15:49 - province: gorizia; presentato progetto 'luoghi memoria'

(ANSA) - GORIZIA, 30 SET - E' stato presentato oggi a Gorizia dall'assessore provinciale Federico Portelli il progetto ''Together We Grow'', finanziato dalla Commissione Europea e finalizzato a mantenere vivo il ricordo delle vittime del nazismo e dello stalinismo. Il progetto prevede momenti di incontro sui luoghi della memoria, facendo tappa nei prossimi 5, 6 e 7 ottobre a Verteneglio, Goli Otok e Rab, in Croazia. Tre giorni per soffermarsi sui crimini del nazismo e dello stalinismo, riflettendo sulle violazioni dei diritti umani ai giorni nostri. ''Una tematica particolarmente sentita in un contesto socio-culturale come quello del Friuli Venezia Giulia - ha sottolineato Portelli - regione di confine con una storia antica di migrazioni sofferte e di solidarieta' concreta, che pare incompatibile con una realta' come quella del Centro di Identificazione ed Espulsione di Gradisca d'Isonzo, presente proprio nel territorio isontino''. (ANSA). COM-GRT/MST


Da: "Kappa Vu S.a.s." <info@...>
Data: 02 ottobre 2011 2:34:49 GMT+02:00
Oggetto: vittime del fascismo

Gent. Assessore Federico Portelli,
mi viene segnalato il comunicato ANSA sottoriportato. 
In merito vorrei farle rilevare quanto segue:
- il campo di concentramento di Rab, in Croazia, fu istituito dal generale Roatta, comandante della II Armata dell'esercito italiano che insieme all'esercito tedesco il 6 aprile del 1941 aggredì la Jugoslavia. Il territorio dell'isola di Rab in quell'occasione venne annesso all'Italia. Nel luglio del '42 entrò in funzione il campo per internati civili jugoslavi, in particolare sloveni e croati, che fu quindi gestito da autorità militari italiane, che vi internarono fino a 10 mila persone, nell'ambito di un progetto di “bonifica nazionale”, cioè di eliminazione di sloveni e croati dai territori annessi, perseguito dal regime fascista. In esso i nazisti non centrano proprio niente, perché i 1500 (ufficialmente riconosciuti, ma in realtà almeno 4500) sloveni e croati morti per fame (donne, vecchi, bambini, uomini) in un anno di funzionamento del campo, sono un crimine del regime fascista e dell'esercito italiano
Osservo tuttavia che inspiegabilmente nel progetto del suo assessorato, finanziato dalla commissione europea, si parla solamente di crimini del nazismo e dello stalinismo, dimenticando ancora una volta proprio i crimini del fascismo in queste terre, e dimenticandoli proprio nel momento in cui lei organizza una visita a Rab, il luogo di uno dei maggiori crimini del fascismo. Spero che non mi si risponda che con “vittime del nazismo” si intende anche “vittime del fascismo”. Bella memoria, si farebbe, in questo caso, e oltretutto con i soldi della Commissione Europea.
- En passant, vorrei farle anche rilevare l'incongruenza costituita dal fatto che il progetto è in ricordo anche delle vittime dello stalinismo, ma a Goli Otok gli “stalinisti” furono le vittime. Le ricordo questo, che sembra un paradosso, solo per rilevare che la storia è un po' più complessa di quanto la superficialità di questo suo progetto, e delle divulgazioni storiche di questi anni, lascino immaginare. 
Leggo che fra le sue deleghe lei ha: «Gestione dei Musei provinciali, dell’Archivio storico e della Biblioteca; coordinamento delle istituzioni culturali sul territorio; attività culturali di interesse artistico e storico; politiche giovanili; valorizzazione della cultura della Pace e della cooperazione fra i popoli e innovazioni tecnologiche».
Un assessore alla cultura con queste deleghe, dovrebbe cercare almeno di essere meno superficiale ed approssimativo, e non confondere nazismo e fascismo per occultare i crimini fascisti, soprattutto se deve preoccuparsi anche delle politiche verso i giovani, con i quali si deve usare un linguaggio vero e preciso, non mistificante. E come può lei in questo caso cooperare con sloveni e croati, se non riconosce neppure le responsabilità storiche italiane nei confronti di questi popoli? E come si può parlare in maniera convincente dell'attualità del Centro di Identificazione ed Espulsione di Gradisca d'Isonzo se si usa un linguaggio così mistificante nella storia di queste nostre terre di confine?
Spero che non dirà anche lei , come ha fatto la ministra dell'istruzione a proposito del “tunnel” fra il Cern e il Gran Sasso, che è colpa dell'ufficio-stampa.
Rilevo fra l'altro che la vicepresidente della Giunta, Mara Černic , dovrebbe conoscere bene l'argomento dei campi di concentramento fascisti.  

Alessandra Kersevan

(Autrice di “Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943” e di “Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943”)



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