“Disarmiamoli”: una proposta di legge per desecretare i trattati e rimettere
in discussione le basi militari USA e NATO in Italia
comunicato stampa
Verrà presentata a Roma sabato 30 giugno la proposta di legge di iniziativa popolare che chiede al governo di rendere pubblici i protocolli segreti e di rimettere in discussione le basi militari USA-NATO imposte dai trattati internazionali al nostro paese. A settembre partirà la raccolta di firme in tutta Italia mentre continua a svilupparsi la campagna contro l’adesione italiana allo Scudo missilistico USA in Europa. Sono questi – insieme alla mobilitazione per impedire l’avvio dei lavori al Dal Molin, la nuova base militare USA a Vicenza – gli obiettivi del programma di lavoro della Rete nazionale “Disarmiamoli” che sabato 30 giugno terrà il suo incontro nazionale (inizio lavori ore 10.00 al centro congressi Cavour, via Cavour 50/A).
Protagonista insieme ad altre reti antimilitariste della Carovane contro la guerra che hanno attraversato tutto il paese tra maggio e giugno – tenendo più di 40 tra incontri, assemblee, sit in dalla Val di Susa a Sigonella, da Aviano a Colleferro, da Novara a Camp Darby - la Rete Disarmiamoli è stata anche una dei promotori della riuscita manifestazione del 9 giugno scorso contro la visita di Bush e la politica militarista del governo Prodi. “Le lotte contro la base a Vicenza, lo scudo antimissilistico, le basi USA NATO, la presenza all’estero delle truppe coloniali italiane, la militarizzazione dei territori e della vita sociale escono enormemente rafforzata dalla manifestazione del 9 giugno” sostiene la Rete Disarmiamoli. “A noi la capacità di socializzare e radicare questa grande energia nelle lotte dei prossimi mesi rafforzando l’autonomia dei movimenti dalle scelte militariste del governo e dei partiti che lo sostengono”. All’incontro di sabato 30 giugno, a Roma, parteciperanno sia personalità ed esperti impegnati nel movimento contro la guerra come Manlio Dinucci, Andrea Licata, Claudio Giangiacomo sia i rappresentanti dei comitati sorti nelle città dove esistono movimenti contro le basi e le servitù militari. All’incontro non mancheranno – tra l’altro – gli esponenti del presidio permanente contro il Dal Molin di Vicenza.
Parteciperanno:
Paolo Consolaro del Presidio Permanente No Dal Molin -
Manlio Dinucci, saggista - Avv. Giangiacomo Claudio della
Associazione Ialina - Antonella Mangia e Marica Ciminelli
del Coordinamento salentino contro le basi militari e la guerra
- Raniero Germano Federazione CUB Vicenza - Patrizia Creati e
Tiziano Cardosi di Semprecontrolaguerra - Alfonso Navarra del
Coordinamento "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico" -
Giovanni Venditti RdB CUB Benevento - Oreste Strano, Coordinamento
contro gli F35 Novara - Campagna per la smilitarizzazione di
Sigonella - Comitato per lo smantellamento e la riconversione a
scopi esclusivamente civili base USA di camp Darby - Coordinamento
contro la guerra valle del Sacco/Colleferro – Beppe Di Brisco,
Attac Foggia – Andrea Licata, CUCA2000 – Luigi Casali e Antonino
Lania, Segreteria regionale RdB CUB Piemonte – Fabio Caso, Comitato
difesa territorio Cremona – Valentina Cancelli, No TAV Val di Susa
Patrizia Cammarata, Vicenza,componente "Comitato degli abitanti e dei lavoratori
di Vicenza Est-Contro la costruzione di una nuova base a Vicenza/per la conversione
della caserma Ederle ad usi civili" – Asti Social Forum - collettivo comunista
"Utopia e Lotta" contro la base nato di poggio renatico (Ferrara)
Associazione Umanista Mondo Senza Guerre - Rete contro tutte le guerre di
Messina
Info: www.disarmiamoli.org; info@... tel. 3381028120 (Roberto Luchetti)
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30 giugno 2007, Roma - Centro congressi Cavour, ore 10
PER UNA AGENDA DI LAVORO CONTRO
BASI MILITARI, INVESTIMENTI BELLICI,
MILITARIZZAZIONE DEI TERRITORI E DELLA VITA SOCIALE
Incontro della Rete nazionale Disarmiamoli!
Il movimento contro la guerra italiano ha raggiunto in questi mesi un alto grado di maturità politica.
Nonostante i tentativi di criminalizzare, sminuire, boicottare, “circuire” la manifestazione nazionale del 9 giugno contro le politiche belliciste di Bush & Prodi, il bellissimo e partecipato corteo sfilato da Piazza Esedra a Piazza Navona ha evidenziato un dato oramai incontrovertibile: contro le politiche di guerra in Italia esiste una soggettività plurale capace di muoversi sulla base di precise parole d’ordine, indipendentemente dalle mille sirene filo governative messesi in moto ben prima della risicata vittoria elettorale del governo di centro sinistra. Un intero ceto politico si è ritrovato solo, isolato dalle piazze, dalle aspettative tradite di milioni di ex “elettori”.
Le esperienze concrete delle realtà che da anni si battono contro le basi militari, la militarizzazione e lo scempio dei territori sono punti di riferimento imprescindibili per il rafforzamento di questo nuovo movimento cresciuto nel paese. Su questo reticolo di comitati, forum sociali, associazioni pacifiste, strutture antimperialiste, la Rete nazionale Disarmiamoli ha scommesso in questi mesi e continuerà a scommettere nel prossimo futuro, proponendo già alla fine di giugno un incontro nazionale per “rinserrare le fila” delle tante strutture incontrate dalle carovane contro la guerra che dal 19 al 9 giugno hanno attraversato l’Italia, per concentrarsi nelle manifestazioni romane.
Le lotte contro la base a Vicenza, lo scudo antimissilistico, le basi USA NATO, la presenza all’estero delle truppe coloniali italiane, la militarizzazione dei territori e della vita sociale escono enormemente rafforzata dalla manifestazione del 9 giugno. A noi la capacità di socializzare e radicare questa grande energia nelle lotte dei prossimi mesi.
Le tappe che hanno portato a questa nuova fase lasciano il segno di una identità forte, in dialettica diretta con i movimenti che in Italia e nel mondo si battono concretamente contro la militarizzazione e lo scempio dei territori, contro le basi militari e le logiche di guerra, siano esse uni o multi laterali.
La Rete nazionale Disarmiamoli ha praticato un concreto percorso di ricomposizione con l’obiettivo di riportare nell’agenda politica nazionale la lotta antimilitarista contro basi di guerra, accordi militari e truppe di occupazione all’estero. L’assunzione nelle piattaforme nazionali del movimento No War delle parole d’ordine proposte in questi mesi è un importante passo in avanti in questa direzione.
Si tratta ora di raccogliere le forze, rilanciando la mobilitazione sui temi e gli obiettivi che scaturiscono dalle recenti mobilitazioni, a partire dalla impellente questione Dal Molin.
L’incontro nazionale che proponiamo per sabato 30 giugno ha questo scopo, divenendo nel contempo momento di confronto tra realtà territoriali, rafforzamento della rete di relazioni ed organizzazione per le campagne del prossimo autunno.
I TEMI CHE PROPONIAMO ALLA DISCUSSIONE SONO:
1) coordinamento delle mobilitazioni intorno alle “aree di crisi”, assumendo in pieno lo spirito del Patto di mutuo soccorso anche sul terreno della lotta antimilitarista, a partire dalla immediata mobilitazione al fianco del Presidio permanente No Dal Molin. Attenzione particolare andrà data nei prossimi mesi alle mobilitazioni contro la costruzione degli F35 a Cameri, contro l’ampliamento delle basi di Sigonella e camp Darby
2) Rilancio della mobilitazione contro lo scudo antimissilistico, a partire dalla raccolta di firme sulla Petizione popolare
3) Organizzazione del Comitato Promotore per la Legge di Iniziativa Popolare sui trattati internazionali e sulle basi e servitù militari
4) rafforzamento della rete di relazioni nazionale in previsione del rilancio autunnale delle mobilitazioni
Dalle manifestazioni al fianco della resistenza libanese nell’agosto del 2006 durante i bombardamenti israeliani, alla manifestazione del 17 febbraio al fianco del popolo palestinese, sino al corteo del 17 marzo che ricordava l’anniversario dell’invasione dell’Iraq, decine di migliaia di militanti si sono mobilitati, indipendentemente dalle strutture delle grandi “organizzazioni di massa”, impegnate a cogestire la “nuova” politica estera dalemiana. I 150.000 scesi in piazza il 9 giugno contro Bush e le politiche militariste del governo Prodi esprimono ora - questo è il dato di novità assoluta - una soggettività plurale indipendente da politiche estere con connotati chiaramente bipartisan.
Su questa capacità di autonomia ed indipendenza è bene che tutti riflettano. Il movimento contro la guerra più che di leader avrà bisogno nei prossimi mesi di unità e radicamento, di contenuti in grado di amalgamare settori sociali diversi colpiti quotidianamente dai costi bellici, di coerenza nelle campagne contro la militarizzazione dei territori, a partire dalla battaglia che ci aspetta a Vicenza contro la base al Dal Molin.
Nel vivo di queste iniziative e mobilitazioni nasce l’ipotesi della Rete nazionale Disarmiamoli, con l’obiettivo di mettere a valore il lavoro di tante realtà territoriali impegnate da anni contro le basi USA NATO presenti nel nostro paese, contro la militarizzazione dei territori e della vita sociale.
In questo tragitto abbiamo incontrato altre reti di movimento, portatrici di culture e prassi politiche differenti, ma ugualmente determinate a tener fede agli obiettivi storici del “No alla guerra senza se e senza ma”. Con queste realtà abbiamo pianificato il progetto delle Carovane contro la guerra, per il disarmo e la pace, veicolo concreto per conoscere e confrontarci, dal Nord al Sud del paese, con i tanti comitati, social forum, associazioni e collettivi di “resistenti”, tessuto connettivo imprescindibile del presente e del futuro movimento contro la guerra.
Dal 19 maggio al 2 giugno abbiamo toccato oltre 50 realtà, grandi e piccole, dalla Sicilia al Veneto, dal Piemonte alla Toscana, dalla Puglia alla Campania, per giungere a Roma a contestare il militarismo dei fori imperiali, oggi legittimato anche dalla spilletta del Presidente della Camera.
Durante le tappe abbiamo raccolto le firme sulla Petizione popolare contro lo scudo antimissilistico, divulgato i testi delle leggi di iniziativa popolare contro accordi militari, basi USA / NATO e ordigni nucleari, diffuso i materiali e le informazioni di comitati ed esperti sulle basi e sulle guerre in atto, smascherando le false politiche “di pace” di un governo intriso di militarismo e servilismo verso il gigante d’oltreoceano.
Il 30 giugno sugli obiettivi praticati sino ad oggi e sulle proposte che emergeranno durante il dibattito ci impegneremo, chiamando tutte le realtà del movimento No War ad un confronto fattivo, in grado di rafforzare complessivamente la lotta contro i venti di guerra che soffiano forte su tutto il continente eurasiatico e mediorientale.
La Rete nazionale Disarmiamoli!
Prime adesioni:
Paolo Consolaro del Presidio Permanente No Dal Molin - Manlio Dinucci, saggista - Avv. Giangiacomo Claudio della Associazione Ialina - Antonella Mangia e Marica Ciminelli del Coordinamento salentino contro le basi militari e la guerra - Raniero Germano Federazione CUB Vicenza - Patrizia Creati e Tiziano Cardosi di Semprecontrolaguerra - Alfonso Navarra del Coordinamento "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico" - Giovanni Venditti RdB CUB Benevento - Oreste Strano, Coordinamento contro gli F35 Novara - Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella - Comitato per lo smantellamento e la riconversione a scopi esclusivamente civili base USA di camp Darby - Coordinamento contro la guerra valle del Sacco/Colleferro – Beppe Di Brisco, Attac Foggia – Andrea Licata, CUCA2000 – Luigi Casali e Antonino Lania, Segreteria regionale RdB CUB Piemonte – Fabio Caso, Comitato difesa territorio Cremona – Valentina Cancelli, No TAV Val di Susa