Informazione
ROMA - PERUGIA - BARI
...ED UN MESSAGGIO DA TORONTO, CANADA
---
ROMA: VIETATA LA MANIFESTAZIONE-CORTEO DEL 25 MARZO
Con il pretesto di motivi di ordine pubblico legati allo svolgimento di
una partita di calcio, le istituzioni intendono negare il diritto dei
cittadini a manifestare in favore della pace, della solidarieta' con i
popoli vicini, del rispetto della Carta costituzionale e della legalita'
internazionale, contro il neocolonialismo imperialista italiano, contro
la NATO, contro l'embargo alla RF di Jugoslavia, contro le spese
militari, contro la pulizia etnica che le nostre truppe stanno
PRATICANDO nella provincia jugoslavia di Kosovo e Metohija.
Vi terremo informati sulla evoluzione della situazione a riguardo.
---
TRIBUNALE ITALIANO PER I CRIMINI CONTRO LA NATO
065181048- FAX 068174010
E-MAIL: s.deangelis@... pona@...
24 MARZO A ROMA DAVANTI A PALAZZO CHIGI
DALLE ORE 16.00
1. L'aggressione alla Jugoslavia è stato un atto preordinato e
pianificato,
le cui motivazioni vanno ricercate nei piani palesi e segreti di
allargamento dell'area di dominio della NATO e nella volontà della più
forte
alleanza militare di tutti i tempi di mostrare al mondo chi è il padrone
che
nessuno deve sognarsi di poter contraddire e che non si lascia limitare
in
nessun modo dalle organizzazioni internazionali e dal rispetto delle
regole
del diritto. Lo dimostra chiaramente, tra l'altro, la vicenda di
Rambouillet, presentata sulla stampa come "trattativa di pace" mentre
era in
realtà un ultimatum che nessun paese indipendente avrebbe mai potuto
accettare.
2. Migliaia di incursioni aeree (di cui 1378 italiane!, per non parlare
del
ruolo assolutamente determinante dell'Italia per quanto riguarda le
basi)
hanno deliberatamente distrutto l'economia della Jugoslavia, colpendo
fabbriche, scuole, ospedali, ponti, strade, treni e sedi televisive e
causando migliaia di morti e decine di migliaia di feriti. Le
popolazioni
civili sono state colpite con effetti anche di lungo e lunghissimo
periodo
(già ora sono in vertiginoso aumento i casi di tumore e di leucemia!)
dovuti
ai bombardamenti degli impianti chimici e petroliferi e all'utilizzo di
proiettili radioattivi. Altro che danni collaterali! Altro che causa
umanitaria!
3. Tutto l'immenso apparato propagandistico messo in piedi per
preparare,
giustificare e far digerire la guerra dalle opinioni pubbliche dei paesi
NATO (quelle degli altri paesi del mondo non contano!) fa ormai acqua da
tutte le parti. Molte menzogne sono state chiaramente smascherate. A
distanza di un anno nessuna delle "fosse comuni" di cui doveva essere
pieno
il Kosovo è stata ritrovata. E' emerso invece chiaramente il carattere
criminale dell'UCK che, con la complicità evidente delle imponenti forze
militari NATO della KFOR, ha terrorizzato la popolazione non albanese
della
regione (e gli stessi elementi di etnia albanese non allineati con le
posizioni oltranziste) per costringerla deliberatamente alla fuga in
massa
(pulizia etnica!) e assassinato impunemente sotto gli occhi complici
della
KFOR molte centinaia di persone. E' emerso chiaramente il contesto
mafioso,
di corruzione e di criminalità che fa capo all'UCK, ma anche quello in
cui
si è svolta la celebratissima Missione Arcobaleno, il cui vero scopo non
era
certo quello di aiutare le popolazioni, ma era quello di far passare le
operazioni di guerra per operazioni umanitarie.
Scendiamo in piazza e manteniamo l'iniziativa
per mettere sott'accusa responsabili di queste azioni criminali, D'Alema
ed
il suo governo in primo luogo
per la fine immediata dell'embargo contro la Jugoslavia con cui di
fatto si
continua l'opera dei bombardamenti.
Per la fine immediata della vera e propria pulizia etnica operata nel
Kosovo
dall'UCK col beneplacito della NATO, e a ogni forma di persecuzione
delle
minoranze; le bande assassine che esercitano il potere di fatto sotto
l'ombrello NATO siano disarmate e messe in condizione di non nuocere.
Per la revoca di tutte le misure unilaterali prese dal "governatore"
NATO
del Kosovo e dalle forze militari di occupazione per staccare di fatto
il
Kosovo dalla Jugoslavia e distribuire risorse agli occupanti e sia
garantito
il ritorno delle forze di sicurezza jugoslave (previsto anche negli
accordi
di giugno).
Per il ritiro delle forze NATO e USA, e lo smantellamento delle basi
militari che vi hanno stabilito.
Per lo scioglimento della NATO
Tribunale italiano contro i crimini della Nato.
---
24 MARZO 1999 24 MARZO 2000
Dopo il massacro, l’occupazione militare
Fuori la NATO dalla Jugoslavia!
Il 24 marzo ricorre l’anniversario dell’inizio della vile aggressione
della
NATO nei confronti della Federazione Jugoslava che ancora oggi, seppur
in
forme diverse, è in pieno svolgimento. Dopo un anno le reali intenzioni
dei
governi occidentali sono sotto gli occhi di tutti. I bombardamenti sulle
popolazioni civili e sulle loro case hanno portato morte e distruzione,
la
distruzione dell’apparato produttivo jugoslavo ha aumentato la miseria e
la
disoccupazione, i danni dovuti agli armamenti utilizzati nei 78 giorni
di
raid aerei e missilistici hanno compromesso irreparabilmente la
vivibilità
dell’ambiente. Senza contare che il numero dei profughi è aumentato a
dismisura e che i serbi rimasti nelle loro case in Kosovo sono vittime
di
violenze quotidiane da parte delle milizie albanesi spalleggiate dalle
truppe d’occupazione della KFOR…
ALTRO CHE MISSIONE UMANITARIA!
Ormai è evidente anche ai più reticenti che il vero obiettivo di questa
aggressione nei confronti del popolo jugoslavo è il suo completo
annichilimento per avere le mani libere sulle vie del petrolio che
dall’oriente giungono nel cuore dell’Europa e nel Mediterraneo. Per
l’imperialismo è importante anche il segnale da dare a livello
internazionale. Nessuno deve osare ribellarsi alle sue politiche, pena
l’annientamento!
Il 14 marzo 2000 è una giornata di mobilitazione generale a cui tutte le
forze realmente antimperialiste sono chiamate a contribuire. Da Belgrado
a
Parigi, da Londra a Madrid ci saranno ovunque manifestazioni contro la
NATO
e noi non possiamo stare a guardare! Ormai non c’è più spazio per gli
equilibristi che dietro la posizione “né con Milosevic né con la NATO”
mascherano il loro opportunismo. Lo stesso entusiasmo con cui abbiamo
appoggiato “la rivolta di Seattle” caratterizzerà la nostra presenza in
questa giornata di mobilitazione contro la NATO ed in tutte le
manifestazioni contro l’imperialismo.
Per questi motivi, in questa giornata, noi denunceremo con forza questa
politica colonialista e guerrafondaia innanzitutto del governo italiano.
Governo che ha le mani sporche del sangue di questo popolo che non ci è
nemico, come non ci è nemico qualsiasi popolo che si oppone alla
prepotenza
imperialista!
Con questa posizione il 14 MARZO 2000 aderiremo, ed invitiamo tutti i
sinceri antimperialisti a partecipare attivamente, alla manifestazione
di
protesta DAVANTI A PALAZZO CHIGI ALLE ORE 16,00.
Comitato Antimperialista Romano
---
PERUGIA
ASSOCIAZIONE ITALIA-JUGOSLAVIA
1. IL 24 saremo a Belgrado in delegazione (9 compagni) per portare la
solidarietà a partecipare alle manifestazione sul Ponte Branko. Una
Conf.
Stampa si svolgerà al Ministero della Cultura.
2. A Perugia, in Piazza IV Novembre, il 24 marzo alle ore 17,30 Sit-in
nell'anniversario dell'inizio dei bombardamenti.
L'Associazione Italia-Jugoslavia (ASSIJUG) di Perugia, invia
per il 24 marzo, anniversario dell'inizio dei bombardamenti
NATO, una delegazione a Belgrado allo scopo di consolidare la
solidarietà a l'amicizia con le organizzazioni popolari
iugoslave.
Sempre a Perugia, Venerdi' 24 Marzo, alle ore 17,30
si svolgerà Sit-In in Piazza IV Novembre a Perugia
Promuovono l'iniziativa
L'Associazione Italia-Iugoslavia e Il Comitato Umbro Antimperialista
per adesioni e contatti: assijug@...
vera pace nei Balcani, fuori la NATO dalla Iugoslavia!
Un anno fa le potenze imperialistiche occidentali, in disprezzo dei
più elementari diritti universali dei popoli e delle stesse convenzioni
internazionali, scatenarono una barbarica aggressione ai danni del
popolo
iugoslavo, e serbo in particolare.
Con una ferocia inaudita la macchina bellica della NATO scaricò
sulla Iugoslavia ben 85 mila tonnellate di bombe: allíuranio impoverito
(che, come è già successo in Iraq, causeranno in futuro migliaia e
migliaia
di morti per leucemia), alla cosiddetta "graffite", a grappolo, dal
micidiale potenziale distruttivo. Quei terrificanti bombardamenti non
furono, come fu detto, "chirurgici", diretti cioè solo contro gli
apparati
e le strutture militari serbe; al contrario, essi furono
scientificamente
indirizzati contro la popolazione inerme (più di 1500 morti) le
infrastrutture civili, gli ospedali, le scuole, le fabbriche, i ponti,
le
strade. I morti, la distruzione, le rovine che ne conseguirono sono
stati,
purtroppo, il prezzo che il popolo iugoslavo ha dovuto pagare e
continuerà
a pagare per chissà quanto tempo ancora, per aver voluto difendere il
suo
onore, la sua dignità di popolo libero e sovrano, per non essersi
piegato
allíinfame ricatto ed alla volontà di dominio dellíimperialismo
mondiale.
Ma, come dimostrano le recenti vicende di Kosovska Mitrovica,
ancora oggi non cíò pace per la Iugoslavia! Non c'è pace per il suo
popolo!
Nonostante gli accordi di pace stipulati otto mesi fa prevedessero
la smilitarizzazione delle truppe dellíUCK e che il Kossovo fosse
riconsegnato alle autorità iugoslave (risoluzione 1244 dell'ONU), nel
Kossovo e nelle zone limitrofe del sud della Serbia continua a regnare
ancora uno stato di guerra permanente ed i morti tra i serbi si contano
a
centinaia. Incoraggiati dalla complice indifferenza (se non quando
agiscono, come spesso avviene, sotto la protezione diretta delle truppe
della Kfor) gli estremisti albanesi dellíUCK continuano la loro
ìpuliziaî
che, più che etnica, è politica e sociale, visto che è diretta non solo
nei
confronti dei serbi (200.000 di essi hanno già abbandonato il Kossovo)
ma
anche nei confronti delle altre minoranze: rom, gorani, albanesi
anti-UCK
che rifiutano líalbanizzazione forzata e reazionaria, di chiaro segno
filo-occidentale del Kossovo.
Ad una guerra ingiusta non poteva che seguire una ìpaceî
altrettanto ingiusta e carica di tensioni che potrebbero esplodere e
condurre ad una nuova sanguinosa aggressione, visto che nei Balcani non
vi
sarà pace fino a quando la NATO vorrà imporre il suo dominio.
Oggi più che mai la Iugoslavia ha bisogno dellíaiuto e delle
solidarietà militante di tutti i sinceri democratici. Così come avverrà
in
altre moltissime città italiane, anche qui a Perugia, ad un anno esatto
dellíinizio dei bombardamenti della NATO, vogliamo ricordare questa
cruciale data e denunciare, ancora una volta, la banditesca aggressione
allo stato sovrano iugoslavo e reclamare la fine dellíingiustificata e
criminale violenza contro il popolo serbo in Kossovo, per il rispetto
degli accordi di pace, per il ritiro dell'odioso embargo che colpisce
unicamente la popolazione civile.
=> Ci riuniamo ogni venerdi' alle ore 21 a Perugia in Via Duranti.
---
BARI
24 marzo 1999. Comincia l'aggressione terroristica della NATO contro la
popolazione jugoslava
78 giorni di bombardamenti sempre più intensi e micidiali
provocano migliaia di vittime civili, distruggono ponti,
strade, ferrovie, centrali elettriche, acquedotti, fabbriche, asili,
scuole, ospedali, ospizi...
Non meno di 31.000 bombe all'uranio impoverito e la distruzione di
fabbriche chimiche e petrolchimiche provocano un
disastro ambientale di proporzioni incalcolabili.
Dopo l'ingresso della NATO in Kosovo:
Oltre 350.000 persone, tra serbi e rom, costretti ad abbandonare la
loro terra: pulizia etnica a firma UCK con la
complicità della KFOR
Quasi 1000 uccisi e altrettanti "desaparecidos", vittime delle
violenze dell'UCK
Contrariamente agli accordi, il Kosovo è stato trasformato in
protettorato della NATO: il marco tedesco sostituisce il
dinaro, con un'autorità di sorveglianza sulle banche ed un'agenzia
fiscale centrale autonoma che gestisce le entrate
provenienti dalle 29 municipalità del Kosovo, un sistema di dazi con
imposte dal 10 al 50% sulle importazioni
L'UCK non è stata disarmata, ma diventa un corpo di polizia autonomo
Il Kosovo è diventato un narcostato in cui spadroneggiano le peggiori
bande della mafia albanese
Distrutti dall'UCK centinaia di monasteri medievali, un patrimonio
artistico di incommensurabile valore
La guerra della NATO contro la popolazione jugoslava continua:
- con l'embargo, che nega alla popolazione rifornimenti, medicinali,
attrezzature necessarie a bonificare un ambiente
terribilmente devastato da uranio e gas tossici;
- con le provocazioni di bande paramilitari albanesi nel sud della
repubblica serba: uno scenario molto simile a quello
che in Kosovo costituì il pretesto per scatenare l'aggressione;
- con le manovre in Montenegro (visitato di recente dalla Albright)
per smembrare ulteriormente la federazione
jugoslava.
- per non dimenticare
- per non cadere nella trappola della "guerra giusta e necessaria"
- perché la Costituzione della repubblica italiana non venga più
stracciata
Giovedì 23 marzo
ore 17.00
Facoltà di Lingue
Aula A
via Garruba 4 - BARI
Most za Beograd
Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidarietà
con la popolazione jugoslava
c/o RdB via M. Cristina di Savoia 40, Bari
---
LETTERA DA TORONTO
Carrissimi amici dalla bella Italia,
Il messaggio sotto mi ha fatto capire che il mio popolo Serbo, vitima di
una
monstruoza forza militare chiamata
NATO ,non e stato abandonato da tutto il mondo .
Il 24 marzo e el giorno che non ci dobbiamo scordare mai...In inglese
io
lo chiamo ," The Day of Infamy ,when NATO started killing too many"
tradoto
in Italiano ,spero corretamente,: Il Giorno della infamita' quando IL
NATO a
cominciato il assasinio dei troppi ...
Mi presento in due parole. Il mio nome e sul indirizio.Sono la
presidentessa
di Association of Serbian Women,
da Toronto, Canada.
Ho vissuto in Italia per undici anni ( dal 73 a 84), i miei due figli
sono
nati a Milano.Ho lavorato come "capo scalo" delle Linee Aeree Jugoslave
a
Milano, Linate...Che tempi felici erano quelli!!! Che paese di pace e
felicita era la mia patria, Yugoslavia! L'hanno distruta per il loro
interesse! Niente altro. Non gli interesano ne Albanesi, ne Croati, ne
Moslemani...meno che tutti i Serbi o le vite umane. L'unico interesse
e il
loro profito..maledetto il New World Order . Serbi sono le prime
vittime,
chi sarra dopo???
Vi lascio.E evidente che voi avete gia capito tutto, visto il
vostro
testo che ho appena letto.
Un grazie in nome di tutti Serbi di Toronto e sopra
tutto,
di tutta la povera gente che vive in Yugoslavia, in miseria e con poca
speranza per un futuro di pace.
Vi saluto cordialmente, Snezana
Vitorovich
PS
scusate il mio Italiano.Non ho scritto da anni!!!Non lo parlo quasi mai
ne
meno..
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
...ED UN MESSAGGIO DA TORONTO, CANADA
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ROMA: VIETATA LA MANIFESTAZIONE-CORTEO DEL 25 MARZO
Con il pretesto di motivi di ordine pubblico legati allo svolgimento di
una partita di calcio, le istituzioni intendono negare il diritto dei
cittadini a manifestare in favore della pace, della solidarieta' con i
popoli vicini, del rispetto della Carta costituzionale e della legalita'
internazionale, contro il neocolonialismo imperialista italiano, contro
la NATO, contro l'embargo alla RF di Jugoslavia, contro le spese
militari, contro la pulizia etnica che le nostre truppe stanno
PRATICANDO nella provincia jugoslavia di Kosovo e Metohija.
Vi terremo informati sulla evoluzione della situazione a riguardo.
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TRIBUNALE ITALIANO PER I CRIMINI CONTRO LA NATO
065181048- FAX 068174010
E-MAIL: s.deangelis@... pona@...
24 MARZO A ROMA DAVANTI A PALAZZO CHIGI
DALLE ORE 16.00
1. L'aggressione alla Jugoslavia è stato un atto preordinato e
pianificato,
le cui motivazioni vanno ricercate nei piani palesi e segreti di
allargamento dell'area di dominio della NATO e nella volontà della più
forte
alleanza militare di tutti i tempi di mostrare al mondo chi è il padrone
che
nessuno deve sognarsi di poter contraddire e che non si lascia limitare
in
nessun modo dalle organizzazioni internazionali e dal rispetto delle
regole
del diritto. Lo dimostra chiaramente, tra l'altro, la vicenda di
Rambouillet, presentata sulla stampa come "trattativa di pace" mentre
era in
realtà un ultimatum che nessun paese indipendente avrebbe mai potuto
accettare.
2. Migliaia di incursioni aeree (di cui 1378 italiane!, per non parlare
del
ruolo assolutamente determinante dell'Italia per quanto riguarda le
basi)
hanno deliberatamente distrutto l'economia della Jugoslavia, colpendo
fabbriche, scuole, ospedali, ponti, strade, treni e sedi televisive e
causando migliaia di morti e decine di migliaia di feriti. Le
popolazioni
civili sono state colpite con effetti anche di lungo e lunghissimo
periodo
(già ora sono in vertiginoso aumento i casi di tumore e di leucemia!)
dovuti
ai bombardamenti degli impianti chimici e petroliferi e all'utilizzo di
proiettili radioattivi. Altro che danni collaterali! Altro che causa
umanitaria!
3. Tutto l'immenso apparato propagandistico messo in piedi per
preparare,
giustificare e far digerire la guerra dalle opinioni pubbliche dei paesi
NATO (quelle degli altri paesi del mondo non contano!) fa ormai acqua da
tutte le parti. Molte menzogne sono state chiaramente smascherate. A
distanza di un anno nessuna delle "fosse comuni" di cui doveva essere
pieno
il Kosovo è stata ritrovata. E' emerso invece chiaramente il carattere
criminale dell'UCK che, con la complicità evidente delle imponenti forze
militari NATO della KFOR, ha terrorizzato la popolazione non albanese
della
regione (e gli stessi elementi di etnia albanese non allineati con le
posizioni oltranziste) per costringerla deliberatamente alla fuga in
massa
(pulizia etnica!) e assassinato impunemente sotto gli occhi complici
della
KFOR molte centinaia di persone. E' emerso chiaramente il contesto
mafioso,
di corruzione e di criminalità che fa capo all'UCK, ma anche quello in
cui
si è svolta la celebratissima Missione Arcobaleno, il cui vero scopo non
era
certo quello di aiutare le popolazioni, ma era quello di far passare le
operazioni di guerra per operazioni umanitarie.
Scendiamo in piazza e manteniamo l'iniziativa
per mettere sott'accusa responsabili di queste azioni criminali, D'Alema
ed
il suo governo in primo luogo
per la fine immediata dell'embargo contro la Jugoslavia con cui di
fatto si
continua l'opera dei bombardamenti.
Per la fine immediata della vera e propria pulizia etnica operata nel
Kosovo
dall'UCK col beneplacito della NATO, e a ogni forma di persecuzione
delle
minoranze; le bande assassine che esercitano il potere di fatto sotto
l'ombrello NATO siano disarmate e messe in condizione di non nuocere.
Per la revoca di tutte le misure unilaterali prese dal "governatore"
NATO
del Kosovo e dalle forze militari di occupazione per staccare di fatto
il
Kosovo dalla Jugoslavia e distribuire risorse agli occupanti e sia
garantito
il ritorno delle forze di sicurezza jugoslave (previsto anche negli
accordi
di giugno).
Per il ritiro delle forze NATO e USA, e lo smantellamento delle basi
militari che vi hanno stabilito.
Per lo scioglimento della NATO
Tribunale italiano contro i crimini della Nato.
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24 MARZO 1999 24 MARZO 2000
Dopo il massacro, l’occupazione militare
Fuori la NATO dalla Jugoslavia!
Il 24 marzo ricorre l’anniversario dell’inizio della vile aggressione
della
NATO nei confronti della Federazione Jugoslava che ancora oggi, seppur
in
forme diverse, è in pieno svolgimento. Dopo un anno le reali intenzioni
dei
governi occidentali sono sotto gli occhi di tutti. I bombardamenti sulle
popolazioni civili e sulle loro case hanno portato morte e distruzione,
la
distruzione dell’apparato produttivo jugoslavo ha aumentato la miseria e
la
disoccupazione, i danni dovuti agli armamenti utilizzati nei 78 giorni
di
raid aerei e missilistici hanno compromesso irreparabilmente la
vivibilità
dell’ambiente. Senza contare che il numero dei profughi è aumentato a
dismisura e che i serbi rimasti nelle loro case in Kosovo sono vittime
di
violenze quotidiane da parte delle milizie albanesi spalleggiate dalle
truppe d’occupazione della KFOR…
ALTRO CHE MISSIONE UMANITARIA!
Ormai è evidente anche ai più reticenti che il vero obiettivo di questa
aggressione nei confronti del popolo jugoslavo è il suo completo
annichilimento per avere le mani libere sulle vie del petrolio che
dall’oriente giungono nel cuore dell’Europa e nel Mediterraneo. Per
l’imperialismo è importante anche il segnale da dare a livello
internazionale. Nessuno deve osare ribellarsi alle sue politiche, pena
l’annientamento!
Il 14 marzo 2000 è una giornata di mobilitazione generale a cui tutte le
forze realmente antimperialiste sono chiamate a contribuire. Da Belgrado
a
Parigi, da Londra a Madrid ci saranno ovunque manifestazioni contro la
NATO
e noi non possiamo stare a guardare! Ormai non c’è più spazio per gli
equilibristi che dietro la posizione “né con Milosevic né con la NATO”
mascherano il loro opportunismo. Lo stesso entusiasmo con cui abbiamo
appoggiato “la rivolta di Seattle” caratterizzerà la nostra presenza in
questa giornata di mobilitazione contro la NATO ed in tutte le
manifestazioni contro l’imperialismo.
Per questi motivi, in questa giornata, noi denunceremo con forza questa
politica colonialista e guerrafondaia innanzitutto del governo italiano.
Governo che ha le mani sporche del sangue di questo popolo che non ci è
nemico, come non ci è nemico qualsiasi popolo che si oppone alla
prepotenza
imperialista!
Con questa posizione il 14 MARZO 2000 aderiremo, ed invitiamo tutti i
sinceri antimperialisti a partecipare attivamente, alla manifestazione
di
protesta DAVANTI A PALAZZO CHIGI ALLE ORE 16,00.
Comitato Antimperialista Romano
---
PERUGIA
ASSOCIAZIONE ITALIA-JUGOSLAVIA
1. IL 24 saremo a Belgrado in delegazione (9 compagni) per portare la
solidarietà a partecipare alle manifestazione sul Ponte Branko. Una
Conf.
Stampa si svolgerà al Ministero della Cultura.
2. A Perugia, in Piazza IV Novembre, il 24 marzo alle ore 17,30 Sit-in
nell'anniversario dell'inizio dei bombardamenti.
L'Associazione Italia-Jugoslavia (ASSIJUG) di Perugia, invia
per il 24 marzo, anniversario dell'inizio dei bombardamenti
NATO, una delegazione a Belgrado allo scopo di consolidare la
solidarietà a l'amicizia con le organizzazioni popolari
iugoslave.
Sempre a Perugia, Venerdi' 24 Marzo, alle ore 17,30
si svolgerà Sit-In in Piazza IV Novembre a Perugia
Promuovono l'iniziativa
L'Associazione Italia-Iugoslavia e Il Comitato Umbro Antimperialista
per adesioni e contatti: assijug@...
vera pace nei Balcani, fuori la NATO dalla Iugoslavia!
Un anno fa le potenze imperialistiche occidentali, in disprezzo dei
più elementari diritti universali dei popoli e delle stesse convenzioni
internazionali, scatenarono una barbarica aggressione ai danni del
popolo
iugoslavo, e serbo in particolare.
Con una ferocia inaudita la macchina bellica della NATO scaricò
sulla Iugoslavia ben 85 mila tonnellate di bombe: allíuranio impoverito
(che, come è già successo in Iraq, causeranno in futuro migliaia e
migliaia
di morti per leucemia), alla cosiddetta "graffite", a grappolo, dal
micidiale potenziale distruttivo. Quei terrificanti bombardamenti non
furono, come fu detto, "chirurgici", diretti cioè solo contro gli
apparati
e le strutture militari serbe; al contrario, essi furono
scientificamente
indirizzati contro la popolazione inerme (più di 1500 morti) le
infrastrutture civili, gli ospedali, le scuole, le fabbriche, i ponti,
le
strade. I morti, la distruzione, le rovine che ne conseguirono sono
stati,
purtroppo, il prezzo che il popolo iugoslavo ha dovuto pagare e
continuerà
a pagare per chissà quanto tempo ancora, per aver voluto difendere il
suo
onore, la sua dignità di popolo libero e sovrano, per non essersi
piegato
allíinfame ricatto ed alla volontà di dominio dellíimperialismo
mondiale.
Ma, come dimostrano le recenti vicende di Kosovska Mitrovica,
ancora oggi non cíò pace per la Iugoslavia! Non c'è pace per il suo
popolo!
Nonostante gli accordi di pace stipulati otto mesi fa prevedessero
la smilitarizzazione delle truppe dellíUCK e che il Kossovo fosse
riconsegnato alle autorità iugoslave (risoluzione 1244 dell'ONU), nel
Kossovo e nelle zone limitrofe del sud della Serbia continua a regnare
ancora uno stato di guerra permanente ed i morti tra i serbi si contano
a
centinaia. Incoraggiati dalla complice indifferenza (se non quando
agiscono, come spesso avviene, sotto la protezione diretta delle truppe
della Kfor) gli estremisti albanesi dellíUCK continuano la loro
ìpuliziaî
che, più che etnica, è politica e sociale, visto che è diretta non solo
nei
confronti dei serbi (200.000 di essi hanno già abbandonato il Kossovo)
ma
anche nei confronti delle altre minoranze: rom, gorani, albanesi
anti-UCK
che rifiutano líalbanizzazione forzata e reazionaria, di chiaro segno
filo-occidentale del Kossovo.
Ad una guerra ingiusta non poteva che seguire una ìpaceî
altrettanto ingiusta e carica di tensioni che potrebbero esplodere e
condurre ad una nuova sanguinosa aggressione, visto che nei Balcani non
vi
sarà pace fino a quando la NATO vorrà imporre il suo dominio.
Oggi più che mai la Iugoslavia ha bisogno dellíaiuto e delle
solidarietà militante di tutti i sinceri democratici. Così come avverrà
in
altre moltissime città italiane, anche qui a Perugia, ad un anno esatto
dellíinizio dei bombardamenti della NATO, vogliamo ricordare questa
cruciale data e denunciare, ancora una volta, la banditesca aggressione
allo stato sovrano iugoslavo e reclamare la fine dellíingiustificata e
criminale violenza contro il popolo serbo in Kossovo, per il rispetto
degli accordi di pace, per il ritiro dell'odioso embargo che colpisce
unicamente la popolazione civile.
=> Ci riuniamo ogni venerdi' alle ore 21 a Perugia in Via Duranti.
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BARI
24 marzo 1999. Comincia l'aggressione terroristica della NATO contro la
popolazione jugoslava
78 giorni di bombardamenti sempre più intensi e micidiali
provocano migliaia di vittime civili, distruggono ponti,
strade, ferrovie, centrali elettriche, acquedotti, fabbriche, asili,
scuole, ospedali, ospizi...
Non meno di 31.000 bombe all'uranio impoverito e la distruzione di
fabbriche chimiche e petrolchimiche provocano un
disastro ambientale di proporzioni incalcolabili.
Dopo l'ingresso della NATO in Kosovo:
Oltre 350.000 persone, tra serbi e rom, costretti ad abbandonare la
loro terra: pulizia etnica a firma UCK con la
complicità della KFOR
Quasi 1000 uccisi e altrettanti "desaparecidos", vittime delle
violenze dell'UCK
Contrariamente agli accordi, il Kosovo è stato trasformato in
protettorato della NATO: il marco tedesco sostituisce il
dinaro, con un'autorità di sorveglianza sulle banche ed un'agenzia
fiscale centrale autonoma che gestisce le entrate
provenienti dalle 29 municipalità del Kosovo, un sistema di dazi con
imposte dal 10 al 50% sulle importazioni
L'UCK non è stata disarmata, ma diventa un corpo di polizia autonomo
Il Kosovo è diventato un narcostato in cui spadroneggiano le peggiori
bande della mafia albanese
Distrutti dall'UCK centinaia di monasteri medievali, un patrimonio
artistico di incommensurabile valore
La guerra della NATO contro la popolazione jugoslava continua:
- con l'embargo, che nega alla popolazione rifornimenti, medicinali,
attrezzature necessarie a bonificare un ambiente
terribilmente devastato da uranio e gas tossici;
- con le provocazioni di bande paramilitari albanesi nel sud della
repubblica serba: uno scenario molto simile a quello
che in Kosovo costituì il pretesto per scatenare l'aggressione;
- con le manovre in Montenegro (visitato di recente dalla Albright)
per smembrare ulteriormente la federazione
jugoslava.
- per non dimenticare
- per non cadere nella trappola della "guerra giusta e necessaria"
- perché la Costituzione della repubblica italiana non venga più
stracciata
Giovedì 23 marzo
ore 17.00
Facoltà di Lingue
Aula A
via Garruba 4 - BARI
Most za Beograd
Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidarietà
con la popolazione jugoslava
c/o RdB via M. Cristina di Savoia 40, Bari
---
LETTERA DA TORONTO
Carrissimi amici dalla bella Italia,
Il messaggio sotto mi ha fatto capire che il mio popolo Serbo, vitima di
una
monstruoza forza militare chiamata
NATO ,non e stato abandonato da tutto il mondo .
Il 24 marzo e el giorno che non ci dobbiamo scordare mai...In inglese
io
lo chiamo ," The Day of Infamy ,when NATO started killing too many"
tradoto
in Italiano ,spero corretamente,: Il Giorno della infamita' quando IL
NATO a
cominciato il assasinio dei troppi ...
Mi presento in due parole. Il mio nome e sul indirizio.Sono la
presidentessa
di Association of Serbian Women,
da Toronto, Canada.
Ho vissuto in Italia per undici anni ( dal 73 a 84), i miei due figli
sono
nati a Milano.Ho lavorato come "capo scalo" delle Linee Aeree Jugoslave
a
Milano, Linate...Che tempi felici erano quelli!!! Che paese di pace e
felicita era la mia patria, Yugoslavia! L'hanno distruta per il loro
interesse! Niente altro. Non gli interesano ne Albanesi, ne Croati, ne
Moslemani...meno che tutti i Serbi o le vite umane. L'unico interesse
e il
loro profito..maledetto il New World Order . Serbi sono le prime
vittime,
chi sarra dopo???
Vi lascio.E evidente che voi avete gia capito tutto, visto il
vostro
testo che ho appena letto.
Un grazie in nome di tutti Serbi di Toronto e sopra
tutto,
di tutta la povera gente che vive in Yugoslavia, in miseria e con poca
speranza per un futuro di pace.
Vi saluto cordialmente, Snezana
Vitorovich
PS
scusate il mio Italiano.Non ho scritto da anni!!!Non lo parlo quasi mai
ne
meno..
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
DOKTOR GOEBBELS AND MISTER SHEA
E' stato lo stesso portavoce della NATO Jamie Shea a definire i
bombardamenti dello scorso anno contro la RF di Jugoslavia come "la
prima guerra mediatica" della storia. Lo ha fatto durante la conferenza
"Il ruolo dei media nella crisi del Kosovo", tenutasi alla facolta' di
Storia della Universita' di Gent, in Belgio, mercoledi 9 marzo 2000.
Ma Shea non ha voluto per questo ammettere che il suo ruolo sia stato
quello di "imboccare" i mass-media con infami menzogne: viceversa, ha
descritto se stesso come "una vittima" dei media, spiegando come questi
abbiano il potere di stravolgere i fatti. Ha ad esempio rimproverato ai
telegiornali di aver mostrato per una intera settimana le immagini della
ambasciata cinese (bombardata dai suoi datori di lavoro allo scopo di
impedire l'intervento pacificatore del Consiglio di Sicurezza dell'ONU)!
Secondo Shea i bombardamenti sui civili avevano il compito di
risvegliare l'attenzione degli jugoslavi, far capire alla gente che la
guerra riguardava anche loro!... D'altronde, la NATO era stata
"costretta" ad intensificare i bombardamenti dalla inaspettata
intransigenza di una classe dirigente che rifiutava l'amputazione del
territorio nazionale.
Qualcuno del pubblico non e' stato troppo convinto del discorso di
questo emulo di Goebbels, ed ha espresso la sua opinione tirandogli una
torta sulla giacca, per cui Shea ha proseguito a raccontare stupidaggini
da perfetto gentleman inglese, in maniche di camicia... A ribattere a
Shea, tra gli altri, Michel Collon: ma Shea anziche' prestare attenzione
alle domande, si ripuliva la giacchetta.
(Fonte: Junge Welt, 11/3/2000 - http://www.jungewelt.de )
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
** NO COPYRIGHT ! **
------------------------------------------------------------
E' stato lo stesso portavoce della NATO Jamie Shea a definire i
bombardamenti dello scorso anno contro la RF di Jugoslavia come "la
prima guerra mediatica" della storia. Lo ha fatto durante la conferenza
"Il ruolo dei media nella crisi del Kosovo", tenutasi alla facolta' di
Storia della Universita' di Gent, in Belgio, mercoledi 9 marzo 2000.
Ma Shea non ha voluto per questo ammettere che il suo ruolo sia stato
quello di "imboccare" i mass-media con infami menzogne: viceversa, ha
descritto se stesso come "una vittima" dei media, spiegando come questi
abbiano il potere di stravolgere i fatti. Ha ad esempio rimproverato ai
telegiornali di aver mostrato per una intera settimana le immagini della
ambasciata cinese (bombardata dai suoi datori di lavoro allo scopo di
impedire l'intervento pacificatore del Consiglio di Sicurezza dell'ONU)!
Secondo Shea i bombardamenti sui civili avevano il compito di
risvegliare l'attenzione degli jugoslavi, far capire alla gente che la
guerra riguardava anche loro!... D'altronde, la NATO era stata
"costretta" ad intensificare i bombardamenti dalla inaspettata
intransigenza di una classe dirigente che rifiutava l'amputazione del
territorio nazionale.
Qualcuno del pubblico non e' stato troppo convinto del discorso di
questo emulo di Goebbels, ed ha espresso la sua opinione tirandogli una
torta sulla giacca, per cui Shea ha proseguito a raccontare stupidaggini
da perfetto gentleman inglese, in maniche di camicia... A ribattere a
Shea, tra gli altri, Michel Collon: ma Shea anziche' prestare attenzione
alle domande, si ripuliva la giacchetta.
(Fonte: Junge Welt, 11/3/2000 - http://www.jungewelt.de )
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
** NO COPYRIGHT ! **
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* ROMA: CONCERTO IL 4/4
* RICHIESTA URGENTE DI AIUTO PER LA ZASTAVA
---
Ambasada SRJ pri Svetoj Stolici wrote:
>
> L’Ambasciata della Repubblica Federale di Jugoslavia
> presso la Santa Sede
>
> ha l’onore di communicare che
> il giorno 4. aprile 2000 alle ore 20,45
>
> il Coro Accademico "OBILIC" di Belgrado
> (Direttrice del coro Prof. DARINKA MATIC MAROVIC)
>
> si esibirà in concerto nella Chiesa di Santa Maria Aracoeli
> a Roma
>
> nel ambito della manifestazione
> "La musica sacra nei secoli XVI-XVII come espressione e testimonianza di
> religiosità nei paesi dell'Europa Centro-Orientale"
>
> * * *
> INGRESSO GRATUITO
> * * *
> -----------------------------------------------------------------------AMBA
> SCIATA DELLA RF DI JUGOSLAVIA PRESSO LA SANTA SEDE
> Via dei Monti Parioli, 20 - 00197 Roma
> Tel: 06 3200 099/Fax: 06 3204-530
>
>
> AMBASADA SAVEZNE REPUBLIKE JUGOSLAVIJE PRI SVETOJ STOLICI
> AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI JUGOSLAVIA
> PRESSO LA SANTA SEDE
>
> Via dei Monti Parioli, 20 - 00197 Roma
> Tel: 06 3200 099/06 3214 998
> Fax: 06 3204 530
> E-Mail: sveta.stolica@...
---
Il giorno 4 aprile partirà da Milano il secondo convoglio di aiuti per
il
presidio sanitario della Zastava di Kragujevac organizzato dalla Cgil
Lombardia. Si tratta sopratutto di medicinali ed attrezzature mediche
per lo
piu' messe a disposizione dalla ASL di Lodi e da alcuni ospedali
Milanesi.
Ci è però giunta dai delegati sindacali della Zastava una richiesta
pressante di alcuni medicinali dei quali abbiamo però una scarsissima
disponibilità.
Si tratta di medicinali per Angina pectoris (così almeno hanno scritto)
necessari per affrontare diversi casi urgentissimi.
Ci hanno indicato (sperando di averli compresi bene) i seguenti
medicinali:
-Monosan
-Izozorbid 5 mononitrat
oppure farmaci paralleli quali: -ancorbid -izomonit -olicard
ed inoltre
-dilcoran(pentaeritritil tetranitrat)
oppure farmaci paralleli (lentonitrat 50 oppure lentrat 50)
Invitiamo chiunque (sia singoli compagni che RSU) fosse in grado,
coinvolgendo Ospedali, associazioni, farmacie, aziende farmaceutiche, di
recuperare i medicinali di cui sopra di prendere contatto con Anelli
Lino al
numero 0399-748637 in tempo utile per la partenza del convoglio che è
previsto per il prossimo 4 aprile.
Se fosse necessaria della documentazione sul "progetto Zastava" della
Cgil
Lombardia, questa può essere richiesta sempre ad Anelli Lino.
Ciao ALMA
Alma Rossi - email - alma@...
indirizzo email del coordinamento RSU - coord.naz.rsu@...
indirizzo internet del Coordinamento RSU - http://www.ecn.org/coord.rsu/
* RICHIESTA URGENTE DI AIUTO PER LA ZASTAVA
---
Ambasada SRJ pri Svetoj Stolici wrote:
>
> L’Ambasciata della Repubblica Federale di Jugoslavia
> presso la Santa Sede
>
> ha l’onore di communicare che
> il giorno 4. aprile 2000 alle ore 20,45
>
> il Coro Accademico "OBILIC" di Belgrado
> (Direttrice del coro Prof. DARINKA MATIC MAROVIC)
>
> si esibirà in concerto nella Chiesa di Santa Maria Aracoeli
> a Roma
>
> nel ambito della manifestazione
> "La musica sacra nei secoli XVI-XVII come espressione e testimonianza di
> religiosità nei paesi dell'Europa Centro-Orientale"
>
> * * *
> INGRESSO GRATUITO
> * * *
> -----------------------------------------------------------------------AMBA
> SCIATA DELLA RF DI JUGOSLAVIA PRESSO LA SANTA SEDE
> Via dei Monti Parioli, 20 - 00197 Roma
> Tel: 06 3200 099/Fax: 06 3204-530
>
>
> AMBASADA SAVEZNE REPUBLIKE JUGOSLAVIJE PRI SVETOJ STOLICI
> AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI JUGOSLAVIA
> PRESSO LA SANTA SEDE
>
> Via dei Monti Parioli, 20 - 00197 Roma
> Tel: 06 3200 099/06 3214 998
> Fax: 06 3204 530
> E-Mail: sveta.stolica@...
---
Il giorno 4 aprile partirà da Milano il secondo convoglio di aiuti per
il
presidio sanitario della Zastava di Kragujevac organizzato dalla Cgil
Lombardia. Si tratta sopratutto di medicinali ed attrezzature mediche
per lo
piu' messe a disposizione dalla ASL di Lodi e da alcuni ospedali
Milanesi.
Ci è però giunta dai delegati sindacali della Zastava una richiesta
pressante di alcuni medicinali dei quali abbiamo però una scarsissima
disponibilità.
Si tratta di medicinali per Angina pectoris (così almeno hanno scritto)
necessari per affrontare diversi casi urgentissimi.
Ci hanno indicato (sperando di averli compresi bene) i seguenti
medicinali:
-Monosan
-Izozorbid 5 mononitrat
oppure farmaci paralleli quali: -ancorbid -izomonit -olicard
ed inoltre
-dilcoran(pentaeritritil tetranitrat)
oppure farmaci paralleli (lentonitrat 50 oppure lentrat 50)
Invitiamo chiunque (sia singoli compagni che RSU) fosse in grado,
coinvolgendo Ospedali, associazioni, farmacie, aziende farmaceutiche, di
recuperare i medicinali di cui sopra di prendere contatto con Anelli
Lino al
numero 0399-748637 in tempo utile per la partenza del convoglio che è
previsto per il prossimo 4 aprile.
Se fosse necessaria della documentazione sul "progetto Zastava" della
Cgil
Lombardia, questa può essere richiesta sempre ad Anelli Lino.
Ciao ALMA
Alma Rossi - email - alma@...
indirizzo email del coordinamento RSU - coord.naz.rsu@...
indirizzo internet del Coordinamento RSU - http://www.ecn.org/coord.rsu/
Roma - Bologna - Pisa - Trieste
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ROMA: 24 marzo sit in
25 marzo corteo
========================
TRIBUNALE ITALIANO PER I CRIMINI DELLA NATO CONTRO LA RF di JUGOSLAVIA
065181048- FAX 068174010
E-MAIL: s.deangelis@... ponac@...
Il 24 marzo a Roma in piazza contro la guerra.
ore 16.00 davanti a Palazzo Chigi
Da più parti in queste settimane, in Italia e anche all'estero, si avanzano
proposte affinchè il 24 marzo, anniversario dell'inizio dei bomabardamenti
NATO che hanno devastato la Jugoslavia, sia una giornata di manifestazioni e
di lotta per chiedere conto ai governi della NATO della loro criminale
aggressione ed esigere la cessazione della guerra che sta continuando in
altre forme e anzi il pagamento alla Jugoslavia di riparazioni per le
distruzioni inflitte.
Il Tribunale Italiano contro i crimini della NATO in Jugoslavia chiama alla
mobilitazione tutti coloro che non accettando l'azione criminale messa in
atto dalla NATO, dai governi occidentali e dal Governo D'Alema con l'avvallo
del presidente Scalfaro, intendono mantenere viva in Italia l'iniziativa di
lotta contro la guerra, per lo scioglimento della Nato, per la chiusura di
tutte le basi militari presenti nel nostro paese.
Il Tribunale Italiano contro i crimini della Nato in Jugoslavia continuando
il lavoro di raccolta di prove e documentazioni per sostanziare e rendere
sempre piu' chiare le responsabilita' dell'occidente in questa tremenda
aggressione imperialista, sta vagliando unitamente agli avvocati ed ai
parlamentari che hanno aderito alla nostra iniziativa , le modalita' per una
nuova denuncia politica e giudiziaria per mettere sott'accusa i responsabili
della morte dei volontari del volo PAM caduto vicino a Pristina, ed i
responsabili della premeditata azione criminale che ha permesso l'utilizzo
dell'Uranio Impoverito nei bombardamenti.
Il Tribunale Italiano contro i crimini della Nato in Jugoslavia dara'
notizia di tutte le iniziative che si stanno preparando in Italia per il 23
e il 24 marzo, chiunque voglia comunicare le proprie iniziative puo'
scrivere a s.deangelis@... ponac@...
Roma 9 marzo 2000
=======================================================
ROMA:
JUGOSLAVIA - UN ANNO DOPO....
L'AGGRESSIONE CONTINUA
La realta' dei fatti ha smentito le menzogne dei mass media e della propaganda
di guerra
VENERDI 24 MARZO ORE 16 SIT A PALAZZO CHIGI
SABATO 25 ORE 15 CORTEO DA PIAZZA ESEDRA
- revoca dell'embargo contro la Jugoslavia
- ritiro delle truppe di occupazione italiane e NATO (KFOR) dal Kosovo
- via le basi NATO in Italia
- perche' nessuno dimentichi le responsabilita' passate e presenti del governo
D'Alema nei devastanti bombardamenti e nell'embargo contro la Jugoslavia
- per riaffermare dal basso la dignita' e la solidarieta' internazionalista tra
i lavoratori
- per il diritto ad una informazione ripulita dalle menzogne e dalla propoaganda
di guerra
- meno spese militari, piu' servizi sociali e posti di lavoro.
===============================================
> BOLOGNA:
> 23 Marzo 2000
> Un anno fa… le bombe "umanitarie"
> La guerra nei Balcani uccide ancora
>
> Il Comitato Cittadino contro la Guerra organizza una giornata di
> riflessione ed approfondimento sulla guerra ecologica della Nato
>
> Giovedì 23 Marzo
> ore 21 Sala "Massimo Zonarelli" - nei pressi del Centro Sociale "Italicus"
> (Q.re S. Donato - Via Sacco, 14 - Bologna)
>
> Ore 18: proiezione dei video
>
> 'Bombe sulle industrie chimiche' [Bomben auf den Chemiewerke] di Sascha
> Adamek, nella versione italiana curata e introdotta da Alberto Tarozzi
> 'Serbi da morire' di Fulvio Grimaldi
> Interveranno gli autori e Carlo Pona del Tribunale italiano contro i
> crimini della Nato in Jugoslavia [sezione italiana del Tribunale
> Internazionale contro i crimini della Nato in Jugoslavia di Ramsey Clark.
> Il dibattito proseguirà in serata.
>
> Ore 20: spuntino
> Ore 21: dibattito introdotto da Pirous Fateh-Moghadam
> Gastone Dall’Asén, avvocato "archiviazione delle denunce contro il Governo
> D’Alema"
> Knut Krusewitz, della Technische Universitaet di Berlino, docente di
> Pianificazione ambientale e autore di una delle relazioni più rigorose e
> intelligenti sul tema dei bombardamenti nei Balcani come eventuale crimine
> di guerra (industrie chimiche e uranio), pubblicata da 'Il Manifesto' del
> 4.1.2000 p. 10.
> (http://www.geocities.com/Paris/Chateau/9161/comitato/krusewitz.html)
> Paolo Bartolomei, ricercatore dell’ENEA di Bologna
> Durante la giornata saranno effettuati collegamenti telefonici in diretta
> con Ennio Remondino (RAI), Tommaso Di Francesco (Il Manifesto), Tana De
> Zulueta (presentatrice dell’interpellanza al Parlamento italiano
> sull’uranio impoverito come conseguenza della guerra nei Balcani), Achille
> Lodovisi (ricercatore IRES) e Srdjian Mikovic (sindaco di Pancevo)
>
> Come arrivare:
> dalla stazione Bus 21 fino alla Fermata "Via del Lavoro"
> in auto: uscita 7 o 7Bis dalla tangenziale in Via Stalingrado fino
> all'incrocio con Via del Lavoro
> Si ringrazia:
> Ass. di Solidarietà col popolo Saharaui "El-Ouali" e il Centro
> Interculturale "Massimo Zonarelli" del Quartiere S. Donato - Bologna.
>
> Per informazioni:
> Comitato cittadino contro la guerra
> v. Cuccoli 1/c BO - t/f 051.50.31.80
> email: controguerra@...
>
> =======================================================
PISA
------- PIATTAFORMA DELLA MOBILITAZIONE -------------
Il 24 marzo di un anno fa scattava l'aggressione N.A.T.O. contro la
repubblica Federale di Jugoslavia.
Sulla pelle di migliaia di cittadini jugoslavi si rafforzavano le basi del
"nuovo ordine mondiale" ad egemonia U.S.A.
La N.A.T.O. con quella guerra formalizzava il suo passaggio da alleanza
difensiva ad organizzazione d'offesa senza limiti geografici né territoriali.
La campagna stampa che ha sorretto quella carneficina, disorientando anche
settori del movimento contro la guerra, si è rivelata per quella che era:
una montatura ad uso e consumo della politica dei bombardieri e delle
industrie delle armi occidentali.
Dalle indagini delle commissioni di inchiesta che per mesi hanno scavato in
Kossovo, sono emerse soprattutto fosse individuali, per un totale ( dopo 2
anni di guerriglia e 78 giorni di intensi bombardamenti "umanitari") di
2.108 vittime, a differenza delle decine di migliaia sventolate dalla
goebbelsiana campagna informativa euroamericana .
In questi mesi di "pace" la pulizia etnica è ripresa, molto più intensa di
prima, contro tutta la popolazione non albanese presente in Kossovo: le
cifre ufficiali parlano di trecentomila espulsioni, di 650 assassinii ed
altrettanti rapimenti perpetrati dalle bande UCK, che per volere
occidentale oggi governano quella regione devastata dall'uranio delle bombe
N.A.T.O.
Le vittime di questo vero e proprio pogrom sono serbi, rom, turchi, ebrei
ed albanesi che non si allineano ai nuovi padroni.
Tutto questo sotto gli occhi di migliaia di soldati occidentali armati sino
ai denti.
Come contro il popolo irakeno, a questo stillicidio quotidiano si aggiunge
un embargo che sta uccidendo quanto e più degli "effetti collaterali" e dei
killer UCK.
In questi mesi d'inverno la temperatura in Jugoslavia scende sotto i 10
gradi sotto lo zero, e la popolazione non ha di che scaldarsi né di che
curarsi.
Il "sinistro" governo D'alema ha partecipato e partecipa a questa vera e
propria persecuzione di popoli.
Le tensioni fortissime in Montenegro, i recenti scontri di Kosovska
Mitrovica, le continue aggressioni terroristiche dell'UCK all'interno del
territorio serbo ai confini con il Kosovo, le gravissime dichiarazioni del
generale Mazzaroli, vice comandante Kfor costretto alle dimissioni per quel
che ha detto parlano chiaro: gli angloamericani, con la manovalanza UCK in
Kosovo e i governanti/contrabbandieri montenegrini, stanno pianificando una
nuova escalation di guerra contro la piccola Jugoslavia.
Obiettivo: il controllo completo dell'Europa centro orientale, snodo
fondamentale di risorse energetiche e area geopolitica di centrale
importanza per il dominio della regione.
La logica aggressiva occidentale ha innescato in questi anni violente
reazioni, rilanciando quella corsa agli armamenti che sembrava tramontata
con la fine della contrapposizione tra i blocchi.
La guerra cecena è il "miglior prodotto" dell'attuale situazione
internazionale.
L'assenza di reazioni sostanziali contro il massacro ceceno è la risultante
di nuovi patti non scritti all'interno di una "guerra fredda" ben più
pericolosa di quella vissuta dall'umanità nel secolo scorso.
Temiamo di essere alle porte di nuovi e sempre più gravi focolai di
conflitto. Per questo siamo a proporre un rilancio della mobilitazione
contro la forte tendenza alla guerra in atto, prodotto di un sistema
economico iniquo e genocida.
Il movimento contro la guerra, che a Pisa ha espresso livelli di coscienza
e di mobilitazione mediamente più alti che a livello nazionale, in questi
mesi si è molto affievolito, esprimendosi con sporadiche iniziative di
singole realtà.
Con queste note proponiamo una mobilitazione cittadina per venerdì' 24
marzo, ad un anno dall'inizio dei bombardamenti contro la Jugoslavia.
La giornata si potrebbe articolare con una serie d'iniziative, nell'arco di
tutta la giornata, con volantinaggi davanti alle scuole, un presidio in
Banchi, mostre, proiezioni di video e musica dal vivo sotto le Logge di
Banchi o altre iniziative da stabilire.
Sarebbe quella l'occasione per leggere in pubblico i capi d'imputazione
comminati dal Tribunale contro i crimini della NATO in Jugoslavia contro
D'Alema e tutti i capi di stato che hanno partecipato al massacro.
Sappiamo che in altre città' si stanno organizzando iniziative simili.
Perché' far cadere nell'oblio una data cosi' tragica ed infamante per i
nuovi "signori della terra"?
Coordinamento pisano contro le guerre
========================================================
TRIESTE:
JUGOSLAVIA: UN ANNO DOPO
24 marzo 1999
UNA DATA DA NON DIMENTICARE
Ad un anno dall'inizio dell'aggressione della NATO alla
Repubblica Federale di Jugoslavia
l'Associazione UNITI PER LA PACE
organizza per
giovedì 23 marzo 2000 alle ore 18 e 30
presso la Casa del Popolo di Sottolongera di via Masaccio 24
un dibattito sul tema:
L'AGGRESSIONE DELLA NATO ALLA JUGOSLAVIA
Marzo 1999 - Marzo 2000: UN ANNO DOPO
PROBLEMI E PROSPETTIVE PER UN POPOLO DIMENTICATO
Seguirà la proiezione di filmati.
CENA DI FINANZIAMENTO
Alle ore 21 avrà luogo una cena (prezzo lire 25.000) il cui ricavato verrà
devoluto al Campo Profughi diAleksinac.
Per prenotazioni telefonare ai numeri:040382559 oppure 03392002996
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ROMA: 24 marzo sit in
25 marzo corteo
========================
TRIBUNALE ITALIANO PER I CRIMINI DELLA NATO CONTRO LA RF di JUGOSLAVIA
065181048- FAX 068174010
E-MAIL: s.deangelis@... ponac@...
Il 24 marzo a Roma in piazza contro la guerra.
ore 16.00 davanti a Palazzo Chigi
Da più parti in queste settimane, in Italia e anche all'estero, si avanzano
proposte affinchè il 24 marzo, anniversario dell'inizio dei bomabardamenti
NATO che hanno devastato la Jugoslavia, sia una giornata di manifestazioni e
di lotta per chiedere conto ai governi della NATO della loro criminale
aggressione ed esigere la cessazione della guerra che sta continuando in
altre forme e anzi il pagamento alla Jugoslavia di riparazioni per le
distruzioni inflitte.
Il Tribunale Italiano contro i crimini della NATO in Jugoslavia chiama alla
mobilitazione tutti coloro che non accettando l'azione criminale messa in
atto dalla NATO, dai governi occidentali e dal Governo D'Alema con l'avvallo
del presidente Scalfaro, intendono mantenere viva in Italia l'iniziativa di
lotta contro la guerra, per lo scioglimento della Nato, per la chiusura di
tutte le basi militari presenti nel nostro paese.
Il Tribunale Italiano contro i crimini della Nato in Jugoslavia continuando
il lavoro di raccolta di prove e documentazioni per sostanziare e rendere
sempre piu' chiare le responsabilita' dell'occidente in questa tremenda
aggressione imperialista, sta vagliando unitamente agli avvocati ed ai
parlamentari che hanno aderito alla nostra iniziativa , le modalita' per una
nuova denuncia politica e giudiziaria per mettere sott'accusa i responsabili
della morte dei volontari del volo PAM caduto vicino a Pristina, ed i
responsabili della premeditata azione criminale che ha permesso l'utilizzo
dell'Uranio Impoverito nei bombardamenti.
Il Tribunale Italiano contro i crimini della Nato in Jugoslavia dara'
notizia di tutte le iniziative che si stanno preparando in Italia per il 23
e il 24 marzo, chiunque voglia comunicare le proprie iniziative puo'
scrivere a s.deangelis@... ponac@...
Roma 9 marzo 2000
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ROMA:
JUGOSLAVIA - UN ANNO DOPO....
L'AGGRESSIONE CONTINUA
La realta' dei fatti ha smentito le menzogne dei mass media e della propaganda
di guerra
VENERDI 24 MARZO ORE 16 SIT A PALAZZO CHIGI
SABATO 25 ORE 15 CORTEO DA PIAZZA ESEDRA
- revoca dell'embargo contro la Jugoslavia
- ritiro delle truppe di occupazione italiane e NATO (KFOR) dal Kosovo
- via le basi NATO in Italia
- perche' nessuno dimentichi le responsabilita' passate e presenti del governo
D'Alema nei devastanti bombardamenti e nell'embargo contro la Jugoslavia
- per riaffermare dal basso la dignita' e la solidarieta' internazionalista tra
i lavoratori
- per il diritto ad una informazione ripulita dalle menzogne e dalla propoaganda
di guerra
- meno spese militari, piu' servizi sociali e posti di lavoro.
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> BOLOGNA:
> 23 Marzo 2000
> Un anno fa… le bombe "umanitarie"
> La guerra nei Balcani uccide ancora
>
> Il Comitato Cittadino contro la Guerra organizza una giornata di
> riflessione ed approfondimento sulla guerra ecologica della Nato
>
> Giovedì 23 Marzo
> ore 21 Sala "Massimo Zonarelli" - nei pressi del Centro Sociale "Italicus"
> (Q.re S. Donato - Via Sacco, 14 - Bologna)
>
> Ore 18: proiezione dei video
>
> 'Bombe sulle industrie chimiche' [Bomben auf den Chemiewerke] di Sascha
> Adamek, nella versione italiana curata e introdotta da Alberto Tarozzi
> 'Serbi da morire' di Fulvio Grimaldi
> Interveranno gli autori e Carlo Pona del Tribunale italiano contro i
> crimini della Nato in Jugoslavia [sezione italiana del Tribunale
> Internazionale contro i crimini della Nato in Jugoslavia di Ramsey Clark.
> Il dibattito proseguirà in serata.
>
> Ore 20: spuntino
> Ore 21: dibattito introdotto da Pirous Fateh-Moghadam
> Gastone Dall’Asén, avvocato "archiviazione delle denunce contro il Governo
> D’Alema"
> Knut Krusewitz, della Technische Universitaet di Berlino, docente di
> Pianificazione ambientale e autore di una delle relazioni più rigorose e
> intelligenti sul tema dei bombardamenti nei Balcani come eventuale crimine
> di guerra (industrie chimiche e uranio), pubblicata da 'Il Manifesto' del
> 4.1.2000 p. 10.
> (http://www.geocities.com/Paris/Chateau/9161/comitato/krusewitz.html)
> Paolo Bartolomei, ricercatore dell’ENEA di Bologna
> Durante la giornata saranno effettuati collegamenti telefonici in diretta
> con Ennio Remondino (RAI), Tommaso Di Francesco (Il Manifesto), Tana De
> Zulueta (presentatrice dell’interpellanza al Parlamento italiano
> sull’uranio impoverito come conseguenza della guerra nei Balcani), Achille
> Lodovisi (ricercatore IRES) e Srdjian Mikovic (sindaco di Pancevo)
>
> Come arrivare:
> dalla stazione Bus 21 fino alla Fermata "Via del Lavoro"
> in auto: uscita 7 o 7Bis dalla tangenziale in Via Stalingrado fino
> all'incrocio con Via del Lavoro
> Si ringrazia:
> Ass. di Solidarietà col popolo Saharaui "El-Ouali" e il Centro
> Interculturale "Massimo Zonarelli" del Quartiere S. Donato - Bologna.
>
> Per informazioni:
> Comitato cittadino contro la guerra
> v. Cuccoli 1/c BO - t/f 051.50.31.80
> email: controguerra@...
>
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PISA
------- PIATTAFORMA DELLA MOBILITAZIONE -------------
Il 24 marzo di un anno fa scattava l'aggressione N.A.T.O. contro la
repubblica Federale di Jugoslavia.
Sulla pelle di migliaia di cittadini jugoslavi si rafforzavano le basi del
"nuovo ordine mondiale" ad egemonia U.S.A.
La N.A.T.O. con quella guerra formalizzava il suo passaggio da alleanza
difensiva ad organizzazione d'offesa senza limiti geografici né territoriali.
La campagna stampa che ha sorretto quella carneficina, disorientando anche
settori del movimento contro la guerra, si è rivelata per quella che era:
una montatura ad uso e consumo della politica dei bombardieri e delle
industrie delle armi occidentali.
Dalle indagini delle commissioni di inchiesta che per mesi hanno scavato in
Kossovo, sono emerse soprattutto fosse individuali, per un totale ( dopo 2
anni di guerriglia e 78 giorni di intensi bombardamenti "umanitari") di
2.108 vittime, a differenza delle decine di migliaia sventolate dalla
goebbelsiana campagna informativa euroamericana .
In questi mesi di "pace" la pulizia etnica è ripresa, molto più intensa di
prima, contro tutta la popolazione non albanese presente in Kossovo: le
cifre ufficiali parlano di trecentomila espulsioni, di 650 assassinii ed
altrettanti rapimenti perpetrati dalle bande UCK, che per volere
occidentale oggi governano quella regione devastata dall'uranio delle bombe
N.A.T.O.
Le vittime di questo vero e proprio pogrom sono serbi, rom, turchi, ebrei
ed albanesi che non si allineano ai nuovi padroni.
Tutto questo sotto gli occhi di migliaia di soldati occidentali armati sino
ai denti.
Come contro il popolo irakeno, a questo stillicidio quotidiano si aggiunge
un embargo che sta uccidendo quanto e più degli "effetti collaterali" e dei
killer UCK.
In questi mesi d'inverno la temperatura in Jugoslavia scende sotto i 10
gradi sotto lo zero, e la popolazione non ha di che scaldarsi né di che
curarsi.
Il "sinistro" governo D'alema ha partecipato e partecipa a questa vera e
propria persecuzione di popoli.
Le tensioni fortissime in Montenegro, i recenti scontri di Kosovska
Mitrovica, le continue aggressioni terroristiche dell'UCK all'interno del
territorio serbo ai confini con il Kosovo, le gravissime dichiarazioni del
generale Mazzaroli, vice comandante Kfor costretto alle dimissioni per quel
che ha detto parlano chiaro: gli angloamericani, con la manovalanza UCK in
Kosovo e i governanti/contrabbandieri montenegrini, stanno pianificando una
nuova escalation di guerra contro la piccola Jugoslavia.
Obiettivo: il controllo completo dell'Europa centro orientale, snodo
fondamentale di risorse energetiche e area geopolitica di centrale
importanza per il dominio della regione.
La logica aggressiva occidentale ha innescato in questi anni violente
reazioni, rilanciando quella corsa agli armamenti che sembrava tramontata
con la fine della contrapposizione tra i blocchi.
La guerra cecena è il "miglior prodotto" dell'attuale situazione
internazionale.
L'assenza di reazioni sostanziali contro il massacro ceceno è la risultante
di nuovi patti non scritti all'interno di una "guerra fredda" ben più
pericolosa di quella vissuta dall'umanità nel secolo scorso.
Temiamo di essere alle porte di nuovi e sempre più gravi focolai di
conflitto. Per questo siamo a proporre un rilancio della mobilitazione
contro la forte tendenza alla guerra in atto, prodotto di un sistema
economico iniquo e genocida.
Il movimento contro la guerra, che a Pisa ha espresso livelli di coscienza
e di mobilitazione mediamente più alti che a livello nazionale, in questi
mesi si è molto affievolito, esprimendosi con sporadiche iniziative di
singole realtà.
Con queste note proponiamo una mobilitazione cittadina per venerdì' 24
marzo, ad un anno dall'inizio dei bombardamenti contro la Jugoslavia.
La giornata si potrebbe articolare con una serie d'iniziative, nell'arco di
tutta la giornata, con volantinaggi davanti alle scuole, un presidio in
Banchi, mostre, proiezioni di video e musica dal vivo sotto le Logge di
Banchi o altre iniziative da stabilire.
Sarebbe quella l'occasione per leggere in pubblico i capi d'imputazione
comminati dal Tribunale contro i crimini della NATO in Jugoslavia contro
D'Alema e tutti i capi di stato che hanno partecipato al massacro.
Sappiamo che in altre città' si stanno organizzando iniziative simili.
Perché' far cadere nell'oblio una data cosi' tragica ed infamante per i
nuovi "signori della terra"?
Coordinamento pisano contro le guerre
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TRIESTE:
JUGOSLAVIA: UN ANNO DOPO
24 marzo 1999
UNA DATA DA NON DIMENTICARE
Ad un anno dall'inizio dell'aggressione della NATO alla
Repubblica Federale di Jugoslavia
l'Associazione UNITI PER LA PACE
organizza per
giovedì 23 marzo 2000 alle ore 18 e 30
presso la Casa del Popolo di Sottolongera di via Masaccio 24
un dibattito sul tema:
L'AGGRESSIONE DELLA NATO ALLA JUGOSLAVIA
Marzo 1999 - Marzo 2000: UN ANNO DOPO
PROBLEMI E PROSPETTIVE PER UN POPOLO DIMENTICATO
Seguirà la proiezione di filmati.
CENA DI FINANZIAMENTO
Alle ore 21 avrà luogo una cena (prezzo lire 25.000) il cui ricavato verrà
devoluto al Campo Profughi diAleksinac.
Per prenotazioni telefonare ai numeri:040382559 oppure 03392002996