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Dichiarazione di Russia e Cina sull'ordine internazionale del XXI secolo

su redazione del 21/08/2005


Siglata a Mosca il 1 luglio 2005 dal Presidente della Russia Vladimir
Putin e dal Presidente della RPC Hu Jintao.


La Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese (d'ora in avanti
chiamate le Parti), in occasione del 60° anniversario della Vittoria
nella Seconda Guerra Mondiale e del 60° anniversario della creazione
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, agendo in base al senso di
responsabilità storica per la pace e lo sviluppo nel pianeta, che esse
condividono in quanto membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU,
tenendo conto della loro inclinazione alla formazione di un mondo
multipolare e di un nuovo ordine mondiale, espressa nella
dichiarazione congiunta russo-cinese del 23 aprile 1997, confermando
le relazioni di cooperazione strategica e di partnership tra le Parti,
rafforzate dal Trattato di buon vicinato, amicizia e collaborazione
tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese del 16 luglio
2001, dichiarano quanto segue:


1. Il mondo sta oggi attraversando cambiamenti di portata storica. La
formazione di un nuovo ordine mondiale promette di essere complessa e
di lunga durata.

La pace e lo sviluppo rimangono il tema di fondo della nostra epoca. I
processi di costruzione di un nuovo assetto mondiale multipolare e
della globalizzazione economica, che rappresentano le tendenze
fondamentali dell'attuale tappa dello sviluppo dell'umanità, scorrono
in modo disuguale e contraddittorio. Si rafforza nettamente
l'interdipendenza tra gli stati.

Nel XXI secolo i compiti fondamentali dell'umanità sono rappresentati
dal mantenimento della pace, della stabilità e della sicurezza per
tutti, dallo sviluppo armonico multilaterale in condizioni di parità,
osservanza della sovranità, rispetto reciproco, mutuo vantaggio e
garanzie di prospettive di sviluppo per le generazioni future.

L'umanità ha la possibilità di raggiungere questi obiettivi. Allo
stesso tempo essa deve affrontare una quantità di sfide globali, quali
il terrorismo internazionale, la minaccia della diffusione delle armi
di distruzione di massa, il divario tra poveri e ricchi, il degrado
dell'ambiente circostante, le epidemie, la criminalità organizzata
transfrontaliera, il narcotraffico, ecc.


2. La risoluzione dei compiti che stanno di fronte all'umanità è
possibile solo nelle condizioni di un nuovo ordine mondiale equo e
razionale, che si basi su principi condivisi da tutti e sulle norme
del diritto internazionale. Tutti i paesi del mondo devono osservare
rigorosamente i principi del rispetto reciproco della sovranità e
dell'integrità territoriale, della reciproca non aggressione, della
non interferenza nei rispettivi affari interni, della parità e del
mutuo interesse, della coesistenza pacifica.

Devono essere pienamente garantiti i diritti di tutti i paesi alla
scelta delle vie di sviluppo in coerenza con la specificità nazionale,
la partecipazione con parità di diritti agli affari internazionali,
uno sviluppo paritario. E' necessario risolvere pacificamente le
divergenze e i contrasti, evitare le azioni unilaterali, non ricorrere
alla politica del diktat, alla minaccia della forza o al suo utilizzo.

Gli affari di ogni paese devono essere risolti autonomamente dal suo
popolo e le questioni riguardanti tutto il mondo attraverso il dialogo
e le consultazioni, sulla base di approcci collettivi multilaterali.
La comunità internazionale deve assolutamente evitare concezioni di
scontro e di blocco, l'aspirazione al monopolio e al dominio negli
affari internazionali, i tentativi di dividere gli stati in dominanti
e dominati.


3. L'ONU rappresenta l'organizzazione internazionale più universale,
rappresentativa e autorevole. L'ONU è chiamata a giocare un ruolo
centrale negli affari internazionali, ad essere il centro di
elaborazione e di incarnazione delle norme portanti del diritto
internazionale.

Le operazioni di costruzione di pace dell'ONU devono corrispondere
agli scopi e ai principi dello Statuto dell'ONU. E' indispensabile
attenersi scrupolosamente alle risoluzioni adottate dal Consiglio di
Sicurezza, sviluppare la collaborazione dell'ONU con le organizzazioni
regionali e sub-regionali. L'ONU deve giocare un ruolo maggiormente
rilevante nell'esame delle questioni dell'economia globale e dello
sviluppo.

Scopo della riforma dell'ONU deve essere il rafforzamento del suo
ruolo centrale negli affari internazionali, la crescita della sua
efficacia, l'elevamento del suo potenziale di reazione alle nuove
sfide e minacce. L'introduzione della riforma deve basarsi sui
principi del consenso e riflettere in pieno gli interessi comuni
dell'ampio numero di paesi-membri.


4. Il processo di globalizzazione nella sua accezione positiva
favorisce lo sviluppo economico mondiale grazie alla dinamica senza
precedenti dei legami economico-commerciali e alla più ampia apertura
informativa. D'altro canto, la globalizzazione si sviluppa in maniera
del tutto squilibrata ed è accompagnata dall'estensione del divario
tra i paesi e le regioni sviluppati e il resto del mondo. Per uno
sviluppo sano dei processi di globalizzazione è necessario dare
impulso al coordinamento e alla collaborazione reciprocamente
vantaggiosa tra gli stati e le regioni, evitare qualsiasi
manifestazione di discriminazione nei rapporti economici, ridurre il
divario tra poveri e ricchi, favorire la prosperità comune attraverso
il rafforzamento e l'approfondimento degli scambi
economico-commerciali, tecnico-scientifici.

La comunità internazionale deve elaborare un regime
economico-commerciale reciprocamente condiviso. La via per ottenerlo è
quella delle trattative su un piano di parità, del rifiuto delle
pressioni e delle sanzioni per la conquista di concessioni economiche,
dell'attivazione dei meccanismi delle organizzazioni multilaterali
globali e regionali.


5. I paesi in via di sviluppo, in cui vive gran parte della
popolazione del pianeta, rappresentano la forza fondamentale che
appoggia la pace e lo sviluppo in tutto il mondo. La comunità
internazionale deve attribuire grande attenzione al compito del
superamento del divario nelle condizioni di sviluppo tra i paesi in
via di sviluppo e quelli sviluppati. La via per la sua risoluzione
passa, prima di tutto, attraverso la garanzia dell'accesso paritario
di tutti i membri della comunità mondiale alle potenzialità
economico-sociali, tecnico-scientifiche, dell'informazione, culturali,
ecc., aperte dalla globalizzazione, attraverso l'instaurazione di una
collaborazione reciprocamente vantaggiosa sulle linee "Nord-Sud" e
"Sud-Sud", attraverso lo sviluppo comune e l'adempimento degli
obblighi da parte dei paesi interessati, nell'ambito dell'ONU e delle
altre strutture multilaterali.


6. I diritti dell'uomo assumono un carattere universale. Tutti gli
stati devono rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali,
fissate nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, favorire
la realizzazione dei diritti dell'uomo e difenderli tenendo conto
delle specificità e delle tradizioni di ogni paese, risolvere le
divergenze sulla base dei principi di parità e rispetto reciproco,
attraverso il dialogo e la collaborazione. Occorre costruire la difesa
internazionale dei diritti dell'uomo sulla base dei principi della
rigorosa difesa della parità della sovranità di tutti gli stati e
della non ingerenza nei loro affari interni.


7. E' necessario rispettare le tradizioni storiche degli stati
multinazionali, favorire la coesistenza pacifica e lo sviluppo comune
dei diversi popoli, ed anche fare sforzi indirizzati alla difesa
dell'unità statale. Tutte le azioni, dirette a dividere gli stati
sovrani e ad attizzare la discordia tra le nazionalità, sono
inammissibili. Non bisogna ignorare i processi obiettivi dello
sviluppo sociale degli stati sovrani, introducendovi dall'esterno
modelli di struttura sociale e politica.


8. La diversità delle culture e delle civiltà nel mondo deve diventare
la base per il loro arricchimento reciproco, e non per i conflitti.
Non "scontro di civiltà", ma necessità della collaborazione globale: è
ciò che esige il mondo nelle condizioni attuali. Occorre rispettare e
proteggere la diversità delle civiltà mondiali e dei modelli di
sviluppo. Le differenze nell'eredità storica di tutti i paesi, nelle
loro tradizioni culturali, nella struttura politico-sociale, nei
sistemi di valori e nelle vie di sviluppo non devono diventare il
pretesto per interferire negli affari interni di un altro stato. E'
necessario, sulla base dei reciproci rispetto e tolleranza, condurre
il dialogo tra le civiltà e lo scambio delle esperienze, arricchirsi e
completarsi reciprocamente in nome del comune cammino sulla strada del
progresso. E' necessario rafforzare il ruolo degli scambi umanitari
per creare rapporti reciproci di carattere amichevole e fiducioso tra
gli stati.


9. Le Parti invitano a unificare gli sforzi della comunità
internazionale per creare una nuova architettura della sicurezza,
fondata sulla fiducia reciproca, sul mutuo vantaggio, sulla parità e
sulla cooperazione. Sua base politica deve essere rappresentata dalle
norme condivise delle relazioni internazionali, quella economica dalla
collaborazione reciprocamente vantaggiosa e dalla comune prosperità.
La nuova architettura della sicurezza deve basarsi sul rispetto
dell'uguale diritto di tutti gli stati alla sicurezza. Il modo per
risolvere le contraddizioni e per difendere la pace deve essere quello
del dialogo paritario, della consultazione e delle trattative.

Le Parti sono fedeli alla causa del mantenimento e del rafforzamento
della stabilità strategica globale, dei sistemi normativi e dei
processi multilaterali nel campo del controllo degli armamenti, del
disarmo e della non proliferazione. Esse si pronunciano per la più
rapida attuazione dell'Accordo di messa al bando degli esperimenti
nucleari, fanno tutti gli sforzi per contribuire
all'universalizzazione e alla crescita dell'efficacia dei trattati per
il controllo degli armamenti e per la loro non proliferazione, quali
il Trattato di non proliferazione degli armamenti nucleari, la
Convenzione per la proibizione delle armi biologiche e la Convenzione
per la proibizione delle armi chimiche. Le Parti invitano all'utilizzo
pacifico del cosmo, alla prevenzione della diffusione degli armamenti
e della corsa al riarmo nello spazio cosmico, e, a tal fine,
all'elaborazione di un trattato normativo internazionale.

Le Parti sono convinte che, di fronte alle nuove minacce e sfide, sia
necessario assumere efficaci misure aggiuntive in merito alla
prevenzione della diffusione di armi di distruzione di massa, dei
mezzi che ne garantiscono la fornitura e dei materiali necessari. A
tal scopo, le Parti sono fermamente decise a collaborare nell'ambito
delle competenti organizzazioni e forum internazionali, ed anche a
rafforzare la cooperazione con tutti gli altri stati. I problemi della
proliferazione devono essere risolti nell'ambito del diritto
internazionale, mediante la collaborazione politica e diplomatica.

Le Parti contribuiranno alla realizzazione dell'iniziativa per la
formazione sotto l'egida dell'ONU di un sistema globale di
contrapposizione alle nuove sfide e minacce alla sicurezza, sulla base
dello Statuto dell'ONU e delle norme di diritto internazionale che ne
conseguono. Nell'ambito della nuova architettura della sicurezza
occorre rafforzare la collaborazione internazionale, ricercando i modi
per privare il terrorismo delle fonti finanziarie e del sostegno
sociale. Per estirpare l'ideologia del terrorismo e dell'estremismo –
l'ideologia della violenza, della discordia razziale, etnica e
religiosa. In merito a questo problema sono inammissibili i doppi
standard. Le brutali violazioni dei diritti dell'uomo, compiute dai
terroristi e dalle organizzazioni terroristiche, devono essere
decisamente condannate da tutti i membri della comunità
internazionale. E' necessario impedire alle organizzazioni
terroristiche l'utilizzo degli armamenti di distruzione di massa e dei
mezzi per il loro trasporto.


10. L'integrazione regionale rappresenta un'importante particolarità
dello sviluppo dell'attuale situazione internazionale. Le Parti
rilevano il ruolo positivo che giocano nel processo di formazione di
un nuovo ordine internazionale le organizzazioni regionali
multilaterali, che operano sulla base di un regionalismo aperto, della
collaborazione su un piano di parità e del non schieramento contro
altri paesi. In campo economico le iniziative regionali devono
favorire la più larga apertura ed efficacia delle comunità
commerciali. Nella sfera della sicurezza regionale assume un
significato essenziale la creazione, sulla base della complessiva
considerazione di tutti i partecipanti, di un meccanismo di
collaborazione in materia di sicurezza aperto e non indirizzato contro
altri paesi. Le parti si pronunciano per la realizzazione di legami
orizzontali tra gli organismi regionali di integrazione, per la
formazione tra essi di un clima di fiducia e collaborazione reciproca.


11. I legami interstatali di nuovo tipo creati dalla Russia e dalla
Cina apportano un contributo importante all'instaurazione di un nuovo
ordine mondiale. La pratica delle relazioni russo-cinesi riafferma la
vitalità dei principi esposti nella presente Dichiarazione e
testimonia che, sulla sua base, è possibile sviluppare con efficacia
rapporti di buon vicinato, di amicizia e di collaborazione, come anche
risolvere diverse questioni.

Entrambi i paesi sono fermamente decisi a fare instancabili sforzi
insieme agli stati interessati per costruire un mondo avviato sulla
strada dello sviluppo ed armonico, e per intervenire in qualità di
fondamentali forze costruttive di un assetto mondiale sicuro.


12. La formazione di un ordine razionale e giusto nel XXI secolo si
realizza attraverso l'incessante ricerca di approcci e decisioni
accettate da tutti. Il nuovo ordine mondiale diventerà veramente
universale solo nella misura in cui i suoi principi e regole saranno
condivisi da tutti i soggetti della vita internazionale.


Le Parti invitano tutti i paesi del mondo a un ampio dialogo sulla
questione dell'ordine internazionale del XXI secolo. Dai risultati di
tale dialogo dipenderà in rilevante misura il futuro del mondo, la
possibilità per l'umanità di avviarsi lungo la strada del progresso e
di trovare le risposte alle sfide e alle minacce che si manifestano.



La traduzione della versione russa della dichiarazione, apparsa nel
sito ufficiale della Presidenza russa, è stata curata da Mauro Gemma