Informazione

Kosovska bitka / The Kosovo battle

LINK: http://www.kosovo.com/kosbitka.html

PRETI, POPE E MERCENARI DELLA "LEGIONE STRANIERA" FRANCESE TRA I
BALCANICI INSERITI NELLA "LISTA NERA" DELLA UNIONE EUROPEA

EU ANNOUNCES NAMES OF PERSONS FROM BALKANS BANNED FROM ENTERING EU 

        BRUSSELS, July 1 (Beta) - The European Union announced on July
1 that 14 persons from Serbia and Montenegro and from Bosnia and
Herzegovina have been placed under a travel and transit ban on EU
territory because of their assistance to war crime indictees to "evade
justice." 
        One of the names on the black list is that of Milorad "Legija"
Lukovic, unofficially accused of helping former Bosnian Serb leader
Radovan Karadzic and Croatian general Ante Gotovina who is still at
large and "with whom he served in the same unit in the French Foreign
Legion." 
        EU sources said that "Lukovic has been employed in Karadzic's
security unit since March this year, ever since Karadzic helped him
escape from Serbia where Lukovic was the main suspect in the
assassination of Serbian Premier Zoran Djindjic." 
        The 14 persons on the list are Milovan Bjelica, Ljuban Ecim,
Aleksandar Karadzic (Radovan Karadzic's son), Ljiljana KaradzicZelen
(Radovan Karadzic's wife), Radomir Kojic, Tomislav Kovac, Petar Krasic,
Predrag Kujundzic, Momcilo Mandic, Branko Ratic, Slavko Roguljic,
Vasilije Veinovic, Milenko Vracar and Milorad "Legija" Lukovic. 
        EU sources have unofficially reported that a visa ban was
imposed on Aleksandar Karadzic and Ljiljana KaradzicZelen on the
grounds of their helping Radovan Karadzic "to obtain support" and "find
hiding places," and "acting as part of the liaison network with other
relatives of Karadzic's." 
        Another person on the list, Vasilije Veinovic, is a Serbian
Orthodox bishop who, according to sources, "harbored Karadzic in the
Mileseva Monastery." 
        The EU visa ban has also been imposed on Catholic priest Petar
Krasic, head of the Franciscan monastery of Masna Luka in Bosnia and
Herzegovina, because he "helped (war crimes indictee Ante) Gotovina to
travel by ensuring his safety." Krasic was fugitive Gotovina's main
assistant in the latter's unhindered movements between Croatia and
Herzegovina. 
        According to EU sources, among persons who were candidates for
the black list were the Serbian Orthodox archbishop in Montenegro,
Amfilohije Radovic, and a Serbian Orthodox bishop in Eastern Bosnia,
Vasilije Kacavenda. 
        Radovic "has been linked" to reports that he allegedly
"provided shelter for Karadzic in the Ostrog and Cetinje monasteries,"
while Kacavenda is claimed to have "actively helped Karadzic by
allowing him to hide in monasteries in his eparchy." 

(NOTA: dopo la censura di "Liberazione", la rubrica la "Mondocane fuoriline=
a" di Fulvio
Grimaldi continua via internet... alla pagina
http://www.rifondazione.it/savona/giovani/mondo00.html
vedi la nota in fondo)


===


DA FULVIO GRIMALDI
MONDOCANE FUORI LINEA 14/6/3

Errata corrige


Per un deplorabile disguido tecnico, alcune domande a Massimo D'Alema, form=
ulate
nel corso di un'ampia intervista a Liberazione nei giorni scorsi, sono anda=
te perse
negli intestini del computer. Lo stesso vale per le risposte. Rimediamo all=
'incidente.

Domanda: Illustrissimo, valentissimo e carissimo compagno Massimo, ti sei m=
olto
risentito del fatto che il nostro partito ti abbia denunciato alla magistra=
tura italiana
per i crimini di guerra che hai commesso nell'assalto e successivo squartam=
ento della
Jugoslavia?

D'Alema: Ma per carità, scuradammoce o' passato, chi ha avuto, ha avuto, ha=
avuto,
chi ha dato, ha dato, ha dato. Vi ho ampiamente perdonato, anche perché la =
vostra
linea del né-né è stata utilissima nell'agevolare quello che, come ho ribad=
ito nel mio
libro e in innumerevoli discorsi, è stato un intervento umanitario che ci h=
a finalmente
reinserito a pieno titolo e con grandi meriti, dopo anni di imbelle pacifis=
mo, nel
consesso della comunità internazionale, delle Grandi Democrazie (attenta al=
le
maiuscole iniziali!).

Domanda: Grazie. Ti abbiamo visto, fiero, sorridente e compiaciuto, sul pal=
co d'onore
delle celebrazioni in Piazza San Pietro per il fondatore dell'Opus Dei, Esc=
rivà de
Balaguer. Qual è la lezione che dobbiamo trarre da questo tuo gesto?

D'Alema: Sono sempre stato favorevole a un antico e glorioso slogan: "Unità=
, grande
unità". Perché questa felice intuizione, che emargina estremisti comunisti,=
terroristi
palestinesi e iracheni, integralisti iraniani e violatori cubani dei diritt=
i umani,
antiblairiani e rottami realsocialisti, pacifisti e bassotti, non dovrebbe =
valere per
l'illuminato arcipelago delle massonerie, la cui capacità di guidare le Mol=
titudini
(maiuscola, per favore) si è confermata nei millenni? E poi, come dissentir=
e da un
pontefice coraggioso e innovatore che ci ha indicato valori imperituri nell=
'elevare a
modelli di santità eccelse figure come i missionari che hanno liquidato il =
cancro
pagano in Messico, o come i vescovi che hanno sostenuto in Croazia la resis=
tenza ai
divoratori di bambini comunisti condotta da Ante Pavelic?
Incorreggibili e fanatici fondamentalisti del conflitto di classe (e poi si=
definiscono
"pacifisti"!) si sono permessi di darmi dell'inciucista, solo perché ho off=
erto al mio
amico-rivale Berlusconi un civile tavolo di briscola per decidere chi tra n=
oi due
avrebbe fatto il futuro viceré d'Italia nel nome del Sacro Romano Democrati=
co Impero
(maiuscole!!!) di Washington. Erano faziose e intolleranti cattiverie, alim=
entate da
sordida inimicizia alla libertà d'espressione e del pluralismo, vero?

Domanda: A me lo dici! Però Furio Colombo, sull'Unità, ha infilato la tua t=
estata "Il
Riformista" nella lista delle pubblicazioni di destra, tra Foglio e Giornal=
e, Libero e
Padania. Come ha potuto?

D'Alema: Non capisco il problema.

Domanda: In effetti. Passiamo, sempre che tu gradisca, alla politica intern=
azionale. I
tuoi viaggi a Gerusalemme, alla Casa Bianca e alla City hanno rivelato orig=
inalità di
vedute e profonde capacità di analisi e giudizio sulla situazione mondiale.=
Abbiamo
un problema. Un po'di passatisti del nostro giro reclamano solidarietà con=
la
resistenza irachena. Ma quella è capeggiata nientemeno che da Saddam Hussei=
n. Mica
possiamo sostenere un movimento di liberazione nazionale guidato dal dittat=
ore!

D'Alema: Ma scusa, non eravate voi quelli dell'azzecatissimo "né-né"? Né co=
n la Nato,
né con Milosevic? Né con Sharon, né con i kamikaze? Basta che insistiate: n=
é con gli
USA, né con i terroristi iracheni. Certo che se venisse l'ONU a pacificare =
l'Iraq, magari
con Kouchner (quello dei CIAfili Medicins sans Frontieres) come in Kosovo, =
allora sì
che potremmo tutti schierarci univocamente contro quella marmaglia
antidemocratica.

Domanda: Grazie. C'è un problemino anche in Iran. Lì ci sono dei contestato=
ri dei
mullah che vengono repressi. Alle donne non sono permessi i jeans al pube e=
ai
bambini negano l'hamburger. Noi, tra conservatori e riformatori opteremmo p=
er i
secondi, se sei d'accordo.

D'Alema: Ma certo, come ai tempi gloriosi del riformatore Eltsin che bombar=
dava i
biechi conservatori parlamentari di Ligaciov. Questi giovani iraniani, al p=
ari dei
giovani riformisti di Belgrado che ascoltavano la radio del compagno George=
Soros,
B92, e manifestavano contro il despota Milosevic insieme ai nostri Disobbed=
ienti e ai
consiglieri USA, hanno ascoltato l'appello di Colin Powell, una colomba se =
ce n'è una,
a rivoltarsi contro l'oscurantismo integralista e subito sono scesi in piaz=
za. Tra
bandiere a stelle e striscie che sventolano sui missili puntati su Teheran =
e bandiere a
stelle e striscie che fioriscono nei cuori dei ragazzi iraniani, presto la =
faremo finita
con questi ayatollah.

Domanda: Grazie. Per finire, una questione un po' intima. Comprendiamo
perfettamente la tua avversione radicale e anche un po' disgustata verso il=
sì al
referendum per l'art.18. Ma, sotto il conciliante effetto dei morbidi raggi=
di una luna
malandrina, che ci colgono stretti sulla terrazza in riva al mare, tra gli =
afrori di
gelsomini annuncianti una nuova primavera, inebriati da questa spumeggiante=
coppa
di champagne della riconciliazione, non potresti almeno condividere il nost=
ro
cammino fino alla cabina elettorale, per poi votare secondo quanto ti sugge=
risce la
tua infallibile intelligenza politica?

D'Alema: Ma vaffanculo....


In Iraq, come anticipato dai dirigenti del precedente governo, alcuni sband=
ati
terroristi, probabilmente riesumati da Osama Bin Laden, hanno bucato le gom=
me a un
paio di blindati angloamericani. Subito ne sono stati rastrellati 400, tra =
venditori di
musicassette taroccate e piccoli bastardi delle elementari, per ricevere la=
rieducazione
Guantanamo. Altri cento sono stati processati da un magistrato sulla torret=
ta di un
carro armato, condannati e seduta stante giustiziati. Altro che le lungaggi=
ni della
giustizia italiana!
Alcuni organi di stampa, come Il Manifesto e qualche sito telematico di poc=
hissimo
conto e di grande tendenziosità antipacifista e anti-noviolenza, coltiva il=
risibile e
indecente sospetto, contro ogni monumentale evidenza, che gli attentati in =
giro per il
mondo siano farina del sacco Mossad-CIA. Poi gonfiano all'inverosimile ques=
ti ridicoli
episodi di insofferenza alla rinascita democratica dell'Iraq liberato dalla=
belva
sanguinaria, fino a parlare, sulla base di poche centinaia di velleitari at=
tacchi e
imboscate e di alcune mini-manifestazioni di preti sciti, con il presunto b=
ilancio di
una cinquantina di caduti americani, di "attacchi ininterrotti in tutto il =
paese, con
pioggia di Apache abbattuti e falò di tank bazookati". Parlano nientemeno -=
e gli da
man forte addirittura il Washington Post - di resistenza armata altamente o=
rganizzata
e guidata nientemeno che da Saddam Hussein, come dimostrerebbero bollettin=
i
autografi del Rais (falsamente giudicati autentici da grafologi corrotti). =
Tutti
sappiamo, invece, che gli iracheni, compreso il Partito Comunista Iracheno,=
subito
riabilitato dagli occupanti a Baghdad (diversamente da quei finti comunisti=
della
Coalizione Nazionale e di quegli altri del Partito Comunista dei Lavoratori=
che
cianciano della necessità di lottare con le armi contro "l'invasore imperia=
lista" - ma
quale imperialismo, sono decenni che non c'è più ! Che fissati quei latinoa=
mericani,
africani, arabi, afgani, jugoslavi che insistono su questa chimera!) hanno =
riconosciuto
che "per ora è meglio che gli occupanti restino e governino, per un governo=
iracheno
c'è sempre tempo e noialtri del PCI siamo dispostissimi a farlo con tutti i=
settori della
Società Civile, pur capeggiata da un mafioso ricuperato come Ahmed Chalabi.=
Non va
data a tutti una seconda chance?" (vedi Il Manifesto 6/6/3).
In conclusione, raccomandiamo di abbeverarsi alla fonte di colui che Repubb=
lica,
Porta a Porta, Excalibur e il capostazione CIA a Roma hanno consacrato com=
e
massimo esperto di Saddam, palestinesi, islamici e imam dell'universo mondo=
: Magdi
Allam. Avessimo solo dato retta a lui, quando ci ammoniva, con rivelazioni =
da fonti
assolutamente attendibili come Ariel Sharon, che Saddam, figlio di un briga=
nte di
strada e di una zoccola, già a 4 anni guardava torvo i compagni d'asilo e a=
10
lapidava gli amichetti! Ci saremmo risparmiati certe sbadataggini come le a=
rmi di
distruzioni di massa (chi ne aveva bisogno poi! Saddam strangolava con le=
proprie
mani milionate di concittadini), o i curdi gassati a Halabia (li avevano ga=
ssati gli
iraniani, vedi Il New York Times del 31/1/3, ma che fa), o il dissidente ch=
e faceva
pubblicare su Liberazione che i comunisti in Iraq avevano dovuto vegetare i=
n
clandestinità per 45 anni, dalla rivoluzione del '58 (sorvolando sul fatto =
che fino a
quando, nel '79, Brezhnev gli ordinò di schierarsi con il democratico laico=
Khomeini
contro il proprio paese, erano stati al governo insieme a curdi e Baath. Sì=
, ma sempre
in minoranza, porca miseria!).
Comunque, il pericolo delle mistificazioni è elevatissimo. E c'è già chi ne=
approfitta
per dar fiato a un oscuro e indistinto rumoreggiare che alcuni provocatori =
fanno
correre per i continenti e che a Cuba suona "Hasta la victoria sempre", men=
tre altrove
bercia "Intifada fino alla vittoria!". Tutto per depistare dai bombaroli di=
Al Qaida che,
come quel segugio di Allam ha ben documentato a Scajola, affollano non solo=
le
moschee, ma anche asili, elementari e incroci stradali. In guardia!


I redattori del TG1 hanno comunicato:
"Non ci sembra un caso che in un grande e autorevole quotidiano nazionale..=
. siano in
pericolo l'indipendenza e l'autonomia professionale, schiacciate da interes=
si più o
meno dichiarati dal governo, da tentativi di ridurre la verità a verità di =
parte, la notizia
a non notizia e l'informazione politica a propaganda".
Copioni!


=== NOTA ===


Ciao a tutti,
mi permetto di segnalarvi sul sito dei Giovani Comunisti di Savona ( http:/=
/
www.giovanicomunisti.it/savona ) la pubblicazione della rubrica Mondocane d=
i Fulvio
Grimaldi un tempo su Liberazione e oggi (grazie ad un accordo con l'autore)=
anche
sulle nostre pagine. Il tutto è raggiunbile alla pagina

http://www.rifondazione.it/savona/giovani/mondo00.html .

Indipendentemente dal vostro orientamento politico a dalla vostra valutazio=
ne sulla
vicenda, la prosecuzione di Mondocane sulle nostre pagine rappresenta una g=
hiotta
occasione per non perdere nemmeno una virgola scritta dal noto giornalista =
(nella
speranza di leggerlo nuovamente sulle pagine di Liberazione). Quindi aggiun=
gete la
pagina

http://www.rifondazione.it/savona/giovani/mondo00.html

ai vostri bookmarks (o ai vostri segnalibri o ai vostri preferiti a seconda=
del browser
che usate) e tornate a trovarci.

Grazie dell'attenzione.
Marco - Savona

(Po narodnom pjesnistvu)
                                        
VIDJEH CUDO...

Vidjeh cudo
I nagledah ga se
Gdje idjase patka potkovana
I bijela guska osedlana
A na zecu crvene dimije,
 
Pa ugledah nasega Predraga:
Na kapi mu bjese petokraka,
Al' on zvijezdu hitro otkacio
Pa trobojkom onda zamahnuo.
 
Kad mu ova bijese izblijedjela
Mesto Bijelog orla ili kakvu novu pticu,
On dohvati sahovnicu.
Znam da ona njemu je predraga.
 
Al' od jutros, vidji vraga!
U Matve je vec ruho novo:
Nit se stidi, nit'  se krije,
Na njemu su zelene dimije!
 
Opet gledam, gledam cudo,
pa se pitam:
Kud se vere,
kako gace ne izdere?!
 
Juni,
2003                                                                    
    
Cuvari imena Jugoslavije
 

( Predrag Matve - profesor  Predrag Matvejevic )