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www.resistenze.org - pensiero resistente - imperialismo e globalizzazione - 04-08-06 

Washington lancia il militarismo tedesco e giapponese contro il Terzo Mondo

Heinz Dieterich

Il colonialismo che tanto venne utilizzato nei secoli passati da alcuni paesi europei per sottomettere popoli interi e impadronirsi delle loro risorse naturali è scomparso, per poi però generare a poco a poco una nuova variante conosciuta nei nostri giorni come imperialismo.

 
1. Il problema: la triplice impotenza dell’imperialismo occidentale
 
- La relativa impotenza dell’imperialismo occidentale – Stati Uniti, Unione Europea e Giappone – di fronte alle condizioni attuali del sistema mondiale deriva da tre fattori fondamentali. 1. il suo fallimento di fronte alla resistenza in Iraq e di fronte a piccole potenze come Iran e Corea del Nord; 2. l’impossibilità di eliminare le potenze regionali emergenti che co-governeranno il sistema mondiale: Russia-Cina, India e, forse. Il Blocco Regionale di Potere Latinoamericano (BRPL); l’incapacità strutturale di offrire un sistema economico razionale che possa neutralizzare le contraddizioni del sistema capitalista, disattivare i movimenti di massa e frenare la lotta senza quartiere per le materie prime, che è al centro di gravitazione di tutta la politica contemporanea e che lo sarà, di fatto, per tutto il secolo XXI.

 

2. La risposta: centralizzazione e fascistizzazione dell’imperialismo occidentale
 
- Di fronte a tale crisi strutturale, le classi politiche del grande capitale sono arrivate alla conclusione che i loro interessi nello scenario mondiale contemporaneo possono essere garantiti solo a due condizioni: 1. la centralizzazione di tutte le loro forze in una falange imperialista occidentale e 2. la coesione di questa falange attraverso una nuova dottrina imperial-fascista.

 

2.1 La centralizzazione
 
- Il segno distintivo generale della centralizzazione del potere è l’alleanza strategica tra la borghesia atlantica – Stati Uniti e Unione europea – e quella giapponese. In questo processo esistono poli secondari, come la Polonia, dove Washington costruirà un nuovo “scudo nucleare antibalistico”; ma la sua essenza consiste nella riattivazione accelerata del militarismo tedesco e giapponese, vale a dire delle due potenze che, a partire dalla Prima Guerra Mondiale, sono sempre apparse come “leader regionali naturali” di Europa e Asia nella dottrina di politica estera di Washington.

 

2.2 La dottrina
 
- Trasformare Stati di diritto borghese in Stati fascistoidi aggressori richiede la modifica della loro sovrastruttura politica e dottrinale; e in particolare, la trasformazione imperialista della Costituzione e delle dottrine militari nazionali. A tal fine, Washington recluta di nuovo due vecchi complici della “Guerra fredda”, che impose dopo il 1945 a Germania e Giappone per costruire il Secolo Americano: la democrazia cristiana tedesca (CDU) e il Partito Liberal Democratico (PLD) del Giappone. Se nella “Guerra fredda “erano stati sconfitti i movimenti anticoloniali anticapitalisti, al giorno d’oggi si pretende di ripetere l’impresa, distruggendo gli esclusi e il Socialismo del XXI secolo.

 

E i vecchi complici funzionano bene. La democrazia cristiana tedesca, con l’appoggio della socialdemocrazia e di tutti gli altri partiti politici, salvo il nuovo “Partito di Sinistra”, e il conservatorismo giapponese (PLD) – che governa il paese praticamente fin dal 1946 – fanno tutto ciò che è in loro potere per trasformare i propri paesi in terroristi di stato regionali sotto il comando di Washington.

 

La nuova dottrina dei subimperialismi tedesco e giapponese è un’imitazione di quella statunitense (National Security Strategy 54) e ruota intorno al “diritto” di appropriazione delle materie prime mondiali, particolarmente dell’energia, mediante la guerra di aggressione convenzionale e nucleare. Si tratta di una dottrina fascista, all’interno della logica sviluppata a suo tempo dal più eminente giurista dei nazisti, Carl Schmitt, per giustificare la guerra di aggressione di Hitler, anche sulla base della Dottrina Monroe statunitense.

 

3. Il terribile potere della Falange occidentale
 
- In questo modo le tre borghesie decisive del sistema mondiale – la statunitense, la giapponese e la tedesca – riconoscono che il loro sistema globale di sfruttamento e di disuguaglianza potrà essere difeso contro i popoli e gli Stati regionali emergenti solamente se il loro potere economico, demografico, territoriale e militare verrà unificato in una Falange imperialista. E, di fatto, riuniscono all’incirca il 55% del Prodotto Globale Lordo e una popolazione di 510 milioni di abitanti. Nel caso di una nuova guerra mondiale potrebbero mobilitare più di quaranta milioni di soldati. Se si estende questo “asse del male” al resto dell’Unione Europea, il suo potere economico rappresenta intorno al 75% del Prodotto Sociale Mondiale, circa il 90% del sapere e delle installazioni scientifiche moderne e una popolazione intorno ai 900 milioni.

 

Questo blocco imperialista ha dichiarato guerra ad ogni tentativo di cambiare qualitativamente il sistema mondiale a favore degli esclusi. Si tratta di un nemico estremamente potente e brutale; si tratta del principale nemico dell’umanità.

 

4. La trasformazione della dottrina militare delle Forze Armate tedesche
 
- La trasformazione delle Forze Armate tedesche (Bundeswehr, BW) da una forza di difesa territoriale in una guardia pretoriana di intervento mondiale, sta per essere realizzata dal governo tedesco democristiano-socialdemocratico, mediante una ridefinizione totale della vecchia dottrina militare. Con tale ridefinizione si pretende di raggiungere i seguenti obiettivi.

 

4.1 La repressione interna
 
- Il primo obiettivo consiste nel permettere l’uso interno della Bundeswehr mediante il cambiamento della costituzione tedesca e la ridefinizione del “caso di difesa” (Verteidigungsfall). La costituzione tedesca proibisce ogni genere di aggressione e il “caso di difesa” è catalogato come “un’aggressione esterna contro il territorio nazionale”. Nel nuovo e ancora segreto “Libro Bianco” militare, che il governo vuole ratificare entro il 12 luglio, certi attentati vengono considerati “caso di difesa”, allo scopo di poter dichiarare lo stato di emergenza e usare le Forze Armate all’interno del paese (...)

 

4.2 Blood for Oil: sangue in cambio di petrolio
 
- Il secondo obiettivo della nuova dottrina militare consiste nel legalizzare l’uso delle Forze Armate per garantire l’approvvigionamento di energia a prezzo ragionevole e il livello di vita dei tedeschi. Si stabilisce, in poche parole, il diritto di mantenere con le armi l’attuale sistema di sfruttamento del Terzo Mondo.

 

Il democratico cristiano F.J. Jung, Ministro della Difesa, afferma che è parte degli “interessi di sicurezza politica della RFT garantire un approvvigionamento libero e sicuro dell’energia”... “Se terroristi...controllano uno stretto di mare, allora è logico che esista un interesse tedesco a garantire il libero commercio” del petrolio. Egli fa rilevare che soldati tedeschi già collaborano nel Corno d’Africa all’approvvigionamento petrolifero. Se è necessario, con l’aiuto delle Forze Armate, l’approvvigionamento verrà garantito anche “in regioni geograficamente lontane” (...)

 

Attualmente il governo e i partiti politici, ad eccezione del Partito di Sinistra, stanno autorizzando l’uso delle Forze Armate tedesche nel Congo, che è un’altra zona di materiali strategici. In Afghanistan opera già un forte contingente militare tedesco, in base alle motivazioni addotte nel 2004 dall’allora ministro della difesa socialdemocratico Rudolf Scharping: “In 25 anni si esaurirà il gas del Mare del Nord, ma nella regione dell’Afghanistan e del Caucaso c’è di tutto, come pure nello spazio del Mar Caspio”. Ha ragione. Per questo già Hitler diresse le sue divisioni verso quella regione.

 

4.3 Consolidare la minaccia nucleare europea contro il Terzo Mondo
 
- Questo sfrontato espansionismo imperialista dell’elite tedesca coincide con quello dei francesi, degli inglesi, degli italiani e degli spagnoli. Il guru della politica estera di Tony Blair, Robert Cooper, nell’aprile 2002, nel suo famoso saggio “Why we still need empires” (“Perché continuiamo ad aver bisogno di imperi”) ha definito l’UE come un “impero cooperativo” (cooperative empire) che necessita di un “nuovo tipo di imperialismo”, come “quello dell’Impero Romano”. Il ministro britannico della Difesa, John Reid, ha affermato che “di fronte al combinarsi degli effetti del cambiamento climatico globale con la diminuzione delle risorse naturali aumenta la possibilità di conflitti violenti per terre, acqua ed energia”.

 

La Ministra della Difesa francese, Michéle Alliot-Marie, sostiene: “Se l’Europa vuole difendere i suoi valori di umanesimo e democrazia nel mondo dobbiamo...agire e, se necessario, con le armi”. Il suo capo politico, il presidente Chirac, ha avanzato all’Iran la minaccia dell’uso di armi nucleari, “in modo da assicurare i nostri approvvigionamenti strategici”. La democristiana Angela Merkel, ex comunista della RDT e attualmente cancelliere della Germania, non ha trovato nulla di strano in questa dichiarazione, considerandola una “dottrina adeguata ai cambiamenti in corso nel mondo”.

 

Il nemico principale dell’umanità: la grande borghesia di Stati Uniti – Unione Europea – Giappone
 
- L’essenza di questa “dottrina adeguata” è la guerra senza quartiere contro i popoli del mondo, come dimostrano le seguenti voci dell’imperialismo tedesco che sono rappresentative dell’insieme della Falange capitalista.

 

Nel 1996, un alto ufficiale dello Stato Maggiore tedesco scrisse nell’organo ufficiale delle Forze Armate quanto segue: “Durante il XXI secolo i paesi ricchi, che ora vivono in coesistenza pacifica tra loro, dovranno difendere il proprio buon livello di vita contro i popoli degli Stati e delle regioni povere (...) L’umanità si trova di fronte a un secolo di penuria. Per cose che una volta si potevano comperare, si faranno guerre”.

 

Kurt Biedenkopf, ex Segretario Generale del Partito Democratico Cristiano, per molti anni membro del parlamento tedesco e professore di diritto e scienze politiche, è ancora più chiaro: “Come fronteggeremo la richiesta dei popoli della terra di dividere con loro, se non siamo disposti a farlo? (...) Quali pericoli di guerra verranno da tale sviluppo della situazione? (...) Il nostro modo di vivere non può essere esteso a tutti (...) Ciò significa che noi potremo conservare il nostro modo di vita solo se anche in futuro lo riserveremo ad una minoranza privilegiata: le nazioni industriali altamente sviluppate”. [1]

 

Come sconfiggere la Falange imperialista occidentale?
 
- Questa è la logica di Winston Churchill e Adolf Hitler, di Franklin Delano Roosevelt e José Maria Aznar. Sono contenuti condivisi dal capitalismo liberale, da quello democristiano e da quello fascista: bisogna sfruttare e reprimere il mondo intero, per mantenere sotto controllo la “bestia popolare” nazionale. Di qui l’origine della Prima Guerra Mondiale, della Seconda e probabilmente della Terza, con il suo nuovo fascismo.

 

Ci sono tre teatri di operazione in cui deve essere sconfitto il nuovo fascismo: 1. il militare; 2. il politico-difensivo e 3. il politico offensivo-strategico.

 

E’ evidente che la dottrina della guerra irregolare è la prima diga di contenimento della Falange; ma è ugualmente evidente che non esiste una forza di dissuasione reale senza armi nucleari e missili balistici. La sovranità nazionale-regionale non esisterà senza armi strategiche.

 

Evitare la trasformazione di Giappone e Germania in Stati di aggressione bellica è un compito improrogabile per i movimenti sociali, i partiti e gli Stati progressisti di Europa e America Latina. La crescente irradiazione della Rivoluzione Latinoamericana in Europa coincide con l’ascesa delle forze di centro-sinistra in Francia e particolarmente in Germania, e deve essere usata per costruire un’Alleanza transatlantica difensiva contro il nuovo fascismo.

 

Nessuna guerra si vince rimanendo sulla difensiva e, per questo, il compito di difesa strategica deve combinarsi con quello di offensiva strategica: il Socialismo del XXI secolo.

 

Solo così sarà possibile sconfiggere la Falange occidentale che pretende di prolungare la sua opera mondiale di terrore, iniziata nel 1492. Di qui l’importanza vitale per l’umanità intera di cercare di impedire la trasformazione imperial-fascista di Germania e Giappone, sotto la leadership di Washington.

 

Heinz Dieterich
Filosofo tedesco, professore universitario, autore di numerose opere,
residente in Messico,editorialista della rivista internet spagnola Rebelion

 

[1] Le citazioni dall’eccellente saggio di Peter Buerger, “Deutsche Kriege fuer das “nationale” Interesse?”

 

 
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del
Centro di Cultura e Documentazione Popolare


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Washington lanza el militarismo alemán y japonés contra el Tercer Mundo


por Heinz Dieterich

El colonialismo que tanto utilizaron en siglos pasados algunos países europeos para someter a pueblos enteros y aprovecharse de sus recursos naturales desapareció pero para genenerar poco a poco una nueva variante conocido en nuestros días como imperialismo...