PENOSA FINE DI UN TEORICO DEL "GIORNALISMO EMBEDDED"


> Chi è Eason Jordan?
>
> 3 brevi articoli in sequenza temporale per rendersi conto di quanto
> grande
> sia quella democrazia che addirittura si vuole esportare....
>
>
> Chi è e come si era integrato al “sistema” di guerra….
> http://www.italian.it/isf/home571.htm

I giornalisti accompagneranno le truppe USA

di Ralph Blumenthal e Jim Rutemberg
traduzione di Nello Margiotta per associazione Peacelink
febbraio 2003

<< Per la prima volta dalla 2° guerra mondiale e su una scala mai
vista prima per l'esercito americano, saranno assegnati al seguito di
unità di combattimento e di supporto, giornalisti che copriranno tutti
gli  attacchi USA in Iraq e li accompagneranno per tutto il
conflitto... Un altro problema sarà come mantenere un segreto militare
con un esercito di  giornalisti ben forniti di strumenti elettronici.
Dice Eason Jordan, direttore esecutivo della CNN. "L'esercito non vorrà
certo  avere una copertura televisiva in diretta di un convoglio di
mezzi che si muova sull'autostrada Bassora- Baghdad e che potrebbe
rivelare agli iracheni  dove questi mezzi si trovino"... Ci saranno
forti restrizioni su qualunque pezzo giornalistico riguardante
operazioni da effettuare od operazioni ritardate o soppresse... L'altra
settimana il Pentagono ha assegnato gli accrediti a giornali, agenzie e
network  televisivi. questa settimana gli organizzatori stanno
registrando i nomi dei corrispondenti selezionati... >>

> Il Manifesto riporta le affermazioni che ha rilasciato a Davos.
> http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/09-Febbraio-2005/
> art134.html

il manifesto - 09 Febbraio 2005

Reporter uccisi da soldati Usa?

La possibilità che dei soldati americani in Iraq abbiano
deliberatamente sparato su giornalisti per ucciderli è stata evocata,
seppur in modo ambiguo e con una immediata marcia indietro, da una
fonte più che autorevole: il direttore della Cnn Eason Jordan, in un
discorso tenuto recentemente al forum economico di Davos. «Sono stato
capito male», ha poi spiegato Jordan, dopo che negli Usa è esplosa la
polemica. Ma secondo chi lo ha ascoltato a Davos, il discorso era
chiarissimo: dei 63 reporter morti in Iraq e considerati cinicamente
«danni collaterali» della guerra americana, almeno 12 sarebbero stati
invece uccisi deliberatamente dai militari. Secondo Barney Frank,
deputato americano presente a Davos, il direttore della Cnn - che negli
anni di Bush si è trasformata nella voce semiufficiale della Casa
bianca - avrebbe sostenuto senza equivoci di essere a conoscenza dei
casi di 12 giornalisti uccisi dai soldati Usa proprio in quanto
reporter.

> La logica conseguenza..
> http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=52289

Usa. Si dimette il direttore della Cnn. Aveva accusato le truppe
americane di prendere di mira i giornalisti

Washington, 12 febbraio 2005

Eason Jordan, direttore news della Cnn, finito nel libro nero del
Pentagono per aver fatto commenti sgraditi sulla morte di alcuni
giornalisti in Iraq, ha deciso di rassegnare le dimissioni.
Il mese scorso, in occasione del World Economc Forum di Davos, Jordan
si lasciò andare ad un commento che mandò su tutte le furie i vertici
delle forze armate americane: disse di pensare che 12 giornalisti che
sono stati uccisi in Iraq dalle forze della Coalizione, fossero stati
presi di mira intenzionalmente.
Nella bufera di polemiche che seguì le sue dichiarazioni, Jordan
rettificò, spiegando che non aveva intenzione di accusare le forze
armate di aver voluto uccidere i 12 giornalisti. Ma le polemiche non
si placarono, soprattutto per la pubblicità data alle sue parole da
commentatori tv e politici conservatori.
Sull'argomento è tornata, l'altro ieri, la portavoce di Cnn Christa
Robinson, secondo la quale Jordan aveva semplicemente tentato di
distinguere tra quei giornalisti che sono stati uccisi a causa di un
fattore esterno, come l'esplosione di una bomba, e quelli che invece
sono stati uccisi perché scambiati erroneamente per nemici.
Nello spiegare le sue dimissioni, Jordan afferma: "Ho deciso di
dimettermi per impedire che la controversia suscitata dai miei commenti
sull'allarmante numero di giornalisti uccisi in Iraq finisse per
danneggiare ingiustamente la Cnn".


(segnalazioni di Enrico, Pistoia)