(deutsch / italiano)


Fidel Castro Ruz
Il ruolo genocida della NATO / Die NATO in der Völkermord-Rolle


Vedi anche la documentazione sul carteggio Castro-Milošević ed altre valutazioni di Fidel in merito alla aggressione e squartamento della Jugoslavia:
https://www.cnj.it/documentazione/fidelcastro.htm


=== Il ruolo genocida della NATO (parti 1--4)


http://pl-it.prensa-latina.cu/index.php?option=com_content&task=view&id=29939

Il ruolo genocida della NATO

“Questa brutale alleanza militare si è trasformata nel più perfido strumento di repressione che ha conosciuto la storia dell'umanità.  
La NATO ha assunto questo ruolo repressivo globale rapidamente, quando l'URSS, che era servita agli Stati Uniti come pretesto per crearla, ha smesso di esistere. Il suo criminale proposito diventò palese in Serbia, un paese di origine slava, dove il suo popolo eroico lottò contro le truppe naziste nella Seconda Guerra Mondiale.  
  
Quando nel marzo del 1999 i paesi di questa nefasta organizzazione, nei loro sforzi per disintegrare la Iugoslava, dopo la morte di Josip Broz Tito, inviarono le loro truppe a sostegno dei secessionisti del Kossovo, trovarono una forte resistenza di questa nazione, le cui sperimentate forze erano intatte.  
  
L'amministrazione yankee, consigliata dal Governo conservatore spagnolo di Josè Maria Aznar, attaccò le stazioni radio e della televisione della Serbia, i ponti sul fiume Danubio, e Belgrado, la capitale di questo paese. L'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese è stata distrutta dalle bombe yankee, vari dei funzionari sono morti, e non poteva essere stato un errore possibile, come hanno detto gli autori. Numerosi patrioti serbi hanno perso la vita. Il presidente Slobodan Milošević, oppresso dal potere degli aggressori e la sparizione dell'URSS, ha ceduto alle esigenze della NATO ed ha ammesso la presenza delle truppe di questa alleanza dentro il Kossovo sotto il mandato dell'ONU, quello che alla fine ha condotto alla sua sconfitta politica ed al suo posteriore procedimento giudiziario da parte dei tribunali per niente imparziali de L'Aia. E’ morto in circostanze strane nella prigione. 
Se il leader serbo avesse resistito alcuni giorni in più, la NATO sarebbe entrata in una grave crisi che è stata sul punto di esplodere. L'impero ha avuto così molto più tempo per imporre la sua egemonia tra i sempre più subordinati membri di questa organizzazione.   
  
Tra il 21 febbraio ed il 27 aprile del presente anno, ho pubblicato nel sito web CubaDebate nove Riflessioni sul tema, nelle quali abbordai con ampiezza il ruolo della NATO in Libia e quello che sarebbe successo a mio giudizio.  
  
Mi vedo per ciò obbligato ad una sintesi delle idee essenziali che esposi, e dei fatti che hanno continuato a succedere come erano stati previsti, ora che un personaggio centrale di questa storia, Muammar El-Gheddafi, è stato ferito gravemente dai più moderni cacciabombardieri della NATO che intercettarono ed inutilizzarono il suo veicolo, catturato ancora vivo ed assassinato dagli uomini armati da questa organizzazione militare.  
  
Il suo cadavere è stato sequestrato ed esibito come trofeo di guerra, una condotta che viola i più elementari principi delle norme musulmane ed altre credenze religiose prevalenti nel mondo. Si annuncia che rapidamente Libia sarà dichiarata “Stato democratico e difensore dei diritti umani”.  
  
Mi vedo obbligato a dedicare varie Riflessioni a questi importanti e significativi fatti.  
  
Proseguirà domani lunedì.  
  

Fidel Castro Ruz  
  
23 Ottobre 2011  
  
6 e 10 p.m”.
Ig


http://pl-it.prensa-latina.cu//index.php?option=com_content&task=view&id=30039

Il ruolo genocida della NATO (seconda parte)

"Poco più di otto mesi fa, il 21 febbraio del presente anno, ho affermato con piena convinzione: “Il piano della NATO è occupare la Libia”. Con questo titolo ho abbordato per la prima volta il tema in una Riflessione il cui contenuto sembrava frutto della fantasia.  
  
Includo in queste linee gli elementi di giudizio che mi hanno portato a quella conclusione.  
  
“Il petrolio si trasformò nella principale ricchezza nelle mani delle grandi multinazionali yankee; attraverso questa fonte di energia hanno disposto di uno strumento che ha aumentato considerevolmente il loro potere politico nel mondo”.  
  
“Su questa fonte di energia si sviluppò la civiltà attuale. Il Venezuela è stata la nazione di questo emisfero che ha pagato il maggiore prezzo. Gli Stati Uniti sono diventati i padroni degli enormi giacimenti di cui la natura ha dotato questo fratello paese.  
  
“Terminando l'ultima Guerra Mondiale cominciò ad estrarre dai giacimenti dell'Iran, oltre che da quelli dell'Arabia Saudita, dell’Iraq e dei paesi arabi situati attorno a loro, maggiori quantità di petrolio. Questi passarono ad essere i principali somministratori. Il consumo mondiale si alzò progressivamente alla favolosa cifra di approssimativamente 80 milioni di barili giornalieri, compresi quelli che si estraevano nel territorio degli Stati Uniti, ai quali ulteriormente si sommarono il gas, l'energia idraulica ed il nucleare.”  
  
“Lo spreco del petrolio ed il gas è associato ad una delle maggiori tragedie, non risolta in assoluto che soffre l'umanità: il cambiamento climatico.”  
  
“Nel dicembre del 1951, la Libia si trasforma nel primo paese africano a raggiungere la sua indipendenza dopo la Seconda Guerra Mondiale, nella quale il suo territorio è stato scenario di importanti combattimenti tra truppe tedesche e del Regno Unito...”  
  
“Il 95% del suo territorio è completamente desertico. La tecnologia ha permesso di scoprire importanti giacimenti di petrolio leggero di eccellente qualità che oggi raggiungono un milione 800 mila barili giornalieri ed abbondanti depositi di gas naturale. [...] Il suo rigoroso deserto è ubicato su un enorme lago di acqua fossile, equivalente a oltre tre volte la superficie di Cuba, cosa che ha reso possibile costruire un'ampia rete di condutture di acqua dolce che si estende per tutto il paese.”  
  
“La Rivoluzione della Libia ha avuto luogo nel mese di settembre dell'anno 1969. Il suo principale dirigente è stato Muammar Al-Gheddafi, militare di origine beduina chi si ispirò alle idee del leader egiziano Gamal Abdel Nasser nella sua più precoce gioventù. Senza dubbio molte delle sue decisioni sono associate ai cambiamenti che si sono prodotti quando, come è successo in Egitto, una monarchia debole e corrotta è abbattuta in Libia.”  
  
“Si potrà stare o no d’accordo con Gheddafi. Il mondo è stato invaso con ogni tipo di notizie, usando specialmente i mas media dell’informazione. Bisognerà aspettare il tempo necessario per conoscere con rigore quanto è vero o falso, od un miscuglio di fatti di ogni tipo che, in mezzo al caos, si sono prodotti in Libia. Quello che è assolutamente evidente per me è che il Governo degli Stati Uniti non si preoccupa in assoluto della pace in Libia, e non vacillerà nel dare alla NATO l'ordine di invadere questo ricco paese, forse in questione di ore o in pochi giorni.  
  
“Quelli che inventarono la bugia con perfide intenzioni che Gheddafi si dirigeva in Venezuela, come lo hanno fatto nel pomeriggio di ieri domenica 20 febbraio, hanno ricevuto oggi una degna risposta dal Ministro degli Affari Esteri del Venezuela, Nicolas Maduro...”  
  
“Da parte mia, non immagino il dirigente libico abbandonando il paese, evitando le responsabilità che le sono imputate, siano o no false in parte o nella loro totalità.  
  
“Una persona onesta starà sempre contro qualunque ingiustizia che si commetta con qualunque popolo del mondo, ed il peggiore di queste, in questo istante, sarebbe stare in silenzio davanti al crimine che la NATO si prepara a commettere contro il popolo libico.  
  
“Alla direzione di questa organizzazione bellicista l'urge farlo. Bisogna denunciarlo!”  
  
In quella precoce data avevo notato ciò che era assolutamente ovvio.  
  
Domani martedì, 25 ottobre, parlerà il nostro cancelliere Bruno Rodriguez nella sede delle Nazioni Unite per denunciare il criminale bloqueo degli Stati Uniti contro Cuba. Seguiremo da vicino questa battaglia che metterà un'altra volta in evidenza la necessità di mettere fine, non solo al bloqueo, bensì al sistema che genera l'ingiustizia nel nostro pianeta, dilapida le sue risorse naturali e mette in rischio la sopravvivenza umana. Presteremo un’attenzione speciale all'allegato di Cuba.  
  
Proseguirà il mercoledì 26.  
  

Fidel Castro Ruz  
  
24 ottobre 2011  
  
5 e 19 p.m”.
Ig


http://pl-it.prensa-latina.cu//index.php?option=com_content&task=view&id=30259

Il ruolo genocida della Nato (Terza parte)

“Il 23 febbraio, sotto il titolo “Danza macabra del cinismo” ho esposto:  
  
“La politica di saccheggio imposta dagli Stati Uniti ed i suoi alleati della NATO nel medio oriente entrò in crisi”.  
  
“Grazie al tradimento di Sadat a Camp David lo Stato arabo palestinese non ha potuto esistere, a dispetto degli accordi dell'ONU di novembre del 1947, ed Israele si trasformò in una forte potenza nucleare alleata agli Stati Uniti ed alla NATO.  
  
“Il Complesso Militare Industriale degli Stati Uniti somministrò decine di migliaia di milioni di dollari ogni anno ad Israele ed agli stessi stati arabi, sottomessi ed umiliati dallo stato sionista.  “Il genio è uscito dalla bottiglia e la NATO non sa come controllarlo.  
  
“Tentano di trarre il massimo vantaggio dai deplorevoli eventi in Libia. Nessuno sarebbe capace di sapere in questo momento quello che lì sta succedendo. Tutte le cifre e versioni, fino alle più inverosimili, sono state divulgate dall'impero attraverso i mezzi di massa, seminando il caos e la disinformazione.  
  
“È evidente che dentro la Libia si sviluppa una guerra civile. Perché e come si sviluppò? Chi pagheranno le conseguenze? L'agenzia Reuters, facendosi eco del criterio di una conosciuta banca del Giappone, il Nomura, ha espresso che il prezzo del petrolio potrebbe sorpassare qualunque limite.”  
  
“... Quali sarebbero le conseguenze in mezzo alla crisi alimentare?  
  
“I leader principali della NATO sono esaltati. Il Primo Ministro britannico, David Cameron, informò ANSA, ‘...ha ammesso in un discorso in Kuwait che i paesi occidentali si sbagliarono ad appoggiare governi non democratici nel mondo arabo '.”  
  
“Il suo collega francese Nicolas Sarkozy dichiarò: ‘La prolungata repressione brutale e sanguinante della popolazione civile libica è ripugnante '.”  
  
“Il cancelliere italiano Franco Frattini dichiarò ‘credibile ' la cifra di mille morti a Tripoli [...] ‘la cifra tragica sarà un bagno di sangue '.”  
  
“Hillary Clinton dichiarò: “...il ‘bagno di sangue ' è ‘completamente inaccettabile ' e ‘si deve fermare '...”  
  
“Ban Ki-moon parlò: ‘È assolutamente inaccettabile l'uso della violenza che c'è nel paese '.”  
  
“... ‘il Consiglio di Sicurezza agirà d’accordo a quello che decida la comunità internazionale '.”  
  
“‘stiamo considerando una serie di opzioni '.”  
  
“Realmente quello che Ban Ki-moon si aspetta è che Obama dica l'ultima parola.  
  
“Il Presidente degli Stati Uniti parlò nel pomeriggio di questo mercoledì ed espresse che la Segretaria di Stato andrà in Europa con lo scopo di accordare coi suoi alleati della NATO le misure da prendere. Sul suo viso si apprezzava l'opportunità di affrontare il senatore dell'estrema destra repubblicano John McCain; il senatore pro israelita del Connecticut, Joseph Lieberman ed i leader del Tea Party, per garantire la sua postulazione per il partito democratico.  
  
“I mezzi di massa dell'impero hanno preparato il terreno per agire. Non avrebbe niente di strano un intervento militare in Libia, col quale, inoltre, si garantirebbero all'Europa quasi due milioni di barili giornalieri di petrolio leggero, se prima non succedono eventi che mettano fine alla direzione od alla vita di Gheddafi.  
  
“In ogni modo, il ruolo di Obama è abbastanza complicato. Quale sarà la reazione del mondo arabo e musulmano se il sangue si sparge in abbondanza in questo paese con questa avventura? Fermerà un intervento della NATO in Libia l'onda rivoluzionaria sfrenata in Egitto?  
  
“In Iraq si è sparso il sangue innocente di più di un milione di cittadini arabi, quando il paese è stato invaso con falsi pretesti.”  
  
“Nessuno nel mondo sarà mai d’accordo con la morte di civili indifesi in Libia od in qualsiasi altra parte. E mi domando: applicheranno gli Stati Uniti e la NATO questo principio ai civili indifesi che gli aeroplani senza pilota yankee ed i soldati di questa organizzazione ammazzano tutti i giorni in Afghanistan e Pakistan?  
  
“È una danza macabra del cinismo.”  
  
Mentre meditava su questi fatti, nelle Nazioni Unite si aprì il dibattito previsto per la giornata di ieri, martedì 25 ottobre, intorno alla “Necessità di mettere fine al bloqueo commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d'America contro Cuba”, qualcosa che si è venuto esponendo dall'immensa maggioranza dei paesi membri di questa istituzione durante 20 anni.  
  
Questa volta i numerosi ragionamenti elementari e giusti -che per i governi degli Stati Uniti non erano altro che esercizi retorici – hanno messo in evidenza, come mai prima, la debolezza politica e morale dell'impero più poderoso che è esistito, i cui interessi oligarchici ed insaziabili di sete del potere e di ricchezze hanno sottomesso tutti gli abitanti del pianeta, compreso lo stesso popolo di questo paese.  
  
Gli Stati Uniti tiranneggiano e saccheggiano il mondo globalizzato col loro potere politico, economico, tecnologico e militare.  
  
Questa verità diventa sempre più ovvia dopo i dibattiti onesti e coraggiosi che hanno avuto luogo negli ultimi 20 anni nelle Nazioni Unite, con l'appoggio degli stati che si suppone esprimano la volontà dell'immensa maggioranza degli abitanti del pianeta.             
  
Prima dell'intervento di Bruno, numerose organizzazioni di paesi espressero i loro punti di vista attraverso uno dei suoi membri. Il primo di loro è stata l'Argentina a nome del Gruppo dei 77 più la Cina; di seguito l'Egitto, a nome dei NOAL; Kenya, a nome dell'Unione Africana; Belize, a nome del CARICOM; Kazaquistan, a nome dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica; ed Uruguay, a nome del MERCOSUR.  
  
Con indipendenza di queste espressioni di carattere collettivo, Cina, paese con crescente peso politico ed economico nel mondo, India ed Indonesia appoggiarono fermamente la risoluzione attraverso i loro ambasciatori; tra i tre rappresentano 2 700 milioni di abitanti. Lo hanno fatto anche gli ambasciatori della Federazione Russa, Bielorussia, Sudafrica, Algeria, Venezuela e Messico. Tra i paesi più poveri dei Caraibi ed America Latina, vibrarono le parole solidali dell'ambasciatrice del Belize che parlò a nome della comunità dei Caraibi, San Vicente e le Granatine e Bolivia, i cui argomenti relazionati con la solidarietà del nostro paese, nonostante un bloqueo che dura già da 50 anni, sarà uno stimolo imperituro per i nostri medici, educatori e scientifici.  
  
Il Nicaragua parlò prima della votazione, per spiegare con prodezza perché voterebbe contro questa perfida misura.  

Lo ha fatto anche in precedenza il rappresentante degli Stati Uniti per spiegare una teoria inspiegabile. Sentii pena per lui. È il ruolo che gli assegnarono.   
  
Quando arrivò l'ora della votazione, due paesi si assentarono: Libia e Svezia; tre si astennero: Isole Marshall, Micronesia e Palau; due votarono contro: Stati Uniti ed Israele. Sommati quelli che votarono in contro, si astennero, o si assentarono: Stati Uniti, con 313 milioni di abitanti; Israele, con 7,4 milioni; Svezia, con 9,1 milioni; Libia, con 6,5 milioni; Isole Marshall, con 67100; Micronesia, 106800; Palau, con 20900, sommano 336 milioni 948 mila, equivalente al 4,8% della popolazione mondiale che ha raggiunto già in questo mese 7 mila milioni.  
  
Dopo la votazione, per spiegare i suoi voti, parlò la Polonia a nome dell'Unione Europea che, nonostante la sua alleanza stretta con gli Stati Uniti e la sua obbligata partecipazione nel bloqueo, è contraria a questa criminale misura.  
  
Poi hanno fatto uso della parola, per spiegare con fermezza e decisione perché votarono la risoluzione contro il blocco, 17 paesi.  
  
Proseguirà venerdì 28.  
  
     
Fidel Castro Ruz  
  
26 ottobre 2011  
  
9 e 45 p.m”.
Ig


http://pl-it.prensa-latina.cu//index.php?option=com_content&task=view&id=30403

Il ruolo genocida della NATO (quarta parte)

“Il due marzo, con il titolo “La guerra inevitabile della NATO” avevo scritto:

“A differenza di quello che accade in Egitto e Tunisia, la Libia occupa il primo posto nell’Indice di Sviluppo umano in Africa ed ha la più alta speranza di vita del Continente. L’educazione e la salute ricevono una speciale attenzione dallo Stato. Il livello culturale della sua popolazione è senza dubbi il più alto. I suoi problemi sono di un altro carattere. [...] Il paese necessita di abbondante forza lavoro straniera per realizzare ambiziosi piani di produzione e sviluppo sociale.”

“Disponeva di enormi entrate e riserve in denaro convertibile depositate nelle banche dei paesi ricchi, con le quali acquistavano beni di consumo ed anche armi sofisticate che precisamente le erano fornite dagli stessi paesi che oggi la vogliono invadere in nome dei diritti umani”.

“La colossale campagna di menzogne da parte dei media di massa dell’informazione ha provocato una grande confusione nell’opinione pubblica mondiale. Passerà del tempo prima che si possa ricostruire  quello che è veramente avvenuto in Libia e separare i fatti reali dai falsi che sono stati diffusi”.

“L’impero, come i suoi principali alleati, ha utilizzato i mezzi più sofisticati per divulgare informazioni deformate sugli avvenimenti tra le quali si dovevano dedurre le tracce della verità”.

“L’ imperialismo e la NATO ─seriamente preoccupati per l’ondata rivoluzionaria  scatenata nel mondo arabo, dove si trova gran parte del petrolio che sostiene l’economia di consumo dei paesi sviluppati e ricchi, non potevano non approfittare la presenza del conflitto interno sorto in Libia per promuovere l’intervento militare”.  

“Nonostante il diluvio di menzogne e la confusione creata, gli Stati Uniti non sono riusciti a trascinare la Cina e la Federazione russa all’approvazione, nel Consiglio di Sicurezza, di un intervento militare in Libia, anche se sono riusciti ad ottenere nel Consiglio dei Diritti Umani l’approvazione degli obiettivi che cercavano in quel momento.

Il fatto reale è che la Libia è coinvolta già in guerra civile, come avevamo previsto, e le Nazioni Unite non hanno potuto fare nulla per evitarlo, eccetto che il loro segretario generale gettasse una buona dose di combustibile nel fuoco”.

“Il problema che forse gli attori non immaginavano, è che gli stessi leader della ribellione irrompessero nel complicato tema dichiarando che respingevano ogni intervento militare straniero”. 

“Uno dei capoccia della ribellione, Abdelhafiz Ghoga, aveva dichiarato, il  28  febbraio, in un incontro con i giornalisti: ‘Quello che vogliamo sono informazioni d’intelligenza, ma in nessun caso che si danneggino la nostra sovranità aerea, terrestre e marittima’”.

“L’intransigenza dei responsabili dell’opposizione sulla sovranità nazionale  rifletteva l’opinione manifestata in forma spontanea da molti cittadini libici alla stampa internazionale a Bendasi, ha informato un  dispaccio dell’agenzia AFP lunedì scorso”.  
“In quello stesso giorno una professoressa di Scienze Politiche dell’Universita di Bengasi Abeir Imneina, ―avversaria di Gheddafi― aveva dichiarato:

“In Libia c’è un sentimento nazionale molto forte. Inoltre l’esempio dell’Iraq fa paura all’insieme del mondo arabo, aveva sottolineato, riferendosi all’invasione nordamericana del 2003, che doveva portare la democrazia a questo paese e poi, per contagio, all’insieme della regione, ipotesi totalmente smentita dai fatti.

“Sappiamo quello che è avvenuto in Iraq e che s’incontra in piena instabilità e veramente non desideriamo percorrere lo stesso cammino. Non vogliamo che i nordamericani vengano per dover terminare poi rimpiangendo Gheddafi”, aveva continuato questa esperta.

“Poche ore prima della pubblicazione di quel dispaccio due dei principali organi di stampa degli Stati Uniti, il The New York Times e il The Washington Post, si erano affrettati ad offrire nuove versioni sul tema, come aveva informato l’agenzia DPA il giorno dopo, il 1º marzo: ‘L’opposizione libica potrebbe sollecitare che l’Occidente bombardi dall’aria le posizioni strategiche delle forze fedeli al presidente Muamar al Gadafi, ha informato la stampa statunitense’.”

“Il tema si sta discutendo nel Consiglio Rivoluzionario libico, avevano precisato il ‘The New York Times’ e il ‘The Washington Post’ nelle loro versioni  online.”

“Nel caso in cui le azioni aeree si realizzino nella cornice delle Nazioni Unite, queste non implicheranno interventi internazionali, aveva spiegato il portavoce del Consiglio, citato dal  ‘The New York Times’.”

“Il The Washington Post’ aveva citato ribelli che riconoscevano che senza l’appoggio dell’Occidente, i combattimenti contro le forze leali a Gheddafi potevano durare molto e costare grandi quantità di vite umane.

Immediatamente mi chiedevo in quella Riflessione:

“Perchè l’impegno è presentare i ribelli come membri prominenti della società, reclamando bombardamenti degli Stati Uniti e della NATO per ammazzare i libici?”

“Un giorno si potrà conoscere la verità attraverso persone come la professoressa di Scienze Politiche dell’Università di Bendasi, che con tanta eloquenza aveva narrato la terribile esperienza che ha ucciso, distrutto le case, lasciato senza lavoro o fatto emigrare milioni di persone dall’Iraq”.

“Oggi, mercoledì 2 marzo, l’agenzia EFE ha presentato il noto portavoce ribelle che ha fatto dichiarazioni che a mio giudizio affermano e insieme contraddicono quelle di lunedì : Bendasi, Libia, 2 marzo.  La direzione ribelle libica ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di sferrare un attacco aereo ‘contro i mercenari’ del regime di Muamar el Gheddafi.’”

“ A quale delle tante guerre imperialiste assomigliava questa invasione?”

“Quella della Spagna nel 1936, quella di Mussolini contro l’Etiopia nel 1935, quella di George W. Bush contro l’Iraq nel 2003 od a una qualsiasi  delle decine di guerre promosse dagli Stati Unti contro i popoli d’America, dall’invasione del Messico nel 1846, a quella delle Malvine nel 1982?”

“Senza escludere ovviamente l’invasione mercenaria  di Giron, la guerra sporca  e il bloqueo alla nostra Patria da 50 anni che si compiranno il prossimo 16 aprile”.

“In tutte queste guerre, come in quella del Vietnam, che è costata milioni di vite, hanno imperato le giustificazioni  e le misure più ciniche”.

“Per coloro che avessero dei dubbi sull’inevitabile intervento militare che avverrà in Libia l’agenzia di notizie AP che considero bene informata, è stata la prima a diffondere un dispaccio in cui si affermava che i paesi del Organizzazione del Trattato dell’Atlantico – NATO-  avevano elaborato un piano di contingenza, che prendeva come modello le zone d’esclusione dei voli stabilite sui Balcani nel decennio del 1990, nel caso in cui la comunità internazionale avesse deciso d’imporre un embargo aereo sulla Libia, hanno detto i diplomatici”.  

Qualsiasi persona onesta, capace d’osservare con obiettività i fatti, può apprezzare il pericolo dell’insieme dei fatti cinici e brutali che caratterizzano la politica degli Stati Uniti e spiegano la vergognosa solitudine di questo paese nel dibattito nelle Nazioni Unite sulla ‘Necessità di porre fine al bloqueo economico commerciale e finanziario contro Cuba’.

 Seguo da vicino, nonostante il mio lavoro, i Giochi Panamericani Guadalajara 2011.

Il nostro paese è orgoglioso di questi giovani che sono un esempio per il mondo per il loro disinteresse e lo spirito di solidarietà. Mi complimento con loro calorosamente, perchè nessuno potrà togliere loro l’onore che si sono guadagnati.

Proseguirà domenica 30.


Fidel Castro Ruz 
28 ottobre 2011

7: 14 p.m”.
Ig


=== Ausschnitt auf deutscher Sprache:

Reflexionen von Fidel

DIE NATO IN DER VÖLKERMORD-ROLLE 

Cubadebate (Deutsch)

Jenes brutale Bündnis ist zum verräterischsten Repressionsinstrument geworden, das die Menschengeschichte je kennen gelernt hat.
Die NATO hat diese globale Unterdrückungsrolle übernommen, sobald die UdSSR, die den Vereinigten Staaten zu ihrer Gründung als Vorwand gedient hat, ihre Existenz aufgegeben hatte. Ihre kriminelle Absicht wurde schon in Serbien offensichtlich, einem Land slawischen Ursprungs, dessen Volk im Zweiten Weltkrieg so heroisch gegen die Nazi-Truppen gekämpft hat.
Als die Länder jener unheilvollen Organisation im März 1999, in ihren Bemühungen zur Desintegration von Jugoslawien nach dem Tod von Josip Broz Tito, ihre Truppen zur Unterstützung der Sezessionisten von Kosovo entsandt haben, stießen sie auf starken Widerstand jener Nation, deren erfahrene Streitkräfte intakt waren.
Die Yankee-Regierung griff auf Anraten der rechtsgerichteten spanischen Regierung von José María Aznar die Fernsehsender von Serbien an, die Brücken über die Donau und Belgrad, die Hauptstadt jenes Landes. Die Botschaft der Volksrepublik China wurde durch die Bomben der Yankees zerstört, mehrere der Beamten kamen um, und ein Irrtum – wie von den Autoren behauptetet wurde – war unmöglich gewesen. Zahlreiche serbische Patrioten verloren ihr Leben. Niedergedrückt durch die Macht der Aggressoren und die Auflösung der UdSSR kam Präsident Slobodan Miloševiс den Forderungen der NATO nach und ließ die Anwesenheit von Truppen jenes Bündnisse innerhalb von Kosovo, unter dem Mandat der UNO, zu, was schließlich zu seiner politischen Niederlage geführt hat und seiner Aburteilung vor dem absolut nicht unparteiischen Gerichtshof von Den Haag. Er starb merkwürdigerweise im Gefängnis.  
Wenn die serbische Führungspersönlichkeit einige wenige Tage mehr standgehalten hätte, wäre die NATO in eine schwerwiegende Krise eingetreten, die beinahe ausgebrochen wäre. So verfügte das Imperium über viel mehr Zeit, um den ihm immer mehr untertänigen Mitgliedern jener Organisation seine Hegemonie aufzuzwingen.
In der Zeitspanne vom 21. Februar bis zum 27. April des laufenden Jahres habe ich auf der Website CubaDebate neun Reflexionen zum Thema veröffentlicht, in denen ich umfassend die Rolle der NATO in Libyen bzw. das, was meines Erachtens geschehen würde, behandelt habe.
Deshalb sehe ich mich heute zu einer Zusammenfassung der von mir dargelegten Hauptideen gezwungen, und von den Ereignissen, die so, wie vorausgesehen, geschehen sind, jetzt, wo eine der zentralen Gestalten der Geschichte, d.h. Muammar Al-Gaddafi, durch die modernsten Jagdbomber der NATO schwer verletzt wurde, welche sein Fahrzeug abgefangen und unbrauchbar gemacht haben, noch lebend gefangen genommen und durch die von jener militärischen Organisation bewaffneten Männer ermordet worden ist.
Sein Leichnam ist entführt und als Kriegstrophäe ausgestellt worden, eine Verhaltensweise, die die elementarsten Prinzipien der muslimischen Regeln und anderer, auf der Welt vorherrschender religiöser Glaubensrichtungen verletzt. Es wurde angekündigt, dass Libyen sehr bald zu einem „demokratischen Staat, Verteidiger der Menschenrechte“ erklärt werden wird. (...)

Fidel Castro Ruz
23. Oktober 2011
18:10 Uhr
 
Quelle: Cubadebate - Deutsch
karovier | Oktober 25, 2011 at 10:58 am | Tags: Großer Vaterländischer Krieg | Kategorien: Krieg und Frieden | URL: http://wp.me/p11QnV-4i 
http://karovier.wordpress.com/2011/10/25/reflexionen-von-fidel-die-nato-in-der-volkermord-rolle/


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