Italia) e del Gruppo Atei Materialisti
Dialettici (GAMADI) presso la sede di quest'ultimo.
Considerato che all'interno del GAMADI è attivo da tempo uno specifico
"Comitato per la Jugoslavia", e preso atto che questo sostanzialmente
coincide con i membri attivi della Sezione Italiana dell'ICDSM, si è
deciso all'unanimita' di unificare formalmente i due gruppi.
Il GAMADI ha dato tutta la sua disponibilità per sostenere le attività
sulla Jugoslavia e su Milosevic, concedendo tra l'altro 4 pagine di
inserto fisso sul suo bollettino mensile "La Voce", sotto la testata
"Comitato per la Jugoslavia del GAMADI e Sezione Italiana dell'ICDSM".
Preso atto della rinuncia di Fulvio Grimaldi all'incarico di portavoce,
Miriam Pellegrini Ferri, presidente del GAMADI, si è assunta l'onere
di coordinare ICDSM-Italia in questa fase.
Già partigiana nella guerra di Liberazione dal nazifascismo e da sempre
impegnata nella solidarietà con i popoli aggrediti dall'imperialismo,
Miriam Pellegrini Ferri ha sollecitato l'impegno attivo di tutti gli
aderenti alle attività di ICDSM-Italia.

(gennaio 2005)


### C ###


[ La posizione di Noam Chomsky sulla guerra in Jugoslavia --
inizialmente piuttosto equidistante benche' molto critica verso
l'Occidente -- appare sempre piu' limpida: si vedano ad es. queste
recentissime note su Srebrenica, sulle premesse della aggressione del
1999, e sul "processo" a Milosevic... ]


Imperial Presidency

by Noam Chomsky - December 17, 2004


"...Srebrenica, almost universally described as “genocide” in the West.
In that case, as we know in detail from the Dutch government report and
other sources, the Muslim enclave in Serb territory, inadequately
protected, was used as a base for attacks against Serb villages, and
when the anticipated reaction took place, it was horrendous. The Serbs
drove out all but military age men, and then moved in to kill them.
There are differences with Falluja. Women and children were not bombed
out of Srebrenica, but trucked out, and there will be no extensive
efforts to exhume the last corpse of the packrats in their warrens in
Falluja. There are other differences, arguably unfair to the Serbs...

There was a report in the world’s leading newspaper. It mentioned in
passing the orders to bomb Cambodia that Kissinger transmitted from
Nixon to the military commanders. In Kissinger’s words, “A massive
bombing campaign in Cambodia. Anything that flies on anything that
moves." ... The publication elicited no reaction...
Imagine the reaction if the prosecutors at the Milosevic Tribunal could
find anything remotely similar. They would be overjoyed, the trial
would be over, Milosevic would receive several life sentences, the
death penalty if the Tribunal adhered to US law. But that is them, not
us. ...

...There are two major documentary studies by the State Department,
offered to justify the bombing, along with extensive documentary
records from the OSCE, NATO, and other Western sources, and a detailed
British Parliamentary Inquiry All agree on the basic facts: the
atrocities followed the bombing; they were not its cause. Furthermore,
that was predicted by the NATO command, as General Wesley Clark
informed the press right away, and confirmed in more detail in his
memoirs. The Milosevic indictment, issued during the bombing -- surely
as a propaganda weapon, despite implausible denials -- and relying on
US-UK intelligence as announced at once, yields the same conclusion:
virtually all the charges are post-bombing....
There were indeed pre-bombing atrocities, about 2000 killed in the year
before the March 1999 bombing, according to Western sources. The
British, the most hawkish element of the coalition, make the
astonishing claim – hard to believe just on the basis of the balance of
forces – that until January 1999, most of the killings were by the
Albanian KLA guerrillas, attacking civilians and soldiers in
cross-border raids in the hope of eliciting a harsh Serbian response
that could be used for propaganda purposes in the West, as they
candidly reported, apparently with CIA support in the last months.
Western sources indicate no substantial change until the bombing was
announced and the monitors withdrawn a few days before the March
bombing. In one of the few works of scholarship that even mentions the
unusually rich documentary record, Nicholas Wheeler concludes that 500
of the 2000 were killed by Serbs. He supports the bombing on the
grounds that there would have been worse Serbian atrocities had NATO
not bombed, eliciting the anticipated crimes. That’s the most serious
scholarly work. The press, and much of scholarship, choose the easier
path of ignoring Western documentation and reversing the chronology.
It’s an impressive performance, instructive too, at least for those who
care about their countries..."

http://www.zmag.org/content/showarticle.cfm?SectionID=11&ItemID=6883


### D ###


Lasciate parlare Slobo

[ The original text in english:
http://www.spectator.co.uk/
article.php?table=old§ion=current&issue=2004-07-10&id=4796
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/100

Let Slobo speak for himself 
The Spectator (UK) - July 10, 2004

John Laughland says that the case against Milosevic has all but
collapsed for lack of evidence... ]

http://www.resistenze.org/sito/os/ta/osta4m19.htm

Uno scandalo di irregolarità nel tribunale penale internazionale per la
Jugoslavia

di J.Laughland
The Spectator (GB), 10 luglio 2004


Lunedì 5 luglio 2004 , per alcune ore, le istituzioni dei diritti umani
di tutto il mondo sono state sorprese dal terrore. Slobodan Milosevic
doveva iniziare la presentazione della sua difesa nel tribunale penale
internazionale per la ex Iugoslavia (TPIY) all’Aja però, al suo posto,
la discussione si è concentrata sulla salute fragile dell’ex presidente
che è peggiorata in conseguenza del rigore processuale. Quando il
presidente del tribunale, Patrick Robinson, ha dichiarato che
preliminarmente sarebbe stato necessario un “esame radicale”  dei
dibattiti, molte menti benpensanti hanno temuto che si potesse
realizzare il peggiore degli incubi – che il principale trofeo della
comunità internazionale nella sua crociata per la moralità potesse
ritrovare la libertà, sebbene fosse per ragioni mediche.

Pochi militanti dei diritti umani avevano considerato a volte la
possibilità di questo successo, e meno ancora un verdetto di innocenza.
La presunzione di innocenza non ha mai avuto troppo peso nel mondo
altamente politicizzato del diritto umanitario internazionale.
Lunedì (5 luglio) un esperto in crimini di guerra, James Gow, ha
dichiarato a Channel 4 che sarebbe meglio che Milosevic morisse tra i
banchi degli imputati perché se il processo dovesse proseguire
normalmente, sarebbe condannato solo per reati minori. Tale sentenza
sarebbe tremendamente scomoda per le persone che, come Gow, non hanno
provato che Slobodan Milosevic è colpevole tanto come tutti i diavoli
dell’inferno. Fortunatamente per loro, nel TPIY non si prende in
considerazione la possibilità del verdetto di innocenza. Come ha
insistito soddisfatto il prof. Michael Scharf, uno specialista
universitario del TPIY, le regole del tribunale sono state concepite in
modo che “ si minimizzi la possibilità del non luogo a procedere per
mancanza di prove ”, ed è un sentimento di cui la Reina de Corazones di
Lewis Carroll si sentirà molto orgogliosa.

E,  infatti, i giudici sembrano disposti a concedere a Milosevic un
consiglio di difesa. Lontani dal volerlo aiutare, la intenzione è
logicamente quella di indebolire la sua difesa esigendo che sia
rappresentato da un avvocato che conosca i fatti molto peggio di lui.
Inoltre, questa intenzione sarebbe contraria al primo orientamento dei
giudici, che si erano opposti a tale idea, e il nuovo giudice che oggi
presiede il tribunale si è dimostrato particolarmente fermo , quando
salvo al principio, ha sostenuto che questo sarebbe contrario ai
diritti dell’imputato. Almeno questa misura rincuorerà coloro che sono
vicini all’accusa. Quando non è riuscito ad ottenere dal tribunale che
fosse impedito a Milosevic di fumare –una sentenza di morte per alcuni
serbi!- Geoffry Nice, principale accusatore, ha tentato con tutti i
mezzi di ottenere tale divieto, sebbene fosse solo perché il bilancio
dei due anni che sono stati necessari per presentare l’accusa si sono
dimostrati catastrofici.

Dall’inizio del processo nel febbraio 2002 l’accusa ha citato più di
cento testimoni e ha prodotto circa seicento pagine di prove. Nessuna
persona è stata in grado di dimostrare che Milosevic avrebbe ordinato i
crimini di guerra. Interi documenti di atti d’accusa sul Kosovo li
hanno lasciati senza alcuna prova che li avvalorasse, inclusi i casi in
cui la responsabilità di Milosevic era più evidente. E quando il P.M.
ha cercato di dimostrare le sue accuse, i risultati hanno costantemente
provato che si tratta di una farsa. Tra questi possiamo citare il più
evidente un “topo” serbo che ha certamente lavorato
nell’amministrazione del presidente e che, tuttavia, non ha saputo dire
a che piano si trovasse l’ufficio di Milosevic; o anche il “segretario
di Arkan” che, come è noto ormai, ha lavorato solo per un periodo di
alcuni mesi e niente più nello stesso edificio nella sua veste ben
conosciuta di paramilitare; il testimone dell’ex primo ministro
federale, Ante Markovic, drammaticamente licenziato da Milosevic, il
quale ha mostrato il diario di Markovic che ricopriva il periodo nel
quale quest’ultimo sosteneva di essersi riunito con Milosevic; il
contadino albanese del Kosovo che ha dichiarato non aver mai sentito
parlare dell’UCK sebbene nella sua stessa città esista un monumento
dedicato a questa organizzazione terrorista; e l’ex direttore dei
servizi segreti iugoslavi, Radomir Markovic, che non solo ha assicurato
di essere stato torturato dal nuovo governo democratico di Belgrado
affinché testimoniasse contro il suo ex capo, ma ha addirittura
riconosciuto che non fu mai dato alcun ordine per espellere gli
albanesi kosovari e che, al contrario, Milosevic aveva ordinato alla
polizia e all’esercito di proteggere i civili. E questi testimoni,
notate bene, erano dell’accusa!

Sono sorti seri dubbi anche in relazione a centinaia delle più celebri
e storiche atrocità. Vi ricordate della notizia di un camion
frigorifero la cui scoperta nel Danubio nel 1999, pieno di cadaveri al
suo interno, si era diffusa accuratamente nel momento in cui Milosevic
veniva trasferito all’Aja nel giugno del 2001? Si sosteneva che il
camion fosse stato tirato fuori dal fiume e trasportato all’esterno di
Belgrado dove furono sotterrati i cadaveri in una fossa comune. Un
controesame però ha rivelato che non esisteva alcuna prova che i
cadaveri riesumati fossero gli stessi trasportati sul camion, né di
nessun altro morto proveniente dal Kosovo. Invece è molto probabile che
la fossa comune di Batajnica risalga alla seconda guerra mondiale,
mentre il camion frigorifero avrebbe potuto contenere curdi trasportati
illegalmente in Europa occidentale e potrebbero essere stati vittime di
un terribile incidente stradale. Poco a poco iniziamo a capire oggi che
le bugie dette per giustificare la guerra in Kosovo sono state
costruite con la stessa serietà con la quale più recentemente si sono
costruite le bugie per giustificare l’aggressione in Iraq.

La debolezza dei capi d’accusa dell’accusa è stata messa in evidenza
dal fatto che la sua trionfante conclusione, in febbraio, è stata di
diffondere un documentario in televisione realizzato già da vari anni.
Questo fatto suggerisce che questa maratona, durata due anni, non è
servita a far conoscere la verità più di quella rozze storie divulgate
dai giornalisti televisivi dell’epoca. Incluso i sostenitori del TPIY
ammettono oggi che l’unica “prova” della colpevolezza di Milosevic è
stata l’“impressione”, comunicata attraverso il generale Rupert Smith,
che Milosevic controllasse i serbi della Bosnia, così come la
dichiarazione di Paddy Ashdown dicendo che aveva “avvertito” l’ex Capo
di Stato iugoslavo che si stavano commettendo crimini di guerra in
Kosovo. La stessa P.M., Carla Del Ponte, ha ammesso in febbraio che non
aveva prove sufficienti per condannare Milosevic a partire dalla
maggioranza della gravi affermazioni.

I giudici certamente imparziali sono stati complici di alcune gravità
del disastro di questi atti. Io stesso ho sentito dal primo Presidente
del TPIY, il giudice Antonio Cassese, vantarsi di aver incoraggiato il
P.M. a chiedere condanne contro i dirigenti serbi della Bosnia, una
dichiarazione che potrebbe allontanarlo per tutta la vita dalla
professione di giudice. Nel processo Milosevic i giudici hanno ammesso
che vi sia stata una brillante sfilata di “testimoni esperti” che di
fatto non sono stati testimoni di nessuno. In Gran Bretagna la lista
degli esperti è stata giustamente proibita dopo che sono sorti dubbi,
precisamente per aver fatto caso a questo tipo di testimoni, sulla
condanna di circa 250 padri giudicati colpevoli di aver ucciso i loro
figli. Però nel TPIY si può essere “testimone” senza aver mai messo
piede in Jugoslavia.

Molti altri abusi giudiziali sono stati legittimati dal TPIY. Fino al
punto che le prove “di sentito dire” sono sfuggite ad ogni controllo,
tanto che frequentemente si consente di testimoniare a una persona che
ha sentito dire da qualcuno qualcosa a proposito di altri. Per il TPIY
è frequente proporre riduzioni di pena (cinque anni, in alcuni casi) a
persone condannate per crimini atroci, per esempio, massacri, se
accettano di testimoniare contro Milosevic. Ricorrere a testimoni
anonimi oggi è particolarmente frequente, così come la stessa frequenza
delle udienze a “porte chiuse”: un’occhiata ai documenti del TPIY
rivela una quantità impressionante di pagine cancellate per gli
interessi di sicurezza delle grandi potenze che controllano il
tribunale e, in primo luogo, gli USA. Il momento più basso del TPIY si
è raggiunto il passato mese di dicembre quando l’ex comandante supremo
della NATO, Wesley Clarck, ha testimoniato nel processo Milosevic. Il
tribunale ha permesso al Pentagono di censurare il dibattito e i
documenti non sono stati resi accessibili finchè Washington non l’ha
autorizzato. Questo dice molto della trasparenza e indipendenza del
TPIY.

In forma piuttosto ironica, Slobodan Milosevic ha un alleato
obbiettivo: il primo ministro britannico. Oggi esiste una reale
possibilità che si possa assicurare una condanna per la sola
interpretazione, la più amplia possibile, della dottrina della
responsabilità del comando. Per esempio, affermando che era al corrente
delle atrocità commesse dai serbi della Bosnia e che non ha fatto nulla
per porvi fine. Però se Milosevic può essere accusato di complicità nei
crimini commessi da persone di un paese straniero e sui quali non ha
alcun controllo, quanto più grande è la complicità del governo
britannico nei crimini commessi dagli USA, un paese in compagnia del
quale la Gran Bretagna ha costruito una alleanza ufficiale? Non si
tratta di uno scherzo politico ma piuttosto di un grave enigma
giudiziale: il Regno Unito è uno dei firmatari del nuovo Tribunale
Penale Internazionale e, per questo, Tony Blair è sottomesso alla
giurisdizione del nuovo corpo insediatosi all’Aja e la cui
giurisprudenza sarà tenuta in considerazione dal TPIY. Pertanto, se
Slobodan Milosevic è condannato a dieci anni di prigione a Scheveningen
in ragione degli abusi commessi dalla sua polizia, in questo caso una
logica giuridica vorrebbe che, a momento debito, il suo compagno di
cella fosse Tony Blair.


(L'ultimo libro di John Laughland: "Le Tribunal pénal international:
gardien du nouvel ordre mondial", è pubblicato da François-Xavier de
Guibert, Paris, 2003.)

© 2004 The Spectator

Traduzione di Carla Gagliardini (Associazione SOS Yugoslavia)


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IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI MILOSEVIC, IN CORSO
DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE OSPITATO ALLA PAGINA:
https://www.cnj.it/documentazione/autodifesa04.htm

LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)

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