Informazione


Si vedano anche i recenti scandalosi provvedimenti polacchi, accolti con acquiescente silenzio dalle istituzioni della UE:

Pologne : une offense à la mémoire de la Résistance (JACQUES KMIECIAK, 11 Jul 2017)
... Elle vise à effacer de la mémoire collective toute référence à la Pologne populaire (1944 – 1989) et aux indéniables avancées sociales dont elle a été porteuse (pouvoir ouvrier dans les entreprises, accès à l’éducation et à la culture, santé gratuite, redistribution des terres aux paysans)...

Il presidente polacco cancella e stravolge la storia della 2° guerra mondiale (PTV News 18.07.17)

Upozorenje Varšavi: “Rušenje spomenika Crvenoj armiji neće proći bez posljedica” (19/07/2017 – SAŠA F.)
Rusko Ministarstvo vanjskih poslova je usvajanje zakona o uklanjanju spomenika i spomen obilježja sovjetskim vojnicima koji su oslobodili zemlju od nacističke okupacije tijekom 1944. i 1945. u Poljskoj nazvalo pretjeranom provokacijom...

Débaptisations de rues en Pologne : une atteinte à la mémoire des luttes (22 Jul 2017)
Enseignant-chercheur à l’Institut national des langues et civilisations orientales (INALCO / Paris), historien, géopolitiste, Bruno Drweski, revient sur le processus dit de « décommunisation » en cours en Pologne...

Qualcuno, a Varsavia, si ricorda ancora dei nazisti (PandoraTV News – No Comment 04.08.17)

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I partiti comunisti contro le vergognose provocazioni anticomuniste della presidenza dell\'UE

28 Agosto 2017

Le dichiarazioni di condanna della “Giornata Europea” all\'insegna dell\'anticomunismo e della falsificazione della storia

Traduzione di Marx21.it

Sull\'iniziativa anticomunista dell\'Unione Europea del 23 agosto in Estonia
Comunicato del Partito Comunista Portoghese (PCP)

Il Partito Comunista Portoghese denuncia e condanna con forte indignazione la promozione, da parte della presidenza estone dell\'Unione Europea, il 23 agosto, a Tallin, capitale dell\'Estonia, un\'altra grave manifestazione di anticomunismo e revisionismo storico.

Con il pretesto della celebrazione dell\'autoproclamata e provocatoria “Giornata europea della memoria delle vittime di tutti i regimi autoritari e totalitari”, l\'Unione Europea promuove, identificandosi con esse, le più reazionarie concezioni e falsificazioni della storia contemporanea, calunnia senza scrupoli le esperienze del socialismo e in modo deplorevole equipara fascismo e comunismo, assolvendo e passando sotto silenzio i crimini del nazifascismo e le responsabilità delle grandi potenze capitaliste che – con il Trattato di Monaco, che aveva legittimato l\'annessione della Cecoslovacchia da parte della Germania nazista – hanno aperto la strada all\'inizio della Seconda Guerra Mondiale e all\'invasione dell\'Unione Sovietica da parte delle orde hitleriane.

Si tratta di un\'iniziativa ancor più deplorevole, in quanto in paesi che fanno parte dell\'Unione Europea – come nel caso dell\'Estonia – crescono il razzismo e la xenofobia, si perseguitano e proibiscono i partiti comunisti e si criminalizza l\'ideologia comunista, si riabilitano criminali fascisti, si distruggono simboli della lotta antifascista e della vittoria ottenuta, con il contributo determinante dell\'Unione Sovietica, sul nazi-fascismo – senza dimenticare che in Ucraina l\'elogio del fascismo e dell\'anticomunismo è diventato la politica del potere golpista.

Il PCP ritiene necessario non passare sotto silenzio tutto ciò e protestare energicamente contro una così grave manifestazione di oscurantismo anticomunista, tanto più quando questa è promossa da un\'entità che, pretendendo di dare al mondo lezioni di “democrazia” e “diritti umani”, si pone al servizio del grande capitale e delle grandi potenze e pratica la politica delle imposizioni sovranazionali, dell\'aggressione e limitazione della sovranità nazionale e della democrazia, dell\'intensificazione dello sfruttamento, dell\'attacco ai diritti sociali e lavorativi, e in cui si stanno sviluppando tendenze e pratiche repressive di limitazione di diritti e libertà fondamentali, e militariste.

Il PCP, che pretende dal governo portoghese una chiara presa di distanze da questo tipo di operazioni di falsificazione della storia e anticomuniste, non permetterà che si copra di candore il fascismo e si criminalizzi l\'ideale e il progetto comunista, si penalizzi il decisivo contributo dei comunisti e del sistema socialista alla sconfitta dei tenebrosi progetti del nazi-fascismo e alle grandi avanzate progressiste e rivoluzionarie nel XX secolo

I Partiti Comunisti e Operai di tutto il mondo denunciano l\'evento anticomunista organizzato dalla presidenza estone dell\'Unione Europea

solidnet.org

I Partiti Comunisti e Operai denunciano l\'evento anticomunista organizzato dalla presidenza estone dell\'Unione Europea, nell\'ambito della cosiddetta “Giornata europea della memoria delle vittime dei regimi totalitari”, che l\'Unione Europea, negli ultimi anni, ha stabilito per il 23 agosto.

L\'incontro anticomunista si propone di calunniare il socialismo e le sue conquiste senza precedenti per i lavoratori, di falsificare la storia, di equiparare inaccettabilmente e senza alcun fondamento storico il comunismo con il mostro del fascismo e le sue atrocità.

L\'equiparazione provocatoria del fascismo con il comunismo significa assolvere il fascismo e il ventre che lo genera e alimenta, vale a dire il sistema di sfruttamento capitalista. E per questo che, mentre i comunisti sono perseguitati e condannati, mentre i partiti comunisti di diversi paesi dell\'UE vengono proibiti, allo stesso tempo si rende onore e si concedono pensioni ai collaboratori dei nazisti e ai loro eredi politici.

I lavoratori e i popoli possono già trarre conclusioni dal fatto che l\'intensificazione dell\'anticomunismo è il segnale del rafforzamento delle misure antipopolari, della restrizione dei diritti dei lavoratori, dello scatenamento di nuove guerre imperialiste.

La verità presto si farà luce. 100 anni dopo la Grande Rivoluzione Socialista d\'Ottobre, la superiorità del sistema socialista non può essere nascosta, anche se oggi esso è investito da tonnellate di fango. I popoli, attraverso le loro lotte, troveranno il cammino per conquistare una società in cui la ricchezza appartenga a chi la produce, il socialismo e il comunismo.

I Partiti della rete Solidnet (in attesa di ulteriori adesioni):

 

Partito Comunista dell\'Albania
Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo (PADS)
Partito Comunista di Australia
Partito del Lavoro dell\'Austria
Partito Comunista dell\'Azerbaigian
Partito Comunista del Bangladesh
Partito Comunista Brasiliano
Partito Comunista del Brasile
Partito Comunista della Gran Bretagna
Partito Socialista dei Lavoratori della Croazia
AKEL, Cipro
Partito Comunista di Boemia e Moravia
Partito Comunista della Danimarca
Partito Comunista in Danimarca
Partito Comunista dell\'Estonia
Partito Comunista della Finlandia
Partito Comunista Tedesco
Partito Comunista Unificato della Georgia
Partito Comunista di Grecia
Partito Operaio Ungherese
Partito Comunista dell\'India
Partito Comunista dell\'India (Marxista)
Partito Tudeh dell\'Iran
Partito Comunista di Irlanda
Partito dei Lavoratori dell\'Irlanda
Partito Comunista di Israele
Partito Comunista (Italia)
Movimento Socialista del Kazakistan
Partito Socialista della Lettonia
Partito Comunista del Lussemburgo
Partito Comunista di Malta
Partito Comunista del Messico
Partito Socialista Popolare del Messico
Partito Comunista della Norvegia
Nuovo Partito Comunista dei Paesi Bassi
Partito Comunista Palestinese
Partito Comunista Paraguayano
Partito Comunista Peruviano
Partito Comunista Filippino (PKP-1930)
Partito Comunista della Polonia
Partito Socialista della Romania
Partito Comunista della Federazione Russa
Unione dei Partiti Comunisti - Partito Comunista dell\'Unione Sovietica
Partito Comunista Russo dei Lavoratori
Partito Comunista dello Sri Lanka
Partito Comunista dei Popoli di Spagna
Partito Comunista della Svezia
Partito Comunista Siriano
Partito Comunista del Tagikistan
Partito Comunista della Turchia
Partito comunista di Ucraina
Unione dei comunisti in Ucraina
Partito Comunista del Venezuela

Altri partiti

Partito Comunista dei Lavoratori Bielorusso - Sezione del CPSU
Partito dei Lavoratori Comunisti per la Pace e il Socialismo (Finlandia)
Palo di Rinascita Comunista in Francia
Partito Comunista Rivoluzionario (Francia)
Partito Rivoluzionario Comunista di Francia
Partito Comunista del Kazakistan - sezione del CPSU
Partito Comunista del Kirghizistan
Partito Comunista della Lettonia - sezione del CPSU
Partito Comunista della Moldova - Sezione del CPSU
Partito Comunista di Puerto Rico
Partito Comunista Romeno
Partito Comunista Romeno XXI Secolo
Unione del Popolo Galiziano
Partito comunista della Transnistria-sezione del CPSU
Partito dei Comunisti USA



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di Bruno Guiguedocente di filosofia e analista politico

Initiative Communiste, mensile del Polo di Rinascita Comunista in Francia

Traduzione di Marx21.it

Nel 1973, il colpo di stato del generale Pinochet contro il Governo di Unità Popolare in Cile provocò unondata di indignazione senza precedenti nei settori progressisti del mondo intero. La sinistra europea ne fece il simbolo del cinismo delle classi dominanti che avevano appoggiato questo pronunciamiento. Accusò Washington, complice del futuro dittatore, di aver ucciso la democrazia armando le braccia assassine dei militari golpisti. Nel 2017, al contrario, i tentativi di destabilizzazione del potere legittimo in Venezuela hanno raccolto nel migliore dei casi un silenzio infastidito, un sermone moralizzatore, quando non una diatriba antichavista da parte degli ambienti di sinistra, che si trattasse di responsabili politici, di intellettuali che godono di appoggi o di organi di stampa a grande tiratura.

Dal Ps allestrema sinistra (ad eccezione del Pôle de renaissance communiste en France, che ha le idee chiare), si rimesta, si mette insieme capra e cavoli, si rimprovera al Presidente Maduro il suo autoritarismo il tutto mentre si accusa lopposizione di mostrarsi intransigente. Nel caso migliore, si chiede al potere legale di fare dei compromessi, nel peggiore si esige che si dimetta. Manuel Valls, ex primo ministro socialista, denuncia la dittatura di Maduro. Il suo omologo spagnolo, Felipe Gonzalez, trova scandaloso lappello alle urne, e incrimina il montaggio truccato della Costituente. Il movimento diretto dalla deputata della France Insoumise, Clementine Autain, Ensemble condanna il caudillismodel potere chiavista. Eric Coquerel, anche lui deputato della France Insoumise e portavoce del Parti de Gauche (il partito fondato da Mélenchon NdT) mette fianco a fianco i violenti che sarebbero dai due lati, pur avvertendo ingenuamente che non vuole criticare Maduro.

Cosè successo tra il 1973 e il 2017? Mezzo secolo fa, la sinistra francese ed europea era generalmente solidale  almeno a parole  con i progressisti e i rivoluzionari dei paesi del Sud. Senza ignorare gli errori commessi e le difficoltà impreviste, non sparava alla schiena dei compagni latinoamericani. Non distribuiva responsabilità ai golpisti e alle loro vittime con giudizi salomonici. Si schierava, a costo di sbagliare, e non praticava, come fa la sinistra attuale, lautocensura codarda e la concessione allavversario a mo di difesa. Non diceva: tutto questo è molto brutto, e ognuno ha la sua parte di responsabilità in queste violenze riprovevoli. La sinistra francese ed europea degli anni 70 era certamente ingenua, ma non aveva paura della sua ombra, e non beatificava a ogni piè sospinto quando si trattava di analizzare una situazione concreta. È incredibile, ma pure i socialisti, come Salvador Allende, pensavano di essere socialisti al punto da rimetterci la vita.

A guardare lampiezza del fossato che ci separa da quellepoca, si hanno le vertigini. La crisi venezuelana fornisce un comodo esempio di questa regressione perché si presta a un confronto con il Cile del 1973. Ma se si allarga lo spettro dellanalisi, si vede bene che il decadimento ideologico è generale, che attraversa le frontiere. Nel momento della liberazione di Aleppo da parte dellesercito nazionale siriana, nel Dicembre 2016, gli stessi progressisti che facevano gli schizzinosi davanti alla difficoltà del chavismo, hanno cantato insieme ai media detenuti dalloligarchia per accusare Mosca e Damasco delle peggiori atrocità. E la maggior parte dei partiti di sinistra francese (Ps, PCF, Parti de Gauche, Npa, Ensemble, i Verdi) hanno organizzato una manifestazione davanti allambasciata russa a Parigi, per protestare contro il massacrodei civili presi in ostaggio nella capitale economica del paese.

Certo, questa indignazione morale a senso unico nascondeva il vero significato di una presa di ostaggiche cè stata, in effetti, ma da parte delle milizie islamiste, e non da parte delle forze siriane. Lo si è visto non appena sono stati creati i primi corridoi umanitari da parte delle autorità legali: i civili sono fuggiti in massa verso le zone governative, a volte sotto le pallottole dei loro gentili protettori in casco bianco che giocavano ai barellieri da una parte, e ai jihadisti dallaltra. Per la sinistra, il milione di siriani di Aleppo Ovest bombardata dagli estremisti abbigliati da ribelli moderati di Aleppo Est non contano, la sovranità della Siria nemmeno. La liberazione di Aleppo resterà negli annali come un tornante della guerra per procura combattuta contro la Siria. Il destino ha voluto che, purtroppo, segnasse un salto qualitativo nel degrado cerebrale della sinistra francese.

Siria, Venezuela: questi due esempi illustrano le devastazione causati dalla mancanza di analisi unita alla codardia politica. Tutto avviene come se le forze vive di questo paese fossero state anestetizzate da chissà quale sedativo. Partito dalle sfere della sinistra di governo, lallineamento alla doxa diffusa dai media dominanti è generale. Convertita al neoliberismo mondializzato, la vecchia socialdemocrazia non si è accontentata di sparare alla schiena degli ex compagni del Sud, si è anche sparata nei piedi. Trasformata in corrente minoritaria  socialiberale  dentro una destra francese più devota che mai al capitale, il Ps si è lasciato sbranare da Macron, il tutto fare delloligarchia capitalista euroatlantica. Negli anni 70, la stessa destra francese chiaramente liberale, con Giscard dEstaing, era più a sinistra del Ps di oggi, e di questo residuo verminoso la cui unica funzione è quella di distribuire scranni ai fuggitivi dellhollandismo.

Una volta voltata la pagina di Via Solferino (la sede del Ps NdT), si poteva sperare che la sinistra radicalene avrebbe raccolto il testimone, saldando il conto con gli errori passati. Ma la France Insoumise, nonostante il suo successo elettorale del 23 Aprile 2017, è un grande corpo molle, senza colonna vertebrale. Si trovano alcuni che pensano che Maduro è un dittatore e altri che pensano che difende il popolo. Quelli che denunciano ladesione della Francia alla Nato piangevano lacrimoni per la sorte dei mercenari wahabiti di Aleppo. Con la mano sul cuore, si proclama contro lingerenza straniera e larroganza neocoloniale in Medio Oriente, ma vuole mandare Assad davanti alla Corte Penale Internazionale, questo tribunale speciale riservato ai paria del nuovo ordine mondiale. Il Presidente siriano, ci hanno detto, è un criminale, ma ci si affida comunque al sacrificio dei suoi soldati per eliminare lIsis e Al-Qaeda. Queste contraddizioni sarebbero risibili, se non testimoniassero un decadimento più profondo, un vero collasso ideologico.

Potrà anche rompere con la socialdemocrazia, ma questa sinistra aderisce alla visione occidentale del mondo e al suo dirittumanismo a geometria variabile. La sua visione delle relazioni internazionali è direttamente importata dalla doxa pseudo-umanista che divide il mondo in simpatiche democrazie (i nostri amici) e abominevoli dittature (i nostri nemici). Etnocentrica, guarda dallalto lantimperialismo lascito del nazionalismo rivoluzionario del Terzo Mondo e del movimento comunista internazionale. Invece studiare Ho Chi Min, Lumumba, Mandela, Castro, Nasser, Che Guevara, Chavez, Morales, legge Marianne(una sorta di lEspresso francese NdT) e guarda France 24 (la rainews 24 francese NdT). Pensa che ci siano i buoni e i cattivi, che i buoni ci somigliano e che bisogna bastonare i cattivi. È indignata  o disturbata quando un capo della destra venezuelana, formata negli Usa dai neoconservatori per eliminare il chavismo, viene incarcerato per aver tentato un colpo di stato. Ma è incapace di spiegare le ragioni della crisi economica e politica del Venezuela. Per evitare le critiche, è restia a spiegare come il blocco degli approvvigionamenti sia stato provocato da una borghesia importatrice che traffica con i dollari e organizza la paralisi delle reti di distribuzione sperando di abbattere il legittimo presidente Maduro.

Indifferente ai movimenti di fondo, questa sinistra si contenta di partecipare allagitazione di superficie. In preda a una sorta di scherzo pascaliano che la distrae dallessenziale, essa ignora il peso delle strutture. Per lei, la politica non è un campo di forze, ma un teatro di ombre. Parteggia per le minoranze oppresse di tutto il mondo dimenticando di domandarsi perché certe sono visibili e altre no. Preferisce i curdi siriani ai siriani tout court perché sono una minoranza, senza vedere che questa preferenza serve alla loro strumentalizzazione da parte di Washington che ne fa delle suppellettili e prepara uno smembramento della Siria conformemente al progetto neo-conservatore. Rifiuta di vedere che il rispetto della sovranità degli Stati non è una questione accessoria, che è la rivendicazione principale dei popoli di fronte alle pretese egemoniche di un occidente vassallo di Washington, e che lideologia dei diritti umani e la difesa del LGBT serve spesso come paravento per un interventismo occidentale che si interessa soprattutto agli idrocarburi e alle ricchezze minerarie.

Si potrebbe cercare a lungo, nella produzione letteraria di questa sinistra che si dice radicale, degli articoli che spieghino perché a Cuba, malgrado il blocco, il tasso di mortalità infantile sia inferiore a quello degli Usa, la speranza di vita è quella di un paese sviluppato, lalfabetizzazione è al 98% e ci sono il 48% di donne allAssemblea del potere popolare. Non leggeremo mai, nemmeno perché il Kerala, questo stato di 33 milioni di abitanti diretto dai comunisti e dai loro alleati dagli anni 50, ha lindice di sviluppo umano di lunga più elevati dellUnione Indiana, e per quale ragione le donne giocano qui un ruolo sociale e politico di primo piano. Perché le esperienze di sviluppo autonomo e di trasformazione sociale costruiti lontano dai riflettori in angoli esotici non interessano affatto i nostri progressisti, affascinati dalla spuma televisiva e dalle peripezie del circo politico.

Drogata di moralina, intossicata da formalismo piccolo-borghese, la sinistra radical-chic firma petizioni, intenta processi e lancia anatemi contro i capi di stato che hanno la brutta abitudine di difendere la sovranità del proprio paese. Questo manicheismo le impedisce il compito di analizzare ciascuna situazione concreta e di guardare oltre il proprio naso. Pensa che il mondo sia uno, omogeneo, attraversato dalle stesse idee, come se tutte le società obbedissero agli stessi principi antropologici, evolvessero secondo gli stessi ritmi. Confonde volentieri il diritto dei popoli allautodeterminazione e il dovere degli stati di conformarsi ai requisiti di un Occidente che si erge a giudice supremo. Fa pensare allabolizionismo europeo del XIX secolo, che voleva sopprimere la schiavitù presso gli indigeni, portando la luce della civiltà con la canna del fucile. La sinistra dovrebbe sapere che linferno dellimperialismo oggi, come il colonialismo ieri, è sempre lastricato di buone intenzioni. Nel momento dellinvasione occidentale dellAfghanistan, nel 2001, non abbiamo mai letto tanti articoli, nella stampa progressista, sulloppressione delle donne afghane e sullimperativo morale della loro liberazione. Dopo 15 anni di emancipazione femminile al cannone 105, queste sono più coperte e analfabete che mai.



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Riceviamo e volentieri diffondiamo:

VENT\'ANNI... SENZA IMPREVISTI...

Su un quaderno di \"letteratura operaia\" veniva citata una frase di un vecchio contadino : \"Tu sai la storia dei Savoia, ma quella dei poveri cani nessuna te la dice, noi stessi vogliamo dimenticarla...\"

La razza padrona del capitale, purtroppo ritornata imperante nelle terre rumene dal golpe nazifascista dell\'anno 1989, ha rinchiuso la vita di Alexandru Visinescu dietro le sbarre di una galera, e i carcerieri hanno dato una triplice mandata alla porta blindata della sua cella.
\"L\'Alta Corte di Giustizia e di Cassazione\" di Bucarest ha condannato definitivamente il tenente colonnello Alexandru Visinescu a venti anni di prigione nel febbraio del 2016, a pagare trecentomila euro come compensazione alle parti civili, e all\'umiliazione del degrado militare. 

Neanche l\'età di Visinescu, nato nel 1925, ha impedito che la sentenza venisse subita eseguita e che venisse portato nella prigione a Jilava, comune nelle immediate vicinanze di Bucarest.
Un anno e mezzo di galera al quasi novantaduenne  Visinescu hanno aggravato le sue già precarie condizioni di salute e presa la consapevolezza del vicino baratro della fine l\'hanno portato a chiedere umanamente ai suoi carcerieri di poter far ritorno nelle quattro mura di casa.
La \"classe\" medica ha subito dato però parere negativo, facendo rivoltare nella tomba Ippocrate, affermando che la salute di Alexandru Visinescu è \"scrupolosamente\"...monitorata anche nella sua ora d\'aria e gode, anche per la sua \"tenera età\"..., di una discreta salute.

Mostro Alexandru Visinescu! hanno scritto  i pennivendoli parolai prezzolati, lacchè del sistema imperiale, commentando la sua condanna.
Hanno \"sbattuto il mostro in prima pagina\" pure i media imperialisti internazionali, tra gli altri Washington Post, BBC, Reuters, The Economist, FoxNews, ABC News, e per concludere in \"bellezza\"... con Al Jazeera.
L\'europeista \"Osservatore Balcani e Caucaso\" riassumendo usa  toni più \"discreti\"... - Alexandru Visinescu Boia!
Una presunta storica rumena , tal Georgeta Filitti, senza un minimo di pudore , ha dichiarato: \"Un momento storico. Alexandru Visinescu è stato una delle grandi bestie prodotte dal nostro popolo\".

Alexandru Visinescu, oggi nell\'elenco dei \"dannati della terra\", è stato condannato perché ritenuto colpevole di \"crimini contro l\'umanità\", torturatore e aguzzino sui detenuti incarcerati, quando è stato comandante del carcere di Ramnicu Sarat dal 1956 al 1963.

Alexandru Visinescu  è stato condannato per la morte di Ion Mihalache, come sostengono i suoi accusatori avvenuta nel 1963 proprio nel carcere di Ramnicu Sarat per le azioni disumane del suo comandante Visinescu.
Alexandru Visinescu, tenendo un comportamento assolutamente dignitoso in tutte le fasi del processo, ha sostenuto che Ion Mihalache non avesse subito nessuna tortura o privazione ed è morto in carcere per la vecchiaia.
Come dargli torto...dato che Ion Mihalache è morto alla \"verde età\".. di 81 anni.

Dubito che gli accusatori togati sono andati indietro nel tempo e si sono interrogati per quali motivazioni quel \"eroe della nazione\"...di Ion Mihalache fosse stato incarcerato.
Ion Mihalache, vicepresidente del \"Partito Nazionale dei Contadini\" era stato arrestato nel luglio del 1947 all\'aeroporto della località di Tamadou, dove con altri compari stava tentando di fuggire dalla Romania e di raggiungere la Turchia.
Il tentativo di fuga era per formare un governo reazionario in esilio per minare il governo socialista di democrazia popolare  passando documenti riservati a qualche potenza straniera.
I loro piani furono poi confermati dai documenti che furono trovati nella sede del Partito. Questi documenti dimostravano che il presidente  Iuliu Maniu e tutto il direttivo del Partito Nazionale dei Contadini avevano stretti collegamenti con i servizi segreti della \"Perfida Albione\".

Il traditore Iuliu Maniu, è stato riabilitato nell\'anno 1998 dalla \"Corte Suprema Giustizia Rumena\", che ha anche deciso la restituzione dei beni agli eredi, che erano stati confiscati, permettendo la nascita di una \"casa memoriale\" in un paesino della Transilvania. 
Ai visitatori spiegheranno come chi ha tradito la patria socialista viene oggi premiato con tutti gli onori dall\'attuale capitale?
Il commento del Primo ministro Petru Groza, fu di piena soddisfazione \"per avere assicurato alla giustizia questi criminali, prima che minassero la sicurezza della Repubblica Popolare di Romania\".
Ion Mihalache sarebbe penso da inserire, secondo il \"Tribunale della Storia\" nell\'elenco delle spie e dei traditori a libro paga dell\'imperialismo per compiere sabotaggi e minare all\'interno l\'opera di edificazione del socialismo.

Ricorderei a proposito la scoperta di una centrale di spionaggio a Bucarest.
Il processo svoltosi nel settembre del 1951 ha rivelato i piani degli agenti degli imperialisti, tra cui alte autorità del clero e funzionari della rappresentanza diplomatica Italiana. Rovesciato oggi pure anche questo giudizio dalla \"cupola\" del Vaticano.

Il terrorista Gheorghe Pasca, appartenente alle oltre duecento organizzazioni anticomuniste attive fino a circa all\'\'anno 1960 , responsabile dell\'assassinio di agenti di sicurezza nel 1956, oggi viene spacciato come partigiano, combattente per la libertà...
Oggi, senza vergogna, il maggiore Nicolae Pabija, decorato dai nazisti con la \"Croce di Ferro\" per aver partecipato all\'\'aggressione all\'\'Unione Sovietica oggi viene definito \"eroe del fronte orientale\", fu fondatore, subito dopo la fine della II guerra mondiale, dell\'organizzazione anticomunista \"Fronte di Difesa Nazionale\".

Questo fascismo presente, che fagocita le radici e la storia con la sua verità, si è fabbricato gli accusatori che hanno fatto condannare Alexandru Visinescu.
IICCMER (Istituto per l\'indagine dei Crimini del Comunismo e per la memoria dell\'Esilio Rumeno) é il \"nome altisonante\" che si sono attribuiti gli accusatori a senso unico di questo \"obiettivo\"...Istituto, gramigne infestate dai padroni, nato nel 2005 e interamente finanziato dalle casse pubbliche e coordinato dal Primo Ministro.

Il principale partner dell\'IICCMER è la \"Fondazione Konrad Adenauer\", nata nel 1956 su spinta della CIA come strumento della \"guerra fredda\", finanziata dallo Stato tedesco ogni anno con 100 milioni di euro.
Questa Fondazione diede un notevole contributo all\'assassinio di Salvador Allende, e oggi è schierata con i fascisti venezuelani, ed è tanto stimata da Giorgio Napolitano.

Annoterei che dall\'anno 2014 il presidente dell\'IICCMER  è il teologo Radu Preda, docente presso la facoltà di Teologia ortodossa dell\'università di Cluj-Napoca.
Le religioni con i loro multiformi \"eserciti ecclesiastici\", a cui non mancano né ori e né denari, sono sempre schierati con le forze della reazione imperialiste nella \"battuta di caccia\" contro lo \"spretto\" che si potrebbe aggirare ancora per l\'Europa.
Radu Preda è nello loro \"truppe cammellate\", perché leggendo lo sterminato curriculum vitae del teologo, si legge che ha collaborato alla radio della CIA \"Radio Free Europe\" negli anni 1993-1994 a Monaco di Baviera.

Le \"indagini\"... dell\'IICCMER sono instancabili, febbrili e siccome è risaputo che i \"comunisti mangiano i bambini\" affermano che il sistema socialista in Romania ha causato la morte per trattamenti disumani  di 771 minori (calcolo provvisorio) in tre orfanotrofi rumeni dal periodo che va dal 1966 al 1990.
Dimenticando lor \"signori\"...che attualmente la \"democratica\"...Romania ha il più alto tasso di mortalità infantile di tutti gli Stati membri dell\'Unione Europea, ed è quello che spende meno per la salute e l\'istruzione dei suoi cittadini, e il 49% dei bambini rumeni è nella soglia di povertà, non riuscendo a soddisfare neanche le necessità quotidiane di base.

L\'IICCMER \"massimo esperto\".... in materia \"non poteva non essere invitato\"...anche dal mondo accademico del \"bel paese\".
Rappresentato  con la relazione \"I mai dimenticati bambini rumeni. Minori rumeni in cerca della famiglia d\'origine\" di Luciana Jinga, direttrice esecutiva dell\'IICCMER, alla \"Conferenza Internazionale sui bambini in movimento dal 20 secolo al 21 secolo. Prospettiva biopolitica\" tenuta il 9 e 10 giugno 2017 presso il \"Dipartimento di Scienze Politiche, Giurisprudenza e Relazioni Internazionali\" presso l\'Università di Padova.
Relatori alla conferenza anche ben tre \"insigni\" accademici economisti dell\'Università di Padova che si son ben degnati di ricordare a questi bari e spacciatori di menzogne, che nell\'anno 2012 proprio l\'IICCMER aveva condotto in prima persona un sondaggio che aveva stabilito che \"il 60% della popolazione rumena \"da un punto di vista economico, viveva meglio sotto il socialismo\".

Crudeltà della visione e dolore profondo sulla piattaforma web YouTube sulle brutali aggressioni con microfoni e telecamere, come cacciatori dietro agli alberi, subite dall\'indifeso, ma non ancora sconfitto, Alexandru Visinescu, da parte delle \"squadracce dell\'informazione indecente del fango\". Alla macchina tritacarne mediatica tutto ciò non è sufficiente, perché vorrebbero stroncare Alexandru Visinescu. Studiano a tavolino come quando si progetta un omicidio, ingaggiano anche  un \"attore\"... che in diversi video impersona la sua figura, trasportandolo ai giorni nostri, come direttore in un liceo di Bucarest o preparatore atletico della nazionale di calcio rumena, ma sempre nelle vesti del  \"torturatore\" Visinescu.

Identica amara sorte ha subito il colonnello, ma pure lui degradato, Ion Ficior condannato, anche lui alla \"tenera età\"...di 89 anni, a vent\'anni...senza imprevisti... nel marzo 2017  sempre dalla \"Alta Corte di Cassazione e Giustizia\" di Bucarest, e subito portato a scontare la pena nel carcere di \"massima sicurezza\", ma di insicurezza per i detenuti...,di Rahova a Bucarest. Ion Ficior è stato condannato sempre per \"crimini contro l\'umanità\" quando era direttore del campo di lavoro  di Periprava dal 1958 al 1963,.anche se per dovere di precisione dal 1958 al 1960 era solo vicedirettore, e ritenuto responsabile della morte di oltre 100 detenuti. Sul chi fossero questi detenuti lo svela, da non crederci, nientepopodimeno il Procuratore Generale nella sua requisitoria contro Ion Ficior  - \"detenuti con la preponderanza di controrivoluzionari...\".

\"È impossibile che fuori non c\'è più nessuno, che non si sente più una voce, un rumore, un respiro. Dove siete, ci sentite, non vi sento e non sento più nessuno. Fuori le sbarre, un muro è impossibile che fuori non c\'è più un respiro....\" è il testo di una canzone per chiedere la libertà di Silvia Baraldini, allora detenuta in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti.
Nessuna voce, nessun rumore, nessun respiro, nessun cartello, nessuna bandiera, nessun tamburo percosso, nessun alza il pugno alto verso il cielo rosso, ma nemmeno un appello o una petizione online contro la condanna e la detenzione in galera di Alexandru Visinescu e Ion Ficior da parte di Amnesty International (sempre pronta a denunciare le violazioni dei diritti umani nelle democrazie popolari dell\'Est Europa e fu definita ufficialmente dalla Repubblica Democratica Tedesca come \"una parte costitutiva essenziale della base personale, intellettuale-ideologica e psicologica dell\'ideologia imperialista), da Avaaz, da Pax Christi.

Dalle loro feritoie Alexandru Visinescu e Ion Ficior si guardano intorno, tra muri a secco dell\'indifferenza, chiamano ma risponde che l\'eco, non abbandonando però un ombra che segnerà nuove ore di lotta, nel tic-tac della storia, per i giorni che verranno.


Stefano Contena Valsecchi - Craiova (Romania)



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TOH, IN KOSOVO C\'È IL SEPARATISMO ETNICO. NON LO SAPEVAMO!

Ci voleva \"una ricerca ... supportata dalla Kosovo Foundation for Open Society [di Soros] come parte del progetto \'Building Knowledge of New Statehood in bla bla bla\' \" firmata nientedimeno che da una \"Senior Associate Fellow presso l’Istituto Albanese di Studi Internazionali\" perché scoprissimo che in Kosovo \"l\'università rafforza la divisione etnica\":


In realtà, solo degli squallidi buffoni possono cascare dalle nuvole. La situazione descritta nell\'articolo non è altro che l\'esito logico ed estremo della campagna dl boicottaggio delle scuole di ogni ordine e grado, avviata sin dalla alla fine degli anni Ottanta dal movimento panalbanese e fomentata in particolare dall\'allora suo leader Ibrahim Rugova – il cui nome è giustamente caduto nel dimenticatoio qui da noi, in quanto primo ispiratore dell\'attuale regime di apartheid kosovaro.
La guerra di secessione del 1998-1999, appoggiata dalla aviazione della NATO, era precisamente mirata a realizzare in pieno tale apartheid. 

Con la creazione di una loro università a Mitrovica (\"Università di Pristina temporaneamente in esilio\" o anche \"Università di Pristina in Kosovska Mitrovica\", UPKM), i serbi del Kosovo non hanno fatto altro che cercare di preservare il loro diritto a una formazione accademica nella loro lingua e con programmi in linea con gli standard internazionali.

Il sistema universitario jugoslavo, che aveva concesso alta formazione e valorizzazione delle specificità culturali di tutte le componenti nazionali o \"etniche\" (momento topico fu proprio la fondazione della Università di Priština nel 1969), era l\'unico nel quale tali componenti potessero convivere e integrarsi virtuosamente. A distruggere tutto in Kosovo sono stati il separatismo razzista panalbanese ed i suoi alleati, da Schröder a Clinton passando per D\'Alema.

(a cura di Italo Slavo)



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