Informazione

Visa abolishment campaign / Kampanja za ukinuvanje viza /
Fushata e anulimit te vizave / Kampanja za ukidanje viza


http://www.citizenspact.org.yu/novisa/index.php

Citizens in countries in South-Eastern Europe stand in the queue for
hours or even days in front of Embassies and consulates, in order to
get a visa to visit a relative in a neighboring country, to travel
abroad for a sports game, a business deal or a cultural event or to
meet friends and partners in Western Europe.
We no longer accept this situation. We demand freedom of movement.
The existing visa regulations within South-Eastern Europe and between
countries in South-Eastern Europe and the `Schengen countries'
(Western and Central Europe):
Hamper normal communication between citizens
Hamper the process of strengthening of democracy in South-Eastern
Europe
Make the return of refugees to their places of origin more difficult
Block regional cultural and economic development and co-operation
Block the progress in the pan-European integration
We stand for ONE EUROPE: peaceful, democratic, prosperous!

We therefore demand:

1. Total abolishment of visas within South-Eastern Europe.
Highest priority should be given to the abolishment of the visa regime
between Yugoslavia and Croatia, because it obstructs the normalization
process between these countries and in the region as a whole.
Let us treat each other equally so that we can demand to be treated
equally by the world.
2. Total abolishment of visas between countries in South-Eastern
Europe and countries in Western and Central Europe (the `Schengen
countries').
States from South-Eastern Europe must work to meet the conditions for
visa abolishment. At the same time, the "Schengen countries" are
requested to start softening the visa regulations immediately
This campaign is an institutive of the Citizens' Pact for
South-Eastern Europe.

http://www.citizenspact.org.yu/novisa/index.php

-----Messaggio originale-----
Da: ANPPIA
Inviato: giovedì 22 maggio 2003 9.55
A: borisbellone@...
Oggetto: I: PROMEMORIA: Concerto / Koncert - contro l'equiparazione
dei combattenti per la libertà a fascisti e nazisti / proti enacenju
borcev za svobodo s fasisti in nacisti


----- Original Message -----
From: a.r.
Sent: Wednesday, May 21, 2003 11:10 PM
Subject: PROMEMORIA: Concerto / Koncert - contro l'equiparazione dei
combattenti per la libertà a fascisti e nazisti / proti enacenju
borcev za svobodo s fasisti in nacisti


PROMEMORIA

Associazione per la difesa dei valori dell'antifascismo e
dell'antinazismo

organizza venerdì 23 maggio in piazza Goldoni a Trieste a partire
dalle ore 19:

CONCERTO CONTRO L'EQUIPARAZIONE DEI COMBATTENTI PER LA LIBERTA' A
FASCISTI E NAZISTI

Suonano:

Fiberglas - Dirty fingers - 5SAV - Io non so

Alle ore 21: Concerto del CORO PARTIGIANO TRIESTINO "P. TOMAZIC"


PROMEMORIA

Drustvo za ohranjanje vrednot protifasisma in protinacisma
prireja v petek 23. maja 2003 na trgu Goldoni v Trstu od 19 ure

KONCERT PROTI ENACENJU BORCEV ZA SVOBODO S FASISTI IN NACISTI

Sodelujejo:

Fiberglas - Dirty Fingers - 5SAV - Io non so

Ob 21: Trzaski Partizanski Pevski Zbor "Pinko Tomazic"

USA, Balcani e "Notizie Est"


Ci e' stato segnalato un interessante articolo (All. 1) sulle
pressioni subite dai paesi balcanici in occasione della guerra in
Iraq. L'articolo riassume una serie di fatti significativi, per cui
vale la pena di leggerlo; tuttavia esso manca di fornire al lettore
una interpretazione complessiva, lasciando viceversa adito a grosse
ambiguita'. Su questo vale la pena di commentare brevemente.

L'articolo proviene dal notiziario "Notizie Est", curato da A.
Ferrario.
Nell'articolo si cita solamente di sfuggita un dato di fatto: e cioe'
che la "punta di diamante" dell'imperialismo statunitense nei Balcani,
la "base di lancio" delle operazioni USA a "difesa dei propri
interessi" in quell'area - e contro tutti gli altri paesi dell'Europa
orientale - e' l'attuale protettorato del Kosovo-Metohija.
Per potersi impiantare in Kosovo-Metohija gli USA hanno condotto la
aggressione contro la RF di Jugoslavia nella primavera 1999. In
Kosovo-Metohija gli USA hanno sostenuto - ed a loro volta sono
spalleggiati da (All. 2) - quel settore politico-criminale (il piu'
forte dell'area) identificabile nei settori nazionalisti pan-albanesi.
In Kosovo-Metohija gli USA hanno oggi una enorme base militare, la
piu' grande edificata all'estero sin dai tempi del Vietnam: si tratta
della base di Camp Bondsteel presso Urosevac, sulla quale
incredibilmente l'autore dell'articolo tace.

Altro motivo di ambiguita' nell'articolo e' il modo in cui vengono
ritratte le varie classi dirigenti balcaniche. Due sono i punti che ci
vedono in netto disaccordo con "Notizie Est", anche al di la' del
presente articolo:
Primo, la classe dirigente attuale in Serbia NON E' in continuita' con
quella passata ("di Milosevic"); essa sta viceversa operando una
rottura ed una svolta politica di 180 gradi in senso filo-occidentale.
Le tensioni - politiche e sociali - provocate da questa svolta sono
sotto gli occhi di tutti. Nonostante la posizione filoamericana
dell'attuale governo serbo, la stremata popolazione del paese rimane
per ovvi motivi la piu' acerrima oppositrice delle interferenze
statunitensi nell'area.
Si noti per inciso che "Notizie Est" ancora all'inizio del 1999
cercava di presentare alla nostra pubblica opinione il governo
socialdemocratico in Serbia come un governo filo-occidentale,
posizione che condusse infine "Notizie Est" a negare l'imminenza della
aggressione USA/UE contro la RF di Jugoslavia - cioe' di fatto a
negare l'evidenza.
Secondo, la impossibilita' per gli attuali staterelli balcanici di
esprimere una qualsivoglia posizione autonoma sullo scacchiere
internazionale, il loro status di "protettorati" e pedine di un ben
piu' ampio scontro, e' la inevitabile CONSEGUENZA DELLE SECESSIONI e
dei micronazionalismi fomentati a bella posta. Su quest'ultimo punto,
assolutamente cruciale, il notiziario "Notizie Est" nemmeno si
sofferma.

Come ben sanno i nostri iscritti - da molti anni a conoscenza dei
nostri scambi polemici con "Notizie Est" - il servizio curato da A.
Ferrario, pur presentandosi in una veste "neutra" e politicamente non
bene identificata, sin dall'inizio mostra alcuni tratti distintivi.

"Notizie Est" si presenta sin dalla sua creazione come espressione
sostanzialmente del lavoro di un singolo, tuttavia esso si appoggia ed
appoggia a sua volta quei settori tardo-trotzkisti (Bandiera Rossa,
Reds) che hanno violentemente attaccato l'unita' jugoslava. La
posizione antijugoslava di "Notizie Est" si e' esplicitata nei
contributi alla demonizzazione di alcune parti in causa e viceversa
nella benevolenza verso altre (spec. l'UCK kosovaro) miranti a
smembrare il paese multinazionale secondo criteri "etnici". Di fatto,
il lavoro essenzialmente di traduzioni presentato da "Notizie Est" e'
sempre stato basato su fonti filooccidentali, come la famigerata
rivista serba "Vreme" e tante altre di quel segno.

Dopo una fase "movimentista" - quando il sito di "Notizie Est" era
ospitato dal server dei Centri Sociali "Isole nella Rete", il suo
curatore pubblicava su "Guerre&Pace" ed era intervistato da radio "di
movimento" come Radio Sherwood - in tempi recenti "Notizie Est" si
distacca abbastanza radicalmente da quella apparenza "alternativa" ed
apre un raffinato sito internet, sul quale si presenta ai lettori come
"testata registrata presso il Tribunale di Milano" con un'ampia
redazione di persone che non e' piu' chiaro se lavorino a titolo
volontario o meno.

Alla pagina "Chi Siamo" del sito si legge: "testata online ... una
delle più autorevoli fonti in lingua italiana sui Balcani ...
totalmente indipendente e non affiliata ad alcuna organizzazione o
istituzione". Ma - allontanandosi del tutto dalla tradizione di
notiziario gratuito per i "compagni" - "Notizie Est" crea pure un
servizio commerciale: "Balcani Economia ... che ogni martedì offre a
operatori economici, istituzioni e ricercatori notizie e analisi
sull'economia e i mercati dei Balcani. Balcani Economia viene
distribuito via e-mail, in formato PDF, dietro sottoscrizione di un
abbonamento..." (Si veda: http://www.notizie-est.com/about.php ).

La nuovissima veste di "Notizie Est" viene pubblicizzata da "amici" di
un certo rilievo, come il servizio di aggiornamenti via internet di
LIMES - la rivista legata alla diplomazia italiana (All. 3) - ed
"Osservatorio Balcani".
Quest'ultimo (http://www.osservatoriobalcani.org) sembra raccogliere
in se contributi diversificati, spec. dagli ambienti delle cosiddette
ONG, ma risulta, dalle iniziative che organizza, di fatto vicino alla
diplomazia di "centrosinistra", europeista "a la Prodi". Alcuni
collaboratori di "Osservatorio Balcani" sono anche collaboratori di
"Notizie Est". Mentre il primo sito e' espressione di un sentimento
"democraticista" occidentale, il secondo servizio pare appoggiare una
"transizione" dei protettorati balcanici verso chissa' dove, ma in
ogni caso lontano il piu' possibile dai valori di Unita' e di
Fratellanza della Jugoslavia socialista. Su entrambi i siti le parole
"imperialismo" e "ricolonizzazione" sono usate molto poco ed,
eventualmente, in maniera discutibile.

Comunque, sulla questione delle pressioni USA sui Balcani invitiamo a
leggere l'articolo di A. Ferrario, pur prendendo le sue argomentazioni
con il beneficio d'inventario per tutti i motivi suddetti. Ma
attenzione: "Notizie Est" vieta "la ridiffusione dei testi e degli
altri contenuti del sito www.notizie-est.com senza la nostra previa
autorizzazione scritta". Percio', per evitare di finire in Tribunale,
siamo costretti a limitarci a segnalare il link:
http://www.notizie-est.com/article.php?art_id=776

Italo Slavo



--- Allegato 1 ---

http://www.notizie-est.com/article.php?art_id=776

N.E. BALCANI #671 - USA/BALCANI 22 maggio 2003

USA E BALCANI: GRANDI MANOVRE
di Andrea Ferrario

Una rassegna di come i singoli paesi balcanici hanno reagito alla
guerra in Iraq e alle conseguenti pressioni degli USA


--- Allegato 2 ---

KOSOVO ALBANIANS BACK US AND BRITAIN

PRISTINA, March 21 (Tanjug) - Several hundred ethnic Albanians on
Friday gathered in central Pristina to express unconditional support
to the war conducted by the United States and Britain against the
dictatorship of Saddam Hussain.
The rally was organized by associations stemming from the disbanded
Kosovo Liberation Army (KLA), as well as numerous trade unions from
Kosovo and students of the Pristina university. One of the organizers
of the rally, the president of the Association of KLA Veterans -
Sadik Halit Jaha, said that ahead of the fourth anniversary of the
NATO intervention against the Federal Republic of Yugoslavia, the
regime of Saddam Hussain can be compared to that of Slobodan
Milosevic who persecuted the ethnic Albanians. Halit Jaha said that
both then as today, ethnic Albanians sided with those who urge peace
and democracy, in this case the US and Britain. US office head Reno
Harnish sent a telegram to the organizers of today's rally expressing
gratitude on behalf of US President George Bush for the Kosovo
people's unconditional support to the US and British intervention in
Iraq.


--- Allegato 3 ---

-------- Original Message --------
Subject: Limes - L'Arabia americana
Date: 8 Nov 2002 11:38:47 -0000
From: Limes Newsletter "Novità" <tecnica@...>
To: jugocoord@...


Limes, rivista italiana di geopolitica - Newsletter Novità

8 novembre 2002

(...)

---------------------
BALCANI ECONOMIA
---------------------
Segnaliamo a tutte le persone interessate ai Balcani una nuova
iniziativa della testata Notizie Est, da anni impegnata
nell'informazione dell'area balcanica. E' online ogni martedì a
mezzogiorno "Balcani Economia", la prima newsletter settimanale
sull'economia balcanica. Notizie economiche brevi e indicatori
economico-finanziari tratti dalle fonti dei paesi dell'area.
Visita il sito di "Balcani Economia" a
http://www.notizie-est.com/baleconomia.php

(...)

--------------------------------------------------

Servizio offerto dalla redazione di Limes - rivista italiana di
geopolitica in collaborazione con Animago Sas (Lucca)

Per annullare l'iscrizione clicca il link seguente e segui le
istruzioni:
http://www.limesclub.it/newsletter/cancellazione.php?list_id=3

Per modificare l'indirizzo cui ricevere la newsletter è necessario
prima annullare l'iscrizione con la vecchia mail e poi iscriversi con
la nuova all'indirizzo: http://www.limesclub.it/newsletter/

Per informazioni sui contenuti della newsletter scrivi a:
web@...

Per informazioni sulle gestione tecnica scrivi a:
tecnica@...

Cuba, Italia, democrazia e diritti

[NOTA TECNICA PER GLI AMICI DELLA JUGOSLAVIA: "Liberazione" e' quel
giornale che ha titolato "BELGRADO RIDE" all'indomani del colpo di
Stato a Belgrado, il 6 ottobre 2000. Mentre "Belgrado rideva" i
compagni dei partiti e dei sindacati della sinistra belgradese erano
fatti oggetto di aggressioni e pestaggi. Oggi "Liberazione" nasconde
ai suoi lettori la natura reazionaria ed antipopolare del regime
allora instaurato in Serbia, e tace sulla ulteriore stretta repressiva
delle ultime settimane. (Italo Slavo)]


--- In This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it., "Fulvio Grimaldi" ha scritto:

A Sandro Curzi, direttore di "Liberazione",
A Paolo Serventi Longhi, Segretario Nazionale della Federazione
Nazionale della Stampa,
al Comitato di Redazione di "Liberazione".

Direttore,
quella in calce è l'ultima puntata di Mondocane apparsa il 9 maggio su
"Liberazione". Il giorno precedente tu me ne avevi annunciato la
pubblicazione e mi avevi raccomandato di restare in futuro nei limiti
degli accordi relativi ai contenuti della rubrica. Nel successivo
articolo, non più pubblicato, mi ero attenuto strettamente alle tue
indicazioni. Cinque anni fa, all'inizio della mia collaborazione con
il giornale, mi avevi detto che avrei potuto scrivere di tutto.
Successivamente, mi era stato chiesto di confinare i miei scritti a
temi ecologici. Da esperto, per 40 anni, di questioni internazionali,
mi è sembrato lecito inserire le questioni ambientali nel più vasto
contesto della politica e delle devastazioni ecologiche, che non mi
pare siano limitate alla preservazione dei fringuelli, o alla denuncia
di inceneritori. Del resto, nei miei quasi quotidiani dibattiti con
presentazione dei miei video sulle aree di crisi, i compagni mi
chiedono, da Bolzano a Trapani, di esporre le mie esperienze in fatto
di conflitti e questioni geopolitiche, immancabilmente connessi a temi
ecologici.
Il giorno successivo alla pubblicazione del Mondocane su Cuba, in cui
non ho certo espresso opinioni più "devianti" di quante ne erano state
già pubblicate su Liberazione e financo sul Manifesto, mi hai fatto
comunicare impropriamente dall' Amministratore del giornale, Mauro
Belisario, che la mia collaborazione era cessata. A prescindere che
tale comunicazione mi sarebbe dovuta arrivare da te e in modo formale,
non mi sono state illustrate le motivazioni per un simile
"licenziamento in tronco" di un collaboratore dopo cinque anni di non
indifferenti contributi. Arguisco, comunque, che il mio trattamento
dell'argomento Cuba abbia provocato il dissenso e la censura del
vertice del Partito. Arguisco anche che quel Mondocane sia stato
considerato la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mia
"eterodossità" rispetto alla "linea" di una parte della maggioranza
del Partito. Lo deduco dalle infinite censure che mi sono state
inflitte, fin dai tempi dell'aggressione alla Jugoslavia, quando,
contro le illusioni e gli errori di altri, documentai fatti poi
divenuti di comune certezza, come l'assoldamento dell'organizzazione
di opposizione serba "Otpor" (da altri in Liberazione definiti
"compagni del Movimento") da parte della CIA, il carattere
diffamatorio e non corretto della definizione di Milosevic come
dittatore, il crollo dell'accusa di "pulizia etnica" di fronte ai dati
rilevati dagli investigatori Nato e ONU, pubblicati addirittura su
"L'Unità". Una mia lunga e drammatica intervista con Milosevic,
l'ultima prima dell'arresto, venne pubblicata con grande interesse dal
"Corriere della Sera", ma ritenuta impubblicabile da "Liberazione".
Altre censure mi vennero imposte per aver intervistato a Bagdad,
l'autunno scorso, Tariq Aziz, e aver "confessato" di avere avuto da
questo uomo di Stato ripetute interviste, tanto che tutti i miei
successivi reportage vennero cestinati, per quanto non fossero per
nulla "scandalosi", o segnati da esaltazioni di Saddam Hussein. Questa
condotta si ripetè durante l'aggressione imperialista all'Iraq, quando
da Bagdad, tra difficoltà che si possono ben immaginare, offersi di
inviare articoli. L'offerta venne accettata, ma i miei pezzi, scritti
tra una bomba e l'altra, furono ridotti a "lettere al direttore", per
quanto, anche in questo caso, non vi si potesse rilevare alcun accento
"scandaloso".
A questo punto, mi è dovuta una spiegazione dettagliata dei motivi per
questo allontanamento in tronco, spiegazione che, per la verità,
meriterebbero anche i lettori dei miei articoli dai quali mi risulta
tu abbia ricevuto numerosi apprezzamenti e ora denunce di
inammissibile censura. Se una rubrica viene cassata, spetta all'autore
il diritto di salutare i suoi lettori, o a qualcun altro il dovere di
una spiegazione.
Pare davvero paradossale che, mentre Partito e Giornale sono impegnati
con grande energia nella difesa di giornalisti censurati ed epurati
dalla RAI, come Santoro e Biagi, per i quali si allestiscono
addirittura clamorosi "Sciuscià in piazza", e si pone al centro della
propria battaglia politica l'estensione dell'art.18 e, dunque, della
"giusta causa", questa "giusta causa" non venga attivata e nemmeno
comunicata a un collaboratore a contratto di un giornale che porta
nella testata la dicitura "comunista".
Rilevo anche che Liberazione si presenta come un giornale di partito,
e dovrebbe essere di TUTTO il partito, nelle sue diverse anime, ma
afferma anche di voler esser letto da chi comunista non è. Non credo
che questo comporti che chi comunista è non debba scriverci. Infine,
nel quadro delle caratteristiche che contrassegnano i materiali dei
media, è norma consolidata che le rubriche (con tanto di foto) non
debbano essere disciplinatamente omogenee alla linea del giornale, ma
abbiano gli attributi della libertà d'espressione e del segno
personale dell'autore. Forse conviene ricordarsi del ricco e
stimolante pluralismo che vigeva su L'Unità.
In attesa di una tua risposta a quanto sopra, ti saluto confortato
dalla solidarietà di tanti compagni e lettori.
Con riserva di adire agli strumenti sindacali e legali a disposizione.
Fulvio Grimaldi.
Roma, 19 maggio 03


CUBA
FULVIO GRIMALDI PER MONDOCANE O9/O5/O3

Lo fan tutte e stavo per pronunciarmi anch'io su Cuba. Riflettevo che
la pena di morte non mi pare per niente buona, tanto meno se inflitta
a democratici in fuga (qualcuno vorrebbe farli passare per dirottatori
a mano armata incaricati di promuovere iscrizioni agli uffici di
reclutamento della centrale mafio-terroristica di Miami). Non godo
delle prigioni (neanche quando inflitte ad Adriano Sofri che scambia
Trotzky per Bush e bagni di sangue per semina di democrazia), specie
se toccano a oppositori (integralisti rossi li definiscono mercenari
di Mr. Carson, incaricato USA della liberazione del popolo, reclutati
per l'ennesima campagna democratica: 70 miliardi di dollari rubati
dall'embargo, 3.478 cubani giustiziati con omicidi, invasioni, bombe,
guerre biologiche). Oppositori che vorrebbero per l'isola gli stessi
benefici goduti in passato da paesi come Cile, Guatemala, Argentina e,
ultimamente, Iraq. Stavo per esprimere tutta la mia fregola per i
diritti umani disattesi, quando, svaporata un po' di lucidità grazie a
un goccetto di Havana Club, mi sono ritrovato su alcuni, obliati
sentieri. Dalle parti di Guantanamo, superate dieci gabbie per polli
dove pastori e bambini afgani, incappucciati e incatenati in
ginocchio, venivano allevati a diritti umani, gironzolavo in una landa
resa verdissima e fronzuta, zeppa di bovini al libero pascolo,
ruscelli scalpitanti, uccelletti cinguettanti, pesticidi biologici
rampanti, grazie a un ciclopico lavoro di trasferimento d'acqua là
dove prima c'era un Sahara. Più in là, in quel di Bayamo, abitavo
aule, dormitori, basketdromi, mense e campi biologici, al seguito
dialettico di minigonellate fanciulle che acquistavano gratis
conoscenza e coscienza. Mentre, allungato lo sguardo oltremare,
scorgevo donne ravanare nell'analfabetismo per il 78% della
popolazione centroamericana e caraibica. Impegnato nello scatarrare i
residui delle patrie emissioni di diritti umani via marmitte e
ciminiere e ancora fosforescente per piogge di casalingo elettrosmog,
in cima alla sierra risanavo a forza di medicina naturale, in uno dei
mille ambulatori alimentati da pannelli solari con i quali questi
avanzi del realsocialismo arrivano al 35% di energia pulita. E allora,
dilemma: come la mettiamo con quest'isola? Mi soccorre il Tg: "In
Israele roadmap di pace e governo anti-Intifada di Abu Mazen
inaugurati con strage di palestinesi a Gaza. I marines sparano sulla
folla a Falluja, Bassora, Mosul, Bagdad" e superano i 30 milioni di
esecuzioni extragiudiziarie di dissidenti dal 1945 ad oggi. QUESTA è
serietà professionale in democrazia.

--- Fine messaggio inoltrato ---