Jugoinfo

A Belgrado, l'olio � aumentato da 15 a 51 dinari

La "democrazia" non sar� per tutti i portafogli

A Belgrado, un litro d'olio � aumentato da 15 a 51
dinari, il pane da 6
a 14 e lo zucchero da 8 a 45. I "Prezzi democratici"
beffano i
consumatori gi� delusi. A Kragujevac, i sindacalisti
della Zastava
vengono picchiati e braccati. Nello stesso tempo, la
stampa finanziaria
occidentale si rallegra per i "buoni affari in vista".
Infine, un
senatore USA minaccia gi� Kostunica di allargare la Nato
alla Slovenia.
Quali legami tra questi quattro fatti?

MICHEL COLLON

I nostri media non parlano pi� della Jugoslavia.
Tuttavia,
stanno accadendo delle cose importanti. E rivelatrici...
Prima, il governo dava dei sussidi alla produzione degli
alimenti di base. I contadini ed i commercianti
guadagnavano quindi
bene, ma i consumatori potevano comprare nonostante
l'embargo. Nessuno
moriva di fame.
Ma l'opposizione del DOS aveva annunciato, nel suo
programma
del "G-17", che "il nuovo governo avrebbe soppresso tutti
i sussidi,
senza rammarico n� esitazione poich� sarebbe molto
difficile prendere
questo provvedimento pi� avanti.(1)"Effettivamente non si
sono fatti
attendere! Il Los Angeles Times del 15 scrive: "Da quando
i sostenitori
di Kostunica hanno cacciato i direttori dei magazzini e
delle fabbriche
controllate dallo Stato, rimpiazzandoli con loro uomini,
questo sistema
di controllo si � sfasciato ed i prezzi si sono
immediatamente
innalzati. I nuovi direttori si stanno sbrigando per
cercare di rendere
le loro industrie pi� redditizie."
Problema: i consumatori sono scontenti e ci sono delle
elezioni
tra due mesi. Allora, il direttore del G-17, Mlajdan
Dinkic, accusa...
il governo serbo, ancora diretto dai socialisti del SPS,
di "voler
creare il caos". Ma l'argomentazione non regge: questo
governo non
funziona pi� esattamente per causa del caos creato dal
DOS, le sue
violenze di strada ed i suoi "comitati di crisi" che si
appropriano con
la forza del controllo di tutte le istituzioni.
"Potremo esportare in Jugoslavia"
Cos�, si vede gi� che la "prosperit�" annunciata nelle
promesse
elettorali non gonfier� i portafogli di tutti. Ma quali
allora?
Risposta del supplemento finanziario italiano
dell'International Herald
Tribune del 10 (L'Italia � il partner economico n� 2
della Jugoslavia):
"Le prospettive sembrano buone e le esportazioni
italiane -
calzature, tessili, prodotti alimentari - saranno le
prime ad
approfittare dell'occasione. Ma le privatizzazioni in
Jugoslavia
potrebbero anche suscitare gli interessi degli
investitori stranieri.
Molti settori pubblici - soprattutto quello energetico e
gli aeroporti -
potrebbero vedere presto numerosi licenziamenti e le
loro
ristrutturazioni daranno spazio a nuovi capitali
stranieri."
Che vuol dire "daranno spazio"? Sul posto, al momento
del colpo
di Stato, un'amica, Radmila, mi aveva avvertito:
"Attualmente, la
nostra elettricit� � molto a buon mercato. Delle
compagnie straniere
vorrebbero impadronirsene. Ma per investirci, esigeranno
dei profitti
importanti, quindi dei forti rialzi delle tariffe. La
gente non capisce
che questo programma del G-17 li roviner�!"
A proposito delle esportazioni delle scarpe italiane...
Avendo
dimenticato i miei mocassini a casa, avevo dovuto
comprarli a Belgrado:
1.100 dinari. Tre volte meno che quelli italiani che io
compro
abitualmente. Possono essere un p� meno "chic", ma
confortevoli e
solide. Che cosa succeder� con il nuovo regime? Con la
loro potenza
finanziaria, le multinazionali occidentali prenderanno il
controllo
delle industrie e degli atelier jugoslavi, ne chiuderanno
una gran
parte ed i prodotti occidentali inonderanno il mercato
locale. L'Europa
potr� sbarazzarsi dei suoi stock alimentari, a prezzi
imbattibili
perch� sostenuti con dei sussidi dell'Unione Europea
(guarda, in questo
caso, i sussidi, vanno bene?). Le "mucche pazze" ed altri
alimenti
geneticamente modificati potranno allora nutrire i Serbi,
in ogni caso
troppo numerosi, no?
Ma l'Ovest verser� aiuti, ci viene detto. "Aiuti"? La
Germania
vuole assolutamente riaprire il Danubio e verser� dei
fondi. Regali?
No, prestiti. Per mantenere la Jugoslavia "assistita"
sotto il ricatto
delle restituzione dei prestiti, come numerosi altri
paesi costretti
dalla spirale del debito a delle concessioni sempre pi�
grandi?(2) In
breve, la Jugoslavia pagher� per riparare i danni dei
bombardamenti!
Scandaloso. E a chi servir� questo Danubio ripulito?
Certo, ad invadere
il paese di merci tedesche che elimineranno dal mercato i
prodotti
locali.
Infine, a proposito della prosperit� promessa, un
editoriale
del New York Times del 15 prevede che "nel peggiore dei
casi,
l'economia jugoslava potrebbe seguire la via russa verso
la corruzione
ed il declino."

Perch� picchiano dei sindacalisti?
A Kragujevac, i sindacalisti dell'industria
automobilistica Zastava
sono stati sequestrati e picchiati da delle bande
dell'ex-opposizione,
i responsabili della divisione camion sono stati
obbligati a dare le
dimissioni. Il quotidiano progressista italiano Manifesto
(che aveva
sostenuto abbastanza Kostunica) s'indigna: "Questi
sindacalisti erano
indipendenti tanto da Milosevic che dall'opposizione.
Essi
collaboravano con le operazioni umanitarie dei sindacati
italiani. Ma i
sindacalisti dell'opposizione (formati in Romania da
esperti USA) fanno
pressione sui lavoratori minacciandoli di licenziamenti
di massa. "Noi
ci siamo battuti per i lavoratori senza immischiarci
nella politica.
Ecco il nostro crimine." Conclude uno di loro."
Tutti questi fatti sono legati. Per far passare questa
politica
stile FMI d'innalzamento dei prezzi, chiusure,
licenziamenti e regali
alle multinazionali, bisogna eliminare tutte le
possibilit� di
resistenza sindacale o di sinistra. A Belgrado, un locale
del Nuovo
Partito Comunista di Jugoslavia � stato incendiato da
delle milizie di
destra.
E se tutto questo non bastasse, ascoltate la minaccia
del
senatore americano Biden: "Se il signor Kostunica pensa
di poter
continuare una politica nazionalista serba aggressiva
sotto delle
apparenze pi� gentili, allora noi dobbiamo dissuaderlo.
In questo caso,
noi dovremo concentrare la nostra politica
nell'ex-Jugoslavia sulla
preparazione di una Slovenia democratica e prospera per
il prossimo
allargamento della Nato."(3)
La Nato, di nuovo? Ecco, ci dicevano che il solo
problema
laggi� si chiamava Milosevic! E se il problema fosse la
resistenza del
popolo serbo in generale all'imperialismo economico ed
alle ingerenze
militari Occidentali? Kostunica - o un altro dopo -
saranno incaricati
di rimettere questo popolo in riga.
La partita � lontana dall'essere terminata in
Jugoslavia. Molto
dipender� dalla capacit� di resistenza dei lavoratori.
Un'alternativa
di sinistra � indispensabile, e delle resistenze si
stanno preparando.
Ci torneremo sopra.

1 www.g17.org.yu/english/programm/programr9.htm.
2 Diana Johnstone, In a spin, 11 ottobre 2000 (inedito).
3 Citato nella dichiarazione del PC australiano, 9
ottobre.

A Belgrade, l'huile a grimp� de 15 � 51 dinars
La "d�mocratie" ne sera pas pour tous les porte-monnaie
A Belgrade, le litre d'huile a grimp� de 15 � 51 dinars,
le pain de 6 � 14 et le sucre de 8 � 45. "Prix
d�mocratiques", raillent des consommateurs d�j� d��us. A
Kragujevac, les syndicalistes de Zastava sont
battus et pourchass�s. Au m�me moment, la presse
financi�re occidentale se r�jouit des "bonnes affaires en
vue". Enfin, un s�nateur US menace d�j� Kostunica
d'�largir l'Otan � la Slov�nie. Quels liens entre ces
quatre faits?
MICHEL COLLON
Nos m�dias ne parlent plus de la Yougoslavie. Pourtant,
il s'y passe des choses importantes. Et
r�v�latrices...
Auparavant, le gouvernement versait des subsides � la
production des aliments de base. Les paysans et
commer�ants gagnaient donc assez, mais les consommateurs
pouvaient acheter malgr� l'embargo. Personne ne
mourait de faim.
Mais l'opposition DOS avait annonc�, dans son programme
du "G-17", que "le nouveau gouvernement
supprimerait imm�diatement tous subsides, sans regret ni
h�sitation car il serait tr�s difficile
d'appliquer cette mesure plus tard."1 Effectivement �a
n'a pas tra�n�! Le Los Angeles Times du 15 �crit:
"Lorsque les partisans de Kostunica ont chass� les
directeurs des magasins et usines contr�l�s par l'Etat,
les rempla�ant par leurs gens, ce syst�me de contr�le
s'est effondr� et les prix ont imm�diatement grimp�.
Les nouveaux directeurs font vite afin de rendre leurs
usines plus rentables."
Probl�me : les consommateurs sont m�contents et il y a
des �lections dans deux mois. Alors, le directeur
du G-17, Mlajdan Dinkic, accuse... le gouvernement serbe,
toujours dirig� par les socialistes du SPS, de
"vouloir cr�er le chaos". Mais l'argument ne tient pas :
ce gouvernement ne fonctionne plus � cause
pr�cis�ment du chaos cr�� par DOS, ses violences de rue
et ses "comit�s de crise" qui s'emparent par la
force du contr�le de toutes les institutions.
"Nous allons pouvoir exporter en Yougoslavie"
Ainsi, on voit d�j� que la "prosp�rit�" annonc�e dans les
promesses �lectorales ne profitera pas � tous
les porte-monnaie. Mais � qui alors ? R�ponse du
suppl�ment financier italien de l'International Herald
Tribune du 10 (L'Italie est le partenaire �conomique n� 2
de la Yougoslavie) :
"Les perspectives semblent bonnes et les exportations
italiennes - chaussures, textiles, produits
alimentaires - seront les premi�res � profiter de
l'occasion. Mais les privatisations en Yougoslavie
pourraient aussi susciter les int�r�ts des investisseurs
�trangers. Beaucoup de secteurs publics - y
compris l'�nergie et les a�roports - pourraient voir
bient�t des licenciements et leur restructuration
donnerait de l'espace aux nouveaux capitaux �trangers."
C'est quoi "donner de l'espace" ? Sur place, au moment
du coup d'Etat, une amie, Radmila, m'avait avertie
: "Actuellement, notre �lectricit� est tr�s bon march�.
Des compagnies �trang�res voudraient s'en emparer.
Mais pour investir, elles exigeraient des profits
importants, donc de fortes hausses des tarifs. Les gens
ne comprennent pas que ce programme du G-17 les ruinera
!"
A propos des exportations de souliers italiens... Ayant
oubli� mes mocassins au pays, j'avais d� en
acheter � Belgrade: 1.100 dinars. Trois fois moins que
les italiennes que j'ach�te habituellement.
Peut-�tre un peu moins "chics", mais confortables et
solides. Que se passera-t-il avec le nouveau r�gime?
Avec leur puissance financi�re, les multinationales
occidentales prendront le contr�le des usines et
ateliers yougoslaves, en fermeront une grande partie et
les produits occidentaux inonderont le march�
local. L'Europe pourra se d�barrasser de ses stocks
alimentaires, � prix imbattables puisque subsidi�s par
l'Union Europ�enne (tiens, dans ce cas, les subsides,
c'est bon ?). Des "vaches folles" et autres aliments
g�n�tiquement trafiqu�s pourront alors nourrir les
Serbes, de toute fa�on trop nombreux n'est-ce pas ?
Mais l'Ouest versera des aides, nous dit-on. "Aides" ?
L'Allemagne veut absolument rouvrir le Danube et
versera des fonds. Dons? Non, pr�ts. Pour tenir la
Yougoslavie "assist�e" sous le chantage des
remboursements, comme de nombreux autres pays forc�s par
la spirale de la dette � des concessions toujours
plus grandes.2 Bref, la Yougoslavie payera pour r�parer
les d�g�ts des bombardements! Scandaleux. Et �
quoi servira ce Danube nettoy� ? D'abord, � inonder le
pays de marchandises allemandes qui �limineront du
march� les produits locaux.
Bref, au lieu de la prosp�rit� promise, un �ditorial du
New York Times du 15 pr�voit que "au pire,
l'�conomie yougoslave pourrait suivre la voie russe vers
la corruption et le d�clin."

Pourquoi bat-on des syndicalistes ?
A Kragujevac, les syndicalistes de l'usine automobile
Zastava ont �t� s�questr�s et frapp�s par des bandes
de l'ex-opposition, les responsables de la divison
camions �tant forc�s de d�missionner. Le quotidien
progressiste italien Manifesto (qui avait plut�t soutenu
Kostunica) s'indigne: "Ces syndicalistes �taient
ind�pendants aussi bien de Milosevic que de l'opposition.
Ils relayaient les op�rations humanitaires des
syndicats italiens. Mais les syndicalistes de
l'opposition (form�s en Roumanie par des experts US) font
pression sur les travailleurs en les mena�ant de
licenciements massifs. "Nous nous sommes battus pour les
travailleurs sans nous engager dans la politique. Voil�
notre crime." conclut l'un d'eux."
Tous ces faits sont li�s. Pour faire passer cette
politique style FMI de hausse des prix, fermetures,
licenciements et cadeaux aux multinationales, il faut
�liminer toute possibilit� de r�sistance syndicale
ou de gauche. A Belgrade, un local du nouveau parti
communiste a �t� incendi� par des milices de droite.
Et si tout �a ne suffit pas, �coutez la menace du
s�nateur am�ricain Biden : "Si Monsieur Kostunica pense
pouvoir continuer une politique nationaliste serbe
agressive sous des apparences plus gentilles, alors
nous devons le dissuader. Dans ce cas, nous devrions
concentrer notre politique en ex-Yougoslavie sur la
pr�paration d'une Slov�nie d�mocratique et prosp�re pour
le prochain �largissement de l'Otan."3
L'Otan, � nouveau ? Tiens, on nous disait que le seul
probl�me l�-bas s'appelait Milosevic ! Et si le
probl�me c'�tait la r�sistance du peuple serbe en g�n�ral
� l'imp�rialisme �conomique et aux ing�rences
militaires de l'Ouest ? Kostunica - ou un autre bient�t
- �tant charg� de mettre ce peuple au pas.
La partie est loin d'�tre finie en Yougoslavie. Beaucoup
d�pendra de la capacit� de r�sistance des
travailleurs. Une alternative de gauche est
indispensable, et des r�sistances se pr�parent. Nous y
reviendrons.

1 www.g17.org.yu/english/programm/programr9.htm.
2 Diana Johnstone, In a spin, 11 octobre 00 (in�dit).
3 Cit� dans la d�claration du PC australien, 9 octobre.


IN BELGRADE, OIL JUMPED
FROM 15 TO 51 DINARS

"Democracy" will not be for all pockets

In Belgrade, the price of one liter of oil had jumped
from 15 to 51 dinars, price of bread from 6 to 14
and of sugar from 6 to 45. "Democratic prices", mock the
consumers, already disappointed. In Kragujevac,
trade unionists of Zastava are beaten and persecuted. At
the same time, financed western press celebrates
"good affairs in sight". And finally, one US senator
already threatens Kostunica to expand NATO to
Slovenia. What are the connections between these four
facts?

Michel Collon

Our Western media do not speak about Yugoslavia anymore.
Still, important things are happening there. And
revealing...
Before, government gave subsidizes for the production of
basic food products. So farmers and merchants
still had enough gain, but consumers could buy in spite
of embargo. Nobody was dying of hunger.
But the DOS opposition had announced, in its "G 17 plus"
program, that "the new government will
immediately suspend all the subsidization, with no regret
or hesitation, because it will be difficult to
apply this measure latter". Indeed, it didn't take them
long at all!
Los Angeles Times of 15th writes: "When Kostunica
supporters forced out most managers in state-owned shops
and factories and put their own people in charge, that
system of controls collapsed and prices
immediately shot up. New directors are moving quickly to
make their plants more profitable. "
Problem: consumers are dissatisfied and elections are in
two months. So, director of G 17, Mladjan Dinkic,
is accusing...Serbian government, still run by SPS
socialists, of "wanting to create chaos". But argument
is not holding water: this government is not functioning
precisely because of the chaos created by DOS,
its street-violence and "crisis comittees" which forcibly
took over the control of all institutions.

"We will be able to export to Yugoslavia"

Therefore we see already that the "prosperity" announced
in election promises will not benefit to all the
pockets. But who will? Answer of Italian financial
supplement of International Herald Tribune of 10th
(Italy is Yugoslav economic partner No. 2)
"Perspectives seem good and Italian export goods - shoes,
textile, food products - will be the first to
profit the occasion. But privatization in Yugoslavia
might also attract the interest of foreign investors.
Lot of public sectors - counting in energy and airports -
can be licenses soon and their re-structuring
might give the space to new foreign capital.
What does it mean to "give space"? At the spot, at the
moment of putsch, a friend of mine, Radmila, warned
me: "Actually, our electricity worked really well.
Foreign companies would want to put its hands on it.
But to invest, they demand significant profits, which
means huge tariffs growths. People do not understand
that this G17 program will ruin them!"
About the export of Italian shoes...Having forgotten my
moccasin's back home, I had to buy a new pair in
Belgrade: 1 100 dinars. Tree times less than the
Italians, which I usually buy. Maybe somewhat less
"chick", but comfortable and solid. What will happen,
with new regime? With their financial power, western
multinationals will take the control over Yugoslav
factories, closing a big part of them, and western
products will flood over the local market. Europe would
be able to get rid of its food-stocks, at
unbeatable prices, because of European Union
subsidization (so there! in this case, it's good to
subsidize, isn't it?). "Crazy cows" and other genetically
trafficked food-products can feed the Serbs
then, they're too numerous anyway, right?
But West will throw in some help, they say..."Help"?
Germany wants absolutely to re-open the Danube, so it
will open funds. Gifts? No, loans. To keep Yugoslavia
"cooperative" in extortion of payment like numerous
other countries forced by spiral of debts to always the
biggest concessions.(???) In short, Yugoslavia
will pay for the bombing damages! Scandalous. And what
will this cleaned Danube serve for? First of all,
to flood the country with German merchandise, which will
eliminate local products from the market.
In short, instead of promised prosperity, one New York
Times editorial of 15th predicts that "at worst
Yugoslavia's economy could follow Russia's path, to
corruption and decline".

Why are syndicate activists beaten?

In Kragujevac, car factory Zastava trade unionists have
been sequestered and beaten by ex-opposition
gangs, people responsible for truck department were
forced to resign. Progressive Italian daily Manifesto
(which rather supported Kostunica) is appalled:
" Syndicate members have been independent, as much from
Milosevic as from opposition. They relayed
humanitarian operations of Italian syndicates. But
opposition syndicate activists (formed in Rumania by US
experts) are pressuring the workers, threatening them
with massive layoffs. "We fought for the workers,
without engaging ourselves in politics. This is our
crime!" concluded one of them".
All those facts are linked together. To push through this
IMF policy - high prices , closing ups, layoffs
and gifts to multinationals, every possibility of
syndicate or leftist resistance - must be eliminated. In
Belgrade, one office of New Communist Party has been
burned down by rightist militia.
And if all this is not enough, listen to the threats of
American senator Biden: " If Mr. Kostunica thinks
he will be able to continue with one aggressive
nationalist Serbian politics, only under milder
appearance, then we'll have to talk him out of it. In
this case, we should concentrate our ex Yugoslavia
politics on preparing more democratic and more prosperous
Slovenia, for the next NATO enlargement".
NATO, again? So there, and they kept telling us that
Milosevic was the only problem over there! And what
if the problem was the resistance of Serbian people in
general, to economical imperialism and military
interventions of the West? Kostunica - or some other soon
- being put in charge to bring those people up
to date.
The game is far from being finished in Yugoslavia. A lot
will depend on the resistance capacity of
workers. Some leftist alternative is indispensable, and
resistance is being prepared. We'll be back there.

---

Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")

Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...

*** QUESTO SERVIZIO E' ANCORA IN FASE SPERIMENTALE ***

Lo scorso sabato 21/10/00 presso la libreria del "Manifesto", a Roma,
si e' tenuta una assemblea-dibattito dal titolo: "Dalle bombe
'umanitarie' della NATO alla rivoluzione 'democratica'", organizzata
dal nostro coordinamento nazionale "La Jugoslavia Vivra'".

Nel corso dell'iniziativa sono intervenuti tra gli altri F. Grimaldi,
che ha presentato il suo nuovo video "Popoli di troppo", A. Bernardini,
docente di diritto internazionale e presente come osservatore alle
elezioni in Jugoslavia, G. Marras, partigiano in Jugoslavia durante la
II Guerra Mondiale. Alla fine del dibattito, che ha preso spunto dalla
ricorrenza della strage nazifascista di Kragujevac
(http://digilander.iol.it/convogliogiorgiana/kragujevac1941.html) ed e'
stato poi incentrato sulla attualita' della situazione nella RF di
Jugoslavia dopo il colpo di mano della destra nazionalista e liberista
del nuovo presidente Kostunica, e' stata approvata la seguente
mozione conclusiva:

---

MOZIONE CONCLUSIVA


I partecipanti alla assemblea-dibattito "Dalla guerra 'umanitaria'
alla rivoluzione 'democratica'", dedicata alla situazione nella RF di
Jugoslavia, svoltasi il giorno 21/10/2000 a Roma,

- ESPRIMONO la loro indignazione e protesta per le continue interferenze
nelle vista politica interna della RF di Jugoslavia da parte dei
governi occidentali, che mirano a proseguire nella opera di
frammentazione del paese e ad instaurarvi regimi succubi dei loro
interessi, nonche' da parte delle organizzazioni economiche
internazionali che attraverso l'imposizione di politiche neoliberiste
e di indebitamento puntano a cancellare le strutture produttive ed il
sistema di protezioni sociali ereditato dal periodo socialista.

- CHIEDONO il rispetto della sovranita' della RF di Jugoslavia e degli
accordi internazionali con essa stipulati, in particolare il rispetto
della Risoluzione ONU 1244 che e' viceversa costantemente disattesa
dalla amministrazione ONU, sia civile che militare, nella provincia
serba di Kosovo e Metohija (Kosmet).

La amministrazione civile (UNMIK) guidata da Bernard Kouchner ha creato
in questi mesi tutti i presupposti per la separazione del Kosmet dalla
RF di Jugoslavia e per la sua integrazione nel progetto della "Grande
Albania". La amministrazione militare (KFOR), che pur sotto copertura
ONU e' guidata dalle forze della NATO gia' responsabili dei crimini
impuniti connessi alla aggressione della primavera del 1999, ha
continuato ad appoggiare il movimento nazionalista secessionista
pan-albanese, prima nelle vesti della organizzazione terroristica UCK e
delle mafie ad essa collegata, poi come "Corpo di Protezione del Kosovo"
(TMK), chiudendo entrambi gli occhi dinanzi alle continue violenze
contro tutte le nazionalita' kosovare non-albanesi e contro gli albanesi
filo-jugoslavi. Per questi motivi

- CHIEDIAMO l'espulsione di tutti i rappresentanti dei paesi NATO dalle
strutture civili e militari della amministrazione straniera in Kosmet.

- CHIEDIAMO altresi' che le truppe dei paesi NATO vengano immediatamente
ritirate dal territorio balcanico, cioe' in primo luogo da tutte le aree
dove sono state dislocate in seguito allo smembramento della Repubblica
Federativa e Socialista di Jugoslavia, smembramento incitato e sancito
dagli stessi paesi che pretendono oggi vergognosamente di svolgere il
ruolo dei pacificatori.

Di fronte all'evidenza di una offensiva imperialista su tutti
i fronti, finalizzata all'eliminazione dei punti di resistenza
costituiti da classi, popoli e Stati da colonizzare, l'assemblea ritiene
inoltre necessario ed improrogabile allargare le tematiche centrate
sulla questione jugoslava all'ambito piu' vasto della lotta contro la
NATO e contro il costituendo esercito europeo, veri e propri bracci
armati della globalizzazione. E' necessario che le realta' organizzate
nate sulla spinta della solidarieta' con specifiche lotte contro
l'imperialismo riuniscano in un orizzonte unitario le varie forme di
resistenza in atto nel mondo: dalla Jugoslavia alla Palestina, alla
cui Intifada esprimiamo piena solidarieta', dall'America Latina al
Medio Oriente, dall'Africa al Sud-Est asiatico. Questo impegno e' reso
tanto piu' urgente dall'interconnessione strategica dell'agire
imperialista, anche nei confronti delle proprie classi lavoratrici,
che esige una speculare interconnessione delle forze antiimperialiste
sia nell'analisi, sia nell'informazione, sia nell'organizzazione delle
mobilitazioni e delle lotte.

Roma, 21/10/2000

---

Bollettino di controinformazione del
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LUNEDI' 25 SETTEMBRE

Il programma di Kostunica � quello di un gruppo di economisti jugoslavi
molto di destra, noto col nome di �G 17". Esso prevede:
1. L'introduzione del marco tedesco come moneta nazionale!
2. Una forte riduzione del bilancio per le spese militari, cosa che
priverebbe il paese dei mezzi per difendersi da nuove aggressioni;
3. L'allineamento alle ricette antisociali che il FMI vuole imporre.
Sono le stesse riforme che hanno gi� devastato l'economia di paesi come
la Bulgaria, l'Albania o la Romania. Un osservatore rumeno mi confidava
stamane: "Ci avevano promesso che dopo la caduta di Ceaucescu, il
capitalismo sfrenato ci avrebbe dato la prosperit�. Ma oggi l'economia �
in rovina. Abbiamo accumulato dieci miliardi di dollari di debito, ma
non si vede un solo investimento. Gli edifici in costruzione sotto
Ceaucescu non sono mai stati ultimati�.
Effettivamente bisognerebbe pensarci. Molti jugoslavi hanno votato per
Kostunica, sperando che il cambio di dirigenti li avrebbe liberati
dall'embargo che strangola il paese e li obbliga a vivere in condizioni
difficilissime. Ma la vittoria di Kostunica porter� veramente sollievo e
stabilit�?
Si possono fornire tre elementi per rispondere.
1. Dove andr� il denaro?
2. L'esempio di un precedente come il Nicaragua.
3. Che cosa ha dato fino a questo momento l'Occidente al Kosovo?
Con Kostunica, Djindjic e il FMI, la popolazione avr� qualche sollievo?
1. E' molto probabile che del denaro occidentale finirebbe nelle tasche
di questo paese.
Il vero capo dell'opposizione, Zoran Djindjic - l'uomo che tira i fili
di Kostunica - ha ricevuto milioni di dollari per fare il lavoro di
Washington. E una nuova classe di uomini d'affari si � sviluppata e
pesta i piedi per l'impazienza. Vuole avere completa libert� di metter
fine alle difese sociali e alle condizioni di lavoro regolamentato. Per
poter sfruttare al massimo la manodopera jugoslava. In breve, lavorare
sotto il regno della paura, come nei paesi cosiddetti �avanzati�, dove
gran parte dei lavoratori, sempre pi� stressati, crepano di lavoro,
mentre l'altra si deprime nella disoccupazione. Ecco che cosa avrebbe in
sorte il popolo jugoslavo. Senza considerare che la deregolamentazione
cara al �G-17� permetterebbe loro sicuramente di godere dei vantaggi
come una carne da mucca pazza o imbottita di ormoni e di diossina e
altri elementi inquinanti. I giovani jugoslavi nutrono attualmente una
grande illusione verso le promesse dell'Occidente. Sono essi a crederci
maggiormente. La grande illusione � credere che la popolazione jugoslava
avr� prosperit� se accetta la volont� delle multinazionali e dei
dirigenti occidentali. Ma da dove viene la ricchezza di queste
multinazionali occidentali? Dal fatto che esse praticamente non pagano
le materie prime che sottraggono al terzo mondo. E che in tutti i paesi
del mondo in cui sfruttano i lavoratori, fanno di tutto per mantenere i
salari al livello pi� basso. Del resto, si tratta di una regola
economica che il sistema della concorrenza capitalista li obbliga ad
applicare: se non lo facessero sarebbero battute ed eliminate dai loro
concorrenti. Insomma, se le societ� dei paesi ricchi sono ricche �
perch� in realt� rubano ai paesi poveri. E quando promettono a u paese
povero che, sottomettendosi potr� entrare nel club dei paesi ricchi, �
una menzogna. Questa promessa non potrebbe essere mantenuta, perch� se
non vi sono pi� sfruttati che si fanno derubare, non vi sono pi�
sfruttatori che si arricchiscono. L'unica soluzione � un mondo senza pi�
sfruttati n� sfruttatori, un mondo di autentica cooperazione
internazionale basata sulla solidariet�.

2. E poi, si pu� credere alle promesse degli Stati Uniti?
Ho appena discusso con un osservatore nicaraguegno: �Sono colpito dalla
rassomiglianza tra la situazione in Jugoslavia e quella del Nicaragua
nel 1990. All'epoca, per rovesciare il nostro governo progressista,
quello dei sandinisti, gli USA avevano ugualmente combinato due metodi.
Da un lato, avevano armato delle bande chiamate "contras" che
massacravano e terrorizzavano la popolazione, come l'UCK. D'altro canto,
agitavano l'alternativa elettorale. Ma le promesse non sono state
mantenute e la situazione del popolo nicaraguegno � enormemente
peggiorata. In questo paese di 4 milioni di abitanti, la disoccupazione
� balzata al 40% e con essa la delinquenza, la prostituzione, il
traffico di droga. Ai semafori si affollano bambini mendicanti. La
salute � degradata, si assiste alla riapparizione di malattie che la
rivoluzione aveva eliminate, come la polmonite, � in aumento la
mortalit� (soprattutto infantile). Idem per l'analfabetismo. Ecco cosa
succede quando ci si fida delle promesse degli USA. Ma ho buone speranze
che la sinistra sandinista vinca le prossime elezioni a novembre, i
sondaggi la danno al 43% contro il 23%.

3. Un terzo elemento di risposta per sapere se si pu� fare
affidamento sulle promesse dell'Occidente, � guardare che cosa si �
fatto in Kosovo.
L'Occidente aveva promesso d'instaurarvi la pace, la democrazia e la
tolleranza tra nazionalit�. Ma che � successo? Oltre 5.OOO atti
terroristici in un anno, con l'uccisione di un migliaio di persone.
350.000 Serbi, Rom, Ebrei, Mussulmani e altri membri di minoranze
nazionali sono stati scacciati sotto gli occhi e con l'aiuto della NATO.
Risultato: la mafia albanese ha trasformato questa regione in una testa
di ponte per il traffico di droga, di auto rubate e di prostitute. Un
celebre criminologo dell'universit� di Paris 2, Xavier Rauffer, denuncia
"un enorme traffico di esseri umani, una prostituzione gigantesca qui
adesso invade tutta l'Europa, une prostituzione diretta da protettori
albanesi. Ora, tutta l'Europa occidentale � invasa di eroina proveniente
dai Balcani� (RTBF, 24 marzo 2000). E' noto che alcune grandi banche
europee �lavano� il denaro sporco accumulato con questi traffici. La
NATO trasformer� tuttii Balcani in una "gangocrazia"? I giovani
jugoslavi ed europei saranno sempre pi� in preda a questo flagello della
droga?
Colonizzazione non vuol dire stabilit�. La colonizzazione della
Jugoslavia e dei Balcani da parte dell'Occidente non porter� la
stabilit�. Se aumentano miseria ed ineguaglianze sociali, i popoli
prenderanno coscienza di essere stati ingannati, e si ribelleranno per
riguadagnare la propria indipendenza. Si vedr� allora che le basi
militari della NATO non sono rivolte solo verso gli obiettivi strategici
della Russia, del petrolio del Caucaso e del Medio Oriente, ma hanno
anche il ruolo di reprimere i popoli dei Balcani. Oggi cresce il
malcontento in paesi come la Macedonia o la Romania e gli osservatori di
questi paesi mi hanno confidato che le prossime elezioni potrebbero
vedere un ritorno della sinistra. Anche in Jugoslavia, se Kostunica -
cio� Djindjic � va al potere, al popolo jugoslavo non occorrerebbe
probabilmente molto tempo per capire di essere stato ingannato. Per
spezzare e deviare le rivolte, gli USA e i loro alleati cercherebbero
certamente di suscitare di nuovo degli scontri.
La resistenza � dunque la sola via possibile per assicurare la pace e lo
sviluppo sociale nei Balcani. Milosevic ha dichiarato nel suo ultimo
discorso elettorale: �Se divenissimo una colonia non saremmo mai liberi
dalle sanzioni, perch� essere una colonia � la forma peggiore delle
sanzioni. Se divenissimo una colonia, non avremmo alcuna possibilit� di
sviluppo, n� a breve n� a lungo termine�. Su questo punto non si pu� che
dargli ragione.

---

Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")

Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...

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INVIAMO NUOVAMENTE LA RECENTE INTERVISTA dell'IAC A MIHAJLO
MARKOVIC SULLA SITUAZIONE IN JUGOSLAVIA DOPO IL COLPO
DI MANO DELLE DESTRE NAZIONALISTE E LIBERISTE, CORREDATA
DI UN COMMENTO CRITICO DI JARED ISRAEL.

Ricordiamo che una precedente, interessante intervista a Mihajlo Markovic, effettuata da J. Elsaesser della rivista tedesca KONKRET prima dell'estate, e' disponibile in versione italiana a cura del Coordinamento Romano per la
Jugoslavia: http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/455


---

Interview with Mihajlo Markovic, former vice president of the Socialist
Party of Serbia

'A counter-revolution, and not all that velvety'

Tanja Djurovic, Belgrad
(October 11, 2000-for junge Welt - www.jungewelt.de )

Mihajlo Markovic, member of the Serbian Academy of Science and until
1995
the vice president of the Socialist Party of Serbia, was one of the
ideological leaders of that party. Before 1989 he had a reputation as a
'reformer' and opponent of Tito within the Yugoslav left. Because of his
position in the movement in Yugoslavia, we thought this interview with
him
would be of interest to anyone following the current developments-IAC

- Professor Markovic, following the all-level elections on September 24
in
Yugoslavia, a certain "coup d'etat" took place on the streets of
Belgrade
on October 5, organized by the Democratic opposition of Serbia (DOS).
Some
are already calling this "a velvet revolution." How would you describe
what
happened?

October 5 started out as one of the "rebellions" we've already had an
opportunity to see. On March 9, 1991 to begin with and from then on
there
were several attempts on the street to scare the regime, to make it back
off, to perhaps enter state institutions and take them over by force -
as
was the case elsewhere in the countries of Eastern Europe.

Of course this October 5 protest was not simply a "peaceful" expression
of
civil disobedience and was not even planned to be peaceful, no matter
what
its organizers say. There was a lot of violence in it. A couple of
people
were killed and around 100 injured, material damage was considerable.
...All this shows clearly that this was a counter-revolution, and not at
all that
"velvety," as some are calling it now.

By my definition, a revolution is a social coup, a social
transformation,
which leads to some higher, more progressive form of society. When this
is
not the case, then we're speaking of counter-revolution.

Slobodan Milosevic should have admitted the defeat on presidential
elections immediately. Then the damage would be smaller. But, he made
another in a sequence of mistakes, and decided not to accept
presidential
election-results from September 24. Finally, when a big wave of protests
was initiated, when on October 5 the DOS rallied the people to the
Yugoslav
capital for mass demonstrations, the number of people gathered wasn't
even
important anymore, because Milosevic in the meanwhile already decided to
capitulate. The army didn't react. The police gave more-less symbolic
resistance, and power was simply given up.

- What were the factors to bring this situation about, and put an end
to
the Serbian 10-year-long resistance under Slobodan Milosevic? Why didn't
it
happen before?

Here, in Serbia, the "transition" scenario didn't work out for a long
time,
for several reasons.

One of those reasons is that in Serbia already certain necessary reforms
had been carried out. In year 1989 we had reforms of both the political
and
economic system. Therefore, what was later changed in East European
countries, in Yugoslavia had been reformed and changed already, but of
course the government was firmly in the hands of socialist forces.

Besides, the Serbian nation is very resilient when it comes to attempt
to
impose on it solutions from the outside. It resisted firmly and for a
long
time the attempts coming from reactionary circles from the West - to
impose
"transition" here, as it is called, transit to liberal [unregulated]
capitalism, with "shock-therapy" and all the other catastrophical
consequences for people and for society. So some kind of consciousness
about all this existed, and therefore the resistance.

Nevertheless, the combination of certain factors in last 10 years
brought
about the gradual change in this attitude. First and very crucial, an
enormous pressure from the USA and the West, which directly interfered
in
our internal matters, gave directives to opposition leaders and spent
from
70 to 100 million of dollars on these last Yugoslav elections alone.

On the other hand, an inner weakening in the government itself occurred,
and certain demoralization of Socialist party of Serbia (SPS) cadres
[leading organizers]. And what's worst of all, the people, who found
itself
in a very difficult material situation, almost direct misery, couldn't
take
it anymore.

And then this motto "Change" at any cost, even if it was said that those
changes can be for the worse (as they will be), prevailed. This is how
the
electoral defeat of the leftists occurred. Not total defeat naturally,
in
the Federal Parliament the coalition of left forces still has the
majority -
but on local level it was total indeed, and defeat on the presidential
level, of course.

- You mentioned "inner weaknesses" and "demoralization" in SPS... Apart
from the foreign factor, which is more than obvious, how much did the
Yugoslav leftist government itself contribute to its downfall in these
elections?

In the Socialist Party -- which carried the defense of basic socialist
values -- at the beginning there was certain amount of inner democracy,
and
morale was also at a certain high level. Even now naturally you have a
great number of socialist executives who remained honest and
non-corrupt,
who didn 't abandon their leftist orientation.

But the situation was gradually changed by the fact that inner erosion
took
place. First of all, Slobodan Milosevic himself was very insensitive
towards corruption. Even if he himself remained honest through and
through
until the end, even in his own family he wasn't principled enough to
punish
the behavior of his son and his wife Mirjana Markovic. All that had a
really bad influence on society, on followers, on members and executives
of
the Socialist Party itself.

This played a big role in inner erosion. And creation of Yugoslav Left
(JUL) played a devastating role.

The JUL figures as a left party, but according to the informal admission
of
Milosevic himself, this "left" party was created under sanctions, under
the
blockade. To break through this blockade the Yugoslav government had to
tolerate some forms of gray economy. A certain number of private owners
had
to pay bribe-money to functionaries of European Community and NATO. This
is
how we managed to come by oil, gasoline and all the rest.

But those private owners, through gray economy, gathered a certain
amount
of wealth. Milosevic, when he thought about how those people, who
actually
became capitalists now, as a matter of fact will be the adversaries of
socialists, decided it would be good finding some way to make them
allies.

Eventually, this is how JUL was created, and Milosevic's wife took its
leadership. But, in essence, this was after all a bad idea and no matter
how attractive this seemed at first glance, in the long run the
consequences were bad as we can see.

People in this so-called left party were there just to enrich themselves
further, and to gain perhaps some political position on the top of
everything by which to protect their capital. Of course it had a very
demoralizing effect on Socialist party itself.

And then, Milosevic even made socialists promote the JUL everywhere, be
in
coalition with it, and on elections give a great number of seats to
representatives of the JUL. For years this has been causing increasing
unrest among functionaries of the Socialist Party.

- You are one of the ideologists of SPS...Some say even so called
Serbian
nationalism and its establishing in program of Socialist party
contributed
also to the downfall of the leftists...? - "Serbian nationalism",
nationalism as such and even patriotism, are often confounded with
chauvinism...This is a simply a big defect in thinking, so let me
explain
this.

Nationalism? I have critical attitude towards nationalism, in a sense
that
nationalism always means one-sided approach to a problem, seeing only
national dimension of it. So all is seen in the light of national
relations, national interests. I am critical towards it. But even there,
you have two
kinds of nationalism. You have "benign nationalism" which is, as I said,
just one-sidenesness. But chauvinism, which I would call "malign
nationalism," is an entirely different thing.

Chauvinism is hatred of other nations, non-acceptance of other nations,
and
is something absolutely negative. So people who do not or cannot make a
difference between those two kinds of nationalism, or can't even make a
difference between nationalism and patriotism, are simply not educated
enough. They just don't see the problematic of our times in all its
nuances, but take things superficially. They see only black and white,
where there are shades of gray.

Therefore, this is not the question of "Serbian nationalism," not even
benign one, but of Serbian patriotism. Patriotism is love for its own
people and its own country, and is completely justified. You can't be an
internationalist without being a patriot, and when injustice and
aggression
is done, you have to defend your country in a way you would defend any
other country as well. Patriotism is something entirely positive.
Nationalism could be present in some right parties, Seselj's or
Draskovic's
parties for instance, but in Socialist Party case we can speak only
about
patriotism, accepting other nations but at the same time readiness to
defend interests of own, Serbian nation.

It is entirely unjustified to say SPS was infected with any form of
nationalism, and Milosevic himself can't be called a nationalist. His
famous Gazi Mestan speech in 1989, was a completely anti-nationalist
speech. Some people are calling it nationalistic, even without reading
it.

Or before this, Memorandum of Serbian Academy of Science - in the whole
world it was considered a base of Milosevic politics, and called a
nationalistic document which lead to breaking of old Yugoslavia. Anybody
who had a mind to do that, could read this document and see that in it
is
spoken uniquely and only about equality of all nations.

---

Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

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