Informazione

Ciao,

desideriamo farti sapere che, nella sezione File del gruppo
crj-mailinglist, troverai un nuovo file appena caricato.

File : /pokermenteur.rtf
Caricato da : jugocoord <jugocoord@...>
Descrizione : "Poker menteur", di Michel Collon - stralci

Puoi accedere al file dal seguente indirizzo:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/pokermenteur.rtf

Per ulteriori informazioni su come condividere i file con gli altri
iscritti al tuo gruppo, vai invece alla sezione di Aiuto al seguente
indirizzo:
http://help.yahoo.com/help/it/groups/files


Cordiali saluti,

jugocoord <jugocoord@...>

KINA POSLALA AMERICI ADRESU SVOJE AMBASADE U BAGDADU

Da se ne ponovi Beograd **


Peking, 24. marta (Tanjug)

Kina je dala Sjedinjenim Amerièkim Državama taènu adresu svoje
ambasade u Bagdadu da bi, za svaki sluèaj, bila izbegnuta repriza
incidenta koji se desio tokom bombardovanja Jugoslavije 1999. godine,
kada je pogoðena njena diplomatska misija u Beogradu, saopštio je
danas jedan neimenovani kineski diplomata.

Predstavnici amerièke ambasade u Pekingu i kinesko ministarstvo
spoljnih poslova odbili su da prokomentarišu ovu vest.

Vlasti u Pekingu su prosledile pojedinosti o svojoj ambasadi u Iraku
odmah pošto su prve amerièke bombe poèele da padaju na Bagdad kako i
ona ne bi doživela sudbinu kineske misije u Beogradu, koju su 7. maja
1999, 45. dana bombardovanja Jugoslavije, pogodili amerièki projektili
sa satelitskim navoðenjem, zbog, kako je reèeno, "zastarelih mapa",
prenela je novinska agencija Rojters.

U tom incidentu*, koji je ozbiljno poremetio kinesko-amerièke odnose,
poginulo je troje kineskih državljana i ranjeno još 20 ljudi.

Rojters navodi da su kineski državni mediji i veæina Kineza bili i
ostali uvereni da se radilo o namernom napadu.

* Recnik Politike (MD)

** Proverio sam kod nekih lokalnih Kineza. Oni su vec iselili ambasadu
za svaki slucaj.(MD)


Preuzeto iz danasnje Politike:
http://www.politika.co.yu/2003/0325/indexdan.htm

"LA DEA BALCANICA CHE AMA LA PISTOLA"


Subject: Ceca
Date: Thu, 20 Mar 2003 00:09:39 +0100
From: Jugoistrijan
To: redazione@..., jugocoord@...



A Silvia Boschero,
e all'attenzione della
Redazione dell'Unità

Signora Silvia Boschero,

Le scrivo "a caldo" dopo aver letto il suo articolo "La dea balcanica
del turbo folk, che ama la pistola" (sic!), apparso su "l'Unità" oggi
18 marzo.
L'articolo denota tutta la sua ignoranza, culturale e politica, ed
anche una grande volgarita' gia' a partire dal titolo, che e'
veramente di pessimo gusto. Lei come donna per prima si dovrebbe
vergognare di allusioni cosi' stupide, ed il suo giornale come
quotidiano "di sinistra" dovrebbe vergognarsi di ospitare titoli ed
articoli del genere. E' evidente la sua intenzione di essere faziosa,
e non sorprende che le diano spazio sullo stesso giornale che ospita
il solito "Professor Prezzemolo", Predrag Matvejevic, a commentare gli
stessi avvenimenti.

Matvejevic e' un trasformista, uno capace di adattarsi a "tutte le
stagioni" per promuovere sempre e solamente se stesso (i suoi scritti
sono una unica sequela di autocitazioni!). E' capace di farsi
candidare alle Europee nelle fila di Cossutta, e poi di andare a
Zagabria dal Presidente Mesic a ritirare la piu' alta onoreficenza
dello Stato revanscista croato (la "Stella Polare") dichiarando con
sarcasmo per l'occasione: "no, questo distintivo rosso che porto
all'occhiello non è un residuo del comunismo"... Prima jugoslavo, ora
croato oppure bosniaco oppure "bosgnacco" - chi lo sa? -, ora
cattolico, malgrado il padre ortodosso: era un russo bianco, dunque un
anticomunista come dimostra di essere tuttora suo figlio.

Ma torniamo al suo articolo. Premetto che non sono un accanito fan di
Ceca "la vedova Arkan", ma bisogna riconoscere che Ceca è una bella,
avvenente signora, e che il suo genere di musica si addice ai momenti
di svago, quando ci si "abbandona" alla gioia, insieme agli amici. A
lei, invece, questo sembra strano e "lontano"... Per esempio lei
scrive: "Sembra di raccontare la trama di un film morboso di serie B,
ma è pura verità: oggi la Serbia è stravolta, nessuno riesce a
capacitarsi dell'arresto di una vera eroina nazionale, cantante di
punta di un genere ibrido e bizzarro a dire il vero, frutto di una
paccianissima mescolanza di confusi echi etnici (balcanici, turchi,
greci, zingari e quant'altro) e ritmica techno e dance sintetica che
ricorda i peggiori anni Ottanta".
Ma quali anni Ottanta??? Lei può gradire o meno il genere di musica e
il modo di cantare di Ceca, ma quando parla di "confusi echi etnici"
denota tutta la sua ignoranza in materia, perché i "confusi echi
etnici" sono propri della musica folk popolare balcanica - greca,
zingara, turca, persino ebrea - insomma della musica mediterranea ed
orientale. Si tratta tra l'altro di ritmi che hanno entusiasmato gli
spettatori italiani dei film di Emir Kusturica! Dai suoi giudizi
emerge dunque solamente un profondo, atavico disprezzo per queste
culture "diverse".

Continuo a citare dal suo articolo: "Quella del turbo-folk infatti è
la scelta della vecchia e inquietante storia della musica di regime
imposta a tavolino, come punto programmatico di governo (sic!), non
meno importante delle strategie in fatto di politica estera (sic!!!).
E' a partire dai primi anni Novanta che i pochi media controllati da
Slobodan Milosevic cominciano a martellare il pubblico serbo ... con
trasmissioni radiofoniche e sfarzose apparizioni televisive (TV Palma
e TV Pink, su tutte...)".
Ecco dunque dove si vuole andare a parare! "U tom grmu lezi zec"
diciamo dalle nostre parti - tradotto in italiano: "è in questo
cespuglio che si nasconde la lepre"... Cosicche' scopriamo che
Milosevic è responsabile persino del successo di una cantante folk!

Ecco a quali assurdita' vi conduce il vostro odio fanatico
antijugoslavo ed il vostro razzismo serbofobo.

Ma come non si vergognano certi italiani come lei, con il sistema
radiotelevisivo che avete - tutto in mano al *vostro* despota
Berlusconi - di andare a criticare gli altri? TV Palma e TV Pink sono
sempre state Tv private, con le quali Milosevic aveva ben poco da
spartire, e non sono niente in confronto ai tre canali della Mediaset
- ora pero' Berlusconi controlla anche quelli nazionali, mi sembra...
La quale Mediaset, tra l'altro, all'epoca fece un bel servizio su
Zeljko "Arkan" e sulla moglie Ceca, in occasione delle loro nozze,
sempre per la felicità di "grandi e piccini", frustrati e non, curiosi
e morbosi...
Quanto poi alle presunte dichiarazioni di Ceca, da lei riportate
nell'articolo... Si sa, e ne sa qualcosa il sottoscritto: i
giornalisti sono soliti "mettere in bocca" all'intervistato quello che
avrebbero voluto dire loro stessi! Ceca ha ben altre "armi" da
sfoggiare, invece di una pistola.

Saluti
Ivan

Subject: MESSAGE OF FREEDOM AND PEACE FROM BELGRADE
Date: Thu, 20 Mar 2003 04:53:29 +0100
From: "Vladimir Krsljanin" <slobodavk@...>




- TO THE INTERNATIONAL CONFERENCE:
"EUROPE IN A WORLD OF PERMANENTLY SUSTAINABLE PEACE"

- TO THE PRESIDIUM OF THE EUROPEAN PEACE FORUM

- TO THE CZECH PEACE SOCIETY P r a h a



Respectful friends,



The War has been declared to the mankind.

While another proud nation is looking into eyes of the US
aggression, victims of previous aggression still suffer. While some
nations are being bombed, other nations are being enslaved.

Your honorable efforts to protect Europe and the World from
imperialist wars were linked with the event many of us for decades
considered impossible - war on European soil. Yugoslavia, a sovereign
country, an example of tolerance and brotherhood and of social
welfare, has been tiered apart, raped, brutally bombed and finally
occupied.
Warmongers and criminals responsible for that are not punished. As a
wounded beast they continue the war against humanity.

In February 2000, leader of our people, President Slobodan
Milosevic stated:

"Today, it is Serbia. Than the Middle and Far East. And the
entire world at last. The only obstacle that can stand in the way of
this crusade can be reason. The reason of the mankind, because this
time mankind is the ultimate goal. Today, when danger of global
violence is certain, what we need is an organized resistance to
violence on a global scale."

In September 2002, as Dimitrov facing Nazis, President
Milosevic faced NATO as prisoner who, advocating sovereignty and
dignity of all peoples, turns into a prosecutor:

"There were no "wars" in this territory, only a war, against
Yugoslavia. This war has been incited and directed by the greatest
powers of the modern world, relying on internal allies and
nationalist-separatist cadre dominated by the forces defeated in
World War Two. This war was waged by all means: media,
political, economic, and military. First it was waged through a
decade-long media campaign which abused the monopoly over
global information exchanges, then through a diplomatic
intervention aimed at creating independent states from Yugoslav
republics, then through the many years of cruel economic blockade
and sanctions against the FR Yugoslavia - which can only be
qualified as genocidal - and finally, through an open military
aggression. First in 1995, against the Republic of Srpska and in the
operation "Storm", with NATO forces participating in the largest
ethnic cleansing ever recorded, and in 1999, against the FR
Yugoslavia."

Black clouds of deadly planes and missiles covered skies over
Belgrade on March 24, 1999. Exactly four years later, they are
darkening the skies over Baghdad.

They ended XX century with the attempt to kill one nation.
They begin XXI century with the attempt to kill another.

Their MAGNUM CRIMEN must be stopped. As we were once
united to stop and defeat fascism, the mankind must unite to prevent
today's threat which is even bigger. The aggressive force has weapons
capable to destroy the whole life on our planet.

We must unite around the protection of peace which is the
universal value and everyone's right and around the protection of the
sovereignty of every people which is the most powerful tool against
the new colonialism.

Every anniversary of March aggression has been commemorated
in Belgrade by an international conference and by a people's rally.

This year, the conference is forbidden, as well as all
demonstrations.

These days in Belgrade, only NATO and its servants can speak
publicly.

As unbelievable outrage and disgrace, on March 20-22, in the
building of the Federal Parliament in Belgrade, NATO Parliamentary
Assembly will hold its seminar. The special guest star will be devil's
advocate in person, Carla del Ponte.

It is an unbearable humiliation.

But it is only a peak of an iceberg.

During only a week of the illegal "State of Emergency", 800
hundred people have been arrested and detained without right for a
defense counsel. There is a total censorship of all media. A daily
newspaper and a political weekly most open to opposition views are
banned. There are no more TV transmitions from the Parliament.
Leaders of ruling coalition call to ban the patriotic opposition
parties.
Trade union activities and the right of strike have been abolished.

All that on the eve of a hot political spring with a wave of
workers' protests already announced. And with the Movement of
People's Unity almost emerged.

At The Hague, there is a seventh break in the process due to
a new deterioration of the President Milosevic's health. The NATO
Inquisition remains deaf to appeals from all over the world, including
from Russian Duma and dismissed Yugoslav Federal Parliament that
the President's life has to be saved by a period of recovery in
freedom.

All this is a proof that the monstrous threat to the mankind
does not have only a face of military aggression but has also all
other oppressive dimensions we all remember from 60 years ago.

This is a warning and an alarm from Belgrade.

We count on your determination. The undefeated spirit of
freedom of our people is with you. All conscious fighters for peace
and freedom should count on that. We can not betray our martyrs and
our history.

We call upon your solidarity.



On behalf of SLOBODA/Freedom Association



Belgrade, 20 March 2003


Vladimir Krsljanin, ambassador,
Foreign Relations Assistant to President Slobodan Milosevic