The German state and the neo-Nazi killings
18 November 2011
Over the last two weeks, the German press has carried extensive reports on the operations of a group of three neo-Nazis in the city of Jena over the last 13 years. The gang murdered at least 10 Turkish and Greek immigrants, and carried out other violent crimes under the noses of German domestic intelligence agencies that were actively involved in building the broader far-right networks within which the Jena group operated.
The three neo-Nazis emerged in the 1990s from the ultra-right Thuringian Homeland Security (THS) outfit, whose leader, Tino Brandt, was unmasked as an undercover agent in 2001. He told Der Spiegel that he had received more than 200,000 marks over seven years as an informer for the BVS intelligence service. He claimed to have spent every cent of this money to finance ultra-right groups.
The Jena group went underground in 1998, after police found a bomb workshop in a garage of one of its members. Even though they faced an international warrant for their arrest, they somehow managed to evade capture by the German state over the next 13 years, during which time they carried out at least 10 racially-motivated murders. Ultra-right groups penetrated by German secret service agents went so far as to organize three public solidarity concerts, the proceeds of which were handed over to the three terrorists.
The Jena group came to light on November 4, when two of its members were found shot shortly after fleeing the scene of a bank robbery.
It is impossible to believe that the three Jena terrorists evaded detection and capture for so long without the help of elements in the German security services. The role of Hessian secret service agent Andreas T. in particular is highly suspect. Nicknamed “little Adolf” in his home village for his far-right views, he was reportedly at the scene of no less than five of the Jena group’s murders—including the 2006 shooting of an Internet café owner in Kassel, where he refused to report voluntarily to the police as a witness.
According to reports of “parliamentary parties” cited by the Bild.de website, for several years Andreas T.’s assignments included supervising undercover agents at the THS.
The security services’ ties to violent fascists underline the anti-democratic character of the European capitalist states created after World War II by the European bourgeoisies collaborating with Washington and London. The crimes of the Jena group and its ties to the state emerge organically from this history.
In the first years of the Cold War, as they fought the threat of socialist revolution in Europe, the Western powers recruited numerous ex-Nazi officials into the German state. Nowhere was this more the case than in the German intelligence service. Founded in 1950 by the Allies as an instrument of the Cold War, it employed large numbers of former Gestapo members, who saw Communists as their main enemy.
In 2009, under the headline “Brown Cellar Spirits,” the conservative Frankfurter Allgemeine Zeitung wrote: “For many SS officers and Gestapo men, the formative years of the republic were a happy phase in the resumption of their old professions. Many of the men active in the persecution and mass killing machinery of Hitler succeeded in making the leap into the security agencies after 1949... In the federal central police force, the foreign intelligence service and also in the federal intelligence agency (BVS), old comrades of the Wehrmacht and the SS imparted elements of their Nazi ideology to operational style and training during the first 20 years.”
When the Allies returned the BVS to German government control in 1955, the Adenauer government selected Hubert Schrübbers—who had served the Nazi regime as an SA member and as attorney general—to run the agency. Under his supervision, many former SS members took leading posts in the BVS. Schrübbers was ultimately forced to resign in 1982, when details of his Nazi past came to light.
As the record of the Jena neo-Nazi group makes clear, these connections between fascism and European bourgeois states continue to this day. They constitute a sharp warning to the working class in Germany and internationally of the reactionary forces being pushed to the fore in order to impose the savage cuts being demanded by finance capital amid the deepening crisis of capitalism.
The new “technocratic” regime in Greece, imposed by the banks to force further unpopular social cuts on the working class, includes several ministers of Greece’s fascistic LAOS party. As the right-wing New Democracy (ND) party takes control of the defense ministry, amid rumors of a possible coup, Greek workers opposing the austerity measures demanded by the banks now face a government that includes open supporters of the CIA-backed military junta that ruled Greece from 1967 to 1974.
The cold-blooded murders of innocent people of immigrant origin in Germany are the preparation for the mobilization of fascistic forces and the state machine against the working class and all social opposition to the capitalist crisis. They underscore the necessity to mobilize the entire working class in revolutionary struggle against the corrupt political structures of European capitalism.
Ulrich Rippert and Alex Lantier
Uwe Bohnhard e Uwe Mundlos sono seduti al tavolo del camper parcheggiato nella periferia di Eisenach,Turingia. Discutono, forse per l'esito (disastroso) della quattordicesima rapina portata a segno. Esplodono due colpi di pistola. Uwe B. e Uwe M. si accasciano sul tavolo. Il camper va a fuoco.
Nello stesso momento, a Zwichan, cento chilometri più a est, una donna di 36 anni incendia l'abitazione che divideva con due amici. La donna si chiama Beate Zschape e i suoi conviventi erano Uwe Bohnhard e Uwe Mundlos. Ad Amburgo viene arrestato un uomo di 37 anni, proprietario dell'appartamento e del camper andati a fuoco, nonchémembro del NationalSozialistischer Untergrund (Nsu), formazione di stampo neonazista. Con questo finale dalle tinte pulp, la polizia è arrivata a capo di una lunga serie di omicidi a sfondo razziale e all'assassinio di una poliziotta bavarese. Zschape, descritta come una ragazza apatica, svogliata ma estremamente intelligente, si è consegnata alla polizia offrendo collaborazione in cambio di una condanna più morbida.
I tre personaggi appena introdotti (l'uomo di Amburgo è, per la polizia, solo un complice) hanno alle spalle una lunga scia di sangue: noti come i bombaroli di Jena, o la cellula Nsu di Zwichan, sono responsabili di diversi attentati, ma soprattuto hanno messo la firma - tra il 2000 e il 2006 - sugli assassini di otto turchi e di un greco: tutti, tranne uno, lavoravano nei chioschi di kebab. In un dvd ritrovato nell'abitazione di Zwichau, dalla durata di 15 minuti e intitolato "Tour in Germania: nove turchi ammazzati", sono contenute le immagini shock dei corpi delle nove vittime.
Molti quotidiani tedeschi riportano in prima pagina le foto in bianco e nero dei tre di Zwichan e la Germania è letteralmente stordita: la paura del rigurgito nazista è sempre molto forte. La cancelliera Angela Merkel ha promesso di andare al fondo di questa storia che rappresenta "una disgrazia, una vergogna per la Germania". Al ministero dell'Interno si indaga per capire quanto sia estesa la rete del Nsu: "dalle prove raccolte - dicono dal ministero - sembra che si stia sviluppando una nuova forma di terrorismo bruno (ndr: dalle camicie brune hitleriane)".
La cronaca degli ultimi giorni ha riaperto il dibattito anche sulla necessità di mettere al bando il Partito nazional democratico (Npd), di estrema destra e dai richiami nazisti. Il Npd che attualmente percepisce i finanziamenti pubblici - e quindi i soldi dei contribuenti -è il punto di riferimento per le organizzazione ancora più estremistiche: mettere fuori legge il Npd significherebbe tagliare la testa al mostro neonazista. A chiedere un intervento deciso alla Corte costituzionale è anche il sindacato di polizia.
Le istituzioni dovranno agire subito, anche per allontanare un antipatico sospetto che vede come protagonista l'agenzia dei sevizi segreti della Turingia: come è possibile che i tre giovani abbiano potuto operare in maniera così indisturbata e per oltre un decennio?
Nicola Sessa
Dopo il ritrovamento di un dvd lasciato da un gruppo di estremisti di destra che rivendica gli omicidi di "Nove turchi colpiti a colpi di pistola'', sigla contenuta nello stesso cd, il presidente della Commissione di controllo dei servizi del parlamento tedesco, Thomas Oppermann, ha dichiarato che dietro alla fazione terroristica, "Clandestinità Nazionalsocialista" (Nus), si devono nascondere altri complici.
Le indagini sugli "omicidi del kebab", che in diverse cittadine tedesche hanno portato allamorte di almeno 9 persone, tra cui otto turchi e un greco, sembrava esser giunta ad un punto di svolta dopo l'arresto di due complici del gruppo, ma il video che mostra i corpi delle vittime e di cui sono stati pubblicati alcuni fotogrammi dallo Spiegel, ha turbato l'intera Germania.
La scorsa settimana sono stati intanto ritrovati i corpi di due uomini che si sospetta siano legati al Nus, Uwe Mundlos e Uwe Boehnhardt, i quali potrebbero essersi suicidati dopo aver fallito un colpo in banca, e una donna Beate Zschape si è costituita. Un altro uomo,Holger G. 37 anni, è stato arrestato questa domenica ed accusato di aver fornito appoggio e documenti falsi ai membri del Nus. Al gruppo è probabilmente legata anche la morte di una poliziotta nel 2007.
Intanto, la notte scorsa, a 350 km di Berlino un uomo ha aperto il fuoco contro un negozio di alimentari di proprietà di un turco, ma quest'ultimo sembra non essere legato alla banda di estrema destra, mentre alle spalle ha una lunga storia di trattamenti psichiatrici.
E' nata indoona : chiama, videochiama e messaggia Gratis.
Scarica indoona per iPhone, Android e PC