Care compagne e cari compagni vi invio la relazione di viaggio
dell'8-11 luglio scorso a Kragujevac e l'intervento letto
nell'assemblea con i lavoratori.

Un caro saluto a tutte/i
Gilberto Vlaic


RITORNO DALLA ZASTAVA DI KRAGUJEVAC

Viaggio del 8-11 luglio 2005

(resoconto di viaggio a cura di Gilberto Vlaic del gruppo ZASTAVA
Trieste)

Questa relazione e' suddivisa in sette parti:
1) Introduzione
2) Delegazione in visita e materiale trasportato
3) Cronaca del viaggio
4) Il microprogetto artigianato
5) I nuovi progetti
6) Informazioni generali sulla Serbia e particolareggiate sulla Zastava
7) Conclusioni


Introduzione

Vi invio un resoconto del viaggio appena concluso alla Zastava di
Kragujevac per la consegna delle adozioni a distanza che fanno capo
al Gruppo Zastava di Trieste, alla sezione del Veneto e al
Coordinamento Nazionale RSU CGIL e per il finanziamento dei progetti
in corso a Kragujevac e a Vozdovac.
Questo resoconto si lega alle altre relazioni scritte con cadenza
praticamente trimestrale.
Sono tutte reperibili su diversi siti, tra i quali
- il sito del coordinamento RSU, all'indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/
seguendo il link: Solidarietà con i lavoratori della Jugoslavia:
http://www.ecn.org/coord.rsu/guerra.htm
dove sono anche descritte in dettaglio tutte le iniziative in corso,
sia nostre che di altre organizzazioni.
L'ultima relazione relativa ai nostri viaggi di marzo 2005 si trova
all'indirizzo
http://www.ecn.org/coord.rsu/doc/altri2005/2005_0328_zastava_rel.htm


Delegazione in visita e materiale trasportato

Ricordo che le spese di viaggio sono state direttamente sostenute dai
partecipanti, senza alcuno storno dai fondi ricevuti per le quote di
adozione a distanza da distribuire (come del resto in tutti i
precedenti viaggi effettuati).
La delegazione che ha effettuato il viaggio era estremamante ampia.
Gilberto, Daniela, Linda e Mitja da Trieste, Giorgio, Matteo,
Natalino, Riccardo e Silvano da Sacile e Pordenone hanno utilizzato
per il viaggio utilizzato un pullmino fornitoci gratuitamente dalla
Cooperativa Itaca. Inoltre era con noi una famiglia di adottanti di
Trieste che ha viaggiato con il proprio camper:
Edoardo e Maria Cristina con i loro figli Mario, Emilia e Ilaria.
All'ultimo momento si sono aggiunti a noi con la loro macchina Matteo,
Daniele, Francesco e Roberto da Lodi, che dovevano verificare le
possibilita' di coinvolgimento di enti pubblici (Provincia e Comuni)
del lodigiano in progetti da realizzare a Kragujevac.
Avevamo preparato cinque valigie con medicinali, oltre a una ventina
di scatoloni contenenti vestiario e scarpe; la sera prima della
partenza abbiamo pero' saputo che i doganieri croati avrebbero
effettuato il venerdì 8 luglio uno sciopero bianco, con conseguente
verifica dei bagagli. Abbiamo quindi preferito evitare rischi e
purtroppo i medicinali sono restati a Trieste. Alle frontiere croate
solo una svogliata occhiata ai passaporti...
Abbiamo portato con soi solo una dozzina di confezioni di
fitostimoline per Lazar e Vasilje, due fratelli di sei e due anni,
colpiti da una malattia assai rara alla pelle (epidermiolisi bollosa);
e' da marzo 2004 che ad ogni viaggio sosteniamo questi due sfortunati
bambini, grazie all'aiuto di una ONLUS di Catania che ci fornisce il
materiale necessario.
Complessivamente abbiamo portato con noi una dozzina di pacchi di
regali alle famiglie jugoslave da parte delle famiglie adottanti
italiane, e alcune scatole contenenti giocattoli per gli asili di
Vozdovac.
C'erano inoltre circa venti pacchetti per ragazzi che sono in
corrispondenza con scuole elementari del sacilese.

Le adozioni da distribuire erano 177, di cui 7 nuove, per un valore
complessivo di 16645 euro, per la maggior parte in quote trimestrali
da 75 euro.
Avevamo infine 161 euro frutto della vendita dei prodotti di uncinetto
di una delle donne che ha partecipato al progetto microartigianato.

Come potete notare non avevamo nulla da distribuire ai profughi dal
Kosovo che abbiamo iniziato ad aiutare a luglio 2004, ne' regali per
tutti i ragazzi in affido.
Si e' trattato di una scelta difficile, ma i nuovi progetti che
vogliamo mettere in piedi necessitano di quantita' di denaro
significative per piccole associazioni.
Va comunque ricordato che i profughi dal Kosovo hanno a dicembre
scorso ricevuto aiuti sia da noi (vedi relazione di viaggio del
dicembre 2004) che dalla CGIL di Torino e dalla FIOM di Lecco.


Cronaca del viaggio

Rajka Veljovic, la nostra interprete e nostro punto di riferimento a
Kragujevac e' purtroppo ancora malata, in quanto si e' rotta un piede
a fine febbraio, e successivamente sono insorti problemi di
circolazione. La sua malattia ci ha costretti a cercare un nuovo
interprete; Mitja si e' dimostrato perfetto in questa veste. Inoltre
il Samostanli aveva trovato una ragazza, Bojana, che studia Italiano
a Belgrado e che ci ha molto volentieri aiutato. A lei i nostri piu'
sinceri ringraziamenti.
Siamo partiti da Trieste verso le 8 e 30 del mattino del venerdi' 8
luglio e siamo arrivati a Kragujevac alle 8 di sera, senza alcun
problema durante il viaggio. Abbiamo trovato solo un po' di pioggia a
tratti e molto caldo. Traffico scarsissimo, ad eccezione della
frontiera tra Croazia e Serbia; ci abbiamo messo circa un'ora e mezza
per fare meno di un kilometro.

Dopo lo scarico dei furgoni, abbiamo verificato le liste delle
adozioni e preparato le buste con il denaro delle adozioni per
l'assemblea che abbiamo tenuto la domenica 10.
Sabato mattina 9 luglio abbiamo avuto due lunghi incontro con il
Direttore della Scuola Tecnica di Kragujevac e con una delegazione
della municipalita' di Kragujevac.
Sui perche' e i risultati di questi due incontri scrivero'
diffusamente nel paragrafo "I nuovi progetti".

La sera del sabato si e' scatenata su Kragujevac una vera e propria
tempesta; nel giro di pochi minuti il cielo e' diventato nero pece, ed
e' caduta per almeno mezz'ora una pioggia violentissima con grandine e
vento fortissimo, che ha creato molti danni a case e strade, ma
soprattutto all'agricoltura; tutti i campi e gli orti che ho visto
domenica erano completamente distrutti.

L'assemblea per la consegna delle quote si e' tenuta come sempre nella
grande sala della direzione in una atmosfera festosa ma con un caldo
terribile. Siamo stati sommersi di bottiglie di rakja fatta in casa,
di marmellate, di miele, di prodotti tessili, doni che abbiamo portato
con noi in Italia e che, pur con qualche difficolta' di tipo
geografico, consegneremo alle famiglie italiane.
Ad una famiglia che aveva totalmente perso la casa per il nubifragio
della sera precedente abbiamo dato un ulteriore aiuto di 100 euro,
cosi' come abbiamo lasciato altri 100 euro al Sindacato per aiutare
altre famiglie.
Sono cifre modestissime, ma non potevamo fare di piu'.
I pomeriggi sono stati dedicati alla visita di varie famiglie con
figli adottati dai membri della delegazione; le condizioni di queste
famiglie sono sempre estremamente difficili, e non si vedono
prospettive per il futuro, ma questi incontri si svolgono sempre in un
clima di grande dignita', di festa e di vera amicizia. Dobbiamo sempre
stare attenti a non esagerare con gli squisiti dolci che ci offrono.

Come sempre, negli spostamenti tra una famiglia e l'altra abbiamo
attraversato il Parco della Rimembranza di Kragujevac, dove il 21
ottobre 1941 furono sterminate per rappresaglia dai nazisti 7300
persone, tra le quali 2500 operai della Zastava e gli studenti del
locale liceo, insieme ai loro professori. Molti monumenti costruiti
con pietre provenienti dalle varie Repubbliche che costituivano la
Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia ricordano quell'eccidio.

Questa volta la televisione di Kragujevac non ha trasmesso nulla su di
noi per la semplice ragione che la tempesta del sabato aveva messo
fuori uso gli impianti ed ancora il lunedi' mattina alla nostra
partenza le trasmissioni non erano riprese.

Il lunedi', durante il viaggio di ritorno, ci siamo fermati alcune ore
a Belgrado.
Abbiamo attraversato il viale delle ambasciate, che ospita tutta una
serie di edifici pubblici completamente distrutti dai bombardamenti
del 1999, e poi visitato il parco di Tasmajdan, dove sorgono due
monumenti simbolo: quello ai giornalisti morti nel bombardamento della
sede della televisione e quello, struggente, dedicato ai bambini
uccisi dalle bombe della NATO, che sue due semplicissimi ovali in
marmo nero riporta in Serbo e in Inglese la scritta "Eravamo solo
bambini".

Nel comune di Vozdovac, in periferia di Belgrado, abbiamo visitato una
scuola materna (vedere al paragrafo "I nuovi progetti").


Il microprogetto artigianato

Questo progetto e' iniziato nel maggio 2003; il numero di donne
coinvolte (operaie licenziate o casalinghe) e' stato di circa 20.
Esse ci hanno fornito ad ogni viaggio prodotti di ricamo e di
uncinetto che sono stati posti in vendita in Italia.
Si e' trattato di un salto di qualita' all'interno della campagna di
solidarieta'. Nel campo delle adozioni infatti c'e' inevitabilmente la
differenza tra chi da' e chi riceve; qui invece c'e' stato un rapporto
assolutamente paritario tra chi produce una merce e chi la compra.
Purtoppo il progetto sta andando verso la sua fine; malgrado
l'allargamento del numero delle persone coinvolte abbiamo in pratica
esaurito le nostre possibilita' di vendita e non siamo riusciti ancora
ad inventare nuovi meccanismi che ci permettano la vendita di questi
prodotti, fatto salvo il principio dell'assenza di intermediari.
Per questi motivi non abbiamo preso nei viaggi di marzo e luglio
ulteriore materiale.
Abbiamo consegnato ad una donna la cifra di 161 euro, il totale
generale del denaro consegnato fino ad ora è giunto quindi a 7003.5
euro.

Si e' aperta il 14 luglio una nuova potenziale prospettiva per questo
progetto:
ha telefonato una associazione di Firenze che ha chiesto di entrare in
contatto con queste donne per poter verificare se e come poter mettere
in vendita i loro prodotti nel loro negozio. Vi terro' informati.


I nuovi progetti

Visto che periodicamente riceviamo sottoscrizioni significative non
legate alle adozioni, e' stata presa la decisione di finanziare
progetti che vadano incontro a reali bisogni sociali.

Elenco ora i progetti attivati a marzo e giunti alla loro
realizzazione ed un nuovo progetto che e' stato finanziato da Zastava
Trieste insieme all'associazione Fabio Sormanni di Milano e a Zastava
Brescia e che sara' concluso a settembre.

A) Due laboratori dentistici dati in comodato d'uso al Sindacato

A gennaio scorso eravamo entrati in contatto con il COI (Cooperazione
Odontoiatrica Internazionale), una ONLUS di dentisti che agisce
sostanzialmente con criteri assai simili ai nostri, senza
intermediazioni ed in modo assolutamente volontario.
Questa associazione ha gia' installato alcuni laboratori dentistici in
campi profughi palestinesi in Libano ed uno in Eritrea. In questo
momento sono in Amazzonia.
Oltre a fornire la strumentazione, segue gli studi dentistici
installati sia attraverso la fornitura del materiale di consumo che
fornendo periodicamente aggiornamento professionale attraverso l'invio
di suoi volontari.
Il COI, dopo aver verificato il nostro modo di lavorare, ci ha
proposto di spostare a Kragujevac uno studio dentistico completo che,
benche' usato, e' perfettamente funzionante:
La Zastava possiede un centro medico (Zavod Za Zdravsvenu Zastitu
Radnika) di ragguardevoli dimensioni: vi lavorano 326 persone, due
terzi dei quali operatori sanitari (piu' di 60 sono i medici) ed un
terzo di amministrativi.
Il suo bacino di utenza e' rappresentato attualmente da circa 50.000
laboratori e da circa 7.000 pensionati.
In questo centro si effettuano ogni anno circa 1 milione di
prestazioni sanitarie di cui 65.000 nel campo dentistico. Nel reparto
dentistico lavorano 25 persone, tra cui sette medici dentisti.
Il problema del Centro Medico e' che la strumentazione in uso ha
un'eta' media di circa 20 anni, ed e' quindi fortemente inadeguata.
Abbiamo quindi sottoscritto a marzo con il Sindacato un accordo di
comodato d'uso per cinque anni, che e' subordinato al rispetto delle
seguenti condizioni:
1. la strumentazione in nessun caso potra' essere utilizzata per scopi
libero professionali
2. la strumentazione dovra' essere utilizzata presso il reparto
stomatologico del Centro medico Zavod Za Zdravsvenu Zastitu Radnika
D.O.O. (di seguito ZZZR) a Kragujevac
3. il suo utilizzo deve essere volto alla diagnosi, prevenzione e cura
delle malattie della bocca, in modo gratuito, su lavoratori a
qualunque titolo riferibili al complesso metalmeccanico Zastava, ai
pensionati e ai loro familiari, con particolare riguardo all'infanzia
4. il sindacato si fa carico di richiedere annualmente a ZZZR una
relazione contente il numero e la tipologia degli interventi
effettuati con l'uso della strumentazione sopradescritta e la
tipologia dei pazienti sottoposti a diagnosi, prevenzione e cura.
Per la verifica del rispetto dei punti precedenti 1,2 3 e per una
analisi dei dati di cui al punto 4 si costituisce una commissione
formata da un rappresentante per ciascuna delle parti firmatarie del
presente accordo. Tale commissione si riunira' con cadenza annuale.
La commissione sara' nominata in occasione dell'avvio delle attivita'
della strumentazione. In ogni caso le associazioni firmatarie
potranno, in caso di necessita', delegare in loro rappresentanza
soggetti anche locali, da loro indicati, per partecipare alle riunioni
della commisssione in oggetto.

Dopo il viaggio di marzo un secondo laboratorio perfettamente
funzionante e' stato recuperato da Boba a Napoli e ci e' stato spedito
a Trieste. Ringraziamo Giampiero per aver tenuto il tutto a casa sua
per dei mesi.
Abbiamo fatto molta fatica nel capire quale documentazione produrre
per la spedizione di questo materiale a Kragujevac, anche perche' in
Serbia da gennaio scorso e' stata introdotta l'IVA anche sulle donazioni.
Con l'aiuto del Consolato Generale di Trieste e di uno spedizioniere
indicatoci dalla CGIL siamo comunque riusciti ad effettuare la
spedizione; ai due laboratori abbiamo aggiunto 100 scatoloni
contenenti circa 2 tonnellate di vestiario.
Il camion e' partito da Trieste sabato 9 luglio al mattino ed e'
giunto a Kragujevac martedi' 12 luglio. Nessun problema significativo
nello sdoganamento.
E' da segnalare che la Banca di Credito Cooperativo del Carso ci ha
finanziato la spedizione sottoscrivendo per noi 2500 euro; grazie al
fatto che lo spedizioniere ci ha fatto pagare le sole spese reali,
siamo riusciti a concludere questa operazione spendendo 1090,59 euro,
comprensivi del trasporto da Napoli a Trieste, da Trieste a Kragujevac
e comprendendo anche l'IVA.

B) Realizzazione di un centro di accoglienza diurno per ragazzi con
sindrome Down e autistici

Avevamo ricevuto alcuni mesi fa una richiesta di aiuto per la
creazione di questo centro da parte dell'associazione delle famiglie
con figli colpiti da questa sindrome.
Esiste infatti solo la possibilita' per loro di essere ammessi nella
scuola dell'obbligo e seguiti da insegnanti di sostegno, ma alla fine
della ottava classe, verso i 14-15 anni, devono rientrare in famiglia
e non c'e' alcuna struttura pubblica che si occupi di loro.
Le loro famiglie avevano quantificato le necessita': una piccola
palestra, un laboratorio di sartoria, uno di pittura e ceramica, uno
di musica, una sala soggiorno ed una cucina, per circa 10.000 euro di
spesa.

Noi avevamo ricevuto dai lavoratori della COOP consumatori Nord-Est a
settembre 2004 la cifra di 14.290 euro, con la richiesta di impegnare
questo denaro in uno o piu' progetti che andassero oltre il sostegno
al reddito delle famiglie; noi avavamo gia' impegnato, con l'accordo
dei referenti della COOP, 1.000 euro per le terapie di un bambino di
tre anni colpito da distrofia muscolare e che e' in cura con risultati
eccezionali presso la EmCell Clinic di Kiev in Ukraina ed altri 572
per il parziale pagamento del materiale scolastico che avevamo
distribuito durante il viaggio di settembre 2004.
Sempre in accordo con i lavoratori della COOP, abbiamo quindi deciso
di finanziare la realizzazione del centro, a patto che pero' ci
fossero i locali disponibili.

A marzo scorso avevamo incontrato una delegazione del Comune di
Kragujevac per discutere del problema, alla presenza di una folta
delegazione di genitori e dei rappresentanti del Sindacato,
Il Comune aveva messo a disposizione di questa relizzazione un
edificio pubblico in disuso ad un piano in centro citta' e con una
superficie di circa 350 metri quadrati, prendendo l'impegno di
restaurarlo in fretta con fondi propri; non erano necessari grandi lavori.
Noi avevamo consegnato 7.000 euro come prima parte del nostro contributo.

La mattina di sabato 9 luglio c'e' stata l'inaugurazione di questo
centro alla presenza di molte decine di persone, del Sindaco, di
Dobrica Milovanovic, Presidente del Consiglio Municipale, di Slavica
Saveljic, Assessore agli affari sociali e di molti consiglieri comunali.
Abbiamo consegnato la seconda parte del nostro contributo (3000 euro)
e regalato al centro una bandiera della pace.

I locali sono stati completamente ristrutturati (mancano ancora alcuni
interventi nei locali di servizio), e sono stati acquistati tutti gli
strumenti e gli arredi indicati dalle famiglie dei ragazzi che
frequenteranno il centro.
Sono gia' al lavoro due dottoresse e tre infermiere stipendiate dal
Comune.
Il costo dei pasti per le famiglie sara' di 20 euro al mese.

Il Comune ci ha consegnato una rendicontazione analitica delle spese
sostenute sia sui nostri fondi che sui propri (avevamo posto la
condizione che il restauro dei locali fosse a carico del comune).
Sono stati al momento spesi 572.694 dinari, corrispondenti al nostro
primo versamento di 7000 euro.
Da parte sua il comune ha speso 74763 dinari (circa 920 euro).

Con il nostro secondo versamento sara' anche realizzato un impianto di
condizionamento: l'edificio e' a un solo piano e il caldo in estate e'
realmente opprimente.

C) La Scuola Tecnica Za Masinstovo I Saobracaj di Kragujevac

Si tratta di una Scuola di meccanica fondata nel 1854, dunque
pressoche' contemporanea alla fondazione della Zastava, nella quale si
e' formato il nucleo dei tecnici del Paese. Attualmente conta piu' di
1800 studenti.
Durante i bombardamenti sulla Zastava camion, che dista circa 200
metri, furono sfondati i vetri di tutte le finestre e gravemente
lesionato il tetto.
Gli edifici della scuola coprono 30.000 metri quadri, con un grande
parco all'interno.
Il 9 luglio mattina abbiamo visitato gran parte della scuola, che e'
veramente impressionante come dimensioni; alcuni laboratori, ad
esempio quello enorme di torneria, hanno macchine molto datate, maa
l'impressione generale e' che tutto venga mantenuto al meglio.
Il Direttore della Scuola si era rivolto alcuni mesi fa a Dora,
dell'Associazione Fabio Sormanni di Milano, chiedendo un aiuto per
costruire i locali mensa per gli studenti, utilizzando a questo scopo
parte della cantina dell'edificio centrale.
Vi riporto alcune frasi della lettera che Rajka ha inviato a Dora su
questo progetto:
"Questi ragazzi sono cresciuti durante l'embargo, maturati nelle
condizioni di disastro e bombardamenti, con molti diritti (normali nel
vostro mondo) negati da anni. Il nostro desiderio e' poter costruire a
loro uno spazio, un piccolo locale dove potrebbero mangiare e che
sarebbe anche un posto di incontro..."
Ci e' stato presentato il piano dettagliato per la ristrutturazione
dei locali, per un costo complessivo di 697.656 dinari (circa 8400 euro).
Si e' quindi giunti ad un accordo tra tre associazioni per finanziare
questo progetto con le seguenti cifre:
Associazione Fabio Sormanni 4500 euro
Associazione Zastava Brescia 2250 euro
Gruppo Zastava Trieste 2250 euro
e durante l'incontro con il Preside e alcuni insegnanti sono stati
consegnati i primi 6000 euro (ed una bandiera della pace).
La parte restante sara' consegnata durante il prossimo viaggio il 24
settembre.
Per quanto riguarda gli arredi la Scuola cerchera' di costruirli nei
propri laboratori usando lavoro volontario degli studenti e degli
insegnanti.

D) Gli asili del Comune di Vozdovac

Attraverso il Consolato serbo di Trieste avevamo ricevuto una
richiesta di aiuto da parte delle scuole materne di Vordovac, grosso
Comune alla periferia di Belgrado.
Il lunedi' 28 marzo scorso, sulla via del ritorno a casa, ci eravamo
incontrati con Snezana Nikic, direttrice degli asili di questa citta'.
Si tratta complessivamente di 23 asili pubblici che ospitano 747
bamini da 1 a 3 anni (i nostri nidi) e di 2812 bambini da 3 a 7 anni
(le nostre scuole materne). La richiesta che ci era stata avanzata
riguardava la fornitura di lenzuola per i lettini, per complessive
5980 lenzuola di diverse dimensioni.
Dopo una ampia discussione tra noi e con la direttrice, avevamo
raggiunto l'accordo di finanziare con il denaro restante dal
contributo dei lavoratori COOP, circa 2500 euro, l'acquisto in loco
di cotone per lenzuola e che il taglio e il cucito sarebbe a carico
della direzione di questi asili.
La legislazione serba vigente ci ha costretti a modificare questi
termini di accordo, in quanto non era possibile comperare il cotone e
far cucire le lenzuola dalle famiglie, ma si e' dovuto comperare le
lenzuola finite.
E' stata fatta una gara d'appalto e sono stati acquistati completi per
lettino al costo di 697 dinari ciascuno piu' 18% di IVA (circa 10 euro
a completo).
Abbiamo consegnato alla direttrice i 2500 euro promessi a marzo, ai
quali abbiamo aggiunto come gruppo Zastava Trieste altri 500 euro
provenienti dalla vendita dei CD "Non bombe ma solo caramelle".
L'incontro con i bambini di uno degli asili e' stato particolarmente
festoso; i ragazzi di Lodi fanno giocoleria di strada e li hanno
estasiati per almeno un'ora con cerchi, clave, palline di gomma e
tanti palloncini.
Anche a Vozdovac, adesso, c'e' una bandiera della pace, su una parete
dell'ufficio della direttrice.


Informazioni generali sulla Serbia e particolareggiate sulla Zastava

Gli ultimi dati statistici che vi abbiamo inviato sono contenuti nella
relazione del viaggio di dicembre 2004, presente all'indirizzo:
http://www.ecn.org/coord.rsu/doc/altri2004/2004_1217_zastava.htm
e di quelli di marzo 2005, all'indirizzo
http://www.ecn.org/coord.rsu/doc/altri2005/2005_0328_zastava_rel.htm

Non vi sono state variazioni sostanziali negli ultimi tre mesi; vi
riporto alcuni dati, i piu' significativi che ho raccolto.

Informazioni generali sulla Serbia

Il cambio attuale dinaro/euro e' di salito a 83.3 (era a 78.5 durante
il viaggio di fine dicembre 2004 e di 80.4 a marzo 2005).
L'inflazione nei primi 5 mesi del 2005 e' stata di 7.1%.
Noi consegnamo le nostre quote in euro, e quindi mantengono pressoche'
inalterato il loro potere di acquisto.

Il numero ufficiale dei disoccupati e' lievemente sceso, e si attesta
ora a e' 884.000, pari al 26.22% della popolazione potenzialmente
attiva. Dobbiamo ricordare che vengono considerati attivi anche i
lavoratori in cassa integrazione.

Il 55% dei lavoratori e' iscritto al Jedinstvena Organizacija
Samostalnog Sindikata, noto anche come Samostalni Sindikat (Sindacato
Autonomo).

Salario medio nel Paese a giugno 2005:
Industria 14244 dinari (171 euro)
Settore servizi 17704 dinari (212 euro)
Media pesata su tutte le categorie 15295 dinari (183 euro)

Ci sono quindi lievissimi aumenti nominali rispetto ai dati presenti
nelle ultime relazioni; dobbiamo pero' registrare molti aumenti
tariffari, tra i quali ricordo:
- l'aumento del 20% dal 1 luglio dell'energia elettrica
- i pedaggi autostradali aumentati del 10%
- la benzina e' aumentata da 62 a 73 dinari al litro

Informazioni sulla Zastava

Sono state privatizzate altre tre unita' produttive facenti capo alla
holding Zastava, che portano a 16 le realta' produttive privatizzate a
Kragujevac:
la Jugo Sport, con 20 lavoratori
la Zastava SPED (spedizioni) con 28 lavoratori
piu' importante, la Zastava Alati (utensileria) con circa 500 lavoratori.
Tutte e tre sono state acquistate da imprese slovene.

Per quanto riguarda la Zastava, non ci sono significative variazioni
sui numeri dei lavoratori (a parte le aziende cedute).
Alla Zastava il salario medio degli occupati e' di 17190 dinari, che
scende a 13489 se si considerano anche i lavoratori in cassa integrazione.

Gli operai in cassa integrazione erano 6.218 alla fine di giugno.
Ricordo che la cassa integrazione doveva scadere alla fine di agosto
prossimo; un recentissimo accordo sindacato-governo la ha prorogata di
un anno, fino ad agosto 2006.
Come purtroppo era prevedibile e come avevamo scritto nella relazione
di marzo scorso, ci sono piu' di 1000 lavoratori che hanno accettato
il licenziamento e che andranno via dal gruppo con una indennita' pari
a 100 euro per anno lavorato.

Unica novita' e' la proposta FIAT di montare a Kragujevac 8000 auto
Punto, con motore Eurocat3, a patto che il Governo serbo garantisca
entro fine 2005 il pagamento di circa il 25% del debito Zastava verso
IVECO pari a 11.5 milioni di Euro (su un totale di poco piu' di 40
milioni, ed il resto sarebbe cancellato).
Al momento il Governo non ha ancora accettato queste condizioni.
A Kragujevac comunque sarebbe solo effettuato il montaggio di pezzi
provenienti dall'Italia.
E' opinione del Sindacato che questa proposta sia piu' realistica
delle altre che di volta in volta hanno interessato con grande clamore
il settore auto della Zastava (ricordo i piu' famosi: il faccendiere
Briklin che nel 2002 si era impegnato ad acquistare la Zastava auto, e
la Peugeot nel 2003).


Conclusioni

Sono costretto a scrivere sempre le stesse conclusioni di ogni
relazione, poiche' non sembra di vedere spiragli di luce significativi
sul futuro di questo martoriato Paese.
In modo generale possiamo dire che lavoratori jugoslavi continuano ad
essere in condizioni di oggettiva debolezza e devono fare i conti con
la necessità di una ricostruzione post-bombardamenti che ha ormai da
sei anni assunto una chiara direttrice iper-liberista.
Lo Stato, fortemente allettato e subordinato alle promesse di aiuto
occidentali, ha lasciato al libero mercato ogni decisione. Così i
prezzi aumentano, le scuole e la sanità diventano prestazioni
disponibili solo per i più ricchi, le fabbriche, le zone industriali
sono all'asta di profittatori occidentali che comprano tutto a prezzi
bassi e ponendo condizioni di lavoro inaccettabili.
Sono evidenti e stridenti le contraddizioni tra una estrema poverta'
diffusa nella quasi totalita' della popolazione e una ricchezza
esibita attraverso i suoi tipici simboli, soprattutto le auto di lusso.
Nel caso specifico della Zastava e' estremamente preoccupante il
destino degli oltre 6000 lavoratori ancora in cassa integrazione.
Le famiglie che aiutiamo materialmente esprimono la loro gratitudine
per questi aiuti che sono indispensabili per la loro sopravvivenza;
una delle loro grandi preoccupazioni e' di non rimanere soli,
abbandonati ed invisibili al resto del mondo, il che giustifica
pienamente la frequenza dei nostri viaggi.
Dobbiamo continuare i nostri sforzi affinche' giunga a loro la nostra
solidarieta' e fratellanza materiale e politica.



Intervento,
a nome del gruppo ZASTAVA Trieste, dell'Associazione"Non
bombe ma solo Caramelle" –ONLUS e del coordinamento RSU-CGIL,

svolto da Gilberto Vlaic all'assemblea dei lavoratori della Zastava di
Kragujevac il 9 -7- 2005 in occasione della consegna delle adozioni a
distanza

Carissime ragazze, carissimi ragazzi,
care lavoratrici e cari lavoratori,
care compagne e cari compagni,

prima di tutto vorrei inviare il piu' affettuoso e fraterno saluto a
Rajka Veljovic, augurandole di tornare presto tra noi. Lei ha dato un
grande contributo nella realizzazione dei ponti di solidarieta' tra
lavoratori italiani e lavoratori jugoslavi.

A voi porto il piu' caro saluto delle associazioni che qui rappresentiamo:
il gruppo Zastava Trieste
il coordinamento delle Rappresentanze Sindacali Unitarie della CGIL
l'associazione Non bombe ma solo Caramelle
le Cooperative del nord-est
e dei lavoratori e delle famiglie italiane che partecipano a questa
campagna di solidarieta' materiale e politica con voi.

In questa occasione abbiamo con noi 177 quote di adozioni, di cui 7
nuove.
Il costante aumento delle adozioni ad ogni viaggio e' dovuto al fatto
che molti lavoratori, molte famiglie italiane non hanno dimenticato, e
non dimenticheranno mai, quello che la NATO e l'italia hanno fatto al
vostro Paese, alle vostre citta', alle vostre fabbriche ed esprimono
in questo modo la loro amicizia e la loro soliodarieta' materiale a voi.
Ma e' anche dovuto alla stima e alla fiducia che esiste tra noi e
l'Ufficio Internazionale Adozioni, i vostri delegati e la dirigenza
del nostro Sindacato.
Dico nostro sindacato perche' sono fiero ed orgoglioso di avere in
tasca la tessera di iscritto al Samostalni.

Oltre alle adozioni abbiamo deciso di sviluppare progetti che riescano
a venire incontro a reali bisogni sociali esistenti a Kragujevac.
Ieri mattina un camion con due studi dentistici perfettamente
funzionanti e' partito da Trieste; sono destinati al Centro Medico
della Zastava. Questo progetto e' stato realizzato con un gruppo di
medici italiani che formano un associazione chiamata Cooperazione
Odontoiatrica Internazionale.
Inoltre oggi pomeriggio ci incontreremo con il Direttore della Scuola
Tecnica ZA MASINSTVO I SAOBRACAJ, per la quale costruiremo i locali
della sala ristoro, usando fondi provenienti dall'Associazione Fabio
Sormanni di Milano, di Zastava Trieste e dell'associazione Zastva Brescia.
Domani mattina inaugureremo il centro di accoglienza per ragazzi
affetti da sindrome Down; la sua realizzazione e' stat possibile
grazie ad un generoso finanziamento dei lavoratori della COOP Nord-Est
ed al fatto che il comune di Kragujevac ci ha messo a disposizione i
locali.

In questi giorni quelli che si definiscono i grandi del mondo si sono
riuniti in Inghilterra per decidere il futuro di noi tutti.
Il loro mondo e' basato sulle guerre e sulle aggressioni, per
conquistare le risorse del pianeta, per conquistare la nostra
capacita' di lavorare, e cosi' riducono alla miseria e alla fame
interi popoli, interi continenti.
I popoli del mondo devono essere in questo momento grati alla
Resistenza irakena, perche' ha costretto gli Stati Uniti e i loro
alleati ad impantanarsi in una guerra che non vinceranno mai.
Se cosi' non fosse stato, gia' oggi altri popoli sarebbero stati
aggrediti e sappiamo bene che gli Stati Uniti hanno sempre pronta la
lista di chi aggredire per primo.
Ma il futuro che essi vogliono non e' il nostro, noi vogliamo un mondo
basato sui diritti dell'uomo e sulla solidarieta' internazionale tra i
lavoratori, che garantisca queste ragazze, a questi ragazzi a noi e ai
nostri figli un avvenire di pace, lavoro, liberta'.

Benche' sia difficile, dobbiamo avere fiducia in noi stessi e nella
nostra forza; solo l'unita' dei lavoratori, al di la' di differenze
lingua, paese, religione ci permettera' di avere un mondo nuovo.

Termino con un saluto a tutti i ragazzi presenti.
So che molti di voi si scambiano lettere con i loro amici italiani.
E' una cosa molto importante perche' oltre a rafforzare i vincoli di
amicizia, permette di mantenere la conoscenza reale della vostra
situazione.
Infatti nel mio Paese si parla poco di voi, molti sono convinti che vi
abbiamo portato democrazia, liberta' e benessere e che comunque la
vostra situazione e' migliorata dalla fine dell'aggressione; le vostre
parole a questo riguardo valgono piu' di mille dei nostri discorsi e
dibattiti.

Vogliate sempre bene ai vostri amici Italiani, come noi vogliamo bene
a voi.
SVE VAS VOLIM

Kragujevac, 9-7-2005