Traduzione, a cura di Curzio Bettio, dell'articolo in inglese reperibile su
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4620 o
http://it.groups.yahoo.com/group/jugoinfo/message/207

Un articolo di Ghali Hassan, giornalista australiano, che collabora a

"Online Journal" ]
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)



GENOCIDIO NORMALIZZANTE
9 novembre 2005

Fino ad ora, più di 2000 militari Statunitensi sono stati uccisi dal marzo
2003, inizio della guerra illegale e non provocata contro l'Iraq. Se ne è
tenuto meticolosamente il conto e lo si è pubblicato in ogni enunciazione
dei media Occidentali. È stato fatto questo per le centinaia di migliaia di
uomini, donne, bambini Iracheni, che innocenti sono stati massacrati senza
necessità dalla combinazione di sanzioni e guerra degli USA e della Gran
Bretagna? Si tratta di un deliberato genocidio!


Fatta eccezione per la guerra contro la ex Repubblica di Yugoslavia
(Serbia), una nazione ortodossa, le guerre di aggressione Statunitensi in
buona sostanza sono state scatenate contro popoli di colore privi di difese.
Ramsey Clark, ex procuratore generale degli USA durante l'amministrazione
Carter, ha scritto: "Quelli sono i poveri del pianeta, e vengono resi ancora
più poveri, dominati e sfruttati dalla politica estera degli USA e dei suoi
ricchi alleati, che hanno progettato il dominio, lo sfruttamento e la
selezione etnica".


Le guerre degli USA-Gran Bretagna contro l'Iraq portano tutte le
caratteristiche del razzismo Occidentale. Gli Iracheni non sono solo
disumanizzati, vengono anche oltraggiati e torturati in modo che l'assassinio
di massa risulti ben accetto all'opinione pubblica Occidentale. Intanto le
compagnie mediatiche e i governi Occidentali vanno mascherando l'imperialismo
con le nere fisionomie di Condoleezza Rice e di Kofi Annan.

Uno studio lampante condotto nel dicembre 1991 dal Consorzio Britannico per
l'Educazione Medica ha stimato che sono morti più di 200.000 Iracheni
durante e immediatamente dopo il massacro della guerra USA del 1991, la
cosiddetta "Guerra del Golfo", come diretta o indiretta conseguenza degli
attacchi alle infrastrutture civili. Per di più, dall'agosto 1990, l'Iraq è
stato sottoposto ad aggressioni militari ed economiche che hanno contribuito
all'assassinio di massa di uomini, donne, e soprattutto bambini Iracheni.
Si è valutato che le sanzioni genocide, delle quali si è persa la memoria,
hanno ucciso più di un milione e mezzo di civili Iracheni, inclusi 500.000
bambini al di sotto dei cinque anni. Lo sterminio di massa di bambini
Iracheni è stato rivendicato da Madeleine Albright, l'ex Segretario di Stato
degli USA, come "un prezzo per cui valeva la pena". È forse possibile solo
immaginare che qualcuno si esprima in questi termini: la morte di 3.000
persone nell'attentato dell'11 settembre è "un prezzo per cui valeva la
pena"?


Gli USA e la Gran Bretagna hanno dapprima sistematicamente bombardato e
messo fuori uso per sempre le infrastrutture Irachene, come: impianti per la
purificazione dell'acqua, impianti per il trattamento dei liquami, reti di
distribuzione per l'energia elettrica, impianti per l'industria
farmaceutica, la rete per i trasporti e per le comunicazioni, le industrie
manifatturiere, impianti commerciali, strutture abitative. Industrie
alimentari, comprese quelle per il latte dei bambini, industrie di processo,
magazzini, centri di distribuzione, industrie per la produzione di
fertilizzanti ed insetticidi, tutto veniva considerato obiettivo di
distruzione.

A seguire, gli USA e la Gran Bretagna hanno continuato con le sanzioni, in
modo da assicurarsi che l'Iraq non fosse più in grado di riparare o di
sostituire la maggior parte di quello che era stato distrutto. Il senso di
questo assassinio di massa accuratamente programmato era quello di coartare
e minacciare con la prepotenza non solo l'Iraq, ma anche qualsiasi altra
nazione priva di difese che osi resistere come ha fatto l'Iraq. Inoltre, a
questo Iraq sanguinante a morte il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ordinava
di pagare più di 50 miliardi di dollari come riparazioni al Kuwait, alle
corporations USA, e a tutti coloro che reclamavano in modo equivoco e
fraudolento.



Malgrado la condiscendenza dell'Iraq ai termini del cessate il fuoco della
guerra del 1991, le sanzioni e i bombardamenti settimanali delle città e dei
villaggi Iracheni - "sempre vola qualcosa su qualcosa che si muove!"- sono
continuati, in modo da creare ulteriori danni al popolo dell'Iraq.

"Per me, quello che è tragico, oltre alla stessa tragedia Irachena, è il
fatto che gli stati membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite.stanno mantenendo deliberatamente un programma di sanzioni economiche,
ben consapevoli che stanno dando la morte ogni mese a migliaia di Iracheni.
E questa decisione prepara il genocidio," ha affermato Denis Halliday, l'ex
coordinatore umanitario ONU in Iraq.


Il Dizionario della Oxford definisce genocidio il deliberato sterminio di
una nazione o di una etnia umana. Nel 1948, nella Convenzione sul
Genocidio, il termine genocidio veniva definito come un qualsiasi atto
"commesso con l'intento di distruggere, per l'intero o solo in parte, un
gruppo nazionale, etnico o religioso, come tale." Di qui, gli atti di
genocidio includono tutte le azioni che provocano seri "danni mentali" o che
impongono "condizioni di vita" che mirano a tale distruzione.
Può esistere qualcosa di più evidente di quello che gli Stati Uniti e la
Gran Bretagna stanno commettendo contro il popolo Iracheno?

"É compito di esperti e del complesso mediatico delle informazioni rendere
normale quello che potrebbe risultare inammissibile per l'opinione
pubblica," ha scritto l'economista Americano Edward Herman. L'arte di
rendere accettabili, nella normalità, le atrocità di massa è sempre stato un
prerequisito per neutralizzare le disciplinate popolazioni dell'Occidente in
modo tale da rimuovere qualsiasi scrupolo di responsabilità morale.


Secondo John e Karl Mueller (Sanzioni per la Distruzione di Massa, "Foreign
Affairs" maggio/giugno 1999, p. 43.), le sanzioni da sole "hanno tolto in
Iraq la vita di tante persone, molte di più di quelle che sono state fatte
fuori nel corso di tutta la storia dalle cosiddette armi di distruzione di
massa."

Quindi per il genocidio Iracheno "forse si può affermare essere stato il più
grande genocidio dell'era post Seconda Guerra Mondiale," condotto e
perpetuato con il tacito appoggio degli Stati membri delle Nazioni Unite.
Oggi, l'ONU si rende complice nella continuazione di crimini di guerra
contro il popolo Iracheno e nella distruzione della società Irachena.
Coerentemente con il suo ruolo di "manutengola" dell'imperialismo
Occidentale, immediatamente dopo l'invasione illegale dell'Iraq l'Organizzazione
delle Nazioni Unite ha fornito legittimità all'occupazione da parte degli
USA di uno stato sovrano, e si è allertata per fornire il supporto a tutte
le violazioni degli Stati Uniti al diritto internazionale, compresa la
stessa Carta dell'ONU.


La corruzione e il proprio tornaconto sono caratteristiche endemiche degli
stati membri dell'ONU e dei loro gruppi dirigenti. Il governo di Saddam era
in grado di approfittare di questo e di ricavarne dei vantaggi, in modo da
conservare l'Iraq in grado di funzionare come stato, malgrado le ingiuste
sanzioni. Era il solo modo utile per il paese, quello di sottrarsi alle
sanzioni corrompendo il corruttibile.

Purtroppo, alla fine del 2002, gli effetti delle sanzioni genocide erano
visibili in Iraq dappertutto.


L'ONU promuoverà una risoluzione, come quella che ha preteso dalla Siria di
"cooperare pienamente" con la commissione di inchiesta dell'ONU sulla morte
dell'uomo di affari ed ex primo ministro Libanese Rafiq al-Hariri,
pretendendo dagli USA e dalla Gran Bretagna una cooperazione piena con una
commissione di inchiesta dell'ONU sulla morte di centinaia di migliaia di
innocenti Iracheni e sul furto di dieci miliardi di dollari perpetrato a
spese del Tesoro Iracheno? Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU condannerà
Israele per la sua "pratica criminale e medievale dell'assassinio politico"
di leaders politici palestinesi? Non crediamo proprio!


L'invasione criminale USA e l'occupazione hanno solamente moltiplicato le
atrocità delle sanzioni. Una recente inchiesta UNICEF che permette una
immediata valutazione rivela che il numero di bambini Iracheni malnutriti in
modo acuto è raddoppiato rispetto a quello di prima della guerra, balzando
dal 4% a quasi l'8%. L'inchiesta aggiunge che "la malnutrizione acuta a
volte si trasforma in digiuno assoluto ed è un forte indicatore del
complessivo stato di salute dei bambini." Lo stato di salute generale dei
bambini Iracheni, degli anziani e delle donne incinte in particolare ha
subito un declino a causa delle deteriorate condizioni di vita, vista la
quasi impossibilità di accedere all'acqua potabile, a cibo, alle cure
ospedaliere, e la caduta a picco del potere di acquisto.
Infatti, le forze di occupazione USA stanno deliberatamente portando a
morire di fame gli Iracheni, tagliando le loro riserve di cibo ed acqua,
ricattando il popolo Iracheno per sottometterlo all'Occupazione.

"In Iraq sta avvenendo una tragedia nel silenzio totale, mentre le forze di
occupazione della coalizione stanno usando la fame e la deprivazione dell'acqua
come un'arma di guerra contro la popolazione civile," così ha dichiarato il
Professor Jean Ziegler, a capo dell'indagine ONU sui diritti umani, ad una
conferenza stampa a Genova il 15 ottobre 2005. "Il metodo della privazione
di cibo per i civili in uno scenario di guerra è una flagrante violazione
del diritto internazionale," ha aggiunto il sociologo di origine Svizzera.


L'aggressione USA contro l'Iraq che dura da 15 anni e le sanzioni genocide
hanno devastato le risorse umane Irachene per molte generazioni. La
ammirevole generazione di uomini e donne Irachene che aveva portato fuori
dalla povertà l'Iraq e aveva fatto di questo paese il punto di riferimento
del progresso in Medio Oriente è stata distrutta dalla combinazione di
sanzioni genocide e dalle guerre criminali di aggressione perpetuate da USA
e Gran Bretagna e normalizzate con la complicità della corporazione dei
media.
Nel sistema mediatico e fra il fior fiore delle personalità Occidentali è
diventato un tabù solo menzionare la morte di centinaia di migliaia di
Iracheni. Solo i soldati Usa uccisi sono contabilizzati come esseri umani
morti. I morti Iracheni non contano. Per quanto si sa, non sono state accese
candele per i più di 100.000 civili Iracheni (valutazione prudente!)
ammazzati dalle forze USA dal marzo 2003 all'ottobre 2004.

La valutazione prudente è stata pubblicata il 29 ottobre 2004 nel giornale
Britannico di informazioni mediche "The Lancet", autorevole e approfondito.

Se si includono le atrocità di Fallujah, Ramadi, al-Qaim, Tel Afar, Hillah,
Baghdad e i massacri giornalieri fomentati dalle forze USA e dai loro
collaboratori, il numero di Iracheni ammazzati dal marzo 2003 dovrebbe
essere segnato in 200.000 o forse più. La maggioranza delle vittime sono
donne e bambini innocenti, traditi dalla complicità dei media Occidentali
che nascondono i crimini di guerra che avvengono nel resto del mondo.


Il Dr. Les Roberts della John Hopkins University, autore principale dello
studio di "The Lancet", si aspettava una risposta dall'opinione pubblica di
"indignazione morale"; invece è rimasto sconvolto da una silente
accoglienza. L'esperto ricercatore, che aveva usato la stessa metodologia
per studiare la mortalità provocata dalle guerre nel mondo, è stato elogiato
dalla comunità scientifica per il suo studio sull'Iraq.

Le scoperte derivate dai suoi studi sul Congo erano state usate dall'ONU e
dalla Croce Rossa Internazionale. "Tony Blair e Colin Powell hanno
ripetutamente citato questi risultati, senza porsi alcuna domanda sulla loro
precisione o validità", egli ha dichiarato al "The Chronicle of Higher
Education".

Al contrario, la ricerca sull'Iraq è stata deliberatamente ignorata o
respinta dal sistema dei mezzi di comunicazione di massa Statunitensi e
Britannici.

Di fatto, lo studio è stato censurato, visto che metteva in evidenza il
genocidio.


Il termine "genocidio" è stato usato in modo selettivo dalle potenze, dai
media e dalle dirigenze Occidentali per descrivere presunti crimini, mai
comprovati, commessi dal regime di Saddam Hussein o di Slobodan Milosevic.
Spesso, Halabja in Iraq e Srebrenica in Bosnia sono state usate per
descrivere crimini, con carenza o addirittura in assenza di prove, supposti
commessi da Hussein e da Milosevic. I "simboli" di Halabja e Srebrenica sono
stati solo pretesti per giustificare le ambizioni imperialiste dell'Occidente.

Adesso si sa che Srebrenica è stata usata per giustificare l'aggressione
contro la Serbia, e che Halabja è servita per giustificare la guerra contro
l'Iraq. Entrambi gli eventi criminali sono stati camuffati da "interventi
umanitari".

Non è stato mai usato il termine "genocidio" per descrivere l'assassinio di
massa di civili Iracheni procurato dalle sanzioni genocide e dalle guerre
USA.

Saddam è stato demonizzato per giustificare la politica criminale dell'Occidente
nei confronti del popolo Iracheno.

Le motivazioni per questo deliberato genocidio sono la colonizzazione dell'Iraq
per accrescere la dominazione imperiale degli Stati Uniti, la distruzione
del nazionalismo Arabo, e il sostegno all'espansione sionista di Israele e
alle politiche criminali contro i Palestinesi.


L'Iraq è cosparso delle innumerevoli uccisioni di massa commesse dagli USA
mascherate da "operazioni USA contro i terroristi di al-Qaida."

I recenti attacchi indiscriminati, con il bombardamento di acquedotti, di
reti di distribuzione dell'energia elettrica e delle comunicazioni, con l'uso
pesante di "cluster bombs", bombe a frammentazione, su zone frequentate da
civili, su città e villaggi nell'Iraq occidentale sono un promemoria del
massacro di Fallujah.

Il quotidiano Italiano "La Repubblica" ha riportato: "Gli Americani sono
responsabili di un massacro con l'uso di armi non convenzionali, la medesima
accusa per cui Saddam Hussein si trova sotto accusa," citando una inchiesta
Italiana, che l'8 novembre 2005 sarà messa in diffusione sulla rete
televisiva RAI-3 TV. [1]

Le forze USA e i loro collaboratori stanno combattendo gli Iracheni che
lottano e sono Resistenti per difendere il loro paese contro una nuova forma
di fascismo a guida Statunitense.


Un nuovo massacro come a Fallujah è in preparazione.

Secondo recenti servizi giornalistici da al-Qaim dei media Iracheni ed
Arabi, il "ministro della difesa" del governo fantoccio (Saadoun al-Dulaimi)
sta incitando le forze USA a "eliminare intere famiglie e a distruggere le
case dei combattenti della Resistenza, con dentro le loro donne e i loro
bambini".

Le personalità importanti della società civile Irachena hanno condannato gli
attacchi come "operazioni di sterminio" e si sono appellati alla "Comunità
Internazionale" per un intervento a che si fermino le uccisioni di massa di
civili. "Noi ci appelliamo a tutti gli umanitari e a coloro che concorrono
alla pace nel mondo per fermare i ripetuti spargimenti di sangue nelle zone
Occidentali dell'Iraq," ha dichiarato lo Sceicco Osama Jadaan, un leader
della comunità di Husaybah, nelle vicinanze del confine Siriano. E
giustamente ha aggiunto: "noi affermiamo che gli occupanti Americani se ne
devono andare via e lasciare l'Iraq agli Iracheni."

Lo spargimento di sangue quotidiano e la distruzione del paese da parte
delle forze USA vengono messi in atto con la totale complicità dei media e
delle dirigenze Occidentali.
Le forze di occupazione e i mezzi di informazione giustificano la violenza
in termini culturali, del tipo "Iracheni contro Iracheni", uno stereotipo
coloniale per giustificare l'Occupazione. Il tentativo USA è di focalizzare
la pubblica opinione sulla violenza degli occupati e degli oppressi, che
sono gli Iracheni, e giustificare poi le azioni degli occupanti. Comunque,
questa "violenza settaria" è stata creata ed alimentata dagli USA e dalla
Gran Bretagna in modo da terrorizzare la popolazione Irachena e spingerla
fra le braccia degli occupanti per avere "protezione". Perciò questa è l'unica
maniera per giustificare una Occupazione che deve continuare! Gli Iracheni
sono ben coscienti di questo e sono tutti uniti a chiedere la fine della
violenza e dell'occupazione Americana.



Ora noi sappiamo che non c'erano armi di distruzione di massa (WMD) in
Iraq dal 1991, e che le sanzioni e le guerre erano gli strumenti per un
deliberato genocidio. Era tutto previsto, che l'invasione e l'occupazione
avrebbero portato solo disastri e miseria al popolo Iracheno!

Più dell'82% di Iracheni si "oppongono con forza" all'Occupazione USA del
loro paese. Secondo un recente sondaggio del Ministero Britannico della
Difesa, "meno del 2% di Iracheni [fatti rientrare in Iraq sui carri-armati
USA] ritengono che le forze della coalizione siano in grado di portare un
qualche miglioramento alla sicurezza". Ne consegue che coloro che si
oppongono al ritiro delle forse USA dall'Iraq agiscono come propagandisti
dell'Impero USA e sono complici nel rendere normale ed accettabile un
deliberato genocidio contro il popolo Iracheno.


Oggi, la gran parte degli Iracheni ritengono le forze USA costituite da
"maniaci omicidi". Dopo il truffaldino "trasferimento" di un simulacro di
sovranità, le elezioni fraudolente del gennaio 2005, e il più recente
imbroglio di massa per promuovere una costituzione illegale confezionata
dagli USA, l'Amministrazione Statunitense è rimasta con una carta disonesta
da giocare: le elezioni programmate per dicembre 2005.

Dopo tutto ciò, è giunto il tempo del ritiro immediato di tutte le forze USA
e straniere dall'Iraq e di mettere fine al genocidio. Per quanto presto
avverrà tutto ciò, gli Iracheni che rimarranno vivi saranno distrutti.

Allora la "Comunità Internazionale" avrà il dovere di perseguire legalmente
coloro i quali hanno commesso questi crimini di guerra e crimini contro l'umanità.



Note:
[1] Fallujah. La strage nascosta (Fallujah, The Concealed Massacre)
verrà mostrata su RAI News domani 8 novembre, alle ore 07:35 (via HOT
BIRDTM satellite, Sky Channel 506 e RAI-3), e riproposta su HOT
BIRDTM satellite e Sky Channel 506 alle 17:00 e in più nei prossimi due
giorni.



Ghali Hassan vive a Perth, Australia Occidentale.

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