(italiano / english)

Fermiamo il massacro a Gaza 
e la disinformazione dei media in Italia!

1) 3 GENNAIO: MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA

2) Roma 10 gennaio: convegno sulla questione palestinese
3) V. Brandi: La strage di Gaza. Messaggio ai Direttori dei tre TG della RAI
4) Claudio Pagliara della RAI è un disinformatore di professione
5) GAZA. SOLIDARIZZARE CON CHI RESISTE, DENUNCIARE CHI COLLABORA CON I BOMBARDAMENTI ISRAELIANI (Forum Palestina)
6) Theodoros Pangalos, Member of Parliament (Greece), is a big Greek socialist, returned gift and thanked the Ambassador of Israel...
Il parlamentare socialista greco Pangalos respinge al mittente il regalo di Capodanno dell'ambasciata israeliana
7) Da comitatopalestinabologna:
- "Quella israeliana è una aggressione senza ritegno" di Miguel d'Escoto Brockmann, presidente dell'Assemblea Generale dell'ONU
- Dichiarazione per il boicottaggio di Israele con il sostegno del Comitato britannico per le Università di Palestina (BRICUP)
- Passanti tra parole fugaci (Mahmoud Darwish)
8) Sign the petition initiated by Ramsey Clark, winner, 2008 U.N.Human Rights Award and Founder, International Action Center 
Una importante petizione lanciata da Ramsey Clark, vincitore del premio ONU 2008 per la Pace


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Fermiamo il massacro a Gaza

L'elenco e gli appuntamenti di tutte le manifestazioni nelle città italiane previste nella prima giornata nazionale di mobilitazione di sabato 3 gennaio per fermare il massacro dei palestinesi a Gaza da parte di Israele.
 
Sabato 3 gennaio tutti in piazza al fianco del popolo palestinese che resiste
 
 
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ROMA , Sabato 03 Gennaio 2009, ore 16,30 P.zza della Repubblica
Manifestazione Cittadina- Corteo
(le realtà di Napoli convergeranno nella manifestazione di Roma)
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VICENZA , Sabato 03 Gennaio 2009
Fermiamo il massacro a Gaza
MANIFESTAZIONE
ore 14.00 alla Stazione Ferroviaria
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MILANO , Sabato 03 Gennaio 2009
Manifestazione organizzata dalla Comunita' palestinese della Lombardia 
DALLE ORE 15.00 A MILANO IN ore 15 Porta Venezia
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BOLOGNA , Sabato 03 Gennaio 2009
Presidio in solidarietà con il popolo palestinese
ore 15.30 piazza Nettuno
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PARMA , Sabato 03 Gennaio 2009
Presidio in solidarietà con il popolo palestinese
ORE 16.00, PIAZZA GARIBALDI
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BARI , Sabato 03 Gennaio 2009
CONTRO LA PULIZIA ETNICA E IL TERRORISMO DI STATO ISRAELIANO
FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA!
MANIFESTAZIONE REGIONALE PUGLIESE
ORE 17.00 IN PIAZZA PREFETTURA
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Torino. Sabato 3 gennaio
        Presidio a Corso Giulio Cesare
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Pisa, Sabato 3 gennaio
presidio manifestazione
ore 17 piazza XX settembre, di fronte al Comune di Pisa
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Pisa, Sabato 3 gennaio
presidio manifestazione
ore 17 piazza XX settembre, di fronte al Comune di Pisa 
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Mail: forumpalestina@...          
Sito: http://www.forumpalestina.org 


=== 2 ===


ROMA 
Sabato 10 Gennaio, ore 15.30 
Federazione PRC-Via Squarcialupo 58 

LA QUESTIONE PALESTINESE 

A fianco del popolo di Pa l e s t i n a : 
lettura storica, analisi di fase e sviluppo 
della solidarietà internazionale

APERTURADEILAVORI 
Daniela Cortese 
Segreteria PRC Roma  
INTRODUCE 
Walter Ceccotti 
Giovani Comunisti Roma 
INTERVENGONO 
Wasim Dahmash 
Docente di lingua e letterat u ra araba Unive rsità di Cag l i a ri 
Bassam Saleh 
Giornalista palestinese 
Tommaso Di Fra n c e s c o 
Redazione de ilManifesto 
Sergio Cararo 
Direttore di Contropiano– Rete dei Comunisti 
Giulietto Chiesa 
Europarlamentare 
Francesco Maringiò 
Responsabile Nazionale Dipartimento 
Solidarietà Internazionale PRC 


=== 3 ===

Da: brandienzo

Oggetto: [SP] articolo e messaggio su Gaza (secondo tentativo)

Data: 31 dicembre 2008 10:45:54 GMT+01:00


vi invio un mio piccolo articolo sui fatti di Gaza ed un messaggio inviato ai 
direttori dei tre TG della RAi per il modo in cui danno le notizie, vostro, 
Vincenzo Brandi

La strage di Gaza

 

L’orribile strage, in corso a Gaza mentre scrivo queste note, colpisce una popolazione disperata, già fiaccata da due anni di blocco totale in cui gli aguzzini israeliani, con l’aiuto del loro complice, il governo egiziano, hanno stretto in una morsa fatta di muri e reticolati un milione e mezzo di persone impedendo che arrivassero loro generi di prima necessità, medicinali, cibo, energia elettrica, combustibili. Persino la pesca era vietata in modo da ridurre la popolazione alla fame. E’ veramente sconvolgente vedere come una comunità che ha conosciuto due generazioni orsono l’esperienza del ghetto di Varsavia, e i campi di concentramento e di sterminio nazisti, possa usare gli stessi metodi verso un altro popolo la cui unica colpa era quella di occupare da millenni una terra che i colonialisti sionisti volevano occupare con la forza.

La popolazione di Gaza viene sterminata due volte, la prima dalle bombe di Israele, la seconda dalle ignobili bugie alimentate dai mass media dei paesi cosiddetti civili e dai loro governi che sostengono gli aggressori contro le vittime. Si dice che la strage è la risposta di Israele per i razzi lanciati dai miliziani del movimento Hamas. Non si dice che Hamas aveva attuato una tregua di sei mesi in cambio della fine del blocco, ma che il blocco, criminale e spietato, non è stato minimamente allentato; tutto ciò nell’indifferenza dei governi e delle opinioni pubbliche occidentali rese cieche e mute dalla campagna mediatica condotta da una stampa succuba dell’imperialismo americano, grande protettore di Israele, e dei governi europei loro alleati. Non si dice che Hamas ha vinto regolari elezioni democratiche conquistando il diritto di governare, ma che tale diritto è stato negato dai governi occidentali e da Israele, che ha arrestato arbitrariamente senza processo decine di ministri, e centinaia di sindaci, di consiglieri e assessori comunali regolarmenti eletti in tutta la Palestina. Si agita la paura della crescita islamica, ma non si dice che i Palestinesi sono uno dei popoli mediorientali più laici e che il voto ad Hamas è stato in buona parte un voto di protesta per il fallimento dei falsi processi di pace in cui si era impegolata la cosiddetta Autorità Nazionale Palestinese, ormai formata da un gruppo di politici borghesi moderati che si sono completamente affidati alla falsa mediazione americana, con esiti disastrosi.

Non si ricordano mai le cause profonde di questo conflitto. A partire dal 1948 un popolo che abitava la Palestina da sempre è stato espropriato di tutto: ha perso il 90% del territorio sottrattogli con la forza delle armi; ha perso il 100% delle fonti d’acqua, bene prezioso che gli viene rivenduto col contagocce e ad prezzo quadruplicato rispetto a quello pagato dagli Israeliani; ha visto sorgere centinaia di colonie ebraiche anche in quel limitato territorio (il 22%) che gli era rimasto dopo il 1948; si è visto circondato da reticolati e da un muro alto 9 metri e lungo 800 chilometri; ha visto il suo territorio sezionato in settori separati da centinaia di chilometri di strade che solo i coloni ebrei possono percorrere, mentre le poche strade praticabili dai Palestinesi sono chiuse da centinaia di posti blocco militari; ha visto abbattere milioni di ulivi, la vera grande ricchezza della Palestina, per far posto a muri, strade per gli ebrei, colonie, installazioni militari, o con altre motivazioni pretestuose; ha visto più di 10.000 giovani e meno giovani, ed anche bambini e donne, languire nelle prigioni dell’occupante; ha visto migliaia di militanti e resistenti assassinati senza processo. Mobilitiamoci per fermare la strage, e il blocco di Gaza, ma anche per far cessare per sempre questa ingiustizia. Mobilitiamoci per un’informazione veritiera. I Palestinesi hanno bisogno della nostra solidarietà.

Roma 29.12.2008

 

Messaggio ai Direttori dei tre TG della RAI:
 
"sono scandalizzato dal modo parziale e omissivo con cui la RAI sta dando
le notizie sull'orribile e spietata strage in corso a Gaza. Mi chiedo: quel
vostro corrispondente, Claudio Pagliara, è un giornalista italiano o il portavoce
dell'esercito e del governo israeliani? Perchè non ricordate mai che Gaza è
sottoposta da anni ad un embargo totale, anche sui beni di prima necessità,
solo perchè il movimento Hamas ha vinto regolari elezioni e si è
conquistato il diritto democratico di governare? perchè non ricordate che Hamas ha
sottoscritto una tregua di 6 mesi senza che il blocco, sostenuto da tutto
il mondo "civile" (?), fosse quanto meno allentato?perchè non ricordate che
centinaia di ministri, sindaci, consiglieri di Hamas regolarmente eletti stanno in galera da anni senza
processo? perchè non ricordate le innumerevoli risoluzioni dell'ONU violate
nel corso di 60 anni da Israrele che continua ad occupare militarmente
territori, a costruire muri per l'apartheid, a commettere crimini contro l'umanità e ad impedire a
milioni di profughi di tornare alla loro terra? cercate di essere più obiettivi e
di fare il vostro mestiere di giornalisti e non di portavoce dei potenti,
vostro, Vincenzo Brandi, via Cassia 859, Roma "


=== 4 ===


----- Original Message -----
 
Occupazione Palestina, la RAI disinforma: Claudio Pagliara deve andarsene a casa
Scritto da Campagna 2008 Anno della Palestina   
lunedì 29 dicembre 2008

BASTA CON LA DISINFORMAZIONE DELLA RAI! VIA CLAUDIO PAGLIARA!

Di fronte alle incredibili manipolazioni sulla tragedia in atto a Gaza operate dal cosiddetto “servizio pubblico”, in particolare dall’inviato CLAUDIO PAGLIARA, non è più possibile tacere. Pagliara non si comporta da giornalista, ma da zelante propagandista del governo israeliano. QUELLO CHE PAGLIARA E LA RAI NON CI FANNO SAPERE 
Tutto il mondo sa che Hamas non ha “rotto la tregua con Israele”, come ripete ossessivamente Claudio Pagliara, ma che la ripresa del lancio di missili artigianali è avvenuta allo scadere della tregua, dopo che Israele ha violato per tutti i sei mesi della tregua stessa le condizioni concordate. Israele non ha aperto i confini di Gaza al passaggio di viveri e medicinali, riducendo alla fame un milione e mezzo di persone e provocando il collasso degli ospedali e la morte di almeno 275 malati gravi.

Israele ha continuato le incursioni militari all’interno della striscia di Gaza, uccidendo almeno 25 Palestinesi. In Cisgiordania e a Gerusalemme, Israele ha continuato i rastrellamenti, le uccisioni, gli arresti arbitrari, la demolizione di case, la distruzione di uliveti e piantagioni, la moltiplicazione dei posti di blocco e la costruzione dei Muri dell’Apartheid, che isolano le città e i villaggi palestinesi, trasformandoli in tante prigioni a cielo aperto. 

Tutte queste cose, e molte altre, Pagliara e la RAI non ce le fanno sapere. Pagliara e la RAI non ci hanno detto che fra le vittime dei bombardamenti israeliani ci sono anche sette operatori dell’ONU, anzi continuano a ripetere che “secondo la stessa Hamas” la maggior parte delle vittime sono miliziani e combattenti del movimento islamico, mentre simili dichiarazioni non risultano da nessuna parte, se non nelle veline dell’esercito israeliano. 

La realtà, che Claudio Pagliara e la RAI offendono quotidianamente, è che i morti di Gaza sono poliziotti, cittadini comuni, donne e bambini, persino detenuti, visto che – oltre alle scuole, alle università, alla sede del parlamento, ai palazzi di civile abitazione ed alle moschee – l’aviazione israeliana ha bombardato anche le carceri. Questa stessa mattina, nel suo servizio trasmesso dal TG1, Claudio Pagliara è riuscito a nascondere anche la notizia dei sei bambini assassinati nella notte dai bombardamenti, nonostante fosse stata diffusa anche dalle agenzie italiane!

Claudio Pagliara e la RAI non possono continuare impunemente a violare il nostro diritto ad un’informazione equilibrata e veritiera. Noi non possiamo continuare ad essere presi in giro ed a pagare, con il canone RAI, lo stipendio di chi ci nasconde la verità. 

CLAUDIO PAGLIARA SE NE DEVE ANDARE!!!
Campagna 2008 Anno della Palestina Roma, 28.12.2009
SABATO 3 GENNAIO CORTEO 
APPUNTAMENTO ALLE 16.30 A PIAZZA DELLA REPUBBLICA


=== 5 ===

GAZA. SOLIDARIZZARE CON CHI RESISTE, DENUNCIARE CHI COLLABORA CON I BOMBARDAMENTI ISRAELIANI


In queste ore la Striscia di Gaza è stata trasformata in una trappola mortale dai bombardamenti israeliani che hanno già fatto centinaia di morti e altrettanto feriti che moriranno nelle prossime ore perché gli ospedali erano al collasso già da due anni a causa del vergognoso embargo.

I palestinesi di Gaza sono chiusi in ogni lato dai militari israeliani e da quelli egiziani, sottoposti a micidiali bombardamenti e impediti a uscire da questo nuovo “ghetto di Varsavia” per cercare rifugio, alimenti, assistenza medica e protezione.

Chiunque abbia un minimo senso di giustizia e verità oggi non può e non deve tacere di fronte al genocidio in corso a Gaza, un genocidio fatto prima di lento strangolamento economico/sanitario e di assedio e poi da missili, bombe e cannonate sull’area del mondo a maggiore densità di popolazione.

Noi riteniamo che sia giunto il momento di prendere posizione e di avviare una vasta campagna di mobilitazione tesa a impedire l’annientamento politico e materiale della popolazione palestinese da parte di Israele.

Per questi motivi riteniamo che:

1)      Oggi occorre schierarsi apertamente con chi a Gaza oppone resistenza con ogni mezzo all’aggressione israeliana e condannare altrettanto apertamente chi si dissocia dalla resistenza. Riteniamo pertanto inaccettabili le parole e l’atteggiamento del presidente palestinese Abu Mazen e degli altri dirigenti dell’ANP che ritengono Hamas, e non Israele, responsabili della situazione, cercando di approfittare dell’aggressione per determinare un nuovo rapporto di forza dentro lo scenario palestinese. Abu Mazen si dovrebbe preoccupare di smentire le dichiarazioni del ministro israeliano Tzipi Livni la quale ha confermato che l’offensiva militare contro Gaza e Hamas andrà avanti fino a quando non ci sarà un nuovo equilibrio di potere funzionale agli interessi israeliani. Se la prospettiva di Abu Mazen e dell’ANP è simile a quella di un governo come quello di Al Maliki in Iraq, è evidente come tale prospettiva non possa trovare più alcun sostegno da parte di chi anima la solidarietà con la lotta del popolo palestinese.

2)      Sulla situazione in Palestina emergono le gravissime complicità dei regimi arabi reazionari e filo imperialisti – in modo particolare dell’Egitto – che si rende ancora complice dell’embargo e del blocco contro la popolazione palestinese di Gaza arrivando a schierare le forze armate ai confini e facendo sparare contro i palestinesi che cercavano di fuggire dalla trappola di Gaza cercando rifugio e protezione in Egitto.

3)      Va affermato con forza che la responsabilità della drammatica situazione a Gaza è della politica di annientamento perseguita da Israele con la complicità dell’Egitto, degli USA e dell’Unione Europea e non di Hamas. Non si può continuare a fare confusione su questo.

Gaza è assediata per terra e per mare da due anni chiudendo in trappola un milione e ottocentomila persone. La tregua non è stata rotta da Hamas o dalle altre organizzazioni palestinesi attive nella Striscia di Gaza ma dalle autorità israeliane che durante la "tregua” hanno ucciso 25 palestinesi, effettuato arresti e rastrellamenti in Cisgiordania, mantenuto chiusi i valichi impedendo ai palestinesi di Gaza di entrare, uscire o ricevere i rifornimenti necessari per sopravvivere. Ogni simmetria tra il lancio di razzi palestinesi a dicembre e i feroci bombardamenti israeliani è una ingiuria alla verità e alla giustizia.

4)      I governi europei (incluso quello italiano) hanno preso posizioni formali ed equidistanti sul mattatoio in corso a Gaza che rivelano una grande preoccupazione per le ripercussioni degli avvenimenti in corso ma senza trarne le dovute conclusioni nelle relazioni politiche, diplomatiche e commerciali con Israele. Hanno accettato e mantenuto l'embargo contro i palestinesi di Gaza ed hanno mantenuto i rapporti di collaborazione militare, scientifico, economico con le istituzioni israeliane. Il governo israeliano ha messo non solo l’Europa ma anche la nuova amministrazione USA di fronte al fatto compiuto potendo godere di un livello di impunità per i propri crimini di guerra e contro l’umanità che la storia dal dopoguerra a oggi non ha assicurato a nessun altro stato.

5)      Il popolo palestinese vive un momento estremamente difficile dal quale potrebbe uscire ridotto ad una esclusiva questione umanitaria che negherebbe decenni di lotta politica e di ambizioni alla liberazione nazionale della Palestina. Il popolo palestinese da anni affronta la più pericolosa potenza militare esistente in Medio Oriente – Israele – potendo contare sul sostegno solo delle altre forze che animano la resistenza antisionista nella regione, a cominciare dal Libano. L’unità di tutte le forze della resistenza a livello regionale è un passaggio che i movimenti di solidarietà in Europa devono appoggiare con ogni sforzo.

In questi giorni in molte città italiane – Roma, Milano, Bologna, Napoli, Pisa, Firenze, Lecce, Cagliari, Padova, Vicenza, Bari e tante altre – ci sono state alcune prime, tempestive e spontanee manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese, contro la strage in corso a Gaza e il terrorismo di stato israeliano. Questa mobilitazione deve proseguire nei prossimi giorni. Cortei sono già stati annunciati in diverse città italiane per sabato 3 gennaio. La nostra iniziativa deve dimostrarsi di essere capace di spezzare o mettere in crisi la catena delle complicità con i crimini di guerra israeliani a cominciare dagli anelli della disinformazione, della subalternità politica e della collaborazione militare e commerciale tra Italia e Israele.

Il Forum Palestina - 
www.forumpalestina.org

[29 dicembre 2008]


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τρίτη, 30 δεκέμβριος 2008

Theodoros Pangalos, Member of Parliament (Greece), is a big Greek socialist, returned gift and thanked the Ambassador of Israel...

The embassy of Israel sent in Theodoros Pangalos, Member of Parliament (Greece), three bottles wine as gift of feasts with the wishes of Ambassador Ali Giachia.
Theodoros Pangalos returned this gift and thanked the Ambassador with the following letter:

Dear Mr. Ambassador,
Thank you for the 3 bottles of wine that you sent me as season’s greetings. I wish to you, your family and everybody in the Embassy a happy new year. Good health and progress to you all.
Unhappily I noticed that the wine you have sent me has been produced in the Golan Heights. I have been taught since I was very young not to steel and not to accept products of theft. So I can not possibly accept this gift and I must return it back to you.
As you know, your country occupies illegally the Golan Heights who belong to Syria, according to the International Law and numerous decisions of the International Community.
I take the opportunity to express my hope that Israel will find security into its internationally recognized borders and the terrorist activities against Israel territory by Hamas or anybody else will be contained and made impossible, but I also hope that your government will cease practicing the policy of collective punishment which was applied on a mass scale by Hitler and his armies.
Actions such as those of these days of the Israel military in Gaza remind the greek people holocausts such as in Kalavrita or Doxato or Distomo and certainly in the ghetto of Warsaw. With these thoughts allow me to express to you my best wishes for you, the Israeli people and all the people of our region of the world.

Athens, 30/12/2008
Theodoros Pangalos, Member of Parliament (Greece)

- E-mail: pangalos@...
αναρτήθηκε από σίβυλλα στις τρίτη, δεκέμβριος 30, 2008


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Oggetto: GAZA

Data: 31 dicembre 2008 20:41:23 GMT+01:00


"Quella israeliana è una aggressione senza ritegno"
 
di Miguel d'Escoto Brockmann, presidente dell'Assemblea Generale dell'ONU
 
Versione integrale del messaggio del presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Miguel d'Escoto Brockmann, per l'offensiva israeliana a Gaza. Datato 27 dicembre, per strani motivi il documento, non è stato finora ripreso dai mezzi d'informazione
 
"Il comportamento di Israele nel bombardare Gaza è semplicemente un atto di aggressione senza ritegno da parte di uno stato molto potente verso un territorio che occupa illegalmente. È giunto il momento di intervenire con fermezza se le Nazioni Unite non vogliono essere giustamente accusate di complicità per omissione. Gli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza rappresentano gravi e smisurate violazioni del diritto umanitario internazionale, così come definito dalle Convenzioni di Ginevra, sia per quanto riguarda gli obblighi di una potenza occupante sia per le disposizioni delle leggi di guerra.
Tali violazioni comprendono:
Punizione collettiva – perché l'intera popolazione che vive ammassata nella striscia di Gaza (1,5 milioni di persone) viene punita per le azioni di un pugno di militanti.
Colpire i civili – gli attacchi aerei sono diretti contro aree civili in uno dei luoghi più affollati del mondo, certamente la più densamente popolata del Medio Oriente.
Sproporzionata risposta militare – gli attacchi aerei non solo hanno distrutto tutte gli uffici della polizia e delle forze di sicurezza del governo eletto di Gaza, ma hanno ucciso e ferito centinaia di civili; secondo quello che riferiscono, almeno un attacco ha colpito un gruppo di studenti che cercava di tornare a casa dall'università.
Mi permetto di ricordare a tutti gli stati membri delle Nazioni Unite che l'ONU continua a essere vincolata all'obbligo di proteggere ogni popolazione civile da gravi violazioni del diritto umanitario internazional indipendentemente da quale paese possa essere responsabile di tali violazioni. Chiedo a tutti gli stati membri, come anche ai funzionari e ogni organo pertinente del sistema delle Nazioni Unite, di pressare rapidamente non solo per condannare le gravi violazioni di Israele, ma anche di sviluppare nuovi approcci per garantire la reale protezione per il popolo palestinese" .
(Traduzione MISNA)
 
 
Dichiarazione per il boicottaggio di Israele con il sostegno del Comitato britannico per le Università di Palestina (BRICUP)

28 dicembre 2008

Gaza come Guernica
 
Troppo è troppo
Il governo israeliano sta inviando ondate di caccia F16 a bombardare la popolazione palestinese di Gaza, gran parte di essa già indebolita e malata a causa di due anni di assedio e blocco da parte di Israele. I bambini, dice un portavoce di Israele, sono obiettivi legittimi perché vivono in case che si suppone siano usate per costruire razzi artigianali da tirare su Israele., sono essi stessi 'terroristi'. Sabato 27 dicembre Israele ha affermato di aver sganciato 100 tonnellate di bombe su Gaza.
Noi diciamo 'Troppo è troppo'. Fintanto che lo stato di Israele continua a sfidare l'umanità e la legge internazionale, noi, cittadini e cittadine del mondo,  ci dedicheremo a boicottare Israele.
Quando gli aerei nazisti bombardavano la città basca di Guernica nel 1937, per  far vincere la rivolta del generale Franco contro il governo repubblicano eletto democraticamente, Gran Bretagna, Francia e altri poteri europei continuarono a rifiutare il sostegno militare e politico alla repubblica spagnola e Franco e i suoi alleati nazisti prevalsero.
Poiché i nostri governi rifiutano di intraprendere azioni contro il governo di Israele, noi come cittadine e cittadini, dobbiamo agire.
Dichiariamo che, in solidarietà con la popolazione di Palestina bombardata, resa invalida, torturata e  cacciata come gruppo etnico diverso, noi, sia a livello individuale sia collettivamente:
 
• rifiutiamo di comprare qualsiasi tipo di frutto, verdura, fiori, cosmetici, indumento intimo, costumi da bagno o prodotto tecnologico  manufatto o prodotto in Israele o negli insediamenti illegali della Cisgiordania e informeremo i negozi che noi ci opponiamo al rifornimento dei prodotti israeliani.
• Noi non andremo in vacanza in Israele
• Faremo ricerche su quali settori dei componenti di computer hanno design israeliano  o vengono prodotti in Israele e faremo informazione pubblica e faremo pressioni su tutte le fabbriche di computer e sui gruppi di ricerca partner di fabbriche in  Israele.
• Faremo boicottaggio di film israeliani, compagnie di teatro, gruppi di danza e orchestre e faremo conoscere le nostre motivazioni alle direzioni di teatri e cinema.
• Faremo campagne attive  rispetto ai nostri governi per non permettere ai cittadini dei nostri paesi di prestare servizio militare nell'esercito, marina, forze aere e servizi di sicurezza di Israele.
• Organizzeremo gruppi di pressione nelle nostre organizzazioni professionali e sindacati per boicottare le istituzioni israeliane a meno che esse non facciano dichiarazione pubblica di opporsi alle azioni del loro governo, non cooperino con lo stato ( per esempio facendo corsi per i servizi di sicurezza, come sono solite fare tutte le Università israeliane.
 
Firmato:
Professore Jonathan Rosenhead
Professor Haim Bresheeth, London
Abe Hayeem, London
Mike Cushman, London
Professor Keith Hammond, Glasgow
Professor Ghada Karmi, Exeter
Jenny Morgan, London
Dr. Sue Blackwell, Birmingham
 
 
 
LE AZIENDE DI BOLOGNA CHE COMMERCIANO CON ISRAELE
 
SOLUZIONE FINALE di Patrizia Viglino
 
QUANTI ALTRI MORTI PER SENTIRVI CITTADINI DI GAZA di Mustafa Barghouti
 
INCRIMINATE BARAK, LIVNI E OLMERT DI CRIMINI DI GUERRA di Michel Warschawsky
 
GAZA. SOLIDARIZZARE CON CHI RESISTE di Forum Palestina
 
 
 
 

Passanti tra parole fugaci

 

 

O voi, viaggiatori tra  parole fugaci
portate i vostri nomi,
ed andatevene.
Ritirate i vostri istanti dal nostro tempo,
ed andatevene.

 

Rubate ciò che volete dall'azzurrità del mare
e dalla sabbia della memoria.

 

Prendete ciò che volete d'immagini,
 per capire  che mai saprete
come una pietra dalla nostra terra
erige il soffitto del nostro cielo.
 
O voi, viaggiatori tra  parole fugaci
da voi  la spada … e da noi il  sangue