Informazione

MERCOLEDI' 12 MARZO

ore 20.30 c/o circolo CONCETTO MARCHESI
via Spallanzani 6 (MM1 P.ta Venezia)


proiezione del documentario:

"CHI VIVRA'... IRAQ !"

partecipa l'autore FULVIO GRIMALDI

organizzano:

Collettivo "Resistenza"
Movimento Studentesco
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia
Comitati contro la Guerra

http://www.contropiano.org/Retedeicomunisti/
doc/DOC_SULLA_GUERRA_CONTRO_JUGOSLAVIA.htm


I comunisti jugoslavi e la guerra

"Difendendo la Jugoslavia difendiamo la libertà di tutta l'umanità"

di Branko Kitanovic (*)


Riportiamo larga parte dell 'intervento di Branko Kitanovic
svolto al seminario internazionale di Bruxelles su
"L'imperialismo porta la guerra



(...) L'espansione del nuovo fascismo nella variante di Clinton, è
stata elaborata nel quadro della filosofia del cosiddetto "nuovo
ordine mondiale". Questa espansione è diventata particolarmente
brutale ed arrogante dopo la scomparsa del bipolarismo nel mondo
ovvero dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.

L'imperialismo di oggi ossia la globalizzazione pretende la
sottomissione globale del pianeta a favore degli interessi finanziari
del capitale occidentale ossia delle compagnie multinazionali che
non riconoscono alcuna frontiera o sovranità nazionale.

I paesi della NATO, con gli stati Uniti in testa - paesi che
rappresentano quasi 700 milioni di persone - vogliono creare un
protettorato neocoloniale ed opprimere il resto dell'umanità che ha
una popolazione nove volte più numerosa. Ciò significa che un
nono della popolazione mondiale è nelle mani di una cricca
insignificante di grandi società transnazionali.


La Jugoslavia vittima del "Nuovo Ordine Mondiale"

L'espansione del "nuovo ordine mondiale" si disfingue per l'uso
delle forza e la distruzione senza clemenza di chiunque vi si
opponga. La colpa principale della disgregazione della Federazione
Jugoslava è degli imperialisti e delle loro quinte colonne. Ma la
maggioranza della popolazione vi si oppone fermamente con la
fratellanza tra Serbi e Montengrini uniti nella Repubblica
Jugoslava. Nonostante tutto, la Jugoslavia è oggi il paese più a
sinistra dell'Europa ed è per questo che è diventato il bersaglio
dell'aggressione della NATO che vuole distruggere tutto ciò che
rimane del socialismo nel nostro continente.

La seconda ragione di questa aggressione della NATO è quello di
voler installare un governo vassallo in Jugoslavia piuttosto che
ritornare all'epoca del potere comunista in Russia, Bielorussia,
Ucraina e negli altri Stati dell'Ex URSS. Per questo vogliono
occupare il Kosovo - regione centrale dei Balcani - per
frammentare cosi la Jugoslavia, trasformarla in uno
Stato-fantoccio e installare sul suo territorio delle basi militari.
In questo modo la Russia sarà privata di un accesso al Mediterraneo
attraverso il Mare Adriatico. Ed è per questo che sono stati
esasperati al massimo i problemi esistenti tra i Serbi e gli albanesi
che vivono in Kosovo.

(...) Alla vigilia e durante l'aggressione della NATO contro la
Jugoslavia, è miracolosamente apparsa una macchina di
propaganda cento volte più potente di quella di Hitler e Goebbels.

La NATO sta assassinando bestialmente migliaia di persone e sta
distruggendo la Jugoslavia per "difendere gli interessi degli albanesi
e dei serbi e proteggere i loro diritti umani" . Ma se il diritto
umano più essenziale è il diritto alla vita, in nessun paese del
mondo tale diritto viene violato come negli Stati Uniti. In questo
paese la vita umana è la meno protetta. Gli USA sono al primo
posto per uccisioni, criminalità, droga, numero di detenuti. Per
questo è uno dei rari paesi che non ha sottoscritto la dichiarazione
integrale dei diritti dell'uomo.

Uggi negli Stati Uniti ci sono più serbi di quanti albanesi ci siano
in Jugoslavia. Secondo la logica della NATO, la Jugoslavia avrebbe
il diritto di esigere la fondazione di uno stato jugoslavo
indipendente nel Texas o nel Michigan.

I criteri degli Stati Uniti confermano che solo coloro che
rispondono agli interessi dell'imperialismo e degli americani sono
giusti ed accettabili.

Mai nella storia l'imperialismo ha protetto gli interessi reali dei
popoli e la loro lotta per l'indipendenza e la libertà.

Il criterio principale secondo il quale viene giudicato chi ha ragione
e chi no è stata e sarà sempre la questione di "chi sostiene gli Stati
Uniti e i loro satelliti in Europa".

Attualmente essi sostengono i separatisti albanesi in Kosovo
ovvero le bande di trafficanti di droga al servizio della NATO che
assassinano soprattutto i civili. Solamente il 5% delle loro vittime
sono militari. Ma la NATO sta pagando duramente la sua
invasione della Jugoslavia. Nella difesa della nostra patria, i
soldati hanno abbattuto 60 aerei tra i più sofisticati, 9 elicotteri e
circa i 60 missili Tomahawk, decine di piloti ed istruttori sono stati
catturati e circa i 50 soldati sono stati uccisi. Voglio chiarire che
noi non vogliamo in alcun modo uccidere uomini francesi, turchi,
italiani, spagnoli, americani, inglesi o tedeschi, ma non abbiamo
altra scelta perchè la nostra patria è bombardata dagli interessi
dell'imperialismo. In stretto senso militare possiamo affermare che
il deficit di armi moderne delle truppe jugoslave si sta rivelando
molto più efficace di quelle delle truppe della NATO.


Oggi la difesa della patria è la priorità

Noi stiamo proteggendo la libertà, l'indipendenza e il progresso e
nonostante tutte le sofferenze e le perdite siamo sicuri di vincere.

La Jugoslavia sostiene la pace, tutto il nostro popolo sostiene il
governo patriottico di Slobodan Milosevic, il numero di traditori è
insignificante. Anche se il nostro partito, il Nuovo Partito
Comunista Jugoslavo, un partito marxista-leninista, ha un altro
punto di vista su ciò che concerne gli aspetti essenziali del governo
Milosevic, riteniamo che questo oggi sia un nostro problema
interno e che la protezione della patria sia la cosa più importante.

Nel nostro partito c'è un considerevole numero di albanesi del
Kosovo che però si oppongono alla NATO, una NATO che nel
Kosovo ha assassinato più albanesi che i serbi. Noi non
permetteremo mai alla NATO di installare le sue basi militari in
Kosovo, saranno ben accettati solo degli osservatori internazionali
disarmati di nazionalità russa, cinese, cubana, coreana, ucraina,
bielorussa e di altri paesi neutrali.

Non accetteremo mai la fondazione nel Kosovo di uno
Stato-fantoccio dei separatisti albanesi ovvero un protettorato
americano. Noi vogliamo un mondo giusto ed una vita veramente
uguale per i Serbi, gli Albanesi e le altre nazionalità sorelle del
Kosovo, vogliamo cioè una grande autonomia in questa provincia
serba del sud. Per questo gli USA e i loro satelliti non devono farsi
illusioni. Noi e la maggioranza progressista degli albanesi agiremo
insieme. I missili, le bombe e la brutale aggressione non ci faranno
mai capitolare.


Oggi la Jugoslavia, domani la Bulgaria, la Russia, la Cina...

Noi facciamo appello a tutte le forze progressiste del mondo e
innanzitutto ai comunisti di sostenere attivamente e con tutto il
cuore la giusta lotta del popolo iugoslavo. I comunisti hanno
provocato un certo esito della Seconda Guerra Mondiale e ad esso
devono riferimento anche oggi. I comunisti devono smascherare le
menzogne della propaganda della' NATO e ristabilire la verità.

I mass media occidentali mentono, trattando come ignoranti
miliardi di persone sulla politica criminale e l'aggressione della
NATO contro la Jugoslavia, ma anche sui risultati della guerra.
Ma è del tutto inutile parlare di morale a coloro che non la
possiedono.

Se le forze progressiste del mondo non sconfiggeranno gli
aggressori della NATO oggi, domani le vittime dell'aggressione
saranno la Bulgaria, l'Ucraina, la Russia, la Bielorussia, la Cina, la
Corea Di fronte ad una Terza Guerra Mondiale che rischia di
cominciare, dobbiamo organizzare tutte le forze progressiste in una
unione per impedire alla NATO di continuare la sua espansione e i
suoi piani aggressivi. E' necessario un fronte internazionale di
difesa della Jugoslavia.

Vincerà chi lotta, chi non si metterà mai in ginocchio davanti ai
diktat dell'imperialismo, chi non abbasserà la testa di fronte alla
violenza ed ai violenti.

La Jugoslavia, battendosi per la sua libertà si batte per la libertà
di tutta l'umanità. Noi cerchiamo il sostegno di tutti coloro che
difendono la libertà.


(*) Segretario Generale del Nuovo Partito Comunista Jugoslavo (NKPJ)

[L'AMICO AMERICANO / 4: Le lobby pan-albanesi hanno ricevuto dagli USA
aiuti per tre miliardi di dollari: piu' o meno 30 volte la somma
destinata alla RF di Jugoslavia... CNJ]


http://www.svedok.co.yu/

"Svedok", N°339, 21/1/2003

KOSMET

Zahvaljujuci hrpama siptarskih dolara u delu politickih krugova
SAD siri se ideja o nezavisnoj drzavi na podrucju Kosova i
Metohije, zvanicni Vasington, ipak, podrzava evropski koncept
nemenjanja granica

ALBANCI U LOBIRANJE ULOZILI
TRI MILIJARDE $, 30 PUTA VISE
OD AMERICKE POMOCI JUGOSLAVIJI

Gordana BULATOVIC

Da je direktor Balkanske inicijative u americkom Institutu za
mir, Danijel Server, dao pravu procenu kada je nedavno rekao da
pregovori o konacnom statusu Kosmeta nisu daleko, potvrdio je i
srpski premijer Zoran Djindjic koji je, potpuno nenadano, prosle
nedelje novinarima rekao: "Kosovo polako prerasta u drzavu.
Nemamo vise vremena da cekamo, vec moramo odmah da udjemo
u raspravu o statusu juzne pokrajine".
Lobiranje "za" i "protiv" nezavisnog Kosmeta pocelo je davno.
Mada, mora se priznati, Albanci, zagovornici ideje "Kosovo -
republika" u realizaciju svog cilja ulozili su mnogo vise godina i,
naravno, novca. Srbija, uljuljkana floskulama tipa "Kosovo je
nase", ozbiljnost siptarske ideje shvatila je, reklo bi se, prekasno.
Sa prvim bombama NATO avijacije bacenim na njenu teritoriju.
Prema izvestaju americke tajne sluzbe CIA, Albanci su, do
sada, za lobiranje u SAD ulozile preko tri milijarde dolara, s ciljem
da Kosovo postane nezavisno. Poredjenja radi, taj iznos je oko 30
puta veci od godisnje americke pomoci nasoj zemlji.
Zato i ne cudi sto je u americkim politickim krugovima
izuzetno rasprostanjena ideja o stvaranju nezavisne drzave na
podrucju juzne srpske pokrajine. Istina, zvanicni Vasington ovakvo
raspolozenje apsolutno negira. Portparol Stejt departmenta, Ricard
Baucer, tvrdi da ce Amerika insistirati na doslednoj primeni
Rezolucije SB UN 1244. Kako tvrde svetski vojno-politicki
analiticari, za ovakav stav zvanicne Amerike postoje dva razloga.
Prvo, prema izvestajima americke misije u Pristini lokalna uprava
jos nije zazivela, privreda ne funkcionise, planirana privatizacija se
ne odvija ocekivanim tempom, kosovskim drustvom vlada
korupcija, dok o povratku izbeglog srpskog i ostalog nealbanskog
zivlja nema ni govora.
Na dijalogu Pristine sa Beogradom, Amerikanci pocinju da
insistiraju, tvrde vojno-politicki analiticari i zbog sto
kvalitetnijeg priblizavanja evropskim partnerima. Njihova podrska
posle 11. septembra 2001. i aktuelnog plana intervencije na Irak,
Amerikancima je preko potrebna. Zato odustaju, bez mnogo
pompe, od nekadasnjeg "americkog plana za Kosovo", koji je
podrazumevao stvaranje multietnicke drzave. Istina, sa tako malim
brojem zitelja nealbanaca koji bi brojcano mogli da se podvedu pod
"izuzetak", a politicki, u poznato "pa, izuzetak potvrdjuje pravilo".
"Plan za Kosovo" podrazumevao je i odricanje od nekadasnjih
americkih miljenika, pripadnika OVK i davanje podrske umerenim
albanskim intelektualcima koji bi imali potencijal da pokrenu
privredu, vrate poverenje u institucije i povecaju bezbednost
radjana.
Medjutim, posle jasno iznetog stava Evropljana o Kosmetu, a
njihov koncept je dijametralno suprotan americkom, i stav Bele
kuce se menja. Od multietnicke drzave Kosovo, SAD dolaze do
toga da je, trenutno, najbolje zadrzati status kvo u pokrajini. Vrlo
je moguce da ovaj stav napreduje do ideje o Kosmetu kao delu jedne
federalne jedinice u okviru zajednice Srbije i Crne Gore. Jer,
Evropa, trenutno, gleda na Balkan iz malo drugacije perspektive
nego do 2000. godine.
Medjutim, albanski, dobro placeni, lobisti ne odustaju. Iako je
jula prosle godine propao pokusaj dvojice americkih kongresmena,
republikanca Bendzamina Gilmana i demokrate Toma Lantosa,
obojice clanova Komiteta za medjunarodne odnose i podkomiteta
za nacionalnu bezbednost, koji su trazili podrsku nezavisnosti
Kosmeta, slican zahtev upucen je i ovih dana. Bendzamin Gilman,
obeshrabren proslogodisnjim odbijanjem, ovoga puta nije zeleo da
stavi svoje ime iza "kosovske rezolucije". Tom Lantos odlucio se,
ipak, za jos jedan pokusaj. Ovoga puta mu se, u inicijativi,
pridruzio partijski kolega, Henri Hajd.
Zahtev za podrsku Predstavnickog doma novoj "kosovskoj
rezoluciji" bice u toku sledece nedelje razmotreni u politickim
telima americkog kongresa.
Ali, kako kaze i portparol Stejt departmenta, Ricard Baucer -
"samo kao stav grupe kongresmena, bez ikakve snage i
obaveznosti".




KOSMET, PO AMERIKANCIMA, SUVEREN OD 1944.
Americki kongresmeni Lantos i Hajd, novom "kosovskom
rezolucijom" traze od Predstavnickog doma da proglasi
nezavisnost Kosmeta u skladu sa priznavanjem prava na
samoopredeljenje kao fundamentalno pravo svakog naroda.
- Kosovo je Ustavom definisano kao suverena teritorija jos
1944, a taj status potvrdjen je i jugoslovenskim Ustavom 1946.
Ustav SFRJ iz 1974. samo je sacuvao autonomni status Kosova
kao de facto republike - kazu u obrazlozenju zahteva americki
kongresmeni Lantos i Hajd.

REZOLUCIJA STITI TERITORIJU SRJ, ALI I AUTONOMIJU
Da podsetimo, tekst Rezolucije 1244, usvojen 10. juna 1999.
potvrdjuje "privrzenost svih clanica SB suverenitetu i
teritorijalnom integritetu SRJ i drugih drzava regiona", uz
pozivanje na medjunarodne propise, ali i "apel iz prethodnih
rezolucija za siroku autonomiju i sustinsku samoupravu na
Kosovu".
Definisanje statusa Kosmeta pominje se samo u jednoj
odredbi Rezolucije kojom se medju glavnim odgovornostima
civilne misije navodi "olaksanje politickog procesa, ciji je cilj
definisanje buduceg statusa Kosova uzimajuci u obzir sporazum
iz Rambujea".

TANTO PER CAMBIARE

Come a Camp Bondsteel - la enorme base USA nel protettorato del Kosovo
- anche in Iraq: la Brown & Root si e' aggiudicata tutti i preappalti
sulle strutture petrolifere.
Ricordiamo che la Brown & Root e' una affiliata della Halliburton,
l'azienda del vicepresidente USA Dick Cheney: l'uomo che conta davvero
alla Casa Bianca, altro che Bush... (I.S.)


--- In This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it., "Miroslav Antic" wrote:

Halliburton wins contract on Iraq oil firefighting

Reuters, 03.06.03, 8:31 PM ET


HOUSTON, March 6 (Reuters) - A Halliburton Co. subsidiary Kellogg,
Brown & Root (KBR) has won the contract to oversee any firefighting
operations at Iraqi oilfields after any U.S.-led invasion, a Defense
Department source said on Thursday.

KBR was widely viewed by many in the oilfield services industry as the
likely candidate to oversee firefighting in Iraq's oilfields.
Halliburton does extensive logistic support work for the U.S.
military.

Vice President Dick Cheney served as Halliburton's chief executive
officer from 1995 to 2000,

A possible beneficiary of Thursday's deal is oilwell firefighting
company Boots & Coots International Well Control Inc., with which
Halliburton has had an alliance since 1995.

A Halliburton spokeswoman declined comment and referred all questions
to the Defense Department.

Copyright 2003, Reuters News Service

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