Non c'è crimine che il capitale non sia disposto a commettere
pur di aumentare la sua estensione e il suo profitto. L'imperialismo e
lo sfruttamento con l'aiuto della forza e dell'inganno. Nel rapporto
con i più deboli, cioè con la stragrande maggioranza dei
Paesi del mondo, compreso il nostro, gli imperialisti si
comportano secondo la massima: obbedisci, umiliati, vivi in
schiavitù - altrimenti
verrai distrutto.
Sono passati 12 anni da quando i capi del blocco aggressivo della NATO,
con l'aiuto di quinte colonne nostrane, di prostitute politiche e di
traditori di ogni colore hanno distrutto la SFRJ. Nel sanguinoso dramma
da tempo organizzato e sapientemente diretto sono state uccise e ferite
centinaia di migliaia di persone, e circa due milioni di profughi sono
rimasti senza dimora.
In guerra hanno patito ed hanno subito enormi perdite materiali tutti i
popoli e le minoranze nazionali nel nostro paese, ma la sorte peggiore
e spettata al popolo serbo, che ha difeso l'integrita, la sovranita e
l'indipendenza della Jugoslavia.
Sono passati piu di cinque anni dalla mostruosa agressione degli
stati appartenenti allla NATO contro la SR Jugoslavia. Sono state
ammazzate in modo bestiale alcune migliaia di persone e oltre diecimila
sono stati i feriti. Il danno materiale supera i 100 miliardi di
dollari.
Nonostante l'eroica resistenza del nostro popolo, sono occupate
le regioni
del Kosovo e Metohija, da dove sono stati scacciati 350000 tra Serbi
e altri
abitanti non albanesi, leali verso la Jugoslavia.
Sotto la protezione degli occupanti, i terroristi albanesi hanno ucciso
e rapito alcune migliaia di Serbi e hanno portato un terrore piu
terribile e sanguinario di quello degli Ottomani. Con l'aiuto di
centinaia di
milioni di dollari, della mostruosa propaganda dei media e delle
fabbriche di menzogne, gli stati della NATO hanno di fatto aiutato il
colpo di
stato controrivoluzionario in Serbia e hanno permesso che rimanesse al
governo in Montenegro il separatista Milo Dukanovic. Nelle restanti ex
repubbliche della Jugoslavia, le controrivoluzioni erano gia da tempo
avvenute. Al giorno d'oggi le strutture di governo nei Balcani
propagandano
la moda secondo cui ognuno dovrebbe avere il suo "occupante".
In Serbia e Montenegro attualmente si trovano circa un milione di
profughi da Croazia, Bosnia ed Erzegovina e dal Kosmet. Nelle
condizioni attuali
non c'e speranza che la maggioranza possa tornare alle proprie case,
che
sono state distrutte o portate via. Il genocidio sul popolo serbo
continua.
LA SVENDITA DELLA JUGOSLAVIA
Il governo che la NATO ha insediato nel 2000 ha proseguito nella
divisione della Jugoslavia. Violando brutalmente le norme
costituzionali vigenti
sia della Federazione sia della Repubblica (accettando la pretesa degli
USA
che il nostro Paese esista solo dal 1992) , il governo ha rinunciato
alla continuita della Jugoslavia, e ha accettato la successione del
patrimonio statale, compresa quelle portate dalla Serbia e dal
Montenegro nello
stato federale.
La distruzione della attuale, piccola Jugoslavia, e stata pianificata
nel corso di piu guerre, e la base di tutto cio e la cosiddetta carta
costituzionale, costruita secondo le istruzioni di Xavier Solana,
criminale di guerra e uno degli organizzatori dell'aggressione della
NATO al
nostro Paese. La "carta costituzionale" e il certificato di morte
della Jugoslavia, e ha perfino cambiato il nome al nostro stato. Il suo
scopo fondamentale e quello di separare la Serbia dal Montenegro. Dal
punto di vista del Nuovo Partito Comunista della Jugoslavia (NKPJ) e,
siamo convinti, della maggioranza del nostro popolo, la Serbia e il
Montenegro sono
predestinate a vivere nello stesso stato per mille motivi, e il piu
importante e quello che si tratta dello stesso popolo. Per il NKPJ
chiunque cerchi in qualsiasi modo di separare
definitivamente la Serbia dal Montenegro, e soggettivamente e
oggettivamente un
traditore, perche in questo modo perpetra un fratricidio.
Il governo DOS ha permesso che i comuni di Presevo, Bujanovac e
Medvedja di fatto diventassero protettorati NATO. Laggiu non si puo
prendere ne
mettere in atto alcuna decisione importante senza il consenso degli
stati della NATO. E' in corso la fase finale della restaurazione del
capitalismo nel nostro Paese, che porta risultati catastrofici in ogni
ambito. Non ci
sono differenze sostanziali tra il governo DOS che se ne e andato e
quello di
coalizione (un governo DOS modificato) attuale. Bisogna dire, tuttavia,
per amor di
verita che esistono delle differenze, per lo meno dichiarate, nella
politica
nei riguardi del Kosmet (dove la coalizione non e unitaria), ma
al
nostro paese hanno stretto un tale cappio intorno al collo, che la
liberazione della
Serbia meridionale risulta pressoché impossibile senza un
impegno piu
convinto di Russia, Cina, Bielorussia e di altri paesi amici e delle
forze
progressiste nel mondo. Nel corso dei suoi atti proditori, il governo
DOS ha
contribuito a legalizzare i governi separatisti tipo Quisling nel
Kosmet.
La nuova coalizione continua la politica di accettazione dello status
di
neocolonia, cioe continua con la politica di svendita della sovranita,
del
patrimonio statale, sociale, delle cooperative, con la distruzione
dell'esercito,
con il rapporto servile verso Washington, Londra, Berlino, Perigi e
Bruxelles, con la revisione e la falsificazione della storia, con un
enorme indebitamento, con l'aumento dell'esercito dei disoccupati, con
l'abolizione dei diritti sociali precedentemente acquisiti, con
essenziali
peggioramenti nel programma, nelle condizioni e nelle modalita di
istruzione, con l'ingresso nelle torbide acque delle cosiddette
"strutture europee", con l'obbedienza all'inquisizione del tribunale
dell'Aja.
Per mantenersi al potere la DOS e questa nuova coalizione hanno
svenduto tutto quello che si poteva vendere, non esimendosi dal vendere
perfino
le ricchezze naturali e vitali obiettivi economici: miniere, terme,
acque, minerali, boschi, spiagge, strade, posti di caccia, beni
agricoli,
centrali elettriche, acquedotti... non ha ancora trovato il modello per
la
svendita dell'aria che ci circonda. Sotto il governo precedente e
quello attuale la
Jugoslavia e diventata il paese piu povero d'Europa.
IL DEBITO ESTERO DI OGNI FAMIGLIA - 8.500 DOLLARI
Che cosa ha portato e porta la restaurazione del capitalismo in
Jugoslavia, cioè l'inserimento di questa nelle strutture
europee? La produzione
industriale e agricola sono di gran lunga inferiori al 1990, anche se
avrebbero dovuto aumentare, visti i progressi della tecnologia
nel mondo. Il 60%
della capacita industriale non lavora, lavora parzialmente, oppure ha
chiuso. In tutto questo periodo non e stato raggiunto nessun obiettivo
industriale di un certo peso. Tutto cio che e stato costruito - e stato
costruito ai tempi del socialismo. Il governo DOS si e vantato, ma lo
fa anche l'attuale coalizione al governo, che grazie alla sua
obbedienza verso la comunita internazionale (in realta verso gli stati
della NATO) e alla
inquisizione dell'Aja, al nostro paese e stato cancellata parte
del debito con l'occidente e aperta la strada per nuovi enormi
indebitamenti
all'estero.
I debiti li dovra restituire non solo questa ma anche le generazioni
future.
La parte piu consistente del debito cancellato e riprogrammato, sono le
cambiali nate dopo la cancellazione unilaterale del commercio e delle
transazioni finanziarie da parte degli Stati capitalistici nel periodo
decennale delle sanzioni alla Jugoslavia. Il capitale straniero non
viene per portare ma principalmente per
prendere.
Oggi, secondo dati ufficiali, il debito estero della Jugoslavia arriva
all'85% del prodotto nazionale. E la tendenza all'aumento della
percentuale e in crescita.
Il debito totale estero alla fine dell'aprile 2004 e arrivato ai
14,5 miliardi di dollari, e di fatto a una cifra tra i 15 e i 16
miliardi di dollari. Se si considera che la famiglia media ha 4 membri,
allora ogni
famiglia e in debito di 8 - 9 mila dollari. Il nostro deficit
commerciale si aggira intorno ai 5 miliardi di dolalri all'anno.
L'importazione e coperta da
una esportazione di appena il 35%. 14 anni fa, nel 1990, si trattava
dell'80%. La situazione oggi è incomparabilmente peggiore, anche
se dal 2001 le esportazioni della Jugoslavia in Europa sono senza
dogana. La politica economica della Jugoslavia complessivamente e i
suoi rapporti di sudditanza con UE, USA, FM banca europea, banca
mondiale e altre istituzioni occidentali e tale
che alcuni privilegi che ogni tanto ottiene il nostro paese si rivelano
catastrofici in pratica. Piu l'occidente ci aiuta, piu siamo poveri.
Risultati simili
li ha dati la politica della globalizzazione in tutto il mondo.
Secondo dati
ONU per il 2002, i paesi del cosiddetto terzo mondo che si
indebitano
sotto condizioni uguali o simili a quelle del nostro paese con il
capitale occidentale, hanno avuto un debito di 3 mila miliardi di
dollari,
cinque volte di più che nel 1980. Nello stesso tempo gli
interessi hanno
raggiunto i 4000 miliardi di dollari. Secondo la stima della banca
mondiale, 1,5 miliardi di esseri umani vivono in media con 24 dollari
al
giorno. Sono noti esempi dalla storia, a partire dall'antica
Grecia fino a
Roma, quando il debitore, inpossibilitato a restituire la somma
di cui si era indebitato, diventava non solo formalmente ma anche in
realtà schiavo
del creditore. A questo ci porta anche il governo attuale. La
schiavitù economica si trasforma in schiavitù
politica. Secondo dati
ufficiali, negli uffici di collocamento di Serbia e Montenegro sono
iscritti 100000 disoccupati. Viceversa, questo numero e il doppio,
perche non tiene
conto di coloro che non sono iscritti agli uffici. Di fatto solo il 50%
della
forza lavoro e impiegata. E tale cifra di giorno in giorno diminuisce
con
velocita da capogiro.
La paga media degli occupati è inferiore ai 2 dollari, se si
tiene conto di quanti membri della famiglia ciascuno mantiene. Le
pensioni diminuiscono sistematicamente, mentre le condizioni per il
pensionamento peggiorano.
OGNI PRIVATIZZAZIONE E' UNA RAPINA
La privatizzazione è il passaggio nelle mani di singoli, di
gruppi
mafiosi o del capitale straniero delle nostre risorse naturali, delle
fabbriche
ed altri possedimenti che hanno creato con sangue e sudore i lavoratori
del nostro Paese.
Non esiste una privatizzazione onesta, e non puo esistere.
Ogni privatizzazione dei beni statali, sociali e delle
cooperative e una rapina legalizzata. E' ingenuo credere che il
passaggio in mani private, soprattutto straniere, delle nostre ditte e
delle nostre ricchezze
naturali sia nell'interesse dei semplici cittadini o dell'economia
jugoslava in generale.
Negli ultimi 50 anni in Jugoslavia sono comparsi diversi
capitalisti, che con diverse macchinazioni si sono impossessati di un
enorme capitale, di vasti appezzamenti di terreno e di molteplici ditte
grandi e piccole.
La domanda e la seguente: da dove provengono i soldi di questa
mafia finanziaria appena sfornata e di questa oligarchia in modo da
avere
potuto comprare (piu precisamente rubare) fabbriche intere, magazzini,
alberghi, ditte
di costruzione, banche... Nessuno secondo le leggi di questo paese
avrebbe potuto in modo lecito guadagnare tanti soldi da potere
comprare
in modo totale o in parte ditte e banche anche se sotto costo. La
privatizzazione portata avanti nell'ex URSS, nella Europa
dell'Est e nelle
repubbliche della Jugoslavia di un tempo ha portato a : collasso
economico finanziario, drastica diminuzione della produzione, chiusura
e vendita di un enorme numero di stabilimenti indistriali,
disoccupazione di massa, vertiginoso calo del tenore di vita,
riforme o eliminazione di conquiste
nella sanita, nella scolarizzazione, nella cultura, nella scienza,
nello sport... Inoltre, essa ha permesso la liquefazione e la
sparizione dei fondi
per le pensioni, gli invalidi, le case e le spese sociali, una
inflazione abnorme, e la creazione di
potenti strutture parassitarie. La privatizzazione ha portato anche a
una sostanziale riduzione dei mezzi per l'esercito e un indebolimento
della difesa, alla perdita della indipendenza e a un rapporto di
vassallaggio nei confronti degli Stati imperialistici. La situazione
peggiora di
giorno in giorno. Tutti i paesi ex socialisti sul territorio
dell'Unione
Sovietica, nell'Europa orientale e nei Balcani hanno una produzione di
gran lunga inferiore a quella del 1990. Aumentano in modo astronomico
le imposte finanziarie e le rapine ai danni del popolo. Le forze
imperialistiche hanno un interesse comune nel fornire un
allargamento del capitale transnazionale e nel soffocare ogni
resistenza antimperialista,
soprattutto nei paesi ex socialisti. Esse coordinano tutte le startegie
economiche e politiche, indirizzano in senso loro favorevole le
attivita
dell'organizzazione mondiale del commercio, del fondo monetario
internazionale, della banca mondiale, e della banca europea e di altre
istituzioni internazionali,
che hanno trasformato in loro filiali. Il NKPJ non ha niente
contro le proprieta private, se il proprietario da solo o in societa
lavora sotto condizione di non sfruttare il lavoro degli altri. Ma con
un lavoro di
tale tipo essi non sarebbero in grado di comprare fabbriche, banche e
altri grandi
sistemi, che privatizzati non possono funzionare senza sfruttamento.
GLOBALIZZAZIONE OVVERO TUMULAZIONE
Il processo di globalizzazione guidato dalle multinazionali, ha
quattro caratteristiche principali: il flusso libero di capitale, di
merci, di servizi e di forza lavoro. Tutto si fa nel loro interesse e
al fine di approppiarsi di nuovi territori, nuovi mercati e del
massimo ottenimento di
profitto. Non si scelgono i mezzi con cui distruggere chiunque si
opponga. Circa 500 corporazioni multinazionali controllano il mercato
finanziario sul pianeta, perche le loro riserve finanziarie superano le
riserve di
tutte le banche messe insieme. Queste multinazionali controllano le
risorse
naturali, contando anche il 90% del grano, del caffe, del tabacco, del
metallo, l'85% del rame, l'80% del piombo, il 75% delle banane, del
petrolio e del
caucciù.
In altre parole, il contenuto primo della globalizzazione
capitalistica è il tentativo di concentrare e centralizzare le
risorse naturali e
produttive sotto il controllo dell'elite del capitael finanziario. Le
potenze della globalizzazione cercano di imporre le proprie ricette
agli altri Stati, attraverso una pressione violenta su di loro. Esse
costringono
gli altri Stati a stringere accordi globali, ad aprire le frontiere, al
libero
flusso del capitale, delle merci, dei servizi e della forza lavoro
sotto le condizioni dettate dal grande capitale. I governi dei paesi
deboli fanno questo contro gli interessi dei propri paesi, e questo
affossa le
loro potenzialita di sviluppo. Si capisce, una simile politica suscita
conseguenze serie: cresce la disoccupazione, cade lo standard di vita,
si rafforza la stratificazione sociale . Per la maggioranza
dell'umanita, la globalizzazione capitalistica rappresenta la morte.
Tutti gli strumenti di base della globalizzazione si trovano nelle mani
degli Stati imperialisti. A 500 corporazioni multinazionali, spetta
l'80%
degli investimenti transnazionali. Viceversa, consentendo la creazione
di un mercato mondiale, la globalizzazione nello stesso tempo rende piu
acute le rivalita tra i concorrenti blocchi imperialisti, formati da
tre centri principali -
USA, UE e Giappone. I paesi capitalistici piu sviluppati, il cosiddetto
"miliardo d'oro", rappresenta 1/6 della popolazione del nostro pianeta.
E tuttavia essi consumano l'85% delle merci e dei servizi che produce
l'umanita. Nello stesso tempo, da loro deriva il 90% delle
sostanze
inquinanti del globo terrestre.
Viceversa, essi dispongono del 10% delle risorse naturali del
pianeta, il che significa che vivono per lo piu mediante lo
sfruttamento degli altri Stati, che sono ingolfati di disgrazie. Gli
abitanti dell'Europa
occidentale nel 2002 hanno speso per i gelati 11 miliardi di dollari.
Questa cifra supera di due miliardi quanto sarebbe necessario per
fornire acqua
potabile e fognature a tutta la popolazione del pianeta. Circa il 10%
degli
Americani più ricchi (circa 27 milioni) ha un reddito che e
uguale al 45%
del reddito degli abitanti del pianeta, cioe 2,8 miliardi di persone.
Gli USA
dispongono del 65% della capacita di informazione del pianeta, il che
permette
loro di imporre il modello economico, politioc e culturale. Ma comunque
una parte significativa del popolo americano non ha da cio molti
vantaggi. Il capitalismo non è in grado, per sua natura, di
risolvere alcuni problemi vitali neppure nei paesi piu sviluppati.
Nell'Europa occidentale
ci sono permanentemente 35-40 milioni di operai disoccupati in modo
totale,
parziale o temporaneo. Il noto pubblicista americano Scott Marshall,
affidandosi a dati ufficiali, ha divulgato nel giornal "People
Weekly Word" le sue ricerche da cui si evince che nel 2001 ci sono
stati negli USA 21
milioni di disoccupati, semi occupati e occupati a tempo determinato.
Circa 43 milioni di persone non hanno alcuna forma di assistenza
sanitaria, 5
milioni sono senza fissa dimora, 37 milioni sono analfabeti, di cui 18
milioni in modo
totale. L'80% circa dei ragazzi e ragazze sotto i 18 anni, la cui
origine e africana, o del sud e centro America, non frequenta la scuola
e non ha lavoro. La tossicodipendenza e molto diffusa e costituisce un
mezzo per rendere tranquillo un gran numero di persone, e per sottrarre
alla lotta di
classe i giovani. La rapina, il furto e lo sfruttamento della maggior
parte della popolazione mondiale non e diretta a migliorare la vita
delle classi povere nei paesi sviluppati capitalistici, quanto a
rendere i ricchi
sempre piu ricchi.
Gli USA spendono all'anno 450 miliardi di dollari piu di
quanto non producano. Percio è necessario che ogni anno attirino
450 miliardi
di dollari sotto forma di capitale (investimenti stranieri,
investimenti di borsa, prestiti bancari, ecc.). Questo gli riesce
facile ringraziando la posizione dominante del dollaro sulla scena
internazionale. Il dollaro americano e una valuta senza fondo in
oro e nel caso che i
creditori cercassero la restituzione del denaro, gli USA si
troverebbero sull'orlo della bancarotta e questo porterebbe ad una
crisi mondiale. Viceversa, Washington impedisce questa possibilita
mediante le sue
spinte militari, economiche e politiche, senza tener conto del fatto
che gli
USA sono il paese piu indebitato del mondo, con un debito che di anno
in
anno si aggira dai 600 ai 900 miliardi di dollari.
NELLA NATO NO
Quasi tutte le forze politiche in Jugoslavia hanno come fine
prioritario l'entrata della Jugoslavia nella NATO e nella
Partnership per la Pace e in questo senso sono state prese serie
misure. Il NKPJ e decisamente contro l'entrata in queste due
organizzazioni non solo perche si sono nella
pratica dimostrate nemiche del nostro paese, ma anche per i loro piani
globalmente aggressivi e reazionari. Nell'ultimo decennio del secolo,
l'allora
classe dirigente traditrice in Russia, Ucraina e
Bielorussia e in
tutti paesi dell'Europa dell'est, è entrata nella
cosiddetta Partnership, come
passaggio intermedio per la cooperazione con la NATO. Poi, poco a poco,
tutti
questi paesi, esclusi Russa e Ucraina e Bielorussia, sono entrati nella
NATO.
Questo esame viene ora offerto agli stati nati dalle rovine della SFRJ.
Dopo che il governo in Russia e Bielorussia e cambiato, e sotto la
spinta di questi paesi e delle forze progressiste, anche il
governo ucraino si e associato, e stato dato un altro contenuto alla
partnership.
Gli interessi di questi tre paesi sono in contrasto con la NATO, anche
se il governo dell'Ucraina flirta ancora con questo blocco agressivo.
La NATO è stata creata il 4 aprile 1949 a Washington da USA,
Canada e i paesi
guida dell'Europa occidentale, con l'intento di impedire con le armi
l'allargamento del comunismo e di imporre il proprio volere a tutto il
mondo. La NATO è stata la fonte principale, la finanziatrice e
la provocatrice
di guerre, azioni diversive, pressioni, tensioni internazionali,
terrorismo e instabilità. Negli ultimi 15 anni i Balcani sono
uno degli scenari principali del dispiegarsi della loro attivita. Gli
USA sono di fatto i padroni della
NATO, la cittadella del terrorismo mondiale e dell'aggressione. Delle
326
guerre e
conflitti armati dopo la II guerra mondiale, a 311 hanno partecipato, o
le hanno organizzate o sostenute gli USA, con spargimenti di sangue di
massa. In tali conflitti sono stati uccisi 30 milioni di persone, e
feriti o danneggiati 100 milioni di persone. La NATO significa fiumi di
sangue, epidemie, rapine, guerra.
La NATO è la fanteria d'assalto della globalizzazione. La NATO
sempre
di più vuol farsi chiamare "governo mondiale", "comunita
internazionale", come amano dire tutti i partiti borghesi in
Jugoslavia. Ma tempo fa i membri della NATO hanno dichiarato
apertamente a Washington che questo blocco agressivo puo " andarsi a
ficcare dappertutto dove lo ritenga
necessario, anche senza permesso delle Nazioni Unite." E in questo modo
hanno agito
durante l'aggressione alla Jugoslavia, all'Afganistan, all'Iraq e per
tutto il
mondo in lungo e in largo.
Le leggi economiche del capitalismo sono implacabili. Quando il sistema
non puo resistere sotto il peso di iperproduzione e
crisi, la sete del profitto spinge i monopoli verso le guerre. Nel "New
York Times", durante l'aggressione della NATO alla Jugoslavia,
l'analista americano Thomas Friedmann ha spiegato che: "il libero
mercato globale non puo esistere senza una forza armata di dimensioni
mondiali... Affinche la globalizzazione funzioni, l'America non deve
temere di apparire come una super potenza, quale del resto essa e..." .
Il libero mercato e la guerra sono fratelli siamesi.
Il generale tedesco Klaus Naumann, che si e presentato come testimone
d'accusa al processo a Slobodan Milosevic all'Aja, ha seguito come
rappresentante del Bundeswehr (Esercito Federale) nella NATO il corso
dell'aggressione alla Jugoslavia nel 1999. Gia nel maggio del 1995
scriveva nel settimanale "Der Spiegel": "l'esercito tedesco partecipera
alle azioni per appoggiare il libero mercato e un accesso indisturbato
alle materie prime in tutto il mondo..." Oggi l'esercito tedesco e il
nucleo dell'Eurocorps e partecipa all'occupazione della Bosnia e del
Kosmet, ed e presente in una certa
misura anche nelle missioni di guerra in Macedonia e in altre regioni
del
mondo.
Allo scopo di sfuggire alla crisi di iperproduzione e al deperimento
dell'enorme industria di guerra, USA e UE cercano di coprire le proprie
perdite con nuove commesse militari e nuove guerre. Gli USA si sono
tolti unilateralmente dal patto internazionale di difesa
antimissilistica,
con la costruzione dello scudo stellare e hanno enormementa aumentato
le loro
spese militari. L'amministrazione Bush ha ricevuto l'approvazione del
Congresso e del Senato per un bilanio militare che supera di molto i
500 miliardi di dollari all'anno. Se a cio si aggiungono le prebende
per la CIA e altri servizi informativi, come per l'elaborazione di
nuove armi, allora l'investimento a scopi militari supera i 750
miliardi di dollari. L'UE
costruisce il suo proprio esercito, anche se i suoi membri sono partner
NATO. L'UE stabilisce le sue zone di influenza: i Balcani, la Russia,
il Medio Oriente e l'Africa. Tutto cio suscita una forte rivalita con
gli
USA e si sono gia create serie crepe nella NATO. Sulle baionette si puo
instaurare un governo da Quisling, ma non si puo stare seduti sulle
baionette, e neppure restarci. Come e evidente dalle aggressioni
americane ad
Afganistan, Iraq, in Africa e nei paesi latinoamericani. Washington
tenta di far salire sul suo carro i paesi i cui governi e riuscito a
insediare
con la forza e le pressioni. Da loro esige che a loro spese mandino
truppe nei territori occupati. Sicché, con l'ausilio dei
meccanismi della
NATO e della partnership, come vassalli degli americani, sono state
mandate in molte regioni occupate unita militari di Polonia, Repubblica
Ceca,
Romania, Slovacchia, Bulgaria, Ungheria...
CHI NON DA' DA MANGIARE AL PROPRIO ESERCITO - DARA' DA MANGIARE A
QUELLO STRANIERO
Allo scopo di manifestare obbedienza e fedelta da vassallo, la
coalizione che attualmente governa la Jugoslavia prepara il suo
esercito che
secondo gli interessi dalla NATO dovrebbe partecipare alle cosiddette
"operazioni di pace" (che di fatto sono occupazione) in Iraq, Honduras,
Liberia, Afghanistan, e ovunque ordinino Washington, Londra, Berlino o
Bruxelles.
Tali piani e atti del governo attuale in Serbia e Montenegro e il loro
servilismo ai padroni occidentali, sono contro gli interessi del nostro
paese, sono espressione di estremo cinismo e calpestano la dignita del
nostro
popolo. Kosovo e Metohija, la culla del popolo serbo, sono state
occupate dalle forze NATO ed esse non consentono l'accesso alle
truppe jugoslave
ne' alle forze di polizia, e tre comuni nel sud della Serbia di fatto
sono sotto il protettorato straniero. Il territorio della Bosnia
Erzegovina
analogamente e sotto il protettorato NATO, anche laggiu e proibito
l'accesso al nostro esercito, e viceversa richiedono alle nostre truppe
di partecipare in
tutto il mondo come mercenari all'occupazione di territori stranieri e
per gli interessi altrui. Questa e la vera faccia della cosiddetta
"cooperazione" nel quadro della partnership e della NATO.
Inoltre, gli Stati che aderiscono al patto NATO sono obbligati a
destinare decine di miliardi di dollari per l'attrezzatura del proprio
esercito
per l'unificazione degli standards di questo blocco aggressivo in modo
che l'industria bellica in occidente lavori permanentemente. L'entrata
nella Partnership e nella NATO presume che il nostro esercito (il che
peraltro è già in gran parte avvenuto) sia distrutto, e
che si formi un esercito di servi. Questo rappresenterebbe un passo
essenziale in una ulteriore perdita di indipendenza e sovranita della
nostra patria,
questo rappresenterebbe una schiavitu volontaria delle attuali e future
generazioni del nostro popolo.
Il NKPJ è per il rafforzamento e la modernizzazione
dell'Esercito
jugoslavo e di altre strutture di difesa patriottica.
Chi non alimenta il proprio esercito - alimentera quello straniero.
GLI OBIETTIVI PRINCIPALI - RUSSIA E CINA
Se e nelle condizioni di poterlo fare, la NATO fa i conti con durezza
con tutti coloro che si oppongono all'espansione politica, economica e
militare della globalizzazione, asserendo che determinate paesi od
organizzazioni rappresentino una minaccia per uSA e UE, inquadrandole
nell'asse del
male e protettori di terroristi. Questi stati sono esposti ad un
embargo economico, politico e informativo e sono sempre
minacciati di
intervento militare. In particolare sono obiettivi degli USA: la Corea
del nord,
Cuba, l'Iran, la Siria e i Palestinesi. "Terroristi" sono tutti coloro
che non accettano il diktat degli Stati della NATO.
Viceversa, gli obiettivi principali dell'espansione a est della NATO
sono la Russia e la Cina, che la macchina da guerra occidentale cerca
di
accerchiare di basi militari. Al di la' delle dichiarazioni ipocrite
che di tanto in tanto elargiscono, Washington e la UE fanno di tutto
per indebolire il
loro potere e imporgli i lacci della globalizzaione .
D'altra
parte, la Russia e la Cina dispongono di risorse colossali in
termini umani, economici e naturali, di forti eserciti, di tecnica e
tecnologia, come di potenti missili nucleari, sicche in un prossimo
futuro ci si puo aspettare una
loro risposta efficace all'espansionismo NATO, e una "spuntatina"delle
loro
ali.
Il richiamo alla necessita di inginocchiarsi e chinare la testa di
fronte al diktat del portatore della globalizzazione, come anche
l'identificazione degli Stati della NATO come "comunitaa
intrenazionale", serve da scusa
per la capitolazione e il tradimento delle forze borghesi in
Jugoslavia. La
sola Cina e numericamente piu vasta di tutto il blocco NATO (della
cosiddetta "comunita internazionale") e secondo le previsioni dei piu
eminenti
esperti occidentali, fra qualche decennio essa superera USA e UE nella
produzione complessiva e nel prodotto interno lordo. Tutti i documenti
ufficiali
cinesi dicono che essa costruisce il socialismo e che il fine e la
società comunista. E' il caso anche del Vietnam, con popolazione
di ottanta milioni di abitanti, la cui crescita in percentuale e
superiore anche a quella
della Cina. La controrivoluzione nei territori dell'URSS ha un
carattere temporaneo. la Russia con i suoi enormi territorio, numero di
abitanti, tecnologia, risorse e tecnica militare non puo diventare
vassallo di
alcun paese. Attualmente si sta riprendendo dal punto di vista
economico e ha ancora un esercito in grado di mettere le briglie a
qualsiasi
aggressore. In Bielorussia esiste ancora un regime socialista, e anche
nelle sue repubbliche autonome - separate dalla Georgia: Abhazia e
Ossetia. E in Moldavia i comunisti sono al governo. A dispetto delle
ingiustizie del sistema elettorale, e del blocco dell'informazione,
i comunisti
continuano ad essere la forza politica di maggioranza nei territori
dell'ex URSS.
La Russia, l'Ucraina, la Bielorussia, la Ccina, l'India, il Vietnam,
Cuba,
il Brasile, l'Iran, la Corea del Nord, l'Argentina, il Congo e la
maggioranza dell'umanità non sono membri della NATO, e non
appartengono alla
"comunità internazionale" nella variante NATO. Non sono neppure
membri della UE.
Perchè sarebbe allora indispensabile che la Jugoslavia di sua
volonta entrasse a far parte di una federazione di stati, le cui
intenzioni nei
suoi confronti sono ostili, e come tali si sono in numerose occasioni
dimostrate?
UNIONE EUROPEA: UN TUNNEL SENZA USCITA
Il NKPJ è espressamente contro l’entrata della Jugoslavia in
Europa e in strutture similari dell’Occidente, in quanto esse sono
create in funzione del metro e degli interessi del grosso capitale,
lavorano sotto il diktat delle grandi compagnie transnazionali
(multinazionali) e del Fondo monetario internazionale.
I nostri cittadini sarebbero cittadini di serie B, stallieri, servi e
spazzini.
Il NKPJ è a favore di una collaborazione paritaria e
vicendevolmente utile sul piano economico, scientifico, delle
informazioni, militare, sportivo e altro ancora con tutti gli stati del
mondo, soprattutto con quelli europei, che rispettino la nostra
sovranità e integrità, e che nella pratica si
esprimano in tal senso.
Ragioni storiche, economiche e d’altro genere rendono necessaria che la
collaborazione prioritaria per il nostro paese sia con i nostri vicini,
la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia e la Cina.
Purtroppo, il governo attuale proclama la ineluttabilità del
corso delle riforme, il che indica la strada della restaurazione del
capitalismo, pui’ specificamente della schiavitù capitalistica
in cui non c’è alcuna uguaglianza. In tal modo si perde
l’indipendenza politica, il nostro Paese si trasforma in una
neo-colonia del capitale occidentale, rinnega la propria storia, la
coscienza storica del popolo e della sua cultura essenziale.
Tutto ciò viene fatto dal governo attuale sotto l’etichetta “
integrazione nella struttura politica, economica e civile dell’Europa”.
E quanto più ci integriamo in tal senso, tanto più siamo
poveri e impotenti. Da noi sono in corso, e nell’Europa orientale sono
in linea di massima già concluse, le “riforme economiche”,
stimolate dagli ordini, le direttive e nell’interesse delle compagnie
transnazionali occidentali. Queste ultime dettano ai paesi nella
cosiddetta “transizione” la attuazione del corso della globalizzazione
neoliberista con l’intenzione di trasformarle in loro protettorati veri
e propri stati, regioni e l’intero pianeta.
Leva ne diventa allora la costruzione di leggi reazionarie sul lavoro,
che eliminano o revisionano i diritti da decenni ormai patrimonio dei
lavoratori, scaturiti dalla lotta di classe. La legge sul lavoro,
intordotta dal Parlamento della Serbia nel 2002, con il voto dei
deputati dei partiti al governo e con l’appoggio di dirigenti corrotti
del Sindacato Autonomo e del Sindacato Indipendente (Samostalni e
Nezavisni), è una fra le più reazionarie in Europa.
Secondo questa legge, i lavoratori sono diventati forza lavoro a nolo,
abbandonati ai desideri del capitale straniero e dei capitalisti
locali, di primo pelo e mafiosi.
Questa legge ha tolto di mezzo ogni illusione sulla parità
nel contratto tra lavoro e capitale, perchè la natura del
capitalismo implica l’estrazione del profitto mediante lo sfruttamento
del lavoro altrui.
Viviamo in una società di classe, ed è impossibile
parlare di Unione Europea, e nello stesso tempo dimenticare il ruolo di
due classi in essa: la borghesia e la classe operaia. La forza che fa
muovere la UE ce l’ha il grosso capitale che cerca di consolidarsi e di
unificare i suoi sforzi nel continente europeo.
Pertanto è indispensabile alle compagnie transnazionali la
creazione di un mercato continentale. Da lì deriva la linea
caratteristica dell’appena ottenuto allargamento dell’UE – l’espansione
a Est, l’accerchiamento e l’allargamento dell’integrazione. In tal modo
il capitale europeo diventa più concorrenziale nel mondo, nei
confronti di quello nord americano e giapponese nella lotta per fondare
il controllo sulle ricchezze naturali, sui mercati e gli spazi
strategici.
Pertanto, è del tutto comprensibile che le baruffe tra USA e EU
sull’occupazione dell’Iraq non nascano da preoccupazioni sugli
interesse del popolo iracheno, bensì dal problema: chi si
approprierà del petrolio di questa parte del Medio oriente?
L’occupazione dell’Iraq e la messa del petrolio iracheno sotto il
controllo USA, rappresenta un forte attacco all’OPEC, che determina
quasi unilateralmente il prezzo di questo combustibile prezioso.
Così gli USA hanno diminuito significativamente la loro
dipendenza bellica e economica dall’Arabia Saudita, e di altri grandi
produttori di petrolio nel Medio Oriente.
La globalizzazione ed il neoliberismo di USA ed UE ottengono la
distruzione dei grandi sistemi economici in Jugoslavia (la maggior
parte è già stata presa da stranieri), o li trasformano
in piccole e medie industrie, che si possono privatizzare più
facilmente. Questo va contro le leggi dell’economia moderna, che
necessita di rafforzare ed integrare le capacità economiche. Da
un lato, i nostri sistemi economici si dividono e si e si svendono,
dall’altro le corporazioni occidentali (strettamente legate al capitale
finanziario e bancario) rafforzano le posizioni dominanti nei settori
chiave della nostra economia, trasformandoli in una appendice
neocoloniale .
FATAMORGANA
La politica neoliberale, dettata dalla UE, si abbatte sulle nostre
piccole ditte, minute proprietà terriere, laboratori artigianali
che non sono in grado di sopportare la concorrenza delle
multinazionali, e che le leggi nazionali non difendono o per lo meno
non abbastanza. Da tutto ciò deriva il massimo vantaggio per le
multinazionali, soprattutto di quelle appartenenti alle potenze
economicamente più forti, ma anche di quelle che per svariati
motivi riescono ad arricchirsi enormemente, approfittando di situazioni
scaturite nella propria regione.
Prendiamo ad esempio il nostro vicino, la Grecia. Dopo la distruzione
della Jugoslavia e la restaurazione del capitalismo nei nostri
territori, della controrivoluzione borghese in Bulgari, Romania,
Albania, il capitale greco ha vissuto una vera e propria espansione nei
Balcani e nella parte occidentale della regione del mar Nero. Dal 1999
al 2002 il profitto delle corporazioni greche è aumentato del
3200 %, nel frattempo le paghe sono aumentate del 85%, l’inflazione ha
raggiunto circa il 136%. Il livello di disoccupazione è rimasto
alto. In dispetto a ciò, sulla base delle richieste dei fattori
francesi, italiani e spagnoli, la Grecia ha dovuto diminuire le
esportazioni agricole del 35%, anche se le superfici coltivabili sono
relativamente poco estese. E tutto si è dimostrato un imbroglio
(fata morgana)
I membri della UE, soprattutto quelli più importanti, danno
contributi sostanziosi ai propri agricoltori. Tali sovvenzioni
rafforzano le loro potenzialità concorrenziali. Grazie a
ciò, gli agricoltori francesi di fatto distruggono la classe
contadina dell’Europa dell’est. Particolarmente distruttiva questa
politica si dimostra per la posizione dei contadini in Jugoslavia, dove
la classe contadina ha molte tasse e nessuna sovvenzione. Questo
è uno dei motivi per cui ci sono molti suicidi in Polonia e in
Ungheria. Con queste ed altre misure, l’imperialismo dell’Europa
occidentale traccia la strada per la schiavizzazione dei popoli
dell’Europa orientale. Addirittura dopo l’entrata in Europa di Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Estonia e
Slovenia, si continuerà con l’applicazione di tali misure. E
sempre di piu’ si stabiliranno le quote di produzione agricola e di
allevamento del bestiame e delle sovvenzioni che si potranno dare ai
contadini. Di tutti i problemi essenziali di fatto legifera un
direttorio informale di tre potenze: Germania, Francia ed Inghilterra.
E’ comprensibile che esse risolvano tutti i problemi significativi in
modo favorevole ai propri interessi. E tuttavia, nonostante la macchina
della propaganda, i padroni della UE non riescono a far sì che
nei referendum sui problemi vitali vadano a votare almeno il 50% della
popolazione dei paesi membri.
Di fatto governano con 1/3 dei voti. Per esempio, nonostante enormi
pressioni, Svizzera e Norvegia hanno rifiutato di entrare in questa
prigione dei popoli. Questa prigione si potrebbe paragonare ad una
gigantesca botte piena di miele su cui volano nugoli di mosche. Il
miele è dolce, le ali e le zampette poco alla volta si
appiccicano, e le mosche affogano nella massa dolce. Non è vero
che la maggior parte della popolazione del nostro continente è a
favore della UE, che ha un tasso di disoccupazione costante del 15-20
%. Da inchieste e ricerche, si è visto che solo il 35 –40% degli
Europei appoggia la UE, contando solo coloro che già vi
appartengono. E espressivamente si dichiarano contro le forze
progressiste, in primo luogo i partiti comunisti dell’Europa, non
comprendendo qui però i comunisti di Carillio (in Spagna esiste
anche un vero partito comunista).
L’UE è un tunnel senza uscita,. Si tratta di una nuova
occupazione da parte dell’Europa occidentale dei popoli dei Balcani e
dell’Europa centrale e orientale.
KOSMET
L’occupazione di Kosovo e Metohija da parte della NATO perdura. In
svariati modo continua anche il terrore dei separatisti albanesi,
contro i Serbi ancora rimasti. NKPJ è stata sempre non solo
contro l’occupazione del Kosmet, ma anche contro la collaborazione con
l’occupatore, i terroristi albanesi e i separatisti. La collaborazione
legittima il governo vassallo messo dagli occupanti. Invece, sia il
governo DOS sia questo nuovo governo di coalizione, ha sempre costretto
i Serbi del Kosmet a partecipare alle cosiddette elezioni locali e
generali del Kosovo, così come alla formazione dei cosiddetti
governi del Kosovo. Si sono spinti al punto di minacciare i cittadini
serbi rimasti nella nostra provincia meridionale di privarli di paga,
pensione e servizi sociali se non fossero andati a votare. E’ successo
un fatto mai visto nella storia: i cosiddetti rappresentanti serbi nel
parlamento vengono accompagnati alle sedute in macchine blindate
appartenenti agli occupanti. E chi è il colpevole? Chi è
complice in questo atto proditorio? Il governo servo insediatosi nel
2000 e anche quello attuale.
L’atto finale del terrore contro i serbi, uccisioni di massa,
ferimenti, distruzione, incendio di case, chiese, monumenti della
storia e della cultura, si è consumato nel marzo 2004. NKPJ ha
espresso alcune dichiarazioni sugli ultimi crimini in Kosmet, che
durano da molto tempo. Purtroppo la nostra stampa, la radio e la
televisione evitano di trasmettere queste dichiarazioni, ma li hanno
trasmessi altre fonti di informazione straniere. Noi mettiamo in
evidenza espressamente che i reali organizzatori di questi delitti sono
USA, UE e i loro stipendiati che vanno sotto la sigla di “ONU”.
Tuttavia, gli avvenimenti gli sono sfuggiti di mano, sicchè,
sotto la pressione dell’opinione pubblica, hanno frenato un po’,
continuando nei loro fini con altri metodi.. E lo scopo è quello
di spaventare la popolazione serba che ancora resta e scacciarla, per
poi dire che in Kosmet vivono solo Albanesi, e pertanto, “per evitare
altri scossoni” bisogna dichiarare la regione “stato albanese
indipendente”. Questa creazione può aver vita solo con la
presenza e la protezione delle truppe NATO, e perciò è
indispensabile la presenza delle truppe “pacificatrici”, cioè
”occupanti”. A tal fine si prevede la costruzione delle più
grandi basi NATO in Europa, che servirebbero per il controllo dei
Balcani, della Russia, del Vicino e Medio Oriente. Per il
cosiddetto mantenimento della pace nel Kosmet, occorre introdurre altre
truppe NATO. Già ci sono- è in corso un aumento delle
truppe di occupazione. Il nostro popolo ha perso il Kosmet quando
l’hanno occupato i Turchi, i Tedeschi, gli Italiani...ma mai ha
riconosciuto la legittimità dell’occupazione. E non c’è
forza o prezzo che ci potrebbe costringere a rinunciare alla nostra
essenza storica. Il Kosmet è stato, è e sarà un
pezzo inseparabile della Serbia, e della Jugoslavia. E questo per
sempre. Eterna maledizione si abbatterà su chi tenta di
barattarlo in combutta con i terroristi albanesi, i separatisti e i
loro protettori della NATO.
IL TRIBUNALE DELL'AIA
Gli aggressori della NATO hanno istituito il cosiddetto tribunale
dell’Aja per gettare all’opinione pubblica mondiale polvere negli
occhi e coprire i propri misfatti. All’Aja i carnefici giudicano
le proprie vittime. Il presidente, i giudici, i pubblici ministeri
appartengono ai paesi cha hanno aggredito la Jugoslavia::Inglesi,
Americani, Tedeschi, Frances, OIandesi... Gli accusati sono coloro che
hanno guidato la resistenza e hanno difeso la propria patria, la
libertà e l’indipendenza. Il bordello dell’Aja ha per scopo di
ripulire Clinton, Blair, Schroeder, Chirac Solana, Clarck dalla colpa
di aver barbaramente aggredito la Jugoslavia come i terroristi
dell’UCK- Ha anche il compito di spaventare coloro che in futuro
osassero opporsi alla politica aggressiva della NATO. La farsa è
anche basata sul calcolo di come evitare di pagare i danni di guerra,
che vanno oltre i 100 miliardi di dollari. Secondo la
sceneggiatura di Washington, Londra, Berlino all’Aja si
rappresenta un dramma mostruoso, Tutto viene realizzato, falsificato,
montato in modo bugiardo. La verità ce l’hanno arroganti
gangster londinesi e selvaggi cowboys americani, eredi dei nazisti e di
altra feccia del mondo bianco. Il tribunale illegale non disdegna
metodi sporchi e cinici per nascondere la verità. All’Aja si
giudica la Jugoslavia, la Serbia e i Serbi di ogni repubblica della
SFRJ di un tempo. La legge riguardante la collaborazione con l’Aja,
fatta da partiti e politici appartenenti alla DOS, e alla attuale
coalizione governativa, come la coalizione montenegrina “Insieme per la
Jugoslavia” rappresenta un tradimento e uno dei più vergognosi
documenti della nostra storia. Mai il nostro popolo ha giudicato chi
avesse difeso la patria, anzi li onorava. Questa legge legittima la
vendita e la consegna all’aggressore dei nostri patrioti.
La legge di fatto approva l’aggressione NATO, apprezza la condanna di
chi ha diretto la difesa dall’aggressore e notifica la trattativa con
gli aggressori per ottenere le teste dei serbi.
Non c’è prezzo o prepotenza che possa costringere le nostre
forze patriottiche a accompagnarsi agli aggressori, cioè ai veri
criminali. Ma una vera collaborazione con l’Aja sarebbe possibile ed
auspicabile se (e questo un giorno avverrà) un nuovo tribunale
internazionale giudicasse gli aggressori della NATO.
LE DISCRIMINAZIONI NELLE ELEZIONI
Dalla storia è noto che nei secoli 7 e 6 prima della nuova era
ad Atene viveva l’uomo di stato Solone. Egli faceva leggi secondo cui
gli uomini avevano tanti diritti quanta era la loro proprietà.
Si trattava di una democrazia basata sulla schiavitù, nella
quale il potere era dei padroni di schiavi, cioè della minoranza.
Nel nostro paese i combattenti per la cosiddetta “democrazia europea”
circa 2650 anni dopo, hanno creato una legge uguale in sostanza,
adattata alle condizioni moderne. Secondo questa legge, istituita alla
fine del 2000, i diritti a partecipare alle elezioni parlamentari e
presidenziali li hanno solo quei partiti che sono in grado di pagare
allo stato delle tasse, gli impiegati del tribunale e altri tributi per
la somma complessiva di 15-20 mila euro. Non sono conteggiate le altre
ineludibili spese per le elezioni.
Il NKPJ non ha tradito la patria sicché gli imperialisti non gli
danno né dollari né euro.
Il NKPJ non ha derubato la proprietà statale e sociale,
né si è occupato di altre malversazioni criminali, e
pertanto non è in grado di pagare tali imposte.
E così i comunisti, che sono la forza più progressista
nello stato, vengono discriminati in modo ipocrita e viene loro
impedito di partecipare alle elezioni.
Se non ci fossero tali discriminazioni finanziarie e d’altro tipo, il
NKPJ avrebbe un significativo numero di elettori in Serbia e
Montenegro, dovrebbe avere rappresentanti nel Parlamento jugoslavo ed
in quelli di Serbia, Montenegro, e Voivodina.
NON ESISTE L'IMPOSSIBILE PER NOI
Gli ultimi tre anni sono stati il periodo più pesante per il
NKPJ dalla sua nascita.
Le forze che sono andate al potere il 5 ottobre 200 ci hanno imposto
una serie di obblighi finanziari, spesso inventati, e ci hanno
sottoposto a un blocco dell’informazione e ad altre discriminazioni.
Nonostante tutto, il Partito ha lavorato intensamente, in molte
regioni, villaggi e città, dove ha costituito nuove
organizzazioni partitiche e ha aumentato il numero degli iscritti.
Purtroppo, in alcuni posti c’è stata capitolazione, codardia, e
addirittura sabotaggio, cosa che ha paralizzato l’attività delle
organizzazioni locali. Con grandi sforzi, NKPJ è in ogni caso
riuscita a superare i problemi più grandi, ed è sulla
strada di risolvere le altre difficoltà.
La segreteria e il comitato centrale del NKPJ farà il possibile
per far sì che nell’ambito dell’ideologia marxista leninista si
realizzi un fronte comune di tutte le forze progressiste, cioè
comuniste nel nostro paese, che lavorino insieme per l’arresto della
controrivoluzione e l’orientamento dello stato verso la via dello
sviluppo socialista.
La segreteria e il comitato centrale si aspettano una larga
attività delle organizzazioni di partito e di ogni membro
secondo le sue possibilità, per aiutare la raccolta dei soldi
per pagare la tassa statale, con cui si potrebbero affrontare le
elezioni locali in autunno, le elezioni per il Parlamento della
Voivodina, come per le elezioni ordinarie.
Il nostro fine prioritario è la continuazione del rafforzamento
delle nuove organizzazioni del partito dal punto di vista
organizzativo, ideale e materiale.
Ogni membro deve acquisire almeno un altro membro attivo. Bisogna
lottare con tenacia per attirare nelle nostre fila ogni progressista.La
maggior parte delle organizzazioni di partito non ha un proprio spazio,
e l’affitto è molto caro.
Alcune organizzazioni hanno risolto il problema adattandosi in soffitte
disabitate, in sotterranei o strutture prefabbricate. Sono necessarie
nuove e stabili iniziative in modo che i problemi vengano risolti in
accordo con le possibilità sul terreno.
Per veri e risoluti comunisti non esiste la parola impossibile!
Significativo passo per quanto riguarda la situazione materiale nel
partito sono le quote e le donazioni. La quota spetta a coloro che sono
in grado di pagarla, ne sono esenti i disoccupati e i minori di trenta
anni, iscritti a SKOJ, se non hanno un rapporto di lavoro.
L’ATTIVITÀ DI NKPJ E SKOJ
Nell’ultimo anno NKPJ e SKOJ hanno avuto un’intensa attività, ma
neppure da lontano hanno esaurito tutte le possibilità per
motivi soggettivi ed oggettivi.
Enumereremo solo le manifestazioni a Belgrado. L’organizzazione a
Belgrado ha avuto una quarantina di manifestazioni di massa,
comprendendo anche due meeting con l’Associazione Sloboda, e due
meeting indipendenti. Sono state organizzate alcune serate accademiche,
con un programma politico ed uno artistico in sale della capienza di
centinaia di persone, come nelle sale del NKPJ. Le occasioni di queste
iniziative sono state: l’anniversario della Grande Rivoluzione
d’Ottobre, il 1 e il 9 maggio, il 7 luglio, il 20 ottobre, il 29
novembre, il giorno del partito, l’anniversario della nascita di Marx e
di Engels, di Lenin e di Stalin, di Tucovic e altre importanti date
nella nostra storia e nella storia del movimento comunista
internazionale.
Si sono tenute manifestazioni di protesta in occasione del quinto
anniversario dell’aggressione NATO alla Jugoslavia, dei nuovi crimini
compiuti nel Kosmet nella seconda metà del marzo di quest’anno,
contro l’aggressione degli USA all’Iraq.
Sono state inoltre tenute delle serate di amicizia con i popoli della
Russia, della Bielorussia, della Cina, del Vietnam, di Cuba, della
Repubblica democratica di Corea, della Palestina, Repubblica Ceca,
Grecia. Nella parte artistica di tali serate sono intervenuti nostri
artisti d’opera di teatro e di strada, famosi musicisti, complessi
folcloristici e cori.
Un gran numero di nostri affiliati ha partecipato alle manifestazioni
in ricordo dei liberatori di Belgrado, Obrenovac, Beran, D. Tucovic,
sul fronte dello Srem e in altri luoghi,
portando corone ai monumenti.
I rappresentanti di NKPJ e SKOJ hanno visitato molte città e
paesi, ma per cause materiali i compiti non sono stati minimamete
attesi. Bisogna rifarsi nel minor tempo possibile.
Lo SKOJ è stato formato dalla società di amicizia
jugoslavo-cubana “Che Guevara- I.L. Ribar”. E’ stato rinnovato il
lavoro dell’Unione degli scrittori progressisti, che collaborano da
vicino con il partito e i cui membri sono di orientamento jugoslavista
e di tutti gli scrittori progressisti delle repubbliche della SFRJ-
NKPJ aiuta attivamente la formazione di un sindacato rosso. Si sta
progettando una Federazione di donne progressiste della Jugoslavia, che
lavori sotto la direzione del partito. Sulla tribuna “Novi svet”, nella
sala del NKPJ si sono svolte molte dibattiti sulla situazione interna
ed internazionale, sullo stato del movimento comunista, sui problemi
del fronte della sinistra in Jugoslavia, sulle elezioni,
sull’organizzazione le idee ed altre questioni.
Il servizio stampa ha dato una serie di dichiarazioni sui nostri
giudizi e opinioni, in occasione di avvenimenti importanti all’interno
e nel mondo.
Purtroppo la stampa la radio e la televisione hanno taciuto la maggior
parte di queste dichiarazioni, ma molte sono state riprese da mezzi di
informazione esteri.
I membri del NKPJ hanno pubblicato numerosi articoli, e hanno
rilasciato numerose interviste a televisioni straniere, alla radio e
alla stampa, e in misura minore alla stampa interna, perchè il
nostro partito è sottoposto ad una censura da parte dei mezzi
dell’informazione informativa straordinaria- A partire dal 20 marzo
2004 NKPJ ha iniziato a dare informazioni attraverso il suo sito
internet. Se si troveranno le risorse finanziarie nel corso del 2004 si
rinnoverà l’edizione del giornale “Nuovo comunista”. In accordo
con le potenzialità materiali, si continuerà la stampa di
nuovi proclami, volantini e manifesti.
I RAPPORTI INTERNAZIONALI
Gli ospiti del NKPJ (per la maggior parte a spese proprie) sono stati
nell’ultimo anno i rappresentanti di partiti comunisti ed operai di:
Russia, Cuba, Cina, Repubblica Ceca, Corea del nord, Vietnam, Italia,
Spagna, Belgio, Ucraina e Germania. Nello stesso periodo, delegazioni
di NKPJ e SKOJ hanno partecipato a congressi e incontri
internazionali con i partiti fratelli in Russia, Ucraina, Bielorussia,
Grecia, Belgio, R. Ceca, Slovacchia, Austria, Moldavia, Romania,
Turchia e Cuba.
NKPJ collabora con più di 100 partiti comunisti ed operai, da
tutti i continenti e partecipa a tutti gli incontri importanti del
movimento comunista internazionale.
L’Unione della gioventù comunista jugoslava (SKOJ) è
l’unica organizzazione giovanile del territorio della ex Jugoslavia,
che sia membro della federazione mondiale della gioventù
democratica (cioè comunista).
I rappresentanti dello SKOJ hanno partecipato ai festival della
gioventù a Cuba ed a Algeri, e ogni anno vanno alla riunione
mondiale ad Atene. Inoltre, delegazioni di SKOJ hanno soggiornato in
Russia, Italia e Ucraina.
Ospiti di SKOJ sono state delegazioni giovanili dalla Russia, Grecia,
Polonia, Belgio, Austrai, Repubblica Ceca e Bulgaria.
ERA MOLTO MEGLIO
Per l’uomo comune, per la maggior parte delle persone, persino il
peggior socialismo è meglio del miglior capitalismo.
Il socialismo che è esistito in URSS, Jugoslavia e nell’Europa
orientale, aveva difetti, errori e mancanze, ma incommensurabili
valori. Era per l’uomo comune, per la maggioranza degli uomini,
incomparabilmente meglio di quanto è stato appioppiato in questi
15 anni a questi paesi. L’americanizzazione, l’indottrinamento NATO, la
euromassificazione della nostra società soprattutto dei giovani
hanno trapiantato in modo massiccio le
creazioni del capitalismo
contemporaneo: criminalità, corruzione, droghe,
omosessualità, prostituzione, decadenza, e depravazione d’ogni
tipo.
In neppure 4 anni di governo DOS e della coalizione che ne è la
sua modifica, hanno perso la vita molte più persone che in tutte
le disgrazie negli anni del socialismo. Il crimine organizzato opprime
la vita dei cittadini e cresce con l’oligarchia finanziario-politica
delle bande mafiose, che si comportano come uno stato nello stato.
Si tratta di un risultato ineluttabile della restaurazione del
capitalismo, è una legge non scritta che e’ in atto in tutta
l’Europa orientale e nei territori dell’ex URSS, a parte la
Bielorussia, la Moldavia, e le regioni in cui i comunisti sono al
potere. In tutto e per tutto la situazione è uguale in
Montenegro, e per molti aspetti anche peggiore. La restaurazione del
capitalismo ha non solo portato a problemi inguardabili ed irrisolubili
della nostra società, ma ha anche tracciato la via della
distruzione, della perdita di sovranità e indipendenza della
nostra patria.
UN MILIARDO E MEZZO SOTTO LA BANDIERA ROSSA
A causa del tradimento di Gorbaciov, Jakovlejv, Eltsin e della loro
cricca, il socialismo è temporaneamente distrutto in URSS e
nell’Europa orientale, dove in totale vivevano 400 milioni di abitanti.
Nella storia si sono verificati casi analoghi in cui le forze
reazionarie hanno temporaneamente ripreso il potere. Ma un tale
processo non è naturale, e’ limitato nel tempo. La rivoluzione
francese venne distrutta dai termidoriani nel 1794. Napoleone Bonaparte
ha riportato la monarchia e l’aristocrazia feudale a capo dello stato.
E’ successo analogamente nel XVIII secolo in Inghilterra. La
rivoluzione borghese venne temporaneamente soppressa dopo la morte di
Cromwell nel 1658. L’aristocrazia feudale allora depose la borghesia
allora molto più avanzata.
Ma la legge dello sviluppo sociale è implacabile. Dopo alcuni
decenni la borghesia ritornò nuovamente al potere in Inghilterra
ed in Francia. Così sarà anche adesso – il socialismo
è una tappa in accordo con le leggi dello sviluppo sociale- e
per questo è indistruttibile.
I paesi socialisti in un corto periodo storico hanno risolto problemi
che gli stati borghesi non possono risolvere per la natura stessa del
capitalismo. L’URSS e gli altri stati socialisti hanno liquidato il
problema della disoccupazione, hanno eliminato alla radice
l’analfabetismo e ad ogni cittadino hanno reso possibile una vita
sicura e dignitosa secondo le possibilità obiettive della
società. Hanno costruito enormi risorse economiche. Il
socialismo in Europa e nel nostro paese è stato un sistema
sociale giovane. Ha dovuto opporsi alle difficili conseguenze della I e
deIla II guerra mondiale, a molti problemi pregressi, ereditati e al
blocco capitalistico. Ha dovuto impiegare molti mezzi per la difesa.
Per questi motivi non ci poteva essere abbondanza. Ma c’era denaro per
tutte le cose necessarie: per paghe e pensioni ordinarie, per
l’esercito, le spese sociali, la cultura l’istruzione la scienza i
trasporti, lo sport. E adesso non c’è denaro e non ce ne
sarà (più andiamo lontano dal socialismo) per nulla.
NKPJ è per la proclamazione e la realizzazione della
libertà integrale e dei diritti umani.
Secondo la dichiarazione dei diritti dell’uomo, il diritto piu’
importante è quello alla vita. Viceversa, in nessuna parte del
mondo la vita è minacciata come negli USA e nell’Occidente
capitalistico. Negli USA ci sono omicidi, crimine, droghe,
prostituzione e detenuti come in nessuna altra parte del mondo.
Il diritto al lavoro, che proclama la predetta dichiarazione, si
risolve in una farsa, se la società non ha da il dovere di
offrire un lavoro ad ogni suo membro.
Questo nessuna società borghese è riuscita a farlo,
invece lo hanno realizzato i paesi socialisti, ottenendo risultati
eccellenti in ogni campo e realizzando una grande crescita
nell’economia, sotto la bandiera del socialismo marciano ancora un
miliardo e mezzo di persone in Cina, Bielorussia, Vietnam., Moldavia,
Cuba, Corea del Nord, Laos, Cambogia, Zimbawe.
I comunisti sono il partito più grande a Cipro, hanno il maggior
numero di deputati e di ministri nel governo. I comunisti sono in
governi di coalizione in molti paesi, Brasile, Siria, Venezuela, Congo.
Sono una delle forze più grandi ed influenti nei Parlamenti di
Russai, Ucraina, Grecia, Francia, Italia, Spagna, Repubblica ceca,
Slovacchia, Lettonia, Germania, Svezia, Portogallo, Bulgaria e in molti
altri paesi.
IL XXI SECOLO - SECOLO DEL SOCIALISMO
I veri comunisti sono stati sempre dalla parte del popolo. In
Jugoslavia hanno guidato il glorioso movimento di Liberazione, che
insieme all’Armata Rossa ha liberato il nostro Paese dalla
schiavitù fascista.
Essi hanno rappresentato un fattore chiave nella coalizione
anti-hitleriana che ha sconfitto il fascismo. Oltre il 75% delle forze
fasciste sono state distrutte sul Fronte Orientale.
I comunisti sono una forza reale nel mondo, che è in grado di
fermare l’espansione dell’imperialismo e del nuovo colonialismo, che va
sotto il nome di globalizzazione.
Il movimento comunista mondiale si rinnova, si sviluppa e si rafforza
sulla base degli indistruttibili principi ispiratori
marxisti-leninisti. NKPJ e lo SKOJ sono parte di questo movimento. Essi
agiscono in tutte le repubbliche della SFRJ e permanentemente allargano
e rafforzano la propria attività, a dispetto delle
difficoltà che incontrano.
L’attuale controrivoluzione è passeggera, una tappa retrograda e
vergognosa nella storia della civilizzazione.
Fintantochè ci sarà il sazio e l’affamato, il libero e
quello privato dei diritti, il ricco e il povero, ci sarà la
tensione verso la giustizia sociale e non c’è giustizia sociale
senza socialismo.
Il futuro appartiene al socialismo! E per questo tutti i patrioti e i
progressisti devono stare con noi.
Il XXI secolo sarà il secolo del trionfo del socialismo e del
comunismo!
Nuovo Partito Comunista
della Jugoslavia
Belgrado, Nemanjina, 34/III
(traduzione di Tamara
Bellone per il CNJ)
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