Riceviamo e volentieri diffondiamo.
Qualche nota aggiuntiva: a ottobre ci saranno le elezioni presidenziali in
Kyrgyzstan. Akaev, Presidente in carica dal '91, ha detto che non farà nulla
per modificare la legge che non gli consente di ripresentarsi, ma è chiaro
che l'Occidente non si fida e la macchina dell'ormai collaudata "rete dell'ingerenza
democratica" si è rimessa in moto per le recenti elezioni parlamentari, attraverso
il solito copione già visto dapprima in Jugoslavia e poi in Georgia ed Ucraina:
USAid, NED e altri carrozzoni da una parte e OSCE, ONG e i difensori dei
diritti umani dei potenti dall'altra. In mezzo, tra l'incudine e il martello,
il governo nemico di turno, pressato anche dall'interno da cosiddette "opposizioni"
annaffiate da fiumi di dollari.
Sul sito della CIA http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/geos/kg.html
c'è una dettagliata analisi sul Kyrgyzstan da cui si possono capire alcune
cose: nel paese ci sono importanti minoranze tajike e uzbeke e con i due
paesi ci sono contenziosi sui confini. Inoltre il Kyrgyzstan confina per
800 Km con la Cina e ospita una minoranza di uiguri (turcofoni, tanto cari
a Pannella e Bonino) pari all'1% della popolazione. Ultimamente Akaev ha
operato svariati arresti ed estradizioni in Cina di personaggi definiti "terroristi",
al pari di come li definisce il governo cinese.
Sempre dal sito della CIA apprendiamo che in Kyrgyzstan ci sono importanti
riserve di risorse naturali ed acqua, quest'ultima causa di altre tensioni
con Uzbekistan e Tajikistan ed inoltre il paese, in prevalenza abitato da
agricoltori, ospita coltivazioni di droga ed è uno scalo per il mercato del
Sud-est asiatico e l'Europa, ma finora il governo di Akaev ha tenuto sotto
controllo il fenomeno.

> -----Original Message-----
> From: mario_ferrandi [mailto:mario.ferrandi@...]
> Sent: Thursday, March 24, 2005 12:55 AM
> To: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
> Subject: [noberluska] L'Impero finisce così, in una landa
> sconosciuta ai più...
>
> BISHKEK (Reuters) - Il presidente kirghizo Askar Akayev, che
> sta affrontando violente proteste nel sud del paese per
> presunti brogli elettorali, ha provocatoriamente sostenuto
> oggi che il voto è stato legittimo, pur escludendo un
> massiccio uso della forza per porre fine all'agitazione.
> [...]
> Akayev, appoggiando i deputati eletti, ha così respinto il
> giudizio degli osservatori internazionali, che hanno
> criticato le elezioni parlamentari di febbraio e marzo,
> considerate irregolari.
>
> Da parte dei contestatori, che continuano a chiedere le
> dimissioni del presidente e a controllare le due città (una è
> la seconda più importante località del Kirghizistan), per il
> momento non c'è stata alcuna reazione immediata.
>
> Ieri Akayev si era detto pronto a negoziare con
> l'opposizione, ma oggi non ha ripetuto l'offerta.

Conosco la Kirgizia, per averci lavorato svariati mesi in epoca sovietica
(1987):

http://www.bernardini.com/izo/87kirgizija.jpg

Poi due anni fa, col Parlamento Europeo, quando ho visitato anche altri tre
Stati che conoscevo in epoca sovietica: il Kazachstan, l'Uzbekistan

http://www.bernardini.com/izo/peuzb2003.jpg

Ed il Tad?ikistan

http://www.bernardini.com/izo/petad2003.jpg

Infine, sono stato in Kirgizia giusto tre settimane fa, sempre col Parlamento
Europeo, come osservatore OSCE/ODIHR al primo turno delle elezioni parlamentari

http://www.bernardini.com/clients/odihrkg2005.jpg

Tutto questo giusto per la cognizione di causa.

La Kirgizia faceva parte della via della seta di Marco Polo. Per darvi un'idea
della collocazione e del contesto geografico, eccovi alcune mappe:

http://www.kvs.spb.ru/images/docs/303.gif
http://www.strani.ru/st/sng/krg/krg.gif
http://life.undp.kg/images/LIFE2003Web.gif
http://www.dca.gov.kg/_img/map_nark_l.gif
http://www.climatechange.undp.kg/rus/images/pictures/regr.gif
http://www.centralasiatravel.com/images/central_asia_big.jpg
http://us.i1.yimg.com/us.yimg.com/i/travel/dg/maps/96/750x750_kyrgyzstan_m.gif
http://www.worldswitch.com/Countries/Kyrgyzstan/images/KyrgyzstanM.jpg
http://freenet.bishkek.su/kyrgyzstan/pict/map.gif
http://www.mountain-equipment.co.uk/reports/kyzyl/kyrgyzstan_map.gif
http://www.footprint-adventures.co.uk/images/maps/kyrgys4.gif

Veniamo adesso al contenuto dell'agenzia della Reuters ed alle mie riserve.

Non posso garantire per le altre località del Paese, né per la precedente
campagna elettorale nell'insieme del Paese, ma posso assicurare, avendo fatto
incursioni random in una decina di seggi, che nella capitale Bi?kek e nella
sua provincia pedemontana, checché ne abbia detto l'OSCE, le elezioni sono
passate in modo del tutto democratico e senza brogli. Sicuramente, in modo
ben più trasparente che in Iraq, in Afghanistan ed in Florida. Di parere
diverso, evidentemente, è la Reuters, nota agenzia di burattini imperialisti,
che, anziché informare, ritiene di essere dispensatrice di assiomi di democrazia:
"Akayev, che sta affrontando violente proteste nel sud del paese per presunti
brogli elettorali, ha provocatoriamente sostenuto oggi che il voto è stato
legittimo". Provocatoriamente? Non è forse uno schierarsi, questo, da parte
della Reuters?

Ha ragione Akaev a non aver rinnovato l'offerta di negoziazioni. Ha ragione
da vendere: O? e D?alal-Abad non sono in mano all'opposizione, come si va
affermando in Occidente, ma a bande di criminalità organizzata, che l'opposizione
stessa non sa come e non è in grado di fronteggiare. Provate a guardare le
cartine di cui pocanzi vi ho riportato i link: il Paese ha la conformazione
di un'orma di mulo, nella cui parte interna si va incuneando la parte orientale
dell'Uzbekistan. L'insieme si chiama Valle di Ferganà, e dall'ultima cartina
noterete che si tratta della più rigogliosa, forse l'unica, regione di questa
parte del mondo, stretta da montagne ed aree desertiche. O? e D?alal-Abad
sono esattamente dentro tale cuneo, ed è significativo verificare come le
diverse mappe non concordino nel tracciare i confini tra i due Stati. Vi
invito anche a fare mente locale sui filmati riportati dalle troupes televisive
occidentali: i più attenti avranno notato un copricapo piuttosto alto di
colore bianco, molto diffuso. E' il tipico copricapo kirgizo. Quelli ancor
più attenti avranno però notato, quando si trattava di O? e D?alal-Abad,
che prevaleva un copricapo basso con base quadrata e punta piramidale. E'
la tjubetejka uzbeka. Chi sta innescando tutto questo forse ancora non si
è reso conto che rischia di provocare uno scontro interetnico in una regione
delicatissima, che dista dall'Afghanistan più o meno quanto Roma da Firenze.
Non siamo né in Ucraina, né in Georgia, qui la rivoluzione non sarebbe né
degli aranci, né delle rose, ma, al limite, delle pietre e delle piccozze.

Akaev è un intellettuale e continua ad essere il Presidente più democratico
di tutti gli Stati asiatici postsovietici. Un presidente particolarmente
pragmatico, che, facendo di necessità virtù, ha salvato il proprio Paese
dalla variante Far West, quando, nel 1999, per porre fine alle incursioni
di bande organizzate di rapinatori, ha invitato in casa russi ed americani.
Letteralmente. L'aeroporto di Bi?kek è suddiviso in una parte militare ed
una civile. Quella militare è piena di caccia statunitensi, a ridosso della
base, che ho visitato sempre due anni fa: qualche decina di olandesi, altrettanti
tedeschi e francesi, e circa trecento yankees. Veniva usata come scalo per
i bombardamenti in Afghanistan. Ci sono, però, anche i russi, per la precisione
nel lago di Issyk-Kul' (1.600 m sul livello del mare, una superficie di oltre
6.000 kmq - rispetto ai 370 kmq del più grande lago italiano, quello di Garda
- ed un perimetro costiero di poco meno di 700 km, quasi un Napoli-Milano)
con una base di armamenti sperimentali antisommergibile, e con una base area
nella città di Kant, a venti chilometri dalla capitale Bi?kek.

Qualora il tentativo - manovrato da potenze straniere, ha ragione Akaev!
- di giocare la carta ucraina e georgiana andasse in porto, provate un po'
ad immaginare quale dei due eserciti rimarrebbe?

Mark Bernardini
mark@...
www.bernardini.com

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