Informazione

(2/2 - fine)

Prima ancora delle sanzioni ufficiali da parte del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU la RFT, durante l'inverno, poco prima del suo
riconoscimento di Croazia e Slovenia, aveva imposto unilateralmente il
blocco dei traffici con la RFJ; poi, puntualmente a Natale, ebbe luogo
il promesso riconoscimento - e la prevedibile e fino ad oggi proseguita
escalation della guerra civile jugoslava. In tal modo l'imperialismo
tedesco manifestava il suo ritorno alla "normalit�" dopo la fine
del "blocco". Il 23 Dicembre 1991 va pertanto segnato sul calendario -
analogamente al 1 Settembre 1994 di Hans-Peter Schwarz - tra le "svolte
importanti" della storia tedesca.



LA JUGOSLAVIA E LA "NORMALIZZAZIONE" TEDESCA

La discussione sui riconoscimenti ed il conseguente dibattito sulla
Bosnia � nel segno del "ritorno alla normalit�", un obiettivo dello
Stato preordinato dall'alto con il quale dovrebbe concludersi la fase
quarantennale di interdizione della Germania dai traffici di politica
estera.

In politica interna, sin dall'inizio della guerra in Jugoslavia, si
persegue "una quasi-normalizzazione del Nazionalsocialismo per mezzo
della moltiplicazione delle sue forme di apparizione", e la
corrispondenza giornalistica tedesca mira a creare "una, due, tante
Auschwitz" per poter gettare finalmente nella spazzatura dodici anni di
storia propria. Cos� esistono persino "campi di sterminio
serbi", "campi di concentramento", la "Grande Serbia", una "Endl�sung"
[soluzione finale, detto per l'Olocausto degli Ebrei, ndt] operata dai
Serbi e la "follia di dominio" serba, stese a copertura della propria
storia (19). Con l'istituzione, su iniziativa della RFT, di un
Tribunale internazionale per i crimini di guerra a L'Aia, si cerca da
parte tedesca di relativizzare finalmente lo "smacco di Norimberga".
Naturalmente a Bonn si nega ogni corresponsabilit� nei crimini e nella
guerra in Jugoslavia: nella versione ufficiale c'� solo un gruppo di
responsabili e criminali di guerra - i Serbi. Quale sia lo scopo
dell'arresto e dell'atteso processo contro Dusko Tadic', un serbo
abitante a Monaco, lo ha chiarito un avvocato di Amburgo, che avrebbe
condotto le autorit� tedesco-federali sulle tracce di Tadic', nel corso
di una trasmissione speciale della ARD: Tadic' sarebbe in effetti
soltanto un Hess, un guardiano di campi di concentramento; per suo
tramite si vuole arrivare ad Himmler - Karadzic' - ed Hitler -
Milosevic'.

Questo genere di demagogia e revisionismo storico hanno permesso al
giornalista americano David Binder, pure conservatore, di chiedere che
anche Kohl e Genscher vengano messi nella lista dei criminali di guerra
in un procedimento giudiziario sulla guerra in Bosnia, poich�
questi "hanno preso decisioni che hanno portato all'estensione e
all'intensificazione della guerra" (20).

Attraverso il riconoscimento della anticostituzionale secessione delle
Repubbliche ex-jugoslave alla politica tedesca ed occidentale era
riuscito di internazionalizzare un conflitto essenzialmente di
carattere interno, impegnandosi pi� apertamente per un intervento nel
senso di "garantire la pace". Persino Genscher ha potuto farsi passare
da critico difensore dei diritti umani, mentre spingeva gli alleati
europei al riconoscimento: "Anche nel futuro la Germania si porr� dalla
parte dei diritti umani, dei diritti delle minoranze e del diritto
all'autodeterminazione, contro l'aggressione e l'oppressione. (...)
Alla Comunit� Europea si impone di aprire una prospettiva europea ai
popoli della Jugoslavia per il futuro" (21). Avendo sottolineato, come
premessa, che soltanto ai popoli della Jugoslavia spetta di decidere
sul proprio futuro, egli metteva poi in guardia esplicitamente: "Non
possiamo lasciare da sole le Repubbliche indipendenti (...). Non le
possiamo spingere nell'isolamento rispetto alla comunit� internazionale
degli Stati!". Con ci� egli riusciva a dare al "futuro dei popoli
jugoslavi" una precisa prospettiva nel quadro comunitario, con
l'obiettivo (suddetto) della decomposizione o del rimpicciolimento di
quello Stato, e della conseguente annessione di queste parti distaccate
ad una vasta area di influenza in qualit� di soggetti economicamente e
politicamente dipendenti, nel quadro della gerarchia raffigurata dal
gi� citato Roland Berger.

L'Handelsblatt [importante quotidiano economico e finanziario, ndt]
descriveva nel Settembre 1991 lo sviluppo economico dell'Europa nella
seguente maniera: la "storia dell'economia [insegna] che la dinamica
economica non si sviluppa mai in senso superficiale-orizzontale, bens�
di regola a partire da centri le cui attivit� si estendono verso
l'esterno come anelli che si allargano. Cos� lo sviluppo economico del
continente ha potuto evolvere secondo i seguenti binari: i centri
mitteleuropei si irradiano verso Est, conquistando innanzitutto gli ex
paesi satelliti. Solo in seguito verranno raggiunte le regioni di
confine dell'impero sovietico. Tralasciando alcuni punti di forza
industriali propri presenti sul territorio dell'Unione Sovietica,
attorno al nocciolo duro europeo si formeranno anelli concentrici con
livelli di attivit� economica decrescente, il cui standard produttivo
fluttua nel contatto con l'Europa..." (22).

Per poter esercitare pi� influenza su questi "anelli concentrici che
circondano il nocciolo dell'Europa con attivit� economica decrescente",
e per controllarli meglio, tramite lo slogan dell'"autodeterminazione"
� stata distrutta la Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia.

"L'attuale politica interventista contro la Jugoslavia, in interazione
con gli attuali meccanismi di formazione della opinione pubblica
all'interno della RFT, ancora non si configurano come uno stato di
guerra [palese, nda]. Si mira per� a raggiungere una capacit� di
mobilitazione bellica, tanto all'esterno quanto all'interno" (23).

Come questo pu� avere luogo ce lo indica la seguente
considerazione: "Le circostanze mi hanno costretto per anni a parlare
quasi soltanto di pace. Solo tramite la costante proclamazione del
desiderio tedesco di pace e delle intenzioni pacifiche mi � stato
possibile procacciare al popolo tedesco la libert�, pezzetto per
pezzetto, e l'equipaggiamento che fu sempre necessario come condizione
per poter fare il passo successivo (...). E' stato altres�
indispensabile mutare a poco a poco la psicologia del popolo tedesco, e
chiarirgli lentamente che esistono cose che vanno ottenute per mezzo
della violenza, se non possono esserlo con mezzi pacifici. Tuttavia a
tale scopo si � reso necessario non solo propagandare la violenza in
quanto tale, bens� illuminare il popolo tedesco in merito a certi
accadimenti di politica estera, in modo che nel cervello delle masse si
generasse lentamente la seguente convinzione: se questo non si pu�
cambiare con le buone, allora lo sar� con la violenza". Cos� si
esprimeva Adolf Hitler dinanzi alla stampa tedesca il 10-11-1938 (24).

La "illuminazione" sistematica e persuasiva su avvenimenti di politica
estera, compiuta in maniera tale da indurre gran parte della
popolazione ad esprimersi a favore di misure violente contro un altro
Stato, � un costituente essenziale della formazione di una propria
capacit� bellica. E sotto questo aspetto vanno analizzati anche gli
ultimi tre anni di politica riguardo la Jugoslavia.



CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

L'economista egiziano e teorico marxista Samir Amin ha recentemente
individuato quali compiti oggi si pongano concretamente nella
discussione riguardante interventi propagandati con la copertura
dell'umanitarismo e dei diritti umani: "Sotto ogni aspetto, in ogni
tempo ed in ogni forma, il fatto che il Nord si immischi negli affari
del Sud (ed a maggior ragione quando si tratta di un intervento
violento, militare o politico) � un fatto negativo. Gli eserciti
occidentali non porteranno mai pace, benessere o democrazia ai popoli
di Asia, Africa ed America Latina. In futuro come da cinque secoli a
questa parte potranno portare solo schiavit�, sfruttamento del loro
lavoro e delle loro ricchezze, negazione dei loro diritti. E' compito
delle forze progressiste dell'Ovest capire questo" (25).

Mentre un tempo ampi settori della sinistra solidarizzavano con i
movimenti di liberazione, si preoccupavano dello sfruttamento dei paesi
del cosiddetto Terzo Mondo e dimostravano contro FMI e Banca Mondiale,
oggi in Occidente si � sviluppata una cultura di stampo chauvinista che
non ha origine dagli ambienti conservatori e nazionalisti, bens� dal
centrosinistra liberale - dal luogo politico cio� in cui era situato il
movimento pacifista. Sorprendentemente l'idea che la Germania sia una
grande potenza, che cerca senza riguardi di perseguire il proprio
interesse, � assolutamente scomparsa, anche in Germania - e nella
stessa sinistra. Tanto quanto il concetto di imperialismo � passato di
moda (innanzitutto in relazione alla societ� tedesca).

E cos� non sono stati n� gli incitamenti all'odio di Herr Rei�m�ller
sulla FAZ n� i racconti dell'orrore del deputato CDU Stefan Schwarz a
far s� che, dopo lo scoppio del conflitto in Jugoslavia, si proclamasse
da ogni parte ad alta voce e per la strada la necessit� dell'intervento
occidentale contro i Serbi. Sono stati al contrario partiti come i
Gr�nen [Verdi, ndt] e fogli liberali (di sinistra) come la TAZ, il
Frankfurter Rundschau, Die Zeit, il francese Liberation e il britannico
Guardian a diffondere un panico antiserbo tale da influenzare fino ad
oggi la percezione del conflitto degli intellettuali occidentali.
Frattanto il movimento pacifista e terzomondista gioca qui un ruolo non
sottovalutabile, rendendo popolari gli interventi occidentali nei paesi
del Tricontinente. Da questa parte � giunta la maggioranza delle
proposte, ad es. quella di porre termine finalmente al conflitto
jugoslavo attraverso un intervento (militare o meno). Purtroppo in
questi ambienti l'antico slogan del tempo della I Guerra Mondiale

"il principale nemico si trova nel proprio paese" � finito nel
dimenticatoio, e conseguentemente la protesta non � diretta contro lo
chauvinismo occidentale di fronte agli altri popoli, n� contro
l'intromissione del proprio Stato nelle faccende degli altri Stati
sovrani. Al contrario, le campagne dell'opposizione antimilitarista
sono dirette in primo luogo ad es. contro l'esportazione di armamenti,
quindi contro la fornitura di armi a regimi considerati particolarmente
terribili, e non contro il militarismo tedesco. Il messaggio lanciato
da tali campagne pu� essere considerato a tutt'oggi uno solo: ci sono
due categorie di Stati - quelli per i quali il possesso di armamenti �
legittimo e senza problemi (l'Occidente), e quelli per i quali �
interdetto (i paesi del cosiddetto Terzo Mondo) (26).

Un "movimento per la pace" che incita il proprio Stato ad immischiarsi
nelle questioni di altri popoli non � un movimento per la pace. Questo
deve essere chiarito assolutamente. E conseguentemente il vecchio
slogan "combattere il nemico nel proprio paese" deve essere rimesso
all'ordine del giorno dell'agenda politica della sinistra - contro
qualsiasi forma di preparativo alla guerra, all'interno come
all'estero, sia essa di tipo economico, politico, militare o ideologico.

Rispetto al conflitto in Jugoslavia, ci� significa concretamente
schierarsi contro ogni tipo di intervento ed anzi chiederne la
cessazione. Perch�, come ci ha detto Samir Amin, una intromissione
dell'imperialismo non pu� mai portare n� pace, n� benessere n�
democrazia (27). Questa deve essere la posizione di partenza
inalienabile di un lavoro internazionalista ed antiimperialista, ed a
partire da questa si possono discutere ulteriori rivendicazioni e
prospettive politiche.

______________________________________________



NOTE
1. Sui retroscena del conflitto Jugoslavo sia a livello politico che
economico cfr. il contributo di Jochen Gester: Retroscena economici del
conflitto jugoslavo, sui Marxistische Bl�tter 1-'95, ppgg. 8-17.

2. H.-P. Schwarz: Die Zentralmacht Europas - Deutschlands R�ckkehr auf
die Weltb�hne [La potenza centrale d'Europa - Il ritorno della Germania
sul proscenio mondiale]. Berlino 1994. Pag. 7.

3. H.-P. Schwarz, op. cit., pag. 8.

4. Citato dai Politische Berichte 19-'94, pag.3.

5. Cfr. il Frankfurter Rundschau del 13-9-1994, a pag. 1.

6. Cfr. Schwarz, op. cit., pag. 245.

7. Schwarz, op. cit., pag. 248.

8. Schwarz, op. cit., pag. 249.

9. Schwarz, op. cit., pag. 251.

10. Heleno Sa�a: Das Vierte Reich - Deutschlands sp�ter Sieg. Amburgo
1990. Pag. 108.

11. Der Spiegel n.18-'94, pag. 154. Queste considerazioni non sono
nuove, bens� sono in continuit� con la costruzione di una vasta area
d'influenza durante il fascismo. Gi� nel 1941 Theo Suranyi-Unger aveva
formulato riflessioni di questo tipo sulla Zeitschrift f�r die gesamte
Staatswirtschaft - Rivista per l'economia statale globale: "I paesi
subordinati potranno coprire non soltanto il loro fabbisogno (...)
bens� anche quello del paese-guida, mentre quest'ultimo si dedicher�
sempre pi� a quei rami dell'industria che richiedono manodopera
altamente qualificata e processi produttivi particolarmente lunghi...".
Citato da: Hunno Hochberger, Sull'intervento della RFT nella guerra
civile jugoslava - Alcune riflessioni sull'espressione "europa
tedesca". In: A. Meurer, H. Vollmer, H. Hochberger: Die Intervention
der BRD in den jugoslawischen B�rgerkrieg. Hintergr�nde, Methoden,
Ziele. GNN-Verlag. Colonia 1992. Pag. 33.

12. Hochberger, op. cit., pag. 30.

13. Cfr. Wolf-Dieter Gudopp: Auf dem Weg in den dritten Weltkrieg ?
[Verso la terza guerra mondiale?] Verein Wissenschaft und Sozialismus
e.V.- Francoforte 1993, pag.18.

14. Schwarz, op. cit., pag. 156.




15. Citato da: Hochberger, op. cit., pag. 31.

16. John Newhouse: Bonn, der Westen und die Aufl�sung Jugoslawiens. Das
Versagen der Diplomatie - Chronik eines Skandals [Bonn, l'Occidente e
il disfacimento della Jugoslavia. La sconfitta della diplomazia -
cronaca di uno scandalo]. In: Bl�tter f�r deutsche und internationale
Politik 10-'92, pag.1195.

17. Newhouse, op. cit., pag.1193.

18. Newhouse, op. cit., pag.1196.

19. Tutte le citazioni da: Arthur Heinrich: Wunderbare Wandlung. Die
Nachkriegsdeutschen und der Bosnien-Einmarsch. Ein Frontbericht
[Metamorfosi miracolosa. I tedeschi del dopoguerra e la marcia sulla
Bosnia. Un reportage dal fronte]. In: Bl�tter f�r deutsche und
internationale Politik 4-'93, pag.411.

20. Citato da: Heinrich, op. cit., pag. 413.

21. Citato da: Hochberger, op. cit., pag.32.

22. Hochberger, op. cit., pag. 33.

23. Hochberger, op. cit., pag. 42.

24. Gudopp, op. cit., pag. 3.

25. Samir Amin: Das Reich des Chaos - Der neue Vormarsch der Ersten
Welt [L'impero del caos - la nuova avanzata del Primo Mondo]. VSA-
Verlag. Amburgo 1992, pag. 18.

26. Cfr. Sabine Reul: Friedenslobby und politisch korrekter
militarismus [Lobby pacifista e militarismo politically correct]. In:
NOVO n.13, 11/12-1994, ppgg. 35-37; Ernst Woit: Imperialistische Ziele
und Strategien [Obiettivi e strategie imperialiste]. In: Marxistische
Bl�tter 5-'94, ppgg. 55-59.

27. Fuori luogo � appellarsi ad una "razionalit� del capitalismo", e
sperare in una "politica socioeconomica di pace a livello globale",
come fa Werner Ruf sui Marxistische Bl�tter 5-1994. Cfr. R�diger G�bel
in: Prokla n.95, 24-6-'94, ppgg. 287-301.

______________________________________________

tratto da: Jugoslawien-Bulletin 4-'95, raccolta di
documentazione "contro le sanzioni, l'incitamento guerrafondaio e la
politica tedesca da grande potenza". Per contatti, contributi e
abbonamenti:

Jugoslawien-Bulletin c/o Friedensladen, Schillerstr. 28, 69115
Heidelberg (Germania)

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
Vuoi sapere proprio tutto su Domeus?
Chi siamo, cosa facciamo e a cosa serviamo?
Conoscici meglio!
tuttosu-subscribe@... oppure
http://www.domeus.it/ad1618520/www.domeus.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

<div>Jugoslavia<br /> Come la Germania ha lavorato dietro le quinte<br /> <br /> Fondamentale il suo apporto all'opposizione, gestito anche attraverso la<br /> municipalit�.<br /> <br /> I tedeschi considerano Djindjic il loro "uomo forte" a Belgrado<br /> <br /> di Giovanni Maria Del Re<br /> tratto da "Limes" n. 3/2000<br /> <br /> (riprodotto su "L'Ernesto", n.6/2000 -<br /> <a rel="nofollow" target="_blank" href="http://www.lernesto.it/6-00/DelRe.htm">http://www.lernesto.it/6-00/DelRe.htm</a> )<br /> <br /> Racconta il settimanale Der Spiegel che, alla notizia della vittoria di<br /> Vojislav Kostunica a Belgrado, il ministro degli Esteri tedesco Joschka<br /> Fischer si sia battuto una pacca sulla gamba esclamando americanamente:<br /> �That�s it! That�s it!� Il gustoso aneddoto, poco importa se autentico o<br /> forse un poco ricamato dal prestigioso settimanale di Amburgo, �<br /> perfetto<br /> per descrivere il sollievo dei tedeschi e soprattutto la loro<br /> grandissima<br /> soddisfazione per la fine del regime di Slobodan Milosevic. Una<br /> soddisfazione ampiamente condivisa anzitutto dagli Stati Uniti e dagli<br /> alleati europei. Ma tra questi ultimi � innegabile che la Germania abbia<br /> avuto un ruolo di primissimo piano soprattutto nell�ultimo anno di<br /> eventi a<br /> Belgrado. Senza nulla togliere, ovviamente a quanto fatto dagli altri<br /> europei, a cominciare dall�Italia.<br /> I tedeschi hanno saputo reagire prontamente alla lezione della guerra.<br /> Poco<br /> prima della fine della loro presidenza di turno dell�Ue (gennaio-giugno<br /> 1999), e immediatamente a ridosso della cessazione dei bombardamenti<br /> Nato,<br /> il ministro Fischer ha lanciato l�idea del Patto di stabilit� per<br /> l�Europa<br /> sudorientale, un progetto dell�Unione il cui coordinatore � il tedesco<br /> Bodo<br /> Hombach, gi� ministro della cancelleria a Berlino. La lezione pi�<br /> importante della guerra in Kosovo � ha detto Fischer � � che non si pu�<br /> reagire solo quando � gi� troppo tardi, piuttosto bisogna agire in modo<br /> preventivo con sforzi complessivi, massicci e duraturi in grado di<br /> spezzare<br /> il circolo vizioso di violenza, oppressione e instabilit�.<br /> Il punto per� era che, con Slobodam Milosevic saldamente in sella,<br /> difficilmente si sarebbe ottenuta una stabilizzazione. Questo ovviamente<br /> era chiaro alle cancellerie di tutta Europa e di Washington, ma � alla<br /> Germania che si deve l�iniziativa del Patto e soprattutto il maggiore<br /> sforzo economico e impegno politico tra gli europei: insieme a<br /> Washington,<br /> Berlino � stata in primo piano nel sostegno all�opposizione, un sostegno<br /> indispensabile senza il quale, forse, avremmo nuovamente assistito al<br /> dilagare delle discordie interne che negli anni hanno sempre favorito<br /> Milosevic. Proprio Fischer, insieme alla collega americana Madeleine<br /> Albright, si � fatto promotore di incontri con importanti esponenti<br /> dell�opposizione. Il pi� noto si � tenuto il 17 dicembre 1999 all�Hotel<br /> Intercontinental di Berlino a margine di un incontro del G8. Un incontro<br /> nel quale i due ministri hanno strigliato a dovere i litigiosi<br /> democratici<br /> serbi, mostrando inoltre sfiducia per l�imprevedibile Vuk Draskovic.<br /> Fu nel corso di quelle riunioni che si venne confermando il ruolo<br /> cruciale<br /> di Zoran Djindjic, oggi capo del Partito democratico e gi� uno dei<br /> leader<br /> di Zejedno, la coalizione di opposizione del 1996 e infine ex sindaco di<br /> Belgrado. Djindjic, che conosce personalmente Joschka Fischer, si �<br /> recato<br /> molto spesso in Germania, raramente tornando a mani vuote. Cos�, tanto<br /> per<br /> fare un esempio, � stato in grado di �strappare� due milioni di marchi<br /> di<br /> aiuti dal primo ministro bavarese Edmunci Stoiber. Anche lo scorso<br /> ottobre<br /> era a Berlino per vari giorni. Il suo rapporto con i tedeschi ha ragioni<br /> lontane, biografiche: il sociologo, che parla un buon tedesco colto, �<br /> stato allievo del filosofo J�rgen Habermas; negli anni Settanta ha<br /> vissuto<br /> in Germania. Soprattutto per il mondo germanico, trovare un esponente<br /> politico dei �selvaggi� Balcani in grado di spiegare la situazione in un<br /> tedesco fluente quanto elegante era come trovare un faro nella notte.<br /> Non a caso, sia pure con un pizzico di bonaria ironia, in un recente<br /> ritratto la S�ddeutsche Zeitung chiama Djindjic �il nostro uomo a<br /> Belgrado�. Per noi definirlo, in tutta seriet�, �il manager del<br /> cambiamento�, esprimendo quello che in Germania tutti pensano, a<br /> cominciare<br /> dagli ambienti di governo: �Djindjic�, scrive il quotidiano, �� la testa<br /> dietro la vittoria dell�opposizione. (�) Che sia persona intelligente lo<br /> ha<br /> dimostrato subito prima delle elezioni. Invece di assumere egli stesso<br /> il<br /> ruolo-guida nella coalizione di opposizione Dos, come gli sarebbe<br /> spettato<br /> come capo del dominante Partito democratico, ha lasciato il passo al<br /> fresco<br /> candidato Vojislav Kostunica�. Il quale sembra ai tedeschi quasi una<br /> pallida figura in confronto all�ex sociologo, che �in ogni caso rester�<br /> uno<br /> dei protagonisti della vicenda�. A proposito di Kostunica: i tedeschi<br /> non<br /> sono proprio entusiasti, � chiaro che avrebbero di gran lunga preferito<br /> Djindjic al suo posto: �Il neopresidente�, sostiene ad esempio il<br /> corrispondente per i Balcani della Frankfurter Allgemeine Zeitung,<br /> Matthias<br /> R�b, �� piuttosto francofilo che germanofilo�. Non solo: i tedeschi �<br /> come<br /> del resto gli americani � non sono felici dei tratti nazionalistici di<br /> Kostunica che �potrebbero�, scrive Der Spiegel, �ostacolare un rapido<br /> riavvicinamento con l�Occidente. (�) Questo per� non disturba pi� di<br /> tanto<br /> i tedeschi: quel che conta � che Milosevic sia stato messo fuori gioco�.<br /> Nel loro sostegno all�opposizione, i tedeschi hanno usato la tipica<br /> �arma�<br /> che li caratterizza dal dopoguerra in poi: i soldi. Cos�, ad esempio,<br /> per<br /> quelli che Joschka Fischer ha definito �progetti faro� � anzitutto il<br /> sostegno ai media indipendenti � il ministero degli Esteri di Berlino,<br /> ha<br /> stanziato 1 miliardo e 200 milioni di marchi in quattro anni a partire<br /> gi�<br /> dall�inizio del 2000. Soprattutto, per�, l�aiuto all�opposizione �<br /> arrivato<br /> attraverso la �porta di servizio�, per evitare il rigido divieto di<br /> ricevere aiuti da Stati occidentali imposto dal regime de Belgrado: il<br /> sostegno finanziario alle citt� guidate da sindaci dell�opposizione,<br /> attraverso la formula del gemellaggio (un�idea seguita poi anche da<br /> altri<br /> paesi europei): in questo modo 45 milioni di marchi sono arrivati ai 40<br /> Comuni serbi �ribelli� (vedi carta). Si trattava di far capire alla<br /> gente<br /> che la democrazia �rende�. � stato lo stesso ministro a esortare le<br /> citt�<br /> tedesche a partecipare all�iniziativa � coordinata dall�ex sindaco di<br /> D�ren<br /> Jupp Vosen � garantendo i finanziamenti federali, anche se poi si sono<br /> aggiunti contributi volontari dei sindaci. Alla fine, 16 Comuni tedeschi<br /> (tra cui importanti citt� come Monaco, Colonia, Hannover) hanno aderito<br /> ai<br /> gemellaggi, ai quali si aggiunge quello di vecchia data tra Dortmund e<br /> Novi<br /> Sad. L�effetto � stato quello sperato: le citt� governate<br /> dall�opposizione<br /> in Serbia si riconoscono solo mettendoci piede, niente pi� buche nelle<br /> strade, impianti elettrici funzionanti, fognature in ordine, scuole e<br /> ospedali finalmente riscaldati.<br /> Un�operazione efficiente realizzata attraverso il coordinatore del Patto<br /> di<br /> stabilit� Bodo Hombach, che ha tenuto incontri con i sindaci interessati<br /> nella cittadina ungherese di Szeged, al confine con la Serbia: ogni<br /> borgomastro si � presentato con una lunga lista di beni e infrastrutture<br /> particolarmente urgenti. La Germania avrebbe voluto fare ancora un passo<br /> in<br /> pi�: insieme a Francia e Austria, aveva fatto pressione sugli alleati<br /> occidentali -�gi� nei mesi precedenti al voto del 24 settembre �<br /> affinch�<br /> fossero revocate le sanzioni che colpivano soprattutto la popolazione<br /> (embargo petrolifero e blocco dei voli sulla Jugoslavia). La proposta �<br /> caldamente appoggiata dalla stessa opposizione serba � � fallita<br /> anzitutto<br /> per il rifiuto della Gran Bretagna, ma � stata in parte compensata dal<br /> programma Energy for democracy, con l�invio di combustibile nelle aree<br /> controllate dall�opposizione. Adesso l�afflusso di aiuti economici dalla<br /> Germania � inquadrati nel contesto europeo � proseguir�. Cos� il<br /> ministro<br /> per la Cooperazione allo sviluppo ha stanziato altri 30 milioni di<br /> marchi,<br /> una delegazione ministeriale si � recata sul posto a met� ottobre. Tra<br /> le<br /> prime preoccupazioni dei tedeschi, sul fronte della ricostruzione, � il<br /> ripristino della navigabilit� del Danubio: un corso d�acqua importante<br /> per<br /> l�economia tedesca soprattutto per l�import-export di merci da o per<br /> l�Est<br /> Europa. Gi� nel gennaio scorso, il ministro degli Esteri tedesco si era<br /> impegnato per ottenere un finanziamento dell�Unione Europea per<br /> affrontare<br /> la questione. E il 7 ottobre scorso il governo federale ha annunciato lo<br /> stanziamento di un primo milione di marchi per un fondo internazionale<br /> per<br /> la navigabilit� del Danubio.<br /> Si arriva cos� al terzo grande motivo che ha spinto la Germania a<br /> sostenere<br /> la stabilizzazione dei Balcani e il ricambio democratico in Serbia, che<br /> �<br /> di carattere schiettamente economico. La Germania era il primo partner<br /> commerciale della vecchia Jugoslavia titina. Nel 1990 gli scambi<br /> commerciali con Serbia e Montenegro (che costituiscono l�attuale<br /> Jugoslavia<br /> in forma ridotta) erano dell�ordine di 5 miliardi e 200 milioni di<br /> marchi;<br /> anche per queste due specifiche repubbliche i tedeschi erano i primi<br /> partner. Da allora, per via dell�embargo e della guerra, lo scambio si �<br /> drasticamente ridotto, ma gli imprenditori tedeschi sperano adesso di<br /> poter<br /> rapidamente recuperare. Del resto, la fitta rete di contatti economici<br /> non<br /> � mai del tutto scomparsa, le imprese impegnate da decenni nel<br /> territorio<br /> non se la sono sentita di rinunciare a quanto era stato faticosamente<br /> costruito. Cos� nell�ombra dell�embargo, almeno sul piano personale i<br /> contatti sono rimasti. Non ci siamo mai ritirati del tutto. Si �<br /> discusso<br /> anche di progetti concreti da realizzare dopo la fine delle sanzioni,<br /> dice<br /> Torsten Klette, esperto di Europa orientale del Diht, la Camera<br /> dell�industria e del commercio. E adesso, con la fine del regime di<br /> Milosevic, gli imprenditori si stropicciano letteralmente le mani. Siamo<br /> pronti, - dice ancora Klette � abbiamo gi� una serie di progetti molto,<br /> molto concreti. In primo piano, ovviamente, la ricostruzione : il Diht<br /> valuta in 6 miliardi di marchi gli investimenti complessivamente<br /> necessari<br /> per ripristinare le infrastrutture essenziali e le vie di comunicazione<br /> distrutte dalla guerra. Insomma le occasioni non mancano, tanto pi� che<br /> l�Unione Europea ha stanziato due miliardi di euro per finanziare la<br /> ricostruzione.<br /> Naturalmente, si dovr� vigilare. Berlino ancora non � del tutto<br /> tranquilla<br /> sulla situazione. Cos�, il governo federale ha fatto capire che gli<br /> aiuti<br /> finanziari tedeschi hanno una chiara condizione politica: Milosevic deve<br /> essere definitivamente allontanato dalla politica interna jugoslava.<br /> Quanto<br /> alla sua estradizione, dovr� essere la nuova dirigenza serba a decidere.<br /> Non solo: anche il Montenegro � al contrario della Serbia gi� da mesi<br /> beneficiario di aiuti internazionali � far� bene a non alzare troppo la<br /> testa: per la stabilit� dei Balcani e gli interessi europei un ulteriore<br /> divorzio sarebbe negativo. Non vi � alcun motivo � dicono fonti<br /> governative<br /> � perch� il Montenegro si distacchi dalla Jugoslavia. L�Occidente non<br /> sosterr� forze secessionistiche. Qualcuno vorrebbe ricordare il<br /> frettoloso<br /> riconoscimento da parte tedesca di Croazia e Slovenia nel 1991. Ma<br /> questa �<br /> un�altra storia.<br /> <br /> ---<br /> <br /> Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della<br /> ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):<br /><span title="ireply"> &gt; <a rel="nofollow" target="_blank" href="http://www.tuttinlotta.org">http://www.tuttinlotta.org</a><br /> </span>I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le<br /> opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma<br /> vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al<br /> solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").<br /> Archivio:<br /><span title="ireply"> &gt; <a rel="nofollow" target="_blank" href="http://www.domeus.it/circles/jugoinfo">http://www.domeus.it/circles/jugoinfo</a>    oppure:<br /> &gt; <a rel="nofollow" target="_blank" href="http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages">http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages</a><br /> </span>Per iscriversi al bollettino:     &lt;<a rel="nofollow" target="_blank" href="mailto:jugoinfo-subscribe@...">jugoinfo-subscribe@...</a>&gt;<br /> Per cancellarsi:                  &lt;<a rel="nofollow" target="_blank" href="mailto:jugoinfo-unsubscribe@...">jugoinfo-unsubscribe@...</a>&gt;<br /> Per inviare materiali e commenti: &lt;<a rel="nofollow" target="_blank" href="mailto:jugocoord@...">jugocoord@...</a>&gt;<br /> Sito WEB (non aggiornato):<br /><span title="ireply"> &gt; <a rel="nofollow" target="_blank" href="http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra">http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra</a><br /> <br /> </span>----------------------------------------------------------------------<br /> PERCHE' ASPETTARE UN'EVENTO PER FARE REGALI! <br /> Vacanze, idee regalo, liste nozze...<br /> tutte le migliori offerte direttamente<br /> nella vostra casella di posta!<br /> <a rel="nofollow" target="_blank" href="http://www.domeus.it/ad1602590/valuemail.domeus.it">http://www.domeus.it/ad1602590/valuemail.domeus.it</a><br /> <br /> Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: <a rel="nofollow" target="_blank" href="http://www.domeus.it/info/unsubscribe">http://www.domeus.it/info/unsubscribe</a></div><br />

Subject: LUNGO articolo sul traffico di schiave gestito
dalla mafia albanese
Resent-Date: Fri, 27 Apr 2001 10:32:20 +0200
Resent-From: pck-yugoslavia@...
Date: Fri, 27 Apr 2001 10:41:03 +0200
From: Paola Lucchesi

E' dell' Irish Times (chissa' perche', mah...) e parla del rifugio di
Don
Cesare Lodeserto, la casa Regina Pacis, e del traffico di donne gestito
dalla mafia albanese.

Siccome viene fatto un collegamento fra il "boom" degli ultimi due anni
e
la crisi del Kosovo, lo metto qui anche se le ragazze vittime dei
mercanti
di schiave sono soprattutto Moldave e Ucraine.

Globalizzazione.

I businessman sono albanesi, la "roba" arriva dalle repubbliche
ex-sovietiche, i clienti sono "europei".

Quand'e' che vediamo una bella marcia di solidarieta' per le ragazze di
Chisinau?

paola


------ Forwarded Message
From: Melanie Orhant <morhant@...>
Reply-To: stop-traffic@...
Date: Thu, 26 Apr 2001 08:36:17 -0400
To: stop-traffic@...
Subject: [Stop-traffic] NEWS/REPUBLIC OF IRELAND: REFUGE FROM THE SEX
SLAVE
TRADERS.

14 Apr 01

REPUBLIC OF IRELAND: REFUGE FROM THE SEX SLAVE TRADERS.

Across the 44-mile stretch of water that separates Albania from Italy, a
modern slave trade sees thousands of east European women sold into
enforced
prostitution in the West. Some of these `sex slaves' have now found
safety
in a refuge in the south of Italy run by a remarkable priest. Lara
Marlowe
visits Don Cesare Lodeserto and the women of Casa Regina Pacis

Every young woman at the Casa Regina Pacis has a worst memory. For some,
it
was the moment of realisation, in Romania or Serbia, that her identity
and
freedom had been confiscated, that her dream of escape to the West meant
enslavement. The first rape by a new "owner" is a frequent nightmare; so
are the auctions across eastern Europe where women are sold like cattle.
The Albanians often beat their teenage "property" - and threaten to kill
relatives if they try to escape or betray their tormentors.
The story usually starts in Chisinau, the capital of Moldova, the
poorest
country in Europe. Anna, a tall, black-haired young woman with green cat
eyes and plucked eyebrows, was 17 years old when her mother Svetlana
died
of heart disease in 1997. "My father started drinking," Anna says. She
is a
cheerful soul, but her voice cracks when she talks about her family. Her
father Valeri had been a soldier in the Soviet army, and his job took
the
family to every corner of the former eastern bloc. Grief and inactivity
led
him to vodka. "For four years we couldn't pay the rent or bills. My
father's pension was enough to buy food - nothing else," she says.
Anna fetches an album of family snapshots. These fragments of lost
innocence are the girl's most precious belonging, constantly studied and
shared with the other women she now lives with. Anna opens the book to
her
favourite page, with two black-and-white photos. One shows her father,
still young, with high Slavic cheekbones. "The day I left, he wept and
said: `Maybe you shouldn't go.' He worried the way all fathers do," she
says. The other picture, lovingly trimmed into a silhouette along the
outline of her parents' heads and shoulders, shows Valeri and Svetlana
before she died: a handsome couple, tough, long-suffering former Soviet
citizens. For three years after leaving school, Anna tried to find work
in
Chisinau. As a child, she had dreamed of being a doctor. "But the
problem
was always money," she says, spitting the word out. "Money, money, money
... Life is too hard in Moldova. There is no work. Even if you have a
job,
there is no money to pay your salary. If you work in a shoe factory,
they
pay you with shoes."
Several of Anna's schoolmates decided to leave Moldova for Italy. "I
never
heard from them," she says. "I was willing to do any kind of work, but I
had no idea what was in store for me." Then, in May of last year, an
acquaintance in Chisinau gave Anna the address of a Moldovan woman in
Timisoara, Romania. "When I arrived, there were a dozen girls in that
apartment, most of them Moldovan, a few Ukrainian. We were locked up;
they
took my passport," she says. "The other girls said: `What did you think
was
going to happen? It's just a job - you'll sell yourself when you get to
Italy and you'll make money.' I had trusted the woman in Chisinau.
Nobody
there said anything about prostitution; they talked about working in a
bar
or a restaurant." This modern slave trade has exploded in the two years
since the Kosovo war, with an estimated 120,000 east European women
reaching the west European "market". Yet the EU has so far proved
incapable
of taking a concerted humanitarian approach to the problem. France and
Britain regard the young women as illegal immigrants and criminals
rather
than victims. In a memorandum presented in Paris on April 2nd, a
rapporteur
for the 43-member Council of Europe noted that member-states "have a
hard
time distinguishing between prostitution and trafficking" and that
"certain
members noted that most of the women who engage in prostitution do it
for
financial reasons".
Don Cesare Lodeserto is the balding, bespectacled bear of an Italian
priest
who founded the Casa Regina Pacis. This 40year-old veteran of missions
in
Rwanda, Madagascar and Brazil has quietly, and without preaching
liberation
theology, established what a local politician privately calls "the only
left-wing reception centre in Italy". Don Cesare's native Puglia region
-
"the heel of the boot" - is conservative, and his disregard for
immigration
laws and love for the downtrodden seem revolutionary here. "The poor do
a
great thing - the poor are our salvation," he tells me. By his own
count,
Don Cesare saved 650 Moldovan and Ukrainian women from the Albanian
mafia
last year. "I have spoken to Albanian traffickers," he explains. "They
say:
`I bought this woman. She's my property.' An Albanian policeman told me
he
had two jobs - as a policeman, and buying women to send to Italy as an
investment. The Albanian government built a centre at Shkoder to help
these
women, and the police started selling them."
Don Cesare is angered by those who suggest the young women choose their
fate. "We must throw off the image of the consenting, mercenary girl,"
he
says. "Any form of slavery is vile. Most of them leave home without
knowing. Some know - but knowing doesn't mean wanting. There is such a
thing as deliberate prostitution, but not for the girls from the East."
The
priest set up the Casa Regina Pacis as a reception centre for illegal
immigrants four years ago. Today, 200 refugees of 54 nationalities live
under his supervision. Appalled by the number of Moldovan and Ukrainian
girls who began arriving in 1999, Don Cesare built a special walled
annex
for them. In the West, the fall of the Soviet Union and the 1999 Kosovo
war
were hailed as triumphs, but Don Cesare sees the bitter aftermath of
these
events daily. "Puglia is the border with eastern Europe," he says.
Across
the Straits of Otranto, only 44 nautical miles separate Italy from
Albania.
The 60 women now living in the refuge crossed these waters at the end of
a
forced trek through Romania, Serbia, Montenegro and Albania. The journey
usually takes betwen one and three months, most of it spent in Albania
before the final leap to the West. Although the women were forced to
"service" slave-traders and clients en route, they received no payment.
When you encounter the youngest of them in the sewing workshop or a
bungalow, they look like fragile children, unsmiling Dresden dolls who
will
shatter if spoken to. Don Cesare finds employment for these girls,
caring
for the elderly or working as babysitters or interpreters (Anna now
works
in a pastry shop). He never turns anyone away, and there is no limit on
their stay. Most return home or start a new life after about one year.
The eldest look much harder; many of them became prostitutes to save
their
children back in Moldova. Those in between, like 21-year-old Anna, are
more
talkative. Anna says she has lost the ability to trust anyone, but there
is
something touching in the way she and her friends, Anka and Irina, offer
us
tea and insist on cleaning their rooms before letting us enter. Anka was
a
grocery store cashier in the Ukraine. Both her father and husband took
to
vodka, "like most men in Ukraine", she says. "The money earned was not
for
the family, but for vodka." So Anka saved $600 to buy a French visa in
the
hope of giving a better life to her son.
IRINA is 18 years old. Sitting beneath a Britney Spears poster, with her
wire-rimmed glasses, short brown hair and cross eyes, she looks like a
secondary school student. Irina ran away from home in Chisinau when she
learned she was pregnant by her boyfriend, Igor. "I was sold eight times
in
three months in Albania," Irina says, her hands trembling. "I thought I
was
going to die there." For the first half of her captivity, Irina was
protected by four older Moldovan women who were sold with her. "I was
very
nervous. I didn't eat and I cried all the time," she says. "When the
boss
told me to go with a man, one of the others would say: `She's too young;
I'll go in her place.' I don't know where those four girls are now,
maybe
still in Albania. I think about them all the time." Despite the beatings
Irina endured, her son Eugenio was born healthy last July, one of three
babies now living at the Casa Regina Pacis.
Don Cesare had told me that his greatest joy was "becoming a `papa' 32
times". He praises "my Moldovan ladies" who had the courage to give
birth
to children conceived in rape or prostitution. About 20 little boys have
been named Cesare after him, and at least one Moldovan girl is called
Caesaria. Members of a Moldovan television crew invited to San Foca (in
the
hope that they would spread the word about what happens to girls who
naively head west) joke that Don Cesare will soon be elected president
of
Moldova. In addition to Regina Pacis, he runs a safe house in northern
Italy for young women threatened by the Albanian mafia, and safe houses
in
Moldova and Ukraine to help girls who choose to go home. Don Cesare says
he
relies on providence to supply the Casa Regina Pacis' 10 billion lira
annual budget. Providence takes the form of private donors, the Italian
government, the Vatican and the Italian Bishops' Conference.
While I talk with Anna and Anka, a slightly older woman with a hard face
hangs laundry outside. She wears a backless top and has a prominent
scar,
composed of three parallel red stripes, across her back. "Gigi", the
kind
police inspector who works with Don Cesare, recalled a young woman whose
entire body was covered with cigarette burns. The barbarity of Albanian
traffickers is legendary: everyone here has heard of "owners" who
terrify
rebellious women into submission by showing them severed arms or legs,
or
driving a car over a troublesome girl as an example. From Romania, Anna
followed the well-worn path to Belgrade and the Montenegran capital,
Podgorica, where she was sold to Zef, "a short Albanian with a
disgusting
red face". Before taking her and another young Moldovan woman with him,
Zef
checked that they had no scars on their bodies. The three drove into the
mountains, then walked for half an hour to a car waiting inside Albania.
The women were locked in an apartment for the fourth time. The other
girl
was taken away by a Russian-speaking Albanian woman.
"Albanian women no longer become prostitutes," Don Cesare told me. "They
are the new bosses of the sex trade. More and more, women are the
exploiters." Another Albanian named Victor purchased Anna for 3,000
deutschmarks (�1,208). "I was with him for two weeks," she recalls. "He
said he was 24 years old. He was ugly, with long hair." She shivers as
she
describes him.
Other immigrants wash up on the Puglia coast in overcrowded, rusting
freighters, but the Albanian mafia dispatch their sex slaves in little
speedboats known as scafi. "One night, Victor said he would bring over
the
scafista who was taking us to Italy," Anna continues. "Victor went into
the
kitchen to make coffee and the scafista said to me: `You don't know
anyone
in Italy. I'll give you my phone number. I'll help you.' When he left, I
didn't say anything to Victor. He found the phone number in my wallet
and
he beat me, yelling: `I paid for you and you were going to go with him.'
"
Anna's lower lip split and bled profusely. "If you try to escape and you
go
to the [Albanian] police, they'll sell you again," he told her.
"Then he showed me two bullets," Anna says. "And he said: `I'll find my
pistol and I'll use these to kill you.' " The photo album still sits on
the
table between us. Anna gently pulls the silhouette of Valeri and
Svetlana
from its plastic pocket. "I took this photo of my mother and put it next
to
my heart, because I thought I was going to die," she says.
"Victor demanded to know why, and I told him: `So my mother will see
what
you do to me.' He hit his own head against the wall; he was crazy. He
said:
`I was going to keep you. You were going to work the street for me. Why
did
you take that phone number?' " Anna climbed out of the scafo on the
beach
at Otranto a few nights later. "I was so happy to see the guardia di
finanza waiting for us," she says. Victor was taken to prison, she to
the
Casa Regina Pacis, where she told her story to Don Cesare and the
carabinieri. That was in June 2000. Six months later, Anna testified
against her former "owner" at the tribunal in Lecce.
"When we were still in Albania, Victor told me he would have my whole
family killed if I did that. He had their names and addresses. I'm
afraid
of this still. I don't know how long he will be in prison," Anna says.
Cataldo Motta, the deputy prosecutor in Lecce, who is heading a new task
force against the Albanian mafia, says seven years is the longest any
sex
trafficker spends in an Italian prison. About 100 young women denounced
their "owners" last year - tremendous progress, says Motta. In exchange,
the women are given Italian residence papers. "We arrested about 250
scafisti, but that doesn't take us very far," he says. "The girls are
often
accompanied by their `bosses', so their help is essential. The
relationship
with a priest is different from a policeman or judge. That's why Don
Cesare's help has been so important."
Motta describes the Albanian mafia as "very dangerous and very
intelligent". When the big waves of illegal immigration started in the
late
1990s, "they became the managers, a sort of agency for Albanians, Kurds,
Egyptians, Chinese, Pakistanis, Afghans ...Then their role changed. They
continued to traffic illegal aliens, but they expanded into drugs,
weapons
and prostitution. Today in Italy, Albanians have almost exclusive
control
over the prostitution of east European girls. They annihilated the
Calabrese Ndrangheta, who ran prostitution in Lombardy and the
Piedmont."
But sometimes the mafiosi co-operate, as shown by the arrest in Italy
this
week of 105 men from Albania, the N`drangheta and the Sicilian Camorra.
The
suspects are accused of working together in the sex slave trade.
Don Cesare is protected by eight bodyguards at the Casa Regina Pacis,
and
by three during his forays outside. When he goes on walks to meditate,
the
priest asks his escorts to keep their distance. One evening this winter,
two Albanians approached Don Cesare in the woods near the centre, and
ordered him at gunpoint to go with them. "They said I had to `restore
the
property of the Albanians'. They wanted a girl who had sent 17 Albanians
to
prison. The carabinieri sealed off the area and three hours later they
freed me," he says. It is late afternoon as I accompany Don Cesare
around
his small kingdom in the Casa Regina Pacis. In the illegal immigrants'
quarter, Kurdish, Arab and African men rise as he passes. "Don Cesare,
we've missed you. Where have you been?" one shouts.
Outside, a Romanian girl with black hair and blue eyes, baggy jeans and
a
Walkman, sits crying on a bench. "Christina, what's the matter?" Don
Cesare
asks tenderly. Christina is to leave the following day to visit her
family
in Bucharest (Don Cesare pays for each young woman to visit her family
once
a year). "I'm afraid my fiance will forget me," the Romanian girl cries.
"Don't worry," Don Cesare chides. "We'll find another when you come
back."
Don Cesare never talks to the refugees and former prostitutes about
religion. A tiny cross at the neck of his jumper is the only sign of his
vocation, and there are no religious symbols or chapel at Regina Pacis.
But
the parallel with Mary Magdalene is blatant.
"The Gospel says the prostitute will precede you to heaven," Don Cesare
tells me. "So I cast my lot with them, because I want to arrive just
behind
them." Don Cesare Lodeserto can be reached by e-mail at
donce(at)tiscalinet.it. Website: www.reginapacis.org.
IRISH TIMES 14/04/2001 P60
--
Melanie Orhant
Stop-Traffic Moderator


STOP-TRAFFIC is an open, facilitated, international electronic list
funded by the Women's Reproductive Health Initiative of the Program
for Appropriate Technology in Health. Stop-Traffic addresses human
rights abuses associated with trafficking in persons for forced
labor, servitude and slavery around the world, such as in forced
factory labor, domestic servitude, forced prostitution, forced
agricultural labor and other forms of forced labor. The list
maintains a strong emphasis on public health issues associated with
trafficking, which affects the physical safety, health and well-being
of millions of women, men and children worldwide.

WWW.STOP-TRAFFIC.ORG
_______________________________________________
Stop-traffic mailing list
Stop-traffic@...
http://fpmail.friends-partners.org/mailman/listinfo.cgi/stop-traffic

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
I gruppi di discussione + interessanti e divertenti!
Le liste + calde!! Il meglio di Domeus!!!
Iscriviti a listparade-subscribe@...
e visita il sito del momento:
http://www.domeus.it/ad1594390/www.listparade.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

*** KOPER/CAPODISTRIA (Slovenia)

USS NORFOLK (SSN 714)

Da "Il Piccolo" del 3 aprile 2001 (fonte: lista peacelink)

CAPODISTRIA Gli ambientalisti hanno accolto con palloncini l'unit�
della
marina Usa
Sottomarino, protesta pacifica

CAPODISTRIA - Il sottomarino americano a propulsione nucleare Norflok,
al
suo arrivo a Capodistria, � stato accolto da una folta folla, ma di
semplici curiosi. Le temute manifestazioni, annunciate dagli
ambientalisti,
si sono limitate alle simboliche proteste dell Associazione Neutro,
contraria all adesione della Slovenia alla Nato e dei sindacati
indipendenti. In tutto, una ventina di persone che hanno esposto degli
striscioni sui moli della marina capodistriana, hanno liberato in aria
alcuni palloncini e hanno messo in mare barchette di carta con slogan
anti-militaristi. Si sono poi trasferiti sulla piazza principale della
citt�, dove hanno distribuito volantini ai passanti. Il Norfolk ha
fatto
cos� la sua entrata in porto alle 9.30, scortato dalle motovedette
della
polizia e della capitaneria. Imponente, con i suoi 110 metri di
lunghezza
per 10 metri di larghezza, � stato fatto attraccare al molo due dello
scalo
marittimo sloveno, in compagnia della sua nave appoggio, la Emory s
Land,
gi� da venerd� a Capodistria. I suoi 133 uomini d equipaggio potranno
scendere da stasera in franchigia e occupare pacificamente i
principali
luoghi di ritrovo della costa slovena. Sino a venerd�, quando
riprenderanno
il mare, visiteranno altri centri turistici sloveni. Gli ufficiali
sono
attesi domani dagli incontri con i vertici delle forze armate slovene
e da
una conferenza stampa. Il Norfolk non sar� aperto al pubblico, come
consuetudine per le altre unit� della marina americana, attraccate
finora a
Capodistria. A bordo, come assicurato, non porta armamenti nucleari. �
bastato il suo propulsore ad innescare pesanti polemiche. L arrivo del
Norfolk � coinciso quasi con l approvazione del nuovo codice marittimo
sloveno, che vieta l ingresso nelle acque territoriali di navi a
propulsione nucleare. La norma entrer� in vigore soltanto tra alcune
settimane e pertanto il governo di Lubiana ha potuto concedere l
autorizzazione per l attesa visita, ritenuta un importante
dimostrazione d
amicizia da parte degli Stati Uniti. Sarebbe di buon auspicio per l
adesione, nel 2002, della Slovenia alla Nato.

---

Un po' di dati del sottomarino Norfolk USS Norfolk (SSN-714)

Sottomarini Classe Los Angeles

Los Angeles classe sottomarini sono nucleari
(<http://www.shima.demon.co.uk/modnuke.htm#SSN>SSNs).

Technical Information:

Fonti Massimo Minimo
Lunghezza 2 362 Piedi (110.3 m) 360 piedi (110 m)
Raggio 2 33 Piedi (10 m)
Dislocamento 2 6080/6927 tonn. (emersione /immersione)
Velocit� in emersione 1 15 nodi (27 km/h) -
Velocit� in immersione 2 32 nodi (58 km/h)
Equipaggio 3 133 127
Armamento 4 tubi di lancio
per <http://www.shima.demon.co.uk/subwpns.htm#Mk48>Mk48 or
<http://www.shima.demon.co.uk/subwpns.htm#ADCAP>Mk48 ADCAP siluri ,
<http://www.shima.demon.co.uk/subwpns.htm#Harpoon>Harpoon and
<http://www.shima.demon.co.uk/subwpns.htm#Tomahawk>Tomahawk missiles,
12/15
VLS tubi per <http://www.shima.demon.co.uk/subwpns.htm#Harpoon>Harpoon
e
<http://www.shima.demon.co.uk/subwpns.htm#Tomahawk>Tomahawk missiles
( i famosi della Guerra del Golfo 1991) per capirci quelli
intelligenti!!!!!!

I sommergibile di SSN Convenzionali non possono competere bene nell'
oceano
aperto limitati dal loro grande fabbisogno di carburante. Per i
pattugliamenti di lunga autonomia, controllo del tratto di mare e
potenza un sommergibile nucleare � quello pi� adatto. Lo SSN �
teoricamente
un sottomarino normale (un sommergibile convenzionale di attacco), ma
alimentato da una turbina a vapore nucleare che gli concede
una resistenza molto pi� grande e cos� in maniera massiccia
aumentando le
relative possibilit� tattiche e strategiche. Infatti, senza la
necessit� di
ritornare alla superficie per la ricarica delle batterie o di
riempire
le casse d 'ossigeno (' gli impianti di lavaggio efficienti riciclano
l'
aria nella barca) il limite alla resistenza subacquea della barca � la
quantit� di viveri ed i limiti psicologici dell'equipaggio. Dovuto a
questa grande resistenza ed aumento necessario nel formato, sono
quindi
dovuti solitamente i grandi carichi di munizioni compreso i missili
anti-nave (ASMs) rispetto ai sottomarini convezionali. I "naturali"
nemici
della Classe Los Angeles sono individuati nei sottomarini russi della
classe AKULA.

Ah.. dimenticavo una primizia il "nostro" sommergibile Norfolk �
stato il
protagonista del famoso bombardamento di Belgrado esattamente di 2
anni fa

April 3, 1999
Web posted at: 10:03 a.m. EST (1503 GMT)

http://www.cnn.com/WORLD/europe/9904/03/nato.attack.01/>http://www.cnn.com/WORLD/europe/9904/03/nato.attack.01/

..............Il pentagono ha confermato gli obiettivi NATO a
Belgrado
centro. I funzionari hanno detto che sette missili di crociera di
attacco
della terra di Tomahawk, o T-LAMs, sono stati (infornati cos� dicono
gli
americani) inviati contro gli obiettivi dal USS Philippine Sea e dal
USS
Norfolk, , nell' Adriatico intorno alla mezzanotte di venerd� ...

---

*** SLUNJ (Croazia)

Ai marines americani e' stata recentemente vietata la libera uscita a
Slunj. Per causa loro, tra le altre cose, il prezzo del caffe' nei bar
e' salito a 15 kune (circa 3000 lire). Il vicesindaco Matesa ha anche
chiesto che venga chiuso il poligono militare.
Viceversa, a Udbina, nella Lika, dove sono stanziati i contingenti aerei
croato e statunitense, sono state annunciate esercitazioni militari per
la soddisfazione dei bottegai locali che sperano di veder rifiorire un
po' di turismo nella zona, gia' devastata durante il conflitto che ha
portato alla cacciata degli abitanti di religione cristiano-ortodossa.

(Fonte: Vecernji List, 13/4/2001)

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
PERCHE' ASPETTARE UN'EVENTO PER FARE REGALI!
Vacanze, idee regalo, liste nozze...
tutte le migliori offerte direttamente
nella vostra casella di posta!
http://www.domeus.it/ad1594740/valuemail.domeus.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

PANSLAVISMO

"Liberazione" del 25 aprile u.s. definisce addirittura "panslavista" la
coalizione anti-Djukanovic "Alleanza per la Jugoslavia", che alle ultime
elezioni in Montenegro ha rappresentato l'istanza contraria al
secessionismo micro-nazionalista. Il termine "panslavista" e' apparso in
un articolo dal titolo (piuttosto fuorviante) "Montenegro: l'Europa
contro la secessione", nel quale ci si compiace per il ruolo europeo,
sorvolando sugli appoggi di cui Djukanovic si e' giovato e continua a
giovarsi ad esempio da Germania e Gran Bretagna.
Altra stampa italiana (spec. l'Ansa) in questi giorni ha definito la
"Alleanza per la Jugoslavia" come una coalizione "filoserba" e formata
da "nazionalisti" - poiche' apparentemente lo jugoslavismo sarebbe una
forma di "nazionalismo", e non piuttosto un'idea a suo modo
internazionalista, benche' "su piccola scala". Il termine "nazionalista"
non viene invece mai usato per Djukanovic. (Italo Slavo)

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
I gruppi di discussione + interessanti e divertenti!
Le liste + calde!! Il meglio di Domeus!!!
Iscriviti a listparade-subscribe@...
e visita il sito del momento:
http://www.domeus.it/ad1594390/www.listparade.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

SI STANNO REALIZZANDO GLI AUSPICI DEL "VECCHIO LEONE" CHURCHILL?

di Dara Janekovic (da "Hrvatska Ljevica" - Sinistra croata, 1996)

(...) Quelli che da vicino seguivano l'azione e le intenzioni di
Winston Churchill, uomo politico dallo "sguardo offuscato dal whiskey",
come disse a suo tempo anche De Gaulle, affermano che [questi] aveva la
fissazione dei Balcani e del loro futuro. Lo dicono nelle loro memorie
sia il figlio di Churchill che quello di Roosevelt, ma anche il
Comandante in Capo del II Fronte alleato antifascista in Europa nel
1944, Dwight Eisenhower. In una occasione, questi ha affermato che
Churchill non riusciva a concentrarsi sul problema militare immediato,
cio� sull'apertura del II fronte, perch� "il suo primo pensiero era il
futuro dei Balcani". E quale futuro egli desiderasse per i nostri
territori e per la penisola balcanica in generale, lo ha testimoniato
lui stesso nelle sue memorie, per le quali ha ricevuto anche il premio
Nobel per la letteratura nel 1953.

Churchill voleva una variante aggiornata della monarchia
austroungarica, con la formazione di una Federazione danubiano-
cattolica che avrebbe compreso Croazia, Slovenia, una parte
dell'Italia, cio� tutto il suo Nord, l'Austria, l'Ungheria, la Baviera,
per un totale di 267.389 kmq (nel cuore dell'Europa) con 37 milioni di
abitanti! Per realizzare questa sua idea ossessiva, Churchill si �
impegnato fino all'ultimo momento perch� il II fronte (nel 1944) si
aprisse nei Balcani, cio� nella Jugoslavia alleata nella grande
coalizione antifascista, che si trovava gi� verso la fine della grande
guerra di liberazione di tutti i popoli jugoslavi, con a capo Josip
Broz Tito.

Perch� allora uno sbarco sulla costa adriatica? Soltanto perch� cos� si
sarebbe potuto realizzare il suo intento di dividere la Jugoslavia e i
Balcani in "penisola asiatica" e "paesi cattolici" i quali sarebbero
rientrati nella "sua" federazione Pandanubiana e si sarebbero legati
all'Europa Centrale.

Di questa sua intenzione Churchill ha parlato pubblicamente in varie
occasioni. Era un accanito sostenitore dell'attacco alleato alla
Germania dai Balcani, con la scusa che l'Istria e Trieste
sono "l'ascella dell'Europa"...

In una parte delle sue memorie egli scrive: "Sono molto interessato a
quello che riguarda l'Austria e spero che Vienna possa diventare
capitale di una grande federazione pandanubiana". Il suo progetto
Churchill lo sottopose a Stalin e Roosevelt in occasione della
Conferenza a Teheran nel 1943. Diceva che l'asse di questa federazione
danubiana sarebbe stato formato dall'Austria e dalla Baviera. Sembra
che Stalin gli abbia chiesto che cosa ne sarebbe stato dell'Ungheria.
Il premier britannico gli rispose che l'avrebbe vista bene all'interno
delle frontiere di questa federazione.

Delle intenzioni e dei desideri di Churchill era informato anche Josip
Broz Tito, il comandante supremo dell'Armata Popolare di Liberazione e
dei reparti partigiani della Jugoslavia... [Tito] si opponeva
fermamente allo sbarco degli alleati in Jugoslavia, preparandosi anche,
nel caso che questo fosse avvenuto senza il consenso dell'Armata
popolare e suo personale, a reagire con le armi. Questo lo disse anche
pubblicamente. Ricordo molto bene quei giorni e mesi del 1944. (Tito si
incontr� con Churchill quello stesso anno a Napoli).

Josip Broz Tito sapeva anche di quel famoso biglietto sul quale
Churchill scrisse "fifty-fifty", che pass� a Stalin durante la
conferenza di Jalta, quando si parl� della Jugoslavia. Tito menzion�
tante volte quel biglietto e quel "fifty-fifty", quando si esprimeva
pubblicamente contro "l'oppressione e le imposizioni dei potenti, anche
nei confronti dei popoli e degli stati che hanno pagato cara la propria
libert�".

A Jalta, citt� di villeggiatura e porto in Crimea, Churchill, dopo il
fallito sbarco sulla costa adriatica nel 1944 (al quale era decisamente
contrario anche l'allora presidente americano F. D. Roosevelt, che
aveva l'ultima parola), voleva imporre ancora una volta la sua visione
per quanto riguardava il futuro della Jugoslavia e dei Balcani, ma
nemmeno questa volta ebbe successo.

La Jugoslavia aveva grandi meriti come alleata nella lotta
antifascista. Naturalmente Churchill era di nuovo scontento e
arrabbiato; per�, si dice, rimase convinto che la Jugoslavia fosse
destinata a morire e che la sua idea, riguardo alla divisione, prima o
poi, si sarebbe avverata.

Non sta succedendo questo adesso negli anni Novanta in una maniera
simile o peggiore ancora? Perch� proprio l'Austria era ed � rimasta
cos� interessata alla spaccatura della Jugoslavia? E la Germania,
naturalmente, in prima fila?

Leggendo le memorie di Churchill � possibile capire anche tutta la sua
titubanza e le sue contraddizioni riguardo il movimento partigiano, la
Jugoslavia, il governo jugoslavo in esilio a Londra, e verso il capo
cetnico Draza Mihajlovic. Dovette passare del tempo prima che lo stesso
Churchill riconoscesse i veri combattenti contro il fascismo e mandasse
suo figlio Randolph da Tito. Ma, dicono, nemmeno allora aveva desistito
dalla sua idea della spartizione della Jugoslavia.

Churchill � morto il 24 gennaio 1965, ma con lui non � morta la sua
idea di dividere la Jugoslavia e i Balcani. Su questo lavoravano con
fervore diverse forze nel Paese e nel mondo, preparando il male, l'odio
e la divisione, nella quale sono stati gettati tutti i popoli della
Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, per qualcuno fino al
completo sterminio.

Voglio ricordare altri fatti ai quali bisognerebbe pensare e ricordare
in questi tempi malvagi e malsani, con delle persone ancora peggiori,
che non cercano di placare i loro impulsi guerrafondai e barbari!

Getto di nuovo uno sguardo nelle memorie di Churchill, parte VI, "Il
trionfo e la tragedia", pag. 677 e 678! "Il vecchio leone" - come lo
chiamavano i suoi compatrioti durante la II guerra mondiale - pubblic�
alcune delle sue tipiche lettere, che sono pi� attuali ora di allora,
dell'aprile 1945, quando Churchill scriveva al suo Ministro degli
Esteri, Anthony R. Eden, e nelle quali tra l'altro diceva anche
questo: "A questa guerra non si sarebbe mai arrivati se, sotto la
spinta dell'America e dei tempi moderni non avessimo cacciato gli
Asburgo dall'Austria e Ungheria e gli Hohenzollern dalla Germania".

Diciotto giorni pi� tardi, in un'altra lettera, Churchill scriveva (lo
stesso anno, il 1945, subito dopo la disfatta del nazifascismo di
Hitler): "Il mio governo non si opport� all'iniziativa di Otto von
Habsburg per la restaurazione dell'Austria-Ungheria..." (...)

E chi � questo signor arciduca Otto d'Asburgo [ora deputato europeo per
la CSU bavarese e leader del movimento "Paneuropa"- n.d.t.]? "Legittimo
erede al trono", come si presenta lui stesso. Pronipote
dell'imperatrice Maria Teresa! Per quanto si sa dai giornali, questo
signore, con l'epiteto di "Sua Maest� Reale" � partito nel 1940 per gli
USA, ma con la speranza che il suo desiderio si avverasse, cio� che un
giorno gli venisse restituito il trono e alla fine della II Guerra
mondiale venissero fissate nuove frontiere, come avviene dopo ogni
guerra. In questo senso Sua Maest� Reale svolgeva un'attivit� molto
impegnativa, e in ci� veniva aiutato, con anima e corpo, dal vescovo
cattolico newyorchese Speelman [si veda "Ratlines" di Aaron-Loftus,
n.d.t.], il quale gi� nel 1943 aveva visitato il Vaticano e dialogato
per la creazione di un nuovo stato cattolico in europa, del quale
sarebbe stato capo l'arciduca. L'intento era naturalmente anche quello
di aiutare il Vaticano a far ritornare la stima offuscatasi a causa
della politica prohitleriana e promussoliniana, e cos� aiutare e
salvare i fedeli criminali fascisti e i fedeli "quisling" di Hitler,
nell'Ungheria del regente Horthy, nella Slovacchia di monsignor Tiso,
nella Croazia di Ante Pavelic. L'arcivescovo newyorchese si �
incontrato in Vaticano (se i documenti non mentono!) anche con
l'inviato di A. Pavelic, malgrado Pavelic avesse dichiarato guerra agli
USA!.

Ma le cose non seguivano un corso favorevole a Otto d'Asburgo, in quel
periodo. Non si � realizzata l'idea alla quale aspiravano Churchill e,
naturalmente, anche il Vaticano. Non � forse stata ormai ridisegnata
ufficialmente, questa Europa centrale cattolica, con Otto d'Asburgo
quale imperatore, e che riunirebbe intorno a s� Croazia, Slovenia,
Vojvodina, Bosnia, Austria, Ungheria, Slovacchia e Cechia?! Eccoci qui!
Anche la Bosnia e la Vojvodina!

Che gli storici e i politici contrari a un tale "impero" riflettano su
tutto quello che si � tentato dopo e che si � svolto dietro le quinte,
affinch� nel momento giusto, in qualche maniera, questo "impero" si
realizzasse. L'iniziativa "Alpe-Adria", di collegamento e cooperazione
tra gli stati, viene gi� denominata a Zagabria "Danubio-Alpe-Adria"! E
risulta evidente anche da tutto quello che si fa (in questo senso) con
la Bosnia e la Vojvodina - in quest'ultima vivevano ca. 340.000
ungheresi, mentre i croati, secondo il censimento del 1991, erano
soltanto 74.000.

Ogni persona coscienziosa si dovrebbe domandare: non si poteva
sviluppare la cooperazione tra i popoli, forse, senza la guerra, senza
distinzione di religione o nazionalit�? Quanta gente ancora dovr�
perdere la vita, quante generazioni saranno distrutte o storpiate
dall'odio e dalle guerre, perch� si realizzino le intenzioni anche del
Vaticano, che ancora non si � pacificato con lo scisma della Chiesa
greco-ortodossa e dei suoi fedeli, nel 1054?

La Chiesa cattolica, il potente Vaticano, sono molto attivi
nell'espansione dell'ecumenismo e, nello stesso tempo, di un forte
anticomunismo... Soltanto chi � cieco per ignoranza non pu� ravvisare
l'eccezionale ruolo attivo del Vaticano nei Balcani, particolarmente
sul territorio dell'ex-Jugoslavia (sia verso l'ortodossia che verso
l'Islam). Era da molto tempo, nella storia, che non si assisteva ad una
cos� impetuosa, aperta e aggressiva ascesa delle principali religioni
monoteiste anche su questi nostri spazi.

Di questi tempi, mentre il ruolo della religione di fronte al
fantastico sviluppo della scienza e la computerizzazione globale, la
rivoluzione informatica, dovrebbe secondo ogni logica indebolirsi,
assistiamo invece a un suo ampliamento e rafforzamento, e in alcune
regioni quasi si torna al Medioevo, non soltanto nei Balcani, in Russia
e nei paesi dell'Europa Orientale, ma anche altrove. Quasi che le
strutture conservatrici nel mondo non stiano cedendo, ma si stiano
momentaneamente rinforzando; malgrado ostinatamente dappertutto si
faccia molto parlare di "democrazia", sembra che sul piano mondiale si
stiano facendo passi avanti verso un totalitarismo dalle sfumature e
dai colori pi� vari. Siamo gi� alle soglie di pericolosi incendi
mondiali di grandi dimensioni? Nell'imminenza di mosse pazze e
incontrollate di alcuni estremisti conservatori, di alcuni Hitler
contemporanei?! Forse anche peggiori, perch� in possesso di armi
nucleari ancora pi� pericolose (...)

(traduzione di Ivan Istrijan)

fonte:
> http://www.geocities.com/Pentagon/Barracks/3824/opuscolo.htm
> http://www.marx2001.org/crj/opuscolo.zip

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
PERCHE' ASPETTARE UN'EVENTO PER FARE REGALI!
Vacanze, idee regalo, liste nozze...
tutte le migliori offerte direttamente
nella vostra casella di posta!
http://www.domeus.it/ad1598600/valuemail.domeus.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

"SLOBODAN" VUOL DIRE "LIBERO"

slobodan je u zatvoru, kostunica nije slobodan

("libero e' in galera, kostunica non e' libero" - manifesto
anonimo affisso per le vie di Belgrado, aprile 2001)

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
PERCHE' ASPETTARE UN'EVENTO PER FARE REGALI!
Vacanze, idee regalo, liste nozze...
tutte le migliori offerte direttamente
nella vostra casella di posta!
http://www.domeus.it/ad1598600/valuemail.domeus.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

IMPORTANTE
La vecchia casella di posta elettronica del Coordinamento Romano per
la Jugoslavia (CRJ) - crj@... - non funziona piu'. Tutti i
messaggi inviati a questo indirizzo da circa un mese vanno perduti.
In futuro, chiunque dovesse mettersi in contatto con il CRJ e'
pregato di scrivere solamente all'indirizzo: jugocoord@...

VAZNO
Stari email-adres od Rimskog Saveza za Jugoslaviju (CRJ) -
crj@... - vise ne radi. Sve poruke do ovog adresa vec mjesec
dana su izgubile. U buducnosti, molimo sve ko trebaju kontaktirati
CRJ da napise osim ovom adresu: jugocoord@...

IMPORTANT
The old email address of Roman Coordination for Yugoslavia (CRJ) -
crj@... - does not work any more. All messages sent to that
address since last month are lost. In the future, everybody who needs
to get contact with CRJ should kindly write only to the address:
jugocoord@...

WICHTIG
Die alte Email-Adresse der Roemischen Koordination Fuer Jugoslawien
(CRJ) - crj@... - funktioniert nicht mehr. Seit einem Monat,
alle Botschaften, die zu dieser Adresse geschickt werden, gehen
verloren. In der Zukunft sollen alle Leute, die in Kontakt mit CRJ
kommen wollen, zu dieser anderen Adresse schreiben:
jugocoord@...

SMRT FASIZMU - SLOBODA NARODU

----------------------------------------------------------------------
I gruppi di discussione + interessanti e divertenti!
Le liste + calde!! Il meglio di Domeus!!!
Iscriviti a listparade-subscribe@...
e visita il sito del momento:
http://www.domeus.it/ad1599040/www.listparade.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

Subject: Camp Bondsteel: Permament Staging Post For Out-Of-Area
Operations?
Date: Thu, 26 Apr 2001 02:37:15 -0700 (PDT)
From: Rick Rozoff <r_rozoff@...>
To: r_rozoff@...


The Budapest Sun

There are unconfirmed reports in Kosovo that the US
government is seeking a lease of up to 75
years....Although at present it has only helicopter
facilities, sufficient real estate remains unused to
build runways large enough for B-52 bombers, which
could make Bondsteel a forward staging post for US
out-of-area operations in the Middle East.



April 26, 2001 - Volume IX, Issue 17
US forces get settled in Kosovo

By Neil Barnett

The US government is negotiating to secure a more
permanent status for Camp Bondsteel, its main base in
Kosovo. Currently the legal status of the property is
unclear due to the destruction of property records in
the war.

The negotiations may provide further evidence of a
long-term US commitment to the Balkans despite George
W Bush�s election rhetoric.

According to Major James Marshall, a US Army
spokesman, "We want UNMIK (the UN interim government)
to re-establish property ownership titles.

At present there is a temporary arrangement under the
Military Technical Agreement between the UN and
Yugoslavia."

There are unconfirmed reports in Kosovo that the US
government is seeking a lease of up to 75 years,
although Marshall refused to comment on possible
future contracts.

The 900-acre (360,000 sqm) base is located near
Urosevac, 25km south of the provincial capital
Pristina. It acts as the headquarters of the US
contingent and logistics base for the US-led sector of
the province. Some 4,800 troops are accommodated in
Bondsteel.

The size and apparent permanence of Camp Bondsteel has
been a source of speculation in Kosovo for some time.
Although at present it has only helicopter facilities,
sufficient real estate remains unused to build runways
large enough for B-52 bombers, which could make
Bondsteel a forward staging post for US out-of-area
operations in the Middle East. "About 55-60% of the
camp is developed," leaving around 150,000 sqm so far
unused, Marshall said. The camp has a command center,
a hospital, two education centers, three fitness
centers, three dining halls, a cinema and two chapels.


It generates its own electricity and purifies two
million liters of drinking water per day. Outside the
camp�s Burger King restaurant, American soldiers sun
themselves while listening to Britney Spears and
Eminem.

Evidence of an apparent long-term commitment to Kosovo
sits oddly with a growing US reluctance to perform the
occasionally hazardous task of peacekeeping.

The US Army in Kosovo has been criticized recently for
its obsession with "force protection" (ie prevention
of US casualties) at the expense of the peacekeeping
mission. In February, Britain�s 1st Princess of Wales�
Royal Regiment (1PWRR) was rushed into the US sector
to secure the Presevo Valley border area after an
upsurge in activity by ethnic Albanian rebels in
southern Serbia.

Then in late March, as fighting between ethnic
Albanian rebels and government forces erupted in
northern Macedonia, the 2nd Royal Tank Regiment (2RTR)
was sent into the border area to prevent cross-border
activity by insurgents.

In both cases, it was mainly US reluctance to deal
with dangerous situations that necessitated British
intervention in the US sector. The difference in
approaches between US troops and others is clear in
Kosovo. British troops patrol on foot, wearing berets
and no body armor, allowing them to interact with the
local population and win their confidence.

The American soldiers, by contrast, seldom venture out
of their Humvee 4x4s, and travel in convoys, with
helmeted and flack-jacketed soldiers training
roof-mounted machine guns on the surrounding area.

Privately, some KFOR officers are concerned that over
time, as the Kosovar Albanian�s delight at NATO�s
intervention wears off, the US approach will cause a
deterioration of relations between KFOR and the local
population.

Bush said during his election campaign that he would
review the US commitment to the Balkans and seek to
hand a greater share of European peacekeeping to
Europe. But US Secretary of State Colin Powell
recently said that there was no exit date for US
forces in Bosnia or Kosovo.

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista":
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
Una newsletter personale,
un forum web personale,
una mailing list personale, ...?
Gratis sotto
http://www.domeus.it/ad1580020/www.domeus.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

----------------------------------------------------------
--- MESSAGGIO SPEDITO DA "francesco iannuzzelli" <francesco@...>
----------------------------------------------------------
Ciao a tutt* vi segnalo un corposo aggiornamento della pagina
dedicata alla documentazione scientifica sull'uranio impoverito, che
trovate a questo indirizzo

http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/u238/documenti

In particolare:

"Stima dei danni radiologici da Uranio Impoverito alla popolazione
dei Balcani " a cura del prof. Massimo Zucchetti . In appendice i
commenti dell'autore su alcuni recenti rapporti sull'Uranio
Impoverito pubblicati a livello internazionale
(disponibile in formato html, rtf e pdf)
----------
Il rapporto della Commissione Mandelli ("Relazione preliminare
della commissione istituita dal Ministro della Difesa sull'incidenza
di neoplasie maligne tra i militari impiegati in Bosnia e Kossovo")
----------
Il rapporto dell'Unione Europea ("Opinion of the group of experts
established according to Article 31 of the Euratom Treat - Depleted
Uranium")
----------
Dr. Muna Al Jiburi - University of Baghdad
"Environmental and health impacts of Aggression on Iraq"
(in formato html, rtf e pdf)
----------
B.A. Marouf
"The environmental and health effects of deployment of depleted
uranium during 1991 by US and UK armies in Iraq"
(in formato html, rtf e pdf)
----------
Dr. Darko Nadic - University of Belgrade
"A socio-ecological approach to investigating the environment in
Yugoslavia"
----------
Il testo del decreto interministeriale sulla realizzazione di una
campagna di monitoraggio sulle condizione sanitarie dei cittadini
italiani che hanno operato nei Balcani, compreso l'elenco degli
esami medici previsti

ciao
francesco

---

De :
� : Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.


Dear anti-Du folks,
we're now producing a weekly update of du news,
research etc,conferences, actionse etc in snippet size
form,(with contact address) no rants or debates, which
is designed for those groups who have yet to join the
movement, and for those who don't want a huge amount
of emails flooding in everyday. We've got near 300-400
groups we've emailing, and hope that this increases.
To make this project work, we're going to need all the
input we can get from activists and researchers out
there, i.e sending in reports, articles, diary dates
etc, so that the list is full every saturday/sunday,
when its sent out.
To subscribe to the list then contact:
Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.
and to send data then mail to
pandora.project@...

Also if people have lists of environmental, politial
or community groups who you think might want the list
sent, then post them on.

many thanks

Davey garland

-----Messaggio Originale-----
Da: "davey garland" <thunderelf@...>
A: <Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.>
Data invio: gioved� 19 aprile 2001 12.51
Oggetto: [DU Information List] DU list April 10 (2)


>
> Depleted Uranium Information List April 9 (2)
> ****************************************************
>
> Note: due to complications, this is a little late, and
> please excuse the roughness of the report. Another
> issue should be out this weekend. Thanks for bearing
> with us.
>
> Media
>
>
> Iraq and WHO agree to explore effects of radiation.
> Report on agreement of April 9-11.
> > Source:> <A
> HREF="http://www.timesofindia.com/today/13woru11.htm">>
> http://www.timesofindia.com/today/13woru11.htm</A>>
>
>
> "International War-crimes Tribunal" financed by the
> United States Government and US Multi-Nationals
> It's as if Washington itself were to try Milosevic!
> by MICHEL COLLON
> Questions the impartiality of the War Crimes Tribunal
> and reveals its violations of international law.
>
> - Health Risks of using Depleted Uranium by Venik
> Philadelphia, 30 Mar 2001 -- In the recent months the
> NATO and other interested parties became more active
> in their attempts to discredit opponents of using
> depleted uranium (DU) in ammunition and other areas,
> where this radioactive material may come in contact
> with people and the environment.
> This is a collection of relevant information found in
> a variety of publications summarizing some of the data
> on the health risks of depleted uranium in a
> reasonably-sized article intended for non-technical
> reader.
>
http://members.nbci.com/_XMCM/082499/aviation/archive/du-watch/us_gov_about_
du.htm
>
> PDF file (384Kb):
>
http://members.nbci.com/_XMCM/082499/aviation/archive/pdf/health_risks_of_us
ing_du.pdf
>
> Britain to screen military for depleted uranium
> LONDON (Reuters) - Britain has moved a step closer to
> screening military personnel exposed to depleted
> uranium.
> << Source: h<A
> HREF="http://uk.news.yahoo.com/010411/80/bjyns.html">
> ttp://uk.news.yahoo.com/010411/80/bjyns.html</A>
>
> Fresh fears over depleted uranium
> An investigation into the effects of weapons
> containing depleted uranium has uncovered
> contamination in urine samples from people in Kosovo
> and Bosnia.
> << Source: <A
>
HREF="http://news.bbc.co.uk/hi/english/uk/scotland/newsid_1273000/1273053.st
m"
>
>http://news.bbc.co.uk/hi/english/uk/scotland/newsid_1273000/1273053.stm</A>
>
> Gulf War Vets Have More Health Problems Than Others
> by Patricia Reaney LONDON (Reuters) -
> Veterans of the Gulf War have more health problems and
> illnesses than other men and women in the armed
> services, British doctors said on Thursday.
> Source:<A
>
HREF="http://news.excite.com/news/r/010411/20/science-health-gulfwar-dc">
> http://news.excite.com/news/r/010411/20/science-health-gulfwar-dc
>
> Planned Deaths by Nuclear Industry
> Court Testimony by Dr. John Gofman, stating that the
> US code of Federal Regulation NRC for exposure to
> radiation constitutes 'planned deaths'.
> http://www.geocities.com/mothersalert/chernobyl.html
>
> Nuclear Control Institute Calls on Nuclear Industry
> to Abandon Use Of
> Plutonium, Highly Enriched Uranium WASHINGTON, April 9
> /PRNewswire/
> Speaking at NCI's 20th anniversary conference at the
> Carnegie Endowment
> for International Peace, NCI President Paul Leventhal
> said: "There may be an
> irreducible proliferation risk associated with nuclear
> power, a risk serious
> enough to consider abandoning our commitment to
> nuclear power."
> http://www.nci.org/conference.htm .
>
>
> Irresponsible weapons - Depleted uranium arms very
> harmful
> Source:<A
> HREF="http://www.michigandaily.com/articles.php?uniqid 010405e02">
> http://www.michigandaily.com/articles.php?uniqid 010405e02</A>
> Looks at the radiological and chemical toxicity of
> depleted uranium weapons.
>
>
>
>
>
> The New Statesman: Not as it seems - was Racak
> Kosovo's Gulf of Tonkin?
> Armen Georgian and Arthur Neslet.
> There were no howls of outrage from world leaders or
> press cries for action when the Forensic Science
> International Journal published its report on the
> alleged massacre of 45 Albanian civilians by Serb
> forces in the Kosovan village of Racak. Yet the
> Journal's report cast massive doubt on an incident
> that played the central part in justifying Nato's
> bombing campaign against Yugoslavia in1999.
>
>
> Global spread of DU reaches food chainBy Torcuil
> Crichton and Felicity Arbuthnot
> Publication Date: Apr 15 2001
> Depleted uranium from shells fired by British and
> American forces during the Balkan wars has found its
> way into the food chain and has been detected among
> the civilian populations of Kosovo and Bosnia.
> http://www.sudayherald.com (News)
>
>
> U.S. Studies Developing New Nuclear Bomb by Walter
> Pincus
> The Defense Department is studying whether to develop
> a new, low-yield nuclear weapon with an
> earth-penetrating nose cone that could knock out
> hardened or deeply buried targets such as leadership
> bunkers and command centers.
> Washington Post.
> http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A19401-2001Apr14.htm
>
>
>
> Boilerplate
> ***************************************************
> The Boilerplate usually remains unchanged from
> newsletter to
> newsletter. It contains the following information:
> - Web site
> - Send info to DU Information List
> - About The Pandora DU Information List
> - Your involvement is needed
> - How to subscribe and unsubscribe to this letter
> - Disclaimer
>
> ****************************************************
> Web site
> www.pandora.project.on.to
>
> Send info to DU Information List
> Post message: pandora.project@...
>
> About the Pandora DU information list
> The Pandora DU Information List is a means to connect
> with various organisations and individuals who are
> interested, researching or campaigning on the issue of
> Depleted uranium. The list will be distributed weekly,
> and will include various snippets of information etc,
> provided by those in the anti-du movement, with
> contact addresses to receive more detailed data or the
> complete documents being reviewed
>
> Your involvement is needed
>
> Your involvement is needed To make this Network
> successful, then we are
> going to need the input of all those working in the
> anti-DU field,
> journalists, activists, researchers and veterans. So
> please send us your
> reports and documents to pandora.project@...
> Also as we want to
> send this to as many groups as possible then please
> send any suggestions
> of email contacts etc.
>
> How to subscribe and unsubscribe to this letter
> To subscribe:
> Everyone is welcome to subscribe to this free
> newsletter.
> Send an email to
> Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.
>
> To unsubscribe:
> Send an email to
> Unsubscribe:
> Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.
>
> Disclaimer
> While The Pandora DU Information List and its members
> and associates
> use their best efforts in collecting and preparing the
> information
> published herein, The Pandora DU Information List
> hereby disclaims any
> liability for any loss or damage caused by errors or
> omissions, whether such
> errors or omissions resulted from negligence or other
> causes. Without
> limiting the generality of the foregoing, The Pandora
> DU Information
> List does not in any way vouch for the information
> supplied by its members
> or associates or for the quality of their work.
> Please notify us about any perceived errors or
> omissions.
>
> Any views expressed in this e-mail are those of the
> author, except
> where the sender specifically states them to be the
> views of The Pandora DU
> Information List.

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista":
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
PERCHE' ASPETTARE UN'EVENTO PER FARE REGALI!
Vacanze, idee regalo, liste nozze...
tutte le migliori offerte direttamente
nella vostra casella di posta!
http://www.domeus.it/ad1580050/valuemail.domeus.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

UI: tutto quello che uno/a scienziato/a dovrebbe sapere ...
... sta nel sito:

> http://members.tripod.com/vzajic/index.html

a cura di Vladimir S. Zajic. E' di due anni fa ma e' attualissimo.

---

> http://www.osti.gov/servlets/purl/385569-hKGHZI/webviewable/385569.pdf

Documento effetti AMBIENTALI DU: da Los Alamos

---

> http://www.bbc.co.uk/scotland/alba/programan/eorpa/transcripteng.shtml

Trascrizione di una recente trasmissione della BBC riguardante alcuni
test svolti sulla popolazione civile della Bosnia e del Kosovo da parte
di un certo prof. Nick Priest, che avrebbe riscontrato la presenza di
uranio impoverito in *tutti* i campioni di urina della popolazione
locale.

>Civilians Contaminated by Depleted Uranium
>BBC 2 Scotland
>Thursday 12 April 2001 19.30
>Transcript

---

> http://www.ecn.org/ponte/guerra/ramseyclark.htm

Intervista a Ramsey Clark (ex ministro della giustizia
USA) sul tema dell'uranio impoverito e la "sindrome del
golfo"

>
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/u238/documenti/caratterizzazione_du.html

Documento su caratterizzazione del DU

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista":
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
Una newsletter personale,
un forum web personale,
una mailing list personale, ...?
Gratis sotto
http://www.domeus.it/ad1580020/www.domeus.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe

* Travnik: processo per l'omicidio Puletti-Moreni-Lana. Files audio.

* ASSISI 28 luglio-5 agosto: CAMPO ANTIMPERIALISTA 2001
* Poziv za anti-imperijalisticki kamp 2001 god.
* Campo antimperialista: le tariffe

* G8 Genova: appello degli antimperialisti

------------------------------------------------------------------------

* Giovedi' 26 aprile si apre a Travnik, in Bosnia centrale, il processo
contro Hanefija Prijic, il responsabile dell'uccisione il 29 maggio 1993
di tre volontari italiani, Guido Puletti, Fabio Moreni e Sergio Lana. Il
processo si aprira' con le dichiarazioni dell'imputato e
l'interrogatorio
dei due sopravvissuti, Agostino Zanotti e Cristian Penocchio.

E' la prima volta che in un'aula giudiziaria verra' affrontato quello
che
successe otto anni, tra Gornji Vakuf e Novi Travnik. Il processo di
Travnik sara' quindi la prima occasione perche' possa emergere la
verita'
sui fatti del maggio 1993 e venga ottenuta giustizia. Si vedra'
dall'andamento del dibattimento.

Chi e' interessato a seguire il processo di Travnik potra' trovare dal
26
aprile sul sito di Radio Onda d'Urto (www.radiondadurto.org) il
resoconto
quotidiano del dibattimento, sotto forma di files audio che verranno
resi
disponibili giornalmente dalle ore 21.

---

Subject:
Programma Campo 2001 (28 luglio-5 agosto)
Date:
Wed, 07 Feb 2001 00:39:23 +0800
From:
<campo2000@...>
To:
<voceoperaia@...>


Programma Campo 2001 (28 luglio-5 agosto)


Sabato 3 febbraio si e� svolta la riunione internazionale del Comitato
Politico in vista del prossimo Campo Antimperialista 2001 (Assisi, 28
luglio - 5 agosto).

Comunichiamo qui sotto il palinsesto dei lavori del Campo.

Rivolgiamo un appello a quanti fossero interessati a partecipare ai
forum e alle tavole rotonde a segnalarcelo quanto prima al nostro
indirizzo:
it.campo@...

Entro il 15 giugno diffonderemo il palinsesto con i relatori e la lista
delle organizzazioni internazionali partecipanti. Hanno gia� aderito
piu� di venti tra organizzazioni politiche e
movimenti sociali di America Latina, Medio Oriente, Asia del Sud ed
Estremo Oriente.

Tutti gli aggiornamenti sul nostro sito
www.antiimperialista.com

Il Comitato Politico del Campo Antimperialista

* in coda a questo messahio il Logo del campo 2001
------------------------------------------------------------------------------
Sabato 28 luglio
arrivi e sistemazione
Ore 21,00: Concerto e apertura ufficiale del Campo 2001


Per tutta la durata del campo saranno attivi due laboratori: uno
informatico, per l�uso piu� appropriato di Internet, e l�altro sull�arte
e la comunicazione visiva nella
lotta antimperialista


------------------------------------------------------------------------------
Domenica 29 luglio

Ore 9,30

Incontri con le delegazioni internazionali


ore 15,30: Prima sessione plenaria

Il linguaggio proibito

Lotta antimperialista, scienza, tecnologia e comunicazione di massa

ore 21,00 Forum tematici

Forum 1: Prigionia politica
a- Metodologia dell'oppressione e del catsigo
c- Il bottino della guerra fredda
d- Statistica dei prigionieri politici

Forum 2: L'esodo e i migranti
a- Liberta' di circolazione per i capitali ma non per gli esseri
umani
b- Razzismo e classe operaia
c- Immigrati, neoliberismo e lotta di classe

Forum 3: Guerra nucleare a bassa intensita�
a- Che cos�e� l�uranio impoverito.
b- La nuova cultura della distruzione
c- Conseguenze sociali del crimine atomico

---------------------------------------------------------------
Lunedi' 30 Luglio

Ore 9,30
Incontri con le delegazioni internazionali

ore 15,30: Seconda sessione plenaria

Senza tregua

La questione palestinese e il conflitto in Medio Oriente

ore 21,00 Forum tematici

Forum 1. Afghanistan
a- 25 anni di guerra civile.
b- I Talibani e la CIA
c- Quale via d'uscita?

Forum 2: Kurdistan
a- La repressione continua
b- La svolta del PKK
c- Indipendenza o autonomia?

Forum 3. L�acqua della discordia
a- La strategia delle risorse vitali
b- Uccidere per sete il nemico
c- Il caso palestino-israeliano

-------------------------------------------------------------------------------------------
Martedi' 31 Luglio

Ore 9,30
Incontri con le delegazioni internazionali

Tavola rotonda: Per una storia critica del comunismo italiano
a- Le origini del PC.I. e il ruolo di Antonio Gramsci
b- Il XX. Congresso e la rotura Cina-Urss
c- Verso un nuovo partito comunista?

ore 15,30
Terza sessione plenaria

Raccolto amaro

La distruzione dell'ambiente e il futuro dell'umanita'.

ore 21,00 Forum tematici

Forum 1. Dall�Atlantico a dove?
a- L�Unione Europea dopo il Vertice di Nizza
b- Sotto l�ombrello della NATO
c- Federazione di Stati-nazione?

Forum 2. Subcontinente indiano
a- Stati-nazione o Stati-religione?
b. Feudalesimo o capitalismo dipendente?
c- La contesa cino-indiana

Forum 3. La lotta sindacale
a- Il neoliberismo e il declino dei sindacati tradizionali
b- il nuovo sindacalismo di base: il caso italiano
c- Verso nuove forme di lotta e organizzazione
--------------------------------------------------------------------------------------
Mercoledi' 1 agosto

Ore 9,30
Incontri con le delegazioni internazionali

ore 15,30 Quarta Sessione plenaria:

La sfida globale

Le forze antagoniste e le prospettive del movimento contro la
globalizzazione

ore 21,00 Forum tematici

Forum 1. Neoliberismo e teologia della liberazione
a- Religione e lotta sociale
b- Il Pentagono e il Vangelo
c- Un ateismo cristiano?

Forum 2. Tecnica dello sterminio
a- Le strategie NATO per il dominio mondiale
b- Gli eserciti delle multinazionali
c- Embarghi


Forum 3. La parola agli operai
a- Indagine sulle lotte di fabbrica in Italia
b- Un proletariato flessibile e precario
c- Verso una nuova cultura operaia?

------------------------------------------------------------------
Giovedi' 2 agosto:

Ore 9,30
Incontri con le delegazioni internazionali

ore 15,30 Quinta Sessione plenaria

il genocidio occulto

I crimini in Africa e la complicita' europea

ore 21,00 Forum tematici


Forum 1. Paesi baschi, Corsica e Sardegna
a- Due casi di colonialismo interno
b- Questione nazionale e liberazione sociale
c- L�indipendentismo e le sinistre

Forum 2. Filosofia e rivoluzione
a- Sul rapporto Hegel-Marx
b- Scienza e conoscenza.
c- Materialismo dialettico e filosofia

Forum 3. Il vespaio balcanico
a- La NATO e l�espansione verso Est
b- Classi sociali, nazioni ed etnie: il caso jugoslavo
c- Nazionalismo e comunismo
-------------------------------------------------------------------------------
Venerdi' 3 agosto

Ore 9,30
Incontri con le delegazioni internazionali

Tavola rotonda: Il pensiero e l�azione di Ernesto Che Guevara

ore 15,30 Sesta sessione plenaria

Il sogno che vive

La sconfitta e la ricostruzione della sinistra in America Latina

Ore 21,00

Forum n.1: Accordo di Libero Commercio delle Americhe
a- Un Mercato neoliberista comune dal Polo Nord al Polo Sud
b- La dollarizzazione dell�Eacuador
c- Societa� civile e prospettiva marxista
d- I difensori del civilismo

Forum n.2 La situazione indigena in America latina
a- L'apartheid in America Latina
b- La sinistra e il silenzio della segregazione razziale
c- La lotta armata
d- Il premio nobel della pace come punizione

Forum n.3 Colombia
a- Le guerriglie: separatamente uniti
b- La guerra batteriologica USA
c- Come vincere la guerra
d- Teorie della liberazione a confronto


-------------------------------------------------------------------------------------

Sabato 4 agosto

Ore 9,30
Incontri con le delegazioni internazionali

Ore 15,30 Settima Sessione plenaria:

Ribellarsi e' necessario!

Parlano i protagonisti del nuovo fronte antimperialista

Ore 21,30

Festa e concerto di chiusura del Campo

---------------------------------------------------------------------------------------
Domenica 5 agosto

Partenze

---

Subject:
Poziv za anti-imperijalisticki kamp 2001 god.
Date:
Sun, 11 Mar 2001 11:37:36 +0100
From:
"ILC" <ilc@...>
To:
<ilc@...>


Italija, od 28. Jula do 05. Avgusta
Pobuna je neophodna
Da li ce svet pre�iveti 2100-u godinu?
�Za jedan vek ce planeta kao i covecanstvo biti polumrtvi.�

To ne tvrdimo mi nego naucnici, koji se bave razvitkom biosfere.
Efekat
staklene ba�te, globalno zagrevanje zemlje ce izmenuti klimu i to ce
prouzrokovati nedostatak vode. Vec danas jedna petina svetskog
stanovni�tva
pati od manjka pitke vode, dok oko pet miliona ljudi godi�nje stradaju
od
zagadene vode. Pusto�enje zemlje se bez prestanka nastavlja. Vec danas
se
pretpostavlja da su 2 milijarde hektara biv�e plodne zemlje zauvek
uni�tene.
Ako se taj proces uni�tavanja nastavi glad ce za nekoliko desetina
godina
zavladati jo� vi�e. Ako sve ostane kako jeste Afrika ce za oko 50 godina
izgubiti polovinu svoje plodne zemlje.

Uni�tavanje ekolo�kog sistema ce za kratko vreme ugroziti ceo �ivot na
svetu
i sa njim ce i ugroyiti buducnost covecanstva. To nije bo�ja kazna, niti
to
ima veze sa porastom stanovni�tva. Ekstremni porast stanovni�tva i
zagadivanje prirode su rezultat nacina proizvodnje kapitalistickog
sistema,
nenormalnog mehanizma, po kojem se sve podreduje profitu, pusto�enju i
potro�nji bez granica. To �to kapitalisti nazivaju napredak i razvitak,
isto
to je i glavni razlog za smrtonosnu opasnost koja preti civilizaciji.
Trebalo bi samo najbitnije proizvoditi i samo ono �to nam za �ivot treba
tro�iti, ali tr�i�te je postalo ogromno smeCi�te razne robe. Ne radi se
vi�e
o vr�enju potreba, nego dovesti covecanstvo sve vi�e i vi�e u
zavisnost
droge �potro�nja�.

Cetiri petine covecanstva vec �ivi u naju�asnijem varvarstvu.
Jedna i po
miliarda ljudi imaja manje od pola dolara za �ivot na dan, a do 2025
godine
bice dve milijarde ljudi. Vi�e od sto zemalja, to je jedna petina od
citavog
stanovni�tva sveta �ivi u najgoroj bedi. Najbogatijih 20% stanovni�tva
sveta
tro�e 86% robe ukupno, dok najsiroma�niji 20% samo 1,3% od robe mogu da
tro�e.U Africi jedna prosecna porodica danas samo mo�e da potro�i oko
25%
manje nego pre 20 godina. 89 zemalja se nalaze danas u jo� lo�ijoj
ekonomskoj situaciji nego pre deset godina. Manje od 600 miliona uop�te
poseduju krov nad glavom. Do 2010. godine ce oko 1,4 milijarde ljudi
�iveti
u barakama bez struje i vode, bez ikakvih instalacija. 65% svetskog
stanovni�tva nikad u svom �ivotu nisu telefonirali, dok se u jednim delu
grada Nju Jorka, u Menhetnu, nalaze vi�e telefonskih veza nego u celoj
Africi. 40% svetskog stanovni�tva nema elektricke prikljucke. U SAD i
Evropi
se vi�e tro�i novac za kucne ljubimce nego za pomoc ugro�enom narodu u
takozvanom �trecem svetu�. Amerikanci tro�e 16.000 milijardi dolara na
kozmetiku, Evropljani 22.000 milijardi dolara na sladoled, to je vi�e
nego
koliko bi ko�tala pomoc za dve milijarde ljudi (osnovno obrazovanje,
sprovodenje kanalzacije i pitke vode).

Kapitalisticki sistem uni�tava sve tako i osnovu ljudskog �ivota
na dva
nivoa: kroz eksploataciju prirodnih resursa i kroz osiroma�enje �irokih
masa. Ali na Zapadu raste nepravda. Neoliberalizam zao�trava socijalnu
situaciju, eksploataciju i marginalizaciju, dok se nenormalno bogatstvo
i
moc koncentri�e u rukama jedne male oligarhije.

Kapitalizam ne nestaje, nego naprotiv ojacava svoji despotsku
imperijalisticku snagu. Takozvani �Novi svetski poredak� i njegova
najva�nija ruka - NATO - baziraju se na nasilju, teroru, na ekonomskom
embargu, na genocidu nad onim narodima koji su imali svesti i hrabrosti
da
se soprotstave imperijalizmu.

Ove cinjenice dokazuju �ta je zaista globalizacija, a ne to �to
la�ljivi
mediji nama sugeri�u. Protiv tog varvarstva buna raste �irom sveta: od
Palestine do Sijetla, od Kolumbije do Prapke se formiraju novi pokreti,
koji
zahtevaju nu�ne promene. Ovo stanje ne mo�e ostati ovako zauvek.

Anti-impeijalisticki kap i medunarodna koordinacijasvih
anti-imperijalistickih snaga podr�avaju sve vrste borbe protiv nepravde
i
stvara pogodbu za zajednicki anti-imperijalisticki front, da uspostavi
bazu
za novu revolutionarnu alternativu �irom sveta.

Pobuna je nu�na i pravedna!

Medunarodni Lenjinisticki Pokret i Anti-imperijalisticka koordinacija

25. februara 2001 god.

Anti-imperijalisticki kamp podr�avaju zasad:
Afrika:
Forces de Lib�ration Africains de Mauritanie (FLAM, Oslobodilacke snage
Afrikanaca iz Mauritanije)
Azija:
Komunisticka partija radnika i zemljoradnika, Pakistan (CMKP)
Revoltionarna unija �ena, Avganistan (RAWA)
Evropa:
Federazione mediterrania, Italija
Medunarodni forum, Danska (IF)
Medunarodni Lenjinisticki pokret
Irska republikanska socijalisticka partija (IRSP)
Komunisticka partija naroda �panije (PCPE)
Revolucionarna komunisticka liga (Austrija)
Revolucionarna komunisticka liga (Tiringija, Istocna Nemacka)
Crvena akcija, Nemacka
Zavod �Che Guevara�, Italija
Glas radnika (Voce operaia), Italija

Latinska Amerika:
Skup za sacuvanje ljudskih prava (ADPH), Ekuador
Koordinacija pravnika, socijologa, marginalizovanih grupa Latinske
Amerike
za demokratsku alternativu naroda(CLAJADEP), Brazilija
Projekat za Bolivijanski kongres, Aegentina
Federacija studenata (FEUV), Venecuela
Guevara Homepage, Brazilija
Demokratska levica naroda (IPP), Meksiko
Pokret za nacionalno oslobodenje (MLN), Venecuela
Nezavisni mediji, Argentina
Novine �Marcha�, Panama

Srednji Istok:
Ujedinjenje za podr�avanje politickih zarobljenika (ADDAMER), Palestina
Komunisticka radnicka partija Turske/Lenjinisti (TKEP/L)
Vernost prema coveku i zemlji, Libanon

SAD/Kanada:
�PENJA�, Politicki centar imigranata iz Cilea u Nju Jorku

Pojedinacne osobe, koje podr�avaju kamp:
Blagovesta Donceva, aktivistkinje protiv NATO-a iz Bugarske
Milo Rajkovic, kompozitor iz Nju Jorka
Nata�a Dokovska, novinarka iz Makedonije




**************************
Anti-imperialist Camp
camp@...
www.antiimperialista.com

***************************************
International Leninist Current (ILC)
Corriente Leninista Internacional (CLI)
PF 23, A-1040 Wien, Austria
Tel & Fax +43 1 504 00 10
ilc@...
http://www.leninist-current.org

---

Subject:
Campo 2001: servizi e tariffe
Date:
Fri, 13 Apr 2001 17:34:36 +0200
From:
2001 <campo2000@...>
To:
<posta@...>


Numerosi compagni e gruppi ci hanno chiesto le tariffe e i costi per
partecipare al prossimo Campo Antimperialista.
(Assisi 28 Luglio - 5 Agosto 2001)
La Commissione organizzativa ci ha inviato la seguente tabella:

Albergo:

- pensione completa 8 giorni 560.000 Lit. (289 Euro)
- solo pernottamento 8 giorni 350.000 Lit. (181 Euro)

Roulotte:

- pensione completa 8 giorni 400.000 Lit. (207 Euro)
- solo pernottamento 8 giorni 250.000 Lit. (129 Euro)

Tenda (o mezzo proprio):

- pensione completa 8 giorni 360.000 Lit. (186 Euro)
- solo pernottamento 8 giorni 160.000 Lit. (83 Euro)
- sotto i 25 anni (solo pernottamento) 100.000 Lit. (52 Euro)

Ostello:

pensione completa 8 giorni 390.000 Lit. (201 Euro)
solo pernottamento 8 giorni 250.000 Lit. (129 Euro)

Costo di un singolo Pasto presso il Ristorante del Camping 18.000
Lit. (9 Euro)

Presso il BAR del Campo sar� fornito un servizio di �pranzo al sacco�
(panini, ecc.)

Per prenotazioni, informazioni su ulteriori sistemazioni offerte,
informazioni in genere contattare il servizio Prenotazioni ai seguenti
recapiti:

Telefono: +39 - (0)333 - 5940421 (ore 15-22)
Fax: +39 - 075 - 42686
E - Mail: itacampo@...

=> Comunichiamo infine che sar� allestita un apposita tensostruttura per
tutti i gruppi e le associazioni che volessero esporre la loro stampa.
Per averne diritto, come quota sottoscrizione per pagare le spese di
partecipazione delle numerose delegazioni internazionali, ogni gruppo
che
volesse disporre di un proprio stand auotgestito deve pagare la quota di
L. 50mila (100mila per le case editrici).

---

Subject:
Genova: appello degli antimperialisti
Date:
Mon, 23 Apr 2001 17:56:44 +0200
From:
"tuttinlotta.org" <posta@...>
To:
<itacampo@...>


Un passo avanti...


Si � svolta ieri a Bologna, ad un mese dalla riuscita manifestazione
anti-NATO dio Cesena del 24 marzo, la riunione nazionale del Comitato
Promotore per l'Assemblea antimperialista. Erano presenti comitati e
compagni di Trieste, Pordenone, Venezia, Vicenza, Milano, Torino,
Bologna, Ravenna, Cesena, Firenze, Arezzo, Ancona, Perugia, Foligno e
Roma (altri organismi, pur non essendo presenti hanno comunicato la
loro adesione)
La riunione, dopo aver deciso di assumere la definitiva denominazione di
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA, (a sottolineare il proprio
carattere stabile e plurale) ha a lungo discusso del prossimo vertice
del G8. Tutti hanno convenuto sulla necessita' che il movimento
antimperialista italiano svolga un ruolo attivo e di punta, affinche'
sia data, pur nella ricerca di una dialettica unitaria col cosiddetto
"popolo di
Seattle", piena visibilit� alle lotte e ai movimenti che in tutto il
mondo lottano non solo contro l'ingiustizia ma per un'alternativa
globale al
capitalismo.



FUORI L�ITALIA DAL G.8!
FUORI IL G.8 DALL�ITALIA!


Dal 20 al 22 luglio i rappresentanti delle grandi potenze che tengono il
mondo sotto il loro tallone, si riuniranno a Genova per
decidere come meglio esercitare e blindare la loro supremazia.

Si incontrano coloro che stanno spingendo l�umanit� sull�orlo del
baratro;

che promuovono una politica neoliberista che obbliga quasi la meta�
della popolazione mondiale a sopravvivere nella fame e
nella indigenza;

che impongono drastici sacrifici ai lavoratori pur di sostenere i
profitti delle aziende capitalistiche;

che davanti ad ogni opposizione rispondono, usando la NATO come braccio
armato, con la repressione, gli embarghi, i
bombardamenti e le guerre di sterminio come hanno fatto contro la
Jugoslavia;

che in nome della democrazia e dei diritti umani sostengono e armano le
piu� feroci dittature, come in Turchia o Colombia, o
regimi di apartheid come quello di Israele, contro il quale il popolo
arabo-palestinese conduce un�indomabile rivolta;

che difendono un modello di sviluppo che conduce ad un�inesorabile
disastro ambientale mentre la scienza e la ricerca vengono
consegnate a multinazionali senza scrupoli e assetate di profitto.

Essi chiamano questo inferno globalizzazione.
Noi chiamiamo questa globalizzazione imperialismo.

Facciamo appello a tutti coloro i quali non separano la lotta contro la
globalizzazione da quella contro il capitalismo e
l�imperialismo (sia che essi vestano i panni del fascismo o della
socialdemocrazia), ad essere protagonisti della mobilitazione
contro il vertice del G8 a Genova.

Per questo convochiamo un incontro nazionale di discussione e
preparazione che si svolgera� a Bologna domenica 17 giugno.




Bologna, 22 aprile

ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA
per adesioni e contatti
posta@...
www.tuttinlotta.org

---

Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista":
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Per iscriversi al bollettino: <jugoinfo-subscribe@...>
Per cancellarsi: <jugoinfo-unsubscribe@...>
Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Sito WEB (non aggiornato):
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

----------------------------------------------------------------------
Vuoi sapere proprio tutto su Domeus?
Chi siamo, cosa facciamo e a cosa serviamo?
Conoscici meglio!
tuttosu-subscribe@... oppure
http://www.domeus.it/ad1580260/www.domeus.it

Se vuoi cancellarti da questo gruppo, clicca qui: http://www.domeus.it/info/unsubscribe