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COORDINAMENTO NAZIONALE PER LA JUGOSLAVIA

ITALIJANSKA KOORDINACIJA ZA JUGOSLAVIJU

 
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ORRORI POST-JUGOSLAVI / 8






Regione di Decani (Kosovo-Metohija), primavera 1999.
Foto a sinistra, al centro: Sadik Cuflaj; alla sua sinistra il figlio: Valon Cuflaj.
La testa mozzata riconoscibile è quella di Bojan Cvetkovic, l'altra apparteneva al corpo di Aleksandar  Njegovic.
Sadik Cuflaj (man in the middle), left his son Valon Cuflaj. Cut human heads belonged to Bojan Cvetkovic and Aleksandar Njegovic


KOSOVO: QUOTIDIANO SERBO PUBBLICA FOTO ATROCITA' MEMBRI UCK

(ANSA) - BELGRADO, 3 NOV - La fotografia di due ex combattenti 
dell'Uck, l'esercito di liberazione albanese   kosovaro, che mostrano 
ridendo le teste mozzate di due soldati   serbi, e' stata pubblicata 
oggi dal quotidiano Vecernje Novosti   con tanto di nomi e cognomi dei 
protagonisti.     Scusandosi per la crudezza delle immagini - ottenute  
 probabilmente tramite i servizi segreti serbi - il quotidiano   
riporta il nome di una delle due vittime, Bojan Cvetkovic, la   cui 
testa e' in primo piano e riconoscibile, e quelli dei   presunti 
assassini, padre e figlio: si tratta di Sadik e Valon Quflai, 
fotografati in divisa dell'Uck mentre mostrano ridendo i   macabri 
trofei.     Stando al quotidiano, i due non sono mai stati imputati di  
 crimini di guerra, e addirittura Valon Quflai e' tenente del   Corpo 
di protezione creato col beneplacito dell'Unmik,  l'amministrazione 
delle Nazioni unite in Kosovo.     Il primo ministro serbo Zoran 
Zivkovic ha commentato le   immagini affermando che ''l'opinione 
pubblica internazionale non   puo' lasciarle senza risposta e non 
reagire''. Zivkovic ha   promesso di adoperarsi con tutti i mezzi 
presso il responsabile   dell'Unmik Harry Holkeri e la Kfor (la forza 
internazionale in   Kosovo) perche' venga aperta una indagine e vengano  arrestati i   due ex combattenti.  Il premier ha mandato un 
messaggio anche al Tribunale penale   internazionale dell'Aja, 
chiedendo ai magistrati ''un   pronunciamento immediato'' sulla 
vicenda. Zivkovic ha   sottolineato che in quattro anni dal ritiro 
delle forze serbe   nella provincia ''1.300 serbi sono stati uccisi, 
1.000 sono   scomparsi, alcune decine di migliaia di case sono state   
incendiate e centinaia di chiese e monasteri sono stati   distrutti o 
danneggiati, senza che ci fosse una sola   incriminazione''.     La 
sequenza fotografica pubblicata da Vecernje Novosti mostra   Sadik 
Quflai con le due teste in mano, e alle spalle il figlio   Valon, poi 
lo stesso Sadik che mette quei resti in un sacco di   plastica bianca, 
infine una istantanea dei due assieme ad altri   membri in divisa 
dell'Uck, probabilmente appartenenti allo   stesso gruppo di 
combattimento. (ANSA).         OT  03/11/2003 18:50

http://www.ansa.it/balcani/kosovo/20031103185032742860.html

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http://www.resistenze.org/sito/te/po/se/pose4a21.htm

www.resistenze.org - popoli resistenti - serbia - 21-01-04

Nuova testimonianza dei crimini  perpetrati dall’UCK in Kosovo

“Così, non temete la gente. Qualsiasi cosa sia ora coperta sarà
scoperta, ed ogni segreto verrà reso noto.” (Mt 10:26)

Il resoconto sconvolgente dei fatti qui descritti, che era stato
pubblicato dal Vecernje Novosti Daily il 3 novembre, era già stato
confermato all’ERP KIM Info Service dai più alti delegati della KFOR e
dell’UNMIK. A causa dell’indagine e della mancanza di informazioni
specifiche (nominativi dei perpetratori, vittime e foto) ERP KIM non ha
pubblicato questa notizia, in attesa del termine delle indagini e della
relazione ufficiale della polizia UNMIK. Tuttavia, pare che i
particolari della vicenda siano trapelati da fonti UNMIK al quotidiano
di Belgrado Vecernje Novosti, che ne ha pubblicato il testo, le
fotografie e altri dettagli specifici. Siccome la vicenda è divenuta
pubblica, giudichiamo importante presentare ai nostri lettori la
traduzione inglese.

Da quanto è stato appreso dall’ERP Kim, in seguito alla ricerca di una
delle case albanesi nel villaggio di Prilep nella municipalità Decani,
il team investigativo della polizia ONU ha rilevato un album di
fotografie del tempo di guerra, in parte risparmiato dalle fiamme di un
incendio. Parecchi fra questi documenti, lasciati intatti dal fuoco,
mostravano crimini perpetrati dall’UCK. Le fotografie-trofeo ritraevano
teste mozzate di serbi e corpi mutilati, la cui modalità di esecuzione
risultava analoga alle fotografie-trofeo dei moujaheddin provenienti da
Bosnia, Cecenia ed altrove. Purtroppo, la decapitazione in quanto
metodo omicida non era infrequente nei conflitti bosniaci e nemmeno in
quelli kosovari. Il corpo di Fr. Chariton Lukic, monaco del monastero
dei Santi Arcangeli rapito dai terroristi dell’UCK nel luglio 1999
nelle strade di Prizren è stato trovato un anno più tardi privo di
testa.

L’Info Service di RP KIM ha appreso che sulla base di tali documenti
fotografici lo speciale team investigativo ha varato un’inchiesta
approfondita, la quale ha condotto all’identificazione di gran parte
degli uomini in uniforme UCK. L’organizzazione per i serbi dispersi è
stata inoltre coinvolta nell’identificazione delle vittime serbe
comparse nelle fotografie. Pare che le fotografie sotto accusa siano
state scattate nei dintorni di Decani (in aprile o maggio 1999).
Secondo le affermazioni rilasciate all’ERP KIM da una fonte
internazionale che ha richiesto l’anonimato, alcuni banditi dell’UCK
apparsi in fotografia occupano tuttora posizioni nei Kosovo Protection
Corps, un’organizzazione capeggiata dal “Generale” Agim Ceku, di
recente arrestato in Slovenia sotto mandato di cattura Interpol, ed
inspiegabilmente rilasciato il giorno seguente su istanza speciale del
capo dell’UNMIK Sig. Hari Holkeri.

Nell’area Decani-Pec, le Unità UCK operavano sotto il comando di
Ramush Haradinaj, leader politico in carica del Partito AKK. Suo
fratello Daut Haradinaj, che occupava una posizione di preminenza
all’interno dell’UCK (egli è infatti divenuto un “generale”) è stato
condannato lo scorso anno a parecchi anni di prigione, insieme ad
alcuni altri membri precedenti dell’UCK (il cosiddetto gruppo
Dukagjini) per crimini commessi contro gli albanesi dissidenti
del Kosovo. I fratelli Haradinaj sono anche sospettati di avere
sostenuto la ribellione dell’etnia albanese del 2001 nella confinante
Macedonia. Negli ultimi due anni, numerosi testimoni albanesi
del Kosovo che hanno accettato di cooperare con la polizia UNMIK
sul caso Haradinaj sono stati assassinati o vittime di minacce.
Uno dei testimoni chiave è stato Tahir Zemaj, appartenente ai
leaders dell’etnia albanese ribelle e rivale (FARK), e stretto alleato
del presidente del Kossovo Ibrahim Rugova. Zemaj è stato ucciso
nel 2002. Non uno solo fra questi assassinii misteriosi di
potenziali testimoni contro gli “eroi” dell’UCK è stato mai delucidato
dalla polizia.

Non è un segreto che oltre ai numerosi serbi del Kosovo uccisi dall’UCK
nel corso e dopo il conflitto armato del 1999 vi furono anche albanesi
dissidenti del Kosovo, in gran parte sostenitori di gruppi politici
rivali e di clan mafiosi, che furono uccisi oppure rapiti. L’articolo
seguente, pubblicato dal Vecernje Novosti getta un’ulteriore luce sui
nefandi crimini commessi dall’”esercito di Liberazione Kosovaro”.
L’ERP KIM non è riuscito nell’impresa di venire a conoscenza di
quanto le indagini su questo specifico atto criminoso siano progredite,
ma risulta incontestabile che le strutture UNMIK e KFOR possiedono
evidenze e dimostrazioni più che sufficienti riguardo ai crimini
dell’UCK e sul loro successore post-bellico “Corpo di Protezione
Kosovaro”. Come l’Info Service dell’ERP KIM ha appreso da una fonte
non ufficiale dell’UNMIK, la ragione per cui tali informazioni non
vengono rese note è il timore di un possibile conflitto con le strutture
dell’UCK che operano tuttora in Kosovo sotto nomi e modalità differenti.

Rivelare la verità di questo crimine dell’UCK costituisce un’ulteriore
promemoria indirizzato al Tribunale dell’Aia ed alla comunità
internazionale della realtà dei molti crimini bellici e post-bellici in
Kosovo che richiedono indagini urgenti. Tale necessità richiede
particolare sollecitudine, poiché gli iniziatori e  gli ideologi di
questa campagna di terrore controllano tuttora la scena politica in
Kosovo, impedendo qualunque progresso tendente alla costituzione
di una società multietnica e democratica. Se tutto si svolgerà come
auspichiamo, sapremo un giorno la verità circa tutti i 960 serbi che
furono assassinati dopo il termine del conflitto armato, nonostante la
presenza della Missione ONU e la guida dei peacekeepers NATO.

Ufficio redazionale ERP KIM (Kosovo Methoija) - Novembre 2003

Traduzione a cura di Enrico Vigna ( Assoc. SOS Yugoslavia)

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LA DECAPITAZIONE DEI SERBI

http://www.exju.org/comments.php?id=506_0_1_0_C

il premier zivkovic attende che il capo della missione onu in kosovo, 
harri holkeri, la kfor e la comunità internazionale facciano tutto il 
possibile per identificare quanto prima gli assassini, appartenenti 
all’uck, ritratti nelle scioccanti fotografie pubblicate dal quotidiano 
belgradese vecernje novosti. nelle immagini si vedono appartenenti al 
disciolto uck, supportato dalla nato e ribattezzato ‘esercito di 
liberazione, che tengono in mano teste di persone decapitate. adesso 
abbiamo il documento, e con un po’ di sforzo si potrà eseguire 
l’identificazione delle persone ritratte, ha detto zivkovic chiamando 
il tribunale dell’aia ad esprimere subito un’opinione in merito. 
zivkovic ha rammentato che in quattro anni e mezzo dall’arrivo della 
comunità internazionale in kosovo 1300 serbi e non albanesi sono stati 
uccisi, e circa mille persone risultano scomparse e nessuna inchiesta 
in merito è stata aperta.
nota importante: le immagini di vecernje novosti non sono adatte a 
persone sensibili. sono visibili on line in formato .pdf 
[http://www.kosovo.com/kla_decapit.pdf] hostate da erp.kim, che 
ripubblica anche l’articolo [http://www.kosovo.com/erpkim04nov03.html], 
ma anche sullo stesso vecernje novosti 
[http://www.novosti.co.yu/zlocin.htm].

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KOSOVO: PROCURA BELGRADO APRE INCHIESTA PER CRIMINI CAPI UCK

(ANSA) - BELGRADO, 5 NOV - La procura speciale di Belgrado  per i 
crimini di guerra e la lotta contro la criminalita'  organizzata ha 
aperto un'inchiesta sui leader kosovari albanesi  Hasim Taqi, Agim Ceku 
e Ramus Haradinai, tutti comandanti del  disciolto Esercito di 
liberazione kosovaro (Uck).        Lo ha annunciato il ministero della 
giustizia serbo  precisando che l'inchiesta e' stata affidata al 
procuratore capo  Vladimir Vukcevic. Il reato ipotizzato per i tre e' 
quello di  crimini di guerra e terrorismo.     L'annuncio segue la 
pubblicazione, ieri sul quotidiano  'Vecernje Novosti' di scioccanti 
fotografie che ritraevano  combattenti dell'Uck con in mano le teste 
tagliate di militari  serbi. quelle immagini hanno avuto un forte 
impatto  sull'opinione pubblica, tanto piu' che i genitori di una delle 
vittime, Aleksander Ozegovic [leggi:
Aleksandar  Njegovic],
hanno scoperto da quelle  istantanee la 

fine del loro figlio dato per disperso in azione  nell'aprile del 1999
Ieri il governo serbo ha pubblicato un libro bianco sui  
presunti crimini dei kosovari albanesi contro la popolazione  serba, 
che contiene un elenco di 156 nomi di persone accusate di  vari delitti 
contro civili non albanesi. (ANSA).   OT          05/11/2003  19:22

http://www.ansa.it/balcani/kosovo/20031105192232745710.html




A questo episodio sconvolgente, già a suo tempo censurato da
tutti i mass-media italiani e occidentali, si è fatto riferimento su numerosi siti internet -
ma la gran parte di queste pagine negli anni sono state oscurate o rimosse:
http://resistance.chiffonrouge.org/article.php3?id_article=291
http://groups.yahoo.com/group/decani/message/77934
http://www.novosti.co.yu/zlocin.htm
http://www.antic.org/KLA
http://www.kosovo.com/kla_decapit.jpg
http://www.kosovo.com/kla_decapit.pdf

I responsabili dei crimini sono stati ignorati o presto assolti
- primo tra tutti Ramush Haradinaj. Di più: i tagliatori di teste dell'UCK hanno ottenuto da Massimo D'Alema e da buona parte dei paesi NATO, come ricompensa delle loro gesta, il riconoscimento dello "Stato della Kosova". I passaporti emessi da questi banditi vengono ufficialmente riconosciuti dallo Stato italiano.


KLA Cut Off People's Heads

Vecernje Novosti daily, Belgrade - November 2, 2003

Searching for sources and examples of this evil, the reporters of 
"Novosti" recently discovered a horrific photograph, the best 
illustration of the bloody feasts of the members of the KLA. On the 
large photograph, we see three members of the KLA in uniform. The 
oldest, the one in the middle with the toothy grin, is holding a cut 
off human head in his right hand and carrying the larger head of a 
younger man more visibly in his left arm.


Despite the passing years, crimes never expire. Nor are they forgotten.

Members of the notorious so-called Kosovo Liberation Army (KLA), who 
waged a campaign of terror in Kosovo and Metohija for many years, 
especially against the Serbian population (in 1999 the KLA had 
approximately 20,000 armed men) continue to roam the southern province 
today wearing different badges and under different names, doing 
everything possible to achieve their grand dream - an independent, 
Albanian Kosovo.

Searching for sources and examples of this evil, the reporters of 
"Novosti" recently discovered a horrific photograph, the best 
illustration of the bloody feasts of the members of the KLA.

On the large photograph, we see three members of the KLA in uniform. 
The oldest, the one in the middle with the toothy grin, is holding a 
cut off human head in his right hand and carrying the larger head of a 
younger man more visibly in his left arm.

Two cut off human heads in two hands seeped in blood!


Murderers' Bloody Feast

Is it possible to reconstruct this crime?

Exposing themselves to the possible risks that investigations of this 
sort entail, the journalists of "Novosti", after some days of searching 
and cross-referencing facts from multiple sources, arrived at 
information they could "revisit" this case with relative reliability 
and "revive" this photograph of a horrible scene.

THE PLAYERS: The Albanian in the middle of the victory celebration is 
Sadik Chuflaj, a member of the KLA from the Decani area.

The young man to his left is his son Valon Chuflaj, born in April 1981 
in the village of Prilep, municipality of Decani. He has an UNMIK 
identity card and is now a member of the Kosovo Protection Corps with 
the rank of lieutenant. He works in the inspector's office in Pec. 
UNMIK has taken disciplinary measures against him on two occasions.

It is assumed that these murderers belonged to one of the units 
commanded by Ramush and Daut Haradinaj, which operated in the zone of 
Decani - Pec.


With great caution and piety, after cross-checking, our reporters were 
led to the assumption that the visible human head on the right is the 
head of Bojan Cvetkovic, born in Nis in 1972. A comparison with a 
photograph published in the book "Junaci otadzbine" /Heroes of the 
Fatherland/ also leads us to the same assumption.


Still in Uniform

THE LOCATION: Bojan Cvetkovic, a sales clerk from Nis, volunteered for 
duty /in the Yugoslav Army/ after the aggression of NATO forces against 
our country. At the beginning of April 1999 he was mobilized in the 
Pristina Corps in the 549th Motorized Unit.

His days as a soldier were few. On April 11 he was abducted by members 
of the vicious KLA on the Prizren - Pristina road near Suva Reka.

Four other soldiers were captured at the same time: Zarko Filipovic, 
Dragoljub Tanaskovic, Dragan Vucetic and Zivota Topalovic.

Traces of all five men disappeared on that day.


THE CRIME: The dreadful question presents itself whether all five 
Serbian soldiers were killed on the same day, and in the same fashion.

The second photograph reveals a horrific spectacle: Sadik Chuflaj is 
placing one of the cut off heads in a large bag!

Is the bag full of the heads of young Serbian men?

This story and these photographs are just a small part of the crimes by 
ethnic Albanians committed by members of the so-called Liberation Army.

Today these same men wear the uniforms of the Protection Corps 
(approximately 5,000 members of the former KLA are in the Corps), 
establishing "multiethnic order" in devastated Kosovo.

Thus, they are protected by the international community. Thus, all 
their crimes have been forgiven. Thus, their wartime leaders and their 
commanders, now dressed in elegant uniforms, can travel to the capitals 
of the world and participate in roundtable discussions where they 
supposedly discuss peace.

Will anyone, the people in UNMIK, for example, recognize if not the 
severed head of young Bojan Cvetkovic, then the bloody hands of Sadik 
Chuflaj and his son, and bring them in for an informational talk or for 
questioning? Will they hold them accountable or bring them into a 
courtroom to face justice? There is little chance of it - but we will 
see.


Apology

In publishing these difficult, tragic and authentically crude 
photographs, the editors of "Novosti" seek only to demonstrate the full 
brutality of the violence and crimes committed by ethnic Albanian 
terrorists in Kosovo and that both the criminals and the victims can be 
recognized in the photographs. Perhaps this will bring further new 
truths to light.

We wish to extend our apologies to the Cvetkovic family for publication 
of assumptions and these comparisons, as well as to our readers whose 
sensibilities cannot endure this degree of authenticity.

---

http://www.tanjug.co.yu/
Elect.htm#Men%20from%20photograph%20should%20be%20arrested,%20Zivkovic

Tanjug - November 3, 2003

Men from photograph should be arrested, Zivkovic

16:56 BELGRADE , Nov 3 (Tanjug) - Serbian Premier
Zoran Zivkovic said on Monday that he expected from
UNMIK chief Harri Holkeri, KFOR and the entire
international public, to do everything possible to
find out as soon as possible who are the executioners
from the photograph published on Monday in the
newspaper Vecernje Novosti.
He was talking about a text published by the Belgrade
daily, where photographs were also shown on which KLA
members are holding severed human heads.

---

http://www.b92.net/english/news/
index.php?&nav_category=&nav_id=25344&order=priority&style=headlines

Beta - November 3, 2003

PM calls for action on KLA photo

BELGRADE -- Monday – Serbia’s prime minister has
called on the international community to react to a
photo published in a Belgrade newspaper today showing
a group of people dressed in uniforms of the outlawed
Kosovo Liberation Army holding a number of severed
heads.
Zoran Zivkovic used the continuation of a no
confidence debate in his government today to appeal to
the United Nations mission in Kosovo, the
multinational peacekeeping force and the international
community as a whole to identify the people in the
photo in Vecernje Novosti, arrest and convict them.
“We kept being told in The Hague [war crimes tribunal]
that there’s no evidence of war crimes committed in
Kosovo by the Albanian side”, said Zivkovic. “Now we
have a document and it takes just a little effort to
identify the people in the photo and convict them”.

---

http://www.tanjug.co.yu/ - Tanjug - November 4, 2003

Holkeri promises Covic to look into photographs case

17:18 BELGRADE , Nov 4 (Tanjug) - State Coordinating
Center for Kosovo and Metohija President Nebojsa Covic
said on Tuesday he had been assured by UNMIK chief
Harri Holkeri that he would investigate the entire
case and identity of the persons in the photographs
published by the Belgrade daily Vecernje novosti.
Vecernje novosti yesterday published photographs of
three members of the Kosovo Liberation Army, and one
of them is holding two severed heads of Serb soldiers
in his hands.

---

SERBIAN RADICALS CONFIRM PARTY MEMBER ON  SEVERED HEADS PHOTO

SRNA - November 7, 2003

Belgrade, 7 November: The secretary general of the Serbian Radical 
Party (SRS),  Aleksandar Vucic, confirmed today that one of the two 
young men whose heads were  severed by OVK (Kosovo Liberation  Army) 
members, and whose photo was published in Vecernje novosti, is 
Aleksandar  Njegovic, a Yugoslav Army volunteer and SRS member.
 "We demand that state and republican bodies urgently launch an 
investigation  into persons who committed crimes against Serbs in 
Kosovo-Metohija and demand that the  criminals are extradited to the 
relevant bodies," Vucic told a news conference.
Vucic said that the SRS deputies forwarded a proposal to the assembly 
of the  Serbia-Montenegro state union that the assembly discuss a 
Serbia-Montenegro  strategy towards Kosovo-Metohija.

---

http://www.tanjug.co.yu/ - Tanjug - November 11, 2003

UNMIK police opens investigation

16:57 PRISTINA , Nov 11 (Tanjug) - UNMIK police has
opened an investigation following the recent
publishing of photographs in Vecernje Novosti
newspaper, on which are seen members of the Kosovo
Liberation Army holding the severed heads of Serbs, an
UNMIK spokesman said.
At the same time he denied information in some media
according to which UNMIK investigators were in
Belgrade.

---

http://www.b92.net/english/news/
index.php?&nav_category=19&nav_id=25469&order=priority&style=headlines
Beta - November 12, 2003

UNMIK police meet Belgrade Kosovo officials

BELGRADE -- Tuesday – UNMIK police representatives
visited Belgrade today to meet officials of the Kosovo
Coordination Centre, to discuss photographs published
recently in daily Vecernje novosti.
The photographs showed an unidentified person in a
Kosovo Liberation Army uniform holding two severed
human heads.
The Coordination Centre, in a statement, described the
meeting as extremely significant, successful and
constructive, adding that ongoing police cooperation
was also discussed.
Attending the meeting were the deputy chief of the
UNMIK police Central Investigative Criminal Unit.  The
Coordination Centre delegation included the heads of
the police, security, judiciary and human rights
divisions, together with representatives of the Bureau
for the Missing and Abducted.






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