LA POLITICA DI GUERRA DEI DS


Costruire un "nuovo ordine mondiale"; "promuovere la diffusione della
democrazia"; "stabilire le regole entro le quali l'uso della forza può
essere legittimo"; comporre "una forza di sicurezza e di mantenimento
della pace che accompagni la stabilizzazione per un periodo,
parliamoci chiaramente, anche non breve" in Iraq; completare il
"progetto di difesa europea" per essere "alleato serio ed affidabile
degli Stati Uniti"; "a corollario" (sic) creare "una forza europea di
gendarmeria (...) che avrà status militare e sarà utilizzabile in
scenari operativi di intervento rapido a maggior rischio al fine di
garantire servizi di sicurezza e di ordine pubblico"; e poi:
"l'esercito professionale ha già dato buona prova di se".

Questo, e molto altro, nell'intervento di Marco Minniti al convegno
dei DS su "Le nuove sfide della Difesa italiana", tenutosi a Roma il
7/11 u.s.: per dire che sulla "difesa" si deve spendere molto di più
di quanto non si spende adesso!

Il documento di Minniti contiene anche dei riferimenti ambigui alla
aggressione del 1999 contro la Jugoslavia, dai quali trapela sia una
rivendicazione di "legittimità", sia un presunto "travaglio" per
quelle scelte. I genitori di Sanja Milenkovic, certamente, del
travaglio interiorie di un Marco Minniti non sanno che cosa farsene.

[ a cura di Italo Slavo; sulla base di materiali trasmessi attraverso
la lista scienzaepace -
http://liste.comodino.org/wws/info/scienzaepace - www.scienzaepace.it ]


http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=61273

FINANZIARIA: MINNITI, FONDI A DIFESA AL MINIMO STORICO

(ANSA) - ROMA, 7 NOV - ''Mai nella storia repubblicana il rapporto
tra funzione difesa e Pil era sceso sotto l'1%. Il valore critico
raggiunto quest'anno dalle risorse assegnate al settore (0,84% del
Pil) e' il punto piu' basso di una sequenza decrescente che ha segnato
il corso dell'intera legislatura''.
Lo ha detto Marco Minniti (DS) nel corso del convegno ''Le nuove sfide
della difesa italiana''.
''L'obiettivo annunciato dal governo del Dpef del 2002 - ha
ricordato Minniti - e cioe' tendere progressivamente al valore
dell'1,5% del Pil si e' dimostrato non raggiunto ed oggi appare
compromesso anche come obiettivo a medio termine''. Quindi, ha
sottolineato, ''al forte impegno chiesto alle forze armate e'
corrisposta una progressiva e costante diminuzione delle risorse
finanziarie, che ha portato la situazione ad un punto insostenibile''.


DS e industria bellica: la relazione di Marco Minniti


di Giulio Leben (g.leben@...)
08/11/2005


Da: VITA non profit On-line:
http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=61273


La relazione del responsabile settore difesa per i Ds, in occasione
del Convegno organizzato dalla Quercia ieri dal titolo: "Le nuove
sfide della difesa italiana". Presenti i big dell'industria

Appoggio all'industria bellica italiana che, secondo i Ds, soffre di
una grave disattenzione da parte del governo in carica. Finanziamenti
aggiuntivi e un capitolo specifico nel bilancio, nel qual caso
l'Unione andasse al governo l'anno venturo. E' questo il senso
complessivo del convegno che si è tenuto ieri, 7 novembre a Roma,
organizzato dai Ds. A cui hanno partecipato gli stati generali
dell'industria e della Quercia. Fra i protagonisti: il Ministro della
Difesa Antonio Martino, il capo di Stato maggiore della Difesa
Gianpaolo Di Paola, il Segretario Generale delegato Nato Alessandro
Minuto Rizzo, il Presidente Comando militare dell'Unione Europea
Rolando Mosca Meschini, l'amministratore delegato Fincantieri Giuseppe
Bono, il rappresentante permanente italiano presso la Nato Maurizio
Moreno, il presidente dell'A.I.A.D. Giorgio Zappa e il rappresentante
italiano nel Comitato politico e di sicurezza dell'Unione Europea
Maurizio Melani.

I punti salienti dell'introduzione


Marco Minniti, Capogruppo DS in Commissione Difesa e componente della
delegazione N.A.T.O. del Parlamento italiano, ha illustrato nella sua
introduzione le preoccupazioni e le prospettive dell'impegno diessino
nel comparto, rilanciando la necessità del rafforzamento per una
"difesa europea".
• la formazione di Gruppi da Combattimento EU (EU Battlegroups) quali
parti delle Forze di Intervento Rapido. Dal 2007 in poi, l'Unione
europea avrà la capacità di effettuare anche contemporaneamente due
distinte operazioni di risposta rapida, sempre a livello di singolo
battlegroup, sotto il comando diretto di appositi organismi operativi
di teatro. La struttura di comando e controllo interforze italiana, il
COI – Comando Operativo di vertice Interforze, è candidata ad
assolvere questa funzione.
• l'istituzione dell'Agenzia Europea per la Difesa, sta sviluppando,
congiuntamente al Comitato Militare EU un sistematico processo di
sviluppo delle capacità militari EU sulla base di valutazioni di
costo/efficacia e promuovendo l'armonizzazione sull'acquisizione dei
materiali ed equipaggiamenti per la Difesa, concependo per lo scopo
programmi di studio nel campo tecnologico, di ricerca e sviluppo,
marketing e produzioni industriali. Dare impulso ai lavori
dell'Agenzia deve diventare una priorità di governo.
• la Cellula Civile-Militare, struttura EU che amplierà le capacità
di gestioni delle crisi in un quadro multi-operativo, realizzando una
maggiore interconnessione fra strutture e strumenti civili e militari.
• un piano per il coordinamento del trasporto strategico
aeromarittimo, "L'approccio Globale di Dispiegamento" strumento chiave
in funzione strategica per il dispiegamento rapido delle forze EU.
• il coordinamento tra EU e NATO, nel rispetto della reciproca
autonomia decisionale, per un impegno di una generale complementarità
tra EU Battlegroups e Forza di Reazione NATO, con particolare riguardo
agli standards ed alle procedure operativi.

I primi commenti: Aon e politici


"I Democratici di Sinistra devono dire al paese dove vogliono trovare
le risorse che oggi hanno promesso ai vertici delle Forze Armate
italiane". E' quanto ha dichiarato Massimo Paolicelli, Presidente
dell'Associazione Obiettori Nonviolenti.

"E' grave – prosegue Paolicelli – che i DS non mettano minimamente in
discussione questo modello di difesa al quale hanno dato un forte
contributo quando sono stati al governo nella passata legislatura. La
professionalizzazione delle Forze Armate con una forza di 190.000
uomini, alcuni costosissimi sistemi d'arma, l'elevazione a quarta
Forza Armata dei carabinieri sono scelte fatte dal precedente Governo
e che, come avevamo apertamente denunciato, stanno facendo lievitare a
dismisura i costi di questo modello di difesa. Le spese per il
personale volano in alto, si continua ad investire in inutili sistemi
d'arma, visti i nuovi scenari strategici che abbiamo davanti e poi si
taglia sull'esercizio e sulla manutenzione, mettendo a repentaglio la
vita degli stessi lavoratori con le stellette".

Ma non solo dalle fila della società civile sono giunte le critiche.
"All'interno del partito ci sono posizioni diverse", a dirlo è Silvana
Pisa, prima firmataria della mozione parlamentare sulle armi leggere a
favore della campagna Controlarms, che, raggiunta da Vita.it, non cela
un certo imbarazzo per la posizione assunta dal proprio partito in
occasione del convegno, e precisa "in questo caso parliamo di sistemi
d'arma bellica, mentre la mozione da me firmata mira a controllare il
commercio delle armi leggere. Ciò detto, non vi è ombra di dubbio che
la cose non possono andare disgiunte. Spero che il mio partito voglia
quindi valutare la situazione nel suo insieme".


DS e industria bellica a convegno


di Giulio Leben (g.leben@...)
04/11/2005

Le nuove sfide della difesa italiana". Convegno con Fassino, Minniti,
Antonio Martino e Minuto Rizzo. Roma, 7 novembre alle ore 10 presso
Grand Hotel Esedra, Piazza della Repubblica 47

COMUNICATO - Il profondo mutamento del quadro geopolitico
internazionale, venutosi a determinare negli ultimi tempi, pone
l'Italia di fronte a sfide inedite di altissimo profilo.

Uno dei settori della vita del Paese maggiormente coinvolto nel nuovo
scenario venutosi a creare è senza dubbio quello della Difesa, delle
Forze Armate e di tutto ciò che ruota intorno ad esse.

I Democratici di Sinistra vogliono discutere di questo tema con i
principali protagonisti del mondo politico, militare, diplomatico ed
accademico, per un confronto ampio ed aperto sulle linee fondamentali
di politica della Difesa del prossimo futuro.

Per far questo lunedì 7 novembre, presso la sala Diocleziano del Grand
Hotel Esedra di piazza della Repubblica 47 in Roma, avrà luogo
l'incontro dal nome "Le nuove sfide della Difesa italiana",
organizzato dalla Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra.

Alle ore 10.00, dopo l'introduzione di Marco Minniti, interverranno il
Ministro della Difesa Antonio Martino, il capo di Stato maggiore della
Difesa Gianpaolo Di Paola, il Segretario Generale delegato Nato
Alessandro Minuto Rizzo, il Presidente Comando militare dell'Unione
Europea Rolando Mosca Meschini, l'amministratore delegato Fincantieri
Giuseppe Bono, il rappresentante permanente italiano presso la Nato
Maurizio Moreno, il presidente dell'A.I.A.D. Giorgio Zappa e il
rappresentante italiano nel Comitato politico e di sicurezza
dell'Unione Europea Maurizio Melani.

Alle ore 13.30 è previsto l'intervento conclusivo del Segretario
Nazionale dei Ds Piero Fassino.